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sabato 26 aprile 2014

Grillo a Piombino, sulla Lucchini

Questo pomeriggio, davanti all'entrata della Lucchini ho pensato che fosse giusto esserci. A prescindere da chi fosse salito sul palco: Renzi, Alfano, Vendola, Berlusconi o appunto Beppe Grillo. La situazione della città di Piombino è drammatica e se un partito o un movimento si presentano qui, anche solo per campagna elettorale, ascoltare cosa avessero da dire e sperare in una qualche proposta, era un impegno a cui non volevo rinunciare. Purtroppo, come era auspicabile, non c'è stata nessuna bacchetta magica. Apprezzo quindi la coerenza e schiettezza. Il danno è fatto, il vaso è caduto e si è rotto. Trovare chi ha dato la spallata al tavolo per farlo cadere ha importanza solo relativa (ma è bene ricordarlo) e anche chi avrebbe potuto prenderlo al volo o posare un cuscino a terra ed ha fallito. Quando i cocci sono sul pavimento, si può provare a rimetterli insieme, ma come noto il risultato non potrà mai essere perfetto. Per questo se la ricetta consiste nello sperare nel reddito di cittadinanza equivale a sperare in una cassa integrazione prolungata, solidarietà, prepensionamenti ed altri ammortizzatori sociali di vario genere. A Piombino serve, o serviva a questo punto, un piano di riqualifica industriale che non c'è stato e forse non sarà mai. Si sta come d'autunno sugli alberi le foglie.

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