sabato 31 gennaio 2015

Transformers 4 - L'era Dell'Estinzione (2014)


Regia:  Michael Bay
Anno: 2014
Titolo originale: Transformers: Age Of Extinction
Voto: 4/10
Pagina di IMDB (5.9)
Pagina di I Check Movies
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Il primo va bene, il secondo forse meglio anche grazie agli effetti speciali, il terzo assolutamente no e questo dai, in tutta sincerità è una boiata. Ho fatto un downgrade mentale e mi sono traNsformato in un ragazzino di dodici anni circa per potermelo godere e per apprezzare la dose massiccia di CGI ed effetti ultra mega speciali, ma anche in questo modo è difficile seguire la trama. Non per la sua complessità, ma per la sua inconsistenza. E non sono tra quelli che se vede i robottoni non capisce che il fine principale siano appunto i robottoni stessi: Pacific Rim del resto mi è piaciuto molto. I punti deboli nella trama per questo genere di film sono più che accettabili. Possiamo soprassedere, senza imbarazzo. Ma fino ad un certo punto. Le scene improbabili si susseguono ad un ritmo elevatissimo e vanno a riempire vuoti che paiono voragini. La fotografia, un classico per Bay, e gli effetti speciali da spaccamilioni non possono bastare. Anche il livello di topaggine, già calato nel terzo capitolo, qui scende a livelli appena sopportabili: una certa Nicola Peltz che è troppo piccola e troppo truccata per fartelo stare duro poterti piacere Non siamo ovviamente in un porno, ma in mancanza di altro magari speri che qualcosa ti distolga l’attenzione. D’altra parte sono innumerevoli le allusioni finto_spinto (così i ragazzini brufolosi con le mani unte dai popcorn se la ridono) durante la noiosa presentazione iniziale della stramba famiglia Yeager (con l’inventore da strapazzo Mark Wahlberg ancora pompato muscolarmente). Ovviamente non è tutto da buttare: la computer grafica e le scene d’azione sono un’apoteosi senza sosta per il nostro apparato visivo, ma c’è da considerare che dietro ai nostri occhi ci dovrebbe stare un cervello. E questo vorrebbe alcuni stimoli. Invece numerose storpiature dentro la trama fanno storcere il naso. Passano ore per riparare Optimus Prime e poi questo in un nano secondo diventa brillante e fotonico come non mai semplicemente scannerizzando un altro camion in autostrada. Alla fine del primo scontro con i cattivi, eccoli tutti ganzi che se ne vanno in assoluta tranquillità quando invece potevano essere massacrati senza colpo ferire. E così via fino alla fine, che arriva dopo due_ore_e_quarantcinque_
minuti. C'è da dire che l'ultima mezzora è un tripudio di bellezza da action movie quasi senza rivali. Hong Kong devastata in ogni modo con robot, dinosauri, astronavi che si fanno una guerra epocale. Già, qui davvero bello, ma continua a mancare il continuum logico. Dai oh, se la trama lo permette va bene, ma così è un po’ esagerato no? Non cerco un film di qualità se vado a vedere Transofermers 4, ma qualcosa con un minimo di senso del reale e scenico sì. Anche i personaggi psicologicamente sono dei burattini, uno su tutti il quasi ex cattivo, ma non troppo, Stanley Tucci, che repentinamente cambia volto nel film risultando impacciato da malvagio e poco credibile da onesto. I dialoghi poi continuano a fare rabbia: che catsu curry c'entrano le battute mentre ci si spara? Perchè  dover inserire discorsi da macho quando davvero non ce ne è il minimo bisogno? Bello se vogliamo ammirare un lunghissimo trailer che esalta la potenza degli odierni effetti speciali. Brutto per il resto. E mi sentivo la voglia di guardarlo per il resto. Sfortunato io. La versione bluray è quella con doppio disco. Standing ovation per la qualità video: da goderselo in salotto, altro che al cinema con i bimbominkia. L'audio italiano è un semplice Dolby Digital 5.1 con un audio (provato anche in lingua originale ed è la solita cosa) troppo poco pompato quando vengono lanciati razzi e missili (cioè per tre quarti della pellicola). sembra che usino il silenziatore. Gli extra stanno tutti nel secondo disco e piaccia o non piaccia, basterebbe questo per ripagarne il prezzo:
  • Bay in azione (11 minuti)
  • Evoluzione senza estinzione (2 ore e 3 minuti)
  • Solo un altro film gigantesco (10 minuti)
  • Una scintilla di design (15 minuti)
  • T. J. Miller: un hippie della fattoria (20 minuti)
  • 4 trailer
 

giovedì 29 gennaio 2015

Parma 0 - Juventus 1

E' pur sempre una competizione che porta ad una coppa, ma è anche evidente che possa essere scomoda. Il turn over non basta per rendere affamati i giocatori in campo, i quali si limitano a svolgere il compitino contro l'ultima in classifica. Un compitino peraltro portato avanti con troppa leggerezza offensiva, piccole disattenzioni ed un passo di gamba sonnolento che rendono almeno il primo tempo soporifero. Non basta il palo di Pepe ed il successivo tiro al volo di Vidal per risvegliare l'interesse. Il secondo tempo ricalca perlopiù la prima parte di gara, aggiungendo lievi folate da una parte e dall'altra. Mai impegnato Storari, ma chiamato in causa per il minimo sindacale anche Mirante: insomma nessun grande spunto se escludiamo un paio di buoni propositi dell'ormai ritrovato Pepe. L'inserimento di Pogba serve quasi esclusivamente a far arrabbiare Vidal piuttosto che per farlo riposare ed Llorente, al limite dell'inutilità, riesce a servire una buona palla per il nuovo entrato Morata che va in rete proprio quando ormai tutti si aspettavano un'altra mezzora di noia. Arriviamo così in semifinale, fortunatamente senza stancarci ulteriormente con i supplementari. Il Cuba ci fa notare che la RAI ha recuperato la moviola, andata persa lo scorso anno con il gol regolare di Peluso. I soldi del canone a qualcosa servono.

mercoledì 28 gennaio 2015

Una Commedia Sexy In Una Notte Di Mezza Estate (1982)


