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domenica 30 settembre 2012

Trovata, finalmente!

Vi è mai capitato di avere un motivetto che vi suona per la testa e non sapete dire di cosa si tratti? Sì di sicuro, perchè capita a tutti. Però magari dura qualche ora, al massimo alcuni giorni, poi o trovate l'arcana soluzione e ve ne scordate definitivamente. Io sono stato più sfortunato del solito. Era, e lo ricordo bene come se fosse ieri, la fine degli anni novanta: facevo ancora il liceo quando mi capitò all'orecchio una canzone, che lì per lì era abbastanza interessante. La quinta stava per finire ed una volta ascoltata, tra l'altro velocemente in una stanza affollata, senza capire le parole, me ne scordai per un bel po'. A Pisa la risentii, era già iniziata e l'unica cosa che mi venne in mente era il fatto che avevo già avuto a che farci. Provai a chiedere alla prima persona che capitava, che canzone fosse. Eh? Quale? Questa? No, quella prima, in italiano. Ah boh. Quindi niente, ma non era preoccupante. Pochi giorni dopo eccola di nuovo: più o meno stessa festa, più o meno stesse persone, più o meno stessa casa. Quindi chi metteva musica sapeva di cosa si trattasse. In quei giorni il motivetto era tipo loop dentro di me, ma appena fatto due più due mi rilassai conscio del fatto che la soluzione era lì a portata di mano. Mi scordai di chiederlo però, essendo ripromesso di farlo verso fine serata. Poi per molti anni il vuoto, salvo che di tanto in tanto immerso nei miei pensieri, il motivetto mi ritornava in mente. Entrato internet nella mia vita, un giorno passai ore a cercare i testi di Banda Bardò, CSI e simili per tutto il web. Una faticaccia immane soprattutto se si pensa che non era una canzone loro. Non so per quale oscuro motivo, ma ero convinto si trattasse di uno di questi gruppi che non facevano parte del mio bagaglio culturale. Poi di nuovo pausa, e si sa più passa il tempo più è un casino. Neanche ero sicuro delle parole o del ritmo. Solo confusione. Le uniche parole che ad un certo punto ricordavo e cercavo erano : "una sigaretta accesa"... Il disastro. provai anche a cantarla in maniera alquanto stonata su SoundHound ed ovviamente non ha funzionato. Poi ieri, in macchina una botta di culo insperata ormai: radio Subasio l'ha messa, ed io ero lì pronto ed attento. In galleria ho anche smoccolato, ma ho potuto metterla bene a fuoco. Altro non era che Baglioni!!! Ma via!! Baglioni!!! E chi ci avrebbe mai pensato? In casa ho solo un album ("Questo piccolo grande amore") e quindi non mi era mai capitato di metterlo neanche per sbaglio. Ed invece eccola qui: Via. Mitico, adesso non ho più problemi, sono realizzato. Tra l'altro neanche mi piace troppo, ma tutto sommato può essere la colonna sonora di questo fine settembre.

sabato 29 settembre 2012

Juventus 4 - Roma 1

Juve quattro e Roma 1. Il super attacco e gioco frizzante [sic.] di Zeman è stato letteralmente messo a tacere. Non sto qui a dire che la mamma del boemo è una puttana o cantare che è un uomo di merda. Lo hanno già fatto e piove sul bagnato, almeno per quanto riguarda quell'allenatore che la gente conosce solo perchè sputa sentenze ai microfoni dei giornalai amici. Quindi chiusa questa breve parentesi iniziale, parto con il resoconto della gara per gli sfortunati che non hanno potuto vederla in tv. Non c'è stata storia, e non fatevi distrarre dal risultato bugiardo. Sono quattro reti che ci vanno strette, perchè oltre a tutto ciò abbiamo avuto altre nitide occasioni con due traverse ed un gol annullato, oltre varie occasioni. La Rometta, che punta allo scudetto invece non ha mai scaldato i guanti a Buffon che si è destato dagli sbadigli solo in occasione del rigore (non parato) che ha visto i giallorossi accorciare le distanze. Un primo tempo sensazionale con pressing alto che avremmo dovuto fare anche a Firenze e fraseggi degni della squadra più forte d'Italia. Siamo davvero su un altro pianeta. Poi giustamente un po' di calo e maggiormente attendisti, ma solo come addomesticatori esperti. Ed il bello deve ancora venire: le potenzialità non sono espresse al cento per cento, abbiamo margini di miglioramento. Questo per far capire la macchina da guerra che è la Juventus oggi come oggi. Tutti i vari tifosetti del calcio zemaniano magari ci ripenseranno un paio di volte prima di alzare la cresta sproloquiando sul bel gioco di quella massa fecale solida di forma cilindrica [cit. Treccani]. Un buon compleanno anche al caro Pupone: quattro e casa, tanto per ricordare i bei tempi andati. Quarantacinque senza perdere. Home 2.0 sinonimo di affidabilità e garanzia per il bel gioco.

venerdì 28 settembre 2012

Toy Story 2 - Woody E Buzz Alla Riscossa (1999)


Regia: John Lasseter
Anno: 1999
Titolo originale: Toy Story 2
Voto: 7/10
Pagina di IMDB (8.0)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon (cofanetto)

Il secondo episodio della saga di Toy Story ri
esce a colmare alcune lacune (scusate l'anagramma) che si erano visti ne Il Mondo dei giocattoli. Abbiamo infatti una composizione più matura, che sa di essere un grande successo e per questo strizza l'occhio anche ad un pubblico più adulto. Se un bambino rimane affascinato dalla storia, sempre puerile e lineare, il genitore può rimanerlo da altri fattori che non siano solo le doti grafiche della Pixar. Se infatti i maghi degli studi di animazione continuano a darsi da fare affinchè ci cadano le mascelle, stavolta Lasseter si impegna in maniera più completa, dando al cartone animato una struttura che può interessare un numero sempre più ampio di persone. Concettualmente si fa leva sui sentimenti nostalgici che ogni giocattolo porta dentro di sé. Se nel primo capitolo la paura era quella di venire sostituiti da nuovi balocchi donati per il compleanno, qui il timore è quello di invecchiare, rompersi, divenire obsoleti ed infine dimenticati. I bambini crescono, diventano adulti e non sempre vogliono passare il proprio tempo con il giocattolo preferito di una giovinezza ormai solo da ricordare.. Chi di voi, durante la visione del film non ha pensato ai propri giocattoli? Dove sono finiti adesso? In cantina, dentro il bidone della spazzatura o perduti? Oltre al tema principale la regia sa cosa esaltare maggiormente inserendo contesti di tutto rispetto: il nerd grassoccio che diviene una sorta di Gargamella, la Barbie fascinose e sexy, i richiami a Darth Fener e quelli ad altri lavori cinematografici. Insomma alla Pixar, nel 1999, sapevano di essere dei grandi e di potersi permettere qualcosa in più rispetto al solito. Abbiamo anche un cameo di Geri: il vecchietto che ci ha affascinato giocando a scacchi con se stesso, adesso è un meticoloso riparatore di giocattoli. Geniale questa trovata, così come le scene inserite durante i titoli di coda, scimmiottando con alcune "scene eliminate o errori" pellicole reali. Un insieme di piccoli certi legati alla storia che non fanno che bene a tutto il contesto. Da vedere assolutamente.

mercoledì 26 settembre 2012

uTorrent (beta) per Android

Diversi mesi fa scrissi un articolo riguardante l'utilizzo di Android come gestore remoto per i nostri programmi p2p preferiti attraverso webserver. Se la dotazione tipica di chi fa file sharing è costituita da un pc (o da una download station) non è detto che coloro che possiedono soltanto uno smartphone non possano avere la voglia o la necessità di sfruttare programmi p2p. Il primo software funzionante che ho potuto provare è stato FrostWire, anche se la sua rete oggigiorno non è tra le più famose ed utilizzate. Soprattutto se si parla di velocità e leggerezza è impossibile non conoscere uTorrent, che da qualche giorno ha rilasciato su Google Play una versione beta adatta a dispositivi Android. E' un'applicazione gratuita (almeno per adesso) e pesa soltanto 1,58 mega. Una volta lanciata è possibile eseguire la ricerca dei contenuti che vogliamo. Ho provato subito con qualcosa di cui servirebbero normalmente i diritti d'autore. Ammetto che non lo ho fatto solo per puro spirito giornalistico, ma perché su due piedi non mi venivano in mente nomi di prodotti legali al di fuori di distribuzioni Linux, magari pesantissime da tirar giù. Ecco quindi una traccia vecchiotta, ma non troppo: Special K dei Placebo. I risultati vengono aperti in una nuova finestra del browser. Si scarica quindi il torrent sulla propria scheda e partirà il download dl file attraverso il software p2p. Partirà? Non ho molta voglia di attendere, proviamone un altro. Vada per I soliti sospetti. Qui trovo subito un tracker che mi dà la possibilità di aprire il torrent tramite l'applicazione predefinita. Neanche cinque secondi e si parte, a buone velocità tra l'altro. Dopo una mezzora buona invece la traccia mp3 non è ancora partita. Nel complesso, quando si aggancia (lo ho prvato sotto rete 3G non wifi) lo fa egregiamente, ma resto dell'idea che usare uno smartphone (magari un tablet o un dispositivo con un sistema di archiviazione capiente) per fare dle p2p non è molto user friendly. Tanto più che sebbene mi aspettassi una cosa più drastica, il consumo della batteria va tenuto di conto, così come il traffico internet del nostro piano. Al di là di queste considerazioni l'applicazione è scarna e leggera, a prova di chiunque. Attendo un porting di bitche che potrebbe semplificare di molto le cose. Per adesso uso solo il controllo remoto.

