venerdì 21 giugno 2013

Integrati a Berlino

Chi mi legge appassionatamente sa che era gia successo per Londra e per Siena. Sto parlando del fatto di integrarsi in una città che non è la tua. Da buon Berlinese mi sono svegliato presto e sono andato a fare la spesa al Lidle ed a studiare le loro curiose abitudini  nei confronti delle bottiglie vuote. Sfidato un caldo torrido e rigoroso ci lanciamo a fare colazione da Anna Blume in maniera molto pittoresca. Ci dedichiamo quindi alla Berlino artistica, sempre lottando contro un caldo da Guatemala (Maremma maiala) e visitiamo il Museum Hamburger Bahnhof, con esposizioni di arte contemporanea (tipo Andy Warhol). Bastiancino, l unico esperto nel campo gli dà un cinque come voto. Io meno, visto che abbiamo  pagato 14 euro. Proseguiamo per il Reichstag ed entriamo nel parco Tiergarden sperando di trovare qualche chiosco dove bere e mangiare. Dopo chilometriche sembrano anni luce sotto il sole imperterrito ne troviamo uno che ci rifila una sorte di salsicciaquasiwurstel con le patate. Intanto un bicchiere di acqua costa come due litri di gasolio. A pranzo ci andata male, nonostante che ci fossimo integrati con la popolazione autoctona (parola tedesca). Ci capita poi di vedere una spiaggia   un prato di nudisti con esposizione di cicce bianche.E' la volta poi della Neue Nationalgalerie, interessane ma senza epreonisti. Riposino poi al Sony Center, al fresco, visita del mausoleo dell'Olocausto e cena dagli indiani. Ottima a dire il vero. E all'improvviso.... La tempesta. Fiumi di acqua dal cielo (Valeh ed io giustamente in infradito), un ritorno mozzafiato con quel sapore di cane bagnato che non guasta. Domani chissà che tempo farà a Berlino.

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