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lunedì 24 novembre 2014

American Graffiti (1973)


Regia: George Lucas
Anno: 1973
Titolo originale: George Lucas
Voto: 7/10
Pagina di IMDB (7.5)
Pagina di I Check Movies
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American Graffiti è un affresco, anzi no, un murale, o meglio ancora una vignetta che racconta, in una sola notte, molto a riguardo di una generazione, quella dei primi anni sessanta in America. Ok, detto così è decisamente scontato, visto anche il titolo, ma sta di fatto che è difficile presentarlo in altro modo. George Lucas prende in mano questo progetto due anni dopo aver dato vita a L'Uomo Che Fuggì Dal Futuro (troviamo all'interno della pellicola un chiaro riferimento a questo suo lavoro) creando un'opera nostalgica di un periodo che è stato quello della sua giovinezza (lui del resto è del 1944 e la storia si svolge nel 1962). Oggi è facile giudicarlo al tempo stesso come una commedia povera risaltandone i punti deboli dovuti forse a situazioni apparentemente non le legate troppo bene tra loro, ma al tempo stesso anche innalzarlo a film cult e generazionale. Io prediligo più la seconda, guardando con misticismo anni che non ho mai vissuto, ma che in parte ho "letto" attraverso la serie Happy Days (protagonista di American Graffiti è per altro un certo Ron Howard per niente lontano dal personaggio di Richie Cunningham). E' clamoroso, e mi rendo conto di non avere la presunzione di farla passare come una verità assoluta, come Lucas attraverso il soggetto da lui scritto e diretto, sia stato in grado di raccontare in una sola notte, gran parte di un'intera generazione di giovani. Quelli delle indecisioni, dei balli studenteschi, delle corse in auto, del college ancora prima di frequentarlo. Quelli che oggi ci sono, domani partono per il Vietnam, quelli che oggi sono proiettati verso una città lontana, domani restano a casa con la ragazza, quelli che oggi hanno il timore di cresce ed affrontare il futuro, domani partono baldanzosi verso l'ignoto che li renderà uomini, quelli che oggi sono dei duri spavaldi, domani chissà, domani. Termina l'adolescenza in una sola notte che non segna drasticamente nessun cambiamento, anzi si paventa nella sua normalità, eppure i quattro amici scoprono di essere diversi da ciò che si sono sempre creduti. Pur con la veste di commedia e situazioni che possono definirsi divertente, il film è uno spaccato malinconico e drammatico della vita all'apparenza sobriamente spensierata dei protagonisti che dovranno affrontare paure e timori solo sulla carta di poco conto. Ottima inoltre la colonna sonora (davvero stupenda), inframezzata dalla voce di Lupo Solitario, forse il più irriverente, cinico e spensierato grillo parlante che accompagna tutti i personaggi durante l'avventura di una notte di fine estate. Esaltante per chi apprezza anche la nostalgia altrui.

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