Pagine

domenica 1 giugno 2025

Grande Anello di San Marino

 

Penultimo giorno del weekend e, come da programma, si parte all’alba (quasi) per il trekking più completo che sono riuscito a scovare su Wikiloc. Venti chilometri, oltre mille metri di dislivello positivo, e un circuito che incrocia diversi tratti del Cammino del Titano (o Cammino di San Marino, a seconda delle fonti), in particolare i sentieri 1 e 2, con deviazioni benedette anche da qualche cartello della Via di San Francesco.

Partenza da Acquaviva, zona tranquilla e ancora addormentata. Pronti-via e mi trovo subito davanti al Sacello del Santo Marino, una piccola cappella incastonata nella roccia che segna, secondo tradizione, il luogo in cui tutto è cominciato. C’è anche la targa a ricordare quella famosa data – 301 d.C., sì, mitica quanto simbolica – in cui San Marino fondò la comunità che avrebbe poi dato origine alla Repubblica più longeva del mondo. Un inizio suggestivo, intimo, quasi spirituale. Ma poi la salita chiama, e tocca rispondere.

Lungo il percorso, complice la voglia di esplorare, apporto qualche modifica alla traccia originale e scelgo di passare per due vecchie gallerie pedonali, che un tempo erano parte del tracciato ferroviario Rimini–San Marino, attivo fino al 1944. Dopo i bombardamenti della guerra, la linea non è mai stata riaperta, ma le gallerie sono state recuperate e oggi si attraversano a piedi con un certo gusto retrò.

Arrivo sorprendentemente presto in centro, quando San Marino è ancora semi deserta, i bar ancora chiusi, i vicoli avvolti da un silenzio irreale. Alle 8:15 sono già davanti alla Prima Torre, e mi viene quasi da ridere: mi aspettavo di metterci molto di più. Così rallento. Faccio colazione con vista, mi godo l’attesa dell’apertura e decido di cominciare dalla Seconda Torre (Cesta), che domina ancora più in alto, dove il vento non scherza mai.

Con il biglietto cumulativo visito più spot, mi concedo un po’ di sana contemplazione turistica e poi – zaino in spalla – riprendo l’anello, che fino a quel momento avevo sottovalutato.

Da lì in poi il percorso si fa tosto e variegato: salite, discese, tratti attrezzati con corde e cavi, niente di difficile con il terreno asciutto, ma chiaro che con la pioggia servirebbero eccome. Passo per il Sentiero della Rupe, spettacolare e a tratti a strapiombo, poi la grotta-santuario della Tanaccia, luogo di culto scavato nella pietra, che ha quel misto di mistero e misticismo che ti spinge a rallentare.

Attraverso due fossi da guadare – il Mazzucchetto e il Montecchio – l’acqua è poca, ma comunque dà gusto. Seguo il Sentiero dei Mulini Canepa, tra vecchi ruderi e fresche radure, e chiudo il cerchio attraversando alcuni campi assolati, dove ogni passo sembra prosciugarti la schiena.

Arrivo a fine anello sudato, cotto, ma soddisfatto. Un trekking completo, più duro del previsto per 40 gradi percepiti , ma con paesaggi sorprendenti, una varietà di ambienti continua e un senso di libertà assoluta. San Marino non è solo torri, targhe e souvenir: è anche boschi, creste, storia viva che si intreccia con i sentieri.

Ed è proprio questa miscela – tra leggenda, roccia e gambe che faticano – che rende tutto memorabile.


Album fotografico Grande Anello di San Marino 


Nessun commento:

Posta un commento