venerdì 30 settembre 2016

Aurora (1927)




Regia: Friedrich Wilhelm Murnau
Anno: 1927
Titolo originale: Sunrise: A Song Of Two Humans
Voto: 8/10
Pagina di IMDB (8.3)
Pagina di I Check Movies
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Eh che palle, un film vecchissimo, in bianco e nero, e come se non bastasse muto. Già la copertina del DVD mi faceva da barriera: iniziava addirittura a prendere polvere e mi serviva una certa dose di coraggio per aprirlo e guardarlo. Oggi trovo le forze, ma già da subito ecco il primo sbadiglio che arriva puntuale, in sincronia con un video pessimo, sciupato, in cui la luce sporca il resto ed il resto è buio e confuso. Mi maledico. E questa è la fine di una storia triste. Quella di un perfetto idiota (io) che si ferma su pregiudizi insensati. Proseguendo la visione infatti mi accorgo di quanta bellezza, leggiadria e poesia romantica riescano a stare tutte assieme in un lavoro di quasi cento anni fa, anche se in un'edizione che, forse sofferente degli anni, non è assolutamente all'altezza. Se chi mi legge ha una minima conoscenza cinematografica sorriderà sbeffeggiando la mia scoperta dell'acqua calda: Aurora è un capolavoro. E lo è grazie al suo bianco e nero, lo è grazie al suo essere muto ed alla sua incredibile potenza figurativa. E Murnau è stato maestro, come del resto Lang, in questo. Le immagini che riescono a sostituirsi ai dialoghi, senza che abbiamo il bisogno di ricercarli: quella poesia delle immagini, dei gesti, delle espressioni mimiche che tramutano uno sguardo torbo in un'azione di imminente pericolo, un sorriso cristallino in una dichiarazione d'amore. L'intensità espressiva è alta, così come le inquadrature della campagna, del lago, della città. In una giornata tutto si fonde e si sovrappone. Non è un caso che Aurora sia il primo film ad essersi aggiudicato un Oscar ed abbia, oltre ai riconoscimenti ottenuti, la permanenza nei primi posti in ben 33 liste ufficiali di I Check Movies. Perchè oltre alla trama, soave e carica di sentimenti, oltre alle musiche di sottofondo che ci accompagnano, oltre alla straordinaria bravura degli interpreti così tanto coinvolte, sono anche gli espedienti tecnici a regnare disinvolti. La fotografia, le riprese e gli effetti speciali, oggi bistrattati grazie alla digitalizzazione, non sono da meno.Ambienti sfuocati, elementi sovraimpressi gli uni agli altri, dissolvenze... Aurora è una storia d'amore forte, romantica, teatrale che inizia drammaticamente e finisce quasi a ricordarci che il destino, se ci offre una seconda opportunità, non si scorda di noi. Tutto il sogno e l'incanto infatti sembrano svanire con la tempesta, che riporta i protagonisti al loro stadio iniziale, quasi come se fosse una punizione divina, una sorta di legge del contrappasso , annullata poi dal bene e dalla speranza di una vita nuova. Una rinascita che comprende il perdono ed la riscoperta dell'amore perduto. Peccato che di lì a poco il cinema muto morì quasi definitivamente.
La versione DVD della Ermitage si presenta nel peggiore dei modi: cover triste, un restauro che non esiste, audio stereo (e qui ok), il vergognoso bollino vistosissimo impresso nella parte bassa di destra e cinque capitoli extra nozionistici.

Io Confesso (1953)




Regia: Alfred Hitchcock
Anno: 1953
Titolo originale: I Confess
Voto: 6/10
Pagina di IMDB (7.3)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon (cofanetto con 4 grandi film)

Erano i primi anni cinquanta, e scegliere un tema così delicato fu senza dubbio una mossa azzardata. Nella trama abbiamo sia l'affascinante inviolabilità del segreto della confessione, sia il rapporto ambiguo ed amoroso tra una donna sposata ed un parroco. Ovviamente la storia non è così semplice e netta e chiarisce a più riprese che farsi dei giudizi è la via sbagliata, ma pone anche l'accento su come questi giudizi vengano alimentati in fase processuale pur di raggiungere lo scopo prefissato. Torniamo però un attimo indietro per non generare troppa confusione: abbiamo un omicidio, abbiamo un colpevole e noi spettatori assistiamo alla sua confessione. E' pure lui una vittima, del destino e della propria situazione, non è un malvagio, ma la paura fa brutti scherzi. Chi lo confessa è il giovane e bello (Montgomery Clift) Padre Logan che nonostante sia devoto e fermo nelle proprie convinzioni religiose, si scoprirà esser stato innamorato dell'altrettanto bella (Anne Baxter) signora Grandfort. La storia prosegue con un intreccio pericoloso in cui i protagonisti hanno intimi segreti da nascondere, ma che ai fini dell'opera investigativa hanno poco a che fare. Gran parte del problema che lo spettatore è pronto a subire, gira intorno al segreto confessionale, mentre tutto il resto è un piccante contorno con cui oggi la stampa andrebbe a nozze. E anche ieri, visto che gli indiziati vengono torchiati ed indeboliti proprio grazie a fatti riconducibili al gossip ed alla cronaca rosa. Si tratta però anche di un legal thriller, in cui la giuria assolve l'imputato, ma la folla lo condanna. Il crimine non commesso, o di cui non ci sono prove abbastanza forti per poterlo condannare, non salvano il parroco, e la signora sposata, dal giudizio della massa. Manca la prova d'astuzia: il finale che si risolve per meriti investigativi è del tutto assente. Procuratore e polizia restano in balia del cavillo della confessione, ignari e decisi fino alla conclusione: il vero assassino (O. E. Hasse) compie una scellerata, insensata mossa autolesionista che chiarificherà le posizioni di tutti. Il colpevole è lui, e solo lui, ma il finale è troppo arrangiato.
Il DVD non ha una buona qualità video, sussistono troppi rumori di fondo nelle ambientazioni più scure. L'audio italiano è mono e gli extra sono i seguenti:

  • Le "confessioni" di Hitchcock sul film (21 minuti)
  • Il galà della prima canadese (1 minuto)
  • Trailer

giovedì 29 settembre 2016

Ken Il Guerriero - La Leggenda Di Toki (2008)



Regia: Koubun Shizuno
Anno: 2008
Titolo originale: Shin Kyuseishu Densetsu Hokuto no Ken - Toki Den (北斗の拳 トキ伝)
Voto: 6/10
Pagina di IMDB (7.4)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon (Ken Il Guerriero - La Leggenda [5 DVD])

Ecco il quarto capitolo della saga La Leggenda, questo concentrato su Toki, anche se in meno di un'ora è un po' complicato seguirne la vita. La struttura è simile ai film precedenti, una sorta di vangelo che racconta un punto di vista soggettivo ed aggiunge avvenimenti (o personaggi come quello di Sara) tralasciandone altri. Toki è un personaggio amabile e rispettato, lo ho sempre considerato il Julian Ross della serie, quello che poverino è malato, ma se fosse sano farebbe il culo a tutti. Non è mi preso troppo sul serio, eppure tra Ken e Raoul fanno a a gara a chi lo rispetta di più. La storia qui raccontata è semplice e con i vari flashback dovuti, ma si pone anche l'obiettivo di renderla curiosa e pena di pathos. Quale sarà la promessa che i due fratelli si sono fatti? Perchè devono combattere? Le musiche questa volta sono meno dinamiche, più drammatiche e tranquille, in linea con l'eroe principale. I disegni, per quanto me ne possa intendere io, mi sembrano più offuscati e vaporosi, meno spigolosi rispetto al solito. Di certo, trattandosi di un film (o OAV) ci si poteva aspettare qualcosa di più rispetto alle serie, mentre il salto di qualità anche stavolta non c'è. Il DVD fa parte del cofanetto Ken Il Guerriero - La Leggenda [5 DVD] e prsenta audio italiano in 5.1 ed i seguenti extra:
  • Una conversazione con Tetsuo Hara (32 minuti)
  • 5 trailer
  • Titoli di coda originali

mercoledì 28 settembre 2016

Dinamo Zagabria 0 - Juventus 4

C'è veramente poco da dire se non che la partita in sè è stata quasi perfetta. Approccio giusto, sempre a tenere palla, tatticamente e tecnicamente superiori, siamo riusciti con poco sforzo a fare un risultato tondo, senza se e senza ma. Segnano i due nuovi acquisti Pjanic e Higuain nel primo tempo. Si sblocca Dybala, giusto per zittire chi parlava di crisi, e cala il poker Alves con una punizione deviata. Un solo pericolo da parte nostra, sempre su calcio d'angolo, ma per il resto dominio assoluto, gara a senso unico con i croati esclusivamente spettatori. Quattro reti importanti che ci portano momentaneamente in testa alla classifica del girone. Avanti così, #finoallafine. PS: è già la seconda volta che riesco ad arrivare indenne a casa e guardarmela su JTV senza conoscere il risultato. Devo dire però che la telecronaca di parte mi piace poco, e che questa volta l'audio presentava diversi problemi. Da interruzioni ad un ritardo anche di un secondo nei primi minuti di gioco.

