martedì 30 novembre 2021

Salernitana 0 - Juventus 2

 

Grandissima vittoria fuori casa contro l'ultima in classifica, rischiando anche di pareggiarla. Ma non facciamo polemica, il gioco non c'è stato e di corto muso non si è vento. Poteva anche finire con un risultato più ampio vista la rete annullata arbitrariamente al VAR per un fuorigioco considerato influente e per il rigore sbagliato da Dybala all'ultimo secondo del recupero. Ora tutti a festeggiare... Ah no, avevo detto di non fare polemica.  Ma non è semplice, quindi mi rimangio la parola data. La peggior realizzazione offensiva da vent'anni in campionato, è riuscita a segnare ben due reti e possiamo respirare maggiormente cercando di riassestarci e smettere di compiere errori. Anche perchè ora siamo arrivati a dicembre e direi che sarebbe pure l'ora di mettere i puntini sulle i, anche se era chiaro fin dall'inizio che quest'anno sarebbe stato non solo di sofferenze, ma da non potersi neanche immaginare di transizione. Del resto quello della transizione era quello di Pirlo che almeno il quarto posto lo ha raggiunto. Qui, nonostante i tre punti raccattati stasera siamo ben lontani da quel traguardo.

Outrage Coda (2017)

 
Regia: Takeshi Kitano:
Anno: 2017
Titolo originale: Autoreiji Saishusho (アウトレイジ 最終章)
Voto e recensione: 4/10
Pagina di IMDB (6.3)
Pagina di I Check Moveis
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Film:
Pur non essendo un fan o un amante del cinema giapponese di Takeshi Kitano è chiaro anche a me che questa trilogia è decisamente uno dei punti bassi, o comunque di non ripresa del regista che culmina con questo ultimo film che ne chiude il cerchio. Se per altri lavori che ho visto si poteva parlare sia di poetica che del fatto che potesse osare inserendo personaggi per niente stereotipati, qui abbiamo una resa sulla tragedia e sugli improvvisi scatti di violenza, non solo visiva, che lo hanno caratterizzato. Il suo personaggio prova a districarsi tra i vari yakuza senza seguire una logica se non quella degli scontri orchestrati attraverso una serie di sotterfugi ed inganni, sempre più contorti. Il montaggio fa sì che vediamo protagonisti essere presentati, sparire e poi riapparire a distanza solo per dare un senso a colpi di scena laboriosamente costruiti con una serie quasi infinita di doppi giochi. A causa di tutto questo ne risente la trama, che passa troppo spesso in secondo piano, mentre la psicologia del soggetto principale vuol sembrare più complessa di quanto non lo sia in realtà. 

Edizione: Box DVD
Il box contiene tutti e tre i film della trilogia in DVD alloggiati all'interno di un cartoncino rigido Gli artwork sono differenti per ogni custodia e se uniti, formano la faccia di Kitano sulla costina. La qualità video è molto buona per essere un DVD e ci si accontenta anche delle scene scure ed al buio. La traccia audio italiana è in stereo e non sono presenti extra.

lunedì 29 novembre 2021

The Shield [Stagione 1]

 

Anno: 2002
Titolo originale: The Shield
Numero episodi: 13
Stagione: 1
 
Dopo anni e anni e ancora anni ho ricominciato questa serie da principio. Ho un bellissimo ricordo in quanto, insieme ad altre serie come Oz era più cruda, con violenza e volgarità, per niente perbenista ed aveva una trama orizzontale. Insomma una di quelle serie che ti fanno proseguire stagione dopo stagione per restare attaccato alle vicende dei tuoi protagonisti che non sono affatto dei buoni a tutto tondo così come non sono dei cattivi a 360 gradi. Tra l'altro erano i tempi (se non è caduto in prescrizione dico subito che sto scherzando) del mio primo XBMC e degli episodi presi tramite i client di p2p, alcuni da guardare rigorosamente con i sottotitoli. Ricordo che mi piacque molto e mi entusiasmavo a vedere ogni episodio, uno dietro l'altro, senza dover attendere che venissero pubblicati in TV. Adesso che ho terminato la prima stagione, noto che ovviamente è sparito quel senso di novità che anche The Shield ha contribuito ad alimentare è la serie soffre un po', sembra datata nonostante la sua modernità. I quasi venti anni si fanno sentire, eppure risulta ancora oggi un ottimo prodotto che si fa seguire alla perfezione. Più interessante per la trama globale, piuttosto che per il singolo episodio che vede ogni caso di semplice e veloce risoluzione, senza troppe parti investigative.