Regia: Woody Allen
Anno: 1982
Titolo originale: A Midsummer Night's Sex Commedy
Voto: 5/10
Pagina di IMDB (6.7)
Pagina di I Check Movies
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Commedia sottile, ironica, non esattamente originale, ma pur sempre piacevole. Gli intrecci amorosi di tre coppie, ognuna con piccoli o grandi problemi da risolvere, tutti che ruotano attorno al sesso. Woody Allen è anche uno dei protagonisti, assieme a Mia Farrow, Tony Roberts, Josè Ferrer, Julie Hagerty e Mary Steenburgen, ed il suo modo di proporsi e proporci la commedia è classico, con battute simpatiche ed il suo atteggiamento nevrotico contrapposto a quello degli altri attori. Di conseguenza lui non è il solo ed unico protagonista principale, ma fa parte di un coro di voci, sebbene indossi i panni, almeno metaforicamente del leader. Sicuramente non sarà tra le commedie più rinomate, intelligenti o divertenti, ma un sorriso riesce a tirarlo fuori e resta la finezza con cui certe situazioni si svolgono nei vari intrecci . L’ingrediente principale è l’equivoco a sfondo erotico, ma niente di volgare o boccacciano, soltanto un susseguirsi di farse sexy in uno sfondo a tratti comico. Buoni alcuni momenti ed alcuni dialoghi, ma sicuramente possiamo goderci anche altri lavori di Woody Allen altrettanto leggeri, ma più divertenti. L’ispirazione alla commedia Shakespeariana poteva essere un tantino più marcata su alcuni tratti, mentre il film scivola via come la brezza leggera in una notte di mezza estate. A mio avviso in parte sporcato dal carattere fantastico e paranormale che ritengo abbia il suo scopo di fare da collante ad alcune scene.

lunedì 26 gennaio 2015

Apes Revolution- Il Pianeta Delle Scimmie (2014)


Regia: Matt Reeves
Anno: 2014
Titolo originale: Dawn Of The Planet Of The Apes
Voto: 6/10
Pagina di IMDB (7.8)
Pagina di I Check Movies
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Detto velocemente e senza vie di scampo: mi ha deluso abbastanza, soprattutto se paragonato al primo reboot del 2011. Senza troppi giri di parole, è la spettacolarità che è venuta meno e la trama più piatta, più lenta e più povera di contenuti non ha aiutato. Sempre un passo avanti comunque rispetto a quello di Tim Burton. Forse anche a causa degli effetti speciali: ok c'è un miglioramento, ma non troppo evidente. Passi da gigante erano già stati eseguiti nel precedente e sebbene qui siano presenti un numero maggiore di scimmie non si resta a bocca aperta. Già in un certo senso mi aspettavo che il realismo fosse tangibile. Le vicende si svolgono dieci anni dopo gli avvenimenti raccontati da Rupert Wyatt con gli umani decimati ed i primati organizzati da Cesare e Koba. Un inizio abbastanza post apocalittico con San Francisco devastata e la foresta vissuta dai nostri antenati, oggi dotati di un'intelligenza superiore. L'impatto visivo gode molto da tutto questo: vegetazione e natura che hanno il sopravvento sulla civiltà che ricordiamo. Arriva però fin da subito un'altra pecca: i volti degli attori umani sono sì noti, ma non di spessore. Prima avevamo James Franco, ora un più "normale" Jason Clarke. Gary Oldman, è poco più che una comparsa. Ed anche questo fa differenza. Più riflessivo forse e più accentuata la svolta che vede spezzarsi l'armonia del clan animale, una volta entrato in contatto con la spedizione umana. Il coinvolgimento non è alto abbastanza da farti godere tutta l'evoluzione e le scimmie si rivelano non imparare niente dagli errori degli uomini. D'altra parte il loro stadio evolutivo è ancora basso, ma nonostante i buoni propositi di Cesare, l'odio di Koba ha sempre la meglio. Così come la paura dei sopravvissuti nei confronti degli animali. Sarebbe stato impensabile vedere una cosa diversa, ma il fatto che tutto vada secondo copione non mi ha attizzato molto. Il film è lento per il suo genere e le scene più di impatto sembrano essere forzature, spesso senza senso. Lo scontro finale sulla torre, l'esplosione pirotecnica, la devastazione. Tutte scene inserite per dare maggior verve, ma che tutto sommato non si amalgamano bene con il resto della trama, già partita in maniera scialba. E' un sequel va bene, ma è troppo il distacco con il predecessore, almeno dal punto di vista empatico. Il bluray è di ottima fattura con molti extra:
  • Scene eliminate con commento (5 minuti)
  • Journey to dawn (9 minuti)
  • Andy Serkis: rediscovering Caesar (9 minuti)
  • Humans and apes: the cast of dawn (18 minuti)
  • The world of dawn (15 minuti)
  • The ape community (10 minuti)
  • Move like an ape (15 minuti)
  • Weta and dawn (20 minuti)
  • The fight for a new dawn (16 minuti)
  • Commento audio
  • Galleria
  • Trailer
  • Speciale sul film Exodus di Ridley Scott

domenica 25 gennaio 2015

Juventus 2 - Chievo 0

Facile eh con Pogba. Sì, abbastanza. Non tutte le partite partono bene, ci sono quelle in cui ci sono troppi errori dovuti alla leggerezza, alle disattenzioni, arrivi un tantino stanco su alcuni palloni, sbagli di pochi centimetri un passaggio, non concludi correttamente nello specchio della porta, l'avversario gestisce il risultato. Partite del genere sono molto pericolose, perchè magari spendi un sacco di energie e ti innervosisci se non vedi arrivare il risultato. Serve la giocata del singolo, quella del campione che riesce a sbloccare il risultato ed a fare la differenza. Ecco che noi abbiamo Paul Pogba. Lui fa la differenza, devasta gli avversari, fa applaudire il pubblico, diverte chiunque ami il calcio. Due giocate decisive, due magie, ed il risultato netto e senza repliche della squadra che merita di essere salutata come capolista. Omaggi anche al francese mi raccomando.

Roma Anobiiana

Mancavo da ben 14 anni da Roma, la nostra capitale. Una breve e concentrata vacanza romana non poteva mancare, per gustarsi i prodotti gastronomici della città ed ammirare le bellezze architettoniche e storiche che ci propone. Mai più in vacanza senza un portatile: non poter scrivere è quasi una tortura, ed una volta arrivato a casa è sempre più complicato. Fortunatamente ho scoperto di essere un ottimo fotografo ed ho così immortalato, tra le altre, le oltre ventimila chiese del Bernini e del Borromini che giocavano un derby barocco senza colpo ferire. Ottima anche la scelta del dell' Hotel Teatro Pace che con prezzi onesti, colazione servita in camera (se volete la brioche o il succo d'arancia ricordatevi di segnarlo) ed una posizione vantaggiosissima in piazza Navona può rivelarsi un'ottima basa. Soprattutto se avere intenzione di visitare la mostra di Escher che è proprio lì dietro. Occhio che la fila dura circa due ore, un po' come le lunghe sessioni di marcia che hanno visto coinvolti me e Pulce McNamara a giro per il paesone. Due giorni di lunghe camminate e soste culinarie in posti tipici e romani. In prossimità della Shoah non potevamo rifiutare una visita al ghetto ebraico per poi proseguire la serata all'isola Tiberina e Trastevere. Seconda mezza giornata con le immancabili chiese, Castel Sant'Angelo, i fori imperiali, il Colosseo sempre in piacevole e divertente compagnia.

