domenica 31 luglio 2011

Mark Dunn - Lettere : Fiaba epistolare per lipogrammi progressivi

More about Lettere

Autore: Mark Dunn
Editore: Voland Edizioni
Pagine: 240
Voto: 4/5
Pagina di Anobii

Trama del libro:

A Nollop, isola a largo degli Stati Uniti, si venera la lingua. Il fondatore della comunità ha coniato un'espressione di soli trentacinque caratteri contenente tutte le lettere dell'alfabeto e la celebre frase è riportata sulla base del monumento a lui dedicato. Un giorno però una lettera cade e il Gran Consiglio decide di vietarne l'uso parlato e scritto. Poi ne cade un'altra e un'altra ancora. I cittadini sconvolti si scambiano missive disperate, piene di neologismi e acrobazie lessicali. Ma cominciano letteralmente a mancare le parole. Un'esilarante sequenza di lipogrammi sempre più restrittivi, una lotta dei protagonisti contro il tempo per coniare la frase che salverà gli isolani e la libertà d'espressione.

sabato 30 luglio 2011

Sottotitoli da salotto e da pc

I sottotitoli (subs) sono un componente di primaria importanza per potersi gustare i più svariati video. Oltre che un utile strumento per poter comprendere meglio una lingua straniera, possono anche generare il vantaggio di poter assaporare in anteprima qualcosa che non ha raggiunto (ancora o mai) il nostro Paese. Al di là del discorso filosofico o morale legato al mondo del download su internet, c'è da sapere che esiste una (subs)cultura interamente dedicata alla sottotitolazione. Decine di siti e gruppi di persone si impegnano a tradurre e diffondere questo genere di piccoli file di testo, che si sincronizzano con un video di qualsiasi tipo. Grazie quindi a tutti coloro che si sbattono ogni giorno per renderci la vita più semplice. Detto questo, non mi dilungo più ed inizio a descrivere la mia esigenza primaria nei confronti dei sottotitoli. Avevo bisogno di un compromesso che mi garantisse una completa autonomia nei confronti di più device e media player (con un pc che usa VLC, un pc con xbmc, una consolle ed il lettore da salotto della Samsung ) e che mi permettesse di poter eventualmente scegliere tra una serie di sottotitoli per ogni esigenza (più lingue da selezionare ed eventuali traduzione di scritte all'interno dei video). Spesso (e meno male) infatti troviamo gli .srt relativi ai dialoghi (tradotti in più lingue), quelli con la descrizione per i non udenti e quelli con la traduzione di ideogrammi o cartelli o scritte all'interno del film.

venerdì 29 luglio 2011

Betareader di Sognando Leggendo

Dopo anni da eremita del web, torno quasi per caso, a collaborare con altri. Ed il bello della rete è proprio questo: il lavorare insieme ad altri per un progetto comune. I temi non mancano davvero e se coincidono con un hobby o un interesse particolare tanto meglio. Anzi, è esattamente questa la scintilla che scatta. Non è infatti un dovere o un lavoro, ma qualcosa che piace. Recentemente, ho letto un annuncio sul gruppo Anobiiano di FaceBook (poi si dice che i social network sono inutili) in cui cercavano dei betareader (non avevo neanche ben chiaro cosa significasse) su di un blog: Sognando Leggendo. Ad essere sincero mai sentito nominare, mea culpa. Allora cosa mi ha spinto a rispondere all'invito? VER dà un sacco di soddisfazioni, ma non è monotematico ed è soprattutto un diario personale. Iniziava a mancarmi insomma l'emozione che si prova facendo dei lavori di gruppo. Per questo dopo i primi contatti con Nasreen (admin del blog) ho iniziato a capire di cosa avrei dovuto occuparmi ed ho fatto il (decisamente arduo) test d'ingresso. Ho visto cose che voi umani.. Vabbeh trattasi di correttore di bozze. Umile, ma necessario. Così ho accettato, viste le anche le innumerevoli risorse e capacità di chi mi stava spiegando il da farsi. Quindi il tutto è un onore, e chissà se magari in futuro non ci scappi anche una qualche recensione da scrivere per loro. Per adesso diamoci da fare con gomma e lapis, poi si vedrà.

giovedì 28 luglio 2011

Stephen Gunn - Campi di morte

More about Il Professionista. Campi di morte

Autore: Stephen Gunn (Stefano Di Marino)
Pagine: 340
Voto: 2/5
Pagina di Anobii

Trama del libro:

Roghi nel deserto, un letale virus in espansione esponenziale, jihadisti fanatici in feroce guerriglia, bambini-soldato drogati e impregnati di demenza vudù. Welcome to Nigeria: nono cerchio dell’inferno. Per Chance Renard, il Professionista, un’ennesima missione, forse terminale. Al suo fianco, un commando anch’esso uscito da una bolgia: Antonia Lake, la superkiller della famigerata organizzazione 666; Raven, l’uomo che conosce la morte; Boris Spalko, guerriero-profeta di un misterioso ordine nordeuropeo. Ognuno di loro con una subdola “hidden agenda”. Dalle nevi opache di Tallin alle strade viscide di Bangkok, passando per i vicoli infidi di Caserta, troppe tracce di sangue convergono verso la meta finale: la città perduta del leggendario predone Cobra Verde, il luogo senza ritorno. 

Dark Tranquillity - Projector


Artista: Dark Tranquillity
Anno: 1999
Tipo album: studio
Numero tracce: 10
Pagina di MusicBrainz

Il (melodic) death metal ho iniziato ad ascoltarlo con loro e proprio con questo album. Per certi versi è un po' come dire che il Black Album mi ha iniziato al trash o che These Days di Bon Jovi mi ha introdotto all'hard rock. Projector è in effetti un album atipico, sperimentali. Ma gasa. E piace. Forse non a tutti i vecchi fan, forse non a tutti gli amanti del genere. Ma per le mie orecchie è qualcosa di pomposamente ideale. Il metal scandinavo lo ho sempre trovato interessante, ma niente di cui innamorarsi. Forse troppo povero come contenuti musicali e stilistici. Mancava quell'improvvisazione e quella verve che possiamo notare in altri generi. Sicuramente più accessibile nei confronti del black o del death puro, generi da cui son quasi sempre stato alla larga. In Projector abbiamo un alternarsi decisamente piacevole tra voce pulita e growl. Non una cosa semplice e da tutti i giorni, ma il cantante (Mikael Stanne) riesce a rendere questi cambi repentini di timbro di una bellezza unica. Abbiamo sonorità per lo più melodiche con testi forti, da atmosfere cupe ed introspettive., ma possiamo vedere anche qui il gioco del parallelismo con scene più rabbiose e graffianti. Resta evidente che non siamo di fronte al capolavoro, forse i limiti sono proprio quelli stessi del genere, ma il passo avanti evolutivo è più che certo. Poi soggettivamente parlando non ho mai amato chi mi urla incattivito dentro le orecchie. Qui ci provano, per poi fermarsi e ripartire con melodie accattivanti. Due chitarre e le testiere riescono a spararti note tristi e malinconiche per tutte le dieci tracce, quasi sempre introdotte da un calmo incipit di pianoforte o comunque arpeggi da brividi. Tra ballad, voci femminili e cori sembra di assistere veramente ad una rivoluzione musicale.

mercoledì 27 luglio 2011

Si può fare la rivoluzione

E' ufficiale. Non come Rossi alla Juve, ma ancora più ufficiale. Possiamo fare la rivoluzione. Tanto al mare non ci si può andare. Poi piove, e quando viene giù un'acqua del genere è colpa del Governo, quindi non si può dire che non se la sono cercata.  VER si impegna a sostituire l'attuale ordine delle cose, rovesciando ogni sistema di stampo totalitario (ma non solo) che non vi sia gradito. Se al rivoluzione dovesse durare per più di ventiquattro ore, e le nuvole dovessero aprirsi al sole, però annuncio qui da questo palco, che verrà sospesa. Fino a data da stabilire. Anche perchè poi tra poco vado in ferie e vorrei fare un po' di mare. Sommosse e gocce d'acqua permettendo. Possiamo anche indire un comitato riguardante le attività extra rivoluzionarie, qualora questa dovesse protrarsi un po' più a lungo. Se nessuno vuole armarsi e partire torno ai miei libri, la mia musica ed i miei film. In attesa di un altro giorno di tempesta.

