sabato 26 marzo 2016

Primo giorno: arrivo a Miami

Superate le 26 ore di veglia sono un po' sfatto. La giornata e' stata pesante e sta finendo in maniera altrettanto massiccia con la tastiera senza punteggiatura corretta. Grazie al buon Funflus arrivo a Roma con ben tre ore in anticipo sull'imbarco, mi tengo lontano da quelli barbuti e da quelli con le bombe, faccio tutto a modino e mi siedo sull'aereo aspettando pazientemente che mi porti a destinazione. Su Miami incombe un temporale di proporzioni anomale cosi' giriamo in cerchio per ben sei volte ed arriviamo con un'ora di ritardo.  Anzi arrivo. Perche' a gettons e' andata peggio (sempre lui lo sfortunello): dirottato su Orlando, non sa se, come e quando ripartira'. Boia le prime notti sono prenotate a nome suo, vabbeh mi armo di una tipica parlantina spagnoleggiante e mi reco all'appartamento saggiamente prenotato su Airbnb. Mi ritrovo dentro GTA, per davvero. La nostra casetta e' all'interno di Little Haiti e sembra una vera e propria comune. Tipo Christiania in piccolo, con tre casette, una sull'albero, e tanti animali. Tra cui un gallo che canta anche la notte. Fa un caldo bestialotto, umido, afoso, la doccia all'esterno (in prossimita' della casina delle svedesine) e' rinfrescante al massimo, mentre attendo notizie del mio compagno di ventura. Eccolo, e' arrivato, mi raggiunge, per partire subito alla volta del Bay Side: cena latina piu' bevute latine. Non serve fingere di conoscere l'inglese, ti parlano direttamente in spagnolo, senza troppi complimenti. E senza troppi complimenti vi saluto, che sono devastato e vado a letto

Fotografie: Miami (25-03-2016)

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