domenica 28 novembre 2021

Jeff Koons: Shine - Pallazo Strozzi, Firenze

 
Con un a visita a Firenze, in un giorno di pioggia e con la città invasa dai maratoneti (grandissimi loro) andare ala Palazzo Strozzi per un'altra sensazionale mostra è stata un'idea vincente. Il numero di opere di Jeff Koons non è molto elevato e non c'è un ordine cronologico o temporale, ma il tema della lucentezza segue il percorso espositivo in maniera ordinata e gradevole. 
Sviluppata in stretto dialogo con l’artista, la mostra Jeff Koons. Shine ospita prestiti provenienti dalle più importanti collezioni e dai maggiori musei internazionali, proponendo come originale chiave di lettura dell’arte di Jeff Koons il concetto di “shine” (lucentezza) inteso come gioco di ambiguità tra splendore e bagliore, essere e apparire. Autore di opere entrate nell’immaginario collettivo grazie alla capacità di unire cultura alta e popolare, dai raffinati riferimenti alla storia dell’arte alle citazioni del mondo del consumismo, Jeff Koons trova nell’idea di “lucentezza” (shine) un principio chiave delle sue innovative sculture e installazioni che mirano a mettere in discussione il nostro rapporto con la realtà ma anche il concetto stesso di opera d’arte. Le opere dell’artista americano pongono lo spettatore davanti a uno specchio in cui riflettersi e lo collocano al centro dell’ambiente che lo circonda. Come afferma lo stesso Koons: “Il lavoro dell’artista consiste in un gesto con l’obiettivo di mostrare alle persone qual è il loro potenziale. Non si tratta di creare un oggetto o un’immagine; tutto avviene nella relazione con lo spettatore. È qui che avviene l’arte”.

sabato 27 novembre 2021

Wine Trek a Montefiesole

 
Piccola gita fiorentina e ne approfitto per un fuori porta qui vicino in modo da poter fare anche un trekking. A circa 20 km dalla città, sulla sommità del colle di Montefiesole è immersa la Fattoria  Lavacchio. Prima facciamo il nostro semplice itinerario nelle campagne e tra i vigneti, riuscendo in qualche modo a schivare a tratti la pioggia che ci attacca soltanto sul finale degli undici chilometri. Anche se bagnati, ci attende la visita alla cantina che produce il docg Chianti Rufina (tra gli altri), olio, pane e salumi. L'azienda è biodinamica tra l'altro, non affatto semplice per un territorio così vasto e vario. La sua storia risale al 1700 r comunque già dal 1978 i proprietari sono stati pionieri del biologico, quando ancora era una pratica estremamente poco diffusa. Presente, all'interno della proprietà anche un cedro di 250 anni.

Album fotografico Wine Trek a Montefiesole 

Juventus 0 - Atalanta 1

 
Eh, l'ho vista così e così perchè mi ritrovo a Firenze. E forse è meglio così. Sembra meno pesante. Del resto, il risultato è questo perché non hai creato niente di importante. E poco conta se anche gli avversari non si sono rivelati pericolosi: hanno fatto la loro partita e te non li hai mai impensieriti. Succede quando pensi di controllare il gioco, fare un tiro e vincere di corto muso. Ma prima o poi lo capirà anche lui che il calcio è diverso? Non credo, perché ha sempre giocato (?) così. Amen 

giovedì 25 novembre 2021

Pieces Of A Woman (2020)

