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sabato 12 settembre 2015

Birdman O (L'Imprevedibile Virtù Dell'Ignoranza) (2014)




Regia: Alejandro Gonzales Inarritu
Anno: 2014
Titolo originale: Birdman: Or (The Unexpected Virtue Of Ignorance) 
Voto: 8/10
Pagina di IMDB (7.8)
Pagina di I Check Movies
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Non credevo affatto fosse così... Bello. Onesto, elegante, non di quella raffinatezza noiosa e scialba che potrebbe risultare irritante. Birdman è un film coraggioso che non a caso è stato acclamato da parte della critica vincendo pure l'Oscar. Ma non sempre ciò che vince piace, o ciò che vince è godibile. Forse la miglior prova in assoluto di Michael Keaton, nei panni del protagonista: una specie di suo alter ego. E' infatti quasi automatico pensare a Riggan Thomson come all'attore che ha interpretato i due (primo e secondo) Batman di Tim Burton. Più che una semplice casualità, a mio avviso estremamente esplicita nella critica ad un certo cinema che pone l'accento sulla notorietà piuttosto che sull'effettiva recitazione, tecnica o messaggio. E qui il messaggio arriva forte e chiaro, quasi in maniera arrogante visto l'originale espediente utilizzato. La forza della pellicola è (tutta) qui. Quasi a lasciare in secondo piano la maestria di un cast che è teatralmente perfetto. Edward Norton nella prima parte e lo stesso Keaton nella seconda sono da brividi. Penso che i meriti vadano però giustamente distribuiti anche con i doppiatori italiani (rispettivamente Massimo Rossi e Simone D'Andrea). Tecnicamente poi abbiamo una fotografia superba ed è girato come se fosse un unico piano sequenza (Nodo Alla Gola di Hitchcock) con la camera che segue sempre gli attori in maniera ravvicinata. Non siamo mai lontani dai fatti che si svolgono ed ottima anche la prova di meta cinema (compare addirittura il batterista Antonio Sanchez del Pat Metheny Group a cui è affidata la colonna sonora) è una sfida coraggiosa che ha il pregio di non esagerare, non essere mai sopra le righe in maniera negativa. Birdman è un film diverso dal solito, ma per davvero: divertente, drammatico, eccezionalmente profondo. Non mostra quella serie di ingarbugli stressanti per cogliere la curiosità del pubblico, ma lo fa con stile, con una trama che vede gli attori dare il meglio di sè, anche quando li rivediamo recitare più volte la stessa scena in maniera del tutto differente. Con dialoghi di questo tipo ed una struttura che abbraccia l'onestà intellettuale e l'irriverenza non è difficile etichettarlo come uno dei migliori film dell'anno scorso. E' addirittura da ascoltare (non solo guardare) più volte per cogliere ogni critica, ogni parodia velata, ogni sfumatura su di un mondo difficilmente raccontato con tanto garbo.

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