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mercoledì 24 novembre 2010

Lois Lowry - The Giver, il donatore

More about The giver - Il donatore

Autore: Lois Lowry
Editore: Giunti Editore
Pagine: 249
Voto: 3/5
Pagina di Anobii

Trama del libro:

Jonas ha dodici anni e vive in un mondo perfetto. Nella sua comunità non ci sono più guerre, differenze sociali o sofferenze. Tutto ciò che può causare dolore o disturbo è stato abolito, compresi gli impulsi sessuali, le stagioni e i colori. Le regole da rispettare sono ferree ma tutti i membri della comunità si adeguano al modello di controllo governativo che non lascia spazio a scelte individuali. Ogni unità familiare è formata da un uomo e una donna a cui vengono assegnati un figlio maschio ed una femmina. Ogni membro della comunità svolge la professione che gli viene affidata dal Comitato degli Anziani nella cerimonia annuale di dicembre. E per Jonas quel momento sta arrivando.


Commento personale e recensione:

Una lettura piacevole, ma mi aspettavo di più. Sapevo che si trattava di un racconto distopico, ma a differenza di altri non vedo nessuna somiglianza, con lavori più crudi e brutali dello stampo di 1984. La storia è scritta in modo semplice e conciso, senza troppi giri di parole. Sembra quasi una favola per bambini da quanto è lineare. Il mondo utopico però però mette il lettore un po' a disagio: si capisce che sono stati fatti dei sacrifici importanti per giungere a quel dato risultato. Ciò che non mi fa amare troppo il libro è il fatto che la popolazione, pur bagnata da profonda e totale ignoranza, vive consapevole e senza essere costretta, una vita senza scelte. Niente sentimenti, niente colori, niente musica. Aberrante per certi versi, ma non troppo. Tutto fuinziona perfettamente e tutti stanno bene. Solo due persone possono cambiare il mondo. Il mondo intero o una piccola parte, percè solo loro hanno il dono di poter comprendere e capire. L'autrice utilizza purtroppo elementi fantastici e soprannaturali, lesinando su molti perchè e per come. Jonas apre la propria mente ai ricordi, conosce gioie e dolori, eliminati dalla società perfetta. E capisce che in questo modo l'uomo non soffre più, ma neanche si gode i piaceri della vita. Ed inoltre a quale prezzo? Abbiamo una sorta di eutanasia spinta, una soppressione legale dei più deboli, soprattutto bambini o vecchi. Il finale è aperto, e lascia molti spazi. Sia per libri futuri (è il primo di una trilogia) che per i pensieri del lettore.

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