Foto primo giorno
Foto secondo giorno

giovedì 22 gennaio 2015

MTC #13

Anno del Signore 2015. Ultima Era Glaciale. Età del Frigorifero. Ed a questo mio primo MTC ho l'onore di veder scendere in campo anche coLui a cui il nome della Competizione si ispira: il Turo. Ecco un documentario dell'Istituto Luce che ci vede impegnati in un duro allenamento. Le basi quindi non mancano e nonostante i nostri vari impedimenti la squadra del Fondo riesce ad imporsi per 10 a 6 sugli avversari di sempre. Tre reti da segnare nell'albo d'oro, grazie ad i trucchi di mestiere imparati durante la trasferta nipponica: Holly, Mark e soprattutto Julian mi hanno ribadito il concetto di stare su e tirare. Anno nuovo, corsa vecchia, ma tutto sommato il divertimento è assicurato.Resta il concetto che più ci alleniamo e più abbiamo possibilità di non arrivare a casa stramazzati. Prima o poi.

Whatsapp via Web

Whatsapp dopo la tanto discussa doppia spunta azzurra introduce (finalmente) la possibilità di utilizzare il sistema di messaggistica anche da pc o più in generale via browser web. Era già possibile farlo con sistemi più macchinosi come BlueStacks , ma adesso è tutto più semplice, sebbene non come utilizzare Viber, Hangouts o Skype. Un importante passo però, dobbiamo ammetterlo è stato fatto. La versione 2.11.500 (se non la avete aggiornata o non la trovate sul Play Store usate pure l'apk) ha aggiunto una voce in più nel menù: Whatsapp web che permette di associare il proprio smartphone (e quindi la SIM) ad un pc collegato attraverso Chrome (solo questo per adesso è compatibile). Scansionando il codice QR si attiverà una nuova sessione web con la quale sarà possibile partecipare alle conversazioni. Ovviamente tutto ciò presente sullo smartphone sarà ricreato sul computer quindi potrete anche visualizzare i vecchi messaggi. In più sarà possibile inviare file o scaricarli, in base al dispositivo che si usa. Comode anche le funzionalità di gestione delle notifiche per la versione web, che possono essere separate da quelle relative all'applicazione. Un accorgimento da ricordare è quello di avere il telefono sempre acceso e connesso alla rete internet, non importa che sia wifi. Per altri dubbi leggete le FAQ generali e se siete utenti Android, Windows Phone, BlackBerry o Nokia provate il nuovo sistema. Se siete utenti Apple sono sicuro che non vi interesserà.

martedì 20 gennaio 2015

Io Sono Un Autarchico (1976)


Regia: Nanni Moretti
Anno: 1976
Titolo originale: Io Sono Un Autarchico
Voto: 4/10
Pagina di IMDB (6.5)
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Non me ne vogliano gli estimatori di Nanni Moretti: capisco che questa è una chicca storica in quanto il suo primo lungometraggio girato in Super8 (ho la versione restaurata in 16mm messa su DVD), con mezzi che possiamo definire di fortuna, attori non professionisti ed un budget ridotto. Camera fissa e doppiaggio non aiutano a godersi il film se non lo si considera come documento cinematografico. Io però sono un blogger dell'ultim'ora. Cosa non mi ha colpito in particolare? Si tratta di un puro allenamento stilistico, con alcuni buoni spunti non esplorati nel modo giusto, ma soltanto accennati. Tutto quello che qui c’è di buono è presente, in maniera più sottile, simpatica, artistica ed evidente in Ecce Bombo e Bianca. Non che Ecce Bombo si possa già definire maturo, ma di certo non è acerbo quanto Io Sono Un Autarchico, in cui l’alter ego del regista (Michele Apicella) ed i suoi amici compagni ci mostrano l’insofferenza di una vita a metà tra il piccolo borghese intellettuale di sinistra che non intende essere borghese appunto. Il malessere della coscienza che esalta l’essere un tantino diversi, quel giusto necessario a farsi notare. Eppure il fancazzismo supera la rivoluzione. L'insofferenza e lo staticismo dei personaggi mi ha colpito per empatia e mi ha reso estraneo al girato, senza coinvolgermi neanche per un minuto.  Ma  se forse avessi visto il film per primo, nel corretto ordine cronologico rispetto agli altri, è probabile che lo avrei apprezzato maggiormente e non mi sarei annoiato. Vedere scene frammentate, molte delle quali senza una dinamica, con dialoghi già ascoltati (in forma migliore) nelle altre pellicole, non mi ha lasciato il segno. Così lo considero solo un’acerba e debole prova per ciò che sarà in futuro il suo cinema. Il DVD per forza di cosa presenta punti deboli non indifferenti, seppur restaurato, vista la fonte da cui deriva. L'audio italiano è stereo e gli extra purtroppo non ti aprono la mente, ma sono soltanto piccole interviste:
  • Il cinema autarchico (22 minuti)
  • Intervista a Nanni Moretti (16 minuti)
  • Credits

domenica 18 gennaio 2015

Juventus 4 - Hellas Verona 0

Cinque punti su quelli che stanno secondi. E per secondi intendo dietro, a rosicare. Deve essere colpa de "er sistema" se ci fanno giocare in casa con il Verona. Partita che inizia grosso modo come quella di pochi giorni fa di Coppa Italia: uno due pazzesco con reti di Pogba e Tevez. Poi ancora predominio bianconero per tutto il primo tempo. Possiamo far male e ci proviamo, ma le reti restano due per i primi quarantacinque minuti. Stessa voglia di lottare e vincere anche nel secondo tempo in cui arrivano i gol di Pereyra e Tevez di nuovo. Ottima prova corale della squadra e numerosi gli spunti positivi tra cui le giocate di Morata e Pogba, il ritorno in campo di Pepe, la grinta anche a risultato acquisito. Finisce così la prima parte di campionato con numeri che fanno ben sperare ed evidenziano lo strapotere bianconero in Italia: 46 punti, 14 partite vinte, 4 pareggiate, 1 persa. Miglior attacco con 42 reti fatte e migliore difesa con 9 subite. Insomma via lo sapete che dovete salutare la capolista no?

