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domenica 14 marzo 2010

Bar del fondo: non ci (ri)siamo

Ancora una volta il solito problema: in 18 trentenni non siamo in grado di autogestirci il bar del Fondo. Tra dimenticanze, debiti non segnati, e lerciume, abbiamo superato di oltre un trentino la spesa fatta, ma abbiamo un buco sul guadagno esorbitante. Solo su questa spesa il 38,76% non è stato pagato. Se guardiamo invece il totale delle due spese, arriviamo al 25,75%. Un prodotto ogni 4, viene prelevato senza aggiungere i miseri 50 centesimi. Sai che fatica. Sai che fatica non prendere il caffè se non si hanno gli spiccioli. Sai che fatica segnare sul fogliettino dei debiti, l'importo esatto. Eh già, sai che fatica. C'è da considerare inoltre che questo 25% totale può scendere appena verranno pagati i soldi segnati nel fogliettino. Non si tratta di moltissimo, ma in percentuale tutto fa.

Ieri discutendone son venute fuori alcune teorie su cosa sia giusto o non giusto fare. La mia è che bisogna continuare. Fiducioso delle persone con cui da una quindicina di anni esco. Un dilemma venuto fuori è il seguente: è più fesso chi vuole continuare a pagare i prodotti del bar pur sapendo che in questo modo offre un caffè ogni quattro a chi si sente più furbo? Oppure è più fesso chi per orgoglio preferisce spendere il doppio ed andare a prendersi il caffè altrove?
Son punti di vista, dal canto mio, visto che il guadagno immediato e alla comodità lo ho prendendo il caffè al fondo, punto su questa linea. Senza contare che ogni spesa porta un guadagno per la cassa del fondo di oltre un trentino al mese (anche con un ammanco del 25%) che sono un bel regalo di Natale.
Ora spero che nessuno prenda come pretesto questo della mancanza dei soldi, per sentirsi in dovere di NON pagare. Vero Turibuktù? Spero che poi tu abbi segnato sul fogliettino il succo di ieri, altrimenti lo faccio io. Per rispetto dei fondisti, se non si è dei miserabbili, si paga o si segna.

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