lunedì 30 aprile 2012

Ovosodo (1997)


Regia: Paolo Virzì
Anno: 1997
Titolo originale: Ovosodo
Voto: 6/10
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E' livornese quindi è ganzo. E' un assioma che funziona. Anche per chi non è labronico, anche per chi non è toscano: non ne ho dubbi. Però Virzì in Ovosodo va oltre la parlata simpatica e dialettica (non si resta certo allezziti dopo averlo guardato), creando una commedia sì divertente, ma pure intelligente, ben studiata e con giuste citazioni letterarie, senza risultare pesante, snob o al contrario frivolo. Il cast, non di grandissimo spessore, se escludiamo la Braschi (difficile trovarle una pecca) riesce a dare realismo ai personaggi che non scimmiottano, ma veramente recitano. Recitano persone comuni, ragazzi o adulti credibili nel contesto disegnato sottolineando la psicologia che ne caratterizza ognuno. Un po' accentuati alcuni passaggi sociali: la famiglia povera e "sfortunata" di Piero e quella ricchissima dello sprezzante ed alternativo Tommaso hanno colori forse troppo accesi, al fine di risaltare. Non è un peccato in quanto si tratta pur sempre di una commedia, non di un documentario sulla vita livornese di venti e passa anni fa. Ecco quindi che possiamo chiudere un occhio ed assaporarci le delicate e simpatiche storie adolescenziali arricchite da aneddoti un po' più forti e toccanti. Appunto la già citata Braschi è forte sia nel personaggio che nella presenza scenica e riesce a commuovere anche solo con lo sguardo. E' teatrale, non c'è dubbio, ma al tempo stesso realistica come fosse veramente una professoressa di quello stampo. L'arco temporale di tutta la storia è abbastanza ampio e sapientemente anche con l'utilizzo di flashback apprezziamo l'evolversi della trama. Da guardare, bere una Coca e poi provare a pronunciare Wyoming.

Robocop 2 (1990)

Regia: Irvin Kershner
Anno: 1990
Titolo originale: RoboCop 2
Voto: 4/10
Pagina di IMDB
Pagina di I Check Movies

Ricordavo davvero bene: il sequel di Robocop fa schifo. A tre anni di distanza prende le redini Irvin Kershner, che non sarebbe proprio l'ultimo arrivato in fatto di regia (visto che è suo L'impero colpisce ancora... ) ma riesce a sfornare qualcosa di indigesto. Non diamo la colpa alla trama, che seppur non potentissima, può anche starci: è irreale e patetico. L'unica cosa che lo salva sono gli spot pubblicitari o gli sketch del telegiornale, già usati però nel primo episodio. Gli attori principali (Peter Weller e Nancy Allen) restano ai loro posti con l'aggiunta di Tom Noonan (già visto in Manhunter) nelle vesti del cattivo, di conseguenza deve essere proprio il regista il maggiore indiziato del flop. I temi se sviluppati in modo decente seguirebbero l'interesse già lanciato con la prima pellicola: le multinazionali sempre più aggressive, un nuovo tipo di droga che semina panico a Detroit ed anche uno spunto per l'interfaccia uomo macchina. Peccato che tutto sia lasciato cadere nell'oblio, lasciando troppo spazio ad un'azione poco degna ed a volte parodistica. Sembra che il film stesso non si prenda sul serio aggiungendo figure patetiche come quella del sindaco, movimenti da marionetta di chiunque venga colpito da un proiettile e tanto sangue messo lì solo per aumentare la dose di violenza. Tutto questo però non colpisce. Non tanto, almeno, quanto il senso di finto che abbiamo nel vedere i movimenti del cyborg Murphy o nella creazione di robot sempre più improbabili e goffi. Siamo nel 1990 e ci si aspetta qualcosa di più oltre che muri di polistirolo e corazze di cartone. Ogni cosa infanga e rende pesante la trama già di per sè confusionaria: un attimo di attenzione in più e si poteva sviluppare una storia più accattivante pur non stravolgendone il senso. Davvero, meno sparatorie, ma più pathos e psicologia. Edizione bluray con un video ai limiti della sufficienza, un buon audio DTS 5.1 e come extra solo due trailer. Avanti il prossimo.

Installare distro da USB

Capita certe volte che ci avanzino alcune chiavette USB, e nel frattempo che abbiamo voglia di provare alcune distro Linux che non conosciamo, o che abbiamo voglia di provare ad installare o provare sistemi operativi nuovi tanto per fare qualcosa. Ecco quindi che decido di fare qualche prova e rispolvero UNetbootin già utilizzato n passato per provare Android Live sul portatile. In quel caso avevo già la ISO a mia disposizione. Con il software in oggetto invece la cosa ganza (vabbeh, non credo di averla scoperta io) è che abbiamo una lista decisamente molto fornita di distribuzioni Linux da poter scaricare e montare su periferiche USB (o su cd volendo, se ne avete ancora a casa). Fa tutto lui: si occupa del download e di rendere eseguibile da boot la nostra pennina. Per ogni distribuzione è possibile scegliere svariate versioni ed il gioco è fatto. Il download non è previsto per tutto quanto ovviamente, ma in quel caso se ci procuriamo la ISO per conto nostro possiamo andare a scegliere il percorso ed infine il risultato finale è il medesimo. Purtroppo lavora solo con il formato ISO, mentre è possibile che abbiate un'IMG. Ad esempio se siete interessati a Chromium OS il procedimento va effettuato da terminale con riga di comando (o se si può fare graficamente non lo so). Già quando c'è da battere sul terminale vado nel panico perchè mi sembra di tornare indietro nel tempo, ma comunque l'operazione è davvero indolore. L'unica cosa è che consiglio di rinominare l'immagine usando un nome semplice e corto (così da non doverlo riscrivere). Idem per la path in cui è salvata: /home/utente/Scrivania... per me è già troppo. Comunque torniamo al da farsi, una volta aperto il terminale digitare:

domenica 29 aprile 2012

Thor (2011)


Regia: Kenneth Branagh
Anno: 2011
Titolo originale: Thor
Voto:5
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Lo dico usando il mio cuoricino sincero e casto: prima del film sapevo solo lontanamente che esistesse un super eroe chiamato Thor. Forse avevo visto qualche copertina sui fumetti, ma era rimasta nel mio subconscio, fino a quando la Marvel in questi anni ha deciso di riversare su pellicola molti dei suoi successi cartacei. Eccoci quindi con una nuova avventura di azione e ricca di effetti visivi, elegantemente disegnata per gli amanti del genere, al quale mi sento davvero di non appartentere. La storia l'ho trovata ridicola, senza pormi troppe domande sul fatto che sia o meno fedele a quanto raccontato da Stan Lee e soci. Inizio ad avere il prurito quando vedo un'ambientazione fantasy ed il fatto che Thor e' un dio extraterrestre... So gia' che non mi piace (come questa tastiera inglese senza accenti) e che non posso farci. Apprezzo alla grande la ricorstruzione della splendida Asgard, cos= come i costumi e la fotografia. Davvero sublime e molto accurato tutto quanto, anche se il regista gioca sporco per ben due volte. In piena crisi credo che il budget relativo agli effetti speciali sia ridotto all'osso e lui astutamente converge le scene migliori di azione in ambiente buio e tetro. Il mondo dei mostri di ghiaccio, di cui mi scappato il nome dalla mente, e' inspiegabilmente troppo notturno e ahime' i migliori scontri e' proprio qui che avvengono. Tutto sommato e' goduria per i nostri occhi e le nostre orecchie. La seconda giocata sporca riguarda l'ambientazione sulla Terra: nessuna grade citta' per lo scontro finale, cosi' si fa prima. Una minuscola cittadina del far west rimodernata secondo lo stile di Hopper, dove il Distruttore (un robot che sembra uscito dai maazine di fantascienza anni 50) annienta un paio di case in legno e cinque automobili. Il cast e' grande, almeno nei personaggi secondari a cui hanno dato la particina giusto per i titoli di coda: la mia futura fidanzata Natalie Portman, Anthomy Hopkins nelle vesti di Odino (l'unico decisamente commovente) e Samuel L. Jackson totalmente nascosto dall'armatura. Tutto il resto e' una sfilata del Lucca Comics, con personaggi poco interessanti ad esclusione di Thor, che prima e' arrogante, poi immensamente buono senza motivo e poi ancora uno splendido combattente. Ma lui fa poco, fa quasi tutto Excalibur il martello.
Film interessante solo se inserito nel contesto dell'Universo Marvel. Da solo meriterebbe un voto ancora piu' mediocre. La versione bluray ha anche un dvd assai inutile con il film ed alcuni extra. Perche' mettercela? Mah. I contenuti speciali invece sono abbastanza, almeno sulla carta. Se poi li andiamo a spulciare non sono niente di eccezionale:
- Commento del regista
- Numero unico Marvel: Il consulente (4 minuti)
- 7 documentari (42 minuti)
- La strada per i Vendicatori (3 minuti)
- Scene eliminate o modificate (24 minuti)
- Trailer