Caccia Al Ladro (1955)


Regia: Alfred Hitchcock
Anno: 1955
Titolo originale: To Catch A Thief
Voto: 4
Pagina di IMDB (7.5)
Pagina di I Check Movies

Non state a gridare alla scandalo se ho trovato il film noioso e stucchevole. Certo la pellicola è del 1955 quindi andrebbe giudicata in quel contesto temporale, ma perchè dovrei farlo? Io lo ho visto oggi, ho sui trent anni e mi aspettavo un Hitchcock maggiormente accattivante. Ecco invece una pallosa storia che di giallo ha poco o niente, con una trama sterile e dialoghi massacranti. Capisco magari che all'epoca Cary Grant e Grace Kelly facessero muovere miliardi di persone per andare ai drive in, ma per cosa? Per vedere un vecchio che sta sempre in posa ed una bionda che si atteggia a super diva? Boia messi male i nostri nonni eh? Se si escludono alcuni accorgimenti tecnici di un certo rilievo come i montaggi paralleli o la grana per le scene notturne, il film passa davvero inosservato. Per gli anni cinquanta forse erano come lo slow motion di una decina di anni fa, ma non è possibile basarsi solo su questo. Se solo ripenso al ballo in maschera mi viene la nausea, così come per ogni sorta di dialogo anche nelle situazioni più impensabili. Lo consiglio solo agli amanti del genere.

martedì 25 settembre 2012

Quasi Amici - Intouchables (2011)


Regia: Olivier Nakache & Eric Toledano
Anno: 2011
Titolo originale: Intouchables
Voto: 5/10
Pagina di IMDB (8.6)
Pagina di I Check Movies

La cosa positiva è che si tratta di una storia vera, quindi il lieto fine è quasi una liberazione. Philippe (Francois Cluzet) è un ricchissimo paraplegico francese che cerca una sorta di infermiere - badante personale ed assume Driss (Omar Sy) un delinquentello di periferia senza alcuna preparazione o competenza. Il Balotelli della situazione oltre ad essere antipatico ed irrispettoso si limita ad imporsi solo per ciò che è: un ignorante nullafacente che però dal canto suo non prova nessuna pietà o commiserazione per il povero Philippe. Ed è proprio ciò che il milionario stava cercando: una persona differente dal solito che lo facesse sentire vivo, scherzasse con lui e che diventasse quasi amico. Due persone totalmente opposte, che vivono agli antipodi della società e che conducono le proprie vite agli estremi. Se non si tratta di un'opera di fantasia, ne ha tutte le caratteristiche ed è proprio questo che rende speciale l'amicizia narrata. Sinceramente non mi ha colpito favorevolmente il film, che è a suo modo commovente (sic.) ed ironico, mette da parte lo stile strappalacrime e la pietà per risaltare maggiormente la dignità. A mio modo di vedere non si tratta né di cinismo né di rispetto quello che il senegalese porta con sé, ma di un semplice arrangiamento alla propria ignoranza ed indifferenza. Pulire il culo al vecchio o farlo divertire andando a zig zag per le strade di Parigi tutto sommato è il suo modo per sbarcare il lunario. Un do ut das che si chiude con Philippe che finalmente ha una persona che lo tratta in modo differente dal resto degli aristocratici alla naftalina con cui di solito ha rapporti. Di sicuro è anche una convivenza che funziona in rarissimi casi: se penso ad un tetraplegico mi viene in mente Lincoln Rhyme, che ha bisogno di un aiutante con i controcoglioni fiocchi, decisamente esperto in ciò che fa... Di conseguenza mi immaginavo poi qualcosa di più eclatante tipo la richiesta di suicidio assistito o qualcosa di maggiormente toccante. A parte la marachella della corsa in auto, e due mondi differenti che provano a piacersi c'è un po' poco per i miei barbari gusti. Un bello smacco ai vari intenditori artistici per la vendita di un quadro con una decina di schizzi, che fa guadagnare undicimila euro a Driss. Per il resto tanta attenzione alla storia, ma non gridiamo al miracolo francese.

Fiorentina 0 - Juventus 0

Quattro partite in dieci giorni non aiutano di certo, ma la Juve di questa sera è stata quasi sempre dominata da un'ottima Fiorentina. Gli uomini di Montella hanno fatto la partita dall'inizio alla fine, rendendosi pericolosi in almeno tre occasioni, in una delle quali hanno pure colto una traversa. Dall'altra parte invece le situazioni venutesi a creare in area avversaria sono state fiacche e senza seguito. Poche idee, troppi errori di impostazione e mancanza di incisività nei metri finali del terreno. Il primo tempo di Genova è stato sicuramente peggiore, ma i viola hanno dimostrato di esserci, di essere squadra e soprattutto di sentire una partita storica così accesa. Se prima della gara speravo in una ripetizione della "manita" (c'è chi preferisci il classico "5 pere"), durante lo svolgersi della partita non vedevo l'ora che finisse lo strazio. Tutto sommato, per quel che si è visto in campo ci è andata bene. Ancora imbattuti dopo quarantaquattro partite e male che vada domani restiamo la migliore difesa del campionato. Gli aspetti positivi terminano qui, perchè vedere gli avversari di Firenze giocare in questo modo rode un po'. Bene per il calcio italiano, ma male per il mio fegato. Ed inoltre speriamo che non si sia trattato di totale demerito nostro, ma di un po' troppa stanchezza e leggerezza. Pirlo è dall'inizio che non convince e Giovinco non è il top player, faina dell'area di rigore che può svoltarci le partite. Troppe distanze tra centrocampo ed attacco, troppo schiacciati indietro ed in balia di contropiedi bene architettati. Restiamo i più forti, su questo non c'è dubbio, ma dobbiamo e possiamo ancora crescere.

domenica 23 settembre 2012

Lista su I Check Movies

Negli ultimi mesi sono aumentati gli articoli relativi ai film, visto che mi piacciono molto, pur non essendo un critico. Tra bluray, Sky Cinema, l On  Demand, emule e torrent, la scelta è molto vasta. Pur non abbandonando le altre categorie lo spazio che VER dedica al cinema è molto ampio. Almeno in questo periodo. Il numero di lettori appassionati di film che arriva sul sito è cresciuto a dismisura e questo comporta anche una maggiore attenzione da parte mia nella gestione dei voti che vedete nella scheda di ogni film. Preciso e ricordo che il voto lì inserito è personale, soggettivo, e sporcato da vari fattori che possono essere tanto futili quanto determinati. Valuto in base alle emozioni del momento, ai ricordi del passato, ai generi che più mi piacciono e soprattutto a simpatia. Se fossi stato un professore sarei stato definito come stronzo e pezzo di merda: i meriti non sono tutto. Per dribblare questo annoso problema che avrebbe potuto portare numerosi malcontenti ho inserito tra parentesi il voto di IMDB che deriva da quello che tutti gli utenti iscritti hanno dato. Non sono un forte sostenitore della media democratica perchè se un miliardo di mosche mangiano la merda non credo che questa debba per forza essere definita buona. Ad ogni modo uno può farsi meglio un'idea sui miei gusti e su quelli di altri amanti del cinema. Essendo iscritto poi ad un social network che purtroppo ancora in Italia non ha molto sfondato (I Check Movies), ho voluto creare una lista pubblica per tutti i film recensiti. La Lista di VER verrà costantemente aggiornata e chiunque utilizza il social network in questione vedrà comparire i propri film come appartenenti a tale lista (tra quelle personali). Ricordo poi che sempre su quel sito ho creato il gruppo di discussione in lingua italiana per chi volesse partecipare. Al momento Discussioni in italiano conta 34 membri. Vi aspetto numerosi.

sabato 22 settembre 2012

Juventus 2 - Chievo 0

Uno. E uno due. Non c'è due senza tre. Ed il quattro vien da sè. Ecco così che arriva il quarto successo in campionato per la Juventus. Formazione altamente rimaneggiata per dare spazio alle riserve, anzi alle seconde scelte. Delle gare viste fino ad adesso è stata sicuramente la migliore, la più avvincente, con la squadra ben messa in campo e grintosa. Forse è anche un discorso di preparazione, ma sembravo le partite giulive e frizzanti dello scorso campionato. Poco importa se sulla panchina sedevano Barzagli, Lichstneir, Pirlo, Vidal e Giovinco. Nel campo dello Juventus stadium abbiamo trovato un Lucio che sembra essersi ripreso dall'infortunio, agile e sicuro sulla fascia destra. Un Pogba che, benchè ne dicano Caressa e Bergomi, i piedi ed il carattere ha dimostrato di averli. Se continua così sarebbe da fargli il contratto a vita: non avrà i piedi di Pirlo, ma neanche ha la sua esperienza e la sue caratteristiche. Ricordiamoci che con i suoi diciannove anni di strada davanti ne ha molta e per essere la sua prima gara da titolare ha dimostrato di avere le palle. Struttura fisica alla Vieira, ma con i piedi da quasi regista. Poi ecco Isla sulla fascia destra, unica nota dolente di tutta la serata. E' presto, cosa sa fare lo sappiamo, tempo ed occasioni non gli mancheranno. Se Conte o Carrera avevano dubbi sui titolari in attacco, Quagliarella sta facendo di tutto per farli scomparire. Al di là della doppietta con due bellissimi gol, sembrava che avesse l'autofire dei vecchi joystick e trovava sempre la porta. Che dire ancora: ottima partita, la quarantatreesima senza perdere, punteggio pieno in campionato, undici reti fatte due subite. Siamo forti? No, pochino...

