lunedì 30 gennaio 2012

Transformers (2007)


Regia: Michael Bay
Anno: 2007
Titolo originale: Transformers
Voto: 7/10
Pagina di IMDB
Pagina di I Check Movies

The Tansformers: more than meets the eye. Da piccolo avrò sentito migliaia di volte questa frase nella sigla dei cartoni animati. Sinceramente capivo un semplice "De Tansformers: mole polì ttiai" di cui ignoravo bella mente il significato. Erano tra i miei cartoons preferiti e sebbene a livello di giocattoli preferissi i Masters avevo una discreta collezione di Decepticons, che senza dubbio erano i più accattivanti (i cattivi nella fantasia di un bimbo diventavano buoni). All'uscita del film, circa venti anni più grande, non sono stato tra quelli in prima fila al cinema e sinceramente una volta visto mi ha fatto brillare gli occhi, ma non battere il cuore. Soprattutto per i dialoghi puerili rivolti essenzialmente ad un pubblico giovane, presumibilmente il ragazzetto americano di dodici anni. C' da dire però che la storia non è tratta certo da uno scritto di Shakespeare, Dante o Hugo... Quindi cosa aspettarsi? Quel che Bay e compagnia bella sono riusciti a fare con la trasposizione cinematografica di robottoni che si trasformano è invece qualcosa di eccezionale se ci pensiamo bene. Al di là dei mastodontici effetti grafici, con cui il regista sa sempre deliziarci, abbiamo una lunga trama, assai elaborata che di sterile non ha assolutamente niente. In oltre due ore di pellicola riesce a creare un plot narrativo molto interessante, colmo di azione a tutti i livelli e con una serie sbalorditiva di location ed ambientazioni. Si va dalle dune del deserto ad una base segreta sotto la Hoover Dam (visitata nel 2009), si combatte in pieno centro di Los Angeles così come in autostrada, si ha uno spaccato di Marte e del Polo Nord... Insomma, si spazia un po' ovunque con tre differenti gruppi di personaggi: i marines del capitano Lennox (Josh Duhamel), Sam (Shia LeBeuf)  e Mikhaela (Megan Fox) con gli Autobot e i nerd informatici di Maggie (Rachael Taylor) incontrando il Segretario della Difesa (Jon Voight) e il fantomatico agente speciale Simmons (John Turturro). Roba da urlo per un budget da capogiro. Ma se ci godiamo il film possiamo vedere che ogni dollaro è speso benissimo. La prova di alcuni attori, soprattutto quelli principali, non è molto rilevante, ma in linea con la storia e sappiamo che il punto di forza risiede altrove. E' un colossal fantascientifico dove tra gli altri apprezziamo anche la produzione di un certo Spielberg. I più accaniti fan della serie a cartoni possono magari essere in disaccordo su alcune scelte relative ai mezzi in cui gli Autobot si trasformano: manca il Maggiolino sostituito dalla Camaro e manca l'ambulanza Nissan sostituita da un Hammer di soccorso. Meglio a mio avviso. Più realistico ed al passo coi tempi, così come Megatron che non diventa uno stupido fucile, ma muta in un'astronave aliena. La trama è molto curata, ma pecca del realismo che invece viene dato all'aspetto grafico ed effettistico. Infatti a ben guardare, molte cose sono fini a se stesse come la caccia a Sam da parte dei Decepticon o gli attacchi, mai conclusi, alle forze armate americane. Insomma si sente che sono scene messe lì appositamente per dare risalto alla straordinaria azione che circonda tutto il film. Inoltre come già accennato, Sam è finto, precostruito a tavolino e snocciola frasi e battute rivolte ad un pubblico giovanissimo a stelle e strisce. Turturro fa l'idiota simpatico e stravagante, am lo fa bene. Megan Fox ha un bel pancino, ma finisce lì. Fortunatamente se vogliamo guardare un film del genere non lo facciamo per rimanere impressionati dalla maestria del cast.

Area Clienti 3 per Android

Resto quasi senza parole. Ho scoperto da poco l'esistenza dell'applicazione ufficiale del gestore telefonico Tre per Android. Per chi fosse interessato a provarla eccola qui. Visto che andare sul loro portale e loggarsi per controllare il traffico residuo è semplice come leccarsi i gomiti hanno en visto di creare un'applicazione altrettanto mal funzionante. Difficile se non impossibile fare l'autenticazione e quando ci riusciamo va in time out o non carica i dati desiderati. Senza contare la mancanza del widget. Fortunatamente ci sono applicazioni non ufficiali come Widget 3 Italia con cui puoi avere a portata di mano le soglie raggiunte. Magari i problemi di quella ufficiale non risiedono nell'app stessa, quanto nella lentezza del server di gestione. Ma è una cosa snervante che una compagnia del genere abbia un sito così macchinoso e lento. Per il resto mi trovo bene con la Tre come con la Vodafone (anche il loro sito non è al passo coi tempi imho) anche se da chi mi vuole garantire un servizio internet per la navigazione (pagato) mi aspetto molto di più. Preferire molte meno features, ma con un funzionamento rapido e preciso, cosa che per adesso è soltanto un sogno. Voto: 3

sabato 28 gennaio 2012

Big Fish - Le Storie Di Una Vita Incredibile (2003)


Regia: Tim Burton
Anno: 2003
Titolo originale: Big Fish
Voto: 7/10
Pagina di IMDB
Pagina di I Check Movies

Tim Burton  gasa, anzi di più: rulla. Ha quel tocco magico, fantastico. Non è un caso che quando visitai il MOMA a New York c'era una mostra a lui dedicata. Questo dovrebbe far pensare un po'. Non sempre però piace e secondo me il limite sta proprio nel fatto dell'abuso del surreale. E' sicuramente il suo marchi di fabbrica, la sua firma, a cui però è troppo legato. Per i miei gusti intendo. Detto questo resta indiscutibile ciò che riesce a creare, a trasformare ed le pennellate che lascia in ogni sua opera. Certo si avvale sempre di cast sorprendenti (qui oltre che Ewan McGregor abbiamo Buscemi, Finney, DeVito, Jessica Lange e così via), ma lo fa con maestria dando il giusto ruolo ad ogni giocatore, in modo che la partita, anche se non vinta, resti memorabile. Il film in questione è decisamente originale: una storia drammatica che riguarda la orte di un genitore ed il difficile rapporto col figlio, narrata in chiave quasi fantasy, dove fantasia e realtà si combattono e si sposano. Le piccole grandi bugie, le esagerazioni, i punti di vista di chi racconta che stanno alla base di una sorta di sindrome di Peter Pan. Possiamo vedere tuta la pellicola come una dolce fiaba, quasi per bambini se non fosse altrettanto commovente e profonda. L'evasione dalla realtà è prima vista come un morbo da combattere, poi come uno stile di vita per presentare agli altri i propri successi, gli insuccessi o la noiosa monotonia di una vita normale. Come al solito abbiamo un'atmosfera ovattata, senza tempo, con l'utilizzo dei soliti colori accesi (anche se in maniera più ridotta rispetto a Il Mistero di Sleepy Hollow) alle volte esasperati così come la creazione dei paesaggi o dei personaggi che compongono la storia (i circensi, la strega, gli abitanti di Specter). Tutto questo per spiegare il fulcro della storia: la conflittualità del rapporto tra padre e figlio, dove le fantasie e le storie raccontate fanno da collante. Dove le favole hanno sempre quel fondo di verità, ed anche di più.


venerdì 27 gennaio 2012

Gattaca - La Porta Dell'Universo (1997)


Regia: Andrew Niccol
Anno: 1997
Titolo originale: Gattaca
Voto: 9/10
Pagina di IMDB
Pagina di I Check Movies

Non serve un cult cinematografico da botteghino per poter vedere il voto 9/10 su Vomito Ergo Rum. Tanto per far capire il carattere soggettivo e personale con cui vengono giudicati i film. Gattaca è tra i miei preferiti, soprattutto per i temi trattati. Lo considero l'apoteosi della fantascienza: un pellicola che mette in risalto i temi estropici e transumanisti che adoro e li spoglia totalmente mettendone a nudo le ingiustizie e le imperfezioni. Imperfezioni in un mondo perfetto, dove la migliore utopia si trasforma in distopia. Agghiacciante. Sublime. Paurosamente reale. Un mondo alla mercè del genetismo più sfrenato, dove fin dalla nascita possiamo scegliere il futuro dei nostri figli: nessuna malattia, nessun difetto, nessuna propensione ai vizi o alla violenza. Nati per vincere, per sovrastare gli altri, per raggiungere l'obiettivo. Sani principi di perfezione, raggiunta, ma forse non ben apprezzata. Un futuro dove il diverso è il debole, non geneticamente adatto al successo. Il pirata è colui che, invalido (non valido) batte il sistema, con le sue falle, e si fa passare per chi non è. Un mondo dove il DNA risponde alle domande ed il DNA è Verbo. L'unica verità assoluta. Un dramma fantascientifico con gli ingredienti del thriller in cui la natura viene sovrastata dalla perfezione genetica e cerca la sopravvivenza. Il messaggio è che chiunque può farcela. Altro che Dumbo o Kung Fu Panda, qui si va oltre, e giustamente: non si tratta di credere nei propri mezzi o alle percentuali. Non si tratta di abbandonarsi ad un destino preconfezionato. Non si tratta neanche di schiacciare il sistema e combatterlo per fini umanitari. Semplicemente però, si va avanti. Con tenacia, forza, astuzia e con le proprie capacità. Non lasciare che la morale ti impedisca di fare ciò che è giusto, ma neanche che ad impedirtelo sia il destino che hai scritto nelle cellule. Oltre a ciò il regista ha colto nel segno in numerose circostanze. Si va dall'ambientazione di stampo noir con una tecnologia ad altissimo potenziale, ma che ricorda gli anni trenta e sessanta. Negli abiti, come nelle auto, come nelle asetticità architettoniche. Colori per niente vivaci, una fotografia di alto impatto che bene si integra all'interno del dramma. Immenso Jude Law, tra i miei attori preferiti nelle prove fantascientifiche: dà veramente il tocco in più. Soffre con arroganza, tipica dello sconfitto. La scena in cui sale le scale senza l'uso delle gambe è semplice, basilare, ma ti pompa adrenalina a duemila. Uma Thurman è glaciale: sembra la donna ideale (e non è una bellezza mozzafiato) per la storia raccontata. Finale forse troppo buonista, per niente crudele come avrei voluto, ma ben mi sta: il mondo perfetto non esiste.