Saw - L'Enigmista (2004)


Regia: James Wan
Anno: 2004
Titolo originale: Saw
Voto: 7/10
Pagina di IMDB
Pagina di I Check Movies

Così su due piedi mi viene da dire che è il mio film horror preferito. O almeno è decisamente in alto nella mia classifica di questo particolare genere che solitamente trovo soporifero o mal fatto. Per piacermi deve avere qualcosa di particolare. Saw, non scade (troppo) nello splatter pur non essendo avaro di sangue e situazioni violente. Pur non essendo girato con alcun tipo di effetto speciale degno di nota o con attori particolarmente famosi, riesce a catturare la nostra attenzione fin da subito. Il gioco, il pericolo, la suspance. Le informazioni per goderci lo spettacolo vengono stillate lentamente grazie all'uso di continui flashback. I personaggi che compongono la trama sono molti, ed ognuno con un retroscena interessante. Sembra addirittura de guardarsi un fumetto a puntate, di quelli ben costruiti che riescono a soddisfare molte curiosità. Le trappole sono al tempo stesso sinonimo di violenza e genialità: vogliamo vedere se la vittima o la cavia di turno riusciranno a superare la prova, o faranno parte del materiale da obitorio. Il finale è il dulcis in fundo insperato visto che tutta la pellicola è già godibilissima di per sè, grazie ai continui, ma non snervanti colpi di scena. Uno dei piaceri maggiori sta nel riguardarlo più volte, sempre con maggiore attenzione, e non vederlo mai andare a male. Specie se la visione avviene con chi non conosce la storia e sentiamo i sospiri e le attenzioni rivolte al film ed alle scene clou. Peccato poi che sia divenuta quasi una serie tv, con l'uscita di circa un film all'anno, che ovviamente non possono raggiungere i livelli del primo.

lunedì 25 luglio 2011

Facebook: il ritorno alla vecchia chat

Facebook è solito cambiare le proprie regole in corsa. E' avvenuto per la pagine del profilo, per la visualizzazione delle foto, per il sistema di condivisione e commenti. Insomma, spesso cambiano le nostre abitudini senza che ci possa fare niente. Sia che il cambiamento sia in meglio o in peggio non abbiamo tane possibilità di scelta. Fino ad ora non mai avuto problemi, con le varie modifiche fatte. L'ultimo rinnovamento avvenuto però ha reso ancora più fastidioso il già imperfetto sistema di chat. Il menù di destra, quello a scomparsa, non elencava più i nomi degli amici online disponibili a chattare. Un obbrobrio senza fine con i contatti disordinati, alcuni in linea, alcuni no. Veramente ingestibile. Volete tornare indietro? Volete riutilizzare la vecchia chat di facebook?  Fortunatamente per chi come browser usa Chrome basta installare questo script. Per chi usa Firefox  GreaseMonkey torna ancora una volta in nostro aiuto. Infatti prima installate GM, e poi lo script. Per chi usa IE o altro, sicuramente ci sarà qualche gestore di script, ma non usandoli non saprei. Comunque, adesso, come potete vedere dall'immagine è possibile riavere la vecchia chat. non tutti i cambiamenti vengono per il meglio.

Somewhere (2010)


Regia: Sofia Coppola
Anno: 2010
Titolo originale: Somewhere
Voto: 4/10
Pagina di IMDB
Pagina di I Check Movies

Ma cosa è? Ora vanno di moda i film riflessivi? Quelli in cui il regista, anche se non all'esordio, cerca di catturare l'attenzione con tediosi chiché che non sanno di niente. Magari vanno di moda quei film in cui nei salotti o nei cafè dei piani alti, qualcuno sibila "sublime, eccezionale". Per me invece non è assolutamente niente di particolare. Neanche la colonna sonora sembra troppo curata. La trama è insulsa. Se raccontavano un paio di mie giornate anonime sarebbe stato meglio, più accattivante. Invece racconta un breve stralcio di vita un attore famoso, che l'unica cosa "ganza" che fa è vivere nel Chateau Marmont Hotel. Per il resto non abusa (tropo) di alcol o di droghe, non maltrattata la figlia, anzi le vuole bene e la rende partecipe, non ha una crisi di identità, non sta per fallire, non è dannato, non è un evasore fiscale, non è gay di nascosto, non è niente di interessante per un copione. Ma di che parla la trama? Di lui che si rompe un braccio, gli piacciono i balletti di lap dance privati fatti da due gemelle, va in Italia a ritirare il "telegattone", vuole bene alla bimba. Wow, che storia!
Il voto quindi non è troppo basso, in quanto ci sta che sia proprio questo senso di apatia che la regista vuol far trasudare e diciamo che ci riesce. Poteva fare un documentario sui girini di palude allora. Bene per il resto l'interpretazione di Elle Fanning, che di certo però non sconvolge più di tanto la vita scapestrata (????) del padre. Dal punto di vista stilistico vediamo la ripetitività delle scene, alcune stantie, quasi all'esasperazione. E' un ingrediente. C'è a chi piace e a chi no. Faccio parte dei secondi, a meno che non si tratti dell'inizio di 2001 Odissea nello spazio, ma direi di non confondere la Nutella con... l'altra cosa marrrone.

domenica 24 luglio 2011

Sonny (2002)


Regista: Nicola Cage
Anno: 2002
Titolo originale: Sonny
Voto: 4/10
Pagina di IMDB
Pagina di I Check Movies

Per essere un film di esordio alla regia di Nicola cage, non è da buttare. Ci sono anche volti conosciuti come James Franco (Spiderman),  Mena Suvart (American Beauty) e Brenda Methlyn (L'erba di Grace). Anche se non si tratta di super attori, sono comunque belle facce che rimangono in mente. Peccato sia decisamente scialbo e senza spessore, soprattutto la parte recitata. La trama è noiosetta, non succede niente di sensazione. Un gigolò dei primi anni ottanta che vuole cambiare vita, ma non ci riesce. Succube della madre maitresse e innamorato di un'altra prostituta che ha sogni di una vita normale, proprio come lui. Ok, ma non c'è niente che coglie l'attenzione o smuove la curiosità dello spettatore. Il rifarsi una vita sta alla base del film, ma manca la sofferenza vera per una vita che non piace, manca la sottolineatura dello squallore a cui si è abituati. Poi molte scene con attacchi d'ira o di nervosismo sembrano prese e messe lì, quasi senza motivo. Il degrado ed il finto perbenismo che forse vogliono essere raccontati, non scalfiscono la lentezza e la mediocrità della pellicola.

sabato 23 luglio 2011

David Michaels, Tom Clancy - Barracuda



Autore:  David Michaels, Tom Clancy
Pagine: 354
Editore: RL Libri
Voto: 1/5
Pagina di Anobii
Trama del libro:
Per reagire alle crescenti minacce di gruppi terroristici e di organizzazioni criminali in possesso di mezzi sempre più sofisticati, l'Agenzia di Sicurezza Nazionale del governo americano (NSA) ha istituito un dipartimento super segreto: Third Echelon. I suoi agenti sul campo si chiamano Splinter Cell, e sono tanto invisibili quanto letali. Operano da soli e hanno licenza di spiare, rubare o distruggere documenti preziosi, registrare conversazioni compromettenti, falsificare prove scottanti. E uccidere. La loro prerogativa è di agire nell'ombra, grazie all'attrezzatura tecnologica di nuova generazione di cui dispongono. Se catturati in missione, il governo negherà ogni legame con loro, nessuno muoverà un dito per salvarli. Sam Fisher, il primo e migliore Splinter Cell, è in Russia alla ricerca di prove sull'attività del gruppo internazionale di trafficanti d'armi noto come The Shop. Ma quando dalle acque di Hong Kong affiora il corpo di un fisico nucleare coinvolto in un progetto top secret per il governo americano, Third Echelon incarica Sam di recarsi laggiù e stabilire i movimenti dello scienziato prima della morte. L'uomo era a capo di una divisione che sviluppava una torpedine stealth comandata a distanza, in grado di trasportare una testata nucleare. Aiutato da un ex agente della CIA, Sam scopre che il progetto era nel mirino di una triade mafiosa cinese, i Lucky Dragons, e che forse anche The Shop non è estraneo alla vicenda ed è meno lontano di quanto credeva.