Salt (2010)


Regia: Phillip Noyce
Anno: 2010
Titolo originale: Salt
Voto: 5/10
Pagina di IMDB (6.5)
Pagina di I Check Movies
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Angelina Jolie si trova davvero a suo agio nei film d'azione. Oltre ad essere una gran topa bella attrice sa tenere il giusto equilibrio tra recitato nelle parti drammatiche e la carica in quelle più movimentate. Per nostra sfortuna però Salt ha una trama macchinosa, ai confini del ridicolo. Il tutto parte da qualcosa di evitabilissimo che serve solo a dare il via. Non bastava una telefonata, un'email, un fax, un piccione viaggiatore o un gesto per far scatenare la terza guerra mondiale? Poi ancora con gli agenti russi nel mezzo? Vabbeh, come sappiamo le forzature a livello di storia sono necessarie, ed in Salt abbiamo un misto tra i film di 007 e quelli su Bourne. Tanta azione e tanta adrenalina, forse troppa. Alcune scene non fanno altro che peggiorare la poca credibilità che la pellicola porta con sè fin dai primi minuti. Piacevoli ed avvincenti, ma non basta. Addirittura stanca a voler essere sinceri fino in fondo. Perchè vanno bene i colpi di scena, ma non quelli portati con lo stremo delle forze per cercare di disorientarci. La versione bluray si presenta bene, se non benissimo, con tre versioni del film: la cinematografica, la director's cut e la extended cut. Ho visto l'ultima e finalmente compare un avviso riguardante le scene nuove: penso che nella versione estesa si faccia molta più chiarezza rispetto a quella standard. Passaggi importanti e più riflessivi vengono inseriti ad hoc e mi domando come sia stato possibile portare al cinema quella tagliata: per regalare solo 90 minuti di azione e niente di più? Vabbeh, politiche commerciali forse. 
Gli extra della versione bluray (che adotta anche un bel DTS HD Master Audio per la nostra lingua) sono:

- Visione interattiva Spy Cam (con picture in picture)
- Commenti interattivi dei cineasti
- L'eroina dei film d'azione (8)
- I veri agenti (12)
- Il maestro del thriller politico moderno (9)
- Falsa identità (7)
- Salt svelato (30)
- Intervista radiofonica a Noyce (27)
- Trailer vari.

Green Zone (2010)


Regia: Paul Greengrass
Anno: 2010
Titolo originale: Green Zone
Voto: 6/10
Pagina di IMDB (6.9)
Pagina di I Check Movies
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Niente di eccezionale per l'ennesimo film sulla guerra in Iraq. Ma neanche niente di scopiazzato visto che non è proprio sulla guerra, ma usa la guerra come un'ambientazione moderna per un thriller ben congegnato. Paul Greengrass si basa su di un libro di un giornalista (troppo difficile da ricordare, Google vi aiuterà) quindi riesce a mescolare realtà e parti romanzate. Il tema di fondo è l'annoso e dolente problema del ritrovamento della armi di distruzione di massa. Pur puntando in una certa direzione, la componente politica della pellicola mostra differenti punti di vista su quello che diverrà l'Iraq post Saddam senza scadere nel demagogico o nel propagandistico. Anche perchè tutto questo è la cornice, molto spessa ed influente, ma pur sempre un qualcosa che racchiude la storia in sè. Una trama che non ti stanca e non ti annoia, di qualità con personaggi forti (Matt Demon, Greg Kinnear e Brendan Gleeson) e mai banali. Se tutti e tre possono avere delle caratteristiche sovrastanti sulle altre, queste non coprono per intero la loro personalità. Li ritengo per questo realistici ed umani, ognuno a modo suo. Se poi guardiamo al contesto in cui sono inseriti riescono a gestire bene sia le tante scene di azione che quelle più ragionate e riflessive. Un thriller quindi, come dicevo, colmo di adrenalina, complotti, sparatorie ed esplosioni (eh sì, siamo in guerra) senza però esagerare. Niente è fine a se stesso. Aggiungiamo inoltre una location ricostruita in modo impeccabile: sembra di essere per le strade devastate di Baghdad e la fotografia è nitida in ogni occasione. Un bel film di guerra, ma non propriamente sulla guerra.

Hunger Games (2012)


Regia: Gary Ross
Anno: 2012
Titolo originale: The Hunger Games
Voto: 5/10
Pagina di IMDB (7.3)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon

Dopo aver letto il libro di Suzanne Collins da cui è ispirato, ecco che sono riuscito a vedere il film. Chi ha la meglio tra la carta stampata e la trasposizione cinematografica? Nessuno dei due: ne esce vincitore il trailer. Ed io mi dichiaro mestamente come una vittima del marketing. Infatti vidi la presentazione proprio al cinema e decisi di rimanerne affascinato. Ho acquistato il romanzo, lo ho letto e lo ho valutato con due stelle su cinque secondo il sistema di Anobii. Sebbene non mi avesse convinto, lo trovai tutto sommato abbastanza piacevole da leggere. Ma era solo per prepararmi durante l'attesa della pellicola. La mia vocina interiore mi diceva che sarebbe stato epico. Inoltre un sacco di pubblicità con locandine ovunque: quando andai a Londra in marzo la metropolitana era tappezzata di locandine e manifesti pubblicitari relativi agli Hunger Games. Dissi al mio amico TimeWalk che era assolutamente da non perdere, sarebbe stato il film dell'anno. Poi al cinema non ci andai, ma prenotai subito l'uscita del BD su Amazon. E' arrivato pochi giorni e lo ho scartato come un bimbo la mattina di Natale, salvo poi scoprire che al posto del Game Boy gli hanno regalato un trenino di legno.Passo al plurale maiestatis.  La trama la sappiamo già e quindi non sto a descriverne punti deboli e mosse vincenti: penso però che avrebbero potuto fare molto meglio. Se lo confrontiamo con il romanzo dobbiamo ammettere che è molto fedele. Sia nei punti fermi della storia sia per avvenimenti, situazioni e personaggi. Per quanto possibile però, e questa cosa durante la lettura del libro me la ero immaginata come complicata. Se da un lato abbiamo questa calzante trasposizione dall'altro perdiamo molti fattori interessanti: la protagonista nel romanzo si fa un sacco di seghe mentali su tutto e su tutti, in special modo su Peeta. Qui invece perdiamo il lato introspettivo, per dare continuità e mobilità. Se la fanciulla si sofferma a pensare per tre pagine prima di scagliare una freccia, il suo monologo non può essere riprodotto al cinema. Sarebbe un flop enorme. Quindi? Quindi ci si rinuncia con il pericolo di non rendere bene l'idea. Il film è stato quindi trasformato in un'avventura per adolescenti in cui tra l'altro neanche il senso di oppressione distopico e la povertà della gente vengono ben espressi. Non che nel libro si respiri un'aria orwelliana, ma la Collins ci prova. Gary Ross invece no. Se poi si sperava in qualcosa di violento (tipo Battle Royale) veniamo nuovamente delusi: un paio di gocce di sangue, una ferita inquadrata a mal fatica e nessun tipo di cattiveria feticista. Insomma, i bimbi possono guardarlo senza avere gli incubi la notte. Se poi abbiamo una bella fotografia con paesaggi interessanti e ben strutturati, abbiamo anche degli effetti speciali molto belli, ma troppo poco dosati. Siamo nel 2012 e ci fanno vedere solo una sala di controllo computerizzata? Spendeteli un po' meglio questi soldi dai. Altre cose non mi vengono in mente, tranne che i protagonisti (Jennifer Lawrence e Josh Hutcherson) sono esattamente come li immaginavo... Credo perchè il trailer mi rimase impresso. Chicca positiva è la presenza di Woody Harrelson che ha una marcia in più secondo me, anche se un po' troppo differente dal personaggio del libro.

venerdì 21 settembre 2012

Le Regole Della Truffa (2011)


Regia: Rob Minkoff
Anno: 2011
Titolo originale: Flypaper
Voto: 5/10
Pagina di IMDB (6.3)
Pagina di I Check Movies

Ganzo. Ed anche originale se vogliamo, perché riuscire a gestire una commedia con tratti spiritosi ed ironici, inserendoci ingredienti tipici del giallo, del thriller e dell'azione non è per niente semplice. Di solito poi vediamo alcuni prodotti di questo genere in maniera troppo poco realistica, dove non esistono morti, sangue e violenza. O se questi elementi ci sono, vengono ridicolizzati ed esasperato. Rob Minkoff, incassando solo mille (1000) dollari nelle uniche due sale USA che hanno proiettato il film, sa mischiare con estrema abilità più generi. Sia chiaro non si tratta di un capolavoro, ma la struttura con cui si evolve la trama non risulta mai tediosa. Anzi, è proprio frizzante e tra una gag e l'altra lo spettatore viene reso partecipe dell'aspetto investigativo e poliziesco fai da te. Se i personaggi coinvolti sono troppi è solo alimentare quell'effetto in stile Signora in Giallo in cui prima o poi, tramite logica ed analisi verrà fuori il colpevole. Od il presunto tale. O anche no, magari non subito.Peccato solo per il finale che sì carino, ma niente di più. Visto l'evolversi della storia mi attendevo qualcosa di veramente geniale, ma non si può voler tutto dalla vita. Rapinare una banca del resto può essere un sogno, ma non sempre è facile metterlo in pratica. Ed è proprio questo ciò che ci insegna la morale inesistente all'interno della pellicola. Per farsi due risate, anzi due sorrisi senza scadere nel banale o nel già visto. Ah, la voce di uno dei malavitosi sembra quella di Homer Simpson, ma purtroppo non so se il doppiatore è il solito.