martedì 27 settembre 2016

CloudFlare su Vomito Ergo Rum

Ciuco d'un cane, se è matto!!! Il buon vecchio gettons c'è leggermente rimasto sotto. Dopo aver contribuito in maniera massiccia alla creazione di MiniFisto gli è presa talmente bene che ha cercato nuove ed intraprendenti soluzioni tecnologiche al passo con i tempi. Ed ha insistito affinchè anche VER si dotasse di tali strumenti, primo tra tutti CloudFlare. Vediamo da vicino di cosa si tratta con parole semplici anche se imprecise: immaginate un proxy al contrario, che sta tra gli utenti ed il blog. In pratica questo server si frappone tra il visitatore, chiunque esso sia, e VER. In uno scenario comune è molto comodo specialmente in fatto di sicurezza (funge da firewall) e di velocità (grazie al caching dei contenuti statitici). Sul mio blog, per come è costruito (si appoggia al servizio Blogger di Google) ed utilizza essenzialmente media caricati su altri siti esterni, questi due fattori vengono un po' meno. Non per questo va considerato inutile, anche se si tratta perlopiù di uno sfizio, fortunatamente gratuito. CloudFlare riceve la richiesta dell'utente, ne valuta l'affidabilità (esistono diversi livelli di sicurezza) e mostra i contenuti caricando in maniera più veloce quelli già precedentemente scaricati. I vantaggi immediati che posso avere invece riguardano il fatto che CloudFlare si comporta come le CDN quindi avendo server sparsi per il mondo, gli utenti accederanno a quello più vicino alla loro localizzazione. Gli italiani potranno appoggiarsi ad esempio a Milano, gli inglesi a Londra e così via.  Nonostante la struttura del mio blog, anche se non di molto, usando Pingdom è calato sia il tempo di caricamento delle pagine, sia le dimensioni. All'iterno del proprio pannello di controllo inoltre possiamo settare numerosi parametri, consultare statistiche (nell'arco di una giornata già bloccati 5 tentativi maligni), usare certificati SSL e permettere la navigazione in HTTPS (cosa impossibile altrimenti per chi usa blogger con un dominio personalizzato), migliorare le performance agendo su JavaScript, HTML e CSS, impostare i valori per la caching, attivare app come Google Analytics se si possiede un account. Insomma, per la gioia di tutti, VER ancora al passo coi tempi, per il corpo di mille balene.

Uno sguardo sulla Croazia

A grande richiesta da parte del nostro amato pubblico torna una nuova avventura descritta in prima persona dal nostro inviato speciale Daniele Panetti. Sotto l'etichetta #TOVER potrete trovare tutte le sue elucubrazioni turistiche. E' giunta quindi la volta di raccontarci la Croazia, per come l'ha vissuta durante la sua ultima vacanza.

"1500 chilometri di Croazia in una settimana me li immaginavo fondamentalmente diversi... Forse, mi ero fatto un'idea sbagliata dai vaghi racconti e  dalle pochissime foto di chi vi era stato in passato.... Il mare è sicuramente  trasparente e pulito, i sassi che con una metamorfosi del tutto naturale diventano prima scogli, poi sassolini più o meno grossi, più o meno dolorosi, il bel carattere degli abitanti , e quelle facce e modi tipici della gente dell'est, che in qualche modo risultano meno spigolose. Le città di solito sono dentro le mura di fortezze del XIV secolo, che delimitano il confine tra la parte vecchia e quella nuova... Al loro interno chiese e palazzi barocchi, pavimentate in pietra lucente per il continuo calpestio dei secoli: visioni tipicamente medievali , in contrasto  con i numerosi locali in cui si suona buona musica, colmi di turisti  battenti bandiere di ogni angolo di mondo impegnati a dividersi moltitudini di  cari ristoranti; i più italiani o simili...I cellulari sono ormai diventati importanti come un braccio o una gamba...Con questi si scattano foto e video pronti ad essere spediti on line... Le gelaterie e le pizzerie hanno invaso ogni singola cittadina... Simpatico è vedere che loro, i croati, mangiano super coni con super gusti a tutte le ore della mattina, del pomeriggio e della sera... Bellissimo è vedere queste città affacciarsi sul mare trasparente,  pulito e affollato, tanto, quanto , l'asfalto, da barche di ogni dimensione che diventano favolosi yacht e navi da crociera. Oltre a tali imbarcazioni lo sguardo è impossibilitato a perdersi nell'orizzonte , ma segue la fisionomia delle alte montagne, di isole lunghe e strette , buie di notte  quindi parzialmente disabitate... Mi dirigo verso l'orizzonte con un modesto traghetto e incontro Brac.. Certo di per sé le isole godono a prescindere di un fascino particolare, sono tantissime e dalle forme stravaganti, il mare dipinge golfi e lagune penetrando tra di esse, è di animo docile sempre piatto tipo piscina... Riesce a far perdere l'orientamento una volta è a destra, dopo svariate curve te lo trovi a sinistra.. In un angolo visito una spiaggia di ghiaia, consigliatami come famosissima e bellissima, una lingua che entra dentro il mare.. Sicuramente particolare ma.... Giungo alla seconda isola tramite un ponte dalla terra ferma e vedo ciò che più mi è piaciuto: Pag. Territorio lunare impressionante suggestivo irreale... Mare e sassolini bellissimi, pesce fresco a caro prezzo, una piccola Ibiza dove i giovani vivono h24,  facendo tutto ciò che si può , e,ciò che non si può... Le numerose pecore danno vita alle colline spoglie e brulle... Da questi curiosi animali ecco i due piatti tipici il formaggio Paski Sir e il fegato di Agnello avvolto nelle interiora Vitalac, una vera bontà' per gli amanti della specie... Cena a base di pesce fresco e mi ritrovo a Spalato e Zara due città ex romane... All'interno della prima troviamo la villa di Diocleziano di 2000 anni fa, uno spettacolo inverosimile è vedere gente vivere il quotidiano nel mezzo a certe rovine... In città ,come nel resto visitato, non c è traccia di profughi o barboni o accattoni o zingari, nonostante tutto ci sia pochissima polizia in giro, almeno in divisa... Non ho capito perché ,le risposte alle mie domande sono state vaghe e sbrigative... Non c'è delinquenza e c'è una bella schiera di bambini più o meno piccoli... Mi piacerebbe un giorno essere in una città e rivederli giocare a nascondino...Difficile è fotografare un animale , anche quelli domestici latitano o forse si nascondono nella parte interna dove dice che l'aspetto europeo ed occidentale delle zone costiere si tramuti in uno stile anni 50. All'aeroporto rifletto e dico: forse chi ha viaggiato tanto è più critico e riesce più difficilmente a rimanere a bocca aperta,può dipendere dalla compagnia con cui sei o quella che trovi,dallo spirito con cui parti,o dalle aspettative che ti eri creato...Non so quale o altre supposizioni facciano al mio caso, ma non sono stato sedotto, e comunque prima di montare sull'aereo abbraccio la Croazia e penso: tu non puoi essere la mia fidanzata...merito di più..."

Foto Croazia 2016

domenica 25 settembre 2016

MotoGP 2016: Aragon (Spagna)

Niente da fare, Marquez è più forte. Oggi si spegnono le già fievoli speranze per una rimonta sul campionato mondiale. Agli occhi di chi un po' segue questo sport, a dire la verità, era abbastanza chiaro già dalla Germania che lo spagnolo avesse messo in banca il titolo. Recuperare punticini qua e là fa bene al morale, ma nella pratica è poca cosa. Senza nulla togliere a Valentino, che continua a stregare e divertire, facendo il possibile. Nelle qualifiche non c'è stata storia, ed in gara, una volta che Marquez ha iniziato ad avvicinarsi al secondo posto, era evidente che avesse più manico. Un terzo posto, quello di Rossi, che però non deve deludere: è sempre lì, tra i migliori, a lottare senza arrendersi mai. Se guardiamo il MotoGP è anche (se non soprattutto) grazie a lui.

