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mercoledì 31 marzo 2021

Dietro I Suoi Occhi [Stagione 1]

 
Anno: 2021
Titolo originale: Behind Her Eyes
Numero episodi: 6
Stagione: 1
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Se siete capitati su VER, ma non avete ancora visto questa mini serie ed in più avete voglia di guardarla, fermatevi immediatamente, perchè farò spoiler. In soli sei episodi gli autori riescono allo stesso tempo a catturare l'interesse dello spettatore per poi calpestarlo e distruggerlo.  I primi tre episodi infatti vedono i tre personaggi principali muoversi in quello che sembra essere un thriller a tutti gli effetti, con l'aggiunta piccante di un triangolo amoroso, in cui cerchiamo di carpire segreti dal passato e motivazioni per quanto riguarda alcuni comportamenti ambigui. Interessante, con un ritmo forse un po' lento se pensiamo che la stagione è unica e dura soltanto sei puntate, ma con un po' di curiosità ci facciamo trasportare. Già nel quarto episodio, brevemente, succede un qualcosa di inaspettato, che mi ha fatto storcere il naso: una sorta di sfocatura con lucine... Mhhh... Qui marca male. Poi dalla quinta si cambia totalmente genere entrando nel fantastico con punte di paranormale. Infine nell'ultima, abbiamo una sconvolgente (negativo ovviamente) entrata a gamba tesa per i colpi di scena. Non richiesti peraltro. Che tramutano tutto ciò che abbiamo visto precedentemente in una inutile e lunga introduzione. La soluzione, che ci può anche stare, è però troppo fuori corda per come la trama era partita. Un sistema astuto, ma a mio avviso controproducente per portare avanti una serie TV, sia anche breve ed a stagione unica.

lunedì 29 marzo 2021

Blow (2001)


 Regia: Ted Demme
Anno: 2001
Titolo originale: Blow
Voto e recensione: 6/10
Pagina di IMDB (7.6)
Pagina di I Check Movies
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Deh c'avevo gran voglia di riguardarlo ed eccolo lì bello pronto su Netflix. In realtà ero partito con il pensiero di K-Pax, ma poi per associazione di idee sono arrivato a Blow, basato sulla vera (sic.) storia di George Jung, un criminale legato al narcotraffico negli anni settanta ed ottanta. Nostalgicamente mi era sembrato un film potente da ogni punto di vista, non che mi dispiaccia adesso, ma sicuramente non mi ha attirato come la prima volta che lo vidi. Forse con il passare degli anni, ho avuto modo di guardare un numero maggiore di pellicole, anche legate sul tema, e la "favola" del ragazzo di provincia che si fa sè e spacca il mondo, mi è risultata questa volta decisamente troppo romanzata e focalizzata in un racconto puramente dal punto di vista del protagonista. Jung, nonostante l'affresco cinematografico di cui fa parte, è stato un uomo scaltro ed ingegnoso, ma come si intuisce pure dal finale amaro, non ha saputo gestire le proprie debolezze e l'avidità che lo hanno contraddistinto. Come storia però abbiamo un qualcosa che riesce ad attrarre lo spettatore, il ritmo è sempre ben dosato senza che si abbiano cali che portano alla noia, pure in quelle parti che fungono da collante ad alcuni salti temporali. Con la voce fuori campo che racconta, abbiamo quel sapore un po' falso che sa di testamento e confessione, ma la trama ripercorre i suoi primi anni di successo che lo portano ad un picco sensazionale di ricchezza e notorietà fino a discendere vertiginosamente agli anni che passa in pigione, tradito ed abbandonato da tutti. Bella comunque la carrellata tra usi e costumi di una certa parte degli States tra fine anni sessanta e metà degli anni ottanta, con Johnny Depp in grande spolvero, un Ray Liotta davvero nella parte ed una Penelope Cruz che qui purtroppo sembra parecchio messa in ombra dalla particina che deve seguire.

domenica 28 marzo 2021

GNU #0.4: Baratti - Fabbricciane - Stazione di Populonia

 

Prendo spunto, anzi la copio letteralmente, per questa traccia da un percorso che mi manda il Forma, noto camminatore della zona. Così prendo anche dimestichezza con alcuni strumenti. Lui infatti utilizza Google Earth, io altri prodotti come Wikiloc. Converto il suo formato in gpx e posso vedere così i dati relativi alla lunghezza ed il suo posizionamento sulla mappa. Invece che utilizzare il suo punto di partenza io comincio da Baratti, in zona Demos. Mi butto per il Pratone e la Pineta per poi attraversare la Fabbricciane. Da qui attraverso all'altezza del Bullit e proseguo fino a raggiungere un vecchio tracciato (purtroppo con erba alta e qualche rovo) che resta parallelo alla ferrovia che da Fiorentina raggiunge la piccola stazione di Populonia. Questa. ha una storia molto antica che risale e due secoli fa: era infatti il 1879 quando decisero il collegamento dell'attuale Campiglia Marittima - Piombino passando per la Tenuta di Poggio all'Agnello che entrò in attività nel 1892 con i suoi 14 km. Da Populonia Stazione rientro quindi a Baratti e termino questo breve circuito.


Powered by Wikiloc

Il Giorno Sbagliato (2020)

 

Regia: Derrick Borte
Anno: 2020
Titolo originale: Unhinged
Voto e recensione: 4/10
Pagina di IMDB (6.0)
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Poteva essere una rivisitazione in chiave  moderna di Un Giorno Di Ordinaria Follia, invece le similitudini sono minime e per niente di tipo sociale.  C'è sì, quel leggero richiamo all'uomo che non ce la fa più e sbotta, ma il tutto risulta fine ad una violenza sempre maggiore e spesso insensata. Se il protagonista, Russell Crow, imbottito di psicofarmaci o devastato dalla separazione con al moglie, non regge mentalmente e dà di matto, può venirne fuori un interessante spaccato sulla rabbia incontrollata, ma ci sono numerose scene che veramente non so come facciano a tenere in piedi il film. Manca un vero e proprio senso di realismo di fronte a determinati avvenimenti che puzzano incredibilmente di forzatura per gestire una trama che perde troppo sulla parte iniziale per mostrarci i protagonisti. Le premesse vanno in un verso, tutto il resto in un altro. E questo è un male. Perchè la psiche del protagonista cattivo non può riguardare la gestione della rabbia nel traffico cittadino. Il pazzo che ti insegue per le strade lo abbiamo già apprezzato in Duel, ma anche qui cogliere spunti di paragone resta assolutamente fuorviante: la violenza di Crow è ineccepibile e si muove in maniera improbabile seguendo indirizzi e facendo a pezzi tutto e tutti, grazie anche alla sua mole degna di nota. E' una sorta di thriller a tutti gli effetti con il chiaro intento di evidenziare il fatto che non sai mai chi puoi trovarti davanti (sia al volante, ma mi vengono in mente anche flame e trollate sui social). Premesse ed aspettative c'erano tutte quante: risulta eccessivo nello svolgimento e nel modus in cui l'automobilista impazzito dichiara di intraprendere una guerra personale contro la donna che ha osato suonargli il clacson e vede in lei (anch'essa con problemi legati al divorzio) la fonte dei propri guai. Dovrà farla pagare a lei, ma anche a tutti i suoi cari, prendendo così un binario totalmente differente da quello iniziale. Tra le note positive Crowe mi è piaciuto particolarmente in questa sua nuova veste massicciamente inquietante. Nonmale anche nel finale la cover di (Don't Fear) The Reaper.