Amici Di Letto (2011)


Regia: Will Gluck
Anno: 2011
Titolo originale: Friends With Benefits
Voto: 4/10
Pagina di IMDB (6.6)
Pagina di I Check Movies
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La prima domanda che mi son fatto mentre guardavo il film è stata: "ma che motivo c'era di girare qualcosa del genere"? La successiva e decisamente più importante invece è stata: "ma perché ho deciso di guardarlo?". Le risposte esatte credo risiedano nel misticismo. Ad ogni modo, non perdiamo altro tempo: si tratta di una commedia sentimentale leggermente più spinta del solito che alla base ha del sesso. Amici di letto in italiano, Friends with benefits in lingua originale, I Trombamici per chi parla come mangia. Niente di nuovo e niente di cui non avremmo sentito la mancanza se Will Gluck non avesse voluto giocare con Justin Timberlake (in tutta onestà, è stato convincente) e Mila Kunis (bella topa, ma ci mostra solo per un attimo il fondoschiena). La trama è scontata, scopiazzata ed alle volte imbarazzante da quanto è sporcata di mediocrità. Se l'incipit può sembrare una presa per il culo per quelle pellicole sdolcinate e mielose, dopo dobbiamo fare i conti anche noi contro una bella dose di zuccheri da carie. I piccioncini si innamorano che carini... Prima si incontrano per lavoro, poi trombano mettendo bene in chiaro di non venire coinvolti sentimentalmente ed al tempo stesso (tra uno sboccaponce da record e l'altro) diventano anche migliori amici. Di conseguenza scoprono di essere fatti l'uno per l'altra e vissero per sempre felici e contenti... Scopando. Giustamente visto anche l'aspetto fisico di entrambi. Il film è a suo modo volgare, senza essere peso e senza strafare, giusto per meritarsi un "vietato ai", anche se gli amicazzi sembrano un po' casti e per niente pornografici.Tutto ciò che segue è noia. Sdolcinata noia che va a confluire in una pentola piena di clichè e di situazioni romantiche davvero improponibili. Ganzo per la coppietta fresca fresca o per la fichetta che ogni tanto si fa sbattere, ma sotto sotto cerca l'uomo della sua vita. Se avete una trombaamica non guardatelo con lei, perdereste il confronto sicuro ed assicurato con Timberlake.

giovedì 20 settembre 2012

Aggiornamento Kindle 4

Ok, magari è diverso tempo che è uscito l'aggiornamento software per il Kindle 4, ma io me ne sono accorto solo questa mattina. Non lo collego quasi mai alla rete wifi per prolungare la durata della batteria, del resto sono rare le volte che questa potrebbe servirmi sull'ebook reader. Alcuni giorni fa però ho acquistato un paio di libri digitali in formato mobi, attraverso l'applicazione di Android. Oggi decido di sincronizzare (ovviamente quando riapro i libri vado all'ultima pagina letta in automatico) il Kindle ed ecco che dopo un po' parte l'aggiornamento. Neanche me ne sarei accorto se non lo avessi visto resettarsi giusto per caso. Ad ogni modo ecco le novità introdotte:

  • - Il carattere utilizzato è nuovo ed ha un maggiore contrasto ed una migliore nitidezza, nel caso ce ne fosse stata la necessità. Voto: 6
  • - E' stato introdotto il Parental Control per limitare l'accesso internet, di per sé già estremamente limitato. Voto: 4
  • - Adesso la tastiera appare automaticamente quando si presentano dei campi che richiedono l'inserimento di parole (ad esempio durante la fase di sblocco con password). Voto: 7
  • - Il menù delle Impostazioni è stato modificato prevedendo la "modalità aeroplano" che serve per disattivare la rete wifi.Rispetto a prima non cambia nulla se non il nome che non è immediato. Voto: 5
  • - I dizionari fanno parte di una raccolta denominata "Dizionari". Voto: 6
  • - Introdotta la modalità Visualizzazione Vignette ottimizzando l'esperienza per la lettura dei fumetti. Questi possono essere letti in maniera classica o in quella nuova, selezionabile a piacere. Migliorata anche la visualizzazione di immagini e tabelle. Voto: 8

mercoledì 19 settembre 2012

Chelsea 2 - Juventus 2

Eh no, questa sera a Londra la squadra in campo con la maglia bianconera non era certo l'Ascoli, come qualche furbetto ha voluto insinuare prima che i giochi fossero terminati. La Juventus dello Stamford Bridge ha dimostrato di esserci in Europa e di dover essere temuta. Mancavamo da tanto tempo, troppo. Dopo le tre partite di campionato in cui li ho visti giocare così e così, finalmente stasera oltre alla grinta ed alla voglia di creare, abbiamo visto qualcosa che ci fa ben sperare. Da non sottovalutare il fatto che ancora la forma e le prestazioni non sono quelle sperate, i margini di miglioramento sono abbastanza ampi. Pirlo annullato e non decisivo, una prima punta su cui fare totale affidamento ancora manca ed alcuni errori dovuti a leggerezze, disattenzioni forse anche paura. Perchè no? Degli undici in campo in pochi potevano vantare esperienze decisive ed importanti in Champions. Ma i ragazzi hanno dimostrato di tenere il passo delle grandi, hanno dimostrato di avere carattere e di non volersi mai arrendere. Neanche se si prendono due pugni in faccia. Ci si scuote e si ricomincia a ragionare. E' presto per cantare vittoria, ma il calcio italiano deve essere fiero di aver ritrovato una grande squadra che può ancora una volta dire la sua in Europa. Peccato per i tanti gufacci che sono improvvisamente spariti dopo il 2 a 1. Avranno finito gli sms gratis? Chi invece non ha finito è Quagliarella (grazie Fabbie'), e con lui Vidal, che ci hanno regalato altri due gol davvero splendidi. Potevamo anche vincere, ma non si può volere tutto dalla vita. Complimenti anche  a Di Matteo che coraggiosamente schiera Oscar (mamma mia che gol che t'ha piantato) in modo da non far ragionare il nostro architetto. Avere come apertura delle danze la detentrice della Coppa sul suo campo e fare bella figura non è da tutti però. Avanti ed alla prossima!!!

Phantoms (1998)


Regia: Joe Chappelle
Anno: 1998
Titolo originale: Phantoms
Voto:  4/10
Pagina di IMDB (5.2)
Pagina di I Check Movies

Leggi il titolo, dai un'occhiata al genere e vedi che c'è Ben Affleck, quindi erroneamente credi di avere di fronte un horror sul paranormale con un buon attore. In pratica ti sbagli su tutti i fronti. Di soprannaturale non c'è nulla. Non che sia un male, anzi di solito approvo le soluzioni di stampo scientifico, anche se messe in questo modo fanno davvero poca paura. L'alone di mistero e di improbabile incertezza mistica che si crea ad inizio film, si cancela con un colpo di spugna una volta che viene vomitata fuori la teoria dell'antichissimo verme che si ciba della memoria delle sue vittime. Sembra quasi un racconto di Lincoln Child e Douglas Preston, solo che risulta talmente irreale che lo spettatore si trova spiazzato. Molto meglio il mostro di Relic. Inoltre in un film dal pathos intangibile e dagli scarsi effetti speciali si ha la sensazione sempre più convincente di guardare un prodotto che promette un atterraggio di emergenza tra rocce appuntite.  Il romanzo invece lo ha scritto Dean R. Koontz ed è possibile che il suo intento sia stato sviato dalla trasposizione cinematografica, fatto sta che la parte più deludente è proprio la trama. Che O'Toole e Affleck salvino tutta la razza umana con una siringa ed un siero è da commedia come il nome scelto per il mostro: l'Antico Nemico. Da evitare come la peste.

