mercoledì 31 ottobre 2012

Juventus 2 - Bologna 1

Abbiamo vinto di nuovo, siamo primi allungando la distanza con i secondi, ad esclusione dell'Inter le dirette inseguitrici hanno perso (Napoli) o pareggiato (Lazio), e quelle da seguire giusto per correttezza sportiva hanno fatto figure di merda (Roma) o lottano per la salvezza (Milan). Quindi non sto qui a lamentarmi delle cose negative che vedo ancora nella Juventus. Sarebbe come dire ad un bimbo africano che oggi li gnocchi non erano ben cotti e che il dolce l'ho lasciato perchè non mi piace troppo la cioccolata. Insomma, accontentiamoci fino a che si vince e fino a che si resta imbattuti. E vediamo le note positive: Quagliarella segna, Bendtner gioca bene la palla, Pogbà è un fuoriclasse e non ci arrendiamo mai. Neanche se la partita si mette storta, neanche se colpiamo un legno nel deserto, neanche se dall'unico errore della partita gli avversari trovano un gol da miracolati. Non ci arrendiamo mai e continuiamo la striscia positiva, con partite dominate sotto ogni punto di vista. Anche con le riserve. Certo, il Bologna non è una squadra irresistibile, ma neanche troppo semplice da affrontare. Intanto chissà che fine ha fatto il fegato di tutti i gufi che fino al 92° speravano in un altro piccolo stop durante la partita infrasettimanale... Già chissà ora cosa avranno da dire. Lasciamoli parlare ed intanto brindiamo ancora una volta. Noi sappiamo come vincere perchè è nostra abitudine farlo

Punisher - Zona Di Guerra (2008)


Regia: Lexi Alexander
Anno: 2008
Titolo originale: Punisher: War Zone
Voto: 5/10
Pagina di IMDB (6.0)
Pagina di I Check Movies
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Giusto un paio di mesi fa avevo recensito un altro film con il medesimo soggetto: The Punisher. Questo, più nuovo, segue le orme dell'altro basandosi sul fumetto della Marvel, ma non è un suo seguito e non è per niente legato all'altra storia. Come si dice in gergo sarebbe un reboot. Come dichiarato in passato non ho letto la trama sulle tavole disegnate e per questo motivo non saprei dire quale dei due sia più fedele all'originale. Questo pare molto più realistico e grottesco, ma con meno personaggi ad hoc rispetto all'altro. Fatto sta che nel complesso li giudico alla pari, perchè riescono entrambi ad accattivarsi la mia attenzione pur senza stravolgerla in maniera completamente positiva. L'interprete principale questa volta è un credibile e maggiormente noir Ray Stevenson mentre il cattivo è un più sottotono Dominic West. Tutta la trama segue lineare la classica storia dell'eroe mascherato che si vendica e porta giustizia. Toni scuri, ombre e luci molto soffuse fanno intendere una New York assai violenta, come infatti vedremo grazie a numerose scene sanguinarie in cui si fa fatica a contare i morti ed i supplizi con cui i malavitosi crepano ad uno ad uno. In certi frangenti si rischia pure la splatterata, ma di classe. Nonostante tutto non penso sia troppo violento, visto che manca di cattiveria e qualche testa mozzata non farà piangere di certo vostro figlio. Quindi ok, violento, ma non necessariamente da vietare. L'azione è la chiave principale per chi ama questo genere. La resa video del bluray non la trovo eccezionale, ma se leggete le ultime recensioni è una cosa comune: o ho aumentato le mie pretese inspiegabilmente o mi sono capitati tra le mani prodotti mediocri. L'audio è un Dolby TrueHD che pompa di brutto solo in determinate scene, e curiosamente non in tutte quelle in cui ci sono sparatorie. Ma sembrerebbe abbastanza ben fatto, sebbene lontano dagli standard di riferimento che considero ottimi. Gli extra sono una manciata ed abbiamo (tra parentesi la durata in minuti):

- commento interattivo
- dietro le quinte (9)
- l'addestramento (6)
- le armi (5)
- incontro con Jigsaw (3)
- Creando il look (3)
- trailer vari

Il precaricamento dei video di Youtube su Android

Spesso capita che quando siamo fuori casa si vogliano far vedere alcuni video agli amici, e tra uno smoccolo e l'altro non ci riusciamo perchè o la connessione (io ho 3) è ballerina o il video si blocca... Ed allora tutto il divertimento o l'interesse termina in qualche attimo. Abituati ad essere collegati ad una connessione wifi o ad avere un a disposizione una connessione veloce tipo HSDPA se scegliamo un posto dove manca segnale o magari siamo in viaggio e non sempre possiamo sfruttare la solita connessione è un bel casino. L'applicazione di Youtube per Android però permette di ovviare in parte a questo problema, utilizzando la funzione del precaricamento dei video. In pratica abbiamo la possibilità di caricare in anticipo tutti i video dei canali di cui riceviamo aggiornamenti in quanto siamo iscritti e quelli che segnaliamo come "guarda più tardi".  Ogni volta che saremo all'interno di rete wifi (quindi non consumeremo il traffico dati del nostro operatore mobile) i video che fanno parte delle categorie su citate verranno copiati nella memoria del telefono. L'unico neo è quello di avere abbastanza spazio a disposizione, ma visti i nuovi device non dovrebbe essere un grande problema. Di default il precaricamento non è attivo, ma è sufficiente andare nel menù dell'applicazione e scegliere Impostazioni ---> Precaricamento (attiva solo se siamo sotto una rete wifi): a questo punto flagghiamo le due opzioni che ci interessano. Certo non funziona se mentre siamo in pieno deserto ci viene voglia di guardare un nuovo video, ma di sicuro aiuta. E' possibile poi eliminare i video dalla memoria una volta visti, così da liberare spazio.

21 Jump Street (2012)


Regia: Phil Lord & Chris Miller
Anno: 2012
Titolo originale: 21 Jump Street
Voto: 5/10
Pagina di IMDB (7.2)
Pagina di I Check Movies
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Prima di accingersi a guardare questo film c'è da sapere una cosa importante: si basa sull'omonima serie tv degli anni ottanta e novanta. Che io non ho visto. Mai. E neanche conoscevo. Quindi tante grasse risate le ho sicuramente perse per strada, aspettandomi un poliziesco e scoprendo successivamente che invece si trattava di un misto tra commedia leggera e comico di bassa lega. Non conoscendo i personaggi e l'ambientazione credo di essermi perso qualcosa, ma anche qualora fossi stato un fan della serie televisiva (a quei tempi guardavo semmai Bayside School) non penso che sarei rimasto molto contento della pellicola. Un po' di ironia spruzzata qua e là e tanti stereotipi (bulli e nerd) sono gli unici elementi di un certo rilievo all'interno della storia. Alla regia piace giocare sulla rivaltà e sul contrasto, certo in maniera leggera, ma anche giusta per il genere di film che andiamo ad affrontare. I due attori principali, Channing Tatum e Jonah Hill pur non essendo niente di eccezionale sono perfetti per la parte loro assegnata. Abbiamo poi la copia lillupuziana di James Franco, ovvero suo fratello minore Dave che se la cava davvero bene ed un improbabile scena da comparsa di Johnny Depp. Per il resto è una commedia adolescenziale che non so quale successo ricaverà mai dai ragazzetti di oggi.

martedì 30 ottobre 2012

I Fantastici Quattro (2005)


Regia: Tim Story
Anno: 2005
Titolo originale: Fantastic Four
Voto: 5/10
Pagina di IMDB (5.7)
Pagina di I Check Movies
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Partiamo dalla fine invece che dall'inizio. Il bluray in questione non offre nessun extra ad esclusione dei commenti audio (che sono solito snobbare), la qualità video è stile anni novanta e il lossless audio DTS si guadagna solo una faticosa sufficienza. Perchè l'ho preso allora? Perchè il cofanetto con il sequel costava (forse anche ora) meno di dieci euro e poteva valerne la pena. Perchè l'ho guardato? Qui la questione è più complicata: sono malato. Non di mente come potreste pensare, ma influenzato. Quindi mi butto sul cinema. Vabbeh per cinema si dovrebbe intendere altro, ma questo era abbastanza leggero e potevo quindi evitare mal di testa. C'è da dire che sono rimasto stupido nell'apprendere che è del 2005. lo avevo già visto, ma mi sembrava un secolo fa... E mentre lo riguardavo questo pomeriggio credevo veramente fosse anni novanta, davvero non si merita di essere nato solo sette anni fa. La storia ricalca le solite della Marvel, prendendo spunto dal fumetto, iniziando in maniera interessante, annoiandoti un po' nel mezzo e creando lo scontro finale negli ultimi minuti. Tutto già visto nell'Uomo Ragno (per i bimbi più giovani Spider-Man).  Detta così sembra che sia da buttare, invece gli effetti speciali ci sono e magari anche ganzi e divertenti, solo che mi ricordavo La Cosa molto meglio e non c'è davvero paragone con Hulk ad esempio. Il Torcia è simpatico, la donna Invisibile (Jessica Alba) è bella e desiderabile, l'uomo di gomma è invece tedioso e soporifero. Insomma se fosse un videogioco dopo qualche mese vi avrebbe stancato, da catalogare con longevità molto bassa. Utile per passare quasi due ore senza troppo pensare e godersi un po' di azione.