Dream Theater - Images and Words


Artista: Dream Theater
Anno: 1992
Tipo album: studio
Tracce: 8
Pagina di MusicBrainz

Il sogno di ogni amante ed appassionato di musica è quello di raggiungere l'apoteosi durante l'ascolto di un album. Con il sublime Images and Words dei Dream Theater possiamo raggiungere, in modo rocambolesco la pace dei sensi ed illuminarci d'immenso. E' sicuramente tra i migliori album, non solo progressive metal, di sempre. Anche l'ignaro ascoltatore di un genere differente, non può non restare estasiato. Non subito forse. Dopo alcuni ascolti, anche ripetuti in breve tempo. Quello che mi sembrò un buon album la prima volta che premevo play del lettore cd, esigeva da me altre attenzioni, quasi feticiste. Come già detto più volte, il progressive lo apprezzo, ma non lo adoro. Lo ritengo un'ottima galleria dei vanti per estrosi con con i contro coglioni che sanno suonare. Se fossimo stati ai tempi degli antichi greci, avremo anche potuto credere che alcuni di questi musicisti fossero il risultato di scappatelle portate avanti dagli Déi. Il dubbio può restare anche oggi, ma qui si va oltre la mera sperimentazione. Con Images and Words abbiamo forse il primo album completamente progressive metal, in ogni sua parte: ritmo, strumenti, voce e testi.

giovedì 21 luglio 2011

.45 (2006)


Regia: Gary Lennon
Anno: 2006
Titolo originale: .45
Voto: 6/10
Pagina di IMDB
Pagina di I Check Movies

Uno di quei film semi sconosciuti, che vengono fuori del substrato del cinema indipendente e che si rivelano abbastanza piacevoli. Anche qualcosa di più che piacevoli. Milla Jovovic molto sexy e provocante, anche se non attraente, riesce a spostare l'attenzione più sulla drammaticità e sul gioco psicologico che sul suo aspetto fisico. Inizialmente tutta la trama sembra incentrata su Big Al, un personaggio uscito pari pari dai libri di Irvine Welsh. Rozzo, spietato, ottuso, cafone, violento, irrispettoso e colmo di un'altra dozzina di aggettivi dispregiativi. Uno di quelli che semina vento e raccoglie tempesta. Il problema di questo soggetto del film, è che non lo hanno fatto abbastanza odioso, per il fatto che con il proseguo della storia, la star non è lui, quando la fidanzata (la Jovovic). Abbiamo quindi un cambiamento, in cui il film si trasforma su una sorta di denuncia per gli abusi domestici. La drammaticità e l'ingiustizia del più forte che abusa del più debole vengono fuori lentamente, per poi arrivare ad una sorta di thriller psicologico che crea un po' si suspance. Interessanti le parti in cui alcuni dei protagonisti racconto stralci del passato, a mo' di intervista. Vengono fuori situazioni grottesche, quasi paradossali, ma reali che fanno da cornice allo svolgersi delle azioni. Ed un applauso allo sforzo di Milla Jovovic che si impegna e usa il proprio volto per denunciare i maltrattamenti. Molte belle del cinema, non so se avrebbero avuto piacere a recitare con il viso tumefatto.

mercoledì 20 luglio 2011

Arsenico e i vecchi merletti (1944)


Regia: Frank Capra
Anno: 1944
Titolo originale: Arsenic and the old lace
Voto: 5/10
Pagina di IMDB
Pagina di I Check Movies

Non esageriamo. Ciò che ha fatto storia non è detto che sia sempre attuale o che si riesca a percepire qualcosa di innovativo, soprattutto se il genere rientra nella commedia, talmente usata e sfruttata in ogni sua minima parte che il vecchio risulta tale. A vederlo oggi, più che un film sembra una rappresentazione teatrale, e forse il suo habitat naturale è proprio quello. La mimica facciale, tipica di quei tempi che furono, è la colonna portante della recitazione, sembrano in alcuni casi talmente accentuata da rasentare l ridicolo. Dopo i primi minuti in cui mi son ritrovato perso in un mare di noia, mentre cercavo di seguire una trama soporifera, sono entrato  nel vivo della commedia. Assolutamente non esilarante, ma decisamente ironica e cinica. Un umorismo nero che il sorriso se non te lo strappa quantomeno te lo fa accennare. E più va avanti e meno ci si pente di aver deciso di guardarlo. Situazioni paradossali, ma non troppo, un susseguirsi di equivoci e doppi sensi rendono piacevole le quasi due ore di film, almeno per buona parte. Cary Grant, che penso sia stato una sorta di Brad Pitt del millennio scorso si ritrova a far visita alle due zie zitelle che nascondono un grave segreto: uccido avvelenandoli con l'arsenico i loro ospiti "solitari". Il tutto nella più completa e tranquilla normalità. A questo si aggiungono il fratello malavitoso e lo zio matto che si crede Roosevelt, così da insaporire ancora di più le varie scene.
Peccato solo averlo con oltre sessanta anni di ritardo.

Nuove app per JoliCloud

Ecco che il tanto amato JoliCloud si rinnova e porta con sè alcune applicazioni direttamente inserite nel proprio market (App Center). Si tratta di molti software utili dal punto di vista della navigazione e del clouding aggiornati all'ultima versione e installabili gratuitamente. Per chi non volesse usare il browser di default, Chrome, è possibile ad esempio installare l'ultima versione (la 5) di FireFox. Inoltre sono disponibili Adobe Air (2.6.0), il player musicale Banshee (2.0.1), DropBox (0.6.8) che abbiamo già visto come affiancare a questo SO, il player per i video in streaming Hulu Desktop (0.9.8) , il software per grafica e disegno Gimp (2.6.8), il client di posta elettronica Thunderbird (3.1.10), il software p2p torrent Transmission (2.31) ed il servizio di archiviazione online ZumoDrive (0.989). Tutto questo per coloro che usano JoliCloud come Sistema Operativo. Per chi usa la versione software (ma anche per gli altri) ecco il gestore di foto ed album online 500px, il sistema di gestione e condivisione del lavoro Podio, il gioco più bello del momento (Angry Birds) e per i fortunati americani Google Music e Amazon Cloud Player.
Insomma, un mondo pieno di applicazioni interessanti, che segue la tendenza degli ultimi mesi, con un SO centrale e tante piccole applicazioni web da scaricare ed utilizzare quando ne abbiamo bisogno. 

I pilastri della terra (serie TV)

Finita da poco di vedere la mini serie TV de I Pilastri della Terra, basata sull'omonimo libro di Ken Follett, devo dire che potevano fare di meglio. Voglio dire, posso capire che un film tratto da un romanzo spesso e volentieri è difficile che sia fedele al cento per cento, ma se abbiamo a disposizione circa otto ore ed un'ambientazione medievale non vedo dove sia il problema. D'accordo che il libro è un bel tomo sulle mille pagine (molte delle quali però di descrizioni  architettoniche), ma son riusciti a fare dei buoni lavori con Il Signore degli Anelli che era decisamente più difficile... Vabbeh, torniamo alla mini serie. Non è brutta, è piacevole, ma abbastanza differente in alcune parti dal romanzo. A grandi linee la storia è quella, ben ricalcata, ma mano a mano che si prosegue verso la fine ci si discosta sempre di più. inoltre la caratterizzazione dei personaggio non sempre è lineare. Peccato, visto che lo stesso Ken Follett ha partecipato alla realizzazione della serie TV. I costumi e l'ambientazione son ben fatti così come la fotografia, gli attori purtroppo sono invece un po' piatti. Almeno per come li ho immaginati io leggendo le pagine. I pochi effetti speciali di cui necessitava la pellicola, sono ridicoli come possiamo vedere durante il crollo della volta a Kingsbridge o le spruzzate di sangue di chi viene colpito. Visto lo zampino di un certo Ridley Scott, secondo me era opportuno aspettarsi qualcosa di più. Le varie trame e gli aspetti psicologici di alcuni personaggi sono forse difficili da seguire o da capire appieno senza aver passato qualche ora beata sulle pagine del libro. Infatti anche inizialmente si fa un po' di fatica a seguire nomi, parentele, avvenimenti. Nel complesso raggiunge a fatica un 5 per chi ha letto il libro, mentre può stare ampiamente sul 6,5 per chi la guarda senza alcun indottrinamento.