The Amazing Spider-Man 2 - Il Potere Di Electro (2014)


Regia: Marc Webb
Anno: 2014
Titolo originale: The Amazing Spider-Man 2
Voto: 7/10
Pagina di IMDB (6.9)
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Ci sono due tipi di recensori per questi film: quelli che adorano il passato e quelli che premiano le novità. Io sono tra i secondi, perchè come già spiegato per The Amazing Spider-Man considero i reboot di Marc Webb più accattivanti rispetto a quelli di Raimi. E davvero, non c'è storia per un confronto tra i personaggi principali: al di là degli attori, il nuovo Peter Parker è diverse spanne sopra l'altro. E' un troio, è simpatico, non esageratamente pompato. Mi piace lui e mi piace come agisce e cosa fa all'interno della trama. Andrew Garfield ed Emma Stone funzionano ancora bene, non sono stucchevoli neanche quando fanno i fidanzatini. Ho avuto un tentennamento verso la fine quando lui la tiene tra le braccia e lei potrebbe risvegliarsi. Invece grande prova di coraggio nel plot: la bella di turno muore ed abbandona l'eroe mascherato. Bene, finalmente una prova di forza e di realismo. Il realismo che in questo secondo capitolo è più forte addirittura che nel primo con Parker che si divide tra vita amorosa e giustizia. Nel mezzo ci sta pure l'amicizia con un appena accennato Goblin (Dane DeHaan), lo scontro con il fan Electro (Jamie Foxx) e la voglia di riscattare la figura paterna. Molti ingredienti inseriti, alcuni un po' troppo tirati via, altri maggiormente evidenziati, ma che di certo non ti fanno annoiare. A venirci in aiuto non è solo la trama (si tratta pur sempre di un film ispirato ad un fumetto), ma anche gli ottimi effetti speciali che ci proiettano in un mondo decisamente illuminato, anche quando le ambientazioni sono scure ed il buio sembra prevalere. Le arrampicate sui muri, le ragnatele, la potenza elettrica del villain: tutte le inquadrature sono gioia per i nostri occhi. Come se non bastasse c'è il fattore tempo (non a caso la prima immagine inizia con un orologio e lo scontro finale ci mostra gli ingranaggi della torre) ad impreziosire il lavoro di Webb, visto che sembra (anche se non sempre poi avremo questo risultato) che ci siano i minuti contati affichè avvenga qualcosa. Non abbiamo quindi un attimo di respiro e l'interesse cresce sempre di più. E davvero, su quasi due ore e mezza di azione sono tanti i momenti drammatici o ironici o sentimentali, che visti altrove renderebbero la pellicola meno godibile di quanto lo sia questa. Il bluray è una goduria sia sotto l'aspetto video che quello audio (DTS 5.1 HD Master) potente ed avvolgente anche quando la colonna sonora, spinge al massimo. Forse il centrale durante alcuni dialoghi non è abbastanza chiaro perchè sporcato dal resto del surround. Gli extra contenuti sono per tutti gli amanti del genere abbastanza completi:
  • Commento audio
  • Scene eliminate ed estese, con commento (23 minuti)
  • The wages of heroism (1 ora e 44 minuti)
  • The music of (8 minuti)
  • video musicale: Alicia Keys - It's on again

Spartacus - La Vendetta [Stagione 2]


Anno: 2012
Stagione:2
Titolo originale: Spartacus: Vengeance
Numero episodi: 10
 
Seconda stagione (se consideriamo Gli Dei Dell'Arena come una sorta di spin off) della serie tv dedicata a Spartacus . La prima vera novità l'abbiamo con il cambio dell'attore protagonista: Liam McIntyre sostituisce il defunto Andy Whitfield, ma anche l'ambientazione vede lo svolgersi delle azioni al di fuori dell'arena. Nonostante gli schiavi fuggiaschi ed il loro leader indiscusso seguano una trama che vuole indubbiamente puntare su alti valori storici come la libertà e la condizione di schiavitù è lampante che la regia ci riesce solo fino ad un certo punto. Infatti al vendetta e le questioni personali sono su di un gradino molto più alto rispetto al resto. E tutte le trame di contorno, le macchinazioni verbali, i sotterfugi danno anche un senso da telenovela. Non che questo sia un male, non mi aspettavo nulla di fedele al reale contesto storico, però si nota molto il contrasto che i personaggi hanno con il normale svolgersi delle azioni. Cercano di lottare per un ideale, quando invece fanno tutt'altro. A parte questo la stagione è venuta fuori molto bene: avvincente soprattutto nella seconda parte, in cui ogni puntata lascia il segno. Peccato per il troppo sangue creato con computer grafica. le scene violente e di sesso sono minori rispetto a quelle viste nelle stagioni precedenti, o almeno così mi è sembrato, anche se a sprazzi abbiamo amputazioni, teste mozzate, torture degne di uno splatter movie. Ci può stare, d'altra parte lo guardo proprio per questo motivo.

venerdì 16 gennaio 2015

Juventus 6 - Hellas Verona 1

Lasciamo da parte le battute sul risultato tennistico e concentriamoci sulla prova di forza voluta dalla Juventus per ribadire la propria superiorità e l'interesse per la Coppa Italia. Il nostro allenatore fa un giusto turn over lasciando comunque in campo qualche pedina fondamentale per raggiungere il risultato. Ottimo Giovinco che dopo aver collezionato numerosi pali nelle partite precedenti sigla una doppietta, si procura un rigore e dimostra di essere parte del gruppo, nonostante le voci di mercato che lo vedono vicino a Firenze. Altra nota ultra positiva è segnata dai novanta minuti di Simone Pepe: non so quanto il modulo di #noallegri gli permetta di giocare in futuro, ma il suo ritorno è davvero gradito e fa piacere vederlo giocare in questo modo. Tra le due reti della formica atomica (il primo su punizione) c'è anche la marcatura di Pereyra che finalmente trova la porta. Seguiranno poi le reti di Pogba, Morata (dal dischetto) e Coman. E' festa alla Juventus Stadium che tutto sembra anche troppo semplice. Speriamo che domenica, con il solito avversario, di vedere altrettante reti ed altrettanto bel gioco.

giovedì 15 gennaio 2015

The Wolf Of Wall Street (2013)