Il Nemico Alle Porte (2001)


Regia: Jean-Jacques Annaud
Anno: 2001
Titolo originale: Enemy At The Gates
Voto: 7/10
Pagina di IMDB (7.5)
Pagina di I Check Movies
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Che vi piacciano o no i film di guerra, questo è sicuramente da vedere. E' storico e si basa su di alcune missioni del tiratore scelto Vasiliji Zajcev che nel 1942 fece parte della resistenza a Stalingrado impedendo l'invasione nazista. Il realismo e l'obiettività sono i cardini di tutta la pellicola, ben fatta ed ambientata in un'epoca dura che trasuda violenza ed ingiustizie. Il cast è ben selezionato e nonostante Jude Law come protagonista (è lui che veste i panni del cecchino sovietico) non sia assolutamente da sopravvalutare, le prove di Joseph Fiennes e Ed Harris sono sicuramente superiori. Le oltre due ore di film perdono un po' del dinamismo proprio durante le scene finali quelle, che invece forse avrebbero dovuto promettere qualcosa in più. Ma la guerra non è solo bombe e corpi mozzati, ma anche nervi tesi e pazienza. La regia riesce ad ogni modo ad andare oltre il mero fattore da sparatoria e di azione riuscendo ad inserire elementi politici e psicologici di un certo rilievo, che risultano tanto piacevoli da vedere quanto ben riusciti. Se da un lato apprezzo anche i timori, le invidie e le gelosie che costituiscono soprattutto Danilov rendendolo assolutamente umano e credibile, non sono molto propenso a credere che la storia d'amore con Tania (Rachel Weisz) sia un bene. Potevamo farne anche a meno. Per il resto, dalla fotografia alla scenografia è decisamente un gran bel film, che non stanca e non risulta per niente macchinoso. La versione bluray ha una qualità video molto nitida e le scene di guerra sono gustose da vedere. L'audio nonostante sia un DTS HD Master Audio risulta veramente sottotono e quando sparano o scoppiano le bombe preferiresti aspettarti qualcosa di più da un film di inizio millennio. Gli extra? Già, vorrei tanto chiederlo anche io: dove sono? Ho provato a cercare dappertutto, anche sotto il divano, ma do loro neanche l'ombra. Che #VERgogna!!!.

lunedì 29 ottobre 2012

The Dreamers - I Sognatori (2003)


Regia: Bernardo Bertolucci
Anno: 2003
Titolo originale: The Dreamers
Voto: 5/10
Pagina di IMDB (7.1)
Pagina di I Check Movies

Leggi "regia di Bernardo Bertulucci", leggi il titolo "I sognatori", leggi una parte della trama che ambienta il film durante i moti rivoluzionari del '68 a Parigi e quindi pensi che possa essere un gran bel film. Non è tutto oro quel che luccica però, perchè se i moti studenteschi partivano perlomeno da motivazioni da basi sacrosante e pulite, se tale periodo ha portato in un certo qual modo al mondo che oggi viviamo allora la pellicola di Bertolucci non ha niente a che fare con tutto ciò. Se vogliamo è anzi più simile ad un film erotico che a qualcosa che racconti la vera storia di studenti che vivono quegli anni. Già perchè sebbene ci possano essere degli strati sotterranei con numerosi temi da affrontare, ciò che resta maggiormente impressa è la fica di Eva Green più volte immortalata dalla telecamera (o il pisello di Michael Pitt dipende dai gusti). Tutto il resto è fuffa. Ogni cosa che potrebbe essere importante è solo un poco rumoroso sottofondo musicale che serve solo come ambientazione per il racconto di alcune perversioni che vedono coinvolti i viziatissimi, borghesi, annoiati e politicamente arroganti gemelli Theo ed Isabelle. Se i dialoghi fossero stati sviluppati in maniera più seria e disinvolta avremmo avuto delle ottime speculazioni filosofiche su Keatone  Chaplin o su Hendrix e Clapton: invece anche qui la superficialità dei protagonisti regna sovrana. Ok, non capiscono una sega di politica, ma visto che sono appassionati di cinema o musica, magari qualcosina di più potevamo aspettarci. Di interessante c'è invece lo sviluppo della trama che vede sempre affiancate scene cinematografiche degli anni passati creando un excursus intelligente, anche se incompleto e fine a se stesso. Mentre i ragazzetti scopano e si interrogano su alcune scene di pellicole anni trenta, il resto del mondo scende in piazza o resta a casa prendendo una posizione. Loro invece cazzeggiano e si ubriacano. Poi aborro coloro che vogliono far passare il film come qualcosa di sublime, cercando al suo interno cose che non esistono. Non ci sono sentimenti, non c'è nostalgia, non c'è la sensazione di creare una perfetta società liberale con sesso libero e amore. Tutto è un fallimento all'interno della vita dei ragazzi. E se Bertolucci intendeva sottolineare questo aspetto c'è riuscito molto bene, ma allora sarebbe un film che ha non ha poi molto senso di esistere. Peccato perchè ad ogni modo gli attori sono in gamba e la scenografia è degna del regista e se voleva descriverci qualcosa di serio e politico doveva farlo in altro modo.

Comandare Ubuntu con SSHMote per Android

Mi sono sempre piaciute le applicazioni che fanno interagire lo smartphone con altri device o pc. Se cercate bene nella sezione dedicata ad Android queste sono innumerevoli ed a mio avviso anche le più utili. Se possediamo un computer con installato sopra Ubuntu od una qualche altra distro di Linux e vogliamo riuscire a comandarlo in modo semplice ed intuitivo, quello che fa al caso nostro è SSHMote. La sua interfaccia grafica ricorda quella di un vero e proprio telecomando ed è possibile così sentirsi a proprio agio magari mentre faccio partire un po' di musica o diamo il via ad un film. La configurazione è sempre la solita: fate in modo che il dispositivo Android ed il pc che volete controllare facciano parte della solita rete (oppure che il pc sia raggiungibile tramite un servizio tipo DynDNS). Come suggerisce il nome del programma è necessario che il collegamento tra pc e telefono avvenga tramite protocollo SSH: dovete quindi aver installato un server (openssh) sul pc da controllare. Una volta installata invece l'applicazione:
- date il nome che preferite su Control Set
- come profilo scegliete il player che preferite comandare (VLC, Amarok, Kaffeine etc)
- in hostname inserite l IP con cui è raggiungibile il pc che ha Ubuntu
- la porta di ascolto è di default la 22 (se non avete modificato in precedenza quelal relativa al SSH)
- inserite nome utente e password. Devono essere quelli del vostro account per entrare in Ubuntu.
- sbizzarritevi nello scegliere la grafica che più vi aggrada. Occhio che non tutte sono user friendly.

In pratica tutta la configurazione è completa. Ovvio che il controllo è necessariamente per un utilizzo dedicato alla multimedialità, ma nel mio caso è davvero molto comodo.

domenica 28 ottobre 2012

Walled In - Murata Viva (2009)


Regia: Gilles Parquet-Brenner
Anno: 2009
Titolo originale: Walled In
Voto: 4/10
Pagina di IMDB (4.8)
Pagina di I Check Movies

Dato il titolo ed i primi dieci secondi mi è venuto da pensare a Buried. E' stato un errore perchè non ha niente a che fare con il film di Cortès nè dal punto di vista della trama nè da quello della dinamica. La struttura è debole ed ha poco a che fare pure con l horror. Non è violento, non è pauroso, non ci sono scene di sangue o di sevizie e sofferenze. Solo una storia banale che cerca di prendere una piega fitta di mistero, ma che invece scade nel noioso. Gli attori sono poco credibili con al sola eccezione di Cameron Bright (Jimmy nel film) che tuttavia non riesce a raggiungere la sufficienza. Sufficienza che nel complesso è molto lontana come improbabile obbiettivo di tutta la pellicola. Le speranze erano buono, o almeno discrete: anche se ti aspettavi di vedere qualcosa di poco originale, di certo non avresti desiderato di guardare una trama senza senso. Al di là di questo, manca proprio al tensione che deve essere invece tipica di questo genere. e se proprio non c'è allora cerchiamo una splatterata o qualcosa che distolga l'attenzione dal pessimo risultato cui andiamo incontro. Nulla invece, solo tanta noia ed una recitazione scarsissima. Improbabile in tutto, anche che sia basato su di un romanzo di Serge Brussolo.