giovedì 26 gennaio 2012

Andrea Fazioli - Come Rapinare Una Banca Svizzera


Autore: Andrea Fazioli
Editore: TEA
Pagine:  341
Voto: 2/5
Pagina di Anobii
Trama del libro:

Come mai un rapinatore pentito, un detective privato e alcuni distinti borghesi sono coinvolti nel progetto della più sofisticata rapina a una banca svizzera? E di nuovo Elia Contini, l’investigatore ticinese già protagonista di L’uomo senza casa, finisce nei guai. Al suo fianco, c’è Jean Salviati, ladro a riposo che riprende in mano i ferri del mestiere per salvare la figlia in pericolo. Inguaribile giocatrice di casinò, la figlia è infatti scivolata nella rete di un losco e ambizioso avventuriero che ha messo gli occhi su una favolosa transazione di denaro. Anche in tempi di turbolenze finanziarie, una banca svizzera resta sempre sinonimo di forziere ben riempito e ben custodito. Svaligiarne una esige dal rapinatore la stessa precisione diligente e metodica applicata dai banchieri elvetici nella difesa della propria sicurezza: un piano dall’architettura raffinatissima, costruito come un puzzle geniale.

Commento personale e recensione:

La storia sembra interessante, sebbene ne ricalchi altre ed i tocchi di originalità siano scarsi. Sicuramente suggestiva l'ambientazione e la preparazione per il grande colpo. Trovo però inverosimile il susseguirsi degli avvenimenti narrati, tanto più che gli stessi personaggi sembrano voler anticipare i dubbi dei lettori, cercando di spiegare le casualità e le forzature romanzesche. Poco credibile ed anche ripetitivo a tratti, come a voler creare una suspense che solo per pochi attimi arriva ai nostri occhi. Dal punto di visto dell'avventura si hanno momenti interessanti nella seconda parte del libro, anche se i colpi di scena ci sono, è difficile chiamarli come tali. La scrittura è semplice e diretta, senza troppi giri di parole o termini sofisticati e rendono la lettura veloce anche se non propriamente piacevole. Le forzature sono troppo evidenti per non passare inosservate e tagliando un centinaio di pagine (quasi un terzo quindi) non avremmo perso niente di particolare. Di sicuro il titolo accattivante promette cose inespresse all'interno del romanzo.

martedì 24 gennaio 2012

Scary Movie (2000)


Regia: Keenen Ivory Wayans
Anno: 2000
Titolo originale: Scary Movie
Voto: 5/10
Pagina di IMDB
Pagina di I Check Movies

Perchè dover riguardare un film del genere, vecchio di oltre dieci anni, di stampo demenziale? Semplicemente perchè qualche volta i film li scelgo a caso, facendo la conta. Una volta uscito dal mio "pimpumpellampì" ho anche imprecato, ma a mente fredda voglio salvarlo. Non è affatto male, se considerato nell'insieme e nel genere a cui appartiene. Come parodia direi che è tra le più riuscite ed addirittura riesce a superare, a notorietà, almeno a distanza di dodici anni, le pellicole su cui si basa. Non me ne vogliano ma Scream e So cosa hai fatto , al giorno d'oggi se li ricordiamo è grazie anche (soprattutto?) a questa parodia. Solo la maschera dell'assassino basta a scavalcare i ricordi della nostra memoria. Poi certo per il resto è demenziale, con battutacce buttate lì, ma il suo scopo è esattamente quello. Di conseguenza ben riuscito: le prese in giro non sono esilaranti o particolarmente intelligenti, ma strappano un sorriso oggi come ieri. Da botteghino o meglio ancora da pop corn con gli amici anche se un po' troppo datato. I successivi magri rischiano di essere meno compresi per il fatto di non aver visto tutti i film su cui si basano. Su questo difficile rimanere spiazzati: da I soliti sospetti a The blair witch project passando per Matrix ed il sesto senso. Vi consiglio di guardarlo? Sinceramente se non lo avete mai fatto sì, altrimenti sapete già di poter lasciar perdere.

lunedì 23 gennaio 2012

Carlos Ruiz Zafòn - Il Palazzo Della Mezzanotte


Autore: Carlos Ruiz Zafòn
Editore: Mondadori
Titolo originale: El palacio de la medianoche
Pagine: 312
Voto: 1/5
Pagina di Anobii

Trama del libro:

Calcutta, 1916. Una locomotiva infuocata squarcia la notte portandosi dietro un carico di morti innocenti. Sotto una pioggia scrosciante, quella stessa notte, un giovane tenente inglese sacrifica la vita per portare in salvo due gemelli neonati inseguiti da un tragico destino. Calcutta, 1932. Ben, il gemello maschio, compie sedici anni, lascia l’orfanotrofio St. Patricks e festeggia l’inizio della sua vita adulta. È anche l’ultimo giorno della Chowbar Society, un club segreto che conta sette orfani come Ben, riunitosi per anni allo scoccare della mezzanotte sotto un tetto di stelle, nella sala principale di un antico edificio in rovina, il Palazzo della Mezzanotte. I sette ragazzi sono sicuri che quella sarà la loro ultima notte insieme, ma il passato bussa alla porta di Ben: la bellissima gemella che non sapeva di avere entra nel Palazzo con una pazzesca storia da raccontare. Le braci dell’incendio di sedici anni prima ricominciano ad ardere. Per tre interminabili giorni i membri della Chowbar Society cercano di decifrare ciò che si nasconde dietro al passato di Ben e di sua sorella, mentre combattono contro un secondo terribile incendio appiccato da un’ombra misteriosa. E, quando ormai l’inferno sembra aver preso il sopravvento e il compiersi del destino inevitabile, il fuoco all’improvviso si spegne… e una candida neve scende sulle strade di Calcutta.

sabato 21 gennaio 2012

JaxtrSMS ora a pagamento

Non è passato neanche un mese da quando, entusiasta, parlavo di JaxtrSMS e di come fosse possibile utilizzarlo per inviare sms gratuiti verso tutti i numeri. La differenza con altre applicazioni simili, come ad esempio What's app stava nel fatto che chi riceve il messaggio non era costretto ad aver installato il software. Per questo sms a go go a tutti, indistintamente. Purtroppo la pacchia è finita. Adesso a quanto pare disponiamo di un certo numero di messaggi gratuiti da spedire, il resto possiamo farlo acquistando dei crediti. Se abbiamo finito la nostra quota free riceveremo il seguente messaggio:

Dear *****

Sorry, we were unable to send youre Text/SMS as you may have utilized all your FREE credits. You can purchase Text/SMS credits at a deep DISCOUNT at https://pay.jaxtrsms.com . Your Login ID is [il numero di telefono che usate] and ypur temporary Password is *****. SMA to India and USA are FREE. Remember Jatr to Jaxtr is always FREE.

Happy Texting
Team Jaxtr
Quindi un'incul.. una fregatura. E neanche troppo conveniente se uno volesse pagare. I tagli vanno da 5 a 20 dollari e per l'Italia il costo per ogni sms è di 0.1 dollari. E' vero che restano gratuiti i messaggi tra applicazione ed applicazione, ma chi se ne frega. Io le tengo ancora un altro paio di giorni, nel caso si smuovesse qualcosa. Poi shift + del.


venerdì 20 gennaio 2012

Chiudono MegaUpload ed è subito guerra

Chi ancora non lo sa è fuori dal mondo o avuto i suoi motivi per stare lontano dalla rete. Comunque MegaUpload, MegaVideo e tutti i siti ad essi collegati sono stati chiusi, oscurati, censurati. Non è che sia una novità e sono sicuro che non sarà neanche l'ultima volta, è però la più vasta operazione di censura nei confronti di un network che presumibilmente violava il copyright di molte opere. Internet è questa però ed invece di modificare l'attuale legislazione sul diritto d'autore che ormai risulta anacronistica ed inadatta si discute sul SOPA o su come punire le milioni di persone che infrangono il copyright. Lasciamo al retorica da parte e così anche la cronaca pura relativa ai fatti. Chi ha ragione, chi ha torto, chi sta nel mezzo. E' pronta la contro risposta del gruppo hacker Anonymous che attraverso Twitter sta lanciando vari proclami per la rivolta online. Riprendo da NewsPedia il comunicato ufficiale rivolto ai cittadini degli Stati Uniti e di tutto il mondo.