martedì 19 luglio 2011

Piombino wifi-zzata

Immagine di Gadgets Guy
Siccome era una cosa a cui tenevo particolarmente (ne avevo già parlato a febbraio) finisco le ultime cosine, guardo se le nuvole mi sono ostili e mi preparo ad uscire di casa per andare all'evento organizzato in cui verranno date spiegazioni relative alla nuova iniziativa piombinese riguardante la rete wifi pubblica. Peccato che l'appuntamento fosse stato organizzato per ieri, lunedì 18 e non per oggi. Capita, ed anche se tutto è già avvenuto sono fiero di quanto è possibile fare. Ebbene sì finalmente  Piombino concede l'utilizzo gratuito di una rete wifi per la navigazione in internet. E sebbene non sia la prima città a farlo, non è neanche poi così indietro con i tempi. Chiunque capiti in Piazza Bovio, Piazza Gramsci e Piazza Cappelletti. potrà navigare gratuitamente. Dal quel che ho capito (purtroppo non ho potuto seguire le spiegazioni dei ragazzi del Centro Giò ) l'accesso è garantito a tutti indistintamente per un massimo di due ore giornaliere. Non dovrebbero esistere finestre di orario nelle quali poter fare login  e navigare, quindi i minuti per il raggiungimento della soglia massima saranno cumulativi e potranno essere fatti in più sessioni. La procedura per usufruire del servizio, può sembrare un po' macchinosa in quanto una volta che il nostro device trova la rete e si collega ad essa (risulta aperta) possiamo entrare in una home page di benvenuto sulla quale abbiamo le istruzioni per completare la registrazione. In pratica dobbiamo autenticarci fornendo i nostri dati (nome, cognome e numero della SIM) e ricevere una password in maniera gratuita componendo un numero di rete fissa (che non prenderà la chiamata). Non mi è chiaro se è possibile l'utilizzo della rete con dispositivi non dotati di scheda telefonica da associare al dispositivo in uso e se è possibile associare più dispositivi ad una persona (tablet, notebook, smartphone). Prossimamente ne sapremo di più.

Andavo a cento all'ora


Sì, prima andavo a cento all'ora. Ora non più . Sempre restando in casa Cisco è arrivato lo switch a 1Gbit, l'unico componente che mancava fino ad oggi per raggiungere folli velocità, e gustarsi una promettente visione a 1080p di contenuti digitali. Fermo restando il famoso collo di bottiglia, dovuto alle memorie di massa. L'altro va in semi pensionamento, là dove la 100megabit basta ed avanza.  Ovviamente l'acquisto è dovuto solo alla necessità di averne un altro, non certo per raggiungere la fatidica soglia del gigabit, della quale onestamente non ne ho mai sentito il bisogno (magari devo saltare avanti velocemente da un capitolo all'altro di un filmato da 20 giga?). Tanto valeva però prenderne uno che supportasse la massima velocità visto che tutti gli altri dispositivi già erano dotati di controller per questa velocità. Ma in fin dei conti andare a 1000 porta molti vantaggi rispetto ad andare a 100? Fortunatamente qui non ci sono autovelox. Ma come la resistenza di una catena si misura in base a quella del suo anello più debole, anche la velocità di una rete domestica la misura con quella del componente (in uso) più lento. Una volta consolidato che scheda di rete del pc (ad esempio il ThinkPad x31 ha solo 10/100). cavi di rete , switch e device supportino i 1000Mb siamo a  cavallo. Ben 125 MB al secondo (teorici) che permettono un ascolto ed una visione in streaming veramente da capogiro. Se tutti gli hard disk disponibili riuscissero a raggiungere tali velocità in lettura. Di certo tutti superano i circa 12 MB della rete a 100 Mbit, quindi il vantaggio c'è ad ogni modo.
In attesa di avere solo ed esclusivamente terabyte di dati su memorie allo stato solido ultra veloci ed ultra silenziose, ci accontenteremo di andare a più di cento all'ora, anche se non raggiungibili in tutte le occasioni.

lunedì 18 luglio 2011

Nuova immagine per VER

Signore e signori questo è un vero e proprio capolavoro. Arrivato alla versione 3.0 è impensabile non apprezzarlo. Trattasi del nuovo logo - immagine - avatar di Vomito Ergo Rum.Artisticamente parlando può sembrare puerile ed imperfetto, ma tutto volutamente creato ad hoc. Ebbene sì, ho scoperto di essere un artista anche io, baciato dalla musa della pittura (ho appena scoperto che non esiste) ho ritrovato una dote innata nel gusto estetico dell'arte. Ecco quindi che liberamente prendo spunto dall'angoscioso quadro di un certo Munch, aggiungendo qualche ritocco per migliorarlo. A quei tempi forse non era in grado di concepire a 360 gradi la beltà totale. Io invece sì. Quindi abbiamo il nostro personaggio urlante con tipico paio di occhiali da nerd, scocciati. Quasi in stile esorcista non riesce a trattenere gli scossoni che il suo stomaco gli impone e quindi riversa a terra un po' di vomito, verde, anche fosforescente. Mentre è sconvolto dai conati pensa alla sera prima ed alle bottiglie che si è bevuto, forse maledicendole. Tra l'altro le bottiglie fanno parte del vecchio logo. Sullo sfondo ho sostituito un amico con la bottiglia di rum "Cartesio", da cui il titolo del blog.
A breve saranno pronti banner, striscioni, magliette, tazze, carta igienica e tutta una serie di gadget imperdibili con il vostro stemma preferito. L'opera è interamente stata fatta grazie a Picasa e FotoFlexer , il tutto rigorosamente online.

E' tornata Google Toolbar

Da quando ho messo FireFox 5 ho subito un duro colpo psicologico. Quello di vedere come incompatibili alcuni plugin che usavo mi ha fatto un po' scendere la voglia di sostenerlo sul piedistallo. Chrome d'altra parte non mi piace troppo, questione di abitudini. Così aspetta ed aspetta credevo che la Google Toolbar divenisse compatibile con questa nuova versione del browser, in breve tempo. Invece siamo ancora qui a discuterne, e lo strumento secondo me più utile di tutti è inaccessibile.  Queste son cose che mi mandano in bestia, anche se poi somatizzo. Ma come si fa? Su Firefox nuovo non è compatibile e su Chrome (peggio ancora) non è disponibile. Ma qui sono tutti matti! Per fortuna non sono il solo a sentire la mancanza di queste cose, così un tipo ha creato Add-on compatibility reporter che bellamente ti permette di far riconoscere come compatibili anche quei plug in che non lo sono. Ovviamente non è che li rende tutti funzionanti, ma ci sta che questi possano lavorare anche con la nuova versione di FireFox. Ebbene con Google Toolbar funziona tutto correttamente, e per adesso va alla grande. L'utilizzo è davvero semplice, basta installarlo e poi andare a vedere la lista degli add-on che non risultano compatibili. A questo punto scegliamo di renderli attivi e riavviamo il browser. Il gioco è fatto.

sabato 16 luglio 2011

Vallanzasca - Gli angeli del male (2010)


Regia: Michele Placido
Anno: 2010
Titolo originale: Vallanzasca - Gli angeli del male
Voto: 6/10
Pagina di IMDB
Pagina di I Check Movies

In diversi me lo hanno consigliato e ne hanno parlato bene, così ho deciso di vederlo. Devo dire che anche a me è piaciuto, ma con alcune riserve. Con placido alla regia mi aspettavo già un sentiero da percorrere come Romanzo Criminale, e forse l'intento è proprio quello. L'ignaro spettatore può anche cascarci in questa specie di tranello. Però le differenze, neanche troppo velate ci sono. Soprattutto per quanto riguarda l'humus del racconto, il sottofondo storico pressoché inesistente qui, che tende a trasformare un film su Vallanzasca in un film di Vallanzasca. Già perchè se il punto di vista è troppo vicino a quello del protagonista si rischia (ed a mio avviso qui è tutto tranne che difficile) di idolizzare il criminale. E' una cosa tipica del cinema quella di rendere interessanti personaggi cattivi ed accattivanti, con la pecca di dare un messaggio sbagliato. Soprattutto se ci si basa su di una storia vera, relativa ad una persona che ha scelto di fare una determinata vita. Spesso nel film però le sue azioni vengono quasi giustificate come fossero rispetto, certo forse più violente del solito, a torti subiti. La parte relativa all'azione, ai costumi ed alla fotografia invece è decisamente pertinente con i film degni di nota, per la produzione italiana questo non può far che bene. I cinepanettoni ci hanno un po' rotto le palle.Il mafia movie italico invece sembra andar bene. Il focus del personaggio è interessante in quanto vediamo anche il valore mediatico che ha avuto, il carisma nei confronti di giornalisti, fan ed addirittura forse dell'ordine. la sagacia e la tenacia durante le fughe rocambolesche, e quella sorta di aria da gentleman, un po tirata per i capelli. Se non riguardasse una (sanguinosa) storia vera avrebbe potuto fare i conti con i vari Lupin.