Catania 0 - Juventus 1

Se e forse. Se avessero convalidato il gol (regolare) al Catania e se avessero annullato quello di Vidal per fuorigioco di Bendtner forse la juve avrebbe perso. Già, se e forse. Invece siamo qui a lamentarci e chiacchierare per una squadra che resta prima in  classifica, ancora una volta imbattuta, con il miglior attacco e la miglior difesa. Come dicono i saggi se il mì nonno c'aveva le ruote era un carretto. Le ruote però non le ha e resta così il mì nonno. E restano tali i nostri punti deboli. I problemi dei bianconeri sono i soliti: creare più o meno tanto e segnare poco. Anche questa partita è stato un tiro al bersaglio con nove tiri a zero nella porta e nove tiri a sei fuori, ma al primo affondo ci imbamboliamo e Buffon finge di essere un portiere. Per il resto non c'è mai stata storia e questa partita servirà solo dal punto di vista polemico. Alla fine sempre tre punti sono e  non dobbiamo lamentarci troppo anzi. Pensiamo ai tifosi di squadre scarse come la Fiorentina, la Roma o il Genoa che se ne stanno lì a belare per i propri giocatori farlocchi. Ok, i nostri attaccanti non saranno Ibra, Messi o Ronaldo, ma siamo a 25 punti su 27 disponibili. Ad ogni modo mi son permesso di elencare alcuni errori arbitrali nella solita partita che purtroppo non hanno lo stesso valore mediatico:
- palla uscita su fondo con cross di Marchese: il gioco è proseguito come se nulla fosse
- rigore su Chiellini con trattenuta: fischiarlo non sarebbe stato un torto, difficile da vedere.
- angolo su tiro di Pogbà non fischiato: si batte rimessa dal fondo
- fuorigioco di Bendtner che non c'era.
- si fa male Izco alla gamba, fuori dal campo e la Juve è in attacco: l'arbitro ferma inspiegabilmente il gioco
- pugno volontario di di Spolli in area di rigore su Pogbà: rigore ed espulsione non concessi.
- mano di Morimoto fischiata (quindi vista), ma senza cartellino giallo
- Legrottaglie atterra Giovinco da ultimo uomo: sarebbe stata espulsione se l'arbitro avesse fischiato.

Tutti questi errori non fanno certo pari con il torto subito dal Catania (ne siamo sicuri?), ma il gol di Vidal fa invece 0-1.

sabato 27 ottobre 2012

Toy Story 3 - La Grande Fuga (2010)


Regia: Lee Unkrich
Anno: 2010
Titolo originale: Toy Story 3
Voto: 8/10
Pagina di IMDB (8.5)
Pagina di I Check Movies
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Si può rimanere di stucco guardando un cartone animato (anche se non è corretto chiamarlo così)? Ed è possibile farlo nonostante sia il terzo capitolo di una saga ormai nota? Con Toy Story 3 - La Grande Fuga riusciamo a capire che i limiti imposti dalla computer grafica solo pochi anni prima, possono essere bellamente scavalcati e messi da parte. Nonostante Il Mondo Dei Giocattoli (1995) e Woody e Buzz Alla Riscossa (1999) fossero degli ottimi esempi di animazione da prendere come punti di riferimento, la Pixar è riuscita a migliorarsi ancora. E non lo ha fatto con una storia autocelebrativa per farci ammirare quanto siano bravi, ma ha creato una trama ancora più forte e profonda riutilizzando personaggi ormai amati, ma non invecchiati. Se vogliamo possiamo osare dicendo che Toy Story 3 è un tripudio di successo, buon senso e arte moderna che sfociano in un lungometraggio d'animazione che piacerà a tutti: grandi e piccoli. Le prospettive già apprezzate nei capitoli precedenti, cambiano ancora una volta: adesso i giocattoli di Andy sono consapevoli che il loro padrone è cresciuto e prossimo ad andare al college. Per loro quindi le alternative sono due: finire in soffitta o essere donati all'asilo e quindi ricominciare una vita di giochi con altri bambini... Tutto parte in questo modo, ma senza superficialità o futilità di sorta. Anzi la storia procede in maniera molto elaborata e ragionata, studiata ad hoc per non lasciare niente al caso. Per un cartoon, la regia di Ukrich riesce a far stare insieme più ingredienti e più generi, inserendo qualche buona battuta spiritosa ed alcuni interminabili attimi di tensione. Ad avere sette e guardarsi Woody, Buzz e soci percorrere le milel avventure qui presenti, verrà sicuramente il batticuore. Poi geniale l'entrata in scena di Ken che con Barbie fa davvero scintille. Un colpo di maestosa intelligenza quello di portare sullo schermo anche personaggi minori che sono stati cult del passato (e non solo). Il cattivo (l'orsacchiotto peloso che puzza di fragola) poi è cattivo e non si redime. Cosa curiosa per un prodotto Disney che lo vede come interagire in maniera decisamente insana all'interno della pellicola. Se escludiamo i vari film di animazione a cui uno può rimanere legato per motivi nostalgici o soggettivi, quindi è senza dubbio il migliore creato fino ad oggi.

martedì 23 ottobre 2012

Nordsjaeland 1 - Juventus 1

Inizio solo con il dire che siamo riusciti a far segnare ad una squadra dal nome impronunciabile che fino a ieri nessuno conosceva e che già domani avremo dimenticato, il suo primo gol in Champions. Un bel #VERgogna non ce lo toglie nessuno. Quindi ancora una volta: #VERgogna. Se poteva essere iniziata quasi bene con un pareggio a Londra adesso siamo già messi male. E' record intergalattico: nove X consecutive in quella che un tempo chiamavamo Coppa dei Campioni. E questa sera i campioni non li abbiamo visti. Avversario non irresistibile che definire mediocre sarebbe un complimento. Juve con poche idee e pochissimo peso in attacco. Hai voglia a fare trenta tiri, ma se segni una sola rete la figuraccia deludente te la sei meritata. Ok, li abbiamo presi a pallonate, a tratti ci sono stati ripetuti assedi da contraerea, ma così non va proprio. Abbiamo anche rischiato e non solo con Chiellini che regala una punizione da ottima posizione. I danesi hanno fatto il loro, noi no. Nulla è perduto, altre tre partite e possiamo passare. Ma dobbiamo vincere, qualcosa deve cambiare. Oppure si punta solo sul campionato, ma che senso ha? Poca esperienza? E allora gli avversari che erano? Delusione, triste delusione.

lunedì 22 ottobre 2012

Un Perfetto Criminale (2000)


Regia: Thaddeus O'Sullivan
Anno: 2000
Titolo originale: Ordinary Decent Criminal
Voto: 6/10
Pagina di IMDB (6.3)
Pagina di I Check Movies

Superficiale, semplicistico e poco realistico. Ma non importa. L'obiettivo di questa pellicola vestita da thriller leggero, non era certo quello di proporre un film serio sul mondo criminale. Non si scende neanche nella commedia, ma il modo beffardo in cui Michael (Kevin Spacey) si prende gioco della polizia irlandese e dell'IRA a tratti sconfina nell'irriverenza. Salvo poi tornare alla realtà dei fatti con morti ammazzati e vite spezzate. La regia di O'Sullivan vuole dare, e ci riesce a pieno titolo, l'idea del ladro gentiluomo, con una sua onestà intellettuale ed una sua moralità, che lo fa quasi sembrare un eroe buono nonostante la professione criminale. Amato e ben voluto da (quasi) tutti Michael tende più alla notorietà che al mero aspetto economico. Per essere un perfetto criminale o meglio un ordinario ed onesto criminale rischia grosso e riesce ad effettuare colpi incredibili quanto improbabili. Affiancato tra gli altri da Peter Mullan, Colin Farrell e Linda Fiorentino è difficile trovare un volto migliore per questa impresa di quello che ha Kevin Spacey. Non sarà certo il miglior poliziesco mai visto, ma è godibile e simpatico.

Luna Di Fiele (1992)


Regia: Roman Polanski
Anno: 1992
Titolo originale: Bitter Moon
Voto: 5/10
Pagina di IMDB (6.9)
Pagina di I Check Movies

Polanski tra alti e bassi non è detto che piaccia sempre come non è detto che deluda. Luna Di Fiele sta nel mezzo perché non è né carne né pesce: le potenzialità di un dramma erotico morboso sarebbero state enormi, ma la regia non calca tropo la mano, se non a fasi alterne. Ciò che è malato e perverso colpisce e stupra l'amore, rendendolo acerbo ed insignificante se non alimentato quotidianamente da espedienti sempre più forti. Non nascondo che possa risultare magnetico, ma questo accade soltanto in determinati parti della trama, spezzettata da lunghi flashback simili tra loro e composta da scene psicologicamente forti. Però sono le immagini ad avere la meglio sui dialoghi, nonostante il narratore (anche con voce fuori campo) sia uno scrittore ed usi terminologie ricercate e funzionali. Immagini e scene spesso erotiche che vedono come protagonista la solita Emmanuelle Seigner: indimenticabile quando le cola il latte sul seno nudo e sul corpo. Come già accennato però viene messo in risalto un tipo di eros malato e perverso: non solo nelle forme sessuali, ma soprattutto nel rapporto che viene a crearsi tra i due amanti (a questo punto non innamorati). Una nota di sadismo sempre in crescendo la fa da padrone macchiando tutto ciò che potrebbe essere amore. Alternativamente i ruoli di vittima e carnefice vengono scambiati tra Oscar e Mimì in una danza macabra e senza rispetto per alcun tipo di valore sentimentale, se non l'odio e l'ossessione. Il finale è in sintonia con tutta la pellicola e ti lascia amaro in bocca con una bella punta di cinismo.

domenica 21 ottobre 2012

The Killer Inside Me (2010)


Regia: Michael Winterbottom
Anno: 2010
Titolo originale: The Killer Inside Me
Voto: 5/10
Pagina di IMDB (6.2)
Pagina di I Check Movies

Thriller non proprio mozzafiato, abbastanza lento, seppur piacente. Siamo nel Texas degli anni cinquanta ed il protagonista (Casey Affleck) è il classico tipo perbene, che cerca di organizzare l'omicidio perfetto. Fin da principio infatti sei curioso di vedere come riusciranno a beccarlo (prima parte) e come riuscirà a farla franca (seconda parte). L'On Demand di Sky lo propone come vietato ai minori di 14 anni ed essendo al limite con il genere pulp di aspetti qualche scena violenta o con molto sangue. Invece no. Allora vedi Jessica Alba che fa la prostituta, quindi aspetti di vederla a gambe larghe fare qualche giochino sessuale. Invece no. Quindi le aspettative da un senso e dall'altro si affievoliscono. Se la trama può essere considerata abbastanza originale, rivediamo però l'atteggiamento degli attori come qualcosa di troppo impostato. Nessuno sfondone e nessuno che inciampa, ma neanche prove di straordinaria bravura. Le due ragazze (Jessica Alba e Kate Hudson) si lasciano picchiare a morte senza proferire parola, venendo rilegate con mediocrità nel limbo di ciò che non ricorderemo e non racconteremo. Affleck invece fa bene il suo lavoro, pur essendo la copia povera del fratello Ben, e si inserisce bene nella scenografia e nella fotografia di qualche decennio fa. Non noioso, ma neanche avvincente: la classica via di mezzo ben fatta che non farà parlare troppo di sè.