Cittadini degli Stati Uniti d’America, siamo Anonymous.
Questo è un urgente richiamo d’allerta per tutte le persone degli Stati Uniti. Il giorno che tutti noi stavamo aspettando è purtroppo giunto. Gli Stati Uniti stanno censurando Internet. La nostra evidente risposta è che non rimarremo seduti mentre ci vengono portati via i nostri diritti da un governo al quale affidiamo la loro stessa tutela. Questa non è una chiamata alle armi, ma un richiamo a conoscere e ad agire!
Il Governo degli Stati Uniti ha superato ogni limite dandoci un falso senso di libertà. Pensiamo di essere liberi e di poter fare quello che vogliamo, ma in realtà siamo molto limitati e abbiamo un grosso numero di restrizioni per quello che possiamo fare, per quello che possiamo pensare, e anche per come veniamo educati. Siamo stati talmente distratti da questo miraggio di libertà, che siamo diventati esattamente cosa cercavamo di evitare.
Per troppo tempo, siamo rimasti fermi quando i nostri fratelli e sorelle venivano arrestati. Per tutto questo tempo, il governo ha ordito intrighi, tramando modi per incrementare la censura attraverso il blocco degli ISP, il blocco dei DNS, la censura dei motori di ricerca, dei siti, e una varietà di altri metodi che direttamente si oppongono ai valori e alle idee che condividono sia Anonymous, ovviamente, che gli stessi padri fondatori di questo paese, che credevano nella libertà di parola e di stampa.
Gli Stati Uniti sono spesso stati indicati come esempio ideale di paese libero. Quando la stessa nazione che è conosciuta per la sua libertà e i suoi diritti inizia ad abusare delle sue proprie persone, allora bisogna iniziare a combattere, perché gli altri la seguiranno presto. Non pensiate che perché non siete cittadini americani, questa storia non vi riguardi. Non potete rimanere ad aspettare che la vostra nazione faccia lo stesso. Dovete fermare tutto questo prima che cresca, prima che venga riconosciuto come accettabile. Dovete distruggerlo dalle fondamenta, prima che diventi troppo potente.
Possibile che il governo americano non abbia imparato dal passato? Non ha visto le rivoluzioni del 2011? Non ha notato che ci siamo opposti ogni qualvolta ci siamo imbattuti in tutto ciò e che continueremo a farlo? Ovviamente il governo statunitense pensa di essere esente. Questo non è solamente un richiamo collettivo di Anonymous a darci da fare. Cosa può mai risolvere un attacco DDoS? Che cosa può essere attaccare un sito rispetto i poteri corrotti del governo? No. Questo è un richiamo per una protesta di grandezza mondiale sia su internet che nella vita reale contro il potere. Diffondete questo messaggio ovunque. Non possiamo tollerare quello che sta succedendo. Ditelo ai vostri genitori, ai vostri vicini, ai vostri colleghi di lavoro, ai vostri insegnati e a tutti coloro con i quali venite in contatto.Tutto quello che stanno facendo riguarda chiunque desideri la libertà di navigare in forma anonima, parlare liberamente senza paura di ritorsioni, o protestare senza la paura di essere arrestati.
Andate su ogni rete IRC, su tutti i social network, in ogni community on-line e dite a tutti l’atrocità che sta per essere commessa. Se protestare non sarà abbastanza, gli Stati Uniti dovranno vedere che siamo davvero una legione e noi dovremo unirci come una sola forza opponendoci a questo tentativo di censurare Internet ancora una volta, e nel frattempo scoraggiare tutti gli altri governi dal tentare ancora.
Noi siamo Anonymous. Noi siamo una legione. Non perdoniamo la censura. Non dimentichiamo la negazione dei nostri diritti come esseri umani liberi. Questo è per il governo degli Stati Uniti.  Dovevate aspettarvi la nostra reazione.

Carica batterie portatile Duracell

Uno dei maggiori problemi degli smartphone risiede nella durata della batteria: è un vero e proprio dente che duole, possiamo farci poco o niente. Fortunatamente è possibile caricarli quasi ovunque ci sia un computer via USB, ma non sempre basta. Per questo ci sono a disposizione anche vari adattatori per le prese di corrente e per gli accendisigari. Ma quando siamo impossibilitati ad alimentarlo e la nostra carica sta per esaurirsi che possiamo fare? Ho valutato l'acquisto di una batteria di riserva, ma non l'ho trovata una soluzione comoda per il fatto di doverlo spengere, togliere la scocca e sostituire quella carica a quella esaurita, riaccenderlo e così via. Quindi ho preso una backup battery della Duracell (disponibile su Amazon tra gli altri). Si tratta di un adattatore di corrente che permette di caricare fino a due dispositivi alla volta (se connesso alla rete elettrica) e di avere con sè una carica di 1800 mAh di riserva. Esteticamente si rivela una scatoletta abbastanza compatta ed elegante dalla costituzione solida. Nella parte superiore è presente l'attacco per la spina, che è removibile. Avrei preferito una presa a scomparsa, anche se sarebbe stato difficile per garantire le dimensioni ridotte. La spina può essere tolta ed utilizzare il Duracell per alimentare lo smartphone e dargli un'altra po' di autonomia. 1800 mAh non sono pochi, ma tutto sommato neanche un'esagerazione, considerando che il mio HTC Desire dal 3% è passato al 94% con una carica intera. Comodi comunque i due ingressi femmina USB per la carica multipla di due device ed il cavo in dotazione USB / micro USB con adattatore anche per il mini USB. In questo modo è possibile caricare numerosi modelli di telefoni e non (ad esempio il Kindle o il Tom Tom). Provato anche con l'iPhone 4S, ed ovviamente funziona. Utile l'indicatore relativo alla carica disponibile, sebbene sia un po' troppo generico. Purtroppo non lo trovo un oggetto pienamente convincente dal punto di vista della portabilità visto che è piccolo sì, ma non ditemi che è comodo ed elegante usare lo smartphone attaccato ad un cavo ed al Duracell. Sempre meglio di niente... Ma esistono prodotti (ok magari costosi il doppio) decisamente più accattivanti almeno dal punto di vista estetico. Per ovviare a questo e quindi aumentarne anche l'usabilità ho provveduto con un connettore USB maschio / micro USB maschio, così da avere una sorta di  "depandance" collegata in maniera diretta. Sembrerà di usare i primi prototipi di telefoni satellitari, ma non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca. Se invece qualcuno è interessato al suo acquisto solo come adattatore per la carica, lo sconsiglio visto che al solito prezzo avevo preso la dock station e ad un costo decisamente minore i normali adattatori. Di sicuro una carica del genere è un piccolo e piacevole aiuto, ma non crediate che non comporti alcuni sacrifici.

martedì 17 gennaio 2012

De Falco Vs Schettino

Difficilmente parlo di attualità e non è mia intenzione farlo oggi speculando su di una tragedia, come quella della Concordia al Giglio. Rinnovo anzi le mie condoglianze a parenti ed amici delle vittime, volendo però fare il punto sulla telefonata tra Gregorio De Falco (Capitaneria di Livorno) ed il capitano della nave Francesco Schettino. Ho seguito la faccenda quasi esclusivamente online, grazie ai feed di notizie, ad Ansa e compagnia bella. Ma anche soprattutto al solito tam tam mediatico dei più diffusi social network: su Twitter, Facebook e Google+ praticamente non si parla d'altro. L'audio che potete ascoltare tranquillamente premendo il pulsante "play" è praticamente la hit del momento. Impossibile non rimanere affascinati dalla voce ferma ed autorevole del nuovo eroe italiano (De Falco) come è impossibile non disprezzare le scuse che escono fuori dalla bocca di Schettino. Su quest'ultimo si riversano offese, rabbia, sdegno di quasi tutti i partecipanti alle discussioni. Schettino è forse la faccia della vergogna della nostra Italia? Quella del si salvi chi può, quella del prima io, poi vedremo. Quella dove le responsabilità e gli oneri sono meno importanti degli onori. Segretamente ci rivediamo in lui, nella sua sconfitta, e lo mettiamo alla gogna perchè ci ricorda diversi mali in cui siamo incappati? Oppure applaudiamo De Falco, perchè ammiriamo chi si rimbocca le maniche ed ha il sangue freddo per uscire dalle situazioni disperate? Francamente credo che abbandonando la nave o meno, i morti ci sarebbero stati comunque. Non è quello il punto, è solo il fatto minimizzare l'accaduto, fuggire dal dovere senza pensare a chi ci è stato affidato, guardare dall'altra parte senza cercare una soluzione. La mia è solo retorica, spicciola, da blogghettino di quartiere, ma vedo in questo fatto di attualità qualcosa di più oltre il "venerdì 13" che porta merda. Quando la nave affonda, qualcuno deve scendere per ultimo, e si auspica sia il capitano.