martedì 18 settembre 2012

Paul Di Filippo - Wikiworld


Autore: Paul Di Filippo
Editore: Digitpub (40K)
Titolo originale: Wikiworld
Pagine: 30 (formato ebook)
Voto: 2/5
Pagina di Anobii
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Ecco come è andata: mi son scordato il mo Kindle a casa, così per non sentirmi nudo ho scaricato l'app per Android ed ho iniziato a cercare qualcosa di poco costoso. Paul Di Filippo lo avevo già letto quindi scegliendolo non sarebbe stato un salto nel buio. Inoltre tra gli assurdi prezzi proposti (bimbi fate i seri su: 7 euro per un libro digitale è una rapina) i 3 euro da dedicare a Wikiworld potevano andar bene. Purtroppo è soltanto un racconto, trenta pagine se fosse stato cartaceo. Al di là di questo abbiamo un'ambientazione cyberpunk originale ed in parte atipica, dove tutta l'organizzazione avviene tramite wiki social invece che per mezzo delle multinazionali. La struttura del racconto fa sì che la trama sia un po' frettolosa, ma non per questo poco frizzante. Di spunti interessanti ce ne sarebbero molti, ma messi uno dietro l'altro in maniera troppo repentina. Non mancano ironia ed ingegno per un prodotto che non si fatica a leggere e comprendere. Il mio gusto personale non mi permette di dare un voto maggiore ad un racconto breve, per quanto interessante che sia.

lunedì 17 settembre 2012

Priest (2011)


Regia: Scott Stewart
Anno: 2011
Titolo originale: Priest
Voto: 4/10
Pagina di IMDB (5.7)
Pagina di I Check Movies
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Prete! O Priest insomma. Indovinate che mestiere fa il protagonista? E' semplicemente un prete guerriero che ammazza i vampiri. Già perché il film di Scott Stewart è basato sul futuristico e fantastico fumetto coreano di Hyung Min Woo, in cui in un futuro (derivante da un passato ucronico) e post apocalittico vi è una società religiosa che controlla parte della razza umana e combatte i mostri succhia sangue. Si parte già con basi poco credibili per poi giungere ad una distopia cristiana che all'interno del film ha importanza pari a zero, se non per dare valore al titolo. Ripeto: un prete che a forza di coltellate e stelle ninja a forma di croce uccide i vampiri. La pellicola tutto sommato racchiude in sé molti ingredienti e spunti interessanti, essendo a tutti gli effetti un action movie fantascientifico con risvolti horror. Abbastanza violento, ma non tanto da far voltare la testa, la sua caratteristica predominante sono i combattimenti e l'azione. Scontri che però non hanno niente di epocale e non sono supportati da effetti speciali di straordinario valore. Un po' di computer grafica qua e là, senza troppo eccedere. Se vi piacciono i film mediocri e senza sostanza fa al caso vostro.

Sleepwalking (2008)

Regia: William Maher
Anno: 2008
Titolo originale: Sleepwalking
Voto: 5/10
Pagina di IMDB (6.1)
Pagina di I Check Movies

Prima fatica cinematografica in veste di regista per Maher (solitamente dedito agli effetti speciali) che racconta una storia drammatica e grigia in un'America lontana dai soliti canoni di ricchezza o violenza che Hollywood ci ha da sempre mostrato. L'ambientazione è periferica: una qualche cittadina ancorata ad uno Stato del nord, in cui i protagonisti James e Tara (rispettivamente Nick Stahl e AnnaSophia Robb) ci inondano di uno strazio statico, ma che colpisce. Una parte (la madre scapestrata) è di Charlize Theron, anche produttrice, che dà un bel tocco di realismo alla trama. Il "sonnambulo" è James, ragazzo probabilmente fragile, inutile e senza nessuna particolare aspettativa, che viene destato e scosso dalla nipote Tara. Emozioni forti, ma velate compongono tutta la sinfonia presente in questo lavoro. Piaccia o non piaccia il genere, ciò che la regia aveva intenzione di mostrarci è stato fatto. Grazie anche alla fotografia, mai troppo colorata e neanche troppo scura: grigia appunto. Come le vite dei protagonisti. Si può vedere, non è uno spreco di tempo.

domenica 16 settembre 2012

Genoa 1 - Juventus 3

Da buon piombinese per me il mare è finito. Mi è venuto a noia, e nonostante la bella giornata ho risposto positivamente al richiamo del divano. Inoltre con Sky ho rimesso anche il pacchetto Calcio, che diciamolo chiaramente quest'anno più che mai è una bella fregatura. Mancano sia la Liga e la Bundesliga ed i soldi richiesti a mio avviso sono troppi per i servizi che danno... Ma essendo goloso lo ho aggiunto un paio di settimane fa. Dovevo usarlo, e quale migliore occasione avrei dovuto attendere se non la Juve impegnata a Genova? Così con il mio amico Elvin (non è un nickname, si chiama proprio così) eccoci a sperare per i tre punti. Fin da subito però notiamo che qualcosa non quadra: troppo turn over secondo noi. Siamo alla terza di campionato ok mettere da parte le forze, ma Carrera e Conte hanno forse calcato troppo la mano. Se i match contro Parma ed Udinese non mi erano piaciuti, il primo tempo con il Genoa è stato quasi massacrante per cuore, fegato e stomaco. Juventus impalpabile, brutta, scoordinata, lenta, per nulla recettiva e con una leggerezza psicologica imbarazzante. Dall'altra parte invece una squadra ben messa in campo da De Canio, attenta alle ripartenze, competitiva, grintosa e vogliosa di segnare. Inevitabilmente infatti ecco il gol di Immobile. Noi che ci guardiamo stupefatti, imbambolati e bastonati ben bene.In questo modo non si va lontano, si fanno figuracce e soprattutto non si intimorisce nessuno. Il secondo tempo cambia qualcosa, ma non facciamoci sviare: è proprio in questa parte di gara che i liguri avrebbero potuto chiudere la partita, portandosi sul due a zero, ma non sfruttando bene le occasioni. Nel mezzo il palo di Giovinco, ma anche la traversa di Borriello. Poi contropiede, palla a Vucinic che la mette bene per Giaccherini ed ecco il pareggio. Tempo poco ed Asamoah viene atterrato in area. E' calcio di rigore che Vucinic piazza e sigla. Ormai il Genoa sembra aver mollato ed arriva la terza segnatura con il ghanese. E' 1 a 3, ma io non sono molto convinto della prestazione. Di quella totale, neanche i secondi quarantacinque minuti mi hanno fatto ben sperare. Troppe riserve in campo non creano bel gioco e i pensieri rivolti a Londra possono essere pericolosi. Tutto sommato siamo a punteggio pieno, nove gol segnati e solo due subiti. Chi meglio di noi? Per adesso nessuno. Altra piccola soddisfazione per il risultato della Roma di quel porco di Zeman.

sabato 15 settembre 2012

Face (1997)


Regia: Antonia Bird
Anno: 1997
Titolo originale: Face
Voto: 5/10
Pagina di IMDB (6.6)
Pagina di I Check Movies

Questi film un po' sconosciuti capitano tutti insieme... Ho anche fatto fatica a trovarlo su I Check Movies: oltre a me lo hanno in lista altre 52 persone. Si tratta di una pellicola drammatica inglese orientata sul genere thriller. Non è niente di particolare, molto anonimo e senza mai decollare veramente, ma tutto sommato non è da buttare. Narra la storia di cinque ladri che cercano di fare il colpo, o meglio ci riescono, ma poi per varie peripezie (non simpatiche o ironiche) non riescono a dividersi e godersi il malloppo. Se si esclude un po' di azione qua e là l'impronta psicologica data al film è più che accettabile, con una spruzzatina di moralismo, finta etica ed onore. Niente a che vedere con i migliori film del genere, ma Robert Carlyle, Ray Winston e compagnia bella risultano piacevoli e realistici. Non sto a discutere sull'originalità della trama che segue un percorso già rivisto innumerevoli volte: non serviva certo la regia di Antonia Bird per farci apprezzare un poliziesco votato anche all'introspezione. Ammetto che non sarà ricordato, come una zuppa di verdure senza il sale, anche se non ci lascia digiuni. Non malaccio la colonna sonora.