Breaking Bad - Reazioni Collaterali [Stagione 1]


Anno: 2008
Stagione: 1
Titolo originale: Breaking Bad
Numero episodi: 7

In America non sono nuovi per quanto riguarda produzione toste, pesanti e realistiche. Mi vengono a mente OZ e The Shield, che però vedono i protagonisti inseriti in contesti più che particolari (una prigione il primo ed una squadra della polizia il secondo). Qui in Breaking Bad si fa leva sull'uomo comune, un professore di chimica, decisamente ordinario che sguazza nella normalità ad Albuquerque, New Mexico. Quando scopre di avere un tumore ai polmoni, di quelli che non lasciano scampo, decide di voler fare qualcosa di grande per lasciare soldi alla famiglia (la moglie è incinta ed hanno già un ragazzo con problemi fisici). Questo qualcosa di grande significa cucinare la migliore metanfetamina possibile ed entrare nel giro della malavita. Lasciando stare la curiosa ed interessante trama che prende vita da queste premesse, abbiamo anche una serie di episodi ben costruiti, dove ciò che è squallido e problematico viene messo sempre in risalto. I piccoli e grandi guai che vengono a crearsi, non vengono mai assorbiti interamente, ma si ripresentano proprio come accadrebbe nella vita reale. Far sparire un corpo non è tanto semplice, ed anche nascondere il denaro o pagare le cure mediche. Il realismo è alla base di tutto, ma la regia non mette da parte neanche situazioni imbarazzanti, crude, violente, cattive. Il politcamente corretto è solo nelle menti della famiglia che intende essere perbene, anche se tutti hanno i propri scheletri nell'armadio. Davvero coinvolgente e da apprezzare pu non essendo magnifico sotto l'aspetto dell'azione.

sabato 20 ottobre 2012

Juventus 2 - Napoli 0

Siamo i più forti. Non esistono discorsi che tengano. Quarantasette partite consecutive senza perdere avranno pure un certo valore. Il Napoli, fino a poche ore fa, era la squadra che più temevo e che poteva darci maggiori rogne. Il verdetto del campo però è stato sacrosanto. Una vittoria meritata, pur senza dominare. Il bel gioco però c'è stato e ad esclusione della traversa di Cavani (su calcio di punizione) non abbiamo mai tremato. Ho voluto sentire anche le dichiarazioni di Mazzarri ai microfoni di Sky prima di uscire di casa. Un po' di curiosità l'avevo. Si è dimostrato un mezzo allenatore che male accetta la sconfitta: si ritiene soddisfatto dei partenopei che secondo lui hanno dettato il gioco e si son resi più pericolosi (quando?) dei bianconeri. Due minuti effettivi in più di possesso palla garantirebbero il comando del gioco? Roba da matti. Anzi, da napoletani. Non è certo stata una partita a senso unico, ma Storari (non Buffon) è stato una semplice comparsa e la miglior difesa del campionato non è più tale. Anzi, adesso è proprio quella juventina, così come il miglior attacco. Parlare della gara è difficile, al momento scriverei troppo da tifoso e le aspettative di una partita del genere erano molte. In tanti dovranno sciacquarsi la bocca perchè come è norma chi vince esulta e chi perde spiega. Buoni babbà a tutti.

venerdì 19 ottobre 2012

Ted (2012)


Regia: Seth MacFarlane
Anno: 2012
Titolo originale: Ted
Voto: 6/10
Pagina di IMDB (7.6)
Pagina di I Check Movies

Non sapevo che ci fosse, ma appena l'ho saputo ho fatto uno strappo alla regola ed ho cercato lo screener sul mulo. Poi ho atteso gli amici giusti e me lo sono sparato alla faccia dell' MPAA e gli altri mafiosi. Scherzo ovviamente dai, non credete a tutto ciò che scrivo!!! Ieri sera sono andato al cinema con due miei amici e ho guardato Ted di Seth MacFarlane al suo esordio come regista di un lungometraggio. Se scritto così non vi dice nulla è il tipo che ha creato i Griffin ed American Dad. Uno spasso insomma. Proiettato fuori dal mondo animato però non l'ho trovato così geniale, brillante ed originale come nelle serie di cartoni animati. Forse le aspettative erano troppe e con un budget che immagino non troppo oneroso era difficile restituire alcune scene estrapolate dai soliti disegni animati. Il film è un po' legato, ammettiamolo, soprattutto ai Griffin ed alcune gag anche se non sono copiate, ne richiamano altre già viste. Lo stile almeno, e poi la voce (in inglese lo stesso MacFarlane doppia Ted proprio come fa con Peter Griffin ed in italiano è Mino Caprio che la presta ad entrambi i personaggi) inevitabilmente ti riporta alla mente sempre la serie animata. E' difficoltoso quindi allontanarcisi. Al di là di queste, che sono le pecche essenziali, Ted fa ridere: con irriverenza e quel tipico senso di politicamente scorretto che mi piace. Non è che ghigni e ti rotoli con il mal di pancia, ma passi una buona ora e mezza in maniera spensierata e divertente. La storia è di tipo fantastico, differente dal solito senza però sfociare nel mare dell'originalità. Un orsetto di peluche che prende vita e viene normalmente accettato da tutti, non è cosa da tutti giorni, ma la regia non intende giocarci troppo e lo lancia come un dato di fatto. Niente moralismi e buoni propositi alla Winny the Pooh, ma un orsacchiotto dagli atteggiamenti molto umani. La cosa buona di MacFarlane è che se ne frega un po' di tutto, sia della trama sia del politicamente corretto, ma senza mai esagerare. Canne a tutto spiano, battute sporche, scene rimandanti al sesso, turpiloqui... Ma accettabili e quasi di buon gusto. Il tutto lontano dal capolavoro o dal must di successo, pur un gradino sopra tante altre produzioni da commedia medio volgare. Imperdibile però per i fan e gli appassionati, non adatto ai bambini piccoli.

domenica 14 ottobre 2012

L'Altra Faccia Del Pianeta Delle Scimmie (1970)


Regia: Ted Post
Anno: 1970
Titolo originale: Beneath The Planet Of The Apes
Voto: 6/10
Pagina di IMDB (6.1)
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Rispetto al primo capitolo della saga del Pianeta delle Scimmie, soffre un po' il fatto di essere un sequel dalle parvenze del B-movie. La storia è infatti già stata lanciata e la presenza di Brent (James Franciscous) come personaggio principale al posto di Taylor (Charlton Heston), almeno inizialmente sembra ricalcare una pista già battuta. Poche idee e non originali. Il proseguo invece è più interessante e con maggiore tensione anche grazie all'introduzione, forse non del tutto inaspettata, della comunità di umani (mutanti). Aleggia poi per tutto il film quel senso di non approvazione per ogni cosa che riguardi la guerra o la violenza. Siamo infatti nel 1970 e se le scimmie vengono condannate per la loro sete di conquista, gli uomini vengono giudicati per non aver appreso i pericoli della bomba atomica. Tutto questo però con un po' di superficialità. Per me resta però un buon film, dalla durata non troppo affaticante ed un giusto sequel con una conclusione netta e cruda. Non sarà certamente il miglior film di fantascienza, ma Ted Post e gli addetti agli effetti speciali hanno fatto il loro dovere. Buona la resa video del Bluray, un po' meno quella audio (poi a quei tempi i doppiaggi rasentavano il ridicolo). Gli extra, se confrontati con quelli del primo film sono miseri:

- Da Alpha a Omega (22 minuti)
- Trailer cinematografico
- Documenti promozionali
- Galleria fotografica.

sabato 13 ottobre 2012

Nikita (1990)


