giovedì 31 ottobre 2013

Juventus 4 - Catania 0

Nonostante tutti i miei arzigogoli per non saperlo, sono arrivato a casa che conoscevo già il risultato del primo tempo. Anche fingendo quindi, ero a cuor leggero: la gara abbastanza opaca e disattenta dei primi quarantacinque minuti mi ha sconvolto poco. Addirittura vedere De Ceglie che non è il peggiore, ma uno dei più in palla, poteva essere inammissibile in condizioni normali. Finalmente gira bene però, perchè diciamolo chiaramente, il risultato è troppo pesante per come abbiamo iniziato. Vidal, tra i peggiori, nella sua prestazione più buia apre le danze con un tiro doppiamente deviato. Poi ci pensa il genio di Pirlo su punizione ad aumentare il vantaggio e farci stare più tranquilli. Non che abbiamo mai rischiato, ma quest'anno non si sa mai... E' quindi la volta di Tevez alla sua sesta rete stagionale, seguito da Bonucci con assist di un buon Giovinco. Quattro gollettini, senza subirne neanche uno. Gira voce sia entrato anche Motta. Non so chi sia, e comunque non l'ho visto.

lunedì 28 ottobre 2013

Mystic Pizza (1988)


Regia: Donald Petrie
Anno: 1988
Titolo originale: Mystic PizzaVoto: 4/10
Pagina di IMDB (6.0)
Pagina di I Check Movies

Sdolcinata e smielata commedia romantica che vede agli esordi (o quasi) Julia Roberts, Annabeth Gish, Lili Taylor e perfino Matt Demon in una particella di circa mezzo minuto. Al di là di questo non c’è nient’altro di interessante da dire o da vedere. Forse a qualcuna delle mie innumerevoli e graziose lettrici piacerà guardare un intreccio soporifero di tre storielle d’amore, due delle quali finiscono bene, la terza sarebbe no. Sarebbe stato un affronto all’intelletto umano ed alla mia resistenza. Comunque non è il mio genere e credo lo si sia capito, tanto più che la trama è colma di clichè e luoghi comuni, anche se alcuni creati a caso. Avvicinare gli aggettivi “superba” e “portoghese” alla pizza, per un italiano è qualcosa di inconcepibile, ma potrebbe pure starci. Un ragazzo che rifiuta un pompino dalla popria ragazza è invece un malato mentale. A parte questo non c’è niente che esalti la visione della pellicola, scialba, noiosa e da carie.

Vestito Per Uccidere (1980)


Regia: Brian De Palma
Anno: 1980
Titolo originale: Dressed To Kill
Voto: 5/10
Pagina di IMDB (7.1)
Pagina di I Check Movies

Non è uno di quei film che mi dice molto. Tipicamente anni ottanta, un thriller con sangue e violenza a sprazzi ed una forte dose erotica con diverse scene di nudo o quasi. La trama è intrigante al punto giusto, ma  a tratti noiosa e non so come spiegarla, se non riutilizzare il "tipicamente anni ottanta". C'è la donna con al crisi di mezza età, c'è la puttana (Nancy Allen che tutti ricorderete nei Robocop ed in Carrie) e c'è pure il ragazzino nerd che aiuta il tipico investigatore della polizia a risolvere il caso. Ogni ingrediente ricorda quindi proprio quegli anni. Non è un male, poi l'anno di produzione guarda caso è proprio quello, ma qualcosa da cui ormai sono assuefatto. Brian De Palma inoltre era già conosciuto allora e si nota che ci sa fare, sebbene si possa candidamente dire che è un prodotto lontano da altri suoi che lo hanno reso più celebre. Però montaggio e fotografia sono gestiti in maniera ottimale, forse troppo per ciò che la trama racconta. Questa è infatti senza dubbio il punto debole, presa e messa lì, avvolta da un non so che di impalpabile. Troppo scontato il finale, troppo veloce e poco investigativo il processo in cui si arriva a scovare il colpevole. Quindi tecnicamente siamo su alti livelli, con personaggi che ti invogliano a proseguire nella visione, ma sulla bilancia se mettiamo tutto, non si può certo parlare di must a tutti i costi.

domenica 27 ottobre 2013

Juventus 2 - Genoa 0

S', dai. Secondo me vinciamo lo scudetto anche per quest'anno. Il Genoa ad una sola e sperduta punta non è certo l'avversario più temibile da trovare, però tutto sommato restiamo i più forti. O almeno non siamo inferiori a Napoli e Roma. Ovviamente ci sono ancora cose da aggiustare, soprattutto in fase in difensiva, perchè dieci reti subite in questa fase del campionato restano davvero tante, e magari certe volte essere leggermente più decisivi sotto porta non guasterebbe. Poi con il rientro degli infortunati si possono tiare le somme, ma tutti per cantare vittoria devono attendere maggio, intanto che facciano pure il loro percorso. Oggi restava comunque una partita importante, perchè venivamo da due sconfitte consecutive e ci servivano sia un risultato concreto sia una prova maiuscola e corale. Entrambi gli obiettivi sono stati raggiunti, ed eccoci qui, di nuovo a lottare. Ricordo religioso: non siamo a cavallo del Giubileo.

sabato 26 ottobre 2013

Superman II (1980)


Regia: Richard Donner, Richard Lester
Anno: 1980
Titolo originale: Superman II
Voto: 6/10
Pagina di IMDB (6.7)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon (cofanetto)