sabato 27 marzo 2021

Mini Fisto Trek #7


 Era dal mese scorso che non partivamo con una missione per Mini Fisto Trek, ma ci siamo ritrovati, armati di voglia esplorativa e siamo partiti. Questa volta il tracciato lo ho ideato soltanto a grandi linee, non conoscendo esattamente lunghezza ed alcune parti. Una sorta di piccolo sopralluogo inserito in una escursione programmata insomma, senza allertare nessuno. Questa volta ho anche deciso di abbandonare il mio fidato Wikiloc (scelta sbagliatissima) in favore del nuovo e più completo OsmAnd. La gestione della mappe e della sentieristica, appoggiandosi a OpenStreetMap è senza eguali. Esperienza davvero completa per studiare nuovi percorsi. Peccato che non abbia capito come registrare interamente una traccia. Poco male, lo utilizzerò solo come gestore delle mappe e navigatore in combo con il buon vecchio Wikiloc. Comunque il tragitto fatto oggi, che dovrebbe aggirarsi sui 15/18 km è il seguente:

- Partenza dai Diaccioni verso il campo del Mariti
- Intrufolamento verso i sentieri alla nostra destra (inesplorati, ma secondo me non da fare) per raggiungere la tomba del Lupi
- Arrivo a campo alla sughera e prendendo deviazione per tenere sempre il crinale sulla sinistra
- Passaggio per un anello che scende da zona i due mari e risale per percorso da mountain bike
- Arrivo alla chiesina di San Quirico per poi ridiscendere verso il labirinto 
- Arrivo al Parco archeologico di Baratti e sosta pranzo alla Baracchina
- Ritorno passando dal sotto Sedia e arrivo definitivo ai Diaccioni

Violent Cop (1989)

 
Regia: Takeshi Kitano
Anno: 1989
Titolo originale: Sono Otoko, Kyobo Ni Tzuki (その男、凶暴につき)
Voto e recensione: 5/10
Pagina di IMDB (7.2)
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Violent Cop è una delle risposte giapponesi, di fine anni ottanta, alla figura dell'Ispettore Callaghan americano, ed anche un pochetto ai poliziotteschi italiani ed è il primo lungometraggio di Takeshi Kitano. Si presenta veramente nel migliore dei modi, perchè nonostante alcune similitudini con determinati personaggi già visti al cinema dai metodi sbrigativi e spesso scellerati, riesce ad aggiungere elementi propri. Una prima parte più riflessiva e se vogliamo sociale, evidenzia la vita border line del poliziotto sociopatico Azuma, mentre la seconda, sicuramente di maggiore impatto ha tinte decisamente più crude e violenze che si mostrano in un crescendo che sottolinea il malessere del personaggio ("Qui sono tutti impazziti"). Schiaffi a ripetizione, primi piani sul volto che pian piano diviene tumefatto, inquadrature spesso caotiche su inseguimenti e scazzottate, ma anche su camminate lunghe che collegano scene ed avvenimenti differenti: Kitano non si limita a mostrare la violenza del proprio personaggio (che oltre a dirigere, ne prende le parti come attore protagonista), ma lo inserisce in un contesto di degrado urbano ed umano. E' infatti un poliziotto che va oltre le righe, vittima del gioco d'azzardo e della propria ira, in contrasto con i colleghi e con i superiori, ma che, come ogni buon anti eroe che si rispetti, non scende a compromessi con la malavita. Decisamente una buona pellicola per iniziare a capire questo regista ed il suo modo di fare cinema.

venerdì 26 marzo 2021

Amadeus (1984)

 
Regia: Milos Forman
Anno: 1984
Titolo originale: Amadeus
Voto e recensione: 7/10
Pagina di IMDB (8.3)
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Film:
Ho sempre creduto di ritrovarmi un po' in quel motivo di Battiato per cui a Beethoven e Sinatra preferisce l'insalata, che ha più calorie. E per me Mozart rientra un po' lì, in quella zona culturale che non solo non mi è propria, ma considero anche noiosa. Un film quindi, in costume, prevalentemente musicale e concentrato sulla vita di Mozart e Salieri (che ho sentito dire qualche volta e sicuramente per sbaglio) non credevo mi sarebbe piaciuto così tanto. Tre ore di piacevole incanto che non si riducono ad una trama decisamente ben messa e ad una colonna sonora senza eguali, ma anche e soprattutto a quell'aria di racconto (probabilmente romanzato) che non puzza certo di biografia, ma si inserisce in un contesto in cui costumi, fotografia e montaggio risultano elementi che fanno parte di una stessa armonica sinfonia, anzi opera. La pellicola è elegante, divertente, drammatica al tempo stesso: geniale come il Mozart stravagante (e chi se lo immaginava così?) della trama e profondamente intrigante come la figura dell'invidioso, ma talentuoso Salieri. Non certamente una pellicola mediocre infatti, in cui ogni tassello è perfettamente calibrato con tutto il resto.

Edizione: bluray
Director's cut con circa venti minuti di scene aggiunte che portano il totale a 3 ore. Bella la resa video e la traccia in Dolby Digital 5.1 per l'italiano è ben riempita. Gli extra:
  • Trailer
  • Commento audio
  • Making of (1 ora e 1 minuto)

mercoledì 24 marzo 2021

Kyashan - La rinascita (2004)

 

Regia: Kazuaki Kiriya
Anno: 2004
Titolo originale: Casshern (キャシャーン)
Voto e recensione: 5/10
Pagina di IMDB (6.1)
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Film:
Non c'ho capito praticamente nulla. Non ho mai visto la serie animata degli anni settanta a cui si ispira. Non solo si ispira, si fonde, in live action misto a tecniche da disegno, che possono sembrare strane, ma mi hanno colpito in maniera più che positiva. Mi è piaciuto anche, al netto della mia ignoranza sulla trama originale, il mondo fantascientifico e distopico che ne viene fuori: cupo, tecnologico a modo suo quasi ad accarezzare lo steampunk, inquinato, in guerra costante. Elementi davvero interessanti così come anche quelli più abusati, ma sempre in voga, come i robot utilizzati per schiacciare l'umanità o gli stessi scienziati al servizio di una medicina sempre più audace per salvarci dalla morte e per allungare la vita. Grazie anche ai numerosi extra che mi hanno fatto conoscere questo modo vedo però che la storia in oggetto della pellicola si discosta abbastanza nettamente da quella originale, prendendo sì alcuni elementi, ma togliendone altri e sostituendoli. Insomma, la sceneggiatura si limita a prendere spunto: purtroppo ho fato davvero fatica a comprenderne la linearità ed il susseguirsi dei fatti. I temi non sono però da sottovalutare. I dialoghi sono gestiti da quel Cannarsi, non sempre apprezzato per una sorta di utilizzo di termini arcaici, epici e molte volte inadatti. In questo contesto, da ignorante in materia, sono sì fastidiosi, ma possono anche starci. Tecnicamente, nonostante sia palese il budget non all'altezza delle grandi produzioni, gli effetti visivi, con anche scelte cromatiche differenti ed utilizzo incessante del disegno (misto a CGI?) in pieno contrasto con le parte girate live. Il risultato a mio avviso è molto originale e piacevole. La colonna sonora è decisamente grandiosa nella sua epicità.