 
Regia: Kornél Mundruczó
Anno: 2020
Titolo originale: Pieces Of A Woman
Voto e recensione: 5/10
Pagina di IMDB (7.1)
Pagina di I Check Movies
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Innanzitutto i complimenti a Vanessa Kirby (con Shia LeBeouf) e all'audacia del regista per il lungo piano sequenza iniziale (oltre venti minuti) in cui la protagonista partorisce. Tra l'altro non so se fosse incinta veramente o dobbiamo ringraziare anche i maghi del trucco. Però ecco, come scena non mi ha detto nulla, anzi quella sezione più empatica e diretta del film che ci proietta dentro la vita della coppia è quella che ho trovato maggiormente noiosa. E con il senno di poi (inteso una volta terminato il film) pure fine a se stessa in quanto la pellicola dura più di due ore e quindi passa quel senso di appartenenza dello spettatore alle dinamiche relative alla nascita e in questo caso (SPOILER) della perdita di un figlio appena nato. Poi il film prosegue in una dramma di allontanamento e sofferenze, giuste, giustificate, comprensibili. Anche se purtroppo anche troppo ricercate con inserti all'interno della sceneggiatura che sterzano e divagano dal focus iniziale: al distaccamento emotivo della donna per il trauma subito ed alla, contrastante e maggiormente esplicita disperazione dell'uomo si aggiungono inutili tradimenti, ma soprattutto i diverbi madre figlia ed il difficile rapporto tra le due o addirittura le differenze di "classe" tra suocera e compagno. Senza che la regia ci faccia mancare una bella retorica, scontata, abusata e perbenista sul fatto che mai nessuna giustizia, penale o civile, potrà mai riaccendere la vita a chi l'ha persa. Grazie al cazzo. Per poi concludere, con un lieto fine carino che sistema tutte le cose. Incomprensioni che si risolvono, redenzioni che arrivano nei confronti di tutti, l'albero delle mele (finalmente colorato in contrasto con il grigiume spento della fotografia per il resto) che continua a dare frutti e quindi la vita che continua nonostante tutto. Grazie al cazzo di nuovo. Il risultato è che sono rimasto distaccato da tutto, seguendo la storia senza mai emozionarmi, nè con il virtuosismo iniziale nè con il proseguo che mischia il dramma per la perdita, i conflitti in famiglia ed addirittura un processo che si prende diversi minuti, ma come gran parte del film si svolge in maniera repentina. Molta sostanza, anche sapientemente snocciolata, ma anche auto compiacente.

 

martedì 23 novembre 2021

Chelsea 4 - Juventus 0

 

Presi a pallonate dall'inizio alla fine. Nonostante il servilismo dei telecronisti, anche il primo tempo, in cui la Juventus ha "tenuto" maggiormente, siamo sempre stati surclassati dagli avversari, tanto che finiscono in vantaggio e noi chiudiamo con un unico tiro in porta. Nel secondo tempo poi non c'è stata storia, presi a pallonate e si arriva velocemente sul tre a zero. Il Chelsea è Campione d'Europa in carica e prima nel proprio campionato, mentre la Juventus è soltanto ottava in Serie A: insomma un po' di differenza tra le due compagini c'è, ma al di là dei valori individuali a vantaggio degli inglesi, come al solito è mancato il gioco e di conseguenza la grinta. Non c'è mai stata la percezione di portare a casa un risultato positivo. Nel recupero calano il poker e stampano il sorriso sulla faccia di Allegri.

Outrage Beyond (2012)

 
Regia: Takeshi Kitano
Anno: 2012
Titolo originale: Autoreiji Biyondo (アウトレイジ ビヨンド)
Voto e recensione: 5/10
Pagina di IMDB (6.8)
Pagina di I Check Movies
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Film:
Otomo, uno dei personaggi “principali” dell’originale Outrage non è morto. Così è possibile creare un sequel in cui la yakuza di un Kitano più moderno e parecchio meno originale si presenta ancora una volta colma di sotterfugi, tradimenti, attacchi al potere ed un onore sempre più scimmiottato. Ne è la riprova il finale in netto contrasto con una messa da parte improvvisa di una lealtà caratteriale ormai andata a farsi benedire. Ed anche appunto Takeshi Kitano, nelle vesti di Otomo, sceglie la via della salvezza fisica più che quella spirituale: non si lancia contro il proprio destino in un’azione suicida e senza senso, se non quello di mettere in risalto il proprio onore. Sono numerose le carneficine presenti nella pellicola, anche se queste avvengono in maniera differente rispetto al precedente, alcune neanche vengono mostrate e ce le presenta una volta concluse o come se avvenissero all’improvviso. Anche la violenza è in quantità minore, non tanto rispetto al primo Outrage, quanto proprio al resto di una certa filmografia del regista. Abbiamo il dito mozzato a morsi, ma far pur sempre parte di quella ricerca insensata di dignità ed onore che va a perdersi, esattamente e parallelamente come la voglia di Takeshi di essere libero ed indipendente da un determinato tipo di cinema.  

