venerdì 6 gennaio 2012

Sherlock Holmes - Gioco Di Ombre (2011)


Regia: Guy Ritchie
Anno: 2011
Titolo originale: Sherlock Holmes: A Game Of Shadows
Voto: 7/10
Pagina di IMDB
Pagina di I Check Movies

Dopo diverso tempo sono tornato al cinema e l'ho fatto per Sherlock Holmes. Cosa penso del riadattamento cinematografico è stato ampiamente spiegato nella pseudo recensione fatta per il primo episodio del regista Guy Ritchie e la mia posizione non cambia di una virgola. Non ho ancora letto niente di Doyle e non posso quindi giudicare la metamorfosi che viene applicata (indubbiamente) a Holmes, Watson e Moriarty. Sicuramente anche in Gioco di Ombre i personaggi sono molto più moderni ed ironici di quanto debbano esser stati quelli originali, o quanto meno prendono le forme dei personaggi dei fumetti: il super eroe, il fido aiutante ed il super cattivo. Bene così però se il film è un piacevole successo. E non solo dal punto di vista video ludico, con effetti speciali con i contro coniglioni. Hollywood ci è andata giù pesante, ma non è certo un male. Combattimenti alla Matrix e slow motion da capogiro, alta definizione ovunque, audio avvolgente. Se vogliamo trovare un difetto, lo si ha nelle ambientazioni a mio avviso troppo scure e poco colorate.Qualche godimento in più con delle luci lo si poteva osare. Il cast ancora una volta si presenta bene ed oltre ai già noti Jude Law e Robert Downey abbiamo la gradita presenza di Stephen Fry (V per Vendetta tra gli altri). I costumi, le varie location, le ambientazioni ed i pirotecnici effetti speciali si sono ben integrati tra loro. Le riproduzioni di Londra, Parigi, i boschi, la Svizzera ed i treni ti proiettano alla fine del 1800 con maestria (forse una cartina geografica errata o un po' troppo datata che vede l'Italia suddivisa in varie nazioni, se non ho visto male). Per quanto riguarda la trama non abbiamo niente di vicino al capolavoro: un po' confusionaria ed esagerata, troppo repentina nel finale esagerato. La storia può essere inserita perfettamente in un contesto differente, in cui l'investigatore privato (super eroe) non necessariamente deve essere il famoso Sherlock Holmes. Tutta l'azione però si prende i meriti per l'attenzione a cui si rivolge l'interesse dello spettatore: il grande complotto politico passa in secondo piano, così come la dualità Holmes / Moriarty . Il film resta quindi spettacoloso e spettacolare, magari ha poco a che vedere con l'originale, ma è difficile che possa non piacere.

5 commenti:

  1. A volte nei film ci vorrebbe un po' di trama...

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  2. La trama c'è, eccome (moltissimi dialoghi sono identici a quelli presenti nei libri di Doyle), se pur modernizzata e adattata al nuovo pubblico. Ritchie ha saputo operare una "crasi" inserendo in un unico lungometraggio numerosi episodi della carriera di Sherlock Holmes. Il finale non è per nulla esagerato (è fedelissimo al racconto a cui è ispirato, eccettuato lo sguardo che si scambiano i due protagonisti prima che.. ok, non anticipo nulla. Ma a chi l'ha visto sarà stato chiaro, no?
    Io trovo che Gioco di Ombre sia, tra tutti i film ispirati ai libri di Doyle, il più fedele. Sì, Holmes diventa "macchietta", ma soltanto perchè viene enfatizzata l'eccentricità del personaggio, senza eliminare o aggiungere nulla a ciò che già c'era. E forse per renderlo più "adatto" ad una faccia comica come quella di Robert Downey Jr.
    In ogni caso,la tua è una recensione molto buona e priva di pregiudizi. Complimenti ;)

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  3. Ciao Sonia, ti ringrazio per il commento. Sulla trama non mi sono espresso in merito alla fedeltà nei confronti dei libri, ma alla debolezza della trama stessa, messa in secondo piano rispetto agli aspetti per così dire pirotecnici. Se anche Doyle [ATTENZIONE SPOILER] aveva previsto un volo da centinaia di metri attraverso una cascata con la temperatura dell'acqua lontana dall'essere tiepida [FINE SPOILER] allora i difetti, se ci sono, vanno ricercati alla base.
    Non so se ha comunque seguito altre mie recensioni sul blog: il voto 7, è decisamente alto, visto che utilizzo tutti i numeri da 1 a 10. Alla prossima :)

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  4. Ciao Jack, ho letto con piacere la tua recensione. Sono da 50 anni un grande appassionato di Sherlock Holmes e posso dire di averne viste di tutti i colori su come è stato "trattato" e spesso stravolto. Ritengo che il cinema debba soprattutto piacere, indipendentemente dall'essere fedele o meno all'originale. Purché si abbia l'onestà intellettuale di dire che si fa un riadattamento dell'opera, in chiave moderna, ad es.. Se così è accetto con piacere queste versioni di Ritchie, alle quali mi sono divertito. E confermo tutto quanto detto da te,che oltretutto hai fatto un bel commento senza conoscere le storie originali. Una sola cosa: ne "Il problema finale", il racconto di Conan Doyle dove Holmes "sembra" morire cascando con Moriarty nelle cascate di Reichenbach, in realtà egli si salva NON con il respiratore automatico come nel film, ma semplicemente... per non esserci mai caduto! A Sonia dico che gli sceneggiati più fedeli in assoluto sono quelli della Granada con il compianto Jeremy Brett. Sono 41 storie delle 60 originali e quasi tutte molto ben fatte. Bravo, complimenti, grazie e... ad maiora!!

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  5. Grazie anche a te Gabriele per il commento. A me piace molto sia leggere che guardare i film, e spesso, come tutti sanno, è difficile trovare qualcosa di fedele alla carta stampata nella trasposizione cinematografica. Da £fan sfegatato" di alcuni autori (soprattutto di fantascienza) ritengo sia impossibile in alcune occasioni rimanere fedeli e non stravolgere addirittura il senso. Vuoi per una visione personale del regista, vuoi per problemi di marketing e botteghini, vuoi perchè quando ti immergi nella lettura tu immagini determinate cose che poi vedi letteralmente stuprate dalla massa. Capita spesso (Io, robot il film secondo me è un bel film, ma davvero non c'entra nulla con i racconti di Asimov, o comunque poco). Altre volte ammiro maggiormente la pellicola rispetto al romanzo (quasi sempre mi capita con lo scrittore Philip Dick - Atto di forza, Blade Runner etc). In alcune occasioni si ha una via di mezzo (Il collezionista di ossa o alcuni romanzi di King). Il fatto è che certe volte se mi "toccano" un libro di cui vado pazzo, sono il primo a storcere il naso. Per questo capisco che in occasione di Sherlock Holmes sicuramente i riadattamenti ci sono stati. Basta guardare il film con la consapevolezza che si sia dovuto "sistemare" per un pubblico di oltre cento anni differente dal primo a cui Doyle si era rivolto. Un giorno mi piacerebbe poter scrivere un articolo con le varie differenze (emozionali) che ritroviamo nei film Vs libri.

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