Edizione: bluray
Qualità davvero eccellente sia per il video che per la traccia audio in DTS HD MA 5.1 e numerosi extra:
  • Interviste al cast (34 minuti)
  • Scene tagliate con il commento del regista (13 minuti)
  • La serie animata (trailer, schede testuali sui personaggi, galleria fotografica, sigla di testa)
  • 2 trailer, 1 teaser, 1 spot TV
  • Poster
  • Galleria fotografica

lunedì 22 marzo 2021

L'Ultima Ora (2018)

 
Regia: Sebastien Marnier
Anno: 2018
Titolo originale: L'Heure De La Sortie
Voto e recensione: 4/10
Pagina di IMDB (6.5)
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Inizia così bene che ero abbastanza gasato. I ragazzini sono decisamente inquietanti e per un supplente non è certo facile legare con loro soprattutto se sono anche dotati intellettualmente oltre la media. Tutto all'inizio lascia presagire che sia un'opera intrigante e misteriosa. Poi ti accorgi che sono stati inseriti elementi con il solo ed esclusivo scopo di renderla tale, ma che risultano insensati o incompleti o senza una corretta distribuzione all'interno della trama. A partire dal suicidio del professore di ruolo passando per le telefonate nella notte e per i sogni che c'entrano veramente zero e creano confusione. I comportamenti fuori luogo degli ecoterroristi in erba ci possono stare alla grande e l'intreccio si presenta in maniera piacevole soprattutto grazie alla figura del protagonista, che sembra però essere l'unico dotato di un raziocinio. E' l'unico che porta avanti un'indagine abbastanza chiara ed esaustiva del malessere di questi suoi allievi, ma sembra anche lottare contro un muro di gomma. Per quanto riguarda i ragazzini, odiosi, apatici, disillusi e senza un futuro appare veramente strano, anche una volta terminato il film, il loro atteggiamento che appunto è evidenziato solo per rendere ancora più accattivante la trama. A conti fatti, di sorprendente non c'è proprio nulla, se non lo sguardo verso quei temi ambientali che a mio avviso dovrebbero essere visti con maggiore attenzione.

Widows - Identità Criminale (2018)

 

Regia: Steve McQueen
Anno: 2018
Titolo originale: Widows
Voto e recensione: 5/10
Pagina di IMDB (6.9)
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Questo Widows mi ha convinto a metà. C'è un bel cast, (Viola Davis, Michelle Rodriguez, Colin Farrell, Robert Duval, Liam Neeson...) ed anche una buona sceneggiatura votata non solo all'azione. Però ho trovato la trama anche molto forzata sia sugli aspetti sociali sia sul percorso abbastanza irreale che queste vedove, praticamente dal nulla e senza alcuna esperienza, vogliono intraprendere. Ci sono le motivazioni certamente, ma non basta volere una cosa per poterla fare in maniera impeccabile. Se trovo lo schema di uno smartphone, anche riuscendo a procurarmi tutti i componenti non sarei certo in grado di montarlo e farlo funzionare. Non mancano d'altra parte gli spunti interessanti e la psicologica delle donne è ben studiata andando anche a pescare in alcune minoranze: quella di colore, la latina e l'immigrata polacca. La figura interpretata da Vola Davis comunque mi ricorda troppo la Keating de Le Regole Del Delitto Perfetto: le similitudini non sono poche, e non penso sia un caso. Lo scenario è abbastanza vario e complesso tanto che scopro in seguito, essere basato su un paio di serie TV di decenni fa che sicuramente avranno avuto più margine rispetto ai tempi di un film.

domenica 21 marzo 2021

Juventus 0 - Benevento 1

 

In casa. Contro il Benevento. Praticamente una domenica pomeriggio all'insegna dell'horror. Non solo per il risultato, ma per come è venuto fuori. In teoria essendo già fuori dalla lotta scudetto non dovrebbe essere un risultato che fa male ai giocatori, anche se con quella loro faccia da "oh, ma che è successo?" davanti alle TV continuavano a dire di crederci. Bugiardi, diobono. La Juventus resta quella con la migliore difesa del campionato, eppure tutte reti prese sono di una pesantezze enorme che invalidano la regola non scritta (e puramente inventata) per cui con la miglior difesa si vince: non è il problema della ripartenza dal basso, che ovviamente non riesce neanche contro le ultime in classifica, ma è proprio l'impossibilità di creare e rendersi pericolosi che fa sì di essere a distanze siderali dai posti che contano. E dopo nove anni a vincere il campionato, in posti che contano sono soltanto due: il primo ed il secondo in lotta con il primo. Gli altri sono per chi non può lottare e per chi non ci crede. Ecco, questi, anche se raccontano diversamente, non ci hanno mai creduto.

GNU #0.3: trovato il Labirinto

 

Il sopralluogo di ieri aveva portato in dote la possibilità di scegliere un percorso che dalla Chiesetta di San Quirico si potesse ricollegare al Parco Archeologico di Baratti. Era abbastanza ovvio, ma scegliere la strada migliore non sempre è una cosa immediata. Purtroppo non ho potuto verificare alcune deviazioni per andare a scoprire "il Labirinto", ma l'ho opzionato per questa mattina. Girello semplice con partenza dal basso, passando quindi da Parco e muovendomi in senso orario: il senso invece sarà al contrario per il giro che vorrò fare su tutto il Promontorio. In questo modo così si eviteranno le salite impegnative su stradelli molto stretti, utilizzati per lo più dai bikers. Questo labirinto non è certo un luogo in cui ci si può perdere, ma è carino come idea, e ben curato, più accessibile di quanto si pensi. Trovato praticamente per caso, studiando la mappa dal satellite, fino a poche settimane fa non sapevo della sua esistenza, ma non è certo un posto segreto. Poco dopo il Casone di Baratti trovo un ragazzo in bicicletta:

- Ciao Jack, a camminare?
- Eh sì, una sgambatella ogni tanto: voglio trovare quel coso che dall'alto sembra tipo un labirinto
- Ah, vai al Labirinto
- Si chiama così?
- Certo, sembra un labirinto e quindi si chiama il Labirinto.

Bene, comunque adesso lo ho trovato ed ho pure la certezza sul suo nome e come già annunciato verrà inserito come tappa dell'anello che voglio fare.

Aggiornamento Telegram 7.6.0

 

Continuano gli aggiornamenti di Telegram, arrivato adesso alla versione 7.6.0 per Android (ricordo che seguendo il prossimo link è possibile unirsi al canale Telegram di Vomito Ergo Rum). Per chi volesse approfondire può seguire il blog ufficiale, mentre ecco il riassunto delle novità che ci aspettano: 

Milioni di ascoltatori contemporaneamente
• Avvia chat vocali senza limiti in gruppi e canali.
•  Ospita discussioni che possono essere ascoltate da milioni di persone contemporaneamente.

Registrazione chat vocali
• Registra le chat vocali per condividerle o pubblicarle nei Canali in seguito.
• Scopri se una chat viene registrata tramite il punto rosso accanto al titolo.

Elenco dei partecipanti migliorato
• Visualizza il testo della bio degli utenti direttamente dalla lista dei partecipanti.
• Alza la mano per mostrare agli amministratori che vuoi parlare.

Strumenti per gli organizzatori
• Crea link d'invito separati per la chat vocale per ascoltatori o speaker.
• Cambia il titolo della tua Chat Vocale per dare alle persone un'idea dell'argomento della chat.
• Partecipa alle Chat Vocali come uno dei tuoi Canali per nascondere il tuo account personale.
 