Pain Of Salvation - The perfect element (Part I)


Artista: Pain Of Salvation
Anno: 2000
Tipo album: concept album
Tracce: 12
Pagina di MusicBrainz

Non so voi, ma io non riesco a buttarli giù, figuriamoci a digerirli. Sì ok, bravini, estrosi, impegnati e svedesi. Ma per quanto mi riguarda non sono nè carne nè pesce. Ora facciamo un passo indietro. Non dico che questo concept album diviso in tre parti sia brutto, dico solo che non mi ispira più di tanto. Eppure si sente un gran parlare bene sia del gruppo che dell'album, come di un fondamentale per il progressive metal. Beh, gli allievi (se di allievi possiamo parlare) non superano per niente i maestri (sia se parliamo di Fates Warning sia se citiamo i Dream Theater). Magari neanche è nei loro intente prendere spunto da questi. Li ho citati tanto per dire due nomi conosciuti di questo panorama musicale. Qui abbiamo in ogni traccia un uso esasperatamente artistico. Sembra quasi che ci vogliano far vedere quanto so bravi. E' un problema che ho notato in molti artisti del genere: spesso guardano più alla forma che al contenuto. E' anche per questo motivo che non amo spasmodicamente il prog, anche se certe volte mi viene da fischiare a sentire alcune acrobazie musicali. Comunque qui, ascoltata una canzone a caso, abbiamo già un'idea quel che sarà tutto l'album. non perchè siano uguali, ma perchè in tutte c'è la medesima verve deboluccia. Alcuni cori sono quasi da boy band (passatemi il paragone) e gli urlatori da mal di pancia non li ho mai sopportati.
Ok, questi gli aspetti negativi quindi. Quelli positivi arrivano dopo che non ci si arrende alle apparenze e si inizia ad capire cosa l'album in sè significa. Essendo un concept infatti è bene capire i segnali che vuole lasciarci. Sotto questo punto di vista la musica cambia. Possiamo vedere un'opera di un certo livello, ben studiata e che fa accapponare la pelle. Vivere l'album è come leggere uno dei tanti libri di Andrew Vachss . Abbiamo infatti al storia di due amici, un ragazzo ed una ragazza, che in comune hanno un'infanzia, difficile, macabra ricolma di abusi sessuali e violenza. La rabbia e la paura insieme, legate da un filo conduttore musicale. Tra ritorni al passato, riavvicinamenti, speranze soffocate, dolori strappati The perfect element è da valutare più per ciò che rappresenta e racconta, piuttosto che per la prestazione musicale.


giovedì 14 luglio 2011

CLI Companion: terminale con interfaccia grafica

Ok, mentre scrivo, anzi dal momento che inizio a scrivere, immagino già orde di fanboys che incazzati come non mai cercano di lanciare ogni tipo di attacco hacker contro VER. Magari dal loro cieco punto di vista me lo merito anche. D'altra parte un articolo shock come quello che state leggendo in questo istante, merita di essere narrato alla plebaglia innumerevole massa di utilizzatori di un sistema (GNU) Linux che da buoni niubbi, si son scassati il catzo di usare quella squacquerellosa finestra che prende il nome di Terminale. Sì vabbeh, magari l'ho ingigantita un po', ma mi piace il mio ruolo di Ministro della Propaganda. Comunque, tornando a noi, ringrazio (è un modo per puntare il dito della colpa anche su altri) il blog Chimera Revo grazie al quale ho scoperto CLI Companion. Si tratta di un terminale sui generis in quanto dotato di una semplice e user friendly interfaccia quasi grafica che ci dà quel maggiore senso di sicurezza e quel sentore di terzo millennio nel quale viviamo. A mio avviso non è un modo per evitare l'uso del terminale, ma anzi, è un sistema che ci fa imparare meglio determinati programmi, grazie alla possibilità di avere una sorta di dizionario dei comandi usati e da usare. Questo è modificabile secondo le nostre esigenze ed oltre che aggiungere comandi è possibile eliminarli, per non fare troppa confusione. In pratica è un supporto in più per memorizzare meglio o essere accompagnati con un cane guida nel profondo blu della finestra. E' anche possibile provare il risultato del comando da lanciare. insomma, per noi poveri mortali che non abbiamo la necessità del vanto di utilizzare un wget ogni dieci minuti, è cosa buona e giusta.

Dan Simmons - Ilium: la rivolta


Autore: Dan Simmons
Editore: Mondadori
Pagine: 364
Voto 5/5
Pagina di Anobii

Trama del libro:

In un lontanissimo futuro la Terra è popolata da un numero limitato di individui che vivono esattamente cento anni. Passano il tempo in ozio accuditi da servitori meccanici e giocando virtualmente alla guerra di Troia. Tra questi Daeman e Harman si mettono alla ricerca di un'astronave per raggiungere i due anelli che girano intorno al pianeta sui quali si ritiene che si siano rifugiati i discendenti della razza umana. Intanto migliaia di anni nel passato, la guerra di Troia infuria davvero, ma con qualche variazione...

IDAPT i4: caricabatterie universale

I dispositivi che necessitano di essere caricati, velocemente e magari in contemporanea, sono molti. Non sempre poi abbiamo l'adattatore corretto o lo spazio necessario per fare queste operazioni. IDAPT i4 può essere la soluzione ideale per poter avere un piano grazie a cui mettere in carica più device. Esteticamente è veramente bello ed elegante, e questo è uno dei motivi principali per cui lo ho scelto invece di orientarmi sulla concorrenza.  L'altro è che avevo un coupon omaggio, e mi serviva un altro dock su cui mettere in carica lo smartphone. L'i4 si presenta come una base nera lucida con lo spazio per inserire tre tipi di connettori, che saranno poi intercambiabili in base alle esigenze. Dubito che qualcuno abbiamo bisogno di tutti i connettori, per ogni tipo di marca e modello, ma può essere utile nel caso venga qualche amico con il proprio dispositivo ed abbia bisogno di corrente. La scelta è veramente ampia e di corredo vengono dati quelli forse più utilizzati:
  • mini USB
  • micro USB
  • iPod / iPhone
  • Nokia 2 (ho preso anche il Nokia 1)
  • Samsung 4
  • Sony Ercsson 2
E' possibile caricare tre dispositivi contemporaneamente attraverso i connettori sulla base, più un quarto tramite la porta USB sul lato. Una cosa comoda è quella di avere un pulsante per spegnere il caricabatterie una volta che non lo usiamo (pur lasciandolo attaccato alla corrente) oppure quando attraverso i led luminosi vediamo che i nostri dispositivi hanno già fatto il pieno. Una pecca è che ogni adattatore costa sulle otto euro. E' vero che quelli forniti coprono la maggior parte di navigatori, gps e cellulari sul marcato, ma di default non è compatibile proprio con tutto.

martedì 12 luglio 2011

Cloverfield (2008)


Regia: Matt Reeves
Anno: 2008
Titolo originale: Cloverfield
Voto: 6/10
Pagina di IMDB
Pagina di I Check Movies

In fin dei conti ganzo. Non lo avevo ancora visto e sebbene abbia l'originalità dell'acqua calda, non risulta noioso. Io lo avrei terminato con la scena della caduta dell'elicottero, ma non si può avere tutto dalla vita. Il tema del disastro apocalittico per mezzo di una presunta invasione aliena suscita sempre un certo interesse, ed è affascinante. Buono inoltre il pathos, forse grazie allo zampino di J.J. Abrams. Ed aggiungiamo pure che non si tratta di un horror spicciolo fine a se stesso. la trama si evolve e l'inizio introduttivo fa sì che lo spettatore abbia a cuore i protagonisti. La visuale diretta con la telecamera in stile The Blair Witch Project, è un must per alcuni film horror e qui il risultato è molto buono, così come la prova degli attori, certe volte un po' impacciati, ma abbastanza impauriti. Gli effetti speciali non mancano, anche se il mostro, una sorta di Chtulhu moderno, non si vede proprio benissimo. E' comunque il personaggio che suscita maggiore interesse, e sapientemente la sua visione viene stillata con cura. Paurosamente multiforme sembra anche imbattibile. Giustamente i ragazzi sono sempre terrorizzati, anche se non esageratamente. Io avrei avuto bisogno dei pannolini soprattutto nelle gallerie della metropolitana, ma gli americani sono un po' tutti eroi, anche le ragazze che lottano contro i parassiti (forse più temibili del mostro in sè). Non un capolavoro nè dal punto di vista della storia nè da quello dei fuochi d'artificio, ma interessante e curioso da vedere.