L'Uomo Invisibile (1933)




Regia: James Whale
Anno: 1933
Titolo originale: The Invisible Man
Voto: 7/10
Pagina di IMDB (7.7)
Pagina di I Check Movies

Alla Universal negli anni trenta amavano i film horror: un genere che attirava un pubblico curioso, che voleva essere sorpreso ed uscire dalle sale di proiezione con brividi e voglia di conoscere. Per l'epoca niente si prestava meglio: autori come H. G. Wells, Mary Shelley, Bram Stoker erano sui comodini di tutti, con storie originali, impegnative e di successo che potevano essere adattate per il cinema. In quegli anni furono di grandissimo successo opere come Frankenstein (1931), La Mummia (1932) o Dracula (1931) che non solo presentavano mostri e storie paurose, ma potevano anche magnificare la possente macchina cinematografica di Hollywood. I costumi, le scenografie e soprattutto gli effetti speciali incuriosivano il pubblico, e James Whale fu un innovativo maestro maestro che seppe usare ogni ritrovato per creare L'Uomo Invisibile. Il soggetto originario di Wells venne modificato e reso più cattivo, più pazzo, più pericoloso. Nel romanzo infatti abbiamo lo scienziato che se la prende con il mondo intero a causa della sua condizione, come se fosse vittima degli altri impossibilitati a vederlo. Qui invece parte volendo sfruttare le sue doti per essere acclamato come conquistatore e padrone. Elementi importanti che caratterizzano il protagonista facendolo divenire un mostro sacro del cinema horror. La componente scientifica però non è abbandonata: a più riprese all'interno della pellicola ci sono richiami a cosa possa fare e quali possano essere i suoi punti deboli. Le domande che un attento spettatore potrebbe farsi vengono prontamente anticipate. E' lo stesso Uomo Invisibile infatti a dire che dopo i pasti non può girare tranquillamente nudo, oppure sono le comuni comparse a dare suggerimenti alla polizia su come catturarlo. In pratica si tende a riempire le curiosità realistiche che chi guarda il film potrebbe avere bollandolo come "impossibile" dando risposte e soluzioni pratiche o scientifiche. Inoltre come già accennato gli effetti visivi sono di prim'ordine. Claude Rains indossa indumenti e bende che lo ricoprono interamente, ma quando li toglie arriva la conferma che non si tratta di una produzione di serie B. La camicia si muove da sola, gli oggetti si spostano inanimati ed ancora oggi, pur senza l'uso della computer grafica, possiamo restarne affascinati. E nonostante l'attore non si veda mai, la sua presenza è palpabile grazie anche all'imponente e maestoso timbro vocale. Non che quella prestata per il doppiaggio da Antonio Di Prima sia brutta, ma ho voluto assaporarmi l'audio originale e si capiscono le scelte del regista per il cast: Rains fa scena anche senza essere visto. Il disco bluray fa parte della collezione  Monsters - The Essential Collection (Limited Ed) e come gli altri, è una versione restaurata che non perde i colpi con l'eta. Audio in doppia lingua con DTS stereo ed i seguenti extra:

  • Commento al film di Rudy Behlmar
  • Finalmente lo vediamo: svelato il mistero dell'Uomo Invisibile (35 minuti)
  • Foto di produzione

sabato 24 settembre 2016

Palermo 0 - Juventus 1

Il Palermo non è l'Inter. Ed il risultato lo dimostra. Il campo invece continua a dire che la Juve gioca male, malissimo e gestisce ancora peggio. Se si deve fare turn over ed esperimenti è la partita giusta: prima della seconda sessione di Champions, e contro una squadra che abitualmente lotta per la salvezza. Credo comunque che ci siano dei limiti da non superare quando si vogliono mischiare moduli e giocatori. La Juventsu ha galoppano solo i primi dieci minuti, da lì in poi confusione e pochissime idee. L'uscita di Rugani per l'ennesimo infortunio bianconero ad inizio di ogni stagione, cambia ancora le carte in tavola. Alves in difesa che mugugna e Cuadrado in campo che non ne fa bene una, la coppia di attacco quasi mai servita, le occasioni sprecate. Poi vabbeh, il risultato è positivo, ma se soffri per difenderlo con il Palermo, c'è qualcosa che non quadra. Anche quando in dieci (si è fatto male l'appena entrato Asamoah) ti barrichi dietro e non subisci neanche un tiro. Questa è andata bene, cerchiamo di fare meglio #finoallafine.

Operazione Valchiria (2008)




Regia: Bryan Singer
Anno: 2008
Titolo originale: Valkirie
Voto recensione: 5/10
Pagina di IMDB (7.1)
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Non brutto, ma manca di memorabilità. E per i miei gusti principali che non comprendono trame di guerra o trasposizioni cinematografiche su fatti realmente accaduti non entra nell'albo dei migliori. Ha mordente, questo sì, ma forse manca quella gravità oppressiva e crudele che si dovrebbe respirare quando si parla di Germania e nazismo. L'urgenza di un colpo di Stato, di un omicidio politico (che poi sarebbe quello di Hitler) non è così palpabile. Poi consideriamo anche l'avvenimento reale: si presenta benissimo per qualsiasi tipo di forma romanzata, in cui l'eroe di turno, qui interpretato da Tom Cruise, può essere esaltato e reso mitico. Quindi al di là della storia raccontata abbiamo un personaggio che funziona, ma che secondo me non è ben inserito nel contesto. Forse c'è poco feeeling con il comprimari. Buona la fotografia, così come i costumi, gli interni e gli esterni, ma avrei gradito maggiormente il senso di oppressione che non solo i civili hanno subito. D'altra parte per arrivare ad organizzare un attentato del genere, tutti devono aver avuto oltre ad una buona dose di coraggio ed amor della Patria, anche interessi più evidenti, forti, cristallini, alti. Resta uno tra tanti.

La Grande Scommessa (2015)




Regia: Adam McKay
Anno: 2015
Titolo originale: The Big Short
Voto: 7/10
Pagina di IMDB (7.8)
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Inizialmente lo si può anche confondere per un documentario, di quelli che hanno una marcia in più per il sistema esplicativo con cui raccontano gli avvenimenti. Il tema della finanza non è semplice, eppure è sulla bocca di tutti. I media hanno provato in qualche modo a raccontarci i fatti, noi abbiamo finto di capire. Come le capre. Eppure la crisi del 2008 ha toccato tutti e termini come subprime o default sono divenuti tra i più usati, anche nelle conversazioni da bar. In molti hanno perso soldi, lavoro, casa, anche la vita. E gli strascichi di tale crisi sono tuttora evidenti: anzi, non ci siamo mai ripresi, e chissà come e se succederà. La Grande Scommessa di McKayperò viene vinta: non tanto quella dei protagonisti, quanto quella di portare sul grande schermo un tema caldo, non di facile comprensione e dalla portata mastodontica. La sua struttura è perfetta, con grandi nomi (Pitt, Carell, Bale e Gosling) che sfondano la quarta parete e ci raccontano il dietro le quinte bancario, immobiliare, azionario... Veloce, avvincente, ottimo montaggio, musiche ben scelte, dialoghi semplici e mai confusionari. Ecco che il lavoro prende forma e siamo dentro: tra burattini e burattinai. Inutile dire che le marionette siamo noi, anche se ovviamente ci sta sul cazzo sta cosa. Non perchè non la capiamo, ma perchè continuiamo a comportarci come idioti, nonostante tutto. Ed il film non ha l'aria di essere rivelatore, dà solo chiarezza in maniera limpida e senza iperbole di sorta. Ottimo il modo con cui ci si rivolge agli spettatori, grandiose le metafore (l'agenzia di rating cieca) per simboleggiare i fatti. E' davvero un piacere guardarlo, anche consci del fatto pur usando manate di vasellina, la mattina dopo cammineremo un po' impacciati. Notevole.