Regia: Martin Scorsese
Anno: 2013
Titolo originale: The Wolf Of Wall Street
Voto: 8/10
Pagina di IMDB (8.3)
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E' impossibile uscire fuori dal coro delle critiche positive che questa ennesima sorprendente prova di Martin Scorsese ha scatenato. Si affidata di nuovo a Leonardo Di Caprio per la parte del protagonista, ma non mancano altri volti noti del cinema. Sarebbe irriverente elogiare in maniera non troppo elaborata ciò le tre re di pellicola raccontano: come si evince dal titolo si parla di affari e di una prepotente voglia di arrivare, raggiungere l'obiettivo (money, money, money) ad ogni costo. A scapito delle pecore. Scorsese, basandosi sul libro autobiografico di Jordan Belfort, lascia il segno andando a sottolineare milioni di aspetti negativi della vita del broker. Riesce a farlo con molta ironia, dipingendo una storia drammatica con tratti da commedia, e lo fa cambiando a più riprese il registro della regia. Montaggio e fotografia seguono le vicende, stupefacenti in più di un senso letterario, dei soggetti che abusano di droghe, alcool, donne e denaro. Effetti speciali indotti ci fanno entrare nel mondo del potere che controlla denaro e vite. Lo fa in maniera sublime, grazie anche ad un Di Caprio che, ma lo hanno già detto in molti, si meritava a pieni voti la statuetta dell'Oscar. "E' un rettile, sputa fuori le sue battute con gioia. Sarete inorriditi e affascinati da questo mostro in Armani" Non è mai uguale a se stesso, prende coraggio, autostima, si devasta e distrugge gli altri, ma senza risultare meschino: sfrutta il sistema ed il sogno americano dell'arricchirsi. Saggiamente però non viene innalzato ad eroe, nonostante il 99% del film si basi sulle sue "eroiche" gesta. Di fondamentale importanza la scena in cui l'agente Denham (Kyle Chandler) torna a casa con la metropolitana. Il vincente è lui, l'uomo normale, che conduce una vita normale. Eppure è soltanto una comparsa all'interno dell'enorme coreografia montata. Non ci sono il buono o il cattivo di The Departed, la differenza tra essere un farabutto ed un arrampicatore sociale senza scrupoli è labile, così come quella tra uno zelante agente dell'FBI ed uomo che vuole solo fare il suo dovere. Piccole note marginali, ma che che aumentano la grandiosità di un film, che si discosta dai vecchi lavori gangstar style di Scorsese, ma ne tira fuori il succo, rendendoli più moderni. Una maturità entusiasmante che ti prende fin dal primo minuto: tre ore possono passare velocemente così come lo stato d'animo dello spettatore che guarda con ammirazione e disgusto in egual misura. Perchè sì, noi siamo le pecore, ma ammiriamo la vita del lupo. Fino ad un certo punto, poichè questa viene mano a mano presentata in maniera sconvolgente. La moralità manca, non è esplicita, ma gli indizi per coglierla non mancano. Il bluray è da vergogna: ottimi i reparti audio video (era forse studiato per il 3D?), ma nessun extra.

lunedì 12 gennaio 2015

Sony DK36, dock station

Non potendolo acquistare al Sony Store di Tokyo, arriva in mio soccorso Amazon, con un prezzo a mio avviso esagerato. La confezione del DK36 per 26 euro ti offre veramente poco: la base per la ricarica ed un adattatore di plastica nel caso avessimo una custodia che protegge il nostro Xperia Z2. Nessun cavo USB in dotazione. Esistono prodotti simili non marcati Sony ad un prezzo migliore, ma leggendo alcune recensioni non mi sono fidato della loro qualità e velocità di ricarica. Ad ogni modo il DK36, specifico per lo Z2, è una base molto piccola con al centro i connettori magnetici (di tipo proprietario) che agganciano in maniera stabile lo smartphone. Un acquisto del genere è di fondamentale importanza vista la struttura impermeabile dello Z2: per poterlo caricare normalmente con microUSB abbiamo la necessità di aprire lo sportellino che protegge gli slot. Operazione che non solo è scomoda, ma che a lungo andare potrebbe anche far usurare quella parte del telefono. Una volta inserito invece nell’alloggiamento della dock station parte la ricarica in maniera semplice e veloce. Ovviamente il dispositivo viene riconosciuto e lo schermo si posizione in orizzontale, sia per la schermata di sblocco, sia per tutte le altre. Le opzioni relative al Daydream sono personalizzabili:
-          SensMe Slideshow
-          Colori
-          Cornice foto
-          Google Foto
-          Notizie e meteo
-          Tabella foto
Ovviamente su usate applicazioni di terze parti (io uso Clock Plus ) queste sono riconosciute dal sistema. Questa base funziona con un’alimentazione da parete e non via USB attraverso un pc.

Die Hard Legacy Collection

Questo cofanetto contiene la collezione NON completa di Die Hard. Sono presenti infatti quattro dei cinque film della sega, per problemi legati ai diritti di produzione e distribuzione: la FOX non detiene quelli di Die Hard - Duri A Morire che appartengono a Cecchi Gori. Poco male comunque, perchè il prezzo del cofanetto è irrisorio ed oltre ai bluray dei film (Trappola Di Cristallo, 58 Minuti Per Morire - Die Harder, Die Hard - Vivere O Morire, Die Hard - Un Buon Giorno Per Morire) di cui ho già parlato nelle precedenti recensioni c'è un ulteriore disco (un DVD) con esclusivamente contenuti extra e 5 trailer. Gli extra sono divisi in sette documentari per una durata complessiva di 102 minuti. Non sembrerebbero tanti se non fossi che comunque ogni singolo disco ha i propri contenuti speciali relativi al singolo film. La struttura del cofanetto è semplice: un cartoncino al cui interno abbiamo la custodia unica che contiene i cinque dischi ed un libricino di 27 pagine con fotografie di scene tagliate ed alcuni commenti in lingua italiana. Sicuramente il cofanetto conviene rispetto ai dischi singoli e sebbene non tutti i lavori necessitino nella qualità bluray, questa è un valore aggiunto.

domenica 11 gennaio 2015

Napoli 1 - Juventus 3

Fare il risultato a Napoli è sempre un'impresa. Soprattutto se proibiscono di far entrare i tifosi juventini. E soprattutto se non siamo in forma strepitosa. Ma sono tre punti di un'importanza devastante, che non concedono respiro agli avversari. Ci riportiamo a distanza di sicurezza dalla Roma e beviamo allegramente una sorsata di sicurezza che davvero serviva. Come già annunciato non è stata una partita splendida da parte della Juventus, che in più occasioni ha commesso errori ed ha rischiato. Resta il fatto che la prestazione è da grande squadra. Rischiare non significa perdere la testa, e non bombardare gli avversari di tiri non significa non imporre il proprio gioco. Sono cose da tenere di conto però, perchè l'avversario non è certo dei più semplici da affrontare. Lo spauracchio di andare in vantaggio e non saper tenere la partita era davvero forte, infatti al magnifico gol di Pogba è mancato ancora una volta il guizzo che poteva permetterci di chiudere la partita. Così è arrivato il pareggio. Al rientro dopo tre mesi di stop arriva comunque la rete del vantaggio firmata Caceres e sul finale, davvero sofferto, in contropiede un grandioso Vidal (che fino a quel momento in fase offensiva ha fatto più danni della grandine) gonfia la rete. E lo fa ricordando a tutti di salutare la capolista.

