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sabato 13 settembre 2025

Corso ferrate #1/2: Pietra di Bismantova

 

Oggi è stata una giornata intensa, di quelle che ti lasciano addosso la stanchezza buona, quella che sa di soddisfazione. Primo giorno del mio corso per ferrate: non era la mia “prima volta” in assoluto, perché ne avevo già fatte alcune, a volte da solo su percorsi semplici, altre volte con una guida su tracciati più impegnativi o in compagnia, ma in autonomia. Però è un po’ come dire “so guidare” solo perché ho preso la macchina del mi babbo e sono riuscito a fare due giri: alla fine manca la base vera, quella che ti dà sicurezza. Ed ecco perché mi sono iscritto: un po’ di teoria, un po’ di pratica mirata, e soprattutto l’idea di imparare a fare le cose nel modo giusto.

Ci siamo ritrovati alla Pietra di Bismantova, un luogo che già da solo vale il viaggio. Un massiccio isolato nell’Appennino reggiano, dalla forma piatta e inconfondibile, che spunta dalla valle come una specie di astronave di roccia. Non a caso Dante la cita nella Divina Commedia come paragone per il Purgatorio: la sua forma squadrata e quasi verticale lascia chiunque a bocca aperta. È anche un punto di riferimento per alpinisti e arrampicatori di ogni livello, perché offre pareti, vie e ferrate di grande varietà.

La giornata è iniziata con un po’ di teoria: niente di noioso, anzi, necessario. Abbiamo parlato del kit da ferrata – imbrago, casco, dissipatore – e dell’importanza di controllare sempre i propri dispositivi prima di partire. Una corretta vestizione, la regolazione delle fettucce, la verifica dei moschettoni: sembrano dettagli, ma sono quelli che fanno la differenza tra un’escursione sicura e una potenzialmente pericolosa.

Poi, senza perdere troppo tempo, via alla parte pratica. Una piccola prova di arrampicata su pareti basse, in salita e discesa. Non tanto per mettersi alla prova, quanto per prendere confidenza con i movimenti, con l’equilibrio e soprattutto con il concetto di fidarsi di un compagno. Non è solo “io e la roccia”: è anche il sapere che accanto a te c’è qualcuno che ti guarda, pronto a intervenire.

Il vero clou della giornata è stato l’avvicinamento alle due ferrate principali della Pietra. Prima la Ferrata degli Alpini, considerata la più difficile del complesso. È un percorso impegnativo, tecnico, che richiede attenzione e un buon uso di mani e piedi. Non è lunghissima, ma le sue pareti verticali e i tratti più esposti la rendono una prova seria, di quelle che non si improvvisano. Farla con il gruppo, dopo aver ricevuto le giuste dritte, mi ha permesso di affrontarla con maggiore sicurezza, godendomi anche il panorama senza pensare solo alla fatica.

Dopo questa sfida, siamo passati alla Ferrata dell’Ultimo Sole. Questa già l’avevo percorsa in solitaria tempo fa, e oggi è stato un po’ come rivedere un vecchio amico, ma con occhi diversi. È un itinerario più abbordabile, meno tecnico, ma non per questo banale: offre passaggi belli e panoramici, con quella sensazione di avventura che solo le ferrate sanno regalare. Il nome stesso, “dell’Ultimo Sole”, evoca le luci calde del tramonto che spesso colorano le rocce e la valle circostante.

Chi non ha mai fatto una ferrata forse immagina qualcosa di vicino all’arrampicata estrema, ma non è proprio così. Le vie ferrate sono percorsi attrezzati con cavi, pioli, scale e staffe che permettono di muoversi anche su pareti rocciose altrimenti inaccessibili. Non sostituiscono l’alpinismo vero e proprio, ma sono una via di mezzo tra trekking e arrampicata, un modo per vivere la montagna in verticale, senza però dover essere campioni di free climbing. La sicurezza, ovviamente, dipende molto da chi le affronta: mai sottovalutare il percorso, mai affidarsi al “tanto ce la faccio”.

Chiudo la giornata per niente stanco e soddisfatto. Ho imparato cose nuove, ho corretto errori che nemmeno sapevo di fare, e soprattutto mi sono goduto un’esperienza suggestiva in un luogo che sembra disegnato apposta per questo. La Pietra di Bismantova, le sue ferrate, il gruppo, il corso: tutto ha contribuito a rendere questo primo giorno davvero appagante.

E in fondo, quello che mi porto via è la sensazione di aver imboccato la strada giusta: la passione ce l’ho già, ora posso dire che sto iniziando a costruirci sopra anche la conoscenza e la tecnica.


Album fotografico Corso di ferrate #1/2: Pietra di Bismantova 


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