The Terminators (2009)


Regia: Xavier S. Puslowski
Anno: 2009
Titolo originale: The Terminators
Voto: 1/10
Pagina di IMDB (2.1)
Pagina di I Check Movies

Non fatevi ingannare dal mio voto. Questo film porta con sè un grandissimo aspetto positivo: quello della speranza. Se infatti un aborto del genere è riuscito ad essere messo tra i film dell'On Demand di Sky significa che tutti possono compiere grandi imprese. Tirate fuori i filmini delle vecchie recite fatte alle elementari o magari quelli della prima comunione e fiondatevi a contattare un produttore cinematografico. Può darsi che qualcosa ci ricaviate. Se credevo di aver toccato il fondo con Robotropolis (il cui voto è ancora troppo alto) questa creatura prodotta da The Asylum è vomitevole. E' vero che andrebbe valutata nel contesto dei mockbuster, ma non riesco ad essere più clemente. Certe cose andrebbero fermate sul nascere. Io con 250 mila dollari se avessi fatto tale schifezza mi sarei sotterrato. La colpa è solo mia, dovevo aspettarmelo, ma pensavo che esistesse un limite oltre il quale non fosse possibile andare. Non voglio neanche perdere altro tempo per dirvi quando quanto faccia cacare. Tanto più che mi scosso dai conati continuo a fare errori grammaticali mentre scrivo e devo tornare indietro per correggerli. "Creco d srae in liinea co n ilfilm". Per mia fortuna ho trovato un blog il cui autore ha più ho meno i miei stessi gusti. Ed è inciampato negli stessi ostacoli che Sky ha tracciato sul nostro cammino. Il lavoro sporco lo ha giù fatto quindi Quello che gli altri non vedono, scrivendo la recensione per chi ha voglia di perdere qualche minuto. Quel blogger ha tutta la mia stima, io non riesco a proseguire.

venerdì 14 settembre 2012

Big Bang Theory [Stagione 5)


Anno: 2011 - 2012
Stagione: 5
Titolo originale: The Big Bang Theory
Numero episodi: 24

Ho sempre parlato bene di questa serie tv, dalla prima stagione, fino alla quarta. Questa volta però devo rallentare e raffreddare l'entusiasmo: l'ultima non ha niente di innovativo. E' forse il numero cinque che porta male (un paio di giorni fa è stato presentato l'iPhone 5 che sembra un epic fail ), ma qui abbiamo una serie di situazioni scopiazzate da tutte le altre puntate. Leonard e Penny, Sheldon e Leonard, Raj e Howard.... Che rifanno le solite gag che avevamo già visto. Solo che alcune puntate sono interamente incentrate su situazioni marginali del passato, già accennate. Alla lunga capisco le difficoltà degli sceneggiatori, ma hanno resto di punto in bianco la serie molto piatta. I riferimenti al mondo nerd e la battute restano, alcune molto divertenti, ma hanno dovuto esagerare e ed enfatizzare le situazioni. Voglio dire che secondo me la minestra riscaldata è buona solo qualche volta. Non sei si esagera.

giovedì 13 settembre 2012

X-Men - L'Inizio (2011)


Regia: Matthew Vaughn
Anno: 2011
Titolo originale: X-Men: First Class
Voto: 6/10
Pagina di IMDB (7.8)
Pagina di I Check Movies
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A mio avviso i prequel hanno sempre una loro importanza ed un loro fascino. Soprattutto se subiscono quello che chiamo l'effetto Anakin: hai fatto il callo ad un personaggio cattivo, il nemico per antonomasia e poi guardando l'opera che parte dal principio della storia riesci a comprenderlo ed a giustificarlo. Con i dovuti distinguo è quello che capita anche qui. Più o meno in tutti gli X-Men hai Magneto che è il villain della situazione, ma non conosci (a parte una breve introduzione mi pare nel secondo capitolo) la sua storia. In X-Men - L'Inizio però molti quesiti trovano risposta e mentre vediamo il professore Xavier (James McAvoy) non troppo differente da quello più maturo dei giorni nostri, ecco che il giovane Erik (Michael Fassbender) subisce una mutazione caratteriale non indifferente. Da eroe buono a personaggio cattivo. Devo ammettere che la faccenda si svolge in modo troppo repentino. Inoltre sembra che abbiano attinto dalla psicologia e dal modo di fare di Wolverine: la vendetta e la caparbietà non sono infatti da meno. Il malvagio di turno poi è molto simile come ideologie al Magneto del futuro: Shaw (Kevin Bacon) porta avanti gli stessi temi che abbiamo già visto nella trilogia iniziale. Insomma abbiamo qualche ruolo invertito, preso in prestito e messo all'interno del film. Come al solito non mi pronuncio riguardo ai fumetti: non so se il film è fedele o meno, però abbiamo alcune cose interessanti come la creazione di Cerbero e del super aereo, la storia della Bestia e quella di Mystica, la perdita delle gambe di Xavier, il casco di Magneto... Il tutto inserito in un contesto da Guerra Fredda, con sovietici e CIA che si alternano a mutanti buoni e mutanti cattivi. Però se non fosse per l'interesse e la curiosità che suscita il film non sarebbe un granché. Evidentemente il budget è ridotto rispetto ad alcuni lavori del passato e pur non stonando, non abbiamo effetti speciali che ti facciano restare a bocca aperta.

mercoledì 12 settembre 2012

Nuovo trip: 100 Gates (etc)

La mia smoderata passione Angry Birds si è tristemente conclusa un paio di mesi fa, quando ho cambiato smartphone. Mosso da foga incontrollata ho infatti dimenticato di utilizzare il backup per salvare punteggi e livelli. Questo si è riflettuto negativamente sulla mia psiche, come una sciabolata che ti colpisce tra capo e spalle. Avrei dovuto rifare tutto da capo: giorni, settimane, mesi per ristabilire record imbattibili. Ho cercato di non pensarci e lanciarmi su di un altro prodotto della Rovio: Amazing Alex. Divertente, ma non da farti ammalare. Poi mi hanno consigliato 100 Gates. E fu subito amore. A prima vista direi. Vari livelli con rompicapo, alcuni facili, altri estremamente complicati (vabbeh niente di trascendentale). Come ogni psicopatico che si rispetti ho terminato i trenta livelli disponibili in una sola giornata. Attendo con ansia l'aggiornamento. Sono bramoso. Successivamente ho scoperto che esistono anche altri giochi sulla stessa linea: 100 Doors e 100 Floors. Il primo mi ha mandato subito al manicomio. Sulla via del successo con 100 Gates, credevo di aprire agilmente tutte le porte, ma già al terzo livello (quello dei gusci d'uovo) mi sono bloccato. Ho così iniziato ad imbrogliare, anzi a a cercare di sopravvivere, scaricando 100 Doors Guide in cui sono scritte le soluzioni per andare avanti. E' stato peggio in quanto sempre quel terzo livello, non si sblocca come dovrebbe. Sono riuscito ad andare avanti, ma a caso. O la soluzione non funziona, o non ha senso. Mi sono quindi ribloccato al settimo. Ho sbirciato nuovamente, ma niente. Rabbia allo stato puro. Ora un attimo di respiro, poi si riprende. Uff uff uff.

martedì 11 settembre 2012

Battleship (2012)


Regia: Peter Berg
Anno: 2012
Titolo originale: Battleship
Voto: 6/10
Pagina di IMDB (6.0)
Pagina di I Check Movies
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Una boiata di quelle colossali, senza trama, con attori poco convincenti, debolissimo dal punto vista del realismo, e senza personaggi interessanti. Nonostante tutto bello bello e da guardare. Alle volte con i soldi (duecento milioni di dollari) si possono fare molte cose. Penso però non sia solo una questione di vile denaro. D'altro canto Michael Bay lo ha dimostrato: non tutte le ciambelle ricoperte di oro escono con il buco. Peter Berg però sembra prendersi meno sul serio e non usa le classiche battute adolescenziali per addomesticare un pubblico giovanissimo, al quale comunque è rivolta la pellicola. Qui Universal ed Hasbro tentano quasi l'impossibile, o almeno l'impensabile se ci avessero provato qualche anno fa: Battleship dovrebbe essere la trasposizione cinematografica del gioco Battaglia Navale. Se non è già una boiata questa ditemi allora dove andremo a finire. Poi faranno un film anche su Forza 4 o su Filetto?Chi mai può trovare interessante questo tipo di film? Io non è che mi son soffermato molto a chiedermelo, poichè appena su Amazon c'è stata la possibilità di prenotare il film oltre un mese fa l'ho fatto. Incoscienza? Esatto, ma le aspettative non sono state deluse. Volevo un film di pura azione con roboanti effetti speciali ed eccomi accontentato. Fotografia e colori ottimi, l'edizione bluray è davvero tanta roba e pure gli effetti audio che utilizzano un normale DTS Surround 5.1 sono ben calibrati ed avvolgenti. Peter Berg non ci risparmia niente: esplosioni a non finire e combattimenti che ci deliziano. E' un classico lavoro che fa leva sul genere catastrofico, mixando tantissimi lavori del passato ed ambientando una improbabile quanto gustosa guerra contro gli alieni nel mezzo del Pacifico. Ma abbiamo anche il piacere di vedere un disastro ad Hong Kong e qualche scorrazzata alle Hawaii. L'acceleratore è sempre premuto a tavoletta e non c'è un attimo di tregua. Peccato che la trama sia quasi ridicola ed anche scontata. Se ci si basa però su di un gioco della Hasbro che non vede nessun tipo di personaggio particolare o robottone, non è che si possa chiedere di più. Hanno anche provato a dare un senso agli avvenimenti con un'introduzione di stampo scientifico, che però fa acqua da tutte le parti. In pratica la NASA ha trovato un pianeta lontano dalla caratteristiche simili alla Terra e decide di mandare un segnale per contattare eventuali forme di vita. Queste esistono e rispondono mandandoci cinque navi (spaziali) che vogliono di struggerci. Chi siano questi alieni, perchè arrivino e coem funzionano non ci è dato di saperlo se non a grandi linee. Magari ci sarà un sequel... L'importante è vedere le navi della Marina che combattono strategicamente contro la loro super tecnologia e magicamente hanno la meglio. Ganzo no? No, non proprio, ma bello a vedersi. Il film diverte per quanto sia improbabile e per quanto sia banale fino allo sfinimento, perchè non si prende la briga di essere ironico a tutti i costi. 

domenica 9 settembre 2012

Tropa De Elite - Gli Squadroni Della Morte (2007)