Regia: Luc Besson
Anno: 1990
Titolo originale: La Femme Nikita
Voto: 6/10
Pagina di IMDB (7.4)
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Non tutti i film cult devono essere per forza dei capolavori, e Nikita soffre forse la giovinezza cinematografica di Luc Besson, arrivando ad un finale rocambolesco e fuori struttura che lascia con l'amaro in bocca. Fino all'entrata in scena di Jean Reno tutto va a gonfie vele, seguendo cadenze temporali non troppo veloci, per poi invece venire "sciupato" tra virgolette con troppa azione irrealistica. Dal canto suo però il regista francese ci sa fare: le riprese sono dure, grezze, forti e ci proiettano subito in mente quali sono le sue intenzioni. Non intende adagiarsi sugli allori, ma raccontare qualcosa di violento e senza speranza. Ci riesce fin dall'incipit della pelicola in modo che possiamo apprezzare la mutazione costante che ha la protagonista (Anne Perillaud), scelta a mio avviso azzeccata se non per il fatto che dimostra abbondantemente molto di più dei finti 19 - 23 anni. La mimica facciale resta però egregia se non impressionante. Peccato però che proprio mentre ti aspetti (mai annoiato) un evolversi della trama, il film praticamente finisce. Non dico di colpo, ma non c'è un crescendo della tensione o della storia, che quindi risulta tiepida e poco ispirata. Che succede in fin dei conti? Niente. Le parti migliori sono senza dubbio quelle iniziali, dopo si lascia andare a non sappiamo bene cosa. Come detto all'inizio resta una must, ma non il miglior lavoro di Besson.

venerdì 12 ottobre 2012

2 Single A Nozze (2005)


Regia: David Dobkin
Anno: 2005
Titolo originale: Wedding Crashers
Voto: 6/10
Pagina di IMDB (7.0)
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Se in una commedia sono presenti Owen Wilson, Vince Vaughn e Bradley Cooper è davvero difficile che non possa piacere. Peccato che la durata della pellicola sia troppo onerosa per una visione rilassata e divertente, avrei fatto volentieri a meno di alcune gag poco studiate o di inserimenti (Will Ferrell) che poco hanno a vedere con il tutto. Non abbiamo scene comiche, esilaranti o esagerate, ma il sorriso non manca mai ed il cast si amalgama alla perfezione. Sebbene segua una struttura standard, con gli scapestrati ormai non più giovanissimi, l'innamoramento e la corte inusuale, possiamo cogliere anche una certa originalità d'intenti. Siamo a metà tra la commedia romantica e quella spiritosa, senza mai voler andare sopra le righe o essere volgari. Per coloro che apprezzano il cinema leggero e spensierato, pur con qualche fronzolo di troppo è l'occasione giusta per rilassarsi e passare un paio d'ore allegramente. Punto di forza non sono tanto le situazioni, che paradossali lo sono solo in potenza per fortuna, quanto i dialoghi repentini e ben costruiti che prendono il sopravvento. Con una storia così terra terra, attori di questo calibro si elevano al di sopra di tutto monopolizzando ogni tipo di interesse per il film.

giovedì 11 ottobre 2012

Un pensierino sul nuovo Kindle Paperwhite

Amazon ha deciso di svegliarsi per quanto riguarda l'interessantissimo mercato italiano ed ha così anticipato i tempi per il nuovo Kindle Paperwhite già disponibile da oggi in prevendita (le spedizioni partiranno il 22 novembre) a 129 euro la versione wifi ed a 189 euro la versione 3G. Mi ha colto impreparato, in quanto leggendo diversi rumors mi aspettavo che uscisse ad anno nuovo. E ora che fare? Il Kindle 4 lo presi a febbraio e da lo ho già utilizzato in abbondanza (sono 19 attualmente i titoli letti da me con tale dispositivo) in maniera decisamente soddisfacente. Il prezzo di lancio di 99 euro è durato un bel po', poi è uscita la nuova versione a 79 (in cui cambia poco o nulla) e la serie dei dispositivi Touch e Fire che non mi sono mai interessati. La vera innovazione (per dirla in stile Steve Jobs ) sta infatti nella tecnologia Paperwhite, che permette la lettura anche al buio o in condizioni di scarsa luce, grazie ad una sovrailluminazione. Eh già, niente paura: lo schermo non è retroilluminato per non affaticare gli occhi. Avremo in questo modo tre strati: il più basso è il Paperwhite che offre un eInk da 1024x768 con il 62% idi pixel in più ed un contrasto migliore del 25%, nello strato intermedio lo schermo touch capacitivo e quello superiore ha l'illuminazione integrata con nanoimprintig. Restiamo sempre sui canonici 6", quindi maneggevole come al solito. E' un'evoluzione del Kindle Touch (quella veramente più attesa) con in meno il reparto audio per ascoltare mp3 o gli audiolibri. Personalmente è dura la scelta, in attesa di qualche recensione reale dell'italiano medio, anche se averlo in preordine non sarebbe una cattiva idea. Dai commenti di letti su forum americani, i pochi che si lamentano, puntano il dito sul fatto che lo sfondo non sia esattamente bianco come nelle foto, se non illuminato, e che usando un'illuminazione al 100% i caratteri risultano tendenti al grigio. A me invece la cosa che sdubbia di più è il fatto che sia touch: trovavo i tasti fisici perfetti e non vorrei che con la pressione involontaria sullo schermo le pagine "volino via". Inoltre che fare con il mio vecchio (sigh) dispositivo? Magari uno lo porto al mare? Sì, il prossimo anno... Uno lo tengo a lavoro ed uno a casa per leggere al buio? Con la sincronizzazione dei segnalibri è un gioco da ragazzi, se mi ricordo di collegarli via wifi. Lo vendo? E chi lo compra? Per ora respiri profondi, non facciamoci prendere dalla frenesia. C'è tempo.

Conan The Barbarian (2011)


Regia: Marcus Nispel
Anno: 2011
Titolo originale: Conan The Barbarian
Voto: 4/10
Pagina di IMDB (5.2)
Pagina di I Check Movies

Eri abituato a vederci Arnold, che era abbastanza barbaro a quei tempi, mentre adesso ti ci ritrovi Paolo Maldini in versione modello palestrato (Jason Momoa) affiancato dall'occidentalissima e per niente credibile Rachel Nichols. Vabbeh, tempi moderni, ed il botteghino pretende di incassare con questi volti. E' una specie di remake improvvisato (o un prequel fatto male) che oggettivamente è brutto: se non fosse poi per il budget impegnato a sistemare alcune cose tra cui abiti, scenografie e fotografia sarebbe ancora più brutto. Chi lo guarda sa che si tratta comunque di Conan, quindi non sto a disquisire su cosa non quadra o sulla trama scarsa, così come se guardassi un film su Zio Paperone non mi metto a dire che è impossibile tuffarsi all'interno del deposito di monete. Qui in effetti la trama c'è, tirata per i capelli e piena di buchi, ma c'è. Per essere un film d'azione è tra i più noiosi, lento e caotico, ti fa passare la voglia di vedere Conan spaccare teste qua e là, lanciare ed abbattere guerrieri di oltre cento chili e faticare per tirare su una ragazzetta che ne pesa sì e no cinquanta. Se lo paragoniamo al film del 1982 (che tra l'altro neanche mi è mai piaciuto molto) ne esce enormemente sconfitto grazie al tripudio di fallimenti incessanti che la pellicola ci propone. Dalla recitazione forfettaria, all'inserimento di personaggi che paiono ora importanti ed un secondo dopo solo comparse. Poi dicevo che se si salva (il voto è un 4) è anche grazie al fiume di denaro speso (sprecato): ci sono scene non da B Movie, ma che non rendono per niente l'idea: il mostro finale o i guerrieri di sabbia, di certo non ti riempono gli occhi. Poi il film è uscito nelle sale con la bufala del 3D quindi mi immagino già che effettoni stratosferici... Ad ogni modo, guardatelo solo se siete fan di Maldini.