Colpa Delle Stelle (2014)


Regia: Josh Boone
Anno: 2014
Titolo originale: The Fault In Our Stars
Voto: 6/10
Pagina di IMDB (8.0)
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Facile colpire i sentimenti in maniera forte e commovente quando si parla di malattie e le si associano a storie d'amore. Facile, ma non sempre scontato il risultato che si ottiene. Far leva su situazioni estreme utilizzando un fresco cinismo ed una banale, ma non per questo povera, filosofia fatalista che riescono a far breccia e commuovere il pubblico. Non amo il genere. La vita è davvero breve e davvero poi tutto quanto terminerà con l'oblio, lo sappiamo noi, come lo sanno i protagonisti, ma è altrettanto vero che nel mezzo c'è qualcosa che merita di essere vissuto. Infiniti momenti, alcuni più grandi di altri che possono essere ricordati e vissuti con gioia, apprezzati ed amati. Hazel ed Augustus riescono a mettere da parte le sofferenze e lo strazio (che pure ci sono, e nessuno vuol farli dimenticare) e forse hanno, all'interno della trama, un atteggiamento troppo eroico, troppo sfrontato. Non che non abbiano le proprie paure, ma le affrontano con coraggio e determinazione: sono caratteri estremamente romantici, invincibili, da fiaba, ma che risvegliano la parte emotiva del condottiero che è in ogni persona malata. Vedo questi due simboli, semplici, ma elaborati, come uno sprono per chi lotta e per chi sa che tutto finirà. Troppo presto, ingiustamente ed inequivocabilmente. Purtroppo l'architettura della storia è un inno che non può essere goduto da chi ci sta passando, perchè estremamente romantico ed idealizzato. Bello per farti commuovere: sai già che qualcuno muore, è così, punto e basta. Tutti lo sanno, da Shailene Woodley ad Ansel Elgort a Willem Dafoe a te che lo guardi. Fa piangere? La maggior parte delle persone lo faranno. Le altre, non ci penseranno.

giovedì 8 gennaio 2015

I libri letti nel 2014

Come ogni inizio anno è arrivato il momento di fare i conti con quanto ho letto, e quanto non ho letto nel 2014. Gli storici degli anni passati per farsi un'idea: 2010, 2011, 2012, 2013. Come si nota siamo ancora in fase calante e più passa il tempo, più sembra impossibile recuperare e tornare ai fasti del passato, quando la carta (o bytes) venivano letteralmente divorati. Anche questa volta troverete la lista in ordine cronologico con il link alla recensione fatta qui sul blog e tra parentesi il voto anobiiano che va da 1 a 5. A seguire alcune statistiche di paragone con l'anno passato e la speranza rinnovata che questo 2015 sia migliore almeno dal punto di vista della qualità se proprio non della quantità.

  1. Walter Jon Williams - L'Era Del Flagello (2)
  2. Lincoln Child - Utopia Park (3)
  3. Bruce Sterling - Isole Nella Rete (3)
  4. Ian McDonald - Il Circo Dei Gatti Vishnu (3)
  5. James Rollins - La Città Sepolta (3)
  6. Lee Child - Il Nemico (2)
  7. Harry Harrison - La Guerra Dei Robot (2)
  8. Lee Child - La Prova Decisiva (3)
  9. Stephen King - Colorado Kid (2)
  10. Michael Crichton, Richard Preston - Micro (2)
  11. Stefano Benni - Di Tutte Le Ricchezze (2)
  12. Clive Cussler - Il Cacciatore (2)
  13. Paul Audter - Follie Di Brooklyn (4)
  14. Ray Bradbury - Il Cimitero Dei Folli (3)
  15. Philip K. Dick - Labirinto Di Morte (4)
  16. David Gerrold - La Guerra Contro Gli Chtorr (5)
  17. Stephen King - Cuori In Atlantide (4)
  18. Huruki Murakami - Norwegian Wood (4)
  19. David Gerrold - Il Ritorno Degli Chtorr (4)
  20. Stephen King - La Lunga Marcia (2)
  21. David Grossman - Caduto Fuori Dal Tempo (3)
  22. Stefano Benni - Dottor Niù (1)
La media voti di quest'anno non è poi così bassa, salvo essere piatta per i libri letti nel primo semestre. In estate poi c'è stata un'evoluzione qualitativa per i miei gusti, salvo poi scendere precipitosamente con l'unico voto totalmente negativo a Stefano Benni. C'è anche solo un cinque stelle, dato per altro ad un libro che lessi già anni fa. A fare da padrona è sempre la fantascienza, anche se avrei voluto concentrarmi maggiormente sulla narrativa. Su 22 libri totali 12 sono in digitale e 10 in cartaceo, quindi ancora una volta prediligo il sistema di lettura moderno. Le statistiche nei confronti del 2013 (che già era in discesa) sono impietose e vedono altri cali: - 8,33% di volumi in meno e -16,96% di pagine in meno (7403 con una media di  336 pagine per libro). La classifica di tutti i tempi degli autori (nella passata c'era un errore relativo a Michael Crichton in cui non era considerato Jurassic Park per colpa di Anobii):
  1. Isaac Asimov (27)
  2. Stephen King (27)
  3. Jeffery Deaver (26)
  4. Wilbur Smith (23)
  5. Philip K. Dick (20)
  6. Ken Follet (19)
  7. Valerio Massimo Manfredi (14)
  8. John Grisham (12)
  9. Michael Crichton (12)
  10. Michael Connelly (10)
  11. Tom Clancy (10)

Il Fuggitivo (1993)