Regia: Josè Padiha
Anno: 2007
Titolo originale: Tropa De Elite
Voto: 6/10
Pagina di IMDB (8.0)
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Il poco cinema brasiliano che ho potuto vedere è decisamente schietto e duro. Tropa De Elite in maniera molto pesante. Racconta la storia, dal loro punto di vista, di uomini che fanno parte del BOPE ovvero le squadre speciali militari che agiscono a Rio contro delinquenti e trafficanti di droga. La morale della pellicola, condivisibile o meno, non lascia molte via scampo: o bianco o nero, nessuna tonalità di grigio. Per quanto io possa apprezzare le forze dell'ordine e le storie sul loro operato, qui la visione è monotematica con un punto di vista piuttosto coraggioso: i trafficanti di droga sono così forti e potenti grazie soprattutto ai consumatori. Vero, ma in parte secondo me. E' anche opportuno dire che se non ci fossero i cartelli della droga, non ci sarebbe consumo. Insomma è un cane che si morde la coda, ma nel film i più deboli hanno poco spazio per essere tra virgolette accettati. La situazione di Rio è tragica e credo che la maggior parte della popolazione non abbia scelta. Se un ragazzino fa da vedetta per la sua gang è perchè da una parte non ha alternative. Questo è solo il mio punto di vista però. La pellicola invece si concentra sul fatto che tutti, chi più chi meno, è responsabile. Dalla polizia continuamente e vergognosamente corrotta a quella parte di giovani benestanti che se la spassano con l'erba, alle ONG che accettano la protezione dei trafficanti. E dalla parte dei buoni solo gli squadroni della morte. Il fatto è che la situazione è un vero casino: tipo zona di guerra insomma. Il giusto non esiste e qualche compromesso va fatto. Le inquadrature sono spesso veloci e schizofreniche, ma decisamente realistiche e crude.Gli attori entrano bene nella parte, senza falsi moralismi e super eroi di turno. I protagonisti tuttavia non vengono dipinti come uomini senza macchia, visto che uccidono e torturano, ma sia ha come l'impressione che tutto ciò venga giustificato in nome della pulizia dalla malvagità. Più che un bel film d'azione è un prodotto che fa discutere. La sua vera forza è questa ed alla fine il vincitore è assoluto è il volto della violenza, sempre presente in ogni istanza. La realtà delle favelas è penosa: anche se già la conosciamo, è difficile immedesimarsi in uno qualsiasi degli attori, che si tratti del poliziotto corrotto, del militare che tortura lo spacciatore o del ragazzetto che non conosce alternative e si ritrova a lavorare per i criminali. E' sicuramente da vedere e da apprezzare.

sabato 8 settembre 2012

Tron: Legacy (2010)


Regia: Josepg Kosinski
Anno: 2010
Titolo originale: Tron: Legacy
Voto: 7/10
Pagina di IMDB
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Se pensiamo al primo Tron come un cult del genere fantascientifico ed innovativo in relazione alle tecniche di computer grafica, non possiamo certo dire che Tron: Legacy sia sul solito piano. Però se nel 1982 potevamo avere una recitazione base ed una trama poco condita (sebbene con interessanti spunti) oggi possiamo vantare un prodotto più attento alle esigenze del pubblico. Inoltre grazie ad un tecnologia mirabolante (Tron: Legacy è per lo più in 3D, anche se godibile ugualmente nelle solite due dimensioni) è un continuo farsi apprezzare senza sorprendere. Per quanto mi riguarda credevo che fosse un remake dell'originale, invece con sorpresa, peraltro gradita, mi ritrovo a guardare un sequel. L'effetto nostalgia quindi mi attacca in maniera positiva e ritrovo anche sia Kevin Flynn che Tron impersonati rispettivamente da Jeff Bridges e Bruce Boxleitner, gli attori originali. Simpaticamente invecchiati ok, ma questa mossa a mio avviso è una ciliegina sulla torta per i fan o per coloro che sono legati agli anni ottanta. Da considerare poi la metamorfosi che vede come attore principale Kevin Flynn: da spaccone ad improbabile uomo saggio. Vabbeh il suo posto è stato preso dal figlio Sam (Garrett Hedlund). Non possiamo parlare però di film bellissimo, ma neanche di affossarlo: dalla trama era difficile attendersi qualcosa di più. Doveva in qualche modo seguire le linee guida del precedente capitolo, e quindi puntare molto (tutto?) sugli effetti speciali e sull'azione. Guardare i due film oggi e farne un confronto sarebbe un insulto al cinema, dando troppi vantaggi a Legacy. D'altro canto non si va oltre al mondo virtuale, sebbene la sceneggiatura ed il soggetto abbiano cercato di dare una maggiore impronta. Ma alla fine interessa davvero? Voglio dire, se mi guardo questo film so già a cosa vado incontro e soprattutto se considero quello del 1982 un cult significa che ho già messo da parte giudizi e pregiudizi su di una regia debole e poco efficace. Costumi e fotografia sono straordinari, tanto straordinari da essere solo per questo motivo un successo. Almeno commerciale. Navigando su internet e negozi online non è difficile inciampare in merchandising derivante da questa produzione. Le tutine sono fantastiche e se prima ne volevo una, adesso bramo per averla. Inoltre consideriamo un'altra accoppiata vincente: Daft Punk e luci al neon. Colonna sonora impeccabile ed azzeccatissima così come i colori che contraddistinguono il virtuale dal reale. Che si potesse fare di meglio su certe cose non c'è dubbio, ma davvero ne sarebbe valsa la pena? Per me è ok così.

The Punisher (2004)


Regia: Jonathan Hensleigh
Anno: 2004
Titolo originale: The Punisher
Voto: 5/10
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Allora esistono diversi The Punisher, oltretutto sempre ispirati al fumetto della Marvel. Questo è quello del 2004 di Jonathan Hensleigh e con attori principali Thomas Jane e John Travolta. Come al solito non sapevo che fosse tratto da un fumetto, di conseguenza significa che non posso parlare riguardo al fatto che sia fedele o meno alla storia originale. Inoltre lo ho preso quasi a caso: c'era la classica offerta di Amazon 4 Bluray = 25 euro e la copertina mi intrigava. Ho pensato subito a Fantaman, quindi il mio subconscio ha fatto sì che lo acquistassi. Non è malaccio, le due ore di pellicola passano abbastanza bene. E' però un genere leggero, tanta azione e un po' di impegno per dare risalto alla caratterizzazione dei personaggi. Da profano credo che il regista abbia cercato di seguire le direttive del fumetto originale, inserendo situazioni presenti nella storyboard e usando personaggi apprezzabili maggiormente in altri contesti. Parlo soprattutto dei sicari: quello con la chitarra ed il russo, che bene o male fanno solo una breve comparsa. Un po' meglio invece per gli amici di vicinato che possono contare su di un maggior numero di minuti a disposizione. Il cattivo è John Travolta, che forse si ritrova meglio in queste parti, anche se è lontano dal Travolta cinematografico che lascerà il segno.Thomas Jane non è il massimo dell'espressività, ma non sta male nei panni del super eroe un po' noir. Non approvo invece l'inserimento forzato di scene che dovrebbero essere ironiche o strappare qualche sorriso. La trama è abbastanza violenta, o volendo potrebbe esserlo anche di più, non capisco quindi questo dover per forza strizzare l'occhio con qualche battuta adolescenziale. La qualità video del BD non è ai massimi storici, soffre un po' troppo dei dettagli nelle zone scure, buone invece le innumerevoli scene con esplosioni soprattutto grazie all'audio (Dolby TrueHD 5.1) che fa il suo dovere. Nella custodia sono dichiarate oltre due ore di extra: è una bugia a metà visto che sono compresi i commenti del regista al film ed alle scene eliminate. Quindi abbiamo (tra parentesi la durata in minuti):

- commento del regista
- galleria fotografica: il fumetto (4)
- scene eliminate (2)
- filmati vari (30)
- video musicale "Step Up" (Drowning Pool)
- trailer vari

Altro che due ore: sono miseri.

venerdì 7 settembre 2012

Assassini Nati (1994)


