mercoledì 25 novembre 2009

Isaac Asimov, Robert Silverberg - Robot NDR-113




Autore: Isaac Asimov, Robert Silverberg
Anno: 1992
Titolo originale: The Positronic Man
Voto: 4/5
Letto: 1997
Pagine: 288
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Trama del libro e quarta di copertina:

Alla mitica nave Argo vennero cambiati poco a poco tutti i pezzi con cui era costruita. Quando anche l'ultimo pezzo originale venne sostituito qualcuno sostenne che la nave non era più quella che era stata chiamata Argo, ma tutt'altra cosa. Un problema analogo si presenta al cervello positronico del robot NDR-113, più noto come Andrew Martin dal nome della famiglia alla quale appartiene. Andrew è un robot particolare: manifesta immediatamente un'inclinazione artistica insolita per un robot, lavora il legno con una perizia straordinaria e presenta reazioni emotive che sono assai vicine a quelle umane. Con l'aiuto dei vari membri della famiglia Martin che nascono e muoiono intorno a lui (il burbero e potente Gerald, sua figlia Amanda che Andrew chiama la Signorina Piccola e alla quale è legato da un tenero affetto, e poi via via i nipoti e i pronipoti), NDR-113 ottiene dapprima la libertà, poi i diritti civili e infine un corpo androide, del quale sostituisce a poco a poco ogni parte con protesi da lui stesso progettate che gli permettono di simulare perfettamente le reazioni biologiche del corpo umano. Ricco e famoso, Andrew non è felice. Più di ogni altra cosa desidera trasformare il suo corpo, esempio meraviglioso di ingegneria biologica, in una struttura organica: insomma diventare un uomo. Ma di fronte a una richiesta così insolita tutti gli antichi pregiudizi degli esseri umani contro i robot tornano a galla e Andrew è costretto a un gesto disperato.Favola robotica e insieme apologo politico, questo romanzo di Asimov e Silverberg è più di ogni altra cosa una commovente e divertita variazione sul tema filosofico dell'essere e dell'apparire, un invito alla tolleranza e alla riflessione, una richiesta di accettare come nostro simile, perché essenzialmente lo è, anche chi ci appare come irrimediabilmente diverso.

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