mercoledì 8 gennaio 2020

C'Era Una Volta A... Hollywood (2019)


Regia: Quentin Tarantino
Anno: 2017
Titolo originale: Once Upon A TIme In Hollywood
Voto e recensione: 7/10
Pagina di IMDB (7.8)
Pagina di I Check Movies
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C'era una volta... C'ero una volta io, che non è che apprezzassi così tanto i film di Tarantino. Poi le cose sono cambiate, ma non sono tra quelli che sbrodano appena ne sentono pronunciare il nome. Eppure mi affascina, soprattutto la sua cultura cinematografica e quel modo di fare cinema omaggiando gli altri ed omaggiando se stesso, beandosi dei propri gusti, del proprio modo di pensare e delle proprie visioni. C'era una volta... sempre io che mi limitavo a guardare film, senza apprezzarli in toto perchè non cercavo di capirli o non avevo voglia di migliorarmi e documentarmi o di imparare. Adesso sono come prima eh, non certo un esperto, ma mi piace l'idea che il mondo del cinema sia così vasto e vario da non poterlo mai concepire del tutto. Ma veniamo al caso: ci sono film, libri e produzioni che gli autori creano per il bene del pubblico. Per coccolarlo e giocare sulle sue emozioni, sulle sue memorie, sulla sua nostalgia. Voglio prendere come esempio Ready Player One (libro e film) e Stranger Things: in entrambi i casi riaffioravano tutte quelle cose belle ed esaltanti di anni vissuti in prima persona proprio all'interno dei temi raccontati. Ecco, Tarantino secondo me con C'Era Una Volta A --- Hollywood fa esattamente la stessa cosa, solo che la fa essenzialmente per se stesso, e per chi come lui (ovvio) ha determinati interessi e cultura. Mi spiace infatti che, visti i miei limiti, non posso aver colto le decine (centinaia?) di riferimenti meta cinematografici inseriti al suo interno o aver goduto di quel senso da "wow, questo lo conosco, wow questo si riferisca a, wow, questo era proprio così" se non in minima parte. Forse un po' troppo lungo nella sua parte centrale, ma il finale splatter ed ucronico è potente al pari della carrellata quasi interminabile sui vari generi che riesce ad abbracciare. Ed aggiungo non solo le interpretazioni di Pitt e Di Caprio (lui addirittura camaleontico), ma sono proprio i loro personaggi ad essere appositamente creati e studiati per essere al tempo stesso esagerati clichè da cinema e volti umanamente realistici e drammatici. Lo è anche l'ambientazione con i suoi trucchi e costumi, lo sono un po' meno i personaggi secondari o quelli che paiono semplicemente comparse inserite quasi per far numero. Spiazza un po' Sharon Tate inteso come personaggio utile soltanto al finale totalmente fake, ma di cui va apprezzato oltre alla bellezza di Margot Robbie, anche la scena in cui va a vedere se stessa al cinema. Una rivisitazione da commedia nostalgica con tratti grotteschi e drammatici senza lasciar perdere il feticismo per il western, americano o spaghetti che sia. Poi Brad Pitt che stende Bruce Lee, a mio avviso è un colpo di classe paragonabile al Papa che schiaffeggia la cinese.

Edizione: bluray
Ho optato per la semplice amaray (bianca). Qualità video ok, traccia audio italiana semplice DD multicanale ed i seguenti extra:
  • Additional scenes (25 minuti)
  • Love letter to Hollywood (5 minuti)
  • For the love of film (5 minuti)
  • Shop talk - The cars of 1969 (6 minuti)
  • Restoring Hollywood (9 minuti)
  • The fashion of 1969 (7 minuti)

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