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sabato 20 dicembre 2025

Candy Land (2022)

 
Regia: John Swab
Anno: 2022
Titolo originale: Candy Land
Voto e recensione: 4/10
Pagina di IMDB (5.3)
Pagina di I Check Movies
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 Candy Land (del 2022), diretto da John Swab, è uno di quei film che sembrano partire come un thriller indipendente qualunque e poi, scena dopo scena, ti trascinano in una spirale sempre più sporca e disturbante. Non tanto per la violenza in sé, quanto per l’atmosfera: un’America marginale, notturna, fatta di motel scrostati, strade provinciali e vite che si consumano a bordo carreggiata. In potenza andrebbe tutto bene, nei fatti invece abbiamo un sacco di punti deboli.
La storia ruota attorno a Remy (Olivia Luccardi), giovane donna appena uscita da una comunità religiosa ultra-rigida. La sua “liberazione” coincide però con l’ingresso in un mondo altrettanto claustrofobico: quello di un gruppo di sex worker che ha base in un motel di una non meglio precisata periferia del Midwest americano. Il soprannome Candy Land suona ironico fin da subito: qui non c’è nulla di dolce, solo sopravvivenza, cinismo e una costante sensazione di pericolo.
Swab gioca su due binari. Da una parte il racconto di formazione al rovescio di Remy, che passa da un controllo ideologico a uno economico e fisico (anche qui sulla carta); dall’altra un thriller strisciante, con la presenza di un serial killer che aleggia come una minaccia quasi astratta, più percepita che mostrata. Quando la violenza esplode, lo fa senza spettacolarizzazione: è secca, sporca, fastidiosa. Non funziona però troppo bene: le scene sono improvvise, scontate e ripetitive. Lo spettatore conosce già il volto del colpevole e pure il movente...
Il film non ha fretta. Anzi, a tratti sembra indugiare troppo sui dialoghi e sulle dinamiche interne al gruppo, ma è una lentezza voluta: serve a costruire un microcosmo credibile, fatto di solidarietà fragile e rivalità sotterranee. Olivia Luccardi regge bene il film sulle spalle, con un personaggio che cambia senza mai diventare davvero “eroico”. Nessuna redenzione facile, nessuna morale rassicurante.
Candy Land non è un horror tradizionale e nemmeno un thriller puro. È piuttosto un ritratto cupo e disilluso, che usa il genere per parlare di sfruttamento, controllo e illusioni di libertà. Non è un film perfetto, né particolarmente originale, si capiscono le buone intenzioni della sceneggiatura, anche se non bastano. 

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