Impostazioni azione di scorrimento
• Scegli quale azione eseguire quando scorri a sinistra su una chat nella lista chat: Blocca, Segna come letto, Archivia, Silenzia o Elimina.

sabato 20 marzo 2021

The Big Bang Theory [Stagione 9]

 

Anno: 2015 - 2016
Stagione:  9
Titolo originale: The Big Bang Theory
Numero episodi: 24
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L'ottava stagione vista recentemente l'avevo trovata divertente, ma senza che fosse la fine del mondo. Anche questa non lo è, ma l'ho trovata più accattivante, anche se ogni tanto gli episodi finiscono un po' così senza avere un vero proseguo. Forse il fatto di iniziare a guardarne uno e proseguire ti fa viaggiare sulle ali dell'entusiasmo e non riesci a farne a meno. Ovviamente dopo un numero incredibile di puntate è normale aspettarsi dalla sceneggiatura sia un balzo in avanti (che possa comunque piacere) sia un po' di ripetitività nelle gag. Anche questo può piacere, purchè poi non diventi stantio e noioso. Non è il caso per adesso che ci si possa addormentare sbadigliando: alcune situazioni ridicole sono geniali, anche se ormai in parte simili a quelle già viste. Sicuramente i personaggi crescono, si sposano, fanno sesso, hanno successi lavorativi ed addirittura c'è chi mette su famiglia, ma lo fanno sempre in maniera divertente.
 

GNU #0.2: ancora sopralluoghi sul Promontorio di Piombino

 

Fare sopralluoghi è divertente, ma non sempre semplice. Soprattutto se buoi unire l'utile al dilettevole. Il mio obiettivo in questi numerosi weekend in zona arancione è quello di riuscire a creare un anello sul Promontorio di Piombino che vada oltre i 25 km e cerchi di toccare il meno possibile la via del Crinale. Non che abbia qualcosa di particolare contro questo percorso, ma è tra i più utilizzati in assoluto, quindi credo che le strade alternative meritino maggiore attenzione. Ok anche la via dei Cavalleggeri (che fa parte del mio percorso) è molto usata e traffica, ma è anche la più panoramica e quella attraverso la quale si ha maggiore accesso alle varie cale presenti sul territorio. Quindi la chiusura per il ritorno la vorrei fare possibilmente in maniera quanto più parallela verso est al Crinale cercando di toccare vari punti di interesse. Nei giorni passati ho infatti deciso di comprendere la Sedia, la tomba del Lupi e i Due Mari, senza rinunciare a Campo alla Sughera e la chiesetta di San Quirico. Oggi l'intenzione era quella di  trovare (oltre a divertirmi allungando il percorso e rendendolo panoramico dal Canessa a Buca delle Fate) un raccordo particolare tra il Crinale ed il Parco Archeologico di Baratti (fatto!) passando per ****** (ci riprovo domani, quindi sorpresa) in modo da assemblare poi il tracciato definitivo. Ho trovato però sul percorso altre deviazioni che in un primo momento mi hanno allontano dal mio obiettivo, quindi per non tornare indietro e concludere l'anello mi sono dovuto accontentare. Resta quindi sempre il mistero per me e domani l'approccio sarà differente cercando di fare il tratto incriminato in senso orario che è decisamente meno ambiguo. Spero che venga fuori qualcosa di grandioso.

The Rental (2020)

 

Regia: Dave Franco
Anno: 2020
Titolo originale: The Rental
Voto e recensione: 4/10
Pagina di IMDB (5.7)
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Ogni tanto quando guardi una serie TV su  Prime Video ci sono piccoli trailer pubblicitari che pubblicizzano altri prodotti, questo avviene tra un episodio e l'altro e puoi decidere di saltare e passare oltre. Ieri sono stato "colpito" da quello relativo a The Rental e così ho voluto dargli una possibilità anche se non era previsto. L'idea è accattivante, anche se non proprio originale, ma tutto sommato si fa accettare alla grande. Fa leva in pratica su quelle tipologie di affitto in stile Airbnb ed al pericolo che si può nascondere dietro l'angolo quando trovi un host poco simpatico, magari razzista (forse no) e scorbutico o anche un gruppo di clienti che non rispettano alcune normali e semplici regole (no animali, no droga, no party). Il problema è che tutto sembra una troppo lunga introduzione dal ritmo spesso soporifero i cui non accade veramente niente se non a livello di problemi tra le coppie. I dialoghi prendono il sopravvento sulle situazioni "strane" e nel finale abbiamo oltre ad uno spiegone inutile nei titoli di coda, una sorta di sbrigativa chiusura con morti frettolose. Insomma nella pratica davvero niente di che o che non si sia già visto.

venerdì 19 marzo 2021

The Bye Bye Man (2017)

 
Regia: Stacy Title
Anno: 2017
Titolo originale: The Bye Bye Man
Voto e recensione: 4/10
Pagina di IMDB (4.2)
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Film:
Non credo che  ci fosse la necessità di girare un ennesimo film con il cattivo in stile baubau: il richiamo all'antico ed alla storiella ci può stare, ma lo devi pure saper fare. Ed a livello di soggetto, non tutti sono Stephen King. Prendo lui come esempio perchè sia in ambito letterario che in ambito di trasposizioni cinematografiche è sicuramente il più conosciuto, magari on a tutti piace e pure lui prende spunto da favolette e leggende per spaventare i più piccoli, ma di sicuro lo fa con maggiore successo. Ed andare a ripescare un qualcosa di così abusato e farlo senza inserire nessuna sostanza in quello che a tratti sembra un teen movie, non è certo una scelta felice. Oltre alla sostanza, manca pure una parte di azione che sia slegata dal tormentone dialogato che recitano per non pronunciare il nome dello spaventapasseri vestito da Morte che mieterà un sacco di vittime. Vittime con pochissimo sangue visibile peraltro e nessun accenno di paura. Boh, davvero da passare oltre.

Edizione: bluray
Come sempre capita, versione ben curata della Midnight Factory, con slipcover orizzontale, traccia italiana in DTS HD MA e booklet a colori di 10 pagine. Gli extra:
 
Booklet 
  • La tua mente ti uccide
  • Tra leggenda e realtà
  • Non pensare a lui

Disco:

  •  5 interviste (12 minuti)
  • B-roll (9 minuti)
  • Trailer

giovedì 18 marzo 2021

Salò O Le 120 Giornate Di Sodoma (1975)

 

Regia: Pier Paolo Pasolini
Anno: 1975
Titolo originale: Salò O Le 120 Giornate Di Sodoma
Voto e recensione:6/10
Pagina di IMDB (5.9)
Pagina di I Check Movies
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Film:
Audace, pesante, coraggioso, completo. Questo ultimo film di Pasolini, uscito postumo, ha fatto e fa discutere. Non lesina niente, lascia poco spazio alla fantasia perchè riesce ad andare oltre le immagini e riversa sullo spettatore tutta la ferocia inaudita che un'anarchia del potere può portare. Io su certi temi mi lascio anche impressionare, quindi non è stato semplice proseguire nella visione, fino al "secondo girone", che forse è tra i più pesanti, ma grazie al suo essere grottesco (almeno per me) è riuscito a trascendere la realtà ed a mostrarmi in maniera più prosaica la trama sempre più in crescendo che la dittatura sessuale stava prendendo. La pellicola in questione ha avuto comunque molte difficoltà a partire da prima che uscisse con il furto delle bobine originali per cui è stato chiesto un riscatto, per poi subire tagli da parte della censura ed addirittura controversie giudiziarie nel corso degli anni. D'altra parte è osceno e violento in molte sue scene, che come già scritto precedentemente sono in un crescendo che prende spunto dalla suddivisione dantesca dei gironi dell'Inferno, come avviene pure per l'opera di de Sade da cui prende ispirazione per collocarla in un'ideale Repubblica di Salò in cui i quatto carnefici (Duca, Monsignore, Eccellenza e Presidente), aiutati da altrettante megere rapiscono i figli di alcuni antifascisti per seviziarli in ogni modo li aggrada. E' chiaro che non si tratti di un'opera fine a se stessa ed esclusivamente schiava della violenza che racconta, ma lo fa in chiave allegorica seppur non privandoci di immagini davvero forti che fortunatamente sono d'ispirazione farsesca. Secondo me un film di non semplice fruizione, ma che ti lascia sicuramente qualcosa dentro e che per ovvi motivi è stato chiacchierato allora come anche oggi. 