Script per Gmail in Drive

Google Drive altro non è che il nuovo nome di Google Docs, e l'essere parte di un progetto di clouding già abbondantemente utilizzato e provato è di sicuro un punto a favore nei confronti della concorrenza. Tra i vari fogli di calcolo pre esistente e creati dalla community ci sono alcuni script interessanti. Oggi mi sono fossilizzato su alcuni dedicati a Gmail andando così ad incrementare un'interazione già di per sè molto ampia. Per attivarli è necessario aprire la pagina del nostro account in Drive e seguire il seguente percorso: Crea ---> Foglio di Lavoro ---> Strumenti ---> Galleria Script ed a questo punto cercare (con un filtro) quelli relativi a Gmail. Basterà poi installarli e e salvare il foglio di calcolo per averli sempre disponibili. Quello che utilizzo io è semplice ed immediato e lo ho trovato su Chimera Revo, ma ce ne sono tanti altri, da una migliore gestione ed importazione dei contatti, all'uso delle etichette o per il salvataggio degli allegati. In ogni caso Gmail Meter permette di avere sotto controllo numerose statistiche che riguardano l'uso quotidiano della posta tra cui il conteggio delle parole, il traffico, il volume e tanto altro. Se ricevete molte email, può richiedere un po' di tempo affinchè calcoli ogni tipo di statistica, ma i report saranno sempre a vostra disposizione in Drive.

sabato 28 aprile 2012

Novecento (1976)


Regia: Bernardo Bertolucci
Anno: 1976
Titolo originale: Novecento
Voto: 7/10
Pagina di IMDB
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Oltre cinque ore di film, diviso in due atti, senza mai attendere sbadigliando il termine. Oltre cinque ore di lotta di classe, tra ricco e povero, padrone e paesano e nel mezzo il fascismo, il comunismo, l'amicizia e l'odio, la violenza. Non amo i magnificat cantati in lode ai rossi e gli slogan proletari, questo devo dirlo come premessa insostituibile, ma ho adorato l'obiettività di Bertolucci e la sua intelligente presa di posizione. Onesto fino in fondo ha raccontato la sua storia, senza farsi prendere da una foga ideologica che avrebbe potuto rendere antipatico, almeno ai miei occhi il film. Al di là delle tragiche e vergognose vicende politiche che hanno segnato l'inizio del secolo scorso, la regia ha preso in esame quarantacinque anni di due uomini, divisi dal destino sociale, ma uniti sempre e comunque, nel bene o nel male. Amici e nemici allo stesso tempo, indissolubilmente. Possiamo guardare la pellicola con occhi e vanto da intellettuali e quindi santificarlo come capolavoro cinematografico e non ci sarebbe (quasi) niente di male, o possiamo anche apprezzarlo per il racconto intrinseco che ci narra. Tutto il resto, forse sminuendo il volere di Bertolucci, è un coro che dà forza alla melodia. Semplice la trama e semplice la vita, senza vie di scampi, senza sbocchi e senza l'idillio assoluto di un'ideologia oggi morte e defunta. Non nel 1976 però, quando falce e martello erano ancora simboli solidi in Italia. Certo è che scene crude, senza alcun filtro fanno tremare ancora oggi, così come danno un brivido positivo i sit in delle donne durante il raccolto di San Martino (atto I) o il coraggio sfrontato durante le esecuzioni delle camice nere (atto II). Poi come dicevo nel mezzo c'è di tutto, dal sadismo esasperato di Sutherland (Attila) al fascinoso Gerard DePardieu (Olmo) al debole e fuori contesto Robert De Niro (Alfredo). Il cast è da noccioline e pop corn considerando pure Burt Lancaster, Dominique Sanda, Stefania Sandrelli e così via senza dimenticarci le musiche di un certo Ennio Morricone. Se un minimo appunto lo vogliamo fare questo resta sulla resa finale troppo buonista che risalta proletario e socialismo facendoci avere più di un dubbio sulla veridicità di taluni avvenimenti. Secondo me comunque, romanzato o meno, inficiano poco in fondamenti del percorso narrativo che assaporiamo. Che sia di parte (quella di Bertolucci) era ovvio fin da principio, ma lo spessore che viene dato ai personaggi va davvero oltre ai clichè politici ed ideologici.
Il padrone è vivo.

martedì 24 aprile 2012

Benvenuto Google Drive

Eccoci, ci siamo. Manca davvero poco, ma già potete collegarvi a drive.google.com  e preparavi a ricevere la notifica per quando sarà tutto funzionale. Ma di cosa si tratta? E' un potenziamento del cloud da parte di Google (che in un certo senso  già attivo grazie a Gmail, Google Docs, Picasa e compagnia bella). Google Drive sarà il nostro (?) storage personale per ogni tipo di file, condivisibile ed accessibile ovunque, da qualsiasi pc via web o anche attraverso Android. E' ovvia l'integrazione con Documents ed il sistema è il medesimo: poter condividere file con gli amici, permettere la modifica, avere gruppi di lavoro e le solite cose. Solo che oggi, visto qualcuno dice di aver inventato il futuro con iCloud, anche Google deve fingere di creare qualcosa di nuovo. Quindi nuovo nome e maggiori strumenti e potenzialità come ad esempio i 5GB gratuiti, la possibilità di lanciare alcune applicazioni direttamente dallo storage o inviare allegati che risiedono sul cloud. Qualcosa di nuovo e qualcosa no insomma, ma di certo a caval donato non si guarda in bocca. Google si è reinventato ciò che già aveva e ciò che già altri hanno (SkyDrive, DropBox e così via) credo per schiaffeggiare la Apple. Ecco comunque il video dimostrativo:


Spider-Man 3 (2007)


Regia: Sam Raimi
Anno: 2007
Titolo originale: Spider-Man 3
Voto: 5
Pagina di IMDB
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Eccoci arrivati al termine della trilogia di Spider-Man con ben due punti un punto (vedi fine recensione) di ripresa nei confronti del secondo capitolo della saga, dovuti non solo allo strapotere degli effetti speciali, ma ad una trama più ricca ed avvincente. Certo non mancano le bassezze , ma iniziamo dal fatto che il condimento è senza dubbio maggiore. Piatto ricco mi ci ficco? E' difficile dirlo con esattezza, ma per me sì: mettere troppa carne al fuoco non sarà la migliore mossa del mondo, ma almeno non ci si annoia ed il film non resta putrido e stagnante. Sulla scelta di inserire nella stessa pellicola Sandman, Venom, Goblin Junior e la parte malvagia dell'Uomo Ragno possiamo dire che Raimi abbia osato un po' troppo. Questo la lascio dire ai fan o a quelli che mangiano qualche fumetto a colazione e che quindi ne sapranno più di me. La mia linea politica, come detto in precedenza è "meglio il troppo rispetto agli sbadigli". Se però il secondo avesse elemosinato qualcosa dal terzo, non staremo qui a discuterne. L'intrattenimento e l'azione non mancano davvero e qui devo dire che la versione bluray rende giustizia a quelli che forse per adesso sono i migliori effetti speciali mai visti. parlo di quelli relativi a Sandman nello specifico, ma anche per tutto il film in generale. I chicchi di sabbia sono tutti così definiti che puoi pensare rimangano attaccati sull'LCD. Tanto di cappello. Soprattutto se il telespettatore cerca azione e movimento. Senza però doversi aspettare troppo dalla trama, dove si ostinano ad inserire scene inutili e stucchevoli. La zietta ed i suoi consigli con i ricordi del marito, la puttana Mary Jane che salta da un volatile all'altro (o almeno vorrebbe se il film non fosse troppo buonista ed indirizzato ad un pubblico under 12), il Peter Parker estremamente ragazzo per bene. Dio mio basta!!! E' davvero meglio quando indossa la tuta nera, di sicuro più simpatico, nonostante Tobey Maguire riesca a renderlo ridicolo. Non per bravura, ma proprio per colpa. Se inizialmente avevo pensato che fosse il volto giusto da dare ad un super eroe, ritiro tutto quanto: non sa recitare. Che si tratti di ridere, di piangere, di essere triste, di essere allegro o di fare lo sbruffone. Braccia tolte all'agricoltura. Fortuna vuole che Raimi in questo episodio ci regali un po' di azione da parte di James Franco, l'unico vero attore della pellicola. Tutte le situazioni createsi sono semplici nella struttura e non affaticano troppo chi segue il tutto proiettandolo subito nell'azione a 360°. Grazie, così possiamo mettere da parte il resto e goderci pittoreschi intervalli di computer grafica, costumi e fotografia da urlo. Tanto diciamolo chiaro: il film lo abbiamo preso per questo, non per sentir cantare la Dunst o ammirare i siparietti del capo giornalaio. Chi si accontenta gode, e se da un potere derivano grandi responsabilità, noi abbiamo possiamo aumentare il volume e goderci l'ottimo audio Dolby Digital TrueHD in più di una scena. Apoteosi mistica quando muore Venom: abbiamo un senso di liberazione totale. Incredulità quando invece a morire è il mini Goblin, che si fa un graffio quando gli esplode una bomba in faccia, ma non resiste a due lame nella schiena. Che disdetta. Ma almeno muore in pace, divenuto buono grazie alle parole del maggiordomo di Batman che si trovava per caso sul set.e conosceva la verità della morte del padre. Bestia deh, corro ad abbassare il voto: metto 5, il sei è impensabile dai.

