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venerdì 14 ottobre 2011

I Cani - Il sorprendente album d'esordio dei cani


Artista: I Cani
Anno: 2011
Edichetta: 42 Records
Tracce: 11
Tipo album: studio
Pagina di MusicaBrainz

Un caso. Un attimo. Un secondo in più di attenzione nei confronti di un video postato su FaceBook. Uno dei tanti. Uno di quelli che ti deve capitare proprio sotto gli occhi per farlo partire. Ed eccolo qui. E' subito amore. Un colpo di fulmine. Chi è questo? I Cani? Ma chi sono? Non seguo troppo attentamente il panorama musicale italiano o l'indie rock, mi oriento su altri generi e sono un po un Matusa su certe cose... Ma... No, questi so bravi. Senti lì che culo, la canzone (Velleità) ed il video non sono male. E poi... Che testo!! Stoppo dopo appena poco più di un minuto o due. Lo riprendo, riparte, ascolto con maggiore attenzione. Cazzo deh! Il testo è ganzo davvero. Anzi, di più. E' intelligente, è alla Max Gazzè o Silvestri forse. Forse no. E' moderno, addirittura attuale. Lo riascolto ed accedo direttamente a YouTube. Ma no... Ne hanno altre!! Non è solo una traccia sparsa, casuale. L'emozione cresce, come ai tempi dei primi Negrita o dei poetici Tiromancino, quando le scoprivi piano piano. Ed il primo pezzo ascoltato non è un caso. Anche gli altri sono ben studiati, per niente scontati. Adolescenziali sì, ma solo nelle fotografie che raccontano. Per il resto maturi, sorprendenti. Devo sapere chi sono: nel senso che li voglio. Li trovo su SoundCloud  e subito dopo sul sito dell'etichetta. La 42 Records li distribuisce a 10 euro (spese di spedizione comprese) pagabili, al volo con paypal. Sono miei. Finalmente. Non sono per tutti, sono per me. Magari in pochi possono apprezzarli appieno, anche musicalmente. Magari in pochi li capiscono appieno. Appieno... Appieno... Un piccolo sforzo va fatto. Di sicuro non vanno presi alla leggera. Sia per come hanno scelto di intitolare la loro prima release " Il sorprendente album d'esordio dei cani" sia per la cover, sfrontata, forte, aggressiva. Come ogni singola traccia, purtroppo non troppo differente l'una dall'altra nella forma, ma decisamente autonome se ascoltate e non soltanto sentite. Un'accozzaglia di termini abusati nell'uso quotidiano della (non) lingua, messi in prosa e cantati. Non in maniera vergognosa alla 883 però. In modo intelligente. Chi scrive testi ha davvero una marcia in più. Chi li ascolta e li apprende, può esaltarsi, riconoscersi, sentirsi anche offeso, tornare con i piedi per terra. Fanno ben sperare, davvero. Ti ridanno voglia di ascoltare la musica, sai che quella buona esiste ancora.

Non posso non mettere come video Velleità, il primo che ho ascoltato.


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