mercoledì 10 ottobre 2012

La mia esperienza (negativa) con Groupon

Ecco che anche la mia esperienza con Groupon va ad aggiungersi alle tante che si trovano in rete. Tra alti e bassi gli acquisti su internet non sono sempre positivi e per quanto mi riguarda faccio una bella croce su questo sito. Non sono un acquirente all'acqua di rose ed utilizzo con estrema soddisfazione la rete sia per i vantaggi economici che quelli riguardanti l'ampia scelta di prodotti o la comodità di acquistare con un semplice click. L'inculata Il disservizio però è sempre dietro l'angolo, e se gli errori possono starci ovunque è sempre bene andarci cauti. Ma partiamo da principio. Mi sono iscritto alle newsletter grouponiane da diversi mesi ed è proprio in estate che decisi di fare il mio primo acquisto: creme solari a costi veramente vantaggiosi. Coccolato fin troppo bene da Amazon, ho preso il coupon senza leggere con attenzione i termini di spedizione: entro 15 giorni lavorativi. Boia, roba da matti. Tutto sommato dopo dodici giorni totali il prodotto è felicemente arrivato a destinazione. Ok, quindi: basta stare attenti ai tempi di consegna, la prossima volta ci avrei tenuto un occhio di riguardo. Allora arriviamo a Ferragosto e mi butto su dei coltelli in ceramica. Il 16 avviene l'acquisto e non avendo fretta accetto anche questa volta i quindici giorni lavorativi. Faccio presente che i soldi vengono scalati subito (acquisto tramite PayPal), mentre non mi arriva nessuna email riguardante l'avvenuta spedizione. Passato il tempo telefono (numero a pagamento 840 800 809) per avere notizie. Mi dicono che solleciteranno. Ok aspetto ancora. Il 20 settembre li ricontatto, tramite il form per le email: solleciteranno. Il 25 settembre mi sono un po' rotto, compilo il form per il rimborso, ma dal sito si legge che per questo coupon non è più possibile farlo. Inizio quindi a schiumare. Ricompilo un un'altra domanda in cui spiego che rivorrei indietro i soldi, visto che dei coltelli non c'è traccia, facendo notare che il venditore non è un partner (di solito i problemi si sono verificati con venditori troppo furbi) , ma è Groupon stessa. Il 26 mi rispondono chiedendomi (!!!) di avere pazienza: l'oggetto è in spedizione e sarà consegnato in dieci o quindici giorni al massimo. Il corriere indicato è Bartolini, quindi non credo che un omino parta a piedi da Milano per consegnarmelo. Ma vabbeh, sempre schiumando attendo. Giovedì 4 ottobre decido di armarmi di telefono e tanta gentilezza nella voce e chiamo di nuovo: questa volta lo 0287365040 (non a pagamento, quindi vi consiglio questo). Sadicamente mi rispondono che il tempo non è ancora passato. Dai su, non lo avete spedito, altrimenti datemi il number track della spedizione così sento direttamente Bartolini. Eh, magicamente non possono controllare il numero, non lo hanno a disposizione, non possono verificare quando arriva. Quindi? Oh, che devo fa? Se l'avete spedito arriva, altrimenti no. Non è tanto difficile. Ed invece sì. Oramai devo attendere il termine di questi nuovi 15 giorni (a partire dal 26 settembre). Ok, la pazienza è una mia virtù. Oggi richiamo, anche quasi incazzato, ma dall'altra parte della cornetta sono ultra disponibili e preparati, quasi mi sento in colpa. Rimborso? Ok. Lo vuole su carta di credito o sul conto Groupon da riutilizzare per i prossimi acquisti? La prima, la prima, senza dubbio. Ci vorranno circa cinque giorni per completare le pratiche... Ed invece in serata mi arriva la conferma del rimborso su carta. Non mi fido fino a quando non mi arriva la notifica da parte di PayPal!!! E' tutto vero, mi hanno reso i soldi. E tutto sommato in tempi record. Però sarà difficile che usufruisca di nuovo di questo sito, intanto ho già cancellato il mio indirizzo dalle newsletter. Non potrò utilizzare i coltelli in ceramica per mettere alla prova il servizio di sicurezza negli aeroporti.

domenica 7 ottobre 2012

Siena 1 - Juventus 2

Per fortuna le toscane sono finite, visto che rischiavamo il secondo pareggio in campionato dopo quello avvenuto con la Fiorentina. C'è da dire che se la Juve si merita il primo posto in campionato, i bianconeri del Palio non si meritano un posto così basso in classifica. Nonostante le innumerevoli azioni juventine, non è stata una partita a senso unico e lo dimostra oltre al risultato, anche il fatto che son servite due giocate (la prima sul solito calcio di punizione di Pirlo, la seconda su di un tiro al volo di Marchisio) per sbloccare un risultato che vedeva inesorabile la X sulla schedina. Tra tutti i match visti, è quello che forse più si avvicina alle partite dello scorso anno: tante azioni, un dominio quasi netto (a tratti), ma fatica nel trovare la rete. L'impostazione che invece ha dato il Siena era quella corretta per metterci in difficoltà. Ci abbiamo messo del nostro certo, ma manca ancora quel qualcuno che riesca a farti stare tranquillo lassù in attacco. Il problema di oggi però non è tutto dell'attacco: Giovinco ha fatto molto bene (uomo partita Sky) e Vucinic nonostante le pantofole qualcosa ha tirato fuori. Ci sono però certi giocatori che ti tolgono gli smoccoli di bocca. Chiellini, probabilmente non in forma, era davvero irritante e pericoloso: è stato l'avversario più temibile. Poi le disattenzioni e la faciloneria con cui si va a chiudere (De Ceglie sull'azione del gol, ma anche lo svizzero e Barzagli) ti fanno cadere le braccia. Ok, non è un elenco di ciò che non va, perchè comunque è stata una bella Juve che teneva il campo dall'inizio alla fine. Buone giocate, una traversa, alcuni miracoli di Pegolo. E soprattutto non si perde ancora da un fottio di tempo.

Compagnie Pericolose (2001)


Regia: Brian Koppelman & David Levien
Anno: 2001
Titolo originale: Knockaround Guys
Voto: 4/10
Pagina di IMDB (6.0)
Pagina di I Cjeck Movies

Forse quattro come voto è un po' troppo basso, ma ormai l ho dato e mentre lo guardavo mi faceva venire sonno. Non perchè fossi stanco, ma perchè alcune parti erano davvero soporifere. Se pensiamo ad un film sui giovani e sulla mafia, di certo non ci viene in mente Compagnie Pericolose. Qui si prova a far risaltare le problematiche giovanili, i difficili rapporti padre - figlio  ed il mettersi alla prova, ma lo si fa nel modo sbagliato proiettando la x generation nel malavitoso mondo del crimine. Oltretutto in maniera leggera e superficiale, senza alcun tocco di classe. Niente mi apre vada per il verso giusto, neanche l'utilizzare un John Malkovich che fa quasi la comparsa o un Vin Diesel che si limita a raccontare la favoletta delle cinquecento risse. La trama prosegue lineare e lenta per poi giungere ad un finale scontato quanto improvvisato che non lascia alcun segno. Esistono numerosi film peggiori di questo, lo ammetto, ma certe volte vanno puniti anche coloro che non se lo meritano. E' dura la vita...

sabato 6 ottobre 2012

Trovata, finalmente! #2

Questa è una settimana decisamente fortunata per tutto ciò che riguarda le musiche andate perse. Pochi giorni fa infatti ritrovai dopo anni ed anni Via di Claudio Baglioni. Questo era il mio cruccio più insidioso, ma non il solo. Ne avevo un altro paio di quelli tosti. Ecco che ieri mentre guardavo Drive la sua colonna sonora mi è entrata in testa per ricordarmi un altro motivetto del passato. Purtroppo era solo qualcosa di simile a ciò che cercavo, ma tanto è bastato a svegliarmi i sensi. Quando capitano queste cose, non so voi, ma io vado nel panico. Da dove inizio? Non so il titolo, l'autore e soprattutto è inglese, quindi neanche so canticchiarla. Se sbagliavo con quella italiana figuriamoci con questa. Però avevo un vantaggio: la canzone la conoscevo per via del video. Bastava concentrarsi un po' per riportare alla mente il dove ed il quando... Mtv forse. Ma casa, non a Pisa o Siena. Non troppo lontano nel tempo. Già qualcosa. E soprattutto era qualcosa in collaborazione.Cazzo!! Ecco la collaborazione!! Ricordo chiaramente la ragazza (bella) che cantava non faceva parte del gruppo, ma che soprattutto quel gruppo aveva avuto un'altra collaborazione insolita. Lo dissero subito dopo il video. Così faticosamente ho scoperto prima che si trattava di Irvine Welsh (per gli ignoranti è quello di Trainspotting) con estrema delusione: la musica era totalmente differente da quella che ricordavo, anche se si trattava di un'altra canzone. Ma il punto di partenza era buonissimo, non certo un vicolo cieco.Il gruppo sono i Primal Scream e come si scopre da Wikipedia... Purtroppo nessuna traccia di collaborazioni con una donna. L'idea geniale (e scusate se è poco) però mi arriva qualche secondo dopo: andiamo a cercare album per album, magari sulla versione inglese. Cribbio: Evil Heart ha una traccia (Some Velvet Morning) con link. Ci vado sopra ed eccola: Kate Moss. Dice sia una modella. Youtube poi è mio amico ed ecco qua il video di cui parlavo. Faticosamente trovato. E due!!!


Inception (2010)