Lo Hobbit - La Desolazione Di Smaug (2013)




Regia: Peter Jackson
Anno: 2013
Titolo originale: The Hobbit: The Desolation Of Smaug
Voto: 5/10
Pagina di IMDB (7.9)
Pagina di I Check Movies

Non mi tira, e già lo sapevo così per non ripetere le solite cose vi rimando alle mie quattro chiacchiere relative al primo film della saga. Così posso scrivere due righe, e giusto due, solo su La Desolazione Di Smaug, capitolo centrale e diciamo conclusosi in maniera netta di questa nuova trilogia fantasy. Mi domando peraltro come facciano molti fan a seguire la serie guardando i film appena usciti, quindi dovendo attendere un anno tra un capitolo e l'altro. In effetti anche se sono molto legati tra loro, a conti fati non accadono poi così tante cose, ed un esempio è proprio questo film. Sono quasi tre ore, ed ovviamente non è statico, ma sono numerose le scene di azione e puro intrattenimento. Sebbene possano essere considerate gioia visiva, le ho trovate decisamente fini ad allungare il brodo. Sia chiaro mi sono piaciute: soprattutto la corsa quasi infinita in stile Colorado Boat, oppure la fuga dal drago, ma stringi stringi hai tra le mani un sacco di effetti speciali, una dose massiccia di computer grafica e poca trama sviluppata. E magari dirò anche una bestemmia: non tutta la fotografia è così bella come può sembrare. Almeno a me, specie l'entrata nella foresta o la visione della montagna solitaria o ancora le panoramiche sulla città degli uomini sono sembrate troppo artefatte e poco naturali. Certo, siamo un mondo fantasy e l'effetto cartone animato può pure essere gradito, ma si nota il contrasto con altre scene o ambientazioni. Poi ovviamente, come in tutte le cose, sono gusti. Il bluray fa parte dello stesso cofanetto ed ha come extra, questa volta tradotto in italiano anche nel titolo:

  • Nuova Zelanda: casa della Terra di Mezzo seconda parte (7 minuti)

venerdì 23 settembre 2016

Goodnight Mommy (2014)




Regia: Veronika Franz, Severin Fiala
Anno: 2014
Titolo originale: Ich Seh, Ich Seh
Voto: 5/10
Pagina di IMDB (6.7)
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Moltissimo stile, ben fatto, ottima la fotografia, in special modo in quelle scene in cui il buio inghiotte i personaggi, i campi aperti e colorati della campagna austriaca, lo stile moderno e minimalista di un'abitazione isolata, i silenzi prolungati, la manciata di personaggi. Un film con atmosfere fredde che si ripercuotono anche sull'animo dei protagonisti che danzano piatti sul filo che divide il thriller psicologico dall'horror. A piccoli tratti può ricordare Haneke, e  la parte iniziale con i gemelli ed il dualismo mi ha riportato alla mente la Trilogia Della Città di K. Ma è proprio sulla trama che c'è un problemino di fondo: passati i primi minuti è chiaro, abbastanza perlomeno, cosa stia accadendo. E la regia tutto sommato, non cerca neanche di nascondere un eventuale colpo di scena. Il rapporto tra madre e figli segue un percorso netto, possiamo dubitare in alcuni casi di ciò che stiamo vedendo, ma anche per chi avesse ancora un po' di incertezza, questa viene depennata ogni volta che ci troviamo con comparse nuove che interagiscono solo ed esclusivamente con Elias. Ed il gioco continua sul ciò che è vero e ciò che è falso, in un prepotente dualismo dato dalla presenza dei gemelli e del doppio. La trama si sviluppa silenziosa e perturbante, crescendo capitolo dopo capitolo, passando da un punto di vista all'altro, senza mai sbilanciarsi troppo. Ora la madre, ora i bambini. Chi è bugiardo? Chi è malato? Resto dell'opinione che lo stile però non sia tutto, i contenuti (e qui ci sono, non voglio parlare di banalità a livello di trama) seguono uno schema facilmente leggibile, quando invece avrebbero potuto celarlo in maniera più confusa. 
Il bluray è un'edizione limitata che doveva uscire il 22 settembre, ma che è arrivata addirittura con due giorni in anticipo. Spettacolare sia il comparto video con una fotografia pulita, esaltante anche nelle ambientazioni scure, ed un comparto audio con DTS HD Master sia per lingua italiana che per quella originale tedesca. Il contrasto con le parti non parlata è esaltante. All'interno della custodia (plastica inserita in un cartonato) abbiamo anche un booklet di otto pagine con informazioni ed immagini, mentre gli extra sono i seguenti:
  • Making of (9 minuti)
  • Scene tagliate (8 minuti)
  • Interviste (13 minuti)
  • Casting (2 minuti)
  • Trailer italiano

giovedì 22 settembre 2016

Loot Crate: Speed (settembre 2016)

Come ogni mese si rinnova l’appuntamento con le esclusive LootCrate. Puntuale anche un po’ in anticipo rispetto alla media forse, oggi il postino mi ha recapitato la scatola. Quando l’ho vista, il bambino che è dentro di me (in senso figurato) ha sorriso. E questa volta sono arrivato ad aprirla senza conoscere minimamente neanche il tema. E’ Speed per la cronaca, quindi qualcosa che abbia a che fare con al velocità e le corse. Come tema è abbastanza generico e di quelli che possono comprendere qualsiasi cosa ed escluderne tante altre. Fortunatamente ho trovato il contenuto interessante perchè ogni gadget richiama un qualcosa con cui ho avuto a che fare o che conosco. Ecco il contenuto:
  • la box stessa, per quanto per me sia inutile, può essere trasformata e prendere la forma di un veicolo. La mia versione è quella rossa. Esistono anche blu e verde
  • Action figure di Arrow in plastica di colore metallo. L'alternativa sarebbe stata quella di Flash, sempre DC.
  • Replica dello Scar, navicella di Battlestar Galactica, in plastica gommosa, con piedistallo.
  • T-shirt nera e colorata della Stark Motor Racing.
  • Portachiavi nero in metallo di Batman raffigurante il Batwing
  • Modellino in metallo della Mustang Shelby GT500 di Fuori In 60 Secondi
  • Loot Pin con codice per la copia digitale di Velocity
Foto di Loot Crate: Speed (settembre 2016)

Primi teaser di Ghost In The Shell (il film)

Ghost In The Shell è un capolavoro. Punto e basta. Chi ama un minimo la fantascienza ed il cyberpunk DEVE per forza guardarlo. Non una volta sola, a più riprese, con calma e bava alla bocca. E per iniziare consiglio decisamente il bluray in Absolute Edition: manna magica per tutti i sensi, per poi proseguire con gli OAV presenti su Netflix oppure recuperare da qualche parte la due serie animate Stand Alone Complex. Quando avrete finito mi ringrazierete, e vi ringrazierete per aver avuto un po' di pazienza. In questo modo potrete godervi appieno la versione cinematografica che uscirà nel 2017. Protagonista Scarlett Johansson!!! Con tre punti esclamativi. La Paramount ha rilasciato 5 brevissimi teaser, che non posso non condividere con voi:

Articolo originale per Mini Fisto

Lo Chiamavano Jeeg Robot (2015)

Regia: Gabriele Mainetti
Anno: 2015
Titolo originale: Lo Chiamavano Jeeg Robot
Voto: 7/10
Pagina di IMDB (7.7)
Pagina di I Check Movies
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Articolo su Mini Fisto 

Attualmente il primo lungometraggio di Gabriele Mainetti può essere considerato il film del momento. Un momento che dura ormai già da circa un anno, visto il successo riscosso con l’uscita al cinema (non sono riuscito ad andare, ma avrei voluto), visti i sette David di Donatello e visto il passaparola mediatico che c’è stato nei suoi confronti. Del resto, già il tema, è abbastanza ambizioso ed originale per le produzioni italiane. Se escludiamo poche pellicole, di carattere da commedia peraltro come potrebbero essere I Due Superpiedi Quasi Piatti o Poliziotto Superpiù, il panorama italiano si è sempre tenuto lontano, forse per incompetenze, da possibili blockbuster in salsa action movie. Qui si fa un salto di qualità impressionante, andando peraltro a colmare un vuoto tematico che ci vedeva impreparati. Certe volte va un po’ di moda parlare male dell’Italia o del nostro cinema, non considerando erroneamente che anche oggi (e non mille anni fa) possiamo vantare titoli di un certo rilievo. In pratica, anche con una buona dose di masochismo, tendiamo a bistrattare le nostre opere. Tra quelle recenti mi vengono in mente soprattutto Suburra e Non Essere Cattivo:  entrambi con Roma come sfondo ed entrambi che trattano la malavita. Anche nel film di Mainetti sono presenti questi due elementi che con una certa astuzia riesce a valorizzare ed inserire in un contesto fantastico che non scade nel trash improbabile o nell'operazione "facemoce Hollywood a modo nostro". Su cosa sia il film e di cosa parli la trama non c'è bisogno che ve lo stia a raccontare, perchè sono sicuro che il successo è stato così elevato che difficilmente non siete stati attratti da un qualcosa che è già cult. Girato egregiamente, interpretato ancora meglio con attori quali Santamaria e soprattutto Marinelli che riesco a bucare lo schermo, accompagnati anche da una Pastorelli che si difende egregiamente. Tra i tanti di contorno non posso non ricordare Esposito, uno dei farabutti di Gomorra (altra serie italiana con le contropalle). Buono anche il comparto legato agli effetti speciali, che ok non saranno quelli a stelle e strisce, ma oltre che non essere da buttare ti danno quel senso di casalingo di alto livello che non contrasta con tutto il film. Perchè per fare qualcosa di professionale che sia acclamato in egual misura da pubblico e critica qui si usa il trucchetto della borgata: i protagonisti sono tutti quanti personaggi abbastanza semplici e comuni. Anche i malavitosi, con il villain sopra le righe per volere artistico, sono quelli da strada che possiamo incontrare e schifare tutti i giorni. Nel complesso, e tengo a precisare che per me è un grande film, voglio però anche usare la matita rossa per evidenziare un qualcosa che mi stona: la storia d'amore, con tanto di sesso che ai miei occhi è paragonabile allo stupro, tra Enzo ed Alessia poteva essere eliminata o condotta in altra maniera. Lei è visibilmente una vittima, e non c'è motivo per usarla. O meglio c'è, ma potevano evitarlo. Anche se sicuramente questo pone l'accento, in modo un po' grottesco, sulla vita difficile e scapestrata del protagonista. Solo per parlarne eh, niente di grave, ma il realismo poteva essere espresso in maniera meno invasiva.
 
