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venerdì 28 ottobre 2011

William Gibson - L'accademia dei sogni


Autore: William Gibson
Editore: Mondadori
Pagine: 357
Voto: 3/5
Pagina di Anobii

Trama del libro:

Cayce Pollard è una giovane donna che si guadagna (lautamente) da vivere grazie alla sua patologica sensibilità nei confronti dei loghi. Mentre si trova a Londra per svolgere una consulenza per l'agenzia pubblicitaria più importante e "in" del mondo, si ritrova coinvolta in una sorta di investigazione globale tra la città britannica, New York e Mosca alla ricerca di uno sconosciuto "Kubrick da garage" che ha immesso sul Web un frammento di film che ha affascinato Cayce. La donna finirà alle prese con un eccentrico hacker, con un vendicativo pezzo grosso della pubblicità, con un fanatico di cartoni animati di Tokio noto come il Mistico, con un matematico "scomunicato"...

Commento personale e recensione:
Era iniziato come tanti di Gibson, ovvero in modo abbastanza confusionario. L'ossessione per i marchi e per la nazionalità dei prodotti era quasi stucchevole, alle volte esagerata, ma questa volta più di ogni altra ha un senso all'interno della trama. Il racconto riserva molte gradite sorprese per un mondo dedicato agli appassionati di internet e dell'informatica. Una quasi nerd story dove trovano spazio forum che seguono tendenze hobbystiche per pochi, collezioni di vecchi calcolatori, crew di cracker, nickname e personalità costruite. Non troppo simile alla realtà, il che ancora una volta denota la non completa dimestichezza dell'autore con il vero cyberspazio, ma lo sforzo è notevole. Un thriller moderno, abbastanza lontano dalla fantascienza creata da Gibson, ma veramente godibile. Il modo in cui è scritto è sull'ostico andante (decisamente più semplice e lineare rispetto al passato però), riuscendo a travolgere l'interesse del lettore, ma anche a spostarlo da un argomento all'altro. Basta pensare ai freddi flashback sull'11 settembre o ai continui cambi di location in cui Cayce, la protagonista si trova. Nel complesso non è eccezionale, in tutta sincerità mi aspettavo qualcosa di più, le aspettative per le sequenze erano tante, e non tutte ripagate.

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