Regia: Oliver Stone
Anno: 1994
Titolo originale: Natural Born Killers
Voto: 7/10
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Eh sì, per godermelo al meglio ho dovuto attendere qualche anno. La prima volta non ero maturo cinematograficamente parlando e di conseguenza non potevano essere apprezzate molte cose. Facevo ancora il liceo e non avevo ancora visionato una valanga di film, alcuni belli altri brutti. E per farsi un'idea approfondita servono delle basi per poter creare un paragone, almeno con i gusti personali. Tanto per cominciare qui si parla di Oliver Stone alla regia, ma anche del soggetto scritto da Tarantino: e da questo si capiscono molte cose. Soprattutto per quanto concerne la prima parte o per i dialoghi realistici che avvengono non solo tra i protagonisti. Il taglio del film è di una violenza inaudita ed enfatizzata, tanto da dare fastidio. Passa in secondo piano il concetto maligno della stessa violenza, venendo alterate determinate situazioni che hanno la meglio sulla trama. Abbiamo quindi una pellicola che forse non riesce pienamente nel suo intento, ma che diviene un crogiolo di sangue e prepotenza. Sembra che proprio come accade al giornalista Wayne Gale (Robert Downey Jr.), Stone si faccia prendere la mano ed impazzisca andando a nascondere il buono ed il giusto fuori dalla macchina da presa. Una pura satira nei confronti del male. Non c'è spazio per altro se non per un banchetto schizofrenico quanto tutto il montaggio e la regia, veri e propri punti di forza. Un insieme di tecniche e di sperimentazioni cinematografiche che fanno impressione: l'uso alternato del bianco e nero e dei colori, le scene oniriche e psichedeliche monocromatiche, le parti in stile cartone animato o sit-com, la velocità con cui le immagini si rincorrono o l'irrealismo calmo e piatto dentro al quale si svolgono i dialoghi salienti. Tutto questo in un pentolone a pressione pronto ad esplodere. E sicuramente Natural Born Killers è un film che divide: è difficile anche solo saper cosa pensarne. Il messaggio che lascia può essere pericoloso per emulazione ed anarchia, quanto un fastidioso monito al rapporto selvaggio che intercorre tra media e crimini. Ma è impossibile che lasci indifferenti. Sarà anche un pretenzioso modo di raccontare una storia risaltando gli aspetti più crudi e mettendo da parte il realismo, ma può essere pure una finestra aperta sulla satira più cruda ed avveniristica. Stone del resto è anche un noto documentarista e fa parte della schiera di giornalisti che nel suo film sono disegnate come meschini e pronti a tutto pur dell'audience. Per questo motivo gli Knox (Woody Harrelson e Juliette Lewis) sono giustificati per le loro decine di omicidi? Sta allo spettatore la sentenza, e può non essere quella definitiva, per una pellicola innovativa e sperimentale al massimo.

La Mummia - La Tomba Dell'Imperatore Dragone (2008)


Regia: Rob Cohen
Anno: 2008
Titolo originale: The Mummy: Tomb Of The Dragon Emperor
Voto: 4/10
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Dopo aver scritto qui e quo le recensioni relative ai primi due capitoli de La Mummia, ecco qua quella per il terzo. Di sicuro peggiore anche del secondo e quasi completamente slegato, se non per i personaggi, dal plot iniziale. Se resta Brendan Fraser nel ruolo del protagonista non abbiamo più Rachel Weisz, ma Maria Bello e il regista Sommers lascia il posto a Cohen. L'ambientazione cambia: niente più Egitto, ma Cina. Insomma, ci sono un po' di cambiamenti che però non aiutano l'evolversi della pellicola in un successo pari al film del 1999. Purtroppo non cambia affatto la linea narrativa che resta sempre uguale a se stessa e vive nella propria ombra. Noia mortale quindi visto che sappiamo già cosa succede e cosa succederà, ovvero sempre le solite cose. L'unica cosa buona è la qualità fotografica della immagini, perchè neanche gli effetti speciali sono belli o innovativi come in passato. Gli attori poi rischiano di essere inutili oggetti d'arredamento: basti pensare a Jet Li quasi sempre computerizzato e con pochissimi minuti recitati. Se vuole essere uno scimmiottamento di Indiana Jones che almeno facciano le cose per bene: al di là dei bei paesaggi e delle inquadrature su ampi spazi, si hanno poche cose interessanti. O ad ogni modo poche cose che non sono già state viste. Non serve a niente contare su di un budget stellare per poi lasciare il pubblico a mani vuote. La trama è veramente intangibile, con buchi qua e là e cambi di scena a cui difficilmente si può dare un senso. L'unica cosa che merita, come già accennato è la qualità video nella versione BD che risulta perfetta in ogni circostanza. Nulla è sgranato e la definizione dei volti è assai alta, dettagliatissima. L'audio italiano è un DTS di quelli che fanno paura. Sia per come è gestito all'interno del film sia per come può essere sfruttato. Gli extra partono con il fastidioso a mio avviso U-Control che la Universal inserisce ovunque, ma che non uso se non per curiosità: contenuti BDlive accessibili via internet e nozioni aggiuntive da controllare durante la visione. Gli speciali invece sono i seguenti (tra parentesi i minuti):

- commento di Rob Cohen (con sottotitoli in italiano)
- scene eliminate o estese (10)
- making of (23)
- dalla città al deserto (15)
- l'eredità della terracotta (13)
- casting (5)
- la preparazione della battaglia (10)
- la creazione della mummia (8)
- la creazione di mondi nuovi e soprannaturali (8)

Tutto ok, niente di grave

Foto di AnthonyGurr
Voglio ringraziare i "miGlioni" di amici, conoscenti, parenti, colleghi e soprattutto fan di VER che in questi giorni sono stati in tensione e con il fiato sospeso per l'incidente che ho avuto mercoledì. Già oggi sto meglio ed il dolore al ginocchio si è affievolito. L'agilità del puma è cosa ormai nota agli studiosi di tutto il globo, quindi ci vuole più di una caduta per mettermi veramente a terra. Ringrazio anche i primi soccorritori, compresa la signora che mi diceva di respirare (eh, mica ero sott'acqua) e compreso mio zio che mi ha chiesto cosa ci facessi sdraiato in mezzo alla strada, il personale dell'ambulanza e le infermiere del pronto soccorso. Anche quella che ha sentito i pantaloni completamente bagnati: pioveva e la strada era zuppa, non me la sono fatta addosso. Certo che deh, ora sta già quasi per finire tutto. Niente di grave e niente di rotto, alla fine sul ginocchio c'è una sbucciatura. Tipo quando sei bimbo e caschi di bicicletta. Si sta anche sgonfiando tutto intorno, così che se uno mi vede zoppicare (ancora mi fa un po' male) chissà cosa pensa. Comunque eccoci qui, sani e salvi, con ghiaccio e mercurocromo (nuova parola imparata oggi: per me era mercurio cromo). In vece di continuare a mandarmi centinaia di sms o email per sapere come sto, potete gentilmente acquistare qualche prodotto nello SHOP di VER, dove ci sono tantissime idee interessanti e per tutti i gusti. Sono bene accetti anche libri o bluray per allietare al mia convalescenza.

Grindhouse - A Prova Di Morte (2007)


Regia: Quentin Tarantino
Anno: 2007
Titolo originale: Death Proof
Voto: 6/10
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Guardare un film di tarantino è un po' come entrare in un museo: un'esperienza da cui si possono imparare molte cose se si è interessati. Certe volte però si può rimanere anche un po' dubbiosi di fronte ad alcune opere che fanno parte di un mausoleo il cui intento è quello dell'autocelebrazione. Tarantino è bravo in queste cose. Stupisce e soprattutto osa. Sperimenta cose che difficilmente altri potrebbero fare. E' un regista di nicchia, uscito dal club ed entrato nel circolo della notorietà. Il suo pubblico è quindi vastissimo, composto da una serie di afecionados di tutti i tipi. C'è chi lo adora, chi non lo capisce, chi addirittura lo evita. Io faccio parte di coloro che lo apprezzano, anche se non in tutti i momenti. A Prova di Morte è un lavoro che sta nel limbo. Un progetto particolare che lo vede legato all'altro Grindhouse (Planet Terror), quello di Rodriguez e che risulta essere tanto un omaggio a pellicole degli anni settanta (Punto Zero) quanto un riproponimento della maestria di tarantino maturata negli anni. La trama è quella tipica dell'horror di bassa lega, simile ad uno slasher che proprio slasher non è. Il protagonista maschile è unico con Kurt Russel nei panni di stuntman Mike, mentre le ragazze, a gruppi di quattro per volta, si dividono tra prima e seconda parte dando vita a due storie differenti. Il pezzo forte non è proprio la storia, improvvisata e sterile, quanto la sceneggiatura e la costruzione del film in sè. Fotografia che sa di pellicola vecchia, addirittura sciupata e che si interrompe, l'uso del bianco e nero a tratti, ma anche esperimenti a cui ci aveva già abituato. I dialoghi restano sempre al centro, magnifici anche se non all'altezza di quelli ne Le Iene , ma almeno originali e come protagoniste le ragazze che lasciate andare danno un senso di realismo tangibile. Nel complesso manca comunque qualcosa: il genio del regista si mette all'opera solo per riproporre qualcosa sì di bello, ma di già utilizzato in altre sue pellicole. I fan perderanno ore di sonno nell'elencare tutti i riferimenti alle vecchie opere di tarantino. Questo continuo esaltarsi a mio avviso alla lunga stucca. Puoi farlo, nessuno lo vieta, ma se lo usi in un prodotto che non è un capolavoro, ma due corti uniti con la colla, allora c'è qualcosa che non quadra. Di sicuro i cultori del genere d'exploitation  avranno apprezzato i continui riferimenti ad opere per me sconosciute, ma da qui a tessere le lodi di un grande regista che ha fatto un mezzo flop ce ne corre. Sia chiaro, il film è tutt'altro che brutto, ma devono piacere alcune cose e soprattutto cercare di non notare alcuni scopiazzamenti. La fissa sui piedi o il dialogo a 360° anche basta... Ai fini della storia le chiacchiere servono a nulla, se non ad allungare la durata della pellicola e farla rientrare a pieno titolo come lungometraggio. Ok si capisce molto delle ragazze, ma non totalmente. Tarantino ha di nuovo osato, ma senza il successo di altri lavori.