 
Per il mercato home video il 15 settembre sono usciti i dischi in tre versioni: DVD, il bluray che ho io, ed il bluray in edizione limitata (250 copie) firmata dal regista. Quest'ultima irreperibile subito dopo pochi minuti. Ad ogni modo c'è una piccola sorpresa anche nella versione "normale" del bluray, ovvero una cartolina (random tra tre disponibili) che nel mio caso riguarda la Pastorelli (avrei preferito quella gialla con la poltrona). Il comparto audio è eccelso: solo lingua originale (che sarebbe l'italiano) in DTS HD Master 5.1 che beh è una gioia avere. Anche perchè i momenti di pura azione non sono lesinati ed in molte scene questo rappresenta un chiaro punto di forza. Il video mpg-4 avc è ottimo, sia in ambientazioni scure, sia in spazi aperti e luminosi. La periferia romana è ben rappresentata da una fotografia che non lascia indietro dettagli e non presenta rumori di fondo o effetti ghosting neanche nei combattimenti più movimentati. Gli extra sono ben strutturati (con audio Dolby Digital 2.0) e così suddivisi:
  • Backstage (1 ora e 1 minuto)
  • Scene tagliate (9 minuti)
  • Provini (19 minuti)
  • Ciak impaperati (6 minuti)
  • Storyboard interattiva (8 minuti)
  • Cortometraggio Tiger Boy (20 minuti)
  • 2 trailer
  • Videoclip
Manca purtroppo il cortometraggio Basette (2008) che con Tiger Boy (2012) ed appunto il film è il primo pezzo della trilogia dei supereroi di Mainetti.

mercoledì 21 settembre 2016

Juventus 4 - Cagliari 0

Doveva vincere. Fatto. Dovevamo convincere. Fatto. Dovevamo tornare nella posizione che più ci compete. Fatto. Per flaggare questi obiettivi abbiamo fatto quattro reti, ma che la storia avrebbe seguito questo corso era già nell'aria nei primi minuti. Se escludiamo due minuti netti di disattenzioni, il resto della gara è stato completamente a senso unico, Bene tutti, tranne un Dybala forse che dovrebbe trovare il gol con più facilità. Ma si sa, siamo perfezionisti e ci piace trovare il pelo nell'uovo. La partita è stata bella, ben orchestrata, con diverse pedine nel ruolo giusto a dettar legge. Spero che un trionfo del genere non serva solo a farci temere ancora dagli avversari, ma a noi stessi: partire con dedizione e testa sulle spalle, per raggiungere il risultato voluto. Il migliore del Cagliari è stato il nostro ex Storari, il che la dice lunga anche sulle occasioni avute. Di nuovo primi, di nuovo la squadra da temere, #finoallafine

Kiki - Consegne A Domicilio (1989)




Regia: Hayao Miyazaki
Anno: 1985
Titolo originale: Majo No Takkyubin (魔女の宅急便)
Voto: 6/10
Pagina di IMDB (7.9)
Pagina di I Check Movies
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A prima vista, questo lavoro del Maestro può sembrare minore, un po' povero. La streghetta Kiki è lontana dall'immaginario comune che possiamo avere su queste figure. E' piccola, è giovane, è buona. E come strega, non vale moltissimo, sa volare, ma addirittura non sempre. La bellezza del film sta soprattutto nella semplice poesia con cui Miyazaki ci delizia. Una storia lineare, senza nessun artefatto, che proietta Kiki in un mondo occidentale che la riconosce come strega, ma non ne resta poi così stupito. La strega, e fa quasi strano dirlo, se non tenerezza, inizia un vero e proprio percorso di formazione in cui niente viene dato per scontato. Dai poteri ai suoi rapporti con i coetanei o con gli adulti. Kiki si ritrova sola, ma costantemente aiutata nella sua crescita: non vive particolari avventure o tragedie se paragonate al resto del mondo fantastico che ogni giorno accompagna bambini o bambini mai cresciuti. Pur essendo lei l'unica protagonista, è circondata da personaggi secondari ben studiati, ognuno con una caratteristica psicologica su cui poter far affidamento, ma non solo; infatti lei stessa si imbroncia quando qualcuno le sta antipatico o non completa le sue aspettative, si disillude, si gratifica, si abbatte e cerca di rialzarsi. Senza drammi appunto, ma nella soavità di una storia simpatica e per nulla noiosa. Intimo e suggestivo. Peccato che la versione bluray, a parte essere ottima per video ed audio (DTS HD 2.0 sia per la lingua originale sia per l'italiano) non presente molti extra, anzi:

  • Ursula's painting (3 minuti)
  • Storyboard
  • Trailer

martedì 20 settembre 2016

DegustaBox: Settembre 2016

Poichè ero rimasto piacevolmente colpito da quella di agosto, mi aspettavo la sòla dietro l’angolo. Del resto non tutte le scatole possono piacere no? Leggendo qua e là i commenti c’è chi si lamenta sempre perchè contiene prodotti che non utilizza. Giusto e corretto, ma solo in parte. Ho più volte sottolineato il fatto che non sempre il contenuto avrebbe fatto parte del nostro normale carrello della spesa, ma ritengo anche che l’utilità della DegustaBox sia pure quello di farci conoscere nuovi prodotti. Che si rimanga sempre delusi la vedo un po’ improbabile come cosa, perchè chi fa un abbonamento del genere dovrebbe avere anche una componente rischio – curiosità. Ad ogni modo, se per le prime, potevo storcere un po’ il naso per prodotti lontani dai miei gusti abitudinari, con queste ultime due abbiamo bilanciato l’interesse. Il contenuto questa volta comprende (inserisco il prezzo indicato dal foglio riassuntivo presente nella scatola):

-          1 bottiglia di birra Moretti Le Regionali Toscana (1,69 euro)
-          1 bottiglia di birra Moretti Le Regionali Lucana (1,69 euro)
-          1 sacchetto di Dietorelle senza zucchero alla fragola (1,8 euro)
-          1 sacchetto di Saila Jelly alla liquirizia (1.5 euro)
-          1 tubo di Ortolina Classica  + piccolo ricettario (1 euro)
-          1 tubo di Ortolina Piccante (1 euro)
-          1 box (da 200 grammi) di Riso Gallo ai funghi e zafferano pronto da scaldare al microonde (2,4 euro)
-          1 busta di Riso Gallo Expresso con farro e orzo (2,55 euro)
-          1 confezione di Loacker Cacao & Milk + 1 buono da 1 euro (1,49 euro)
-          1 confezione di bocconcini di pane Grissinbon (2,5 euro)
-          1 barattolo spray all’uovo di Nonna Anita (4 euro)
-          1 barattolo di salsa messicana Develey (2,6 euro)
-          In regalo due bottigliette Neri (chinotto e limoncedro)

Guide Locali di Google Maps

Quasi un anno fa ho iniziato ad aggiungere informazioni su luoghi, attività e punti di interesse per Google Maps, spinto soprattutto dal premio del Terabyte gratuito per Drive. Già dopo alcuni passi sono entrato a far parte della Guide Locali che hanno il compito di migliorare non solo le mappe in generale, ma anche il proprio quartiere e la propria zona di appartenenza. Come tutti i progetti social, col passare del tempo diventa un'abitudine e la partecipazione per i premi passa in secondo piano. E' possibile aggiungere o effettuare modifiche sia via web che tramite l'applicazione per Android (o altri SO mobili) che è decisamente più comoda ed ha al suo interno, raggiungibile da "i miei contributi" la sezione "migliora la mappa nelle vicinanze". Utilizzando questa infatti verranno mostrati sulla mappa tutti quei luoghi che necessitano di ulteriori dati per essere completi: la maggior parte delle volte si tratta semplicemente di scattare foto o segnalare il sito web dell'attività o ancora di inserire gli orari di apertura e chiusura. Altre volta ci si accorge che i dati sono errati, soprattutto per quanto riguarda la reale ed effettiva posizione sulla mappa. Tra un aggiunta e l'altra sono così riuscito a superare i 130 punti, ancora lontano dai 200 per avere lo spazio gratuito, ma i progressi stanno aumentando a vista d'occhio. Purtroppo ho notato che in alcune zone (ad esempio in Località Ghiaccioni) gli indirizzi delle abitazioni non seguono il corretto andamento dei civici, ma modificare questi è molto più complicato: si deve utilizzare Google Map Maker e la modifica non è di certo immediata. Consiglio comunque a tutti, visto che quotidianamente ne facciamo grande uso, di iscriversi al servizio ed iniziare a dare i propri contributi.