Regia: ChristopherNolan
Anno: 2010
Titolo originale: Inception
Voto: 9/10
Pagina di IMDB (8.8)
Pagina di I Check Movies
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E' la prima volta che recensisco due volte il solito film. Non lo faccio perchè ho cambiato idea, ma solo per confermarla e ribadirla. E dare anche il giusto contributo a quello che a mio avviso resta uno dei migliori film degli ultimi anni. Non avrà il solito impatto mediatico di Matrix solo perchè è meno mistico e non votato (a quanto sembra) ad avere alcun sequel. In decine, se non in centinaia, hanno già scritto note positive su Inception, sul cast, sugli effetti speciali e su quanto i sogni siano suggestivi. Nolan però va oltre, tessendo una trama (d'altra parte Ellen Page, la donna che amo, interpreta Arianna) confezionata alla perfezione (abuseremo troppo di questa parola?) per racchiudere anche una grandissima storia d'amore, farcita di rimpianti, illusioni, valori e pazzie. Il sogno come punto di arrivo è un'idea talmente splendida da dover essere stata impianta da un volere superiore nella mente di Nolan, che ci libera dei numerosi paletti ai quali ci eravamo abituati e ci proietta su quattro livelli onirici, ognuno più realistico dell'altro. Ma il sogno più importante, non è quello portato a compimento dalla fase REM, quanto quello del protagonista (Leonardo Di Caprio) che vuole riabbracciare i propri figli. Due tipi di sogni, uno per l'evoluzione del film, l'altro per tenere assieme tutte le parti. Se siete seduti sul divano è impossibile che distogliate lo sguardo anche per un solo secondo: l'effetto sogno potrebbe svanire. Sarebbe un peccato non poterlo rivedere più e più volte, senza rimanerne affascinati ancora. E' quello che succede con le opere che hanno una marcia in più, una marcia che non si limita agli effetti speciali (neanche troppo invadenti tra le altre cose) o a nomi altisonanti inseriti nel cast (a dispetto di molti avrei visto meglio Jude Law nei panni di Cobb). Ad onor del vero ogni recitazione è ben studiata ed inserita in un contesto che difficilmente risulterebbe errato. Ad Hardy il falsario, alla Page l'architetto, a Joseph Gordon-Levitt il manovratore, a Cillian Muprhy la vittima. Ma chi diavolo può riuscire a gestire tutti questi volti, questi personaggi e far sì che sembrino esattamente reali in un'opera di fantascienza, dove il tema principale è la menzogna del sogno? Un paradosso che annienta le primedonne così come le scale di Penrose si trovano sul set. Il consiglio è quello netto di prenderlo in bluray, versione con due dischi. Nella prima oltre al film abbiamo la possibilità di usare l'extraction mode: un sistema interattivo per poter apprezzare delle featurette all'interno del film. Durano per un totale di circa 45 minuti ed è possibile guardarle anche separatamente (lo consiglio). Purtroppo il reparto audio, sebbene sia degno di nota, prevede alcuni scatti con delle mini interruzioni (quantificabili in millesimi di secondo, ma che si sentono) che si avvertono ad ogni capitolo dell'extraction mode. In parole povere: se guardate il film (versione normale) in determinati avvertirete delle brevissime interruzioni audio, che stanno ad indicare un inserto extra nella versione interattiva. Niente di abominevole, ma un po' fastidioso sapere che non è perfetto. Il secondo disco è dedicato esclusivamente agli extra con un documentario di un'ora sui sogni diviso in due parti, la colonna sonora composta da dieci tracce, una galleria fotografica, un archivio promozionale, 3 trailer e 13 spot per la tv.

Predator (1987)


Regia: John McTiernan
Anno: 1987
Titolo originale: Predator
Voto: 7/10
Pagina di IMDB (7.9)
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Arnold Schwarzenegger è stato il mio attore preferito quando ero piccolo, quindi guardavo tutti i suoi film per vedere questo gigante muscoloso all'azione. Predator era tra quelli che facevano fondere le testine del vecchio videoregistratore Sony di un tempo. Visto oggi, non perde molto del fascino iniziale e del suo appeal che lo identifica come un film cult degli anni ottanta. La trama è infatti molto particolare anche a distanza di cinque lustri: azione che si trasforma in horror e poi in fantascienza. Il tutto ambientato in un'impenetrabile giungla del centro America. A fare da spalla all'ormai senatore californiano ci sono poi nomi indimenticabili come Carl Weathers (il buon vecchio Apollo di Rocky), il mistico indiano Sonny Landham che se ha paura lui allora hanno paura tutti, Jesse Ventura e Bill Duke, forse uccisi troppo frettolosamente ed il mastodontico Kevin Peter Hall nei panni dell'alieno (e del pilota dell'elicottero nelle scene conclusive). Tralasciando i fattori emozionali, come l'utilizzo della mitragliatrice rotante che tutti avrebbero voluto utilizzare almeno una volta a scuola, è difficile non cogliere tutti gli ingredienti che hanno reso grande Predator. Il pathos e l'azione sono presenti in ogni minuto del girato ed un commando così ben assortito è il sogno di ogni regista di pellicole di guerra. Ci hanno riprovato anni dopo con Predators, ma erano presi e messi lì: senza alcun feeling. La suspance viene a crearsi grazie anche a loro ed alle doti recitative, che nonostante tutto sono di buon livello. I dialoghi alleviano leggermente la tensione e sono ultra leggeri, tanto che quando Arnold pronuncia "pessima idea" mentre colpisce l'alieno con un legno, non puoi che scuotere la testa, Altre frasi da macho come "se può essere ferito, può essere ucciso" invece non fanno che bene all'economia del film. Poi arrivano gli effetti speciali: la visuale con la camera che coglie il calore, la mimetizzazione del predator, la sua stessa struttura.... Tutte chicche da alto potenziale mediatico. Impossibile non essere tesi mentre si toglie la maschera, in maniera lenta ed circostanziale, per poi mostrarci il suo vero orripilante volto. Aggiungiamoci anche le musiche di Alan Silvestri ed una fotografia all'altezza delle grandi produzioni, per poter affermare che si tratta di un lavoro ben costruito in ogni sua parte.

Drive (2011)


Regia: Nicolas Winding Refn
Anno: 2011
Titolo originale: Drive
Voto: 6/10
Pagina di IMDB (7.9)
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Proprio come in in Warrior ecco un personaggio schivo, enigmatico e di poche parole. Addirittura qui non ha nome, il driver interpretato da Ryan Gosling. Si cala benissimo nella parte, anche se gli manca lo sguardo omicida da pazzo. Per questo ho subito pensato a Warrior ed a Tom Hardy che avrei visto meglio inserito nel cast. Poi Drive, con il mondo della guida, delle corse, degli stunt non c'entra quasi nulla: possiamo pure dire che il titolo è fuorviante per chi si aspetta qualcosa in stile Fast And Furious o Fuori in 60 secondi. Però abbiamo un accattivante ed incalzante action movie con le caratteristiche del thriller, in cui l'eroe è meravigliosamente pulp, freddo, sanguinario e pur essendo dalla parte sbagliata della giustizia è un buono. Di quelli che non se ne fanno niente dei soldi, ma che lottano per un ideale romantico ormai appannaggio di certi romanzi. La storia diretta dall'esordiente (per il cinema americano) Nicolas Winding Reth è colma di intrecci, casuali e quasi paradossali, ma non mancano i lunghi stacchi piatti e statici, che di sicuro ti spiazzano. Quando di aspetti tanta azione,o anche una parola ecco che il perfetto Ryan Gosling se ne sta lì fermo e zitto. Viene da domandarti se sia ritardato o men, ed è questo che lo rende pericoloso. Sangue e violenza non mancano di certo, ma sono sempre ben gestiti, senza avere un abuso dalle forti tinte rosse. Di contrasto poi ci sono i dialoghi: interessanti e da poliziesco, ma non troppo sopra le righe, pur ribadendo il fatto dei numerosi vuoti dettati dal silenzio imbarazzante. Per chi ama il noir moderno ed il pulp (differente da quello di Tarantino) è un film emozionante da apprezzare.

venerdì 5 ottobre 2012

Ritorno A Cold Mountain (2003)


Regia: Anthony Minghella
Anno: 2003
Titolo originale: Cold Mountain
Voto: 5/10
Pagina di IMDb (7.2)
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Vi metto subito in guardia: è un polpettone. Con la guerra non ha quasi niente a che vedere, tranne l'ambientazione come sottofondo. Non che mi interessasse da questo punto di vista, anzi da piccolo neanche cacavo troppo Nord e Sud quindi Minghella con me parte svantaggiato. Attirato anche dai nomi, non è che posso ritenermi particolarmente soddisfatto: Jude Law non dà il meglio di sè sebbene sia accettabile nel suo fare poco, di Nicole Kidman si vede a mala pane il 60% del suo culo e Renee Zellweger è quasi mitica, ma doppiata con una voce troppo odiosa e stridula. Ci sarebbe anche una particina da quasi comparsa della Portman e poi si scende per gradi. A parte tutto il film può piacere, o può anche far fare bella figura. Trattasi di storia d'amore, di quello forte, platonico, strappalacrime, straziante e così via. Lo consiglio a  due fidanzatini di primo pelo, sempre se lei non lo ha già visto otto volte al cinema e sempre se lui non è solito russare a volume alto. E' quindi una storia drammatica con forti dosi sentimentali che adombrano le barbarie e gli strazi della guerra, qualunque essa sia. Il bello, se vogliamo, è che nonostante tutto la storia si segue ed il montaggio in alcune parti è davvero buono così come la fotografia. Peccato davvero che non sia il mio genere, o meglio: peccato davvero che la pellicola non abbia avuto modo di evidenziare altri aspetti sicuramente più interessanti. Usare paesaggi e colori in questo modo, è davvero uno spreco per un bacio dato e per sempre ricordato. C'è a chi piace è vero, e che se lo tenga stretto tra le cosce come il palo della staccionata [semi cit. di Renee Zellweger].

Amazon Cloud Player

Accedo ad Amazon ed ecco che appare subito il link per il nuovo servizio MP3 Store in linea con tanti altri già disponibili sul web. Certo, per chi è un cliente affezionato di questo sito di ecommerce, avrà già notato l'App-Shop per dispositivi mobili e l'ebook Store per il Kindle (e non solo). Ovviamente questi di cui mi accingo a parlare sono servizi già disponibili da tempo per altre nazioni, ma da oggi eccoli presenti anche per la nostra amata Italia. L'Amazon Cloud Player è compatibile con qualsiasi tipo di pc , smartphone Android ed iPhone, tablet Kindle ed Android. In pratica è un cloud per salvare le tracce acquistate sullo store, o per importare la propria musica ed averla disponibile ovunque. L'account base permette il salvataggio di 250 titoli e se vogliamo acquistare i prodotti abbiamo tracce che partono da 0,99 euro, quindi sugli standard di Apple. Cosa molto gradita sono le offerte per album completi o la possibilità di scaricare alcuni prodotti in maniera gratuita. Se poi avete materiale acquistato tramite iTunes non disperate: Amazon permette di importare anche quelle canzoni. Il limite di 250 titoli non è altissimo, ma vale solo per quelli importati, mentre potete conservare qualsiasi canzone acquista regolarmente dal negozio. Se poi non basta lo spazio con 24.99 euro all'anno i titoli archiviabili saranno 250 mila. Su questo ci sto facendo un pensierino, nonostante l'unico formato accettato sembra essere l mp3. Per Android basta scaricare Amazon MP3 ed abbiamo già disponibile tutta la collezione sincronizzata sul dispositivo. Per ora niente di eccezionale, ma di sicuro qualcosa di comodo.