Edizione: bluray
StartUp! della CG con la consolidata formula dei nomi dei  500 partecipanti all'interno della custodia e copia numerata (445/500 la mia) sul retro della slipcase.Anche in questo caso abbiamo due artwork differenti, uno per il cartoncino realizzati entrambi in esclusiva da CG Entertainment partendo dalle foto di Deborah Beer. Il disco bluray presenta la versione non censurata
estaurata dalla Cineteca di Bologna e CSC – Cineteca Nazionale, in collaborazione con Alberto Grimaldi, presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata, Premio Venezia Classici 2015 per il Miglior film restaurato ed offre come di consueto la traccia italiana in DTS HD MA questa volta in stereo. All'interno anche un prezioso booklet a colori di 18 pagine ed i seguenti extra:
  • Backstage (58 minuti)
  • Pier Paolo Pasolini: l'intervista sotto l'albero (21 minuti)
  • Salò, l'ultimo film di Pier Paolo Pasolini (10 minuti)

martedì 16 marzo 2021

Fellini Satyricon (1969)

 

Regia: Federico Fellini
Anno: 1969
Titolo originale: Fellini Satyricon
Voto e recensione: 5/10
Pagina di IMDB (6.9)
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Film:
Tolto il dente e non ho sentito niente. E' filato tutto liscio nonostante avessi una gran paura di vedere questo film. Prima di tutto perchè Fellini è un mostro sacro del cinema , ma non è un autore semplice, quindi a causa della tua ignoranza puoi perderti lavori davvero degni di nota e restare un po' più poveretto. Poi il tema trattato, l'ambientazione e le pellicole in costume, non rientrano assolutamente negli elementi che vado a ricercare nel cinema. Insomma ero partito molto titubante e con il cuore pesante, ma c'è da dire che la rivisitazione dell'opera incompleta di Petronio è gestita in maniera tale che risulta sì, confusionario ed onirico, ma è anche piacevole da seguire. I temi trattati e che affiorano sono sorprendentemente attuali, probabilmente ancora di più nel 69 quando è uscito e riescono ad abbracciare più generi che si spostano dalla commedia all'epico, dallo storico al drammatico passando per il grottesco grazie anche ai costumi ed ai colori utilizzati per giungere fino al fantastico ed all'avventuroso. Può sembrare un lavoro sconclusionato, ma questo lo dobbiamo essenzialmente ai frammenti del Satyricon originale che ci sono arrivati e che qui sono stati riadattati e sistemati per una visione cinematografica. Resta quindi incompleto e questo è percepibile, ma anche abbastanza capibile, permettendo a regia e sceneggiatura di colmare là dove vogliono, alcune lacune e trasformare le antiche gesta di Encolpio, Ascilto e compagnia in un riflesso speculare delle rivoluzioni che stanno stravolgendo la società. Volgare e senza peli sulla lingua per numerose scene il racconto, anzi i vari racconti e le varie vicissitudini, prosegue sugli eccessi e la lussuria che se vogliamo compongono ogni epoca.

Edizione: bluray
StartUp! della CG uscita lo scorso anno per il centesimo anniversario della nascita di Federico Fellini con il solito modello del nome all'interno della Scanavo per i primi 300 partecipanti e la numerazione (io ho la 219/500) sul retro della slipcover orizzontale. Sono due gli artwork presenti, uno appunto sulla custodia ed uno sul cartoncino. La versione proposta è quella del restauro realizzato nel 2019 dal Centro Sperimentale di Cinematografia - Cineteca Nazionale ed Istituto Luce - Cinecittà a partire da un internegativo 35 mm e da una trascrizione del sonoro magnetico originale su nastri DA-88 messi a disposizione da Alberto Grimaldi Productions. Tracci audio, che nonostante si in stereo, è chiara e performante. Come extra, oltre ad un booklet a colori di 25 pagine abbiamo:
  • Fellinikon (35 minuti)
  • Ciao, Federico (1 ora e 2 minuti)

lunedì 15 marzo 2021

Notizie Dal Mondo (2020)

 
 
Regia: Paul Greengrass
Anno: 2020
Titolo originale: News Of The World
Voto e recensione: 4/10
Pagina di IMDB (6.8)
Pagina di I Check Movies
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Quattro??? Ma sei matto? Sì, partiamo subito dagli aspetti negativi (per me) di questo western moderno e se vogliamo (anzi, vogliono gli altri) attuale ed odierno che vuole essere una sorta di antico on the road per le magnifiche terre texane. Un genere, il western che già di suo per piacermi deve avere davvero una marcia in più e non essere una scusa introspettiva e di formazione da proiettare nel presente. Qui la marcia in più manca e le altre sono tutte con il freno a mano tirato. Nonostante tutto sembra un copione già visto, soprattutto per le scene per così dire più dinamiche che vedono coinvolti i protagonisti. Un appunto lo devo fare anche su uno di questi: purtroppo chiunque interpreta Tom Hanks ah quella faccia e quella morale rassicurante, anche se sofferente. L'uomo buono a tutti i costi. Gli facessero interpretare un nazista pedofilo, alla fine sarebbe buono pure lui. Ed i dialoghi che gli mettono in bocca risultano a mio avviso artificiosi anche se credibili in un contesto che vuole mostrare la situazione affranta di chi ha combattuto, ma deve adesso lottare contro i propri fantasmi. Ci troviamo comunque di fronte ad una fotografia e ad una sceneggiatura davvero meticolose, però ormai il west che lo hanno raccontato in ogni salsa.

domenica 14 marzo 2021

Cagliari 1 - Juventus 3

 

Tutto nella prima mezz'ora. Tre reti e pratica chiusa. Tre reti di Ronaldo, e pratica archiviata. Testa, destro, sinistro, pallone a casa. Come se ci fossero dubbi su chi fosse il più forte. Come se ci fossero dubbi su chi le partite le risolve, anche se non sempre deve essere lui a farlo. La reazione c'è state, contava poco il gioco oggi, uscire come siamo usciti dalla Coppa è una batosta da sotterrare in una bara nel profondo. E da qui ricominciare, anche se non è ben chiaro per cosa adesso. Il Campionato è andato, ma i posti successivi per accedere nuovamente alla Champions sono largamente alla nostra portata. Dal trentesimo in poi comunque la gara è terminata avendo già raggiunto il risultato sperato ed obbligato. Potevamo anche dilagare con altre occasioni avute soprattutto tra i i piedi di Morata, ma va bene così e speriamo possa sfruttare meglio tali occasioni in altre circostanze future. Siamo qui per giocarci tutto fino in fondo, o almeno fino alla fine.