Aggiornamento:

Mi sembra doveroso rimandare anche alla lettura di questa attenta analisi di Piccole Vitalità, dove un blogger descrive cosa è stato fatto per l'evacuazione, che ha permesso ad ogni modo il salvataggio di molte persone

domenica 15 gennaio 2012

The Island (2005)


Regia: Michael Bay
Anno: 2005
Titolo originale: The Island
Voto: 8/10
Pagina di IMDB
Pagina di I Check Movies

Non si è mai sentito parlare molto di The Island, ed anche le recensioni scritte non sono moltissime. Inoltre è difficile trovare qualcuno che sia pienamente soddisfatto da questo film. Basti pensare che attualmente su IMDB ha un voto medio di 6.8 e non è inserito in nessuna top list. Io mi dissocio. Per me è uno dei più avvincenti ed interessanti prodotti di fantascienza. Sarà che ritengo Micheal Bay uno dei migliori registi di oggi per quanto concerne l'uso delle nuove tecnologie e degli effetti speciali, e sarà anche che il tema trattato (la clonazione e l'allungamento della vita) non è preso alla leggera, sarà che l'azione è straripante per tutte le due ore e più del film. In ogni caso la grande bugia distopica che annulla l'utopia è qualcosa di sensazionale. E' tutto lì il gioco di ombre tra realtà e farsa che tiene imprigionati i protagonisti. Ewan McGregor e Scarlet Johansson fanno sì la loro particina senza metterci troppo impegno, ma la trama gira intorno a loro. Sono sacrificabili, la pellicola è altro. E comunque neanche fanno schifo: l'azione è alla base di tutto, non sono richieste prove miracolose di recitazione durante i dialoghi. La ricostruzione degli ambienti è perfetta. E Bay sa farlo con gli strumenti e le luci giuste: tutto futuristico ed accettabile. Forse un po' troppo per il 2019 ormai vicino. Ma Los Angeles è gradevole, la prigione ancora di più. Touch screen ovunque, ambienti asettici , ologrammi,check up istantanei e così via. Il sogno insperato di essere liberi dalla contaminazione, la grande bugia riguardante L'Isola, un paradiso terrestre sano, che rappresenta la salvezza, ma anche la più realistica morte. Il tutto ricorda, con le dovute differenze anche Il Mondo Nuovo di Huxley, altra distopia fondamentale. Avendo letto anche la Penultima Verità di Dick ci sono delle analogie riguardanti il lavoro che viene svolto dagli agnati a loro insaputa per il mondo superiore.
La grandiosità del film come detto, sta negli effetti speciali, che sono spettacolari in ogni dove e non ti lasciano mai un momento di respiro. Che ci si trovi in ambienti chiusi o all'aperto, in zone scure o ben illuminati il tutto è creato con una perfezione quasi maniacale che descrive splendidamente ciò che vediamo. La storia poi è elegante, scontata nel suo svolgersi, ma pienamente adrenalinica.

sabato 14 gennaio 2012

Robert Heinlein - Operazione Domani


Autore: Robert Heinlein
Editore: Mondadori
Titolo originale: Friday
Pagine: 354
Voto: 2/5
Pagina di Anobii

Trama del libro:

E' un agente segreto. E' molto più pericolosa di qualunque collega sulla Terra. Ha gusti speciali, tendenze speciali, e una missione da compiere nelle condizioni più estreme. La chiamano Friday, ma quello dell'identità è solo uno dei suoi problemi. E quando scatta l'operazione, sa che la sua vita è appesa a un filo, come ogni volta che è in ballo la sicurezza del pianeta. Leggete anche voi questo scintillante romanzo d'azione di Robert A. Heinlein, che con Friday ha creato una delle eroine più memorabili della fantascienza moderna.

Super 8 (2011)


Regia: J. J. Abrams
Anno: 2011
Titolo originale: Super 8
Voto: 6/10
Pagina di IMDB
Pagina di I Check Movies


Ne avranno già parlato in molti, on toni entusiastici o meno, e devo dire che nonostante non mi abbia convinto, può essere considerato un bel film. O almeno una pellicola che ancora mancava negli anni duemila. Non per l'originalità, che praticamente non esiste, ma per la sua struttura. Erano anni che mancavano dal cinema storie come questa, che vede protagonisti un gruppo di ragazzini. L'idea è quella in voga soprattutto negli anni ottanta, ai quali sicuramente sia Abrams che Spielberg si sono fortemente ispirati. Tanto più che tutta la storia si svolge nel 1979. [ATTENZIONE SPOILER: mentre scrivo rischio di anticiparvi alcune cose] Impossibile non notare lo stesso incipit di emozioni che abbiamo provato con i Goonies, per poi proseguire con i Gremlins, Stand by Me e perchè no It di Stephen King, senza tralasciare quel poco di ET che fa parte di Super 8. Il gruppo di pre adolescenti che si trovano inseriti in un contesto fantascientifico è il punto di forza, quello che può, e secondo me deve, piacere al pubblico di oggi. Mi risulta difficile andare a scoprire un'altra storia moderna in cui il cast è composto da under 16 e non sia una buffonata totale. L'alieno cattivo, ma poi perdonato (nel solito stucchevole finale in cui tutti sono buoni) è solo un fattore secondario, aggiunto per dare risalto alla storia, scritta con maestria da uno dei maestri del mistero e della suspense che a dir la verità non mi fa impazzire. Ciò che risalta maggiormente è l'amicizia, i valori, le prime cotte, i problemi famigliari e l'essere parte di una cerchia ristretta che porta avanti un obiettivo. Roba semplice insomma, ma che mancava da qualche decade. Per il resto è un pessimo film di fantascienza ed un bel action movie con signori effetti speciali. Purtroppo in riferimento a questo siamo alle solite: con tutti i milioni di dollari che girano, possibile che la stragrande maggioranza di scene di un certo rilievo debbano essere fatte in condizioni di poca luce? E' una brutta piega che stanno prendendo ultimamente. Il mostro o alieno che sia, all'inizio neanche si vede mai (accurata scelta della regia per far salire il mistero) e verso la fine solo in scene oscure. Dicevo che come storia di fantascienza è pessima in quanto ricalca troppo clichè già abusati: i militari cattivi che nascondo la creatura e questa che è cattiva, ma non troppo in quanto vuole solo tornare a casa. E poi la boiata degli occhioni dolci in pieno stile ET... Dai no, o distruggi tutto e ti incazzi divorando anche i protagonisti, oppure di fai atomizzare o vivisezionare. Le vie di mezzo non mi piacciono. A parte i gusti personali e soggettivi, la trama è incongruente e fa acqua da tutte le parti. Va valutata, come dicevo per la storia dei ragazzi, non tanto nel complesso. Nota di merito a Elle Fanning, sorella minore di Dakota. Bravissima nonostante la giovane età e la faccia da anoressica a cui manca un po' di sole. Gli altri sono praticamente i Goonies in chiave moderna. Consiglio di vederlo, nonostante vi abbia già spoilerato quasi tutto.

Tutti pazzi per il Kindle (me compreso)

E' doveroso iniziare questo articoletto facendo qualche premessa. Come molti (forse) sapranno sono un accanito lettore ed un amante dei libri. Quelli veri, quelli di carta. Da sempre sono stato un sostenitore della lettura e di tutto ciò che la riguarda, e questo ha comportato anche una mia posizione decisamente dubbiosa nei confronti degli ebook. Tanto per cominciare un libro è un libro, lo sfogli, lo annusi, lo soppesi, gli pieghi le pagine per tenere il segno, lo sottolinei, lo insudici.. E lo leggi. Insomma ci fai le solite cose che ci fai con un libro. C'è chi lo lancia o lo usa come ferma carte o al posto dei sonniferi, ma è sempre un libro. Per questo la sua controparte digitale mi ha sempre fatto storcere il naso. Fin dai tempi in cui Asimov descriveva i "videolibri" pensavo che fossero baggianate e mai avrebbero sostituito il sapore delle pagine ingiallite. A dir la verità lo penso anche ora: una libreria all'interno di una scheda di memoria non avrà mai il solito fascino della libreria in casa, con tutti tomi, per quanto siano ordinati, di altezze diverse, grandezze diverse, colori diversi. Un catalogo in stile Anobii non renderà mai la solita idea.
Poi mettiamoci anche il fatto che a me il Kindle di Amazon non ha fatto mai troppa gola. Vuoi che è un prodotto abbastanza "chiuso", vuoi che cerca di spingerti verso una direzione (la sua), vuoi che offre meno accorgimenti rispetto ad altri prodotti della concorrenza. Comunque bando alle ciance: l'accoppiata ebook + Kindle non avrei mai pensato si insinuasse così prepotentemente nei miei interessi.
Da qualche tempo, giocoforza mi son dato alla lettura di qualche ebook quindi sono un po' meno restio nei confronti del digitale. Considerate inoltre che vergognosamente utilizzo il formato in PDF e leggo allo schermo del pc. Immaginate che goduria e quindi anche il perchè della mia contrarietà su certi temi. Così ho cercato di informarmi da qualche mese su di un qualche reader utile per le mie esigenze. Ringrazio il melo, che si è fatto in quattro, scrivendomi in varie email le sue esperienze. Ero anche quasi convinto, solo che pochi giorni fa ho avuto modo di ammirare (già, non esagero: ammirare) un Kindle in azione. Ho capito che è un libro. Non mi serve quindi che sia roottabile il suo sistema operativo, non mi serve che ci legga i feed rss, non mi serve poterci ascoltare la musica, e non mi serve doverci navigare comodamente in internet. Ho già uno smartphone ed un portatile. Mi manca un ebook reader, perchè in realtà non ne ho bisogno. Ed anche perchè fin ad ora mi ero solo immaginato che cosa fosse, ma non sapevo realmente ciò che è. Stupefacente. Il formato Kindle è chiuso? Chi se ne frega, posso leggerlo comunque ovunque: pc, smartphone, tablet... Posso inoltre convertire (Calibre sia lodato) quelli che ho in formati molto più consoni alla lettura. Che gli manca? Nulla, e quando leggi, sembra di leggere un libro in maniera ancora più comoda. Dopo un minuto neanche ci fai più caso. Ed il prezzo non è esagerato (gli ebook a mio avviso sì, anche se per alcuni i prezzi sono abbordabili). I contenuti sono tanti, sia quelli del catalogo Amazon sia quelli reperibili altrove. Di conseguenza mi son prefissato che per aprile lo voglio avere. Senza disdegnare la carta stampata e la mia buona collezione di libri reali.