Nostalgicamente parlando il secondo è il mio preferito. Migliore del primo, non so se per gusto personale o semplicemente in maniera oggettiva, visto che sono stati girati quasi in contemporanea o comunque a poca distanza l'uno dall'altro. Tanto più che la maggior parte delle scene sono state girate sotto la regia di Donner  sebbene il regista accreditato sia soltanto Lester. Di buono c'è la non presenza di Brando che nel primo ancora non riesco a capire cosa ci stesse a fare, se non a prendere una busta paga esagerata per un paio di battute. Comunque è molto simile, per effetti speciali, fotografia e dialoghi al primo capitolo, ma se vogliamo meno stucchevole e più terra terra. Di sicuro più avvincente: ci sono tre villains in più oltre al simpatico Lex Luthor. E mi ha sempre colpito il fatto che Super Uomo (vergogna di nome) li sconfiggesse con l'astuzia invece che con la forza. Non mancano scene che se viste con attenzione, o con gli occhi di chi ha ha già fatto la prima elementare, risultano ridicole: Lois è innamorata di Superman non di Clark, è ovvio. Anche se non vogliamo fare i maliziosi a lei interessa l'uomo duro, d'acciaio in ogni parte del corpo. L'idiota però decise di non essere se stesse a restare un nerd a vita. Lex Luthor si accontenta dell'Australia pur sapendo che lo perculeggiano e si fa imbrogliare al quadrato anche da Superman. Tornare dal Polo Nord a piedi è semplice, arrivarci è difficile. Però è in questo film la mia scena preferita di tutti i Superman vecchi: quando vestito da Clark torna nella tavola calda a gonfiare di botte il bullo. La versione bluray del cofanetto è ricca di contenuti, ma manca la director's cut di Donner. Ecco gli extra con i minuti tra parentesi:

- Commento
- Making of (52)
- Superman's souffle (1)
- First Flight (13)
- Fleicher studios: episodi (79)
- trailer

mercoledì 23 ottobre 2013

Real Madrid 2 - Juventus 1

Ci sono partite in cui puoi arrabbiarti con la tua squadra perchè ha sbagliato la partita o perchè non ha dato il massimo durante la gara. Non è questo il caso: sulla carta, fuori casa, contro il Real hai poche chance. Però in campo la Juventus ha dimostrato di esserci più delle blancos: coraggio, orgoglio, caparbietà. Fino a che ha potuto, ha fatto la gara. Poi una scellerata decisione arbitrale che ci lascia in dieci per tutto il secondo tempo, ha compromesso tutto l'incontro. In Europa certi errori non dovrebbero essere ammessi, ma si sà, fanno parte del gioco. Bella comunque la nostra prestazione, con tutti i limiti del caso. Solito gol però preso nei minuti iniziali e stupido rigore che ha rimesso in vantaggio il Real, quando invece sembrava che potevamo dare qualcosa di più. Il calcio è anche questo, e  dopo la rimonta della Fiorentina non mi stupisco più di nulla. Peccato davvero però. Adesso (ma anche con un pareggio) siamo costretti a vincere in Turchia in ogni caso. E magari riprovare con i madrileni a casa nostra. Altri nove punti in palio, che tutto sommato possono essere alla nostra portata.

Il Circo Degli Orrori (1960)


Regia: Sidney Hayers
Anno: 1960
Titolo originale: Circus Of Horrors
Voto: 4/10
Pagina di IMDB (6.1)
Pagina di I Check Movies

Credo di averlo nella videoteca perché faceva parte di uno dei primi_horror_non_so_che o non_so_come o must:_da_vedere_assolutamente. O forse l’ho semplicemente preso per sbaglio. Fatto sta che a me il circo in sé non piaccia proprio per niente e vederlo, anche se a mo’ di cornice, mi ha pregiudicato quasi tutta la visione. Insopportabili poi le musichine caratteristiche ed odiosa pure “look for the star” di Garry Miles che fa da colonna sonora. Davvero, ho avuto i brividi. Ma non di paura. Prima di scrivere la recensione ho voluto cercare un po’ qua e un po’ là per dargli un senso: si parla di violenza a sfondo sessuale e sadismo. Forse ero talmente concentrato nello schifare animali e trapezisti che non mi sono accorto di tutto ciò. Ok, alcuni omicidi, forse con una punta di sangue che cola, ma psicologicamente abbiamo un ricatto che fa leva su fatti improbabili. La trama è scarsa, poco credibile, per lunghi tratti noiosa nonostante tutto sommato non si superi l’ora e mezza. Forse per il 1960 era giusto così, resto con il dubbio che più che un horror sia stata una passerella per alcune belle figliole dell’epoca. Perché se la regia (o chi per essa) voleva ribaltare il concetto di circo mettendo da parte i fenomeni da baraccone e osannando la bellezza (di persone che erano criminali) non c’è riuscito per nulla. Insomma, evitatelo pure, ho fatto da cavia.

martedì 22 ottobre 2013

Horse Feathers - I Fratelli Marx Al College (1932)


Regia: Norman Z. McLeod
Anno: 1932
Titolo originale: Horse Feathers
Voto: 5/10
Pagina di IMDB (7.6)
Pagina di I Check Movies