lunedì 23 aprile 2012

Terminator 2 - Il Giorno Del Giudizio (1991)


Regia: James Cameron
Anno: 1991
Titolo originale: Terminator 2: Judment Day
Voto: 9/10
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E' raro, quasi da toccare la singolarità, che un sequel sia migliore del primo capitolo su cui è basato. Già con Aliens avevamo visto che James Cameron ci stava provando e davvero non è per niente facile se consideriamo Terminator un vero cult movie fantascientifico. Il regista canadese lascia passare anche questa volta sette anni (è il suo numero fortunato?) per proporci un'avventura potente sotto ogni punto di vista. Parleremo in seguito del bombardamento di effetti speciali per i quali non ha badato a spese, essendo stato Terminator 2 il film più costoso della storia del cinema (oggi neanche tra i primi dieci). Notiamo in ogni caso fin dai primi minuti l'effetto colossal e quel senso di immenso che ci regalerà fino alla fine: prosegue alla grande ciò che Terminator aveva iniziato ovvero una fantastica avventura contro il destino e contro il futuro, non ancora segnato, ma in balia delle nostre azioni. Abbiamo ancora nel cast Arnold Schwarzenegger, ancora più all'apice del successo, e Linda Hamilton in vertiginosa ascesa Hollywoodiana. Il terzo protagonista Michael Biehn lascia posto oggi a Robert Patrick (T-1000) , ma soprattutto al giovanissimo Edward Furlong (John Connor) che davvero non sfigura, ma anzi contribuisce a riempire alcuni vuoti interpretativi lasciati dal bestione di origini austriache. I primi due, se paragonati a quelli visti nel film del 1984 sono personaggi nuovi, simmetricamente opposti, quasi fossero agli antipodi. Sara Connor ha svestito del tutto i panni della ragazza comune e spaurita: la trasformazione si è conclusa del tutto. Adesso è una donna determinata, anche spietata in alcuni casi, di sicuro l'eroina che Cameron voleva sui nostri schermi. In lei restano barlumi di sentimentalismo e di resa, ma è davvero disposta a tutto pur di salvare il figlio e l'umanità. Dall'altra parte abbiamo il T-800 in versione simpatia: una volta passato il disagio iniziale e capito che è schierato con i buoni notiamo una parte umana all'interno del robot che sette anni prima era impensabile. Il cyborg tutto d'un pezzo, impara da John ad essere migliore e forse rappresenta la migliore figura paterna possibile per il predestinato leader della razza umana. Ecco quindi che il capolavoro ha inizio con queste basi: la ragazza della porta accanto trasformata in un automa dalla caratteristiche schizofreniche rinchiusa in un ospedale psichiatrico ed il robot che cerca di comprendere i sentimenti umani. Nel mezzo vi sono il T-1000 dalle mutevoli sembianze umane (non è più definibile come qualcosa di mostruoso o cattivo), ma la vera macchina per uccidere e John Connor, un adolescente che vive un incubo troppo grande per poter apprendere il proprio destino. Il destino, però, come insegna Kyle Reese, non è scritto. Lo spettatore è costantemente con il fiato sul collo, sapendo cosa potrà succedere al futuro nella nostra specie nonostante non sia una pellicola post apocalittica l'incubo relativo al parco giochi che viene disintegrato dall'esplosione nucleare è da considerarsi sul piatto della bilancia. Il pericolo sta nelle macchine, ma mentre avevamo solo una visione in cui queste rappresentano la morte certa, Cameron riesce a spezzare una lancia in loro favore. La scelta esiste ed ecco che queste possono essere usate per salvarci. Il T-800 è stato riprogrammato per venirci in aiuto, la tecnologia non è più vista come il male assoluto, solo come un mezzo da utilizzare per i più svariati fini siano essi di distruzione o di recupero. Lo stesso SkyNet subisce il percorso inverso: nato per buoni propositi si rivelerà agghiacciante portatore di distruzione.

domenica 22 aprile 2012

Parlare con un operatore Vodafone

Foto di shiweh
Uno dei miei numeri di cellulare è Vodafone e lo ho sempre usato come numero principale, soprattutto per gli sms (avendo la scheda su un vecchio Nokia, molto più comodo rispetto agli smartphone touch screen). Spesso capita che con i punti accumulati con il piano You 10 mi riservavo la possibilità di aggiungere la promozione Vodafone Ricaricami. Ho deciso comunque di tenerla attiva sempre, così vado sul sito, mi loggo una decina di volte ed inizio la via crucis tra i vari menù. Dopo alcuni minuti di navigazione alla deriva ecco che trovo ciò che cerco. Peccato che però non il pulsante per l'attivazione mi rimandava un fastidioso messaggio : "la promozione è stata disattivata dalla tiua sim". Ma come? Io voglio attivarla. Comunque non mi sono arreso ed ho chiamato il 190. Altre ventordici ore per poter parlare con un operatore. E' davvero impossibile soprattutto se si considera che la voce guide non ti dà mai la possibilità di parlare con qualcuno. E' una cosa che ti fa schiantare i nervi. Quando ti rimanda al 42626, quando al 42070. Insomma, non ce la fai. Certe volte basta attendere senza premere nessun tasto e si parla così con un addetto. Ma qui nulla. Allora ho provato andando a tentativi, premendo numeri che non venivano annunciati. Infatti nonostante, la voce registrata non ne faccia alcun cenno, dobbiamo premere il tasto 9 per poter avere accesso a tutte le informazioni possibili ed inimmaginabili... Ecco quindi velocemente come fare:
- chiama il 190
- attendi che la voce ti parli di Vodafone You ed ignorala
- quando snocciola la seconda sfilza di numeri premi 1
- attendi che la voce ti parli del sms da inviare per avere maggiori info ed ignorala
- quando elenca i numeri da premere usa il tasto 9
- a questo punto puoi scegliere tra opzione 1 (commerciale) 2 (assistenza) 3 (furto, incendio o calamità naturale)

Sentirai una dolcissima voce reale (nel mio caso Anna) che provvederà a risolvere il problema. La telefonata sarà registrata (quindi se siete spazientiti non infamate l'operatore e poi riceverete un comodo sms con le istruzioni per ricontattare la signorina (per cose inerenti i piani, non per caffè, cene o appuntamenti). Un calvario.

sabato 21 aprile 2012

L'Incredibile Hulk (2008)