lunedì 11 luglio 2011

Fates Warning - A pleasant shade of grey


Artista: Fates Warning
Anno: 1997
Tipo: Album in studio (concept album)
Tracce: 12
Pagina di MusicBrainz

Il progressive metal mi piace, anche se certe volte è un po' troppo raffinato ed alcuni artisti tendono ed esagerare in virtuosismi. Come il calciatore che fa dieci doppi passi davanti alla porta, per poi segnare di tacco. I Fates Warning, a differenza di altri gruppi non hanno questa tendenza. I loro giochetti, sono sempre di buon gusto e poche volte fini a se stessi. Pur non essendo un feticista del genere, lo sono però per i concept album. Non posso farci niente, ma appena so che un album racconta una storia mi devo metter comodo ad ascoltare a ripetizione tutte le tracce. Fino ad entrare dentro al racconto, come se fosse un libro o un film. Questo è il mio primo album dei Fates, è magari proprio per questo motivo lo vedo come il non plus ultra della loro variegata produzione. E' l'apoteosi di un progressive lento e riflessivo, non urlato, mai banale. Le dodici tracce non sono canzoni separate l'una dall'altra, ma possiamo seguire un filo conduttore, non solo per quanto riguarda il tema dei testi, quanto per la musicalità e gli strumenti. Si tratta di dodici capitoli che difficilmente riusciremo a distinguere durante un ascolto in pieno relax. Tutto l'album è un'intera lezione di musica, che ci dimostra come la ricerca delle sonorità perfette può avvenire anche in maniera semplice, con alcuni cambi di ritmo ed una batteria scossa attraverso carezze. Questi sono colpi di fortuna, intendo l'aver modo di ascoltare un album poco conosciuto ai più, am che può insegnare molte cose.


domenica 10 luglio 2011

Michael Connelly - La bionda di cemento


Autore: Michael Connelly
Editore: Piemme
Pagine: 459
Voto: 1/5
Pagina di Anobii

Trama del libro:

Il Fabbricante di bambole: sceglieva le sue vittime nei quartieri malfamati di Los Angeles, le strangolava e le truccava come fossero bambole sorridenti. La polizia aveva cercato di catturarlo e, alla fine, Bosch se l'era trovato di fronte. L'uomo, disturbato nel sonno, aveva infilato una mano sotto il cuscino e Bosch gli aveva sparato, uccidendolo. Quattro anni dopo, Bosch si trova in un'aula di tribunale in un ruolo per lui insolito: quello dell'accusato nel processo per omicidio intentatogli dalla vedova. Ma quando viene informato del ritrovamento di un nuovo cadavere, quello di una bionda sepolta sotto una colata di cemento e truccata come le undici vittime del Fabbricante di bambole, non può non chiedersi se l'uomo che ha ucciso non fosse innocente.

sabato 9 luglio 2011

Google+ è tipo un blog. + Geek

Ok adesso è già qualche giorno che lo provo e lo utilizzo. Non è ancora chiarissima la politica che Google vuole avere in relazione agli inviti, ma son scelte. Condivisibile o meno, forse in questo modo c'è più tempo per poter fare esperimenti, ruzzarci e spippolarci. E' sempre più chiaro che non si tratta nè di FaceBook, nè di Twitter, anche se da entrambi prende spunto (e anche da Diaspora per caso?). La prima cosa che salta all'occhio è il sistema di cerchie (circles) con cui possiamo organizzare i nostri contatti, ed il sistema in pieno stile following - followers con cui vedere contenuti altrui o condividere i nostri. Inizialmente ero titubante ad essere sincero. Sia per l'abitudine all'utilizzo degli altri due social network, sia perchè google non è la prima che fa partire un progetto per poi vederlo fallire o avere pochi risultati. Almeno ad ora devo ricredermi: credo che Google+ avrà un bel successo. Tanto per cominciare, una cosa usata da pochi ed elitaria, è sempre più ganza rispetto ad una usata dalla massa. E' decisamente geek avere la possibilità di usare il proprio profilo come una pagina pubblica dove poter pubblicare articoli visibili a tutti, ed altri visibili solo a determinate persone o anche ad una soltanto.

E' nata Sofia

Foto di Fantasie country
Puntualissima, dopo venti ore di travaglio è nata Sofia. E' passato poco più di un anno dal matrimonio di Michele (Isiah) ed Elisa, ed oggi 9 luglio è arrivata la prima bambina del fondo (il primo bimbo circa un mese fa). Nata a Londra, non la vedremo tanto presto, ma a metà settembre ho già organizzato di andare oltre manica: sarà una tappa fondamentale della vacanza. La fortuna di nascere lassù inoltre la vedrà capace di fare i primi vagiti in inglese, non una cosa da tutti. Bravi ai genitori, che anche se lontani possono ricevere il nostro abbraccio virtuale ed il nostro affetto reale. Un po' di svecchiamento nel gruppo ci voleva, e con questi nuovi adepti del Fondo si inizia veramente bene. See you soon, dear Sofia.

Serviio ed il DLNA

Avere in casa una rete locale ( o LAN) per poter condividere files, internet e processi tra più device, è solo uno dei passi da compiere per poter sfruttare gran parte della tecnologia che oggi ci è offerta da tv, computer, lettori e tanto altro. Molti dispositivi sono compatibili e certificati DLNA, uno standard per la condivisione di files all'interno di una rete domestica. In questa rete ci saranno Digital Media Server (coloro che condividono il materiale, essenzialmente i pc o i NAS) e Digital Media Player (dispositivi che utilizzeranno i files, essenzialmente lettori, media player, tv, etc). Generalmente chi ha un pc con sistema operativo Windows 7, ed ha poche pretese, è a cavallo in qaunto questo sistema della Microsoft è già dotato di un media server compatibile e che funziona egregiamente. Il problema è che in parte è limitato per quanto riguarda alcuni tipi di formati, come FLAC per l'audio e MKV come contenitore video. Per chi ha l'esigenza di utilizzare tramite il DLNA questi formati, o più semplicemente ha altri sistemi operativi, consiglio l'utilizzo di Serviio.
Questo è un media server gratuito e molto flessibile con caratteristiche interessanti come il supporto per le anteprime di album musicali o film e dei sottotitoli (almeno il lettore  Samsung BD C-5500 riesce nell'intento). Il suo utilizzo è semplice, ma la configurazione permette di fare diverse cose,

venerdì 8 luglio 2011

Brooklyn's finest (2009)


Regia: Antoine Fuqua
Anno: 2009
Titolo originale: Brooklyn's finest
Voto: 5/10
Pagina di IMDB
Pagina di I Check Movies

E' decisamente più facile parlare dei film belli o di quelli brutti. Quelli invece che non sono nè carne nè pesce e lasciano pochi segni, ti impediscono anche di scrivere qualcosa di più di un semplice parere. Una pellicola anonima, che passa veramente inosservata. Si tratta di tre storie di poliziotti che corrono su binari differenti e poi quasi convergono alla fine. Sono tre trame già viste, singolarmente magari, ma non abbiamo novità. I racconti avvengono in modo abbastanza crudo e non lasciano spazio ad inutili moralismi. Le vite dei protagonisti sono difficili, ed abbiamo tre agenti di polizia, ognuno con i suoi problemi, che vanno anche oltre il normale svolgimento del proprio lavoro. C'è l'infiltrato che si immedesima un po' troppo nella vita da delinquente, c'è il vecchio agente che tra una settimana va in pensione e deve invece rischiare la vita, c'è il poliziotto sfigato con problemi economici che cerca di arrotondare prelevando soldi da qualche retata. Insomma, se proprio vogliamo niente di nuovo, anche se raccontato bene. Io ho fatto un po' di fatica ad appassionarmi, e ci sono riuscito con scarsi risultati soltanto verso la fine.

mercoledì 6 luglio 2011

L'onesto Moratti rinuncerà alla prescrizione?

