martedì 4 ottobre 2016

Gomorra (2008)




Regia: Matteo Garrone
Anno: 2008
Titolo originale: Gomorra
Voto e recensione: 6/10
Pagina di IMDB (7.0)
Pagina di I Check Movies
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Mi sono "affezionato" a Gomorra guardando la serie TV (prima e seconda stagione), ma ancora non avevo visto il film, tratto dall'omonimo libro di Saviano. O meglio, lo avevo iniziato anni e anni fa, ma non disponendo dei sottotitoli era incomprensibile. Ne ho approfittato adesso ed ho apprezzato molto il lavoro fatto: una denuncia messa su grande schermo, senza precedenti. Al di là del film in sè, di cui non sono sicuramente il primo a parlarne, ciò che mi ha colpito maggiormente è il suo essere diverso dalla serie. Questa infatti è molto più spettacolare, tecnicamente migliore anche e sicuramente ha quella capacità da gangster movie di attirare il pubblico. Come scritto però nella recensione della seconda stagione, il pubblico deve stare attento alla mitizzazione dei personaggi. Questo non accade e non può accadere nel film per un fatto ovvio: i protagonisti sono le vittime. E le vittime sono tutti quanti, quasi senza possibilità di scampo o di uscita. Non si raccontano le vicende del clan dall'alto, con il rischio appunto di avere un certo fascino in stile Il Padrino. Si parte dal basso e lì si resta. E si capisce ancora di più quanto sia difficile, in alcuni casi proprio impossibile, uscirne. Uscire da una situazione in cui la camorra è talmente radicata che fa parte del contesto, del pensiero, del modo di agire di tutti. Siano essi ragazzini del rione o adulti che da sempre svolgono una professione legata, in un modo o nell'altro alla criminalità. Non ci sono vincitori, se non coloro che provano a deviare la propria rotta. Non è un film pessimista o arrendevole, ma è chiaro quanto le decisioni da prendere siano il più delle volte obbligate, in un mondo in cui violenza ed illegalità vanno a bracciato con qualsiasi situazione. Una pagina aperta della nostra storia, con radici profonde ormai così radicate da risultare non estirpabili. Un film può anche non servire a molto, ti apre comunque gli occhi, serve a ricordare, ad avere una prospettiva, un punto di vista diverso.

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