Altra pietra miliare della comicità dei Fratelli Marx, conosciuto anche con il titolo di Piume Di Cavallo per restare collegati all’originale americano. E’ una pesante e per niente velata satira nei confronti del sistema universitario a stelle e strisce dell’epoca, decisamente surreale e caotico. Come per altri loro lavori abbiamo uno stato d’arte confusionario a tratti nevrotico che anticipa, forse troppo, espedienti utilizzati poi decenni a seguire. Preso oggi resta complicato, preso allora risulta avveniristico. E’ il mio secondo film dei Fratelli Marx e se dovessi dire che mi fanno crepare dalle risate sarei bugiardo. Del resto per capire bene i lavori di satire credo si debba essere abbastanza informati sulla vittima designata, in questo caso la cultura universitaria USA anni trenta. Il resto sono simpatiche gag e battute che hanno davvero, e non lo dico per dire, una marcia in più. Magari anche copiate in centinaia di altre occasioni da comici più vicini ai giorni d’oggi di quanto potessero essere loro. Le parti cantate in stile musical, sebbene servano più che altro da collante, poi non le sopporto e mi fanno scendere un po’ la simpatia che provo il gruppo di fratelli. Forse però all’epoca non potevano fare altrimenti. Mi resta da capire se la satira sia usata da pretesto per le innumerevoli e rocambolesche scene comiche, oppure queste siano strettamente legate alla trama ed al tema di fondo.

lunedì 21 ottobre 2013

Saw V (2008)


Regia: David Hackl
Anno: 2008
Titolo originale: Saw V
Voto: 3/10
Pagina di IMDB (5.6)
Pagina di I Check Movies
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Più che una serie di film adesso  pare un vero e proprio telefilm, con la puntata attuale che spiega la precedente. Insomma una bella presa per il culo, non sapendo più cosa inventarsi vanno avanti creando le basi per il capitolo successivo. Ma del Saw originale si sono perse le tracce ed è evidente che il tema si è esaurito, così come le idee relative agli omicidi o le scelte da prendere. Resta lo stile cupo e tenebroso, i detective di stampo noir e qualche schizzo di sangue, ma l’ingegno è davvero poco. Addirittura ora una sega circolare che affetta un braccio riesce a tirar fuori due litri e mezzo di sangue in neanche dieci minuti. Per cosa? Per introdurre i probabili nuovi killer del prossimo film? La trama va avanti a stento, aiutata da alcuni flashback che hanno il solito compito di allungare il brodo. Del resto chi se ne frega di come Saw abbia catturato il ciccione del terzo? Quarto? Boh chi si ricorda più. Ecco, di sicuro anche questo non è indimenticabile. Non peggiore dell’ultimo, ma non si merita molto di più. Game over? Neanche per sogno, inoltre questa volta non hanno avuto il coraggio di pronunciarlo alla fine.

domenica 20 ottobre 2013

Richard K. Morgan - Il Ritorno Delle Furie


Autore: Richard K. Morgan
Anno: 2005
Titolo originale: Woken Furies
Pagine: 569
Voto: 5/5
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Trama del libro e quarta di copertina:

 Da tempo immemorabile, Harlan's World - un pianeta ricoperto dagli oceani e con soltanto II cinque per cento di terra abitabile - è dominato da un'unica famiglia: gli Harlan, appunto. È questo il luogo in cui è nato Takeshi Kovacs e in cui l'ex mercenario è tornato. Ma New Hakkaido, la fredda, insensibile e labirintica capitale, è un posto molto pericoloso, soprattutto per Takeshi, che prima di diventare un soldato era un elemento di spicco nelle gang locali. Così, in un ambiente in cui si aggirano criminali e cacciatori di teste, predicatori religiosi e politici senza scrupoli, Takeshi affonderà in un vortice di intrighi e violenza, e dovrà confrontarsi con un nemico inaspettato: in una società che ha sconfitto la morte - la coscienza può essere digitalizzata e trasferita in un altro corpo -, Takeshi dovrà affrontare una versione di se stesso molto più giovane, forte e determinata. Una cosa soltanto è sicura: uno dei due Takeshi Kovacs deve morire...

Commento personale e recensione: 

Certe volte le parole sono sprecate, soprattutto se si cerca di descrivere ciò che consideriamo un altro capolavoro. Nell'insieme della trilogia (qui recensito solo il secondo capitolo) è forse il più debole se visto oggettivamente e singolarmente. In quanto a piacere datomi durante la lettura invece non posso metterlo su un piano inferiore. Può darsi che la sua componente cyberpunk sia più debole, o anche che manchi una vera e propria novità che faccia da fulcro come invece è avvenuto nei romanzi passati, è magari una centinaio di pagine tolte qua e là lo avrebbero reso più snello, ma... Ma riga dopo riga, pensiero dopo pensiero, Kovacs ci guida prepotentemente in un'avventura ancora una volta mozzafiato. Lo stile è il solito, molto dettagliato ed in alcuni casi prolisso, però come fai a stancarti? Io riesco a pendere dalle labbra di Morgan anche quando tratta argomenti che notoriamente potrebbero stancarmi. Apre porte su porte chiudendone nel corso della narrazione solo alcune, per poi riaprirle a farti sempre sbirciare oltre. Politica, filosofia, religione, ma anche tantissima azione e fantascienza pura: adesso il nostro anti eroe dovrà fare i conti con un giovane se stesse, riportato in vita solo per distruggere l'originale. Già questo per me ha il solito impatto delle custodie che tendono all'immortalità e dei marziani. Peccato che l'autore ci giri parecchio intorno, ma lo fa senza annoiare e con grande maestria. Ho impiegato diverso tempo per arrivare alla fine, interessante, ma non da bomba atomica, eppure ho cercato di farmelo durare abbastanza. E' uno di quei libri che non vorresti finissero mai, invece con l'ultima pagina si chiude anche la trilogia. A questo punto proverò con altri suoi romanzi, capace che mi danno le solite emozioni.