Foto di mustfint
Chiunque segue il calcio, ma anche chiunque non lo segue, avrà sicuramente sentito le ultime notizie relative alla tanto sbandierata onestà dell'Inter: in pratica, come tutti già sapevano, è stato ammesso che dentro Calciopoli c'erano pure loro. Solo che da onesti quali sono, hanno nascosto tutto ciò che era compromettente, ed adesso è saltato fuori. Peccato che sia troppo tardi perchè caduto in prescrizione. Il fatto è che se io faccio una rapina in banca e nessuno mi scopre, resto comunque un ladro di fatto. Se poi la pseudo giustizia non muove un dito ed anzi mi copre grazie ai miei agganci nelle TELECOMunicazioni o agli uomini chiave inseriti tra gli organi competenti questo è un altro discorso. Il buon Moratti e il non più vivo Facchetti erano impelagati fino all'osso, lo ha dichiarato apertamente Palazzi.
 Questo Ufficio ritiene che le condotte in parola siano tali da integrare la violazione, oltre che dei principi di cui all’art. 1, comma 1, CGS (codice di giustizia sportiva), anche dell’oggetto protetto dalla norma di cui all’art. 6, comma 1, CGS, in quanto certamente dirette ad assicurare un vantaggio in classifica in favore della società Internazionale F.C., mediante il condizionamento del regolare funzionamento del settore arbitrale e la lesione dei principi di alterità, terzietà, imparzialità ed indipendenza, che devono necessariamente connotare la funzione arbitrale. Oltre alla responsabilità dei singoli tesserati, ne conseguirebbe, sempre ove non operasse il maturato termine prescrizionale, anche la responsabilità diretta e presunta della società ai sensi dei previgenti artt. 6, 9, comma 3, e 2, comma 4, CGS.
Di pulito potrebbero avere solo la coscienza, ma per il fatto di non averla mai usata. La vergogna di calciopoli è macchiata ancora di più da chi vigliaccamente si faceva chiamare onesto. Lo Scudetto del 2006, assegnato in pieno stile mafioso, va tolto, va strappato... Vergogna anche nei confronti di tutti gli amici interisti che tornano ad essere tristi: gli hanno fatto credere (che illusi però) di essere paladini della giustizia.

Possono comunque salvare la faccia perchè sorpresa delle sorprese la prescrizione è rinunciabile. Eh sì, l'Inter potrebbe rinunciare alla prescrizione e farsi processare. Resta poi da domandarci che tipo di onesti sono coloro che nascondono volutamente delle prove riguardanti la propria colpevolezza, e del perchè lo fanno. Sicuramente perchè sono onesti, vero?
Vergogna nera.

martedì 5 luglio 2011

Ancora Skype e Facebook, contro Google+

Sicuramente è una risposta per il nuovo Google+ (che cambia regole per entrare all'ordine del giorno: inviti, non inviti, entrata libera... mah) che ultimamente sta monopolizzando l'interesse di molti. Già con la versione 5 c'era stata una sorta di integrazione tra Skype e Facebook. Adesso le cose sembrano essere un tantino più serie, ed in questi mesi è stata sviluppata una versione beta (la 5.5), scaricabile dal pubblico, per provare ad interagire in modo definitivo con i contatti di Facebook attraverso le funzionalità di Skype. Con Google+ infatti è possibile avere un servizio di video chat, utilizzando un'evoluzione del sistema di messaggistica gTalk. Uno dei maggiori problemi di Facebook invece è proprio la chat, che non è all'altezza e crea diversi problemi. Altra storia invece per Skype, forse il servizio VOIP più utilizzato, con cui possiamo mandare anche messaggi istantanei, sms, fare video chiamate etc. Sarà veramente una cosa rivoluzionaria? Del resto per chi usa Skype la video chat è una cosa normale, di tutti i giorni, ed avere un bacino di utenza maggiore non è che cambi il nostro modo di usarlo.

lunedì 4 luglio 2011

Il Cigno Nero (2010)


Regia: Darren Aronofsky
Anno: 2010
Titolo originale: Black swan
Voto: 6/10
Pagina di IMDB
Pagina di I Check Movies

Quello che a detta di molti è uno tra i migliori film del 2010 non lo ho apprezzato nella sua totalità per il sottofondo artistico della danza. Arte che rispetto, ma di cui sono un completo ignorante e di cui francamente mi interessa poco. Conscio del fatto che questa sia usata nel film solo come trampolino per lanciare il tema dello stress agonistico, della paranoia, della perfezione a tutti i costi, non sono riuscito a farmelo piacere a livelli di idolatria. Nonostante questo devo ammettere che  la Portman è sì stupefacente, spettacolare, decisamente da Premio Oscar. Oltre ad essere fisicamente la persona più adatta a ricoprire quel ruolo, riesce ad attuare una metamorfosi capillare con estrema naturalezza. Cigno bianco e cigno nero non soltanto nella storia narrata. Quasi una doppia personalità, malata, costipata da umori negativi. La dualità creata dallo specchio, oggetto ricorrente ossessivamente in tutta la pellicola, possiamo vederla anche con il rapporto tra realtà e finzione. L'uso  dell'allucinazione compulsiva, fornisce alcuni dettagli fin troppo chiari per essere repentinamente smentiti immediatamente dopo. Tanto più che il finale può essere aperto ad una doppia interpretazione. Fino a che punto ciò che vediamo, o che crediamo di vedere, attraverso gli occhi di Nina è reale? Abbiamo imparato durante il film che non sempre ciò che possiamo percepire corrisponde al vero (la scena saffica tra le due contendenti ad esempio). Di certo viene spiegato che l'agonismo in certi ambienti e per alcuni caratteri psicologicamente fragili, può divenire una brutta bestia da domare. E la spietatezza di un ambiente dove devi (se vuoi arrivare) essere il migliore non lascia campo agli indecisi.

Dan Simmons - Ilium: l'assedio


Autore: Dan Simmons
Editore: Mondadori
Pagine: 394
Voto: 5/5
Pagina di Anobii

Trama del libro:

Thomas Hockenberry è stato un insegnante universitario di letteratura greca antica, con una vita assolutamente normale. Per quale motivo, allora si trova adesso ad assistere alla guerra di Troia, al servizio degli dèi dell'antica Grecia? E perché gli stessi dèi sembrano padroneggiare una tecnologia avanzatissima, con la quale cercano di alterare i corsi degli eventi e uccidersi a vicenda? Intanto, in un futuro lontano migliaia di anni, su una Terra dove i pochi abitanti rimasti hanno come sola occupazione il divertimento, solo un uomo ricorda ancora l'antica arte della lettura e la sfrutta cercando di risolvere l'enigma più grande di tutti: chi ha costruito le macchine che governano il pianeta?

domenica 3 luglio 2011

Queensryche - Promised land


Artista: Queensryche
Anno: 1994
Tipo: Album studio
Tracce: 11 (+ 4 riedizione 2003)
Pagina di MusicBrainz

A conferma che la musica è passione, ricordi e sentimenti, recensisco quello che per me è il miglior album dei progressive Queensryche. Non sempre il bello oggettivo corrisponde con i gusti personali e possono essere molti i fattori che influiscono nelle valutazioni. Promised Land è un'opera di confine, uscita dopo ben quattro anni di distanza da Empire, il capolavoro che ha catapultato la band nell'Olimpo musicale del metal. Dopo questo invece avremo un cambiamento di rotta per sostenere il passo con i tempi, e forse, a mio avviso, l'inizio del declino. Ma è con questo album che li voglio ricordare maggiormente. La lunga gestazione può sembrare causata da difficoltà nell'assemblare le tracce e nel trovare idee nuove che seguissero le strade già segnate in passato. Invece si tratta di un'elaborazione maniacale per la produzione di qualcosa di sublime, sia dal punto di vista strumentale che dei testi, mai da sottovalutare in ambito progressive metal. L'atmosfera cupa e riflessiva che trasuda da ogni canzone è l'attenta valutazione del percorso avuto dal gruppo nel corso degli anni.
I am I, io sono io, è forse un dei migliori inni di libertà e presa di coscienza personale che siano mai stati urlati. Con cattiveria e rancore, quasi teatralmente. Non è una semplice canzone, è un messaggio, un film, un libro. Potrei metterla sullo stesso piano di Do the evolution dei Pearl Jam, se per qualcuno è maggiormente conosciuta e può capire le mie intenzioni. Tornando all'album, è un continuo miscuglio di sonorità ed intraprendenza. Graffiante e melodico con Damaged (anche in versione live, da paura), lento e riflessivo con Out of mind che ha anche le caratteristiche della ballata proprio come la stupenda Bridge. Con Promised Land, la title track sembra che i ragazzi di Seattle ci abbiano dato biscottini e carezze fino ad ora, per lasciarci qualcosa di sperimentale, rassegnato, sofferto. Anche questa è da teatro. Le successive le trovo di minore impatto ad esclusione di Lady Jane che ha una sua particolarità, ma le altre le trovo un po' scialbe e ripetitive. Ottimo album comunque nel complesso.

