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sabato 3 aprile 2021

GNU #0.5: accorgimenti sul Promontorio di Piombino

 

Sport si può fare? Andare a trovare altre persone all'interno della regione si può fare? Sì, in entrambi i casi. Giusto per puntualizzare eventuali rotture di palle da parte degli sceriffetti codardi che spippolano dal divano. Oggi abbiamo definito la parte finale di quello che per me sarà il Grande Anello del Promontorio. Per una questione logistica, ma soprattutto per evitare l'inesistente folla che credevo di incontrare in zona Calamoresca, siam partiti da Montemazzano dietro l'ospedale in direzione Birillino. Questo tratto non sarà presente nella mia escursione ed è l'unico pezzo che non fa parte dell'anello fatto oggi. Arriviamo alla Sedia quindi non dai Diaccioni (come invece al ritorno) ed inizia così il tratto dell'anello che poi riprenderò in futuro, per la seconda parte del mio progetto. Da qui quindi al cancello e poi in direzione nord per svoltare alla deviazione che ci porta alla tomba del Lupi, per poi collegarci al crinale per il breve tratto che ci porta a Campo alla Sughera. Nuovamente in parallelo, abbandonando il crinale per prendere la deviazione per i Due Mari e scendere fino in fondo quasi a toccare il centro del Parco Archeologico di Baratti. Ma prima, altra deviazione, già provata negli scorsi sopralluoghi per arrivare al Labirinto dal basso e svoltare dietro la chiesetta di San Quirico per la strada che porta in prossimità del Reciso. Da questo punto un tragitto più canonico che ci vede tornare dritti sul crinale, passare questa volta la chiesetta e svoltare successivamente per il Monastero e proseguire verso la via dei Cavalleggeri. In tempo per dare (involontariamente) un'indicazione sbagliata ad altri sportivi che volevano raggiungere Buca delle Fate e arrivare a Fosso alla Canne. Due schizzi di pioggia, come al solito una volta lì, poi il sentiero 304 che ricollega la via dei Cavalleggeri con il Crinale e da lì, campo del Mariti, Diaccioni e l'ultima prova finale con la Sedia in salita per il ritorno.

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