Regia: Andrew Davis
Anno: 1993
Titolo originale: The Fugitive
Voto: 7/10
Pagina di IMDB (7.8)
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Autentico. Moderno. Immortale. Il duo Harrison Ford - Tommy Lee Jones anche dopo oltre venti anni si apprezza senza riserve. Un complotto ben organizzato, la fuga, la lotta contro tutti. Non tanto per dimostrare la propria innocenza, e neanche per avere vendetta, quanto per assicurare alla giustizia il vero colpevole. Tutto pare incastrare il dottor Kimble, ma i fatti reali verranno a galla alla maniera del puzzle che si genera tassello dopo tassello. Forse la figura del protagonista è anche troppo cristallina, per questo motivo si completa con quella del tenente Gerard, più reale e meno buono. Due antagonisti che non sono nemici, ma seguono ognuno la propria strada, seguendo gli indizi che si trovano sul loro cammino. Pellicola importantissima del panorama thriller degli anni novanta che si rifà ad una serie televisiva di trenta anni prima, anch'essa di notevole successo. Un classico insomma anche nella struttura di doppia caccia gatto - topo. Imperdibile, ogni occasione è buona per poter riassaporare il gusto di un'azione fluida con numerose scene di alto impatto.

mercoledì 7 gennaio 2015

Maze Runner - Il Labirinto (2014)


Regia: Wes Ball
Anno: 2014
Titolo originale: The Maze Runner
Voto: 5/10
Pagina di IMDB (7.0)
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Prendete un contenitore abbastanza capiente, versateci dentro un po' de Il Cubo e mescolate con Hunger Games (se vi fa piacere anche con Divergent) ed una bella spolverata di Resident Evil facendo ben attenzione ad inserire pochissima originalità. Ecco fatto. Avete tra le mani Maze Runner. Fatevi venire anche uno starnuto allergico appena inizierete a dedurre che si tratta di una trilogia, che prima o poi vedrà luce. I paragoni sono inevitabili, perchè più si va avanti e più si notano somiglianze con l'una o con l'altra già famosa (non per questo spettacolare) saga. Premetto: non è un brutto film. Ma dopo aver visto gli altri, sei stanco. Sei stremato di veder proiettate le stesse cose. E il mistero di non sapere il perchè, e il futuro post apocalittico, e quella sorta di controllo dispotico che fa sempre ganzo, e quell'aria di ribellione nel non seguire le regole, e i giovani baldanzosi che diventano eroi. Yahwn (sarebbe uno sbadiglio a bocca aperta). Non servono dosi di azione frenetica, pericoli incombenti, mostri pericolosi. Ne abbiamo un po' le palle piene e se non fosse stato per le dodici e passa ore sul volo Roma - Tokyo credo che neanche lo avrei guardato. Mi serve qualcosa di meglio, e anche su questo genere di film, serve qualcosa di meglio.

Chi E' Senza Colpa (2014)


Regia: Michael R. Roskam
Anno: 2014
Titolo originale: The Drop
Voto: 5/10
Pagina di IMDB (7.2)
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Basato su un racconto di quel Dennis Lehane celebre per L'Isola Della Paura (da cui il film Shutter Island) abbiamo un tipico personaggio da far interpretare a Tom Hardy, una non tipica figura per Noomi Rapace (se siete abituati alla trilogia Millennium) ed un grande James Gandolfini che tipicamente sta abbastanza dietro le quinte. Come film è piacente e piacevole. Abbastanza scontato nella struttura, ma non necessariamente nel finale, con il personaggio principale che ricalca alla perfezione ciò che Hardy sa fare meglio: essere cupo, introspettivo, minaccioso. Tutto bene così, per una sorta di gangster movie senza troppo colore che descrive alcune scene della periferia della grande città americana. L'atmosfera è quella giusta per catturare l'interesse: pause di giusto effetto, sebbene certe volte possa essere gradito un pizzico di azione in più. Di certo si presenta in maniera sostanziosa senza esagerare e senza rendere eroi coloro che sono uomini comuni. Visto in volo su uno schermo ai limiti del ridicolo, ti perdi gran parte della fotografia che con un po' di immaginazione riesci ad apprezzare.

Juventus 1 - Inter 1

Queste partite lasciano il segno anche quando a causa di circostanze eccezionali non riesci a vederle. Sono partite inoltre, che in questa fase del Campionato, hanno da dire moltissime cose. Pareggio che non fa bene a nessuna delle due, anche se ovviamente l'Inter può uscirne gongolandosi del fatto di aver fermato la prima della classe. Purtroppo questa è una cosa sempre meno rara nelle ultime partite: la sfilza consecutiva di vittorie è ormai parte del passato e #noallegri fatica ad ottenere risultati al buon gioco. Serve a poco fare un primo tempo stellare se poi la differenza sta solo in una rete. E serve a poco stare lì davanti se la differenza con al Roma delle reti non valide è solo di un punto. Tutto sommato se si fanno i conti con la matematica basta questo, perchè ci divertiamo e perchè siamo ancora lì davanti. Ma è solo un momento no, o è la versione Juve 2014 - 2015? Perchè se si continua così non so per quanto continueranno a salutare al capolista.

lunedì 5 gennaio 2015

Sayonara & Arigatou

Shhh. Questo è un comunicato scritto con mezzi di emergenza. Il capsule hotel è gestito da severissimi samurai che non vogliono che beva la mia Fanta grape in camera. Internet non avrebbe dovuto esserci, ma c'è. Non so quanto possa durare questa mia trasmissione clandestina. La chiameremo radio Tokyo, almeno fino a quando non verranno a perquisirmi la branda in cerca di un telefono o di una lattina. Devo stare attento, guardarmi intorno, essere vigile. Questi piccoli forni crematori non sono dotati di uma porta, ma di una stuoia che funge da tapparella. Io ed il mio compagno di cella gettons faremo due turni di guardia. Tanto domani sarà un giorno rilassante... Le foto cervatele su Google Plus.  E con questo chiudo. Sayonara & arigatou.

domenica 4 gennaio 2015

Bukkake & Sushi

Visto che siamo persone di una certa cultura, in una citta' di una certa cultura, abbiamo deciso di iniziare la giornata andando alla ricerca di una certa cultura: Nintendo, quartier generale nuovo, e Nintendo Playing Card, il vecchio stabile e la vecchia societa' del 1889. Foto di rito alla targa, lacrimuccia di gettons che rimembrava il suo buon gameboy e poi ancora a giro per la citta'. I metodi che preferiamo per spostarci in Kyoto sono le gambe ed i taxi. Anche quando sbaglio moneta e lo pago dieci volte il dovuto: ma se ne accorge e pensa che lo abbia messo alla prova. Commovente invece la faccia della cameriera quando vede la mancia e dopo sessanta inchini e la faccia imbarazzata scappa via (senza prenderla). Boh sono strani, neanche ci si puo' liberare degli spiccioli. Il pomeriggio lo passiamo tra altri templi, palazzi, shrine e la foresta di bamboo, che innevata secondo me fa un effetto stupendo. Durante il ritorno applico il vecchio detto "paese che vai barbiere che trovi" e mi integro alla perfezione con il mondo giapponese facendomi un taglio da urlo, mentre gettons in sala d'aspetto puo' godersi alcuni manga da leggere. Cen moderna e di alto livello (tutti sti yen vanno finiti) in un locale di sushi e sashimi (speriamo abbiano l'abbattitore) in cui la particolarita' stava nel poter fare le ordinazioni tramite un tablet di una famosa marca americana. Avviso per i lettori: probabilmente questo sara' l'ultimo articolo in quanto domani torniamo a Tokyo e nel capsule hotel non dovrebbe esserci la wifi. Uattameru'.