sabato 2 luglio 2011

In fuga dalla tempesta

Ciò che sto per narrare ha dell'incredibile, ma ho tre testimoni (il Capitano Achab, il pirata LeChuck e la bucaniera Anne Bonny) che potranno confermare il mio racconto. Come molti avranno notato quella di questa mattina non era una ridente giornata di sole, ma ormai la gita in gommone era stata organizzata ed andava fatta. Piombino era sotto una cattiva luce (o)scura, tenebrosa, malvagia. Un'altra acquata con fuga dalla spiaggia non mi sembrava il caso di prenderla, ma ho affidato interamente il mio asciutto destino al capitano dell'imbarcazione - messaggio promozionale -  con il motore più silenzioso del mondo. Mentre un ciclone di proporzioni mai viste prima inglobava la città, abbiamo fatto appena in tempo a salire a bordo e ad allontanarci a tutta gargana da Marina. Lo spettacolo è stato quasi allucinante: abbiam visto le nostre abitazioni scomparire in una turbinosa massa d'acqua, mentre noi tranquilli, cavalcavamo le onde, sempre più alte e numerose. I gommoni non affondano mai, così mi è stato detto, e per questo mi sentivo al sicuro. Il nostro viaggio fino a Palmaiola poteva sembrare interminabile, ma solo a causa della mia posizione in piedi, con un solo appiglio sicuro: adesso ho il braccio destro grosso come quello di Agassi. Arrivati a destinazione, abbiamo potuto apprezzare la fortunata e illuminata giornata di mare: il vento che ci soffiava addosso da ogni posizione non era poi così fastidioso, e le nuvole che coprivano il sole ci impedivano di sudare copiosamente. Una volta riacceso - messaggio promozionale - il motore più silenzioso del mondo, e messi al riparo da alcune insistenti folate, il Capitano ha accolto le nostre (disperate) richieste, ed ha quindi volto la sua attenzione verso lo tzunami che di lì a breve ci avrebbe investito. Un tantino in anticipo rispetto al 21 dicembre 2012, la fine del mondo ci veniva incontro inesorabile. Pronti attenti via, è iniziata la nostra fuga in mare aperto dalla Tempesta perfetta. Mentirei se dicessi di non essermi bagnato, ed infatti non lo dico. Ma siamo riusciti a scamparla davvero bella, in una corsa contro il tempo. Il tutto è stato anche prontamente filmato con la videocamera HD per sport estremi .Mi son messo anche in posa, cercando di avere la faccia meno sofferente possibile. Peccato che non era inserita la scheda di memoria... Quindi un filmino girato a vuoto. Ma resterà sempre nei nostri ricordi, così come la profonda ferita al dito del Dija nel porticciolo di Baratti, Una tracina? Un sasso appuntito? Un morso di uno squalo? Una fiocina sparata da un incauto pescatore? Una sciabolata tirata con destrezza da un temibile pirata? Un'arma di distruzione di massa sfuggita ai controlli?   Non ci è dato di saperlo, ma le urla strazianti mi riecheggiano ancora adesso nelle orecchie e mi devastano il cuore. Ho volutamente escluso la possibilità che il nostro capitano sia un ficoso, perchè è un racconto di fantasia, ma fino ad un certo punto... Certo che se avessimo avuto a disposizione un iPad2, sarebbe stata tutta un'altra storia.

Questo articolo è sponsorizzato da una nota casa nipponica che produce motociclette, amplificatori, batterie ed anche silenziosi e maneggevoli motori nautici.

Google+: prime impressioni

Giusto ieri mi sono iscritto a Google+ il nuovo social network che sta catturando l'interesse di molti. Sarà l'anti Facebook? Sarà un altro flop? Sarà tutta un'altra cosa? Ci è dato di scoprirlo provandolo. L'accesso funziona per adesso solo tramite inviti. Non è ancora chiarissimo, in quanto è disabilitato il semplice e canonico invito tramite email, ma puoi contattare un amico condividendo con lui (con una sorta di "tag" per intenderci) un link, una foto, lo status (lo stream su G+)... Inizialmente, se si pensa di usarlo come FB, si è un po' spiazzati, ma non molto. Certo, essendo un prodotto differente, è normale che certe abitudinarie azioni non siano possibili. Avendo un'interfaccia più minimalista può sembrare immediato come Twitter, ma anche in questo caso non bisogna cadere nell'errore di fare paragoni. Più che un prodotto concorrenziale (perchè abbandonare FB o Twitter?) lo ritengo più come una terza via. Comoda (forse) per essere integrata con altri servizi social di Google: gmail, gtalk, buzz, calendar e Picasa. Questi, sono integrati tra loro attraverso Google+ con cui è possibile crearsi una o più reti (chiamate cerchie) di contatti: di default abbiamo gli amici, i famigliari, i conoscenti e le persone che si seguono. E' possibile creare anche altre categorie in base alle proprie esigenze. Dal punto di vista della condivisione dei contenuti, possiamo scegliere con chi o con quale gruppo sharare una qualsiasi cosa prima di pubblicarla. Le mie foto possono essere viste solo dagli amici? Ok. Posso mandare il mio status solo ai famigliari? Ok. Possono pubblicare gli articoli del blog con chiunque? Ok. Possiamo rendere visibile ad alcuni o nascondere ad altri ciò che intendiamo inserire in questo social. Tante cose poi son simili ad FB: il commentare i contenuti, il +1 (al posto del "mi piace"), il tag di persone (con il "+" davanti al nome invece con l'"@").

venerdì 1 luglio 2011

Regalo invito per Google+

Google+ è il nuovo servizio di social network di BigG. Devo ancora provarlo, quindi non so dirvi se funziona alla grande, se è una ganzata o se è una ciofeca. Il suo problema maggiore è che funziona solo ed esclusivamente (per adesso) su inviti. Spero che non faccia la fine di Wave, che poi+ fallito miseramente. D'altra parte, a prima occhiata sembra integrarsi alla perfezione con tutti gli altri servizi di Google. Sarà da provare. Intanto annuncio che penso di aver anche capito come si fanno gli inviti. Vomito Ergo Rum ne ha alcuni ha disposizione, per questo faccio come fanno tutti, per un po' di sana pubblicità gratuita.
Le regole per ricevere un invito sono più o meno le seguenti (se non le seguite alla lettera non muoio):
- condividete questo articolo su FB o Twitter o clickate sul tasto "mi piace"
- diventate fan della pagina su FB
- commentate (qui o su FB) questo articolo indicandomi anche un indirizzo email a cui mandare l'invito.

Non sto 24/24 al pc, quindi se l'invito non vi arriva entro i primi dieci minuti, attendetene altri dieci. Grazie. Stiamo lavorando per voi.

The town (2010)


Regia: Ben Affleck
Anno: 2010
Titolo originale: The Town
Voto: 5/10
Pagina di IMDB
Pagina di I Check Movies

Il mondo criminale raccontato al cinema ha sempre un suo fascino. Finisci per avere in simpatia killer professionisti, mafiosi, farabutti ed ogni genere di faccia. Ed anche in questo film succede più o meno la medesima cosa, con in più l'aggiunta di un'ambientazione che mi ha sempre interessato: Boston. Ok, non è The Departed, nè per attori, nè per colonna sonora, nè per la storia. Resta il fatto che Ben Affleck, sia nei panni del regista, che in quelli del delinquente irlandese, cattura la tua attenzione. La trama si evolve in un modo ormai standard: i ragazzi di quartiere, il colpo, la storia d'amore con la vittima, i guai con la legge, la rapina andata male. La figura del malavitoso buono, con tanto di senso morale, fa a pugni con l'efferatezza di alcune situazioni violente. Non siamo qui per giudicare i comportamenti però. Nel cinema, abbiam visto di molto peggio. Questi alla fine son quasi dei ragazzini che giocano a fare i duri, ed ovviamente fanno il passo più lungo della gamba. Fotografia e paesaggi restano il punto di forza, assieme all'interpretazione di alcuni personaggi secondari (Rebecca Hall). Passabile quella di Affleck, che comunque riesce a farci credere senza sforzi, il suo curriculum di Principe dei ladri. Con il BD abbiamo anche una versione estesa con audio in DTS HD, peccato soltanto in inglese.