giovedì 12 gennaio 2012

Lo Skyliner è salvo

Foto di  Ludovic Hirlimann
Il mio fidato Skyliner ha cercato di lasciarmi a piedi. Anzi, a dirla tutta, ci è riuscito, nonostante le mie amorevoli cure nei suoi confronti. In estate gli ho anche fatto la revisione e comprato un copri sella tutto nuovo. poi ha il coraggio di lamentarsi...  Ero lì, tutto bello fiero della mia creaturina che aveva passato da poco i 33333,3 (trentatremilatrecentotrentatre virgola tre) Km che volevo già puntare al prossimo traguardo, questa volta con cifra tonda di 40 mila. Inavvertitamente di notte, decide di lasciarmi a piedi, nel posto più lugubre e tenebroso del mondo : a lavoro. Peggio: quando uno ormai pensa di aver finito le sue massacranti ore al servizio dell'umanità e sta per tornarsene a casa con la mite temperatura mediterranea che ti dilania la pelle, ecco che lui fa il bizzoso. Si trasforma da mobile ad immobile. In pratica non parte. Grazie alle mie approfondite conoscenze meccaniche capisco quasi immediatamente che il problema risiede nella batteria (quella cosa che serve per farlo partire, accendere le luci, suonare il clacson etc), ma il problema è grosso. E merita di essere trattato da personale altamente qualificato, che con i trucchi del mestiere risolverà egregiamente il guasto. Ringrazio sentitamente. Questa sera non ho dovuto scroccare un passaggio. Intanto la mia idea di acquistare in California il gioiellino che vedrete nel filmato sotto si fa sempre più forte (nonostante sia totalmente elettrico: forse sono masochista):


martedì 10 gennaio 2012

Iain M. Banks - Lo Stato Dell'Arte


Autore: Iain M. Banks
Editore: Fanucci
Titolo originale: The State Of The Art
Pagine: 272
Voto: 2/5
Pagina di Anobii


Trama del libro:

Questo volume è una raccolta di racconti di Ian M. Banks e include il romanzo breve "Allo stato dell'arte", in cui le vicende storiche del 1977 fanno da sfondo a quelle immaginarie che contraddistinguono il ciclo della Cultura. Gli altri racconti variano dalla fantascienza all'horror, dalla fantasy più oscura all'apologo morale, e si propongono come la migliore introduzione al talento dello scrittore scozzese.

Commento personale e recensione:

Questo piccolo racconto, inserito nel Ciclo della Cultura, è a mio avviso da considerarsi un po' atipico. Sembra infatti uno spin off di Sma Diziet in una particolare missione di contatto con la Terra. Ancora una volta Banks riesce a giocare utilizzando vari punti di vista per elogiare, criticare e confrontare l'organizzazione anarco utopistica della Cultura. Senza mezzi termini in questo racconto lo fa andando ad analizzare il mondo occidentale terrestre. Purtroppo rispetto agli altri libri, il sistema peripatetico utilizzato, non risulta molto interessante. Anzi, poteva benissimo essere molto più salubre e breve, magari inseriti all'interno di altri romanzi. Ancora una volta, ma qui non in maniera piacevole, vediamo le contraddizioni ed i differenti metri di misura che la Cultura adotta nei confronti delle specie aliene (in questo caso gli umani della Terra). Qui abbiamo solo una mera osservazione accademica, quando altrove conduce guerre, genocizza, crea trame, porta aiuti, suggerisce diplomaticamente... Sulla Terra niente. O al massimo l'avrebbero distrutta creando un buco nero al centro del pianeta. Deboluccio come racconto.

Rush - 2112


Gruppo: Rush
Anno: 1976
Numero tracce: 6
Pagina di MusicBrainz

Grazie al libro Player One mi sono rivenuti in mente i mitici Rush, di cui possiedo soltanto 2112, che per l'appunto è l'album citato nel libro come facente parte di una delle prove. Era il lontano 1976 quando la band canadese creò questo capolavoro un po' progressive, che sicuramente ha influenzato decine di album e generi negli anni a venire. La title track è un'immensa traccia di stampo futuristico dove in una distopia repressiva, la musica viene letteralmente bandita e resa illegale. Impossibile non rimanere affascinati dai testi, ma soprattutto dai richiami musicali che ci proiettano a più di un secolo (cento anni precisi oggi) di distanza. La fantascienza come tema principale e la prima canzone che forse mette in ombra le altre, da quanto è epica, pomposa e lucente. Le musiche sono audaci ed innovative, davvero hanno un che di fantascientifico e futuristico. Non sono pesanti durante l'ascolto di circa 40 minuti, metà dei quali monopolizzati da 2112: una vera e propria suite divisa in sette parti. Tutto il resto a mio avviso passa in secondo piano e purtroppo non si tratta di un concept album come avrei preferito. Pur musica hard rock, anche in quei casti con influenze progressive, ma niente che vada oltre il buon lavoro.
Ecco qui tutta la traccia ascoltabile:


Brian di Nazareth (1979)


Regia: Terry Jones
Anno: 1979
Titolo originale: Life of Brian
Voto: 7/10
Pagina di IMDB
Pagina di I Check Movies

Commedia divertente, originale ed intelligente. I Monty Python hanno osato davvero tanto se pensiamo a quest'opera di oltre trenta anni fa. Un'audacia non indifferente per scherzare, senza volgarità sulla religione, la politica e la storia. A volte basta poco, anche una manciata di sterline, nessun tipo di effetto grafico, costumi decisamente e volutamente ridicoli. Pochi attori per tanti personaggi, che si scambiano e si alternano, fanno del gruppo comico inglese una sorta di circo itinerante da teatro. Un racconto unico, ma compost da diversi sketch, ben studiati, non esilaranti, ma con quell'ironia nascosta spremuta da menti geniali. Dal punto di vista della satira religiosa, a mio avviso non c'è niente di offensivo. Almeno ai giorni d'oggi. La figura chiave di Brian ha come sfondo gli avvenimenti di Gesù, ma si punta l'obiettivo sul lato umano, non sulla figura mistica. Proprio per questo volgarità e blasfemia sono un qualcosa di veramente lontano all'interno del film. Scherzano su tutti: dagli imperialisti al fronte rivoluzionario, dagli ebrei a fedeli in cerca di un Messia. Battute fini, sottili che richiamano allo schiamazzo, soltanto ad un sorriso intelligente. Situazioni ridicole e messe in ridicolo così per mostrare il volto alle volte ottuso dei nostri comportamenti. Tra una risata e l'altra c'è lo spazio per pensare, meditare con la propria testa, senza dover seguire il gruppo o la voce più forte del coro. Una delle migliori commedie satiriche di sempre.

lunedì 9 gennaio 2012

Ernest Cline - Player One


Autore: Ernest Cline
Titolo originale: Ready Player One
Editore: ISBN Edizioni
Pagine: 640
Voto: 4/5
Pagina di ANobii

Trama del libro:

Il mondo è un brutto posto. Wade ha diciotto anni e trascorre le sue giornate in un universo virtuale chiamato OASIS, dove si fa amicizia, ci si innamora – si fa ciò che ormai è impossibile fare nel mondo reale, oppresso da guerre e carestie. Ma un giorno James Halliday, geniale creatore di OASIS, muore senza eredi. L’unico modo per salvare OASIS da una spietata multinazionale è metterlo in palio tra i suoi abitanti: a ereditarlo sarà il vincitore della più incredibile gara mai immaginata. Wade risolve quasi per caso il primo enigma, diventando di colpo, insieme ad alcuni amici, l’unica speranza dell’umanità. Sarà solo la prima di tante prove: recitare a memoria le battute di Wargames, penetrare nella Tyrell Corporation di Blade Runner, giocare la partita perfetta a Pac-Man, sfidare giganteschi robot giapponesi e così via, in una strabiliante rassegna di missioni di ogni tipo, ambientate nell’immaginario pop degli anni ’80, a cui OASIS è ispirato. Un romanzo da leggere tutto d’un fiato, un nuovo classico dell’avventura che presto diventerà un megafilm prodotto da Warner Bros. 

sabato 7 gennaio 2012

La perfetta rete DLNA (con Serviio)

Ho già parlato delle reti DLNA e di Serviio in questo post, ma a distanza di qualche mese alcune cose si sono evolute, essenzialmente in meglio. Avere una buona rete compatibile con gli standard DLNA o UPnP permette di poter fare numerose cose altrimenti impensabili, senza l'ausilio di un dispendioso e faticoso HTPC tuttofare. Non sempre un singolo dispositivo che permetta di gestire la visione dei canali satellitari, digitali, faccia da recorder, da mediaplayer da stazione video ludica e da jukebox digitale, può presentarsi come la scelta migliore e la più semplice. Molte operazioni possono essere gestite da device particolari e specifici, magari da poter acquistare singolarmente nel corso del tempo. Una tv che offra servizi internet , un sintomaplificatore che si colleghi alla rete e legga gli archivi musicali, un lettore Bluray Disc che possa gestire anche file digitali, il decoder MySky HD, una console per giochi, e così via. Sono tutti dispositivi che possono essere presi separatamente e si agganciano alla perfezione o si integrano con una rete domestica (a parte il caso del decoder di Sky che però è comodamente gestibile trami uno smartphone qualsiasi). Se a tutto questo aggiungiamo appunto le applicazioni Android per controllo remoto o quelle per la gestione di una rete come possono essere iMediaShare , Onkyo Remote o Audiogalaxy e Pogoplug le vie sono quasi infinite.
Avendo un server DLNA (uso Serviio appena giunto alla versione 0.6.1) possiamo accedere alle nostre risorse di file multimediali sia attraverso rete cablata sia attraverso wifi, Le nostre cartelle condivise, tramite pc, hard esterni, NAS, memorie saranno raggiungibili da ogni dispositivo compatibile. Ed oggi sono sempre più diffusi. Una cosa interessante di Seviio è anche il fatto che diversi client contemporaneamente possono accedere al server interrogando file differenti. Così ad esempio da ascoltare la musica in una stanza, vedere il fil in un'altra o guardare le foto delle vacanze in un'altra ancora. Inoltre possiamo anche creare più di un server DLNA su macchine differenti e usare addirittura più software (poi saranno i device a dover scegliere). Con Seviio in più avremo anche la possibilità della transcodifica per cui se il nostro lettore compatibile DLNA non dovesse leggere un formato particolare, ci penserà il pc per la conversione, utilizzando la propria CPU. Questo è fattibile anche attraverso il Windows Media Player di Win 7 (sebbene non supporti molti filmati o file audio) o con TwonkyMedia (a pagamento, ma di corredo con i NAS Qnap).