Edizione: Box DVD
Il box contiene tutti e tre i film della trilogia in DVD alloggiati all'interno di un cartoncino rigido Gli artwork sono differenti per ogni custodia e se uniti, formano la faccia di Kitano sulla costina. La qualità video è molto buona per essere un DVD e ci si accontenta anche delle scene scure ed al buio. La traccia audio italiana è in multucanale e non sono presenti extra

domenica 21 novembre 2021

Keith Haring (Pisa, Palazzo Blu)

 
Come ormai capita ad ogni sua nuova mostra, il Palazzo Blu diviene un punto certo e di riferimento: quella sicurezza di non venire deluso con facilità.  Quella che si svolge in questi giorni (aperta venerdì 12 novembre fino al 17 aprile 2022) è dedicata a quello che probabilmente è tra i writer e rappresentanti della street art maggiormente conosciuti al pubblico: Keith Haring. I suoi omini del resto hanno fatto storia, e sono visibili un po' ovunque, anche su magliette e merchandising di vario genere che è difficile non aver visto mai. Sebbene parte delle sue opere siano state dipinte su muri o manifesti in svariati luoghi del globo (tra cui appunto Pisa che ospita sula facciata della chiesa di Sant'Antonio abate la sua ultima realizzazione Tuttomondo) la sua popular art si è contraddistinta sia per essere alla portata di tutti anche in termini di accessibilità e non sono infatti poche quelle presenti al Palazzo Blu. Queste fanno parte della Nakamura Keith Haring Collection, da cui ne sono state selezionate molte, in maniera da ricoprire a 360 gradi la vita dell'artista con serie di stampe, sculture, quadri su tela e disegni. Keith Haring oltre che un artista di grande talento è stato anche un attivista che si è focalizzato molto su alcuni temi quali la lotta all'AIDS (di cui è morto nel 1990) o l'emancipazione dei gay veicolando messaggi sociali e politici attraverso le sue creazioni. 

Album fotografico Keith Haring

sabato 20 novembre 2021

Lazio 0 - Juventus 2

 
Dopo la pausa per le Nazionali, ci risiamo. Con alcuni assenti e una Lazio che sta a tre punti sopra. La vittoria quindi, ma questo accade sempre, è l'unico obiettivo che conta. Un primo tempo in cui siamo come al solito più guardinghi che propositivi, ma anche gli avversari non ci impensieriscono molto, anzi per niente. Mani nei capelli quando già al dodicesimo o giù di lì si infortuna Danilo e deve entrare Kulu, ma dopo non molto la risolve Bonucci su calcio di rigore concesso dal VAR. La ripresa è migliore per certi versi, abbiamo qualche spazio in più e Chiesa, solo contro tutti, crea alcuni spunti interessanti, poi vanificati dai compagni di squadra. Altro rigore, altro tiro dal dischetto di Bonucci e doppietta. Vittoria meritata che ci permette di raggiungere i laziali, ma la strada per il quarto sembra ancora troppo, troppo lunga. 

venerdì 19 novembre 2021

Sir Gawain E il Cavaliere Verde (2021)

 
Regia: David Lowery
Anno: 2021
Titolo originale: The Green Knight
Voto e recensione: 6/10
Pagina di IMDB (6.6)
Pagina di I Check Movies
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Nonostante  due ore di film fantasy in costume, il risultato mi è piaciuto. Non tanto per la storia epica e cavalleresca che vede Galvano affrontare un viaggio colmo di insidie e prove, soprattutto introspettive, ma per la messa in opera di una trama che oggi sappiamo essere superata. Da questo tipo di letteratura prendono a mani basse infatti diversi cicli epico medievali che sfociano per ovvie ragioni nel fantastico o addirittura nel fantasy. Solitamente me ne sto alla larga, ma c'è da dire rappresentazioni scenografiche, costumi e fotografia rendono il tutto più che accettabile anche per i miei gusti. La storia parallela di Gawein, che ho sempre conosciuto come Galvano, il più valoroso cavaliere di Re Artù, si concentra essenzialmente sulla sua figura agli albori, alla conquista di quell'onore cavalleresco tanto difficile da ottenere se non ci si mette alla prova. La regia riesce, nonostante la prolissità di molte scene, a creare un road movie da romanzo di formazione ambientato in una terra lontana nel tempo con parti fantastiche, oniriche, mostri e spiriti che formano il nostro nuovo, futuro, possibile eroe. La fotografia gioca un ruolo essenziale nella riuscita del racconto epico come ad esempio con la rappresentazione di colori glaciali su Camelot, o l'utilizzo di diverse cromatura durante il viaggio. Ma anche le riprese che si allontano, girano su se stesse e si riavvicinano sui personaggi non sono da meno. Ed il tutto crea un confortevole risultato finale che sa trasporre il nuovo ed il moderno per quanto riguarda le tecniche cinematografiche su di una storia così antica.