Fiorentina 4 - Juventus 2

Non è capitato spesso di commentare questi risultati che hanno un retrogusto molto fantasy. In tutta la mia sportività neanche posso dire che la Florentia Viola abbia meritato di vincere, figuriamoci di segnare quattro reti. Eppure oh, è successo. Devo quindi ricredere i miei pareri riguardo ai miracoli, e tenere alto il vecchio detto che la palla è tonda. Fino alla rete (grazie ad un rigore che resta in linea con il fantasy) neanche avevano tirato in porta, e sotto di due gol vedevo ormai la Juventus vincere a mani basse. Abbiamo anche sfiorato il terzo in due occasioni. Poi il caos. Proseguito anche grazie alla statuetta di Buffon (sono però due anni che lo faccio presente) e a.. boh, svarioni dovuti ad un calo di concentrazione? E sì che la partita era anche importante vista la fuga della Roma, lo stop del Napoli e la prossima partita con il Real. Ormai è andata, speriamo solo possa servire da lezione e che mercoledì non subiamo un contraccolpo. Boh speriamo. Tanto è gratis.

Agente 007 - Licenza Di Uccidere (1962)


Regia: Terence Young
Anno: 1962
Titolo originale: Dr. No
Voto: 6/10
Pagina di IMDB (7.3)
Pagina di I Check Movies
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E' sempre un'emozione guardare il primo film di una lunga saga, iniziata oltre cinquanta anni fa ed ancora in voga. Inoltre non lo avevo mai visto, sebbene l'immagine di Ursula Andress in costume da bagno avvicinata da Sean Connery l'hanno passata in mille modi alla tv. Siamo nel 1962 ed una pellicola del genere sul mondo dello spionaggio è inutile dire che ha fatto da apripista molto altro che è venuto dopo. Ma non solo: ha dato il via ad un personaggio, già conosciuto letterariamente (non so quanto) ed al suo modo di essere e di fare. "Il mio nome è Bond, James Bond" è divenuto un classico, così come il suo particolare Martini e Vodka, agitato e non mescolato. Non sarà sicuramente un must dalla bellezza insostenibile, ma grazie a questo lavoro di Terence Young tanto per cominciare abbiamo molte cose, Sean Connery compreso. Poi la trama può essere anche superficiale, non certo da bambini, e non troppo articolata, ma si segue con attenzione. Ovviamente oggi certi dialoghi esageratamente da macho farebbero buttare il film in un cestino, così come alcune trovate poco eleganti per presentare il mondo dello spionaggio, con inseguimenti, pedinamenti, camuffamenti che forse anche le Giovani Marmotte si vergognerebbero a fare. Messe quindi da parte tutte le brutture del caso ecco le spie occidentali che combattono la temibile SPECTRE che vorrebbe conquistare il mondo. E ciò si segue in maniera abbastanza spensierata da parte nostra, abituati ad ogni tipo di catastrofe e di guerra, ma per l'epoca era un nemico globale che non si identificava esclusivamente nella nazione rivale. Da vedere, assieme a tutto il seguito.

venerdì 18 ottobre 2013

Scary Movie 3 - Una Risata Vi Seppellirà (2003)


Regia: David Zucker
Anno: 2003
Titolo originale: Scary Movie 3
Voto: 5/10
Pagina di IMDB (5.3)
Pagina di I Check Movies
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A mio avviso c’è stato un bel miglioramento rispetto al secondo capitolo, perché anche se persa l’originalità dello schema della parodia, possiamo contare su alcune scene divertenti, ben legate le une alle altre. Lo spirito che Zucker riesce a far aleggiare è superiore ad altre pellicole demenziali. Siamo sul leggero, ma è proprio ciò che ci vuole. Come già accennato in precedenza Scary Movie diventa tradizione, anche solo per scoprire quali sono le altre pellicole prese di mira. Può essere un appuntamento fisso a cui incollarsi per passare bene un’oretta. Questa volta la trama segue principalmente quella di The Ring e di Signs, ma non mancano tantissimi altri riferimenti ad almeno una decina di film del periodo. Popcorn ed alcuni amici, purchè non abbiano una risata sguaiata. Tu sei ancora una bambina, un po' cadaverina...

giovedì 17 ottobre 2013

Nightmare 2 - La Rivincita (1985)


Regia: Jack Sholder
Anno: 1985
Titolo originale: A Nightmare On Elm Street Part 2: Freddy’s Revenge
Voto: 4/10
Pagina di IMDB (5.1)
Pagina di I Check Movies
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Un incubo. Già già. Un incubo è guardare questo pietoso sequel che snatura il vero essere del lavoro di Craven che giocava astutamente con fantastico e reale all’interno del mondo dei sogni. Riusciva a dare un senso all’horror presente nella pellicola toccando anche temi più profondi che andavano oltre la splatterata fine a se stessa. Qui invece tutto si capovolge: per dare un seguito, forse originale e distaccato dal primo capitolo, sì dà un potere senza senso a Freddy, ovvero quello di agire anche nel mondo reale. Inizialmente, grazie (o per colpa) ad una trama confusa neanche si capisce troppo bene la distinzione tra l’incubo e la realtà. Magari i personaggi agiscono mentre sono sonnambuli… Non, è proprio il mostro che ora esce e fa una visita a tutti quanti senza bisogno del lato onirico. Insomma, è chiaro che in questo modo si perde tutta la sostanza. Possiamo anche chiudere un occhio, sul macabro recitare della Myers, visto che non si rischia niente di diverso se si dorme o no, ma non è solo lei a fare una figura barbina: lo stesso Freddy sembra un fantoccio ridicolmente rubato al Carnevale. Difficile possa fare paura a qualcuno più grande di cinque anni. Sequel da evitare.