Il Colore Dei Soldi (1986)


Regia: Martin Scorsese
Anno: 1986
Titolo originale: The Color Of Money
Voto: 5/10
Pagina di IMDB
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Il verde. Il colore dei dollari, ma anche quello dei tavoli da biliardo, dove i soldi si fanno. Con scommesse, truffe raggiri, abilità nascoste e paventate, spacconerie e delusioni. La gente del mestiere sa che non è un mondo facile e Paul Newman nei panni di Eddy Lo Svelto la sa lunga dall'alto della sua esperienza. La nuova leva, il dotatissimo Tom Cruise aka Vincent , ha molto da imparare, ma solo dal punto vista comportamentale. Nel gioco è un vero fenomeno, un asso. La dualità tra i due percepibile fin dall'inizio, uno scaltro e riflessivo, l'altro esuberante ed ingenuo. Se vogliamo questa bipolarismo lo troviamo anche nei meri termini del cast: l'ormai consolidata stella del cinema e l'astro nascente di Hollywood si trovano ad interpretare due personaggi che forse sono più reali di quanto possono immaginare. Non sono un amante sfrenato di Scorsese, ed anche qui sento che manca qualcosa. Forse i due attori monopolizzano troppo la scena e manca una sorta di spazio, di aria, per il contesto ed il mondo che vuole essere raccontato. Belle le immagini, le inquadrature dal panno verde e l'evidenziatore che sottolinea i soldi che continuamente passano di mano. Un po' acerbi i dialoghi. Nel complesso un buon film in cui possiamo anche vedere, quasi come comparse John Turturro e Forest Whitaker

venerdì 6 gennaio 2012

Wargames - Giochi Di Guerra (1983)


Regia: John Badham
Anno: 1983
Titolo originale: WarGames
Voto: 7/10
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Certe creazioni cinematografiche degli anni ottanta sono intramontabili. Forse è il decennio di cui conservo meglio i miei ricordi che,  come una sorta di imprinting, mi hanno segnato l'adolescenza ed hanno plasmato i miei futuri interessi. WarGames è una di quelle opere che non si dimenticano e possono restare in qualche modo attuali. Lo spauracchio della guerra totale, il messaggio pacifista, la cultura dei primi movimenti hacker (almeno quelli di cui i media si sono occupati) sono i temi principali che compongono questa ballata. Ma chi non avrebbe voluto essere David, impersonato dal giovanissimo Mattew Broderick? Chi non avrebbe voluto un simulatore vocale in camera propria attraverso cui far parlare le vecchie ed obsolete macchine? Chi non sognava di avere un modem e di riuscire a collegarsi a tutti i computer del mondo? La trama scorre veloce, senza troppo intoppi, per un'avventura emozionante che tiene (via su, teneva) con il fiato sospeso. E poi il gioco del tris, e l'ovvietà, forse un po' demagogica ed ottimistica, per cui l'unico modo per vincere il gioco (la guerra) è non giocare. Al di là del messaggio e del finale, scontato anche ad una prima visione, gli aspetti informatici sono le vere delizie contenute nel film. Anche soltanto l'aspetto grafico per l'epoca era decisamente all'avanguardia, con maxi schermi, proiezioni, pulsanti luminosi. Ed il regista che inserisce l'intelligenza artificiale del potentissimo WOPR in dualità con le sensazioni umane (ricordiamo che inizialmente il 22% dei soldati disobbedisce agli ordini). Simpatica inoltre la scena alla cabina telefonica in cui David si improvvisa phreaker come Captain Crunch ed altre piccole chicche che resteranno nella nostra memoria.

Befana portaci il carbone

La mia cara amica Gomitolo
Cara Befana, sono stato decisamente cattivo ed insopportabile. Le azioni buone sono un lontano miraggio, e la mia coscienza è immacolata (perchè mai usata). Non farti ingannare da chi dice che ho vinto il Primo Premio della Persona Più Buona Del Mondo. Zio Cremino è perfido nonostante il nome che si è dato. Per questo motivo portami tanto carbone, e se vuoi anche un po' di benzina e di gasolio. Taniche, bidoni o barali, non fa differenza. Porta tutto insieme, accise comprese grazie. Penso di meritarmelo un pochino.

Sherlock Holmes - Gioco Di Ombre (2011)


Regia: Guy Ritchie
Anno: 2011
Titolo originale: Sherlock Holmes: A Game Of Shadows
Voto: 7/10
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Dopo diverso tempo sono tornato al cinema e l'ho fatto per Sherlock Holmes. Cosa penso del riadattamento cinematografico è stato ampiamente spiegato nella pseudo recensione fatta per il primo episodio del regista Guy Ritchie e la mia posizione non cambia di una virgola. Non ho ancora letto niente di Doyle e non posso quindi giudicare la metamorfosi che viene applicata (indubbiamente) a Holmes, Watson e Moriarty. Sicuramente anche in Gioco di Ombre i personaggi sono molto più moderni ed ironici di quanto debbano esser stati quelli originali, o quanto meno prendono le forme dei personaggi dei fumetti: il super eroe, il fido aiutante ed il super cattivo. Bene così però se il film è un piacevole successo. E non solo dal punto di vista video ludico, con effetti speciali con i contro coniglioni. Hollywood ci è andata giù pesante, ma non è certo un male. Combattimenti alla Matrix e slow motion da capogiro, alta definizione ovunque, audio avvolgente. Se vogliamo trovare un difetto, lo si ha nelle ambientazioni a mio avviso troppo scure e poco colorate.Qualche godimento in più con delle luci lo si poteva osare. Il cast ancora una volta si presenta bene ed oltre ai già noti Jude Law e Robert Downey abbiamo la gradita presenza di Stephen Fry (V per Vendetta tra gli altri). I costumi, le varie location, le ambientazioni ed i pirotecnici effetti speciali si sono ben integrati tra loro. Le riproduzioni di Londra, Parigi, i boschi, la Svizzera ed i treni ti proiettano alla fine del 1800 con maestria (forse una cartina geografica errata o un po' troppo datata che vede l'Italia suddivisa in varie nazioni, se non ho visto male). Per quanto riguarda la trama non abbiamo niente di vicino al capolavoro: un po' confusionaria ed esagerata, troppo repentina nel finale esagerato. La storia può essere inserita perfettamente in un contesto differente, in cui l'investigatore privato (super eroe) non necessariamente deve essere il famoso Sherlock Holmes. Tutta l'azione però si prende i meriti per l'attenzione a cui si rivolge l'interesse dello spettatore: il grande complotto politico passa in secondo piano, così come la dualità Holmes / Moriarty . Il film resta quindi spettacoloso e spettacolare, magari ha poco a che vedere con l'originale, ma è difficile che possa non piacere.

giovedì 5 gennaio 2012

Schegge Di Follia (1988)


Regia: Michael Lehmann
Anno: 1988
Titolo originale: Heathers
Voto: 7/10
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Una delle migliori commedie nere di sempre in un cult movie degli anni ottanta. Protagonisti i giovani Christian Slater e Winona Ryder che riescono a portare una trama leggera, in un grottesco dai sapori sorprendentemente cinici. La storia è volutamente debole, puerile, scarna, ma vengono evidenziati alcuni particolari fondamentali come la generazione adolescenziale e gli umori, soprattutto negativi, che la accompagnano. Tutta la pellicola la si apprezza per i piccoli particolari piuttosto che per lo svolgersi degli avvenimenti. Non restano nascosti infatti elementi come un adesivo (I shop, I am) nell'armadietto, la firma di una petizione con il chewingum, gli occhiali 3D durante il sogno di un funerale. Piccole cose che proiettano all'interno di un modo di vivere e di essere tipico di alcuni anni, o almeno fa evolvere gli stereotipi ed i clichè dell'immaginario collettivo. Battute rapide e da copione, il ribelle figlio di papà, le cheerleader cattive, i deboli oppressi. La situazione scolastica e generazionale di un'epoca che ha posto le basi per ciò che siamo adesso. Tutto questo raccontato con un piccolo di malizia ed ironia, fino allo sfociare in assurdità pazzesche. Un film che non vuole insegnare niente, non vuole essere un documentario, ma che risveglia gli animi di chi osserva. Al di là dello schermo forse, una realtà senza troppa finzione.