Regia:  Louis Leterrier
Anno: 2008
Titolo originale: The Incredible Hulk
Voto: 7/10
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La premessa obbligatoria da fare prima di cimentarsi in una recensione è che non si tratta di Hulk 2, sequel di quell'Hulk, sempre della Marvel che uscì nel 2003. Sebbene la storia riprenda passi importanti da lì, possiamo parlare di un reboot. Questa volta di successo e molto più interessante, sia per gli effetti speciali che dovranno ringraziare molto la computer grafica, sia per il cast che vede tra tutti Edward Norton (anche nei panni dello sceneggiatore) Liv Tyler e Tim Roth (possiamo anche apprezzare un cameo di Ferrigno), i quali riescono a dare uno spessore decisamente alto alla storia, non relegando il film ad un mero prodotto commerciale voltato all'azione. Infatti uno dei lati positivi lo dobbiamo proprio alle prove degli attori che entrano nei personaggi e ci fanno vivere un'avventura mozzafiato senza farci sentire la mancanza delle emozioni. La storyboard è molto legata ai fumetti dell'universo Ultimate con non poche rivisitazioni per quanto riguarda il passato di Bruce Banner, braccato dai militari per portare con sè la ricetta segreta del super soldato. La trama è scorrevole, ma anche molto intrigata e ad aumentare il piacere della visione ecco un antagonista con i contro fiocchi: Abominio che darà del filo da torcere al nostro gigante verde. La regia non smette di stupirci ambientando lo scontro finale tra i due mostri proprio nel bel mezzo di New York, una location ormai amatissima. Come sapete apprezzo molto gli effetti speciali di mostri o artefatti giganti quando vengono mostrati anche in scene di luce (al buio son buoni tutti) e sebbene lo scontro finale avvenga di notte, non mancano le azioni in pieno giorno. Potevano fare qualcosa di più per quanto riguarda le pallottole che colpiscono i due giganti in azione, ma tutto sommato anche i primi piani non sono sfuggenti e veloci donandoci delle prospettive veramente ben realizzate. La fotografia resta sublime quindi in ogni aspetto: dall'alta luminosità presente fino ad arrivare agli scuri davvero nitidi con scene molto dinamiche. Applausi di ogni genere vanno anche in direzione dell'audio, nonostante ci si debba accontentare per la lingua italiana di un "normale" DTS 5.1 che però ci avvolge in ogni istante, non solo quando i combattimenti e gli scontri a fuoco ci sovrastano, ma anche quando cade la pioggia e siamo in grado di definire la provenienza dell'acqua. I bassi sono messi a dura prova grazie alle esplosioni mirate che si scatenano in un putiferio infernale: sembra guerra vera. Un piccolo appunto per la colonna sonora: mi aspettavo presenza decisamente più confortante di The Lonely Man almeno per colmare il finale un po' troppo in stile Marvel.

venerdì 20 aprile 2012

Midnight In Paris (2011)


Regia: Woody Allen
Anno: 2011
Titolo originale: Midnight In Paris
Voto: 5/10
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Quanto ogni nostra opera ricalca quelle precedenti senza nessun tipo di novità ecco che comincia una crisi risolvibile soltanto con l'inserimento di una caratteristica del tutto inaspettata, che sconvolga. Quando questo comporta un audace, ma on per questo genuino, uso del fantastico si rischia un flop. E' a mio avviso quanto successo a Woody Allen con questa pellicola, che nella struttura, nella trama, nei personaggi e nei dialoghi non ci offre niente che non sia già stato visto in passato, ma ci obbliga ad una proiezione fantastica di per sé poco interessante e sterile. L'originalità è sì evidente, e ti colpisce come uno schiaffo accendendo il tuo interesse, ma il colpo gobbo è dato dal fatto che i vari personaggi del passato si materializzano come una sorta di lista della spesa, aggiungendo pochissimo spessore alla figura dell'artista. Trovo infatti che situazioni ed aneddoti riguardanti i vari Scott Fitzgerald, Ernest Hemingway, Pablo Picasso, Salvador Dalì e via discorrendo siano un tantino falsi. Non so se per colpa degli attori che si sentivano troppo nella parte o per il fatto che abbiano quel senso di realtà onirica, ma di sicuro queste figure non aggiungono niente di nuovo, pur essendo una novità. Sono anzi decisamente banali ed ingioiellati con stereotipi tediosi. Diversi anni fa, uscì con un quotidiano una raccolta di racconti che se non ricordo male si intitolava "Le interviste impossibili" in cui alcuni giornalisti si cimentavano ad intervistare personaggi famosi del passato. In quel caso spesso l'ironia veniva fuori alla grande, mentre in questo film, anche Owen Wilson fatica e non poco a strapparci un sorriso con i suoi vaneggiamenti nervosi in pieno stile Allen. Insomma, abbiamo qualcosa che punta sull'originalità, ma non accende la miccia. Eppure il barilotto di dinamite poteva anche essere tra quelli che preferivo, con scrittori interessantissimi di un'epoca perduta e soprattutto i surrealisti che tanto mi interessano. Non c'è dubbio che vivere in una Parigi anni venti, possa essere magnifico per chi è bloccato nel presente, ed è proprio per questo che poteva almeno provare ad uscire dal clichè della coppia alto borghese in crisi. Una sceneggiatura innovativa sporcata dalla solita minestra riscaldata.

Robert Ludlum - I Guardiani Dell'Apocalisse


Autore: Robert Ludlum
Editore: BUR
Titolo originale: The Apocalypse Watch
Pagine: 704
Voto: 2/5
Pagina di Anobii

Trama del libro:

Una potentissima organizzazione neonazista ha la sua base segreta in una valle delle montagne austriache. Harry Latham, un agente della CIA, 'crede' di essere riuscito a infiltrarvisi, ma in realtà è un'inconsapevole pedina in balìa dei suoi avversari. Suo fratello Drew, anch'egli agente della CIA, è oggetto di una gigantesca caccia all'uomo; costretto ad assumere l'identità di Harry, dovrà affrontare avversari implacabili, disposti a tutto pur di schiacciarlo.

 
Commento personale e recensione:

Che avrei fatto una fatica immane a leggerlo tutto me ne sono accorto fin dalle prime pagine: confusionarie e puerili allo stesso tempo, danno il via ad un'improbabile e surreale storia di spionaggio che si basa tutta su sottilissime premesse. Un'organizzazione segreta mirante a restaurare il nazismo che può contare su potentissimi mezzi e adepti da una parte ed i servizi spionistici dell'occidente che si affidano ad un attore. Per quanto possa essere originale l'inizio, il proseguo della trama è un po' scontato con colpi d scena o presunti tali che vengono rivelati di tanto in tanto. Purtroppo non suscitano curiosità nel lettore, che deve fare i conti con dialoghi spesso costruiti alla carlona, senza enfasi e descrizioni ambientali abbastanza scarse. Da un autore del genere ci si aspetta decisamente di più: non forzatamente qualcosa di nuovo, ma parlare ancora di misteriose organizzazioni di carattere politico è un gettare la spugna per mancanza di altre idee. Capisco che gli anni novanta non abbiano dato chissà quali spunti come il terrorismo islamico o l'avanzare del modello cinese, ma doversi fiondare su qualcosa che poteva interessare alcuni decenni fa è controproducente. Anche se il libro fosse stato scritto in maniera ottimale ed incalzante. Invece, pur non essendo noioso, resta un librone molto corposo che si porta avanti con fatica. Soprattutto se non si ha dimestichezza con questo autore.

Gestire le PPA su Ubuntu

Anche se uso Ubuntu da qualche anno, sono sempre alle prime armi in ogni cosa che lo riguarda, di conseguenza con una mentalità Windows dipendente cerco scorciatoie grafiche per dribblare problemi che forse non esistono e non mi accorgo di altre che magari sono lì sotto ai miei occhi. Il mio uso quotidiano del SO si riduce essenzialmente alla navigazione, al clouding ed a qualche piccolo esperimento per la rete casalinga. Niente di più. Spesso però capitando su siti e blog incappo in software la cui installazione non è prevista nel parco del "market" di Ubuntu. E' prevista ovviamente l'installazione di repository di terze parti (non se è consigliato o meno) che vanno aggiunti nel gestore di pacchetti. Ok, semplice, ma certe volte noioso: Sistema ---> Amministrazione ---> Sorgenti Software e si inserisce il canale. Inoltre Launchpad permette a ciascun utente di creare un proprio PPA (Personale Package Archive) che funzionano grosso modo come i repository. Questi sono molto utili perchè se conosciamo una sorgente interessante possiamo sfruttarla al meglio. Per gestirli, senza troppi fronzoli ed in maniera immediata ecco che ci viene in aiuto Y PPA Manager grazie al quale oltre ad aggiungerli ed eliminarli, possiamo fare un backup ed avere una lista di quelli presenti.

giovedì 19 aprile 2012

I miei record ad Angry Birds

Come già sapete Angry Birds in tutte le sue forme è il mio gioco preferito su piattaforma Android. Una vera e propria droga, di quelle senza fine e con astinenza. Per adesso son riuscito a prendere sempre le tre stellette ad ogni livello, ma voglio condividere con voi tutti i miei punteggi, sperando che prima o poi vengano registrati e condivisi nel loro server per poterli confrontare e fare delle statistiche e classifiche. Li raggruppo qui in ognuno dei quattro giochi fino ad ora disponibili. Dovrebbe uscire a breve tra l'altro un aggiornamento per Seasons, ma ancora non sono tra i beneficiari di questa fortunata operazione. Intanto eccovi tutti i punteggi totali raggiunti:

Robocop - Il Futuro Della Legge (1987)