Mission: Impossible III (2006)


Regia: J. J. Abrams
Anno: 2006
Titolo originale: Mission: Impossible III
Voto: 6/10
Pagina di IMDB (6.8)
Pagina di I Check Movies
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Il primo era di Brian De Palma  , il secondo di John Woo e questo terzo di J. J. Abrams: insomma, Mission: Impossible ha sempre avuto dei registi molto conosciuti e che hanno saputo portare il frinchising ad alti livelli. Qui si usa il clichè del doppio gioco e della falla interna con colpi di scena e complotti per tenere alta la tensione. Inutile dire però che l'ingrediente principale resta l'azione corredata da buoni effetti speciali che introducono nuove (o vecchie) tecnologie per portare avanti una missione che resta in linea con le altre. Resta sì impossibile ed esagerata, però sappiamo già cosa aspettarci. Possiamo anche escludere alcuni punti bassi nella trama, come la pantomima a Roma di fronte alle mura vaticane con i personaggi che gesticolano ridicolmente in romanesco o il fatto che a Shangai sia difficile trovare campo per il cellulare. Il resto è tanta adrenalina data soprattutto da un Tom Cruise che resta perennemente giovane nonostante all'anagrafe abbia una certa età. Fotografia ed ambientazioni sono entrambe stimolanti per una qualità video che pur non essendo eccelsa è sempre di ottimo godimento. Gli extra nel bluray non esistono ad esclusione del commento interattivo di cui non so che farmene.

mercoledì 16 ottobre 2013

Dexter [Stagione 3]


Anno: 2008
Stagione: 3
Titolo originale: Dexter
Numero episodi: 12
 
Una puntata tira l'altra, ma questo capita anche per le stagioni. Siamo così arrivati alla terza di Dexter in cui vediamo il nostro personaggio cercare di umanizzarsi: matrimonio, figlio e soprattutto un amico vero. Infatti Miguel Prado è per adesso la persona che è riuscita a stabilire il legame più saldo con il nostro serial killer preferito e risulta essere anche l'antagonista più interessante. Quello con una personalità ed un personaggio degno di nota, non creato solo per riempire qualche vuoto narrativo. C'è da dire quindi una cosa importante: se non ci fosse stato Prado avremmo avuto una soap opera con qualche schizzo di sangue. Già perchè dal punto di vista thriller questa terza stagione è davvero poca roba, non c'è niente di particolare che ti tenga incollato alla tv. Siamo ad operazioni già viste, appostamenti da dilettante, inseguimenti stupidi, catture poco impegnative, massacri pochi. E per di più si punta molto su storie d'amore e flirt all'ordine del giorno. Neanche fosse una commedia piuttosto che qualcosa di potenzialmente più alto. Io sono per vedere Dexter dare la caccia a chi si merita di essere ucciso. Aspettiamo quindi la quarta in cui dovrebbe essersi stabilizzato ed aver capito che può andare avanti da solo, anzi deve.

lunedì 14 ottobre 2013

The Killers - Day & Age


Artista: The Killers
Anno: 2008
Tracce: 11
Tipo album: studio
Pagina di MusicBrainz
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In anni meno sospetti non li avrei neanche degnati di uno sguardo. Ma le cose cambiano ed ogni situazione è singolare e differente dalle altre. Per questo Day & Age è entrato prepotentemente nella lista degli album indimenticabili che hanno tracciato la colonna sonora della mia vita. Ci sono infatti strade lunghe, desertiche, ma variopinte che ci portano in un viaggio tanto desiderato quanto aspettato da sempre. Queste strade hanno bisogno di essere percorse, almeno una volta, per capire la bellezza del mondo e della vita. I Killers mi hanno preso per mano, in due momenti totalmente differenti tra loro: lungo la via della felicità, in cui puoi aprirti e svagarti con chi ti sta accanto, e nel tragitto in cui non sai cosa viene dopo. In loop, a ripetizione, Che si tratti di tremila miglia o di centoundici chilometri, ci sono stati sempre loro e le emozioni che mi hanno tirato fuori. Non è quindi l'album in sè, quanto ciò che rappresenta a renderlo mitico. La voce di Brandon Flowers è Las Vegas. Una voce che è una città, un ricordo. Giovane e vecchia, speranza nel riuscire. Così quando mi è giunto a casa il cd ho capito che magari la neon tiger deve scappare, ha troppi pensieri per la testa. Luci spente ed accese ad intermittenza, non sempre posso pensare lucidamente, ma si può correre, con un amico a cui non serve dire grazie ed in solitaria per crescere più forte.