Clouding: Ubuntu One

Ho parlato spesso di servizi di sincronizzazione ed archiviazione dati online. Il mio preferito ed il più utilizzato resta DropBox con il quale ho anche una serie di cartelle condivise con altre persone. Per pochi giorni ho provato ad utilizzare anche Windows Live SkyDrive che a fronte di 25 GB totale ne offre ben 5 per la sincronizzazione, ma le abitudini sono dure a morire. Non mi ci trovavo ecco tutto. Non per questo però voglio chiudere le porte ad altri servizi relativi al clouding, primo tra tutti Ubuntu One di cui ho accennato nell'articolo di ieri concernente la Oneiric Ocelot. Le modalità di funzionamento sono le medesime di DropBox, solo che (parlo delle modalità gratuite) lo spazio messo a nostra disposizione è di 5GB invece dei 2 (espandibili in varie maniere) del concorrente. Entrambi i software funzionano sotto vari sistemi operativi, quindi anche per Ubuntu One esiste la controparte per Windows e la comoda applicazione per Android (Ubuntu One Files ). A mio avviso uno dei punti di forza è proprio l'applicazione per gli smartphone (disponibile anche per prodotti Apple) in quanto non si tratta di un semplice gestore dell'interfaccia web come avviene per DropBox. Uploadare file e cartelle con il prodotto di Canonical per telefoni è decisamente più facile, immediato ed automatico. E' presente inoltre la possibilità di usare per streaming audio Ubuntu One Music , anche se preferisco Audiogalaxy a questo punto. Ma torniamo all'applicazione per computer: una volta registrati, possiamo scegliere se utilizzare solo la cartella di default da condividere, o utilizzarne altre (con il tasto destro del mouse). All'interno della sezione Cartelle Cloud potremo vedere tutto ciò che condividiamo, così come possiamo farlo via interfaccia web da qualsiasi computer connesso alla rete. Da ricordare che ogni volta che si scarica il software per installarlo su un altra macchina si dovrà accedere con le nostre credenziali per avere a disposizione i file condivisi.

mercoledì 4 gennaio 2012

Aggiornamento ad Ubuntu 11.10 (Oneiric Ocelot)

 Come tutti sanno le nuove versioni di Ubuntu escono ad aprile e ad ottobre (per questo sono .04 e .10), di conseguenza la Oneiric Ocelot esiste già da diverse settimane. Avendo avuto modo di fare l'upgrade soltanto ieri, ecco un ricco articolo sulle evidenti novità che si presentano in questa nuova versione. In fase di installazione o da Grub (per i meno attenti) possiamo vedere che viene utilizzato il nuovo kernel 3.0 che a noi sinceramente ci tocca poco o niente. Sempre in ordine di accorgimenti vediamo che l'interfaccia per il login è cambiata: LightDM è sicuramente più accattivante ed allo stesso tempo genuina dandoci subito la scelta tra i vari utenti. Per me che ho un notebook vecchiotto (IBM ThinkPad X31) sembra anche più leggera ed immediata. Passiamo quindi subito alla gradita sorpresa: Unity e Dash sembrano più sobri e meglio integrati anche per chi non dispone di caratteristiche grafiche da 3D. In passato avevo disattivato il menù a scomparsa, ma adesso può ritornare utile. Il famoso Alt + Tab per passare da un ambiente di lavoro all'altro lo ho scoperto solo ora leggendo qualche guida, non so da quanto tempo esista, di sicuro per un portatile è comodo così come è bestiale il workspace switcher il gestore dei piani di lavoro. Anche qui il passaggio dall'uno all'altro è veloce ed indolore con la possibilità di mantenere sullo sfondo i tre momentaneamente non utilizzati.

 Finalmente poi al posto di Evolution (mai utilizzato prima) abbiamo di default ThunderBird per gestire la posta. Sinceramente è da tempi immemori che mi trovo alla perfezione con il prodotto di Mozilla tanto da utilizzarlo anche in ambiente Windows, sebbene preferisca l'accesso web. Da forte sostenitore del cloud noto con piacere novità riguardanti anche Ubuntu One con 5GB di spazio online gratuito con cartelle sincronizzate e compatibile con applicazioni per Android (anche per la musica). Ultima chicca (ce en sono altre sicuramente, ma parlo di quelle ultra visibili) è l'aggiornamento di Ubuntu Software Center che prende sempre più le somiglianze di un vero e proprio market social, con voti, commenti ed un parco quasi illimitato di materiale da installare.
Per il resto basta nazzicarci ancora un po'.

Agora (2009)


Regia: Alejandro Amenàbar
Anno: 2009
Titolo originale: Ágora
Voto: 4/10
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Per quanto mi riguarda, il film risulta essere troppo monotematico, con i parabolani inseriti in maniera assai negativa nel contesto storico. Effettivamente dal punto di vista storico può essere decisamente realistico, soprattutto in riferimenti ai rapporti interreligiosi che erano presente ad Alessandria d'Egitto a quei tempi. Ciò che mi sarebbe invece interessato di più da vedere era la parte filosofico scientifica all'interno della Agorà, soprattutto con la figura di Ipazia. Non mi aspettavo sinceramente un film di carattere religioso dove i cristiani parabolisti (tipo i talebani dei giorni nostri) diventano carnefici e distruttori di libertà e scienza. Per il resto l'ambientazione sembra ben curata così come i costumi e le prove generali degli attori. Non c'è niente però che spicca e brilla particolarmente sul resto, rendendo la pellicola abbastanza piatta. Gli stacchi improvvisi nel corso degli anni, lasciano dei vuoti abbastanza incolmabili, e le interessanti teorie di Ipazia, non hanno valore storico documentale. Io mio aspettavo questa tizia che anticipava Keplero e Galileo, una sorta di Taita (di Wilbur Smith) femmina. Invece a parte esser esistita realmente non mi ha poi sorpreso più di tanto. Filmetto passabile, ma noioso.

Italia Programmi: statene alla larga

Spesso alla tv, sui giornali o su internet leggiamo notizie riguardanti truffe online, che si tratti di phishing , di prodotti acquistati o mai arrivati, di catene di Sant'Antonio che promettono guadagni milionari, di finte offerte di beneficenza.... Raramente le ho viste come situazioni vicine, ma in questi mesi nella Real Life ho già trovato dei casi di persone che sono cadute nel tranello architettato da Italia Programmi. I gestori della società Estesa Ltd con sede alle Seichelles, stanno facendo leva sull'ignoranza e sull'ingenuità di alcuni navigatori online dell'ultima ora, che approdando sul portale Italia-Programmi.net sono alla ricerca di software gratuito da scaricare. I programmi a disposizione sono realmente gratis: c'è Adobe Flash Player ed eMule, uTorrent ed Open Office e tanti altri ancora. Tutti software freeware o open source, che non richiedono alcun tipo di pagamento. Purtroppo il sito, in maniera truffaldina propone un'iscrizione per poter scaricare tale materiale, con un pagamento di 8 euro al mese, da fare anticipatamente per un anno. Si tratta di 96 euro che non hanno nessuna giustificazione. In molti purtroppo compilano il form di iscrizione per divenire socio che solo da alcune settimane riporta chiaramente (più o meno) le condizioni necessarie per usufruire dell'"allettante offerta". Solitamente alle vittime della truffa arriva a casa una lettera che intima il pagamento dei 96 euro + una quota relativa alle spese di gestione delle raccomandate. I toni tra l'altro sono anche abbastanza intimidatori e si fa riferimento ad altre due lettere )o email) inviate in precedenza. L'importante è non cadere nel tranello e non pagare assolutamente niente. Cestinate pure il fogliaccio di carta: non importa denunciare il fatto alla Polizia di Stato, che sa già come trattare il tutto. Nel comunicato ufficiale si legge inoltre che l'AntiTrust ha già intimato alla società di sospendere ogni attività. Mandiamoli affanculo, gente come questa sta rovinando internet.

AGGIORNAMENTO:

Ancora una volta i potentissimi mezzi di VER hanno avuto un enorme successo. La pubblicazione di questo articolo sicuramente ha smosso un po' le acque ed oggi si apprende la notizia che (oggi 5 Gennaio 2012) la società Estesa Ltd è stata multata con 1,5 milioni di euro per aver utilizzato pratiche commerciali ingannevoli. VER è meglio di Striscia.

martedì 3 gennaio 2012

Star Wars: Episodio III - La vendetta dei Sith (2005)


Regia: George Lucas
Anno: 2005
Titolo originale: Star Wars: Episode III - Revenge of the Sith
Voto: 8/10
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La sfortuna peggiore che è capitata ai prequel di Star Wars sta nell'enorme successo della saga originale. Sono pochissimi i fan come me che le apprezzano entrambe e adorano tutti e sei gli episodi. Solitamente quelli nuovi sono considerati più brutti o semplicemente non all'altezza, o peggio ancora come un'operazione di marketing (il vero fan sa che non è vero). Da una parte provo a comprendere il perchè di tutto ciò, ma quando riguardo La vendetta dei Sith non me ne capacito più: siamo di fronte al film conclusivo, il tassello mancante, il riassunto e la spiegazione di tutto quanto. E' impossibile non pendere dalle labbra di Lucas mentre narra le vicende di Anakyn / Darth Fener, Obi One Kenobi, Palpatine, Yoda e compagnia bella. In questa ultima pellicola arriviamo a comprendere fatti ed avvenimenti celati altrimenti. Tutta la bellezza dei primi tre episodi (il 4, 5 e 6) viene arricchita dalla psicologia dei personaggi, dalla creazione del loro passato, dalle loro sofferenze i loro pensieri. Nasce il mito, nasce il vero potere e la vera storia del cattivo per antonomasia, che forse poi, tanto cattivo non è. Abbiamo visto come era, abbiamo visto come sarà. Ed adesso vediamo perchè passato e futuro sembrano così distanti. Conosciamo meglio la Repubblica, l'Impero, il Consiglio dei Jedi. Si aprono mille cassetti chiusi nella nostra mente con risposte che avremmo sempre voluto sperare. Ed il tutto con la complicità degli anni duemila, e con le tecnologie cinematografiche a nostra disposizione. Combattimenti campali, duelli mitologici, il tutto a nostra disposizione. Senza dubbio l'episodio più importante di tutta Star Wars, quello che racchiude i segreti celati, i sogni dimenticati.