Foto del giorno

Video:

sabato 3 gennaio 2015

Ninja & Samurai

Si sono dati da soli la tecnologia e da soli non la sanno usare. Per questo non c'e' paragone tra Tokyo e Kyoto: vince nettamente quest'ultima perche' non e' occidentalizzata il giusto, senza gli eccessi della megalopoli, che poi a dire il vero non sono riconducibili a quelli dell'immaginario collettivo. Il futuro, non sta di casa nella capitale giapponese. Piuttosto invece il passato e' ben rappresentato ad ogni angolo di strada di Kyoto. Al di la' degli aspetti religiosi riconducibili alle decine di templi e luoghi di culto presenti in citta', che hanno senza dubbio il loro fascino, la differenza sta anche nella dinensione umana che Gion porta con se'. Gran parte della storia del Giappone si e' fatta qui ed essendo una sorta di Norimberga nipponica, cio' che di antico c'era e' rimasto. Persone per strads vestite con l'abito tradizionale, sale da te, giardini zen... La giornata inizia a piedi: la zona che abbiamo deciso di vistare e' quella che racchiude il maggior numero di templi di nostro interesse, e dopo il te' alla banana e la banana al te' migliori che abbia mai assaggiato, ci mettiamo in marcia per la nostra dose di cultura. Non sto ad elencare tutti i nomi in lingua jappo, che sono lunghi e faticosi da scrivere. In serata, stanchi, ma soddisfatti del cambiamento di citta' dobbiamo sorbirci un altro cambiamento: quello della casa per il classici problemi a cui il Giappone ci ha abituato. Ma siamo forti, non ci facciamo piegare, anzi barattiamo un refound per il disservizio subito e ne spendiamo una parte in una super cena in quei locali con il bancone attorno alla cucina aperta. Piu' comodo rispetto a quello del pranzo in cui abbiamo avuto la fortuna di trovare posto in uno di quei ricercatissimi e tipicissimi ristori con cuscini e tavolo basso. Basso anche per me, si capisce. Ed eccoci qui alla nostra seconda notte Kyotiana. Uottameruuu.

Foto della giornata

I video:



venerdì 2 gennaio 2015

Tsunami & Origami

Mentre lo stoico gettons, detto il siesta, ma da oggi il tosse, combatteva contro una febbre di Murdock  arrivata fino a 36,8 e terminate le cure da crocerossino, saggiamente consigliate da me medesimo, mi reco in solitaria per la citta' di Tokyo, ormai conosciuta come le mie tasche. Ho anche imparato a saltare da una linea delle metro all'altra senza consultare piu' di due volte la cartina. Arrivo cosi' in tempo per l'apertura dei primissimi sconti del 2015 che arrivano a detta loro al 50%. Inconcludente pero' la ricerca di un barbiere aperto per avere un taglio asiatico ed immedsimarmi con il nermico: i viet_fottuti_cong sono ovunque.Al mio ritorno nonostante il grave stato di malattia che ha colpito lo stoico massiccio, decidiamo di seguire gli ultimi piani fatti. Taxi fino alla stazione, Shinkansen fino a Kyoto e assistiamo ad un evento mai visto prima. Treno in ritardo, manco fosse il regionale per Pisa. Arrivati qui la situazione sembra promettere molto bene: il tassista ci mette del suo per rovinarci la giornata, ma l'appartamento che abbiamo e' una perla da godere. Centralissimo e molto spazioso per due persone, vicino a molti luoghi di interesse ed ai ristoaranti tipici. Gion e' in mano nostra. Dopo una buona cena a base di ramen e spiedini (e sake) con sottofondo musicale i mitici "L'Arc~en~Ciel" ci imbattiamo in una tormente di neve e torniamo a casa. Riposo, relax nella nostra furoba ed aspettiamo il domani. Sayonara Nadir.

Foto Tokyo / Kyoto
Foto Kyoto 1





giovedì 1 gennaio 2015

Banzai & Kamikaze

Eccoci al primo giorno del 2015 in questa terra nipponica che devo essere sincero non e' ne' bella ne' brutta: strana e diversa. La cosa che colpisce di piu' e' proprio la cultura legata al modo di essere dei giapponesi. Ci sono molte contraddizioni: ipertecnologici in alcuni settori, precisi e metodici, ma con il volersi complicare la vita, silenziosi e pacati, ma felici e ed allegri mentre cantano, legati alla tradizione culturale e religiosa, incapaci di imparare tre parole a fila di una lingua straniera, ma ossequiosi e gentili, impauriti e vergognosi eppure violenti e depravati. Insomma non basta il mio blog per poterli descrivere, cosi' provo leggermente ad entrare nel loro pazzo mondo "con la uairDles" ed in mattinata mi reco, come fa tutta Tokyo nella zona dei templi: credo che buona parte dei quindici milioni di abitanti si sia data appuntamento li' a fare una capatina in quelli buddisti. Una fiumana di gente che si riversa per le strade oggi chiuse al traffico. Successivamente cambiamo totalmente quartiere ed andiamo al santuario Meiji che e' shintoista e riceve le medesime attenzioni. Ci s'ha culo che saltiamo a pie' pari una fila disumana (davvero alienante) entrando dall'uscita. Involontariamente eccoci nel bel mezzo del Naien anche noi a tirare la nostra moetina porta fortuna. Dopo la religione ci aspetta un'altra particolarita' culturale giapponese: e' la volta del negozio di fumetti manga, modellini e roba simile. Piace anche a chi non ci resta sotto abitualmente, ma vedere Gizmo, Gundam, i Masters e qant'altro fa sempre piacere. Nota per Funflus: in Giappone Naruto non se lo inculano. Tutti gli altri si'. Nella vitsita della citta' ci infiliamo anche una foto alla statua di Hachicko che sarebbe il nostro Lampo. Merenda cena assaggiando l'insalata di mare di Nagasaki. Ah dopo mille peripezie abbiamo deciso di tornare sui nostri passi: domani si va a Kyoto, tanto il mercato del pesce e' chiuso.

Foto di oggi

Video (ne feci uno piu' bello ieri ma lo ho cancellato per sbaglio)