domenica 18 settembre 2016

Inter 2 - Juventus 1

E' tutto molto semplice, anche se non tutti vorranno accettarlo: se giochi male, è giusto che tu perda. Tempo per recuperare ce ne è in abbondanza e quando ci sono limiti così evidenti da permettere alla squadra avversaria di farti due reti, preferisco che i nodi vengano al pettine. Specie se ti ritrovi a giocare contro quelli che, obiettivamente, sono diventati una barzelletta (l'ultima l'hanno persa addirittura contro un birrificio di Betlemme) e che sulla carta avresti dovuto asfaltare. La palle purtroppo o per fortuna è tonda e chi la butta dentro più volte vince. La Juventus è stata lenta, sulle gambe, senza accennare mai un pressing, ed in difficoltà su vari reparti, soprattutto il centrocampo. L'unico che veramente ha giocato a pallone è stato Sandro. Poi direi il buio, considerando anche il vantaggio durato circa cento secondi. Ed a parte il fatto che non è nulla di preoccupante, mi dispiace enormemente non poter allungare la striscia positiva. Ora basta farsi un esame di coscienza e capire che il gioco va creato, i passaggi vanno fatti, così come il pressing ed i tiri, anche se pochissimi, devono finire dentro. A calcio non basta essere i migliori, bisogna dimostrarlo, a partire dall'inizio #finoallafine

sabato 17 settembre 2016

Mini Fisto è partito

E' nato. E' iniziato. E' partito. Non c'è un motivo particolare se abbiamo deciso di farlo, di solito non serve. Basta la volontà. L'inizio delle avventure di solito è questo. Ed un garage. Tutti i grandi sono partiti da un garage, noi avevamo un fondo e diciamo che è la stessa cosa. Così, per dare una risposta concreta, alle numerose pressioni degli altri componenti, oggi ci siamo messi di buzzo buono e lo abbiamo tirato su. La Storia ha di nuovo inizio: ecco che nasce Mini Fisto: un blog generalista, di cui non conosciamo ancora l'identità, in cui scriveranno personaggi che hanno reso grande la rete. Immensa. Anche di più. Immaginatevi quindi gettons, bonovox, tarabusino, TimeWalk, Roikin ed Old_Glory di nuovo insieme, che scrivono articoli sui temi più disparati, in un collettivo da paura che farà (e già se ne parla negli ambienti del deep web) impallidire i grandi editori. VER sappiatelo, sta dalla parte di Mini Fisto e si schiera apertamente in suo favore. Mini Fisto è tra noi.

Punto Di Non Ritorno (1997)




Regia: Paul W. S. Anderson
Anno: 1997
Titolo originale: Event Horizon
Voto: 4/10
Pagina di IMDB (6.4)
Pagina di I Check Movies
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Forse, se ciò che mi è più piaciuto sono gli interni e le porte delle astronavi, c'è qualcosa che non va. E' che se inizi un film di fantascienza, speri che resti interamente su quel genere, o magari possa deviare sull'horror in maniera più lineare. Purtroppo ho pensato subito ad Alien, quindi diciamo mi è venuta una voglia incredibile di paragone: e questo ne esce sconfitto alla grande. Però come dicevo, non per prenderlo per il culo, gli interni dati da questa scenografia mi hanno stuzzicato e mi hanno piacevolmente colpito, così si va avanti anche per gustarsi un film che in potenza non è male. Ciò che mi ha fatto storcere il naso è invece la prepotente entrata in scena dell'inferno. Che poi vediamo solo tramite piccoli flash sparsi qua e là, ma che si susseguono per buona parte della pellicola. La trama scivola via velocemente sollo perchè la durata non è eccessiva, gli effetti speciali non sono da buttare (salvo un caso penoso durante l'esplosione di una nave) e perchè tutto sommato c'è di peggio. Di sicuro però la banalità regna sovrana, l'aspetto scientifico non è tralasciato, ma viene messo in disparte senza troppi complimenti da allucinazioni spiritesche di sorta. E tutto accade un po' così, perchè deve accadere. Devono andare a cercare la Event Horizon, devono entrare, devono andare via, devono essere posseduti... Insomma la sagra del dovere per sceneggiatura. Ciò che proprio non mi ha convinto è il mix, in quseto caso non riuscito, di due generi.

venerdì 16 settembre 2016

The Experiment (2010)

Regia: Paul Shering
Anno: 2010
Titolo originale: The Experiment
Voto: 6/10
Pagina di IMDB (6.4)
Pagina di I Check Movies
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Pochissimo tempo fa ho guardato l’originale The Experiment, di produzione tedesca. Questo invece è americano ed è un remake dell’altro. Mi piacerebbe quindi poterli confrontare, ma anche soffermarmi un attimino sul discorso del remake. Entrambi si basano su Black Box, un romanzo di Mario Giordano (a dispetto del nome, anche lui tedesco) il quale a sua volta prende ispirazione da un esperimento realmente avvenuto nei primi anni settanta a Stanford. Quindi abbiamo prima una trasposizione romanzata, poi due cinematografiche. Tra i due film il mio preferito è quello del 2001, ma perchè forse avendolo visto per primo, mi ha suscitato emozioni nuove ed originali. Su quale dei due sia più fedele al romanzo non posso pronunciarmi, non avendolo letto, anche se è bene notare che lo scrittore ha partecipato come sceneggiatore solo per il primo. Magari però è proprio il romanzo ad essere differente da quanto realmente accaduto. Comunque questo non ci interessa, ma la storia segue a grandi linea la trama già vista e ne copia in maniera certosina solo alcune scene come la manganellata in testa o il coltello fermato tra le mani. Ce ne sono altre simili come l’uso degli estintori e la rasatura dei capelli ed altre ancora che si discostano un po’, ma che creano il solito risultato. Non è come in Funny Games, tanto per rendere l’idea. Ed è anche giusto e normale che la visione di un regista sia diversa da quella dell'altro e che ci metta un po’ di suo, che modifichi alcune cose, ne tralasci altre e che aggiunga qualcosa. Però i due film secondo me differiscono molto l’uno dall’altro ed il perchè uno mi ha suscitato maggiori emozioni è da ricercare anche nella trama, non solo nella linea temporale di visione. Le ingiustizie sono presenti in entrambi, nel secondo il tentato stupro del gay ad esempio ha però forse meno appeal. Non ci si può fare niente. Questo viene bilanciato però dalla sofferenza del diabetico, che risulta più crudele. Però nel secondo sembra tutto quanto un esperimento sadico, senza controllo, che lo spettatore sa già che finirà male e che gli intenti siano quelli fin dall’inizio. L’escalation di violenza nel primo invece è dovuta dal fatto che ci siano delle imperfezioni nel piano di controllo. Quindi è più genuino il fatto che qualcosa sfugga di mano. E’ l’imprevisto a renderlo interessante. Inoltre il personaggio da Adrien Brody sembra creato per essere smontato: il classico clichè del pacifista tonto che porge l’altra guancia e che messo alle strette inizia a menar calci e pugni. Queste sono piccolezze a cui però si fa caso. Il DVD ha un audio italiano in Dolby Digital 5.1, ma nessun extra.

giovedì 15 settembre 2016

Juventus 0 - Siviglia 0

La prima è andata. Così e così, con la bilancia che pende sui rammarichi, perchè qualcosa in più lo si poteva fare. Il Siviglia è una squadra ostica, che non a caso ha vinto le ultime tre edizioni di Europa League, e noi la soffriamo un po'. Non c'è fasciarsi la testa, ai punti abbiamo vinto con tre o quattro buone occasioni nei primi venti minuti ed una traversa nel secondo tempo. Da parte loro, in fase offensiva, il nulla cosmico. Poco spregiudicati, si poteva osare qualcosa di più, cercando di schiacciarli maggiormente in difesa, senza temere le ripartenze. Purtroppo la rete non è arrivata, ma al di là delle occasioni su scritte, non c'è stato nessun assedio. Gioco più volte spezzettato, giro di palla non veloce e qualche sofferenza sul piano della prestanza fisica: molti giocatori della squadra spagnola erano più alti, più grossi e pure più brutti. Salti mortali per non conoscere il risultato a lavoro, ho dovuto guardarla in differita su JTV, con commento di parte... Non peggiore però di quelli dello scorso anno di Mediaset Premium. Un punto casalingo, non inutile, ma che crea vincoli per le prossime gare. Avanti, #finoallafine.