Stephen King - L'ombra Dello Scorpione


Autore: Stephen King
Titolo originale: The Stand
Editore: Bompiani
Pagine: 929
Voto: 2/5
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Trama del libro:

L'errore di un computer, l'incoscienza di pochi uomini e si scatena la fine del mondo. Il morbo sfuggito a un segretissimo laboratorio semina morte e terrore. Il novantanove per cento della popolazione della terra non sopravvive all'apocalittica epidemia e per i pochi scampati c'è una guerra ancora tutta da combattere, una lotta eterna e fatale tra chi ha deciso di seguire il Bene e appoggiarsi alle fragili spalle di Mother Abagail, la veggente ultracentenaria, e chi invece ha scelto di calcare le orme di Randall, il Senza Volto, il Male, il Signore delle Tenebre. 

lunedì 2 gennaio 2012

2001: Odissea Nello Spazio (1968)


Regia: Stanley Kubrick
Anno: 1968
Titolo originale: 2001: A Space Odissey
Voto: 8/10
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Più che un piacere è un onore potersi sedere sul divano per guardare un film del genere. Un onore in quanto c'è solo da essere fieri del fatto che qualcuno è riuscito a tirar fuori dal cilindro un capolavoro del genere. Va bene che si sta parlando del maestro Kubrick, ma è doveroso sottolineare la maestria in cui tutto si svolge. Per la staticità di come è strutturato, la scarsità di dialoghi, la mancanza di qualsiasi tipo di azione è veramente un miracolo che riesca a tenere incollati agli schermi anche ad oltre quaranta anni di distanza. Per il cinema inoltre è l'esempio migliore per l'esaltazione di un regista che si trova a modellare un'idea, niente di più. Già, perchè l'omonimo e contemporaneo alla sceneggiatura, libro di Clarke non è per niente all'altezza. Ciò che fa Kubrick ha del sensazionale e va oltre la storia narrata. Per raccontare la storia sarebbero bastati trenta minuti di pellicola, mentre il dettaglio qui è la cosa principale. Basti pensare alla scena dei primati (o dei primi ominidi) di fronte al monolito nero che ci deliziano con circa mezzora di paesaggi in alta definizione, oppure agli effetti speciali in stile psichedelico durante il viaggio da Giove all'infinito, o ancora l'allarmante passeggiata nello spazio. La devozione per i particolari è genuina ed autentica: nessun suono nello spazio, movimenti rallentati ed impediti, senso di solitudine alienante e soffocante. Pochi personaggi, pochi interpreti e forse il più importante (HAL9000) è soltanto una voce. Calma, riflessiva, spietata.
Le due ore e mezzo sono un connubio tra fantascienza, misticismo e filosofia, con un messaggio ed un'interpretazione decisamente aperti e dai mille risvolti. Troppo presuntuoso dare una spiegazione che sia unica e sola. 2001: Odissea Nello Spazio è di per sè un oggetto di culto, una religione che mal si presenta alla mera interpretazione. Se prendiamo in esame la magnifica colonna sonora con i valzer di Strauss inseriti tra le stelle e lo spazio senza fine, i silenzi disarmanti, i dialoghi minimalisti e li confrontiamo con le panoramiche ad alta risoluzione, i colori accesi e vivaci, il dettaglio per ogni tipo di ambiente, abbiamo un qualcosa di divino. Di spirituale. Di poetico. Il femore (o la tibia) lanciato ed il satellite. Milioni di anni in un semplice stacco ed in una nuova inquadratura. Il vecchio sul letto morente ed il bambino (starchild) separati soltanto da un secondo. Tutto qui: la semplicità attraverso la profondità dell'essere e del divenire. Se poi vogliamo gustarci tutto in maniera ancora più approfondita, oltre la semplice lettura del romanzo di Clarke e la visione del film, consiglio assolutamente il bluray. E' uno di quei (rari?) casi in cui un film decisamente datato risulta godibile all'ennesima potenza grazie ai nuovi formati digitali. La definizione è davvero alta ed il trasporto nella pellicola su questo formato è stato fatto secondo i migliori criteri di conversione. Nessuna sbavatura o artefatto visibili. I contrasti sono superbi così come la luminosità. Unico neo, nella parte finale del film: il nero spaziale attorno alle stesse soffre un po' di effetto alone. Per l'audio dobbiamo "accontentarci" di un Dolby Digital 5.1 in italiano (in inglese c'è un PCM non compresso) e devo dire che la struttura del film però non fa presupporre chissà quali effetti sonori da ammirare. Forse il volume relativo ai dialoghi è inferiore rispetto a quello prepotente dei valzer. Gli extra sono importanti e non di breve durata. Oltre alla sezione con i commenti di Keir Dullea e Gary Lockwood abbiamo circa 40 minuti di documentario 2001: la realizzazione di un film mitico , e (di oltre 20 minuti ciascuno) L'eredità di un grande regista, Vision of a future passed: un film profetico, Uno sguardo oltre il futuro, Cosa c'è lassù?. Trovano posto anche contenuti sugli effetti speciali (10 minuti), un montaggio fotografico (4 minuti), una traccia audio relativa ad un intervista di Kubrick ed il trailer.

I libri letti nel 2011

Foto di pfala
Esattamente come lo scorso anno ecco l'articolo riguardante le mie letture nel 2011. La struttura sarà la stessa, ovvero una lista cronologica con i link alle recensioni, che possono essere un utile spunto per chi volesse leggere qualcosa e non ha le idee chiare. Tra parentesi inoltre è indicato il mio voto personale che va da 1 a 5 secondo la scala proposta da Anobii. Rispetto al 2010 c'è stata una bella crisi dettata da numerosi fattori, primo tra tutti il mio impegno per il cinema, che ha tolto molto spazio alla lettura. Al termine della lista importanti ed imperdibili statistiche su l'andamento del mio anno letterario, con la speranza che il 2012 sia di grande ripresa. Ecco quindi la lista in ordine cronologico in cui compariranno i titoli terminati.

  1. James Rollins - Artico (2)
  2. John Le Carrè - Nemici assoluti (1)
  3. Stephen Gunn - La notte dei mille draghi (3)
  4. Valerio Evangelisti - Nicholas Eymerch, inquisitore (2)
  5. William Gibson - La notte che bruciammo Chrome (4)
  6. Carlo Menzinger - Jacopo Flammer e il popolo delle amigdale (3)
  7. Wlliam Gibson & Bruce Sterling - La macchina della realtà (3)
  8. Andrew Vachss - La seduzione del male (2)
  9. James Rollins - Amazzonia (3)
  10. Philip Dick - Un oscuro scrutare (4)
  11. Marco Santini - Il progetto Alfa Centauri (Thinking worlds) (4)
  12. Andrew Vachss - La vendetta di Burke (3)
  13. Robert Charles Wilson - Darwinia (3)
  14. Jonathon Keats - Il libro dell'ignoto (2)
  15. Stephen Gunn - Il tesoro dei lupi (3)
  16. Andrew Vachss - Contro il male (3)
  17. Michael Crichton - L'isola dei pirati (2)
  18. Iain M. Banks - Pensa a Fleba (4)
  19. Sidney Sheldon - Hai paura del buio? (1)
  20. Robert Heinlein - I figli di Matusalemme (2)
  21. Stephen Gunn - Vladivostok hit (4)
  22. Dan Simmons - Ilium: l'assedio (5)
  23. Michael Connelly - La bionda di cemento (1)
  24. Dan Simmons - Ilium: la rivolta (5)
  25. David Michaels & Tom Clancy - Barracuda (1)
  26. Stephen Gunn - Campi di morte (2)
  27. Mark Dunn - Lettere: fiaba epistolare per lipogrammi progressivi (4)
  28. Giorgio Faletti - Io uccido (2)
  29. Margaret Mazzantini - Nessuno si salva da solo (2)
  30. Umberto Eco - La misteriosa fiamma della regina Loana (1)
  31. Stephen Gunn - Tiro all'italiana (2)
  32. Carlos Ruiz Zafòn - Marina (4)
  33. Iain M. Banks - L'impero di Azad (4)
  34. Greg Egan - Oceanic (2)
  35. Robert Heinlein - Anonima stregoni (3)
  36. Faniel F. Galouye - Universo senza luce (4)
  37. James Rollins - La mappa di pietra (2)
  38. Jeffery Deaver - La figlia sbagliata (2)
  39. William Gibson - L'accademia dei sogni (3)
  40. William Gibson - Guerreros (1)
  41. Damon Knight - Il mondo e Thorinn (1)
  42. Robert Heinlein - Guerra nell'infinito (3)
  43. Michael Connelly - L'ombra del coyote (3)
  44. Dougla Preston & Lincoln Child - Relic (3)
  45. Iain M. Banks - La guerra di Zakalwe (4)
  46. Agota Kristof - Ieri (3)
Abbiamo così 46 libri per un totale di 15141 pagine. Il confronto con il 2010 non ha vie di scampo: 30.3% di libri in meno e  38.5% di pagina in meno. Un calo che può essere anche dovuto all'alto numero di delusioni con il voto ad una stelletta ( ben 7 su 46 - oltre il 15%). Il voto massimo è stato dato soltanto a due libri, tra l'altro del solito autore (Dan Simmons) e della medesima saga (Ilium). Anche questa volta possiamo notare una certa predilezione per le opere di carattere fantascientifico (esattamente 20) ed ancora una nota positiva nei confronti dei romanzi scritti da italiani (11).