This Must Be The Place (2011)


Regia: Paolo Sorrentino
Anno: 2011
Titolo originale: This Must Be The Place
Voto: 5/10
Pagina di IMDB (6.7)
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Se leggi Sean Penn sulla locandina sei abituato ad aspettarti qualcosa di particolarmente sensazionale. Per certi versi anche in questo film di Sorrentino è così. Penn è solo un (grande) attore e non veste altri panni se non quelli del soggetto che recita. Potevamo aspettarci qualcosa di più da lui? Non credo, sebbene la prova sia da considerarsi sopra la media, il suo volto, le sue fattezze, i suoi atteggiamenti risultano ben troppo ingabbiati. Ci si attende un evolversi in crescendo, mentre il decollo non avviene mai. Un continuo rombo dei motori, ma manca una planata di quelle come si deve. Secondo me la colpa principale sta in Sorrentino, che nel suo zapping musicale, vuol far confluire tantissimi temi importanti: questi però risultano al termine della pellicola, solo come un'accozzaglia sconclusionata. Poteva fare molto di più, con molto di meno. La carriera di una rockstar ormai in pensione, mal si sposa con l'olocausto e al ricerca di se stesso ha poco a vedere con la redenzione e la promessa mai fatta ad un padre mai conosciuto.  Tutta la trama sembra una no sense story, in cui si alternano scene di ogni tipo, da quelle quasi oniriche a quelle quasi di azione. E' tutto un eterno quasi. Come se non bastasse mancano i punti di riferimento, che se rendono il tutto abbastanza originale danno anche quel forte senso di inutilità: il pickup che prende fuoco, il passaggio al pellerossa e persino la stessa traccia dei Talking Head cantata dal bambino, sono scene prese e messe lì. Tanto per fare la ganzata secondo me, e non tutti i registi possono permetterselo. L'emarginazione di John Smith, aka Cheyenne fa la giusta presa sul pubblico che però non si aspetta deviazioni così improvvise. Buono, anzi bellissimo, il contrasto che si crea con la figura androgina e dark ed i fantastici esterni dai colori vivaci che hanno la meglio su buona parte del film. Però davvero resti con un groppo in gola: non sai se prenderlo sul serio o no. Il personaggio è volutamente spento e probabilmente devastato dai bagordi e dall'eroina degli anni che furono, ma ha il tempo per gestire cose incredibili ed essere il fulcro di un'avventura che si sviluppa in maniera un po' macchinosa. Se sei apatico magari ti attacchi a qualsiasi cosa può di non sprofondare, anche ad una vendetta che non sarà mai la tua. Personalmente, ad esclusione della bella fotografia, della prestante colonna sonora e del volto delizioso di Penn non riesco ad apprezzare This Must Be The Place...

giovedì 4 ottobre 2012

Impostor (2002)


Regia: Gary Fleder
Anno: 2002
Titolo originale: Impostor
Voto: 5/10
Pagina di IMDB (6.1)
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Impostor è uno dei tanti film basati su racconti o romanzi di Philip K. Dick e come tradizione vuole è difficile trovare una trasposizione cinematografica che non sia buona. Nonostante la poca notorietà, anche questa pellicola fa il suo dovere e riesce a colmare alcuni limiti che ha da sempre avuto la penna di uno dei più grandi visionari del secolo scorso. Di Dick infatti apprezziamo le idee, l'immaginazione e quel senso paranoico che riesce ad insinuare in quasi ogni suo lavoro. Nonostante i numerosi libri letti di questo sensazionale autore, tale racconto (in italiano semplicemente L'Impostore) mi mancava, ma non per questo non riesco a cogliere in esso tutta la bibliografia che il buon Dick ci ha abituato ad apprezzare. Niente è quel che sembra e tutto resta confuso: la regia evidentemente conosce l'autore e riesce ad evidenziare i suoi pensieri più forti. Pur non essendo un capolavoro le ambientazioni e gli scenari restano piacevoli, sorprendentemente poveri di dettagli creati da effetti speciali, ma ben costruiti. Il mondo distopico creato, mette in soggezione e ti fa paura. Non per la guerra in atto contro una razza aliena superiore a noi, ma per ciò che il regime militare impone. La parte orwelliana di Dick si respira a pieni polmoni in questo film, dove un innocente può essere colpevole anche solo con un minimo dubbio da parte del giudicante. Non è certo una novità giocare su questi temi, ma la proiezione futuristica rende bene l'idea. Ciò che manca è il fatto di rendere il tutto veramente sensazionale, a partire dal dubbio amletico del protagonista (Gary Sinise) su chi veramente lui stesso sia. Alcune scene d'azione sono simpatiche, ma ci stanno come il cavolo a merenda, io personalmente avrei preferito marcare di più le problematiche psicologiche, visto che inoltre è stato scelto come anti eroe un cittadino non votato all'avventura. L'opera si lascia guardare, con la consapevolezza che esista altro di più raffinato.

martedì 2 ottobre 2012

Juventus 1 - Shakhtar Donetsk 1

La Juventus continua a non perdere, ma questa volta neanche vince. Ed è un male, visto che si giocava in casa contro gli ucraini dello Shakhtar, squadra di tutto rispetto, ma decisamente alla nostra portata. La partita ha anche poco da essere commentata, ma per dovere di cronaca non mi tiro indietro. Purtroppo hanno giocato meglio ed hanno tenuto in mano il gioco per tutto il primo tempo e nel finale. Juve troppo timorosa e che se lascia campo agli avversari soffre. Soffre come soffrono i suoi attaccanti, forse di poco peso per l'Europa, che difficilmente si rendono pericolosi. Non punto il dito su quel solo reparto, anche il centrocampo è venuto a mancare, con pochi fraseggi degni di nota. La partita bisogna farla noi, ed essere meno attendisti. Poi certo, tutto ci può stare, ed a conti fatti il pareggio va stretto agli ucraini. Due punti in due partite fanno suonare un campanello d'allarme e gli aspetti positivi come la rimonta ed il non soccombere, vengono adombrati dalla scarsa prestazione globale. Dopo l'umiliazione della Roma è sconcertante vedere i bianconeri senza idea e con poca determinazione, graziata da un paio di episodi favorevoli. Speriamo di andare decisamente meglio in Danimarca contro dei lillipuziani del calcio e di sperare nelle gare di ritorno. Che si possa fare meglio è fuori discussione, anche perchè giocare così male è da film horror.

lunedì 1 ottobre 2012

Come aggiungere le nuove emoticons a Whatsapp

Erano i primi di luglio che mi interrogavo su Whatsapp e su cosa effettivamente promettesse. Alla fine in questi due mesi ho iniziato ad utilizzarlo in maniera abbastanza massiccia pure io. Mi sono arreso, come era prevedibile. Da alcuni giorni poi ricevo dei messaggi (stucchevoli) in stile catena di Tony da Gela (Sant'Antonio per gli amici religiosi). In pratica secondo il misterioso e furbo messaggio se ricondividiamo con altri dieci contatti quel set di icone o emoticons le avremo disponibili. Non ci ho provato, salvo rispedirlo al mittente giusto per rompere un po' il cazzo le palle. Ad ogni modo se capita anche a voi e non resistete alla tentazione di avere tante nuove faccine con cui stupire gli amici, non fate i grulli o le pecore. Non funziona. Ovviamente direi. Se volete potete anche provarci, ma non avrete nessun risultato se non quello di tormentare i vostri amici. Se le volete realmente aggiungere non dovrete far altro che aggiornare l'applicazione nativa. Quindi non state neanche a cercare sul market nuovi set di icone che sì possono essere utili, ma non comprendono i caratteri ufficiali che vedete. Per chi usa iPhone non so se funziona, ma credo di sì, io ho Android ed ho fatto così: invece di attendere l'aggiornamento dal play di google sono andato sul sito di Whatsapp con lo smartphone. Qui scegliete la versione per il vostro SO ed il gioco è fatto. Per noi robottini l'ultima versione è la 2.8.5224, scaricate l apk e lo installate. Ricordo che dovete aver abilitato il download di applicazioni da terze parti. L'installazione avviene in maniera indolore sovrascrivendo la vecchia. Adesso avrete tanti nuovi set di icone, emoticons, emoji o come diavolo intendete chiamare le faccine. Se per iPhone non funziona (vedo dal sito che la versione disponibile è la 2.8.4) credo che non ci sia da preoccuparsi: dovrebbero essere disponibili se aggiornate a IOS6. Non ci metto la mano sul fuoco, ma provare non costa nulla, a parte perdervi se voleste utilizzare lo smartphone come navigatore....