mercoledì 14 settembre 2016

Alias: Nick Mentefredda

Lo so che vi piace pensare che ognuno di voi abbia dei superpoteri, magari anche nascosti. Non voglio adesso nè illudervi, anche se è improbabile che li abbiate, nè tanto meno stroncarvi le speranze. Il fatto che io li abbia non significa necessariamente che pure voi ne siate dotati. Comunque, quando il gioco si fa duro, io punto alla quotazione migliore, mantenendo sangue e mente fredda. E' così che ho costruito le fondamenta del mio Impero. Partendo dalle cose piccole, e scegliendo le probabilità e le corrette quotazioni ho puntato a sbancare Las Vegas qualche anno fa. La trasformazione in Nick Mentefredda si è completata attorno ai tavoli da gioco. Purtroppo questo gioco non era ben visto dalla Mafia, dagli Illuminati e dai Rettiliani, quindi mi sono dato un freno. Il buon gettons, compagno furioso di mille avventure, grazie anche alla brava Barbarella, ha pensato però di immortalare il mio alias con una minifigure Lego. Ultrapersonalizzata, ultragradita, ultrarara, ultraunica. Sarà sempre lì, a ricordare ai posteri che un giorno Nick Mentefredda, riuscì nell'impossibile impresa di indovinare quale porta degli oltre mille ascensori di Sin City si fosse aperta per prima. Quel giorno nacque un mostro ed ancora oggi non sappiamo se si tratta di un eroe o di un villain.

martedì 13 settembre 2016

The Experiment - Cercasi Cavie Umane (2001)




Regia: Oliver Hirschbiegel
Anno: 2001
Titolo originale: Das Experiment
Voto: 7/10
Pagina di IMDB (7.8)
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Mi piacque fin da subito. Non sono uno che va spesso al cinema, anzi non mi alletta per niente l'idea di guardarmi un film insieme a tante altre persone. Però quel pomeriggio, il Turo ed io, non sapevamo che fare, ci annoiavamo. Allora proviamo il film che davano all'Odeon: era proprio questo. La prima volta, perchè poi lo ho riguardato in altre due occasioni, riesce a darti un vero e proprio senso di malessere. Ed il fatto di essere al cinema insieme ad altre persone sconosciute, può essere considerato come un esperimento nell'esperimento. Perchè io fui tra quelli che per primi lanciarono l'applauso una volta che l'estintore si schianta sulla testa del secondino, e da lì partirono gli scrosci di tutti gli altri. Evidentemente le emozioni trasmesse erano davvero forti, e soprattutto coinvolgenti. Il film comunque si basa su avvenimenti reali, un esperimento condotto a Stanford negli anni settanta ed è fantastico vedere come il potere possa logorare chi ce l'ha e non sa sfruttarlo. La tensione sala in maniera esponenziale, forse un po' troppo repentina, ma per l'economia del film può andare bene. Personaggi e cast risultano convincenti, sia che facciano parte dei carcerati che dei secondini aguzzini. Si presta alla grande per una serata differente dal solito, intrigante e ben esposto come è. Senza che l'azione debba avere necessariamente il sopravvento o che ci siano cambi improvvisi di registro. La versione DVD è ok dal punto di vista video, nella norma del formato diciamo. Per l'audio c'è la possibilità di avere quello italiano in Dolby Digital 5.1 ed in DTS. Abbiamo anche dei contenuti speciali:

  • Making of (9 minuti)
  • Interviste (3 minuti)
  • Galleria fotografica
  • Trailer

lunedì 12 settembre 2016

La Guerra Dei Mondi (2005)




Regia: Steven Spielberg
Anno: 2005
Titolo originale: War Of The Worlds
Voto: 4/10
Pagina di IMDB (6.5)
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Partiamo da lontano, molto lontano.Da quando George Wells nel 1897 scrisse il suo romanzo di fantascienza in cui la Terra veniva invasa da extraterrestri, passando poi per Orson Welles che lo ripropose via radio nel 1938, terrificando molti ascoltatori, e quindi arriviamo a Byron Askin che ne fece un adattamento cinematografico nel 1953. E poi scende in campo Spielberg con un approccio nei confronti degli alieni abbastanza nuovo ed inusuale per i suoi canoni: E.T. o Incontri Ravvicinati Del Terzo Tipo sono ben diversi concettualmente dagli invasori che vogliono annientarci. Ho trovato questa prova, nonostante gli sforzi, nonostante Tom Cruise, nonostante il lancio al cinema di Dakota Famming, nonostante la presenza di Tim Robbins, abbastanza deludente. Gli effetti speciali sono fantastici, esorbitanti, mastodontici: ma non si poteva fare qualcosa di più? Qualcosa di nuovo per esempio? E magari non affiancare questi effetti ad una fotografia che puzza un po' troppo del decennio precedente? E al di là di questo secondo me la sceneggiatura non è per niente apprezzabile. Troppi buchetti qua e là, troppo frettolosa, il rapporto tra padre e figli è una convenienza romanzata per aggiungere elementi che poi verranno abbandonati. La stessa guerra di sterminio è accennata, mai messa bene a fuoco, e soprattutto un'invasione preparata da milioni di anni, si risolve casualmente in un paio di giorni. Boh, al di là dei botti e dei terremoti ci si poteva aspettare qualcosa di più.

domenica 11 settembre 2016

MotoGP 2016: Misano (San Marino)

In quel di Misano, nel circuito dedicato a Marco Simoncelli, arriva per l'ottava volta consecutiva la vittoria di un pilota differente. E' la volta di Pedrosa, che in sordina, escluso da tutti i pronostici e con le gomme morbide (quelle che avrebbero dovuto perdere aderenza nella seconda parte della gara), fa una magia e supera tutti quanti: Dovizioso, il compagno di squadra Marquez, Lorenzo e poi anche Valentino. Ottimo risultato comunque per l'italiano, che ci ha provato fino alla fine a tenere il ritmo forsennato dello spagnolo, e che riesce a conquistare un secondo posto esaltante. Forse non sarà stata la gara più spettacolare di sempre, i sorpassi non sono stati molti e per buona parte del tracciato le posizioni sono rimaste invariate, ma sono sempre belle emozioni e soprattutto il 46 è un mostro sacro, l'uomo da battere, quello che continua a collezionare posti nel podio. Grande Vale.

sabato 10 settembre 2016

Juventus 3 - Sassuolo 1

E si ritorna in campo dopo l'odiata fermata per la Nazionale. E lo si fa con una formazione un po' differente dal solito: il turn over va fatto per molti motivi. I giocatori nuovi vanno inseriti, altri possono riposarsi per la Champions e così via. C'è quindi spazio per tutti, ma a fianco a Dybala inseriscono quel ciccione di trenta anni fatti pagato uno sproposito. Insomma una disgrazia, ma per gli avversari. Apre le danze Higuain con una doppietta alla sua prima da titolare. E' dominio assoluto bianconero: la Juventus potrebbe dilagare ed ha altre occasioni. Arriva così, dopo una traversa da lui stesso colpita, il momento di Pjanic, l'acquisto migliore di tutti secondo me. La pedina che ci mancava. Per un'uscita sbagliata di Buffon accorciano le distanze, ma il primo tempo è sempre governato da noi. Non c'è storia. E il Sassuolo non è una squadra da buttare, ma il secondo tempo è la fotocopia esatta del primo senza alcuna rete. Avanti così, #finoallafine.