Sette Note In Nero (1977)

 

Regia: Lucio Fulci
Anno: 1977
Titolo originale: Sette Note In Nero
Voto e recensione: 5/10
Pagina di IMDB (6.9)
Pagina di I Check Movies
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Film:
Lucio Fulci deve la sua notorietà come cineasta di un genere horror che presenta elementi crudi ed un budget spesso povero e ridotto all'osso, nonostante idee e tecniche che lasciano il segno.   Con Sette Note In Nero abbiamo invece un cambio di direzione, orientandosi più verso il thriller / giallo seppur con l'inserimento di scene forti che non elemosinano sangue e tumefazioni oltre che alla presenza della costante fantastica o paranormale. La bellezza della pellicola sta però nell'astuto montaggio che utilizza salti temporali come flashback e flashforward che riescono a creare una sorta di puzzle in cui tutto combacia alla perfezione. Lo spettatore, di pare passo con la protagonista, si ritrova così a veder spiegate numerose scene ed avvenimenti. La sceneggiatura quindi, pur avendo una base davvero semplice e oltremodo scontata (lo spunto è il pluriabusato Gatto Nero di Edgar Alla Poe) ha un che di intrigante con quei tasselli che mano a mano trovano la giusta collocazione. Certo, cast (o doppiatori) lasciano quello sconfortante senso di opera casereccia: quello che sarebbe un thriller psicologico (ambientato inoltre nella nostra Siena ed in casolari di campagna abbandonati)  non convince dal punto di vista espressivo. Con una scenografia degli interni così ben curata e con il motivo musicale sempre presente, mi sarei aspettato maggiore verve attoriale soprattutto per quanto riguarda alcune scene chiave, che presumibilmente interessano meno se guardiamo l'opera complessivamente.

Edizione: DVD
Versione molto scarna con traccia italiana in stereo.

sabato 13 marzo 2021

Duel (1971)

 

Regia: Steven Spielberg
Anno: 1971
Titolo originale: Duel
Voto e recensione: 7/10
Pagina di IMDB (7.6)
Pagina di I Check Movies
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Film:
Se un tipo, ad inizio anni settanta, tira fuori un film del genere al suo esordio alla regia è altamente probabile che diventi Steven Spielberg.  Con una sceneggiatura che prende spunto da un racconto di Richard Matheson, che per inciso non ha scritto solo di fantascienza, la pellicola potrebbe essere un semplice B movie destinata alla televisione, e così inizialmente è infatti, ma si presenta decisamente come un thriller intrigante che ricorda addirittura alcuni lavori dell'immenso Hitchcock. Ritmo perfetto per un film decisamente originale che ha lanciato un genere, che non riguarda soltanto l'utilizzo dell'automobile come protagonista, ma anche del senso di pericolo imminente derivante da una situazione più che ordinaria. La paura sulla strada per uno stravolgimento insensato della normalità, con riprese in soggettiva ed un "villain" mai visibili se non identificato in una temibile autocisterna Peterbilt 281. La personificazione cruenta del mezzo, senza ricorrere all'ausilio del fantastico o del paranormale (come invece avverrà in seguito ad esempio con La Macchina Nera o Christine. Qui abbiamo la sfida, il duello non richiesto, tra una Plymouth Valiant guidata da un tranquillo commesso viaggiatore (Dennis Weaver) ed il pericolo imminente che scorre ora dietro ora davanti. Le immagini sono perfette, con primi piani che si susseguono, la camera che segue l'uno o l'altro mezzo sulle caratteristiche e polverose strade dell'Ovest a stelle e strisce. Un film ben confezionato sotto ogni aspetto, da quello relativo all'azione durante gli inseguimenti, alle pause riflessive coadiuvate dai pensieri con voce fuori campo, ai dettagli di una fotografia realistica senza dimenticare gli effetti sonori derivanti da una radio accesa che ci accompagna in soggettiva sulle statali, dal rombo dei motori, il clacson, le gomme che stridono sull'asfalto... Spielberg lascia già il segno a soli 25 anni.

Edizione: bluray
Versione rimasterizzata e restaurata che ha davvero un suo perchè anche con il rapporto cinematografico della fotografia. La traccia audio italiana è in DTS 5.1, avvolgente quanto basta per un film datato, ma che presenta molte scene d'azione. Gli extra sono:
  • Conversazione con Steven Spielberg (36 minuti)
  • Steven Spielberg e il piccolo schermo (9 minuti)
  • Richard Matheson: la stesura di Duel (9 minuti)
  • Galleria foto e poster
  • Trailer

venerdì 12 marzo 2021

Mio Figlio Professore (1946)

 

Regia: Renato Castellani
Anno: 1946
Titolo originale: Mio Figlio Profesore
Voto e recensione: 5/10
Pagina di IMDB (7.7)
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Film:
A metà tra la commedia ed il drammatico, ma solo se lo si guarda con leggerezza e distrazione. Mio Figlio Professore è secondo me qualcosa di più che una semplice e gioiosa interpretazione bonaria di Aldo Fabrizi: il film ripercorre alcuni anni "difficili", partendo dal 1919 e lo fa con l'arguzia tipica della commedia, ma che evidenzia i sacrifici della figura del bidello rimasto padre vedovo e che vuole il meglio per il proprio figlio. Con attaccamento e distacco allo stesso tempo. Pregiudizi e giudizi sulla condizione sua lavorativa e sulle aspettative di quel bambino nato già con il destino segnato ad un successo sognato dal padre. Le fatiche di una classe sociale che negli anni venti, forse come adesso e come sempre, vengono evidenziate con quella sorta di romanticismo ed emotività che sono una vera e propria forza della natura e dell'animo umano. Un realismo toccante che supera la commedia a favore dei sentimenti e del difficile rapporto di amore tra padre e figlio, accompagnato dalle musiche di Nino Rota.

Edizione: DVD
Traccia italiana in stereo, ma video tutto sommato accettabile per una pellicola abbastanza vecchia. Come extra abbiamo:
  • Galleria fotografica
  • Informazioni sul film (testuale)
  • Cartella stampa del tempo
  • Ritagli stampa dell'uscita in Argentina

martedì 9 marzo 2021

Juventus 3 - Porto 2

 

Non basta purtroppo, ed usciamo nuovamente agli ottavi. Partita dalle mille facce, che lascia moltissimo amaro in bocca. Dopo un primo tempo ai limiti dell'imbarazzante, passiamo in svantaggio subito per un calcio di rigore ingenuo. E' mancato totalmente Cristiano Ronaldo sul doppio turno, mentre Chiesa fa il fenomeno e sembra portarci al passaggio del turno. Quattro reti subite in due gare da dentro o fuori che arrivano da quattro errori imperdonabili. Alla fine uscire così fa male perchè si vedono sia i limiti della squadra, sia le nostre potenzialità non sempre sfruttate per imporre il risultato o ribaltarlo. Uscire in questo modo fa comunque ancora più male, visto come si era messa la gara, i pali, le occasioni perse. Fuori dalla Champions e fuori dal Campionato, resta soltanto la Coppa Italia, che al momento è un po' poco anche in una anno di transizione che fingiamo possa essere accettato dopo nove anni di successi nazionali e piazzamenti importanti in Europa.

It - Capitolo Due (2019)

 

