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sabato 17 maggio 2025

La Roccaccia e Ripa di Selvena

 
C’è un momento, mentre sali tra gli abeti e i faggi della riserva naturale del Monte Penna, in cui smetti di pensare. Il cellulare prende male, il respiro si fa più lento, e tutto quel casino che hai in testa – scadenze, bilanci, vaccini dei capretti, bitcoin da scambiare – evapora. È lì che il trekking fa il suo vero miracolo: ti resetta. E se lo fa dalle parti di Ripa di Selvena, ancora meglio.

Questa escursione te la giochi tutta su un anello vario, mai monotono, che alterna tratti in ombra (benedetti, soprattutto d'estate) a punti panoramici da mozzare il fiato. Parliamo di vedute a 360 gradi che vanno dall’Amiata al Tirreno, come se l’intera Maremma si stendesse pigra davanti a te, offrendoti il suo profilo migliore.

Il clou – scenograficamente parlando – è la Roccaccia, un rudere medievale che pare messo lì apposta per farti fantasticare su cavalieri stanchi, briganti incazzati e torri di vedetta. Oggi rimane poco, ma quel poco racconta più di mille brochure patinate.

Il sentiero non è troppo difficile, ma nemmeno una passeggiata digestiva: più di venti km. Insomma, il giusto per sentirsi vivi senza maledire ogni gradino. Se ti capita di fare la salita con cavalli al pascolo nei pressi – com’è successo a noi – l’atmosfera diventa quasi irreale. Un’eco di un’Italia rurale che esiste ancora, ma bisogna volerla trovare.

Album fotografico La Roccaccia e Ripa di Selvena 

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