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giovedì 18 marzo 2021

Salò O Le 120 Giornate Di Sodoma (1975)

 

Regia: Pier Paolo Pasolini
Anno: 1975
Titolo originale: Salò O Le 120 Giornate Di Sodoma
Voto e recensione:6/10
Pagina di IMDB (5.9)
Pagina di I Check Movies
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Film:
Audace, pesante, coraggioso, completo. Questo ultimo film di Pasolini, uscito postumo, ha fatto e fa discutere. Non lesina niente, lascia poco spazio alla fantasia perchè riesce ad andare oltre le immagini e riversa sullo spettatore tutta la ferocia inaudita che un'anarchia del potere può portare. Io su certi temi mi lascio anche impressionare, quindi non è stato semplice proseguire nella visione, fino al "secondo girone", che forse è tra i più pesanti, ma grazie al suo essere grottesco (almeno per me) è riuscito a trascendere la realtà ed a mostrarmi in maniera più prosaica la trama sempre più in crescendo che la dittatura sessuale stava prendendo. La pellicola in questione ha avuto comunque molte difficoltà a partire da prima che uscisse con il furto delle bobine originali per cui è stato chiesto un riscatto, per poi subire tagli da parte della censura ed addirittura controversie giudiziarie nel corso degli anni. D'altra parte è osceno e violento in molte sue scene, che come già scritto precedentemente sono in un crescendo che prende spunto dalla suddivisione dantesca dei gironi dell'Inferno, come avviene pure per l'opera di de Sade da cui prende ispirazione per collocarla in un'ideale Repubblica di Salò in cui i quatto carnefici (Duca, Monsignore, Eccellenza e Presidente), aiutati da altrettante megere rapiscono i figli di alcuni antifascisti per seviziarli in ogni modo li aggrada. E' chiaro che non si tratti di un'opera fine a se stessa ed esclusivamente schiava della violenza che racconta, ma lo fa in chiave allegorica seppur non privandoci di immagini davvero forti che fortunatamente sono d'ispirazione farsesca. Secondo me un film di non semplice fruizione, ma che ti lascia sicuramente qualcosa dentro e che per ovvi motivi è stato chiacchierato allora come anche oggi. 

Edizione: bluray
StartUp! della CG con la consolidata formula dei nomi dei  500 partecipanti all'interno della custodia e copia numerata (445/500 la mia) sul retro della slipcase.Anche in questo caso abbiamo due artwork differenti, uno per il cartoncino realizzati entrambi in esclusiva da CG Entertainment partendo dalle foto di Deborah Beer. Il disco bluray presenta la versione non censurata
estaurata dalla Cineteca di Bologna e CSC – Cineteca Nazionale, in collaborazione con Alberto Grimaldi, presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata, Premio Venezia Classici 2015 per il Miglior film restaurato ed offre come di consueto la traccia italiana in DTS HD MA questa volta in stereo. All'interno anche un prezioso booklet a colori di 18 pagine ed i seguenti extra:
  • Backstage (58 minuti)
  • Pier Paolo Pasolini: l'intervista sotto l'albero (21 minuti)
  • Salò, l'ultimo film di Pier Paolo Pasolini (10 minuti)

giovedì 27 febbraio 2020

Porcile (1969)




Regia: Pier Paolo Pasolini
Anno: 1969
Titolo originale: Porcile
Voto e recensione: 5/10
Pagina di IMDB (6.7)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon 

Film:
Il mio primo Pasolini, ma probabilmente troppo per critici o intellettuali, ed io non appartengo a queste categorie. Per questo motivo lo ho trovato difficile, non per la comprensione, ma per quanto concerne l'essere seguito con attenzione. Senza doverlo estrapolare dal contesto storico, la trama e ciò che racconta ha connotazioni che riguardano il rapporto figli - genitori ed il fatto che la società schiaccia chi ha un atteggiamento passivo nei suoi confronti. Al di là delle metafore sceniche e scenografiche, la pellicola si sostiene quasi integralmente sui dialoghi. Poetici, teatrali, anche surreali. Non lo trovo scandaloso, forse i tempi sono cambiati a dismisura, nel bene e nel male, neanche violento o addirittura grottesco nel suo essere critico. Piuttosto è un'opera abbastanza sincera, arcaica nel mettere in bocca parole ai personaggi per essere sputate fuori per mettere in guardia (?) dall'avvento di una nuova sorta di dittatura: quella del capitalismo. Lo fa però senza gridare, senza sporcare troppo, senza colpire con veemenza, pur essendo abbastanza esplicito. Però scorre male, per i miei gusti.

Edizione: bluray
Versione in alta definizione restaurata dalla Cineteca di Bologna con traccia italiana in LPCM stereo ed i seguenti extra:

  • Cinegiornale: la prima del film (1 minuto)
  • Intervista a Roberto Chiesi (7 minuti)