Regia: Paul Verhoeven
Anno: 1987
Titolo originale: RoboCop
Voto: 7/10
Pagina di IMDB
Pagina di I Check Movies

In tutta sincerità certe volte mi domando se i voti che partorisco per alcuni film, soprattutto se anni '80, non dipendano troppo dai miei ricordi e dal rapporto avuto con questi durante la mia adolescenza. E' innegabile infatti che molte pellicole a cavallo tra i due decenni che mi hanno visto crescere, siano tra le mie preferite. L'obiettività quindi non è il mio forte e sorgono dubbi su quanto sia giusto scrivere determinate recensioni concernenti emozioni puramente soggettive. Pochi giorni fa mi è venuta la voglia di Robocop e così sono corso nella mia videoteca preferita (Amazon ovviamente) per prendere i bluray dei tre film della saga. Sapevo già che guardando il primo, avrei dovuto stare attento a non rimanere deluso. Ciò che si considera qualcosa di cool a dieci anni, non è detto che piaccia a trenta. Ci son andato con i piedi di piombo quindi. Preoccupazioni inutili. Prive di senso: Robocop resta un bel prodotto, apprezzabile anche oggi. Non sarà più innovativo come un tempo, ma decisamente piacevole e realistico. Tocco in più sono i notiziari e gli spot pubblicitari, che ti introducono nel mondo semi distopico del futuro. Una realtà cruda, violenta, descritta magnificamente da Verhoeven, che ama e fa amare una fantascienza di questo tipo con le multinazionali che controllano quasi tutto. Non ai livelli dei maestri del cyberpunk come Gibson o Sterling , ma ci butta dentro quel tanto che basta a dare un senso di oppressione. E non lo fa con il solo inserimento di parti narrate, bensì anche con l'utilizzo di una fotografia tutta particolare e da notare anche l'impegno (seppur minimo) nelle ambientazioni e nei particolari (ad esempio le automobili). Che potesse fare di meglio su questo lato non ci piove, ma consideriamo anche i tempi ed il budget, sicuramente monopolizzato dalle miniature del robottone cattivo e dalla corazza di Murphy. Certo è che la OCP ed i suoi funzionari stanno sul cazzo fin dalle prime pagine immagini: si capisce che il cinismo della multinazionale è la venerazione più gradita per il dio denaro. La violenza campale è visibile in molte scene, con largo uso di sangue e di mattanze fisiche. Ricordo che anche da bambino non mi impressionarono molto, salvo il cattivo sciolto nell'acido (visto ora vien quasi da ridere con tutta quella gomma) pur restando vive nella memoria. I morti e le mutilazioni son difficili da contare e da raccontare, facendo da bellissima cornice alla crudeltà che stagna per tutto il film. Gli effetti speciali sono minimi ed è proprio per questo che risulta godibile anche 25 anni dopo. Il disco bluray ci regala un discreto video ed un sufficiente DTS godibile in alcune scene con sparatorie. L'audio dei dialoghi è relegato agli anni ottanta e gli extra sono inesistenti se non consideriamo un trailer. Inoltre durante il massacro di Murphy nella vecchia fabbrica, abbiamo una decina di secondi sottotitolati presumibilmente perchè nell'edizione televisiva erano stati tagliati. Si tratta di una breve scena ininfluente. 
Vivo o morto tu VERrai con me

mercoledì 18 aprile 2012

Michael Crichton - Congo




Autore: Michael Crichton
Editore: Garzanti
Titolo originale: Congo
Pagine: 378
Voto: 3/5
Pagina di Anobii

Trama del libro:
Nella foresta pluviale del Congo, mentre è in corso una sanguinosa guerra civile tra l'esercito regolare e gli indigeni cannibali dell'interno, una missione scientifica alla ricerca dei mitici 'diamanti blu', da cui dipende il futuro della tecnologia dei computer, scopre l'esistenza di una misteriosa e intelligentissima razza di primati, anello di congiunzione nella catena biologica tra il gorilla e l'uomo. 

martedì 17 aprile 2012

Traffico internet anomalo con Tre

3G Watchdog
Da qualche giorno, diciamo dall'inizio del mese, sto riscontrando un utilizzo anomalo da parte del mio smartphone Android per quanto riguarda la connessione internet. Ho un piano tarifario Top 400 della Tre da agosto 2010 con due GB di traffico mobile incluso. In tutti questi mesi ho sempre utilizzato tra i 600 MB e il 1,5 GB in rarissimi casi. E sono un tipo che è sempre con il cellulare in mano e la rete wifi di casa la usa solo quando se lo ricorda. Di conseguenza non mi son mai lamentato del traffico generato dallo smartphone, anzi mi è sempre stato largo.Ho notato però che da inizio aprile c'è qualcosa che non mi quadra: siamo appena a metà mese ed ho a disposizione solo 925 MB. La cosa strana è che non installato applicazioni particolari, guardato chissà quanti video su Youtube o utilizzato il telefono come navigatore. I Mega a disposizione calano però a vista d'occhio. In più è da circa una settimana che tengo sempre il wifi attivo, proprio per consumare meno. Già ieri sera, tornato a casa avevo 945 MB a disposizione. Dove sono andati a finire 20 in una nottata? Forse i server della Tre (utilizzo l'applicazione Info Costi 3) fa i pezzi... Boh ancora non lo so. Ho quindi deciso di installare anche 3G Watchdog in modo da tenere maggiormente sotto controllo ogni utilizzo della rete che faccio. Peccato non si possa vedere il tipo di processo che utilizza la banda: tra quelli aperti mi risulta tutto normale. Comunque 3G Watchdog risulta essere assai comodo in quanto tiene conto di numerose statistiche, giornalieri, settimanali e mensili e confronta il traffico 3G con quello wifi. Magari è tutto normale e devo solo stare più attento all'uso che ne faccio: vedremo andando avanti. Intanto se anche voi avete notato un traffico anomalo nel vostro piano tariffario fatemi sapere.

lunedì 16 aprile 2012

Videodrome (1983)


Regia: David Croneneberg
Anno: 1983
Titolo originale: Videodrome
Voto: 5/10
Pagina di IMDB
Pagina di I Check Movies

Quando fai le cose di fretta, spesso sbagli. Ero stato colpito dal titolo e credevo di aver trovato un film di diversi anni fa che mi mise abbastanza paura. Se avessi fatto maggiore attenzione almeno alla locandina o semplicemente avessi cercato più informazioni in rete, avrei scoperto che non si trattava di Videodrome. Quindi, oltre al fatto di non aver risolto il problema che mi affliggeva (ora ossessivamente devo trovare quello che cercavo all'inizio) eccoci con un film horror che stranamente non avevo mai visto. Eppure è del 1983 ed è di Cronenberg, non certo di uno sconosciuto. Tra l'altro, tolta la delusione iniziale nello scoprire che non si trattava del film che cercavo, ci sono numerosi spunti interessanti come la manipolazione mentale, le allucinazioni e l'incalzante avanzata della tv nelle nostre vite quotidiane. Dal punto di vista horror la tensione è abbastanza alta, ma a circa trenta anni dall'uscita, siamo abituati a molto peggio (o meglio, dipende dal punto di vista). Non sono messe da parte scene crude e forti che riguardano sia la devastazione fisica che quella mentale, questa forse tenuta di maggior conto. Per valutare tutta la pellicola, dovremmo anche valutare il contesto ed i tempi: la forza del catodico che entra prepotentemente nelle nostre vite e con l'allucinazione si fatica a stabilire ciò che è reale e ciò che è fantasia. Il rapporto morboso tra spettatore e programma è un crescendo di violenza e depravazione che sono il male, combattuto da altro male. Morte a Videodrome, gloria e vita alla nuova carne.
Ah dimenticavo, avere il bluray è praticamente inutile, sia dal punto di vista audio video che da quello dei contenuti: nessun extra!!

domenica 15 aprile 2012

Hostel: Part II (2007)


Regia: Eli Roth
Anno: 2007
Titolo originale: Hostel: Part II
Voto: 4/10
Pagina di IMDB
Pagina di I Check Movies

Ogni buon film che si rispetti, ha un sequel che è una vera e propria merdata. Ops scusate il francesismo, ma a caldo è difficile definirlo diversamente. Non che il primo Hostel fosse un capolavoro, ma è sempre uno splatter con le sembianze dell'horror riuscito. Mentre nel secondo episodio si vuole allungare la trama come si con il brodo, facendone perdere il sapore. La storyboard è la medesima, soltanto al femminile: tre ragazze americane che studiano a Roma decidono di andare in treno (e già qui stendiamo un velo pietoso sul mezzo scelto ed un altro sugli italiani che festeggiano briachi con le maglie di Totti e di Toni...) a Praga. Ovviamente hanno incontrato una modella SloVacca che con estrema agilità le dirotta nei pressi di Bratislava affinchè cadano nella studiata rete dedicata alla torture. La regia, non sapendo che altro fare ha voluto evidenziare un po' il sistema creato da questa setta segreta, ma conosciuta da un discreto numero di facoltosi uomini d'affari. Un'asta internet con tanto di applicazioni per gli smartphone, il solito tatuaggio con il cagnaccio sul braccio (obbligatorio) e il cerca persone in pieno stile anni ottanta... Disponibilità economiche non indifferenti, ma per catturare e rapire tre ragazzine del college, le studiano di tutti i colori. E' evidente, troppo e noiosamente, il voler dare una struttura colma di aspettative alla trama. Così le ragazzotte provano a fuggire, scappano, ma i cattivi le catturano nei modi più curiosi e coloriti. Poi ok un po' di sangue, qualche tortura e l'eroina che con il gruzzolo messo da parte si compra la libertà. Intanto questi uomini stra ricchi e potenti possono essere uccisi con estrema facilità, tanto chi mai indagherà su di loro? A Bratislava non ci sono leggi... Ho visto che uscito anche il terzo: dai, non posso farmelo scappare!!