Il Curioso Caso Di Benjamin Button (2008)


Regia: David Fincher
Anno: 2008
Titolo originale: The Curious Case Of Benjamin Button
Voto: 6/10
Pagina di IMDB (7.8)
Pagina di I Check Movies
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Bello, lungo, a tratti noioso, ma essenzialmente curioso. Infatti il titolo, non a caso, lo lascia intendere. E' vero che alla fine la storia non è il massimo dal punto di vista del dinamismo, ma che vogliamo di più da un bambino che nasce vecchio e mano a mano che passano gli anni ringiovanisce divenendo un vecchietto giovanissimo? Non rimbambito, ma "rimbambinito". Eppure nell'arco di una vita così bislacca e differente dal solito e dalla normalità, Fincher decide di evidenziare non tanto le stranezze quanto la romantica storia d'amore tra Benjamin Button (Brad Pitt) e Daisy (Cate Blanchett) che destino o forza di volontà ha dell'incredibile. Con il tempo che scorre a ritroso per l'uno, e quello che scorre normalmente per l'altra, riusciranno a trovarsi a metà strada per provare a crearsi la loro. Purtroppo, nonostante l'idea assolutamente non malvagia ed effetti speciali da farti smascellare, in alcuni momenti è proprio la noia che ha la meglio su tutta la pellicola e lo rende poco appetibile. Così come alcune forzature riguardanti l'ingenuità del vecchio ragazzo, o la fretta con cui si decide di far incontrare padre e figlio, o ancora i momenti di vita in comune con Daisy che sono da carie nei denti... Tante piccole cose per le oltre due ore e mezzo di pellicola che narrano una storia drammatica e romantica, ma anche un po' esagerata. Come se di esagerato non ci fosse già qualcosa...Da vedere comunque e  non solo per gli effetti digitali di invecchiamento - ringiovanimento (già perchè nel 2008 comunque Brad Pitt non aveva venti anni), anche per la splendida fotografia, i costumi e tutta l'ambientazione. Un po' meno, la triste trama,

Giancarlo De Cataldo - Io Sono Il Libanese


Autore: Giancarlo De Cataldo
Anno: 2012
Titolo originale: Io Sono Il Libanese
Voto: 3/5
Pagine: 131
Pagina di Anobii
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Trama del libro e quarta di copertina:

Roma, 1976. Un anno prima che tutto accada. Il Libanese freme. Il Libanese ha tre amici, Dandi, il Bufalo, Scrocchiazeppi. Passa con loro da un colpetto all'altro, tiene le armi delle altre bande. Il Terribile, che aspira a diventare il capo dei capi, tratta lui e gli altri pischelli come miserabili. Ma il Libanese non è uno dei tanti. Il Libanese ha un sogno. Un sogno ancora troppo grande per lui. Poi, una sera, il Libanese incontra Giada. Lei è bella, ricca, inquieta. Lei vuole cambiare le cose. Lei vuole fare la rivoluzione. Giada appartiene a un altro mondo. Il Libanese ne è stregato. E nello stesso tempo comincia a intuire che proprio da quel mondo potrà venire l'idea che gli permetterà di rendere il suo sogno una realtà. È grazie a lei, inconsapevole guida, che il Libanese penetra nel mondo dei ricchi, prima come pusher di un grande artista schiavo dell'eroina, e poi organizzando, con i suoi compari, un primo sequestro di persona (preludio di quello che segnerà, appena pochi mesi dopo, la nascita della Banda): il sequestro di un ricchissimo palazzinaro, padre di Sandro, l'amico del cuore di Giada...

Commento personale e recensione:

 Come già accennato nella recensione della serie TV dedicata a Romanzo Criminale, posso definirmi un fan dell'universo creato e raccontato da De Cataldo. Così non potevo farmi mancare questa Roma del 1976 in cui il Libanese, vero leader della banda, muove i suoi primi passi nel mondo del crimine organizzato. Fa anche un po' di tenerezza se vogliamo, in quanto osserviamo questo cucciolo ringhiare contro i grandi, sapendo poi che lui diventerà il mastino di cui tutti avranno paura. Scritto in maniera cruda e violenta, anche verbalmente, però resta ben al di sotto del libro di cui funge da prologo.E' vero che il Libanese a venticinque anni resta molto interessante, ma in poco più di cento pagine vengono ritagliati pochi posticini per gli altri membri della batteria. Mentre c'è ampio spazio per la storia d'amore con Giada e le immani differenze tra i due innamorati. Comunque non è banale e la storia va avanti da sola, riempiendo bene alcuni vuoti sulla psicologia di Pietro Proietti, futuro re di Roma.

venerdì 11 ottobre 2013

Star Trek III: Alla Ricerca di Spock (1984)


Regia: Leonard Nimoy
Anno: 1984
Titolo originale: Star Trek III: The Search For Spock
Voto: 5/10
Pagina di IMDB (6.5)
Pagina di I Check Movies
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Eccoci con un sequel legatissimo al secondo film cinematografico della saga di Star Trek. Partiamo infatti da dove avevamo lasciato: Spock morto, l’Enterprise che torna a casa assieme al suo equipaggio non più giovanissimo. Nimoy, alla sua prima prova da regista con Star Trek rende però ancora vivo il suo personaggio, mandando i nostri eroi in una illogica, irrazionale e suicida missione che ha uno scopo mistico e morale. Ad esclusione dei dialoghi che secondo me da sempre sono il punto più debole di queste storie, la trama è fluida e scorra in maniera abbastanza chiara e comprensibile. Forse il finale è leggermente più noioso, ma resta interessante sia il concetto di Genesis sia un altro grande sacrificio: se prima era stato Spock a donare la propria vita per il bene di molti, adesso è il capitano Kirk che nella scena più spettacolare e commovente (gli ammazzano il figlio ritrovato, ma non gliene frega quasi nulla) sacrifica la sua amata astronave. Altro punto di forza sta nella presenza dei sovieticissimi Klingon, che non fanno soltanto da comparse. Da vedere in un contesto ampio legato a tutta la saga, ma di certo non tra i migliori. Il bluray è un'edizione rimasterizzata molto piacevole con numerosi extra:

- 2 commenti interattivi
- Bibliocomputer (solo in inglese)
- Diario del capitano (26)
- Terraforming e prima direttiva (26)
- Effetti visivi (14)
- Spock: i primi anni (6)
- Bacini spaziali e sparvieri (28)
- Parlando Klingon (21)
- Costumi Klingon e Vulcaniani (12)
- Museo fantascientifico (17)
- Accademia della flotta (3)
- Trailer
- Contenuti BD Live

giovedì 10 ottobre 2013

Deadly Spa - Weekend Da Incubo (2013)


Regia: Marita Grabiak
Anno: 2013
Titolo originale: Zephyr Springs
Voto: 3/10
Pagina di IMDB (6.0)
Pagina di I Check Movies

Avevo deciso di far finta di nulla, e di non recensirlo neanche. Fa schifo, ma neanche tanto da meritare un giudizio sprezzante. Poi il mio innato senso del dovere ha risvegliato la generosità che provo nei confronti degli innumerevoli lettori di VER che adorano i film. Non potevo metterli in guardia di fronte a questa ennesima ciofeca presente sull’On Deman di Sky. Storia banale, ma passabile, in cui madre e figlia (che non sembrano madre e figlia) si ritrovano immischiate in un qualcosa di poco definibile con santoni, assassini e manipolatori. Tutto molto frettoloso, studiato male, montato male, recitato male e che scorre in maniera pessima. Insomma, il male vince. Anche se le due protagoniste si salvano, visto che si guardano bene dal non denunciare nulla. Ma al di là della trama che può piacere o anche no, è tutto il resto che è palloso e straziante, per niente realistico. Se lo avete registrato sul vostro MySky, liberate spazio e cercato un’altra cosa: saranno buoni byte risparmiati. Allelujah!!!

mercoledì 9 ottobre 2013

Gangster Squad (2013)


Regia: Ruben Fleischer
Anno: 2013
Titolo originale: Gangster Squad
Voto: 6/10
Pagina di IMDB (6.7)
Pagina di I Check Movies

Mondo criminale, mafia e gangster non stancano mai. Soprattutto in produzioni così ben curate sotto molti aspetti e punti di vista. A partire dalla trama, ispirata alle vicende che portarono all’arresto di Mickey Cohen, boss della malavita losangelina nel dopoguerra. Abbiamo così una trama che prende spunto da una storia vera, avvincente e superba in cui ognuno dei personaggi principali è interpretato alla grande da fior fior di attori: Josh Brolin, Ryan Gosling, Sean Penn, Nick Nolte, Emma Stone… Insomma un cast stellare che non sta fermo a farsi fotografare, ma accende l’interesse completo per un film che è come quelli dei vecchi tempi. Non può essere paragonato certo ai must come Il Padrino, ma la location spostata a Los Angeles da New York, lo rende interessante ed originale, sottolineando a più riprese i tratti distintivi della città e dell’epoca. Montaggio e fotografia non si limitano e fare il compiti, ma (pur creando qualcosa di già visto) allietano diverse immagini con slow motion, fermi immagine, colori accessi e tutta una serie di trucchetti che di certo fanno piacere ai telespettatori. Sia le ambientazioni più buie e scure, sia quelle più accese sono pregne di un dinamismo accelerato che rende anche sensazionali le scene con le sparatorie. Quella finale nell’albergo sembra ricalcata da altre, ma è sempre un bel vedere. Un po’ meno, all’interno della storia invece, il teatrino d’amore tra Gosling e la Stone, creato ad hoc giusto per sparare nel mucchio e colpire anche qualche sentimentale. Il voto è quasi alto, perché come storia mi ha preso ed avvincente, ma soprattutto perché da nostalgico mi sono affezionato a molti gangster movie degli anni passati, e questo è come un buon alunno segue le orme dei maestri sebbene sia un po' piatto.

martedì 8 ottobre 2013

Ladyhawke (1985)


Regia: Richard Donner
Anno: 1985
Titolo originale: Ladyhawke
Voto: 4/10
Pagina di IMDB (6.8)
Pagina di I Check Movies
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C'era senza dubbio un motivo se fin da piccolo ho sempre guardato a spezzoni questo film annoiandomi a morte. D'altra parte la maggior parte dei fantasy non li digerisco proprio, ma dopo aver letto Player One ho voluto riprovare, magari in età adulta. Lo strazio è stato il solito. Mi dispiace per tutti gli afecionados della pellicola, ma continuo a trovarla pallosa, sterile, lunga e decisamente finta. Non per il discorso del lupo e del falco, quello è ovvio che ci possa stare, visto il genere. Ma per tutto il resto: duelli e dialoghi da recita pre natalizia, effetti speciali irrisori, l'azione che si smorza da sola. Eppure la scelta dei paesaggi è fenomenale. Peccato che pur essendo girato quasi totalmente in Italia, si dia una parvenza francese alla trama, che lo rende ancora più odioso alle mie orecchie. Una nota positiva voglio darla alla colonna sonora che è incalzante e si amalgama bene con l'ambientazione. Inoltre abbiamo il cavaliere scuro che è buono, mentre quello di bianco vestito che è il malvagio. Il bluray si presenta con nessun extra ad esclusione del trailer originale: e chi se ne frega insomma. La qualità video invece è davvero molto buona soprattutto nelle scene poco luminose, se consideriamo che si parla di un prodotto del 1985. Ed eccoci al comparto audio: un DTS 5.1 che più sprecato non si può, anche nelle cose semplici come i dialoghi che risultano uscire da voci troppo basse ed inscatolate. Commento: bah.

