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mercoledì 18 aprile 2012

Michael Crichton - Congo




Autore: Michael Crichton
Editore: Garzanti
Titolo originale: Congo
Pagine: 378
Voto: 3/5
Pagina di Anobii

Trama del libro:
Nella foresta pluviale del Congo, mentre è in corso una sanguinosa guerra civile tra l'esercito regolare e gli indigeni cannibali dell'interno, una missione scientifica alla ricerca dei mitici 'diamanti blu', da cui dipende il futuro della tecnologia dei computer, scopre l'esistenza di una misteriosa e intelligentissima razza di primati, anello di congiunzione nella catena biologica tra il gorilla e l'uomo. 

Commento personale e recensione:

Finalmente sono tornato a leggere Crichton. Quello vero, non quello de L'isola dei pirati. Erano diversi anni che i suoi libri mancavano all'appello. Ho sempre avuto un rapporto contrastante con ciò che scrive, in quanto non ho mai approvato il pessimismo che sta alla base delle sue storie. Pessimismo rivolto sempre nei confronti della tecnologia e dei comportamenti umani, che lascia sempre largo spazio ad una sorta di ribellione da parte della natura. E' come se volesse sempre metterci in guardia e tutto questo è presente in ogni suo romanzo. Congo, uno dei primi, è infatti orientato in questo modo. Avvincente, credibile e veloce il libro non annoia mai e incalza a ritmi forsennati ed intriganti. In certi punti è forse troppo documentaristico, con un timbro decisamente troppo educativo: la narrazione si interrompere improvvisa per creare piccoli angolini, interessanti ma poco avvincenti, dedicati ad una bibliografia inserita nel testo. Tutto questo fa parte volutamente del realismo che l'autore intende dare ad ogni scoperta ed ogni mossa, ma non sempre è piacevole. Per il resto, situazioni e personaggi sono davvero molto piacevoli, con una buon carattere ed una buona psicologia. Ben strutturati anche quelli marginali, sebbene non si osi mai abbastanza. Quello su cui occhi ed orecchie sono maggiormente puntati è ovviamente Amy, decisamente umana, simpatica ed essenziale. Non tanto a livello di trama, quanto per la sopravvivenza stessa del romanzo, che altrimenti sarebbe stato decisamente spoglio e poco originale.

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