DropBox: novità per la versione web

Articolino flash per segnalare un'interessante novità per gli utilizzatori di DropBox , il mio servizio preferito di sincronizzazione cartelle e hosting file. Da pochi giorni è possibile eseguire il drag & drop nella versione web, trascinando quindi i files presenti sul nostro pc nelle cartelle visualizzate via browser. Attenzione però, se usate Internet Explorer non funziona, mentre tutto ok per Firefox e Chrome. Per quanto mi riguarda mi è utile solo in rari casi in cui non utilizzo un pc non mio, ma tutte queste semplificazioni ben vengano. Visto che recentemente Bono Vox degli U2 ha investito una bella sommetta sul servizio, direi che per festeggiare possiamo provare a trascinare With or without you nel servizio web tanto per fare un prova. Sempre in ambito di novità, se andate nelle opzioni del vostro profilo, potrete collegare DropBox a Facebook. Poi dalla pagina relativa alle persone con cui sharare il materiale basterà iniziare ad inserire il nome ed ecco che comparirà la possibilità di un invito tramite il social network. Un'altra comodità non indifferente visto che il contatto scelto potrà utilizzare un link diretto al file.

sabato 14 aprile 2012

Beast Stalker (2008)


Regia: Dante Lan
Anno: 2008
Titolo originale: Ching Yan (證人)
Voto: 6/10
Pagina di IMDB
Pagina di I Check Movies 

Ho preso il bluray ad occhi chiusi, non perchè sia un amante del cinema orientale, ma perchè l'ho trovato a due spicci ed ogni tanto mi piace osare. Neanche sapevo che fosse di Hong Kong: ad averlo saputo prima non lo avrei comprato. Sarebbe comunque stato un errore. Tra l'altro non esiste neanche una nota sulla Wikipedia localizzata nella nostra lingua, qualcuno dovrà rimediare.  Inizia in maniera quasi rocambolesca, in pieno stile poliziesco. Si fatica un po' a seguirne la trama, tanto che più volte mi sono maledetto. Con il proseguo della storia però si fa più avvincente e si notano particolarità degne di rilievo, come il montaggio tanto per dirne una. Se questo, assieme alla fotografia, è convulso e confusionario è solo per una precisa scelta che crea delle aspettative nello spettatore. Un intreccio che ha come fulcro un incidente automobilistico derivato da un inseguimento. Di quelli che ce ne sono a dozzine nei film di azione e nei thriller. Ma questo più che appartenere a quei generi si basa essenzialmente sui personaggi, sulle loro vite e sul loro umani. Siano buoni o cattivi fanno tutti parte del solito tessuto. La telecamera posta a tre quarti dal protagonista in numerose scene ha il compito e privilegio di proiettarti dentro e farti essere parte integrante dei dialoghi. La location è particolarmente interessante in una Hong Kong labirintica non solo per quanto riguarda le strade e le intersezioni tra filobus e automobili, ma anche negli ambienti chiusi come case sicure o magazzini abbandonati. Inoltre per essere un film orientale con numerose scene di azione mancano del tutto i riferimenti alle arti marziali, rendendolo quindi molto occidentale. A causa della mia poca familiarità con i volti cinesi, inizialmente faticavo anche a distinguere un personaggio dall'altro, salvo poi aprirmi gli occhi grazie ad alcuni importante flash back sapientemente introdotti con estrema abilità dalla regia. Un film piacevole, non troppo originale, salvo nel finale, ma carico di aspettative e suspense.

venerdì 13 aprile 2012

Spider-Man 2 (2004)


Regia: Sam Raimi
Anno: 2004
Titolo originale: Spider-Man 2
Voto: 4/10
Pagina di IMDB
Pagina di I Check Movies

Non pretendo di essere un grande intenditore di cinema e neanche di voler fare il guasta feste a tutti i costi. Lo sappiamo, film del genere sono basati sugli effetti speciali e sulla storia fantastica, derivata dai fumetti. Che questa poi sia fedele o meno non lo so in quanto non faccio parte della nutrita schiera di lettori dei super eroi. Devo però dire che dal punto di vista della trama, andrebbero messi tanti puntini sulle i. Passino pure gli adattamenti romanzati degli avvenimenti, non pretendo realismo, ma katzuguru, come si fa a basare tutta la trama su di una fonte inesauribile di energia che se immersa nell'acqua si spenge... Ovvia, non si può davvero. Ma ok, facciamo invece finta che si può. A questo punto il film si potrebbe meritare la sufficienza in quanto mi baserei sulle scene di combattimenti, l'ottimo video 1080p del blurey e l'audio davvero strabiliante in TrueHD localizzato anche nella nostra lingua. Farei gli applausi per i movimenti, la fotografia, i colori facendo finta di non vedere la troppa e costante computerizzazione di Spider-Man (detto anche l'Uomo Ragno) che vola tra i grattacieli. Avendo dato 5 al primo capitolo devo punire questo con un voto più basso. Perchè? A parte che anche stavolta non esiste nessun extra nel bluray e l'unico contenuto interessante [sic] è dato dalla extended version con ben otto minuti in più rispetto alla standard (sticazzi eh!!) siamo arrivati al punto di chiedersi se il regista voglia prenderci per il culo. Sia per quanto riguarda la stucchevole storia d'amore con Troia-Jane, sia per quanto concerne il voler giocare sulla goffaggine del personaggio Peter Parker. Le situazioni hanno del ridicolo, con lui che non ne combina una giusta. Ed arrivato a 32 anni mi domando come mai i super poteri debba averli quell'idiota e non io. Poverino lo sfigatello con problemi finanziari e sfruttato da tutti. Se poteva attirare una qualche simpatia con la faccia da nerd qualunque, con un'esasperazione di questo tipo se l'è giocata. Mitiche le scene in cui non riesce a prendere niente dai vassoi... Spassose eh? E Rosso Malpelo? Lei è lì tranquilla che passa da fare la santarellina a sposarsi un tipo, poi no, cambia idea, poi boh, ci ritorna, poi si innamora, poi forse. Basta dai!!! Gliela regali solo perchè c'ha la tutina? VERgonga!!

Crocevia Della Morte (1990)


Regia: Joel Coen
Anno: 1990
Titolo originale: Miller's Crossing
Voto: 6/10
Pagina di IMDB
Pagina di I Check Movies

Se pensiamo al genere noir è difficile non raffigurare nella nostra mente un volto che sia differente da quello di Gabriel Byrne in Crocevia Della Morte: in tutto e per tutto è il tipico personaggio ombroso, un po' maledetto, schivo ed imperfetto. Non solo nella parte che recita, ma proprio nell'immagine che dà di sè. Dallo sguardo, alla camminata, da come si posa il cappello in testa alle smorfie che produce. I fratelli Coen (regia accreditata ufficialmente solo a Joel) hanno saputo inoltre ricreare un'ambientazione buia, con poche luci soffuse e deboli, colori sbiaditi e sovrastati dalle ombre. A mio modesto avviso però non si va oltre, e senza uno straordinario Byrne ed un buon Turturro il resto sembra debole, fievole come il quadro che vogliono dipingerci. Il proibizionismo negli anni venti o trenta risulta poco realistico se confrontato a quanto visto con la serie televisiva di Buscemi (presente anche qui) Boardwalk Empire. Abbiamo comunque un gangster movie senza troppe smitragliate, ma non manca la violenza, alcune volte solo accennata, altre vergognosamente finte. Per non parlare dell'accentuata italianità del malavitoso Caspar e di suo figlio. Al di là di questo abbiamo un thriller intelligente e ben studiato che si muove sapientemente senza stancare o annoiare. I colpi di scena pur non essendo telefonati possono risultare prevedibili, ma non per questo privi di interesse ed i toni non si abbassano mai. Con una trama un po' meno sfuggente e dialoghi meno stereotipati sarebbe forse stato un film imperdibile.
La versione bluray porta con sè alcuni extra di basso profilo quali interviste di otto minuti ed un mini documentario di sedici. Forse era meglio osare qualcosa di più per un video che non strabilia ed un adio accettabile.

