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giovedì 8 aprile 2021

Antebellum (2020)

 

Regia: Gerard Bush, Christopher Renz
Anno: 2020
Titolo originale: Antebellum
Voto e recensione: 5/10
Pagina di IMDB (5.7)
Pagina di I Check Movies
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"Il passato non muore mai. Non è neanche passato". Si apre così Antebellum, che in tutta onestà mi è piaciuto particolarmente come idea ed anche come sviluppo per i suoi due terzi,  salvo poi rovinarsi precipitosamente in un finale forse troppo arrangiato e votato ad un'azione che non ha nè capo nè coda. I produttori sono gli stessi di Get Out, e sì, alcune similitudini almeno nella gestione dell'odio razziale ci sono, ed il paragone non finisce qui. Per circa 37 minuti siamo negli Stati Uniti della Guerra di Secessione, nel Sud, dove il bianco è padrone ed il nero è schiavo alla sua mercé. E lo è in maniera cruda, spietata: non solo lavora nei campi di cotone, ma viene ucciso a sangue freddo, torturato, seviziato e messo a tacere. Non può neanche parlare senza il permesso del Padrone. Ingiusto ed orribile, inaccettabile, ma messo lì perchè tanto è il passato. E la storia la conosciamo tutti, non c'è neanche bisogno di andare tanto lontano nello spazio e nel tempo. In contrapposizione a ciò che ci viene mostrato, una musica di sottofondo che richiama in qualche modo pellicole horror o misteriose. Poi, dopo 37 minuti, lo squillo di un cellulare ci riporta alla realtà, al presente, ai giorni d'oggi. Un lungo sogno quindi che richiama un passato buio che non dovrebbe mai più tornare. La pellicola si fa abbastanza interessante, anche se i due periodi rischiano di intrecciarsi e temevo in una sorta di mix fantastico o esoterico o roba simile (preannunciato un po' dalla musica iniziale), ma tutto si risolve abbastanza bene con un incubo, questa volta reale che fa presagire le migliori intenzioni di ciò che potrebbe essere un thriller horror. Poi vabbeh, il terzo tempo non tiene affatto, e rovina praticamente tutto. Ma in potenza c'era qualcosa di buono.

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