domenica 6 ottobre 2013

Juventus 3 - Milan 2

La partita delle costanti. La prima è che ci piace andare in svantaggio fin da subito. Ormai in questo anno ci abbiamo preso il callo. La seconda è che anche una volta che sembra terminata ecco che arrivano gli errori di testa e regaliamo ancora qualche brivido agli avversari. La terza è che il Milan è veramente poca cosa, senza Culovic neanche il dodicesimo posto avrebbero. La quarta è che Mexes è un uomo di merda. La quinta è che gli arbitri tendono sempre a favori i rossoneri. Nonostante tutto però abbiamo fatto un piccolo massacro. Regaliamo la prima rete a Muntari che poi andrebbe ammonito almeno in tre occasioni nel solo primo tempo, ma l'arbitro finge sempre di non vedere. Allucinante? Neanche per sogno, visto che nessuno della terna (che poi sono arrivati ad essere quasi una decina) vede il pugno di barbie in area di rigore: niente penalty e niente espulsione. Prova televisiva a gogo e quel farabutto rinfinocchito la dovrebbe pagare, speriamo cara. Nel frattempo c'era stato un altro rigore grosso come una casa ai danni di Tevez, ma niente... Comunque segna un ex, ovvero Pirlo che Allegri decide di poter far scorrazzare per il campo. Un vero genio dell'autolesionismo, mentre Matri viene inquadrato due volte mentre si pettina i capelli. Poi è la volta di Giovinco, che finalmente fa un bel gol (e buca la rete, o forse era già bucata). Dulcis in fundo ci pensa Chiellini dopo una traversa di Pirlo ad insaccare. Risultato bugiardo: una cinquina non gliela toglieva nessuno, in condizioni normali, ma per non farli andare in B le studiano di tutti i colori. A noi non ci fregano però, siamo i Campioni d'Italia.

Stephen King - Cose Preziose


Autore: Stephen King
Anno: 1991
Titolo originale: Needful Things
Voto: 3/5
Pagine: 768
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Descrizione del libro e quarta di copertina:

Quale evento turba questa volta la pace della tranquilla cittadina americana di Castle Rock? È l'arrivo di Leland Gaunt, un forestiero strano e sfuggente. Quest'individuo ambiguo apre un negozio, Cose Preziose, dove è possibile acquistare pezzi rari, curiosità, autentiche gioie per piccoli collezionisti. Gaunt sembra catturare i desideri più nascosti di ogni cliente, riuscendo a trovare per chiunque ciò che cercava o segretamente sognava da anni.

Commento personale e recensione:

 Ok, Stephen King resta sempre il Re. Ormai tutti sapete che prima non lo sopportavo e poi piano piano sono arrivato a leggerne ventiquattro (con questo). Di conseguenza posso definirmi un fan. Nel bene e nel male. Qui siamo più sul bene, nonostante il mio stato psicologico durante la lettura non sia stato dei migliori. Eppure, nonostante la lunghezza e la sua proverbiale prolissità, sono riuscito a leggerlo tutto d'un fiato. Non nascondo che a tratti sia fangoso, difficile da digerire, ma questo è il suo modo di essere. In altre circostanze son tutte cose che mi fanno piacere, mentre durante questa lettura non vedevo l'ora di arrivare al dunque. Fa parte di una serie di romanzi o racconti ambientati a Castle Rock, tra cui i già recensiti Cujo e La Zona Morta. Purtroppo ho commesso l'errore di leggerlo prima di La Metà Oscura, del quale riporta alcuni avvenimenti. Forse non essenziali per l'economia della trama, ma non certo da sottovalutare. Restiamo comunque su alti livelli, sebbene non lo consideri tra le mie migliori letture, e di sicuro lo consiglio a chi è a secco del maestro dell'horror, ma anche a chi ha già una discreta dimestichezza con il suo modo di scrivere.

martedì 1 ottobre 2013

Christine - La Macchina Infernale (1983)


Regia: John Carpenter
Anno: 1983
Titolo originale: Christine
Voto: 6/10
Pagina di IMDB (6.5)
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Horror anni ottanta: impossibile non pensare a Carpenter e King. Uniti formano davvero una bella coppia, da berci un goccio insieme il venerdì sera magari, a lume di candela. Chissà che storie ne verrebbero fuori. Di sicuro una dedicata alla passione per le automobili. Una passione che si tramuta in ossessione come già sappiamo dalla recensione sul libro. Carpenter riesce a snellire in modo pratico le oltre seicento pagine del romanzo, riuscendo ad esaltare i momenti più importanti e tralasciando parti di poco conto che potevano essere sì utili all’economia della trama scritta (fino ad un certo punto), ma avrebbero intralciato la parte visiva. Non so se sia stato un blockbuster dell’epoca, mi ricordo solo che quando uscì in tv non lo guardai perché decisi che era meglio non avere paura di una macchina, avendo a mala pena solo una bicicletta. Oggi, con gli occhi di adulto, vedo che comunque la macchina infernale riesce a trasmetterti emozioni abbastanza forti: incarna quel senso ossessivo che possiamo avere per gli oggetti, i quali alla fine finiscono per possedere noi stessi. Buona la parte dedicata agli effetti speciali che si fa apprezzare notevolmente e rende l’auto molto cattiva e con una personalità quasi umana. Anche la scelta degli attori è conforme ai personaggi descritti nel romanzo ed il film si apprezzare nel complesso, pur ricordando sia Carpenter che King per altri loro lavori.