Ho ritrovato Scorched Earth

Certe volte abbiamo delle fisse in testa che girano tipo loop e non ti lasciano mai. Rischi di soffrire di insonnia per anni e tutti i problemi si accumulano uno dietro l'altro. Cominci così a cercare stimoli nella droga e vai a finire che diventi un tossico, alienato in cerca del prossimo buco. Fortunatamente la mia si è risolta nell'arco di alcune ore. Non so per quale oscuro motivo, ma mi è venuto in mente un gioco per computer di milioni di anni fa, quando passavo interi pomeriggi a studiare chino sui libri di filosofia e di epica... Ricordo che non potevano competere con Asimov e con i videogames. Per cui tra una pausa e l'altra mi dilettavo ad un giochi con i carri armati. Questa mattina non mi veniva il nome: avevo in mente solo le immagini di una grafica ridicola ed il fatto che si dovessero inserire delle coordinate. Ho chiesto aiuto al solito Google ed ho scoperto che qualche altro disperato nella mia stessa condizione aveva posto la medesima domanda su Yahoo Answer. Eccolo lì, si tratta di Pocket Tanks , anche se non mi convinceva molto. Così chiamo il fidato Funflus (visto che ci giocavamo insieme, devi essere per forza almeno in due), che dopo ore ed ore di ricerche mi invia un sms con il nome corretto: Scorched Earth.

giovedì 12 aprile 2012

Tracciare le spedizioni con Android

Oggi si ordina di tutto su internet: bambole gonfiabili, Prozac, benzina, tartufi bianchi, alieni, bombe atomiche da passeggio, schiavi e sistemi solari... Non manca niente. Ma come fare a tenere sotto controllo il via vai dei pacchi che ci sono stati spediti? Quando arriveranno? Dove sono in questo momento? Tranquilli, non fatevi prendere dallo sconforto, piccoli pit stop alla dogana permettendo, è possibile tenerne traccia in maniera comoda e semplice grazie ad una mini applicazione: Track Me disponibile per Android (ma anche per altri SO). Questa applicazione permette di gestire sia gli arrivi che le spedizioni, se possediamo il codice di tracciamento qualunque esso sia. Non sarebbe niente di eccezionale, visto che questa possibilità è prevista da praticamente tutti i corrieri odierni (altrimenti il codice cosa ce lo darebbero a fare?), ma la sua forza sta nel fatto che non dobbiamo recarci sul sito specifico per controllare, rilevando in maniera automatica il corriere. Ecco qui in un click tutto il percorso con le varie tappe effettuate fino al momento. E' utilizzabile anche per gli ordini già avvenuti in passato. Altra ganzata è quella che ci permette di avere una notifica push su determinate spedizioni quando il pacco è stato recapitato.

mercoledì 11 aprile 2012

Arriva Youtube Shows

Da alcuni giorni è attivo anche in Italia il canale Shows di Youtube e come possiamo leggere dal blog ufficiale di Google è un evolversi di una realtà già provata e migliorata nel corso degli anni. Sono infatti sempre di più le trasmissioni televisive del Bel Paese che si trovano sul tubo per eccellenza del web. Youtube ha un vero e proprio canale dedicato da cui raggiungere contenuti guardabili sempre in maniera gratuita. Speriamo che la tendenza alla gratuità resti sempre tale, anche se sporcata da un po' di pubblicità in sovrimpressione... Spesso ci si lamenta, ma non sempre giustamente secondo me: non si può avere tutto. Comunque la nuova pagina messa a nostra disposizione presenta una suddivisione in categorie come ( animazione, intrattenimento, cucina, documentari, notizie, sport e tante altre) in cui cercare, trovare e guardare diversi programmi. Il network che maggiormente ha puntato sulla collaborazione con Youtube è da sempre stato La7 , ma non è il solo: possiamo trovare infatti programmi trasmessi da altre emittenti per ragazzi come K2 e Frisbee. La cosa migliore è che ogni puntata è integrale, senza tagli o limiti di visione e per adesso ci sono 120 video caricati per circa 2800 ore, il tutto tendente ad aumentare. Speriamo davvero adesso che anche altre reti si uniscano e che permettano la visione dei propri programmi. Se a Youtube shows affianchiamo RAI TV , Video Mediaset e SkyGo non siamo messi poi tanto male, no? La fruizione dei contenuti sta diventando sempre più alla portata di click.

martedì 10 aprile 2012

Boardwalk Empire - L'Impero Del Crimine (Stagione 2)


Anno: 2011
Stagione: 2
Titolo originale: Boardwalk Empire
Numero episodi: 12

Il successo della prima stagione e l'interesse che essa ha suscitato sono stati talmente grandi che era obbligatorio proseguire a tali livelli. Una volta conclusasi la spinta derivanti dalla novità si doveva continuare puntando su tutti gli elementi vincenti quali l'ottimo cast, i costumi e le ambientazioni, gli episodi mai scontati e ricchi di colpi di scena. Ciò che Terence Winter, l'ideatore, sa sfruttare al meglio è la curiosità che si accende nel telespettatore, di fronte alle storie sulla criminalità organizzata di un tempo. Contrabbando, corruzione e violenze di ogni tipo raccontate senza censure e tagli particolari: la cruda realtà (alcune volte un po' accentuata) vista sempre dagli dei protagonisti,  di cui si esalta spesso il lato negativo, anche se non solo. E' quello che comunque prevale sugli altri, che si tratti di un gangster, di un killer professionista o di un procuratore o un poliziotto. La faccia scura e corrotta è quella maggiormente evidenziata nella storia. E se nella prima stagione avevamo un'introduzione dei personaggi, in queste seconde dodici puntate possiamo goderci soggetti sempre più impeccabili, costruiti ed evoluti ad arte. Anche quelli secondari o non di grande rilievo hanno le loro caratteristiche personali ed identificative: dalla risata nervosa ed antipatica al modo di parlare in terza persona. Debolezze e doti di pari passo nel proseguo della trama. Inoltre non ci vengono risparmiati colpi di scena di un certo spessore come [attenzione: SPOILER] la morte di Darmody, uno dei personaggi principali, interpretato da Michael Pitt. Di sicuro non una scelta facile, sebbene interessantissima come tutta la serie.

lunedì 9 aprile 2012

Terminator (1984)


Regia: James Cameron
Anno: 1984
Titolo originale: The Terminator
Voto: 8
Pagina di IMDB
Pagina di I Check Movies

Eccoci ancora una volta a dover parlare di un must cinematografico della fantascienza, di un qualcosa che ha aperto le porte per il futuro delle pellicole di questo genere, di un cult movie che è quasi imbarazzante santificare, ma che nei fatti è un film stupendo. Le motivazioni sono tante e non solo di carattere nostalgico. James Cameron crea dal nulla una storia, di quelle che sono innate e di quelle di cui si sarebbe sentita la mancanza se non fosse esistita. La sindrome di Frankenstein vissuta in questo modo, con le macchine che si ribellano e sterminano l'umanità è davvero un'idea sensazionale. Se poi ci aggiungiamo i viaggi nel tempo, la possibilità di modificare il futuro, i cyborg ed altri temi cari alla fantascienza moderna è capibile il successo che la pellicola ha avuto negli anni e l'ispirazione che ha dato ad altre. Mettiamoci dentro pure un Arnold Schwarzenegger, che all'epoca si era già fatto conoscere, e che grazie a Terminator è stato consacrato ad Hollywood: la sua prova a prima vista può sembrare facile nonchè inutile ; dice una manciata di frasi ok, ma i suoi movimenti non si limitano ad essere quasi goffi e tirati come la sua muscolatura vorrebbe. L'espressività facciale, il movimento degli occhi, sono un fedele atto ben riuscito di impersonare un automa. Non eccelso sia ovvio, è sotto gli occhi di tutti ciò che deve fare, ma neanche è così scontato. Così come non è scontato che un attore che sta per essere lanciato al successo acceda ad una parte non decisamente semplice: quella del cattivo, del personaggio negativo. Meno fortunato ad esempio è stato Michael Biehn nella parte di Kyle Reese, che dal punto di vista mediatico non risulta nè carne nè pesce. Da una parte è oscurato dal cyborg senza sentimenti, e dall'altra da una splendida Linda Hamilton che è la vera eroina del film. Un personaggio femminile fortissimo che piace al pubblico, memore anche di Alien e della Weaver. Ebbene sì, con Terminator abbiamo la prova che non sono gli uomini a combattere ed avere un psicologia forte. Qui inoltre è interessantissimo il mutamento che si intravede nel personaggio: da principio una ragazza quasi acqua e sapone, con i suoi problemi mondani che si ritrova ad essere il fulcro per poter salvare tutta l'umanità. Un onere non da poco, che la Hamilton assimila piano piano durante tutto il film. Al di là di questo, dei costumi straordinari, degli effetti speciali da applausi, è proprio la sceneggiatura (sempre di Cameron) il punto forte: era impossibile che non ci facessero un sequel e che non approfondissero il futuro e SkyNet (nome che ho dato alla mia rete wireless casalinga).

