mercoledì 5 giugno 2013

Il Cacciatore (1978)


Regia: Michael Cimino
Anno: 1978
Titolo originale: The Deer Hunter
Voto: 8/10
Pagina di IMDB (8.2)
Pagina di I Check Movies
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Michael Cimino, forse restando un nome non troppo conosciuto, con Il Cacciatore è riuscito ad entrare nella top qualcosa del cinema. Perchè ha creato un un capolavoro senza tempo che non perde il suo valore ed il suo significato neanche ad anni di distanza. E sebbene sia da considerarsi un film sulla guerra, questa è descritta solo in via marginale: è il sottofondo di una storia più ampia, sull'amicizia soprattutto e sulla vita dei protagonisti. Questi (Robert De Niro, Christopher Walken, John Savage, John Cazale, George Dzundza e Meryl Streep) di origine russa legati alla propria terra natia, ma anche all'America che li ha adottati e fatti partire per l'orribile Vietnam, vivono in un sobborgo fortemente industrializzato della Pennsylvania. Vivacemente, tra piccoli e grandi problemi che non sono certo insormontabili e fanno da cornice alle loro vite semplici e decisamente genuine. Da qui l'atto geniale di presentare i giovani per un buon terzo della pellicola (che dura circa tre ore) ed introdurre ogni personaggio in maniera decisamente corposa. Solo nella seconda parte vediamo gli orrori della guerra che mutano, soprattutto psicologicamente, i protagonisti. Tanto di cappello a tutte le prove recitative che ci proiettano vere sensazioni e volti ora impauriti, ora affranti, ora desiderosi di dare un senso alle vite. E' difficile mettere nero su bianco il mix poderoso di sentimenti che una regia così attenta cerca di trasmettere. Eppure sul Vietnam si è visto già molto (Cimino lo fa nel 1978) e molto vedremo, anche in maniera più descrittiva: certo è però che Il Cacciatore rappresenta uno dei migliori esempi di cinema su questo genere. Ogni scena ha il suo forte impatto emotivo, che si tratti di una festa di matrimonio (che coincide con l'addio) in cui tutti cantano ubriachi ed allegri, o nelle ripetute roulette russe che vedono "un solo colpo" come unica via di fuga dal baratro. "Un solo colpo" è anche ciò che si impongono di usare durante le battute di caccia, in contrapposizione alla guerra sull'altro fronte, dove forse gli uomini hanno meno possibilità di resistere rispetto ai cervi. Perchè l'uomo può anche crollare mentalmente, nonostante il valore dell'amicizia che cerca sempre, inesorabilmente di avere la meglio. Una pellicola comunque dal forte impatto: fotografico, scenografico e musicale in cui gli attori riescono ad avere un comportamento ultra realistico.

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