domenica 28 luglio 2019

Appunti di viaggio: Pasubio e dintorni

Da diverso tempo, forse addirittura un paio di anni, ho il pallino di percorrere La Strada delle 52 Gallerie, sul Pasubio. Così mi sono detto: e che ci vuole? Ti prendi un fine settimana lungo e parti. Mica sta in Tibet. Così, simpaticamente organizzo tutto quanto: ovvero l'arrivo al Pian delle Fugazze per il venerdì sera, l'escursione per tutto il sabato, ed una domenica di relax a Rovereto. Non avevo fatto i conti con l'allerta meteo del weekend. Ed ormai era troppo tardi, inoltre si faceva strada in me quel senso di "andiamo intanto e vediamo". Non mi piace rinunciare, soprattutto quando mi sono bagnato le labbra. Purtroppo le oltre cinque ore di macchina a quasi 40 gradi in un pomeriggio in cui il sole picchia da Piombino al Trenitino non si dilungano e lasciano spazio a nuvole, vento ed infine pioggia. Troppo pericoloso tentare la sorte. Così, come tutti gli audaci che si rispettino è bene spolverare il Piano B: quello dell'improvvisazione. Siamo in Vallarsa e di fronte abbiamo il Pasubio e le Piccole Dolomiti: teatro fondamentale per la mortale partita a scacchi che qui venne giocata durante la Prima Guerra Mondiale. Pian della Fugazza è al confine tra Veneto e Trentino e questi territori erano di fondamentale (ed assurda) importanza per tutti gli anni della guerra. resistere o avanzare di pochi chilometri ha significato enormi sacrifici umani. Migliaia di vittime per far fronte alle avanzate austro ungariche o per attaccarle a nostra volta. La decisione è quindi presa: basiamo la giornata sullo studio, parziale ma interessantissimo della zona in relazione alla Prima Guerra Mondiale. Le strade, come i sentieri, i passaggi, i raccordi, sono quelle militari di un secolo fa. Sia quelle in cui avremmo voluto fare le escursioni, sia quelle adesso carrabili che ci portano da una città all'altra. Ed anche la morfologia del territorio è stata cambiata dall'uomo, dai suoi bombardamenti, dalle mine, dalle gallerie scavate all'interno delle montagne e da quelle fatte saltare in aria.

Ossario del Pasubio:
La prima tappa della giornata è quella dell'Ossario del Pasubio, un monumento ubicato sul colle Bellavista, dedicato ai caduti della Prima Guerra Mondiale. A forma di torre, in pieno stile architettonico fascista, la sua inaugurazione risale al 1926 ed è possibile visitarlo sia nella sua parte bassa, dove risiede l'ossario vero e proprio con gli oltre 5000 deceduti sul Monte Pasubio, sia la parte superiore con la cappella da cui si può anche salire fino alla sommità del faro. Poco distante possiamo visitare il Museo della 1° Armata con un'esposizione molto ben curata ed impreziosita da cimeli storici, allestimenti e strumenti multimediali.

Cimitero monumentale di Arsiero:
Ad Arsiero, non molto distante, ma in provincia di Vicenza, si trova un cimitero militare ed è uno dei pochissimi rimasti: altri non resistettero alle guerre o vennero smantellati. La struttura è a forma di croce greca con numerose lapidi. Degno di nota, al suo interno troviamo anche il Cristo mutilato di Arsiero ad una estremità. All'interno dell'area cimiteriale vi è anche la prima chiesa parrocchiale del paese: Santa Maria Vergine dell'Angiadura

Ossario di Asiago:
Ad Asiago vi è un altro importante monumento: il sacrario militare ovvero il Sacrario del Leiten. Anche questa costruzione, come quello del Pasubio, è di stampo fascista, ma decisamente più imponente come forma e grandezza. A pianta quadrata, con 80 metri per lato ed un arco su quattro fronti alto quasi cinquanta metri sovrasta tutto ciò che lo circonda. Nella cripta ci sono i loculi dei circa 55 mila caduti sull'altopiano di Asiago durante la Prima Guerra Mondiale. Vi si accede attraversando il Viale degli Eroi.

Album fotografico Pasubio e dintorni.

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