Misterioso Omicidio A Manhattan (1993)


Regia: Woody Allen
Anno: 1993
Titolo originale: Manhattan Murder Mystery
Voto: 6/10
Pagina di IMDB
Pagina di I Check Movies

Spassosa e nervosa commedia in pieno stile Woddy Allen, con imprevisti sviluppi che portano la trama ad essere un vero e proprio thriller. Di quelli leggeri, ma ben studiati. L'ironia innata del regista ed attore è allo stesso tempo velata ed onnipresente, riuscendo a ricalcare ed omaggiare anche lavori del passato (La finestra sul cortile o La signora di Shanghai ) e mantenendo una sua originalità. La pellicola, straordinariamente comica è però qualcosa di più attento e studiato con sottolineature anche alla vita di coppia di persone non più giovani , che battono la noia, cercando stimoli. Forse non solo per gioco, che poi risulteranno essere anche abbastanza pericolosi. Quattro anti-eroi capitanati dal maestro Allen, che tra una battuta ed un tic nervoso scava più a fondo, portando dritto dritto allo spettatore un tesoro inusuale per una commedia: un misterioso omicidio, o meglio ancora: la possibilità senza prove, che il delitto perfetto sia stato commesso. Cinismo e sofferenza passano in secondo piano, così come le ambientazioni, interessanti e ben ricostruite, ma velate sempre dalla forza dei dialoghi.

mercoledì 4 aprile 2012

Robert Harris - Il Ghostwriter


Autore: Robert Harris
Editore: Oscar Mondadori
Titolo originale: The Ghost
Pagine: 327
Voto: 2/5
Pagina di Anobii

Trama del libro:

La trama e le recensioni di Il ghostwriter, romanzo giallo scritto da Robert Harris e pubblicato da Mondadori. "Nel momento in cui seppi come era morto McAra avrei dovuto alzare i tacchi e andarmene. Solo adesso me ne rendo conto." Chi parla è un ghostwriter di professione. Cinico e con una buona dose di disincantato umorismo, abituato ad aver a che fare con star del rock al tramonto e piccole celebrità, non esita ad accettare l'incarico di lavorare sulle memorie del Primo ministro britannico uscente Adam Lang, memorie attesissime e scottanti. Per lui è una grande occasione, resa ancora più allettante da un compenso astronomico impossibile da rifiutare. Ben presto, però, il ghostwriter capisce di aver fatto un terribile errore. Qualcun altro si era già dedicato allo stesso progetto, morendo in circostanze palesemente sospette solo qualche giorno prima. Ma ormai è troppo tardi: il controverso ex premier si rivela un personaggio con un passato pieno di segreti che tornano a tormentarlo, segreti che hanno il potere di uccidere. Ambientato in pieno inverno nella dorata reclusione di una residenza di lusso a Martha's Vineyard, "Il ghostwriter" è l'avvincente e realistico romanzo di un autore entrato a pieno titolo nel ristretto gruppo di cui fanno parte Forsyth e le Carré; la più tagliente incursione di Robert Harris nella fiction politica dai tempi di "Fatherland"

martedì 3 aprile 2012

Ricevo posta da un account non mio

Foto di Alan Cleaver
Privacy e dati sensibili sono i grandi temi dell'era di internet ed anche le più piccole ed insignificanti informazioni fanno girare le pal(l)e se vengono diffuse senza il permesso del diretto interessato o il so consenso. Da diverso tempo ho un account Gmail del tipo nome.cognome ed ultimamente mi è capitato di ricevere posta indesiderata. Non parlo di spam, ma di una vera e propria corrispondenza. Reale. Non capitando spesso, ma con la cadenza ci circa una volta ogni sette, otto mesi, per un totale di volte che si contano sulle dita di una mano, non ci ho fatto neanche troppo caso. Anzi, la prima volta, incuriosito dal fatto che non fosse la solita email da spazzatura pubblicitaria (già ben filtrata a dire il vero) ho notato nei dettagli che il destinatario fosse un mio omonimo che utilizzava nomecognome (senza il punto di separazione come faccio). Così, ho scritto per benino una lettera in cui gli spiegavo l'accaduto e che c'era stato un errore. La mia stessa email però arriva direttamente (anche - ??? ) a me. Boh strano, Google fa i pezzi? Vabbeh, no problem e non ci penso più per alcuni mesi, visto che non succede niente del genere per diverso tempo. Poi ricapita. Decido di avvisare chi ha spedito, ma niente. Oh deh, se non risponde nessuno, mica posso accollarmi tutto io. Da un grande potere derivano grandi responsibilità, ma la mia buona dose di altruismo si è già consumata. Oggi ne ricevo un'altra, così da buon samaritano metto da parte tutti i miei impegni e chiamo direttamente Larry Page per avere lumi:

lunedì 2 aprile 2012

Kiss - Dynasty


Artista: Kiss
Anno: 1979
Tipo Album: Studio
Etichetta: Casablanca Records
Numero tracce: 9
Pagina di MusicBrainz

Credo che i Kiss, nell'immaginario collettivo, siano ancora oggi indicati come un gruppo di quelli che spaccano. Che spaccano chitarre sui diffusori ed i timpani di chi li ascolta. E' un errore abbastanza comune in cui incappano coloro che di musica ne masticano davvero poca e non vanno oltre Fiorello o Baglioni o Dj StoCatzu. La colpa non è solo dell'ignoranza galoppante, ma anche dei Kiss stessi che si sono proposti in un certo modo, con un determinato abbigliamento, maschere e trucco sicuramente anticonformista ed un potentissimo utilizzo dei media, in ogni loro forma. Ma qui ci rivolgiamo a chi già li ascolta, a chi non si tappa le orecchie prima di sentirle cantare e suonare, a chi li ha ballati, a chi li ha apprezzati. Dynasty è davvero un disco straordinario che anche nel 2012 può piacere a giovani e maturi: è qualcosa di immortale in quasi ogni sua traccia. Ok, forse nel 1979 questa sterzata improvvisa, questo vento di cambiamento non è stato visto nel migliore dei modi dai fan più accaniti, ma questi sono anche i migliori Kiss che oggi conosciamo e che il pubblico mondiale ha fatto suonare nei propri dispositivi musicali di qualsiasi epoca essi siano. L'hard rock, da sempre genere dei Kiss, qui è sfumato e quasi nebuloso, sporcato da musicalità più happy dal sapore di "disco music". Una musicalità più leggera e più pulita che ti entra in testa velocemente. Ogni ritornello, musicale o vocale farà parte della nostra formazione, che lo si voglia o meno. Troppo avanti questi album che non tramontano e buttano le basi per una rock disco senza se e senza ma, di quelle pure, musicalmente cattive, ma non troppo. Nella formazione inoltre c'è qualcosa di diverso: alla batteria c'è Anton Fig al posto di Peter Criss, per noti problemi di tossicodipendenza. Il grosso del lavoro comunque è sempre nella mani di Paul Stanley e Gene Simmons. Ci sono pezzi indimenticabili che chiunque ha sentito almeno una volta nella vita, altrimenti significa che non ha mai acceso una radio. Da I Was Made for Lovin' You passiamo alla cover dei Rolling Stones 2,000 Man per proseguire con Sure Know Something e Dirty Livin'. Ecco quindi la mia preferita, Charisma che apre per Magic Touch, Hard Times, X-Ray Eyes e Save Your Love. Già la title track li ha lanciati nell'Olimpo musicale, le altre hanno contribuito al resto. Voci, cori, chitarre: tutto perfetto.