Regia: Andy Muschietti
Anno: 2019
Titolo originale: It Chapter Two
Voto e recensione: 5/10
Pagina di IMDB (6.5)
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Film:
Rispetto alla prima parte, che inizialmente non credevo fosse una prima parte,  si perde l'atmosfera che invece avevo sperato che aleggiasse sempre nell'aria per una pellicola con una base così forte da romanzo di formazione, e non solo horror. I ragazzini, l'avventura, la paura, il loro crescere e lasciarsi il passato alle spalle... Chissà il capitolo che li avrebbe trattati da adulti come si sarebbe svolto? I Perdenti sarebbero rimasti tali anche dopo 27 anni? In realtà grazie al libro e grazie alla mini serie del 90, siamo già  conoscenza di come, non tanto i fatti, ma le emozioni e la caratterizzazione dei personaggi adulti avrebbero dovuto andare di pari passo con l'horror e l'avventura. Le potenzialità per It sono eccelse, ma la messa in opera cinematografica probabilmente non è un affare semplice. Se da un lato restano intatte determinate aspettative ed alcuni approfondimenti caratteriali sui personaggi, che onestamente sono gli elementi che mi hanno sempre attratto di più in quest'opera, dall'altro assistiamo a scivoloni che l'horror hanno ben poco a che fare. Eppure la PAURA dovrebbe essere il tema trascinante, anche se non propriamente rivolto agli spettatori. Le aspettative ci stanno tutte, come la prima parte inizia bene, qui veramente bene in maniera dura, per poi calare drasticamente nel finale che pare soffrire tanta stanchezza. E mancanza di adrenalina o addirittura idee, che per contro sono troppe in situazioni inopportune, e che quindi non sempre riescono nell'intento prefissato. Nel complesso io adoro la storia, anche se sporcata e rimaneggiate come è già accaduto nei casi cinematografici o televisivi in questione. Non mancano gli spunti da cinema horror che purtroppo però si esauriscono esattamente nel finale, quando invece la suspense avrebbe dovuto essere al culmine. Il clown o le sue mostruose trasformazioni fanno un bel giro sull'altalena tra il voler terrorizzare all'improvviso ed il risultare un pacchianata da effetti speciali di computer grafica. Per poi appunto affondare proprio nel finale, in cui il mostro viene attaccato e sconfitto a male parole. Nonostante questi difetti, It - Capitolo Due, non mi risulta antipatico o odiato, commercialmente si fa guardare, nonostante la lunghezza non annoia. Cosa che avrebbe potuto fare con una caratterizzazione maggiore riguardo ogni singolo personaggio. Da qualche parte si deve pur tagliare in un film, anche se avrei preferito il contrario. 

Edizione: 4K + doppio bluray
Anche questa volta, causa scontistica ho optato per l'edizione in 4K che è composta da ben tre dischi:
 
Disco 1
  • Film in UHD 4K

Disco 2

  • Bluray con traccia italiana DTS HD MA 5.1
  • Commento del regista
 Disco 3
  • Chapter One: You'll float too (36 minuti)
  • Chapter Two: It ends (39 minuti)
  • Pennywise lives again (10 minuti)
  • This meeting of the Loosers' Club has officially begun (8 minuti)
  • Finding the deadlights (6 minuti)

lunedì 8 marzo 2021

La Macchina Nera (1977)

 

Regia: Elliot Silverstein
Anno: 1977
Titolo originale: The Car
Voto e recensione: 5/10
Pagina di IMDB (6.2)
Pagina di I Check Movies
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Film:
La Macchina Nera, semplicemente The Car in originale, è uno dei primi film a tema auto “possedute” con il virgolettato che sta ad indicare la sua concezione più fantastica ed esoterica. Se pensiamo ai veicoli diabolici ci viene in mente Christine, che sia cinematograficamente che in letteratura è arrivata qualche tempo più tardi.  Su di un tema simile ci aveva già lavorato il buon vecchio Spielberg, al suo esordio con Duel (che sarà recensito nei prossimi giorni) prendendo spunto da un racconto del già navigato Richard Matheson. Qui abbiamo una trama ai limiti dell’inconsistenza se non fosse che la sceneggiatura prova a dare maggiore risalto ai personaggi secondari ed a mio avviso ci riesce anche quasi bene, soprattutto nei dialoghi tra le due bambine o della brevissima sotto trama del tipo che malmena la moglie. E’ ovvio che questo serve sia ad allungare il brodo sia a creare un quadro più completo della piccola comunità del New Mexico che vede scomparire a suon di sgassate e sgommate la propria tranquillità.  Non c’è un perché, e questo lascia un po’ a desiderare, nonostante il ritmo sia adeguato a creare la giusta suspense. C’è coinvolgimento per quanto riguarda i personaggi e le immagini della Lincoln Continental Mark III danno quel senso di mistero legato all’azione grazie alle varie inquadrature che la vedono protagonista indiscussa, anche in soggettiva. Alcune sequenze come quelle degli inseguimenti, o quella iniziale con le biciclette o ancora il tuffo all’interno della casa, sono davvero ben fatte e con il giusto mix di adrenalina ed inquietudine. La fotografia che non si sofferma soltanto sul cast o sulla macchina terrorifica, ma si apre anche sui grandi spazi aperti, desertici e polverosi del west americano, fa pure in modo da esaltare le location sempre suggestive.

Edizione: bluray
Versione in alta definizione davvero molto bella qualitativamente , con immagini chiare e non sfuocate, tranne che nella parte finale. Soffre troppo infatti l'ambientazione da pre alba nel deserto, mentre regge decisamente anche nelle scene notturne. Questa versione è quella con la sola traccia italiana in stereo che prevede il doppiaggio muovo della CVD. Esisterebbe anche un'altra versione con la doppia traccia audio italiana che prevede anche quello originale addirittura in 7.1, ma in fase di acquisto non ci ho fatto caso o semplicemente il distributore li considera alla pari e sono stati tra gli sfortunato. Gli unici extra sono:
  • Galleria fotografica

La Polizia Incrimina, La Legge Assolve (1973)

 

Regia: Enzo G. Castellari
Anno: 1973
Titolo originale: La Polizia Incrimina, La Legge Assolve 
Voto e recensione: 6/10
Pagina di IMDB (7.1)
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Film:
Importante pellicola poliziesca degli anni settanta che pone le basi (pur non mancando esempi di qualche anno prima) per quello che sarà il "pliziottesco" prendendo spunto da fatti di cronaca romanzati con protagonisti delle forze dell'ordine duri, intransigenti e che si ritrovano quasi a lottare inermi, ma con violenza, contro la criminalità. Sono proprio questi elementi ad essere sempre presenti in questa pellicola di Enzo G. Castellari, soprattutto nella figura di Franco Nero, tra inseguimenti, indagini con vicoli ciechi e sparatorie decisamente enfatizzate. E' palese il senso di sconforto e sconfitta che vede il commissario prima agire con dovizia cercando di rispettare le regole, pur a modo suo, e poi essere succube dell'ondata di violenza che si accanisce anche contro la sua famiglia. Castellari non risparmia scene forti come il pestaggio della sua compagna o l'omicidio delle piccola figlia, ponendo l'accento sulla spietatezza della criminalità organizzata. Le forze dell'ordine da sole non bastano, così come non bastano i commissari onesti: già dal titolo si capisce la critica della società che non è in grado di assicurare i delinquenti alla giusta pena.

Edizione: DVD
Versione davvero orrenda con traccia italiana in stereo ed una qualità video sicuramente non all'altezza del film, che pare essere riversato da VHS. Non ci sono extra.

domenica 7 marzo 2021

Hereditary - Le Radici Del Male (2018)

 

Regia: Ari Aster
Anno: 2018
Titolo originale: Hereditary
Voto e recensione: 5/10
Pagina di IMDB (7.3)
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Film:
Siamo sinceri: se un horror ai tempi di oggi non riesci ad avere il ritmo corretto, a creare suspense, ad inquietare o mettere un minimo di paura, può essere girato bene quanto vogliamo, ma inciampa nel proprio intento.  Per questo motivo a mio avviso per apprezzare Hereditary dobbiamo fare un passo indietro e togliergli un'etichetta che sì, commercialmente fa sicuramente leva, ma rischia anche di cadere nell'errore delle aspettative troppo elevate. Eppure, nonostante la già abusata trama spiritistica, paranormale ed esoterica, Ari Aster sa muoversi all'interno del dramma famigliare: lo fa sfruttando fin da subito l'arte visiva delle miniature in scala, quelle dei piccoli ambienti e dei microcosmi creati all'interno delle case per le bambole. Un plastico mutevole che ci viene mostrato a più riprese, modellato e costruito in molte scene che vedono come protagonista la madre (Toni Collette), disturbata ed affranta emotivamente. Secondo me la direzione poteva essere ben diversa dalla pellicola orrorifica in cui purtroppo assistiamo a situazioni no sense, spiegate magicamente da letture casuali di piccoli brani o da album fotografici.Il male che viene dalla famiglia, devastata e con problemi mentali di vario genere è ben descritta e si auto alimenta, sporcata però dal mondo del paranormale che anche dovendo dare una connotazione più disturbante al tutto, rischia di creare confusione e annienta ogni forma di realismo. 

