giovedì 18 luglio 2019

Captive State (2019)




Regia: Rupert Wyatt
Anno: 2019
Titolo originale: Captive State
Voto e recensione: 6/10
Pagina di IMDB (6.5)
Pagina di I Check Movies
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Film:
Un film distopico in cui la componente fantascientifica è più una "scusa" che la vera essenza della trama. Infatti si tratta essenzialmente di un thriller politico, con messaggi politici, sempre legati al mondo distopico ovviamente, ma proprio per come è strutturato, inevitabilmente abbastanza lontani dalla fantascienza vera e propria. Certamente ci sono gli alieni, ma si vedono pochissimo, gli effetti speciali sono risicati, l'ambientazione non si distacca quasi per niente dal mondo attuale, e soprattutto la trama è come un uovo fresco privo di guscio. Sappiamo a grandi linee che c'è stata questa invasione extraterrestre ed il mondo segue una loro dittatura, ma niente altro. Forse è proprio questo il punto di forza della storia: non si fa leva su cosa sia davvero accaduto, su come ci abbiano conquistato, ma soprattutto su come riescano a gestirci, quanti siano, cosa vogliano. I dettagli che Rupert Wyatt ci mostra sono scarni: dalle immagini sporadiche, scure e frettolose degli alieni alle loro navicelle spaziali davvero improbabili che sembrano disegnate da Magritte, ai sistemi di controllo della razza umana che sono "semplici chip" sottopelle. I rivoluzionari umani non sono ben strutturati psicologicamente, ma questo è utile per l'economia del film: un aspetto che generalmente sarebbe negativo, qui serve a dare risalto al colpo di scena (in realtà non troppo improvviso) su cui si basa la pellicola. Con molti dubbi durante la visione, è un film particolarmente interessante e ben ideato per il suo scopo.

Edizione: bluray
Versione bluray in esclusiva di CG con slipcover in cartoncino e lenticolare. La custodia è una buona Scanavo, la qualità video molto buona, tra le tracce italiane abbiamo la DTS HD MA in multicanale e come extra:

  • Trailer
  • Intervista ad Ashton Sanders (7 minuti)
  • Intervista a John Goodman (2 minuti)
  • Intervista a Jonathan Majors (14 minuti)
  • B-roll (16 minuti)

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