Lo Hobbit - Un Viaggio Inaspettato (2012)




Regia: Peter Jackson
Anno: 2012
Titolo originale: The Hobbit: An Unexpected Journey
Voto: 6/10
Pagina di IMDB (7.9)
Pagina di I Check Movies

Dopo aver rischiato la morte per sbadiglio con il libro de Il Signore Degli Anelli, decisi che per il genere fantasy avrei fatto il possibile per dedicarmi solo ai film. Così mi sono guardato le mille ore della trilogia e, inconsciamente, per far prima ho deciso che per Lo Hobbit sarei passato direttamente ai bluray, senza passare dal romanzo. Fonti anonime però mi hanno detto che il romanzo di Tolkien non è poi così lungo: o almeno, non è lungo quanto i film che ne sono stati tratti. Il regista è sempre Peter Jackson, che ha creato un incredibile polpettone da spavento. Nonostante questo però c'è da dire, che pur partendo prevenuto e non conoscendo affatto la storia (se non a grandi linee grazie al Signore Degli Anelli o vari rumors), non mi è dispiaciuto. Ovviamente l'ambientazione, la fotografia, i paesaggi ed i costumi sono bellissimi e ti prendono: visivamente un lavoro eccezionale, sebbene in determinati casi, la computer grafica mi risulta stucchevole e troppo artefatta. Il mondo fiabesco però, mastodontico nella sceneggiatura come nelle scenografie, necessita di essere ben pompato, e qui come immagino anche nel resto della trilogia, non si sono certo trattenuti. A livello di trama ho trovato abbastanza piacevole la figura di Bilbo, un solitario ed abitudinario, che affronta la grande sfida della vita, partendo per pericolose e sconosciute lande ed iniziando così un percorso di formazione tipico dell'eroe che non nasce tale. Anche il gruppo dei nani ha un certo fascino e ci rivedo pure la condizione ebraica di secoli (o millenni) fa. Altra cosa che mi piace è l'antecedenza rispetto a Frodo e Compagnia Bella: adoro quasi sempre i prequel visto che ti aprono la strada per ciò che è già successo., vedi i personaggi giovani (o quasi), fai collegamenti con fatti accaduti e così via. Tirando le somme è un film piacevole, con alcune parti visivamente esaltanti, che però ha anche il sapore di eterna introduzione. La versione bluray del cofanetto (che recensirò a parte alla fine) è quella cinematografica: l'estesa non sarei riuscito a sopportarla, non era ancora uscita quando lo comprai e comunque sarebbe costata di più. L'audio italiano è un Dolby Digital 5.1 mentre un 7.1 DTS Master HD è nella lingua originale. Gli extra sono contenuti nel secondo disco, ma abbiamo:

  • New Zeland: home of Middle-Earth (6 minuti)

giovedì 8 settembre 2016

Brivido Nella Notte (1971)




Regia: Clint Eastwood
Anno: 1971
Titolo originale: Play Misty For Me
Voto: 5/10
Pagina di IMDB (7.0)
Pagina di I Check Movies
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1971: primo film diretto da Clint Eastwood che comunque non era nuovo nel mondo del cinema e non necessitava, allora come oggi, di presentazioni. Cimentarsi nella regia era forse anche un passo obbligato ed abbiamo visto poi come la sua carriera sia stata in effetti apprezzata anche da questo punto di vista. Le riprese partono subito mostrandoci la bellissima costa della California del Nord, quella nei dintorni di Monterey e Carmel in cui si abbattono le onde del Pacifico. Chiusa questa parentesi fotografica (che ho avuto la fortuna di apprezzare dal vivo) ecco un’altra sorpresa: sentiamo la voce inconfondibile di Ferruccio Amendola, prestata ad un personaggio secondario. Poi è subito la volta dell’altrettanto mitico Clint, l’uomo dagli occhi di ghiaccio. Un playboy, un DJ di un certo successo, un uomo che non deve chiedere mai, ma che si ritrova a dover fare i conti con quella che risulterà essere una stalker (Jessica Walter) abbastanza pericolosa. Eastwood, riesce a calcare la mano sulla difficoltà di un uomo deciso, forte e carismatico, di fronte alle attenzioni via via troppo asfissianti di un donna follemente (propriamente) innamorata. Insomma l’attrice è riuscita nell’intento di rendere il personaggio odioso grazie anche ad improvvisi cambi espressivi nel volto e quindi nell’atteggiamento.  Il resto non è noia, ma neanche qualcosa di miracoloso: buona la colonna sonora, abbastanza suggestiva ed in linea con l’epoca, un po’ troppo discontinua la trama, che certe volte si perde in inutili scene che potevano essere più corte. Il finale è scontato, ma la mancanza di ambizione non è sempre un male. Qualcosa di semplice, non eccessivo, e sopratutto il primo Eastwood regista. Il bluray non presenta nessun extra e audio italiano stereo.

Paura In Palcoscenico (1950)




Regia: Alfred Hitchcock
Anno: 1950
Titolo originale: Stage Fright
Voto: 6/10
Pagina di IMDB (7.1)
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Non è cosa per me ordinaria (sono un genio ad utilizzare questo gioco di parole) guardare film del solito regista a dista di così poco tempo: Rebecca – La Prima Moglie è di  appena due giorni fa. Però per Hitchcock si può sempre fare un’eccezione. D’altra parte i suoi thriller sono così ben studiati e messi in piedi che non ti annoiano mai. E risultano pure originali e differenti dalle tante altre produzioni che esistono. Paura In Palcoscenico è inoltre un film un po’ particolare nel senso che rientra nel periodo americano del regista, ma è ambientato a Londra e del cast soltanto le due protagoniste (Jane Wyman e Marlene Dietrich) non sono inglesi. La giocata di astuzia sta comunque nell’inizio, in cui all’interno dell’automobile assistiamo al racconto di Richard Todd e.... Sì, ci facciamo ingannare. Ancora una volta Hitchcock utilizza una soggettiva estremamente di parte, facendoci credere che il flashback di un racconto corrisponda alla realtà. Lo sviluppo della trama è un’incalzante e divertente messa in opera investigativa, che non vede tanto la polizia (Michael Wilding) coinvolta, quanto la giovane ed inesperta Eve. Il lato da commedia della storia, può far sembrare quasi un gioco questo volersi mettere i panni dell’investigatore, ma vedremo che la situazione è sia seria che pericolosa, non manca certo la tensione. Magnifica, tra le scene finali, quella in cui Eve e Cooper parlano tra di loro e la luce proveniente da una fessura illumina solo la parte superiore dei volti, lasciando in ombra le labbra: ci concentriamo così sugli occhi e sugli sguardi. Fantastico. Il DVD ha audio italiano in mono, che non sfrutta a dovere il canale centrale, specie durante alcuni dialoghi. Gli extra sono:
  • Hitchcock e Paura da Palcoscenico (19 minuti)
  • Trailer

mercoledì 7 settembre 2016

Freaks (1932)


Regia: Tod Browning
Anno: 1932
Titolo originale: Freaks
Voto: 7/10
Pagina di IMDB (8.0)
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Spettacolare. Come del resto lo è il mondo del circo, misterioso, particolare, enigmatico. E lo era, molto più che oggi, negli anni trenta quando i freaks, i mostri, se volevi vederli non potevi accendere a piacimento la TV. Il film di Tod Browning è un cult controverso, macabro e drammaticamente triste, ma che se vogliamo ci mostra un finale che rende giustizia. All’interno del cast ci sono veri fenomeni da baraccone che ne impreziosiscono il realismo e la portata. Se pensiamo agli anni in cui è stato girato, ed alle innumerevoli scene forti, capiamo anche la sua non facile vita all’interno dei cinema di tutto il mondo. Tanto per cominciare circa un terzo della pellicola è stato tagliato: circa trenta minuti di scene eliminati sono andate perdute. Queste erano ancora più macabre ed atroci, rappresentavano la mutilazione di Cleopatra e la castrazione di Hercules che si sarebbe presentato nelle scene finali cantando in falsetto. Nonostante questi pesanti tagli il film fu vietato per moltissimi anni sia nell’Italia fascista che nella Germania nazista, ma addirittura anche in Gran Bretagna fino al 1964. Browning non si limita comunque a presentare le deformità fisiche (o mentali) di un gruppo di persone che lavorano nel circo, ma è attento a mostrarci tutto il dietro alle quinte, la vera, reale, tragica, drammatica e pensierosa vita dei suoi componenti. E per la maggior parte non c’è divertimento: quello è soltanto per lo spettatore, affascinato dalle gag, dalla performance o semplicemente dal difetto strambo che gli si presenta davanti. E’ interessante inoltre vedere che tutta la trama si basa su di un flashback derivante dal racconto di un imbonitore: “una delle storie più terrificanti mai raccontate”. Il monito che precede l’intera vicenda ci ragguaglia sulle diversità tra i “normali” e gli “anormali” e durante la visione questa barriera che divide i due mondi non viene neanche scalpita al grido “E’ una di noi!” che i commensali rivolgono a Cleopatra. Il mondo è lo stesso, il diverso riesce ad accettare l’altro, ma è tutta una farsa. Un film imperdibile, indimenticabile. La versione DVD della Ermitage si presenta con il menù del disco esclusivamente in lingua italiana, ma l’audio è originale e sono presenti i sottotitoli. Non tutto viene però tradotto. Gli extra sono in nove capitoli sotto forma di documenti scritti, abbastanza interessanti, ma da un DVD con solo audio inglese e con un video di circa 60 minuti, ci si poteva aspettare molto di più.