Edizione: bluray
Molto molto buona la resa video e pure quella audio con la traccia italiana in DTS HD MA 5.1, anche se in una pellicola horror avrebbe potuto essere ancora più avvolgente. Come extra abbiamo:
  • Trailer
  • Scene eliminate (16 minuti)
  • Making of (19 minuti)

GNU #0.1: ancora sopralluoghi sul Promontorio di Piombino

 

Weekend lungo che mi inizia venerdì pomeriggio, così decido di dedicarlo a nuovi sopralluoghi per quanto riguarda il Promontorio di Piombino. Purtroppo le cartine turistiche e comunali che si trovano in giro ricalcano sempre i soliti 3 sentieri principali: il crinale, la via del Monastero e la via del Cavalleggeri, quando in realtà ci sono decine di altre deviazioni, anche più interessanti e ugualmente panoramiche. Qui il mondo del trekking è un po' in ritardo, anche per quanto riguarda la cartellonistica o l'associazionismo, ma possiamo ringraziare bikers e cacciatori che, ognuno a suo modo, si impegnano per tenere puliti i sentieri o anche tracciarli in loco. Comunque mi sono fatto tre percorsi "alternativi" (che potrete trovare sulla mia pagina di WikiLoc), i primi due facendo una sorta di trail running mista a camminata per sbrigarmi, quella di oggi invece semplice escursione. L'obiettivo era quello di tracciare alcuni percorsi ad est del crinale, senza in realtà conoscerne la fattibilità o la direzione precisa, così in alcune occasioni mi sono sentito come in un videogioco quando prendi la strada sbagliata e devi rifare tutto da capo. Adesso comunque le idee sono molto più chiare ed è possibile unire i puntini per creare percorsi nuovi e più o meno lunghi in base al tempo ed alle esigenze di tutti.

sabato 6 marzo 2021

Juventus 3 - Lazio 1

 

NOI SIAMO LA JUVE. Queste le parole di Demiral che sottolineano la supremazia bianconera al nostro raddoppio. Una supremazia che va avanti da nove anni e presumibilmente intimorisce troppo qualcuno. Siamo scomodi, questo è un dato di fatto, ma ancora più eclatante questa sera. Non basta essere nel nostro anno di transizioni e fare schifo il più delle volte, qualcuno vorrebbe far finta che il VAR non esista  in ben due occasioni nell'area di rigore avversaria. Situazioni ai limiti del credibile (ma ci crediamo perchè siamo abituati) che quel coso giallo che vaga in mezzo al campo neanche si segna di andare a vedere, vista la sua Infallibilità. E nonostante tutto, nonostante un unico tiro in porta nel primo tempo, nonostante la rete del vantaggio avversaria servita su un piatto d'argento, nonostante le assenze ed il poco gioco sviluppato, eccoci a dare una sonora lezione si calcio a quelli che, impuniti fanno i magheggi con i tamponi ed i finti negativi e che probabilmente questa sera, proprio questa sera, dovevano avvicinarsi alle posizioni alte della classifica a tutti i costi. Ma gnao, niente, nulla, nada. Sarà per la prossima volta eh?

giovedì 4 marzo 2021

Il Caso Freddy Heineken (2015)

 

Regia: Daniel Alfredson
Anno: 2015
Titolo originale: Kidnapping Freddy Heineken
Voto e recensione: 4/10
Pagina di IMDB (6.1)
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Film:
Manca la parte iniziale, e quella centrale è un po' azzoppata. Per  queste mancanza infatti risulta troppo repentino, anche se il ritmo non sempre è ben acceso, soprattutto in quello che potrebbe essere il secondo tempo. Dobbiamo questi buchi al fatto che la pellicola si basi su di una storia realmente accaduta, ovvero il rapimento del tipo delle birre olandesi (Heinekn appunto) e della richiesta di riscatto da parte dei rapinatori. Purtroppo si ci si concentra pochissimo su cosa li ha portati a commettere questo crimine, e su questo magari qualcosa si poteva fare in più, ma soprattutto manca la parte investigativa relativa alla soffiata fatta alla polizia per incastrarli. Insomma, il punto di vista del film è quello dei criminali, per renderlo sicuramente più interessante ed avvincente, ma la trama è davvero debole e si regge su poco o nulla. Sì, ganza la pianificazione, ma poi? La parte investigativa giustamente non interessa, ma anche la cattura e gli inseguimenti arrivano in maniera blanda, un po' imprevista. I personaggi sono tanti, ma la brevità del girato non ci permette di analizzarli il dovuto. Manca la tensione perchè inoltre i fatti si svolgono in maniera calcolata: pianificazione, rapimento, gestione dei rapiti, raccolta del malloppo, fuga. E fine. Poco quindi, anche per una storia con basi vere.

Edizione: bluray
Versione semplice e standard con custodia in amaray, traccia italiana in DTS HD MA 5.1 ed i seguenti extra:
  • Trailer
  • Making of (28 minuti)
  • 8 interviste (26 minuti)

mercoledì 3 marzo 2021

I Care A Lot (2020)

 
Regia: J Blakeson
Anno: 2020
Titolo originale: I Care A Lot
Voto e recensione: 6/10
Pagina di IMDB (6.2)
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Già dai primi dieci minuti sapevo di odiare questo film. A partire dal personaggio principale interpretato da un'antipaticissima ed odiosissima Rosamund Pike (anche peggiore, in senso decisamente positivo, che in Gone Girl) per arrivare ad un insieme di soggetti (anche un "bell'in forma" Peter Dinklage) tutti negativi con cui è impossibile (si)-empatizzare. E quindi? Quindi son partito con messaggi per consigliarlo, già ancora prima di avere dalla mia parte un certo tipo di minutaggio considerevole. Rabbia. Ecco, rabbia ed impotenza. E ancora odio. Certo, magari esagero un po', ma non nascondo un certo tipo di malessere mano a mano che continuavo a conoscere personaggio e trama. Speravo in un qualcosa, da parte di un qualcuno. Niente. Ho avuto anche il timore, e le ragioni c'erano tutte, che potesse tramutarsi in una sorta di commedia leggera. Fortunatamente ci hanno ripensato. In corsa forse. E così abbiamo una prospettiva già annunciata dalla voce fuori campo ad inizio film che recita in poche parole che tutti sono cattivi, c'è chi sa farlo meglio degli altri e così cerca di sopraffarli. Spietato, animalesco eppure mai sopra le righe per quanto riguarda l'arte delle immagini che sono tutt'altro che crude. E' invece il raggiro ed il piegare la legge al proprio servizio che consentono a questo turbamento emotivo di cui parlavo sopra, di entrare nel vivo dell'azione. Il confine tra legale ed illegale qui è proprio sottile e può essere manipolato a proprio piacimento. E le vittime qui ci sono eccome, e sono tante, ma risultano tutte pedine sacrificabili a favore della perfida Pike. E ci speri fino all'ultimo fotogramma che possa schiantare o essere fregata in qualche modo. Lo speri per tutto il film e continui a guardarlo nonostante qualche flessione qua e là. In mezzo a tanta monotonia è sicuramente un film che può restare impresso e far parlare di sè.