giovedì 18 novembre 2021

Strappare Lungo I Bordi [Stagione1]

 
Anno: 2021
Titolo originale: Strappare Lungo I Bordi
Episodi: 6
Stagione: 1
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Su Zerocalcare non posso dire molto, conosco poco le sue opere. A parte la trasposizione cinematografica de La Profezia Dell’Armadillo, che mi ha fatto pure un po’ cacare, mi sono flashato sui suoi corti durante il lockdown forzato. E quelli sono ganzi per davvero. Infatti qualche mese fa, quando ho iniziato a leggere news riguardo ad una sua serie su Netflix sono entrato in modalità attesa, ed appena è uscita me la sono sparata subito. Non che ci vogliano chissà quali doti eh, si tratta di soltanto sei episodi davvero corti, che stanno sui quindici minuti l’uno. Quindi si farebbe presto anche se fosse nammerda. Il discorso è che invece sono fatti bene: inizialmente sembrano un’accozzaglia di aneddoti che ha messoautobiografici di Zero. Da piccolo, da adolescente, da adulto. Aneddoti che sembrano pure presi e messi lì, per fare il simpatico, e ci riesce, e con quella verve un po’ filosofico sfigata onesta e quasi scontata del tipo da “facciamo finta che mi importi una sega di tutto, ma invece mi ci scervello”. Insomma una serie di siparietti neanche troppo terra terra o semplicistici, ovvio, nessun trattato filosofico o esistenziale, ma neanche frasi spicciole da Smemoranda liceale. Un mix equilibrato che non risulta mai nè pesante nè sterile.  In un’ora e mezzo i temi generazionali (della mia, ma non solo) sono elencati in maniera disparata ed affrontati con il corretto appiglio ed una salsa ironica, malinconica, agrodolce. Strappa Lungo I Bordi è così, nella sua semplicità, un piccolo gioiello davvero meritevoli di ogni apprezzamento. Riesce, in tutta la sua brevità ad essere divertente e profondamente drammatico in un crescendo da romanzo di formazione indefinito e non concluso. E’ talmente facile ritrovarsi nelle situazioni descritte, se non in prima persona, almeno per empatia generazionale, che si può parlare di una sensibilità artistica, quella di Zerocalcare, che è vivida e realistica, che abbraccia il nostro modo di pensare ed elucubrare. Ci gira intorno, all’improvviso va diretto, poi si sofferma ancora ed ecco che giungi alla sesta e non ti sei neanche accorto che pochi minuti prima stavi ridendo e poi sei arrivato con una sorta di groppo in gola. Questa sua prova nel mondo animato spero che sia la prima di tante altre. Magari anche con un set o kit di doppiatori al suo seguito, giusto per non far parlare romano ai biellesi. 

mercoledì 17 novembre 2021

Outrage (2010)


 Regia: Takeshi Kitano
Anno: 2010
Titolo originale: Autoreiji (アウトレイジ)
Voto e recensione: 5/10
Pagina di IMDB (6.8)
Pagina di I Check Movies
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Film:
Takeshi Kitano nel 2010 torna a raccontare la mafia giapponese, la yakuza, e lo fa con una storia, scritta, diretta ed interpretata da lui, che si concentra sull'azione e la violenza, lasciando completamente in disparte i legami di lealtà tipici di questo mondo. Nel suo film non esiste alcun codice d'onore, se non utilizzato dai protagonisti per mero scopo personale, all'interno di una intricata rete di sotterfugi e strategie per il controllo e la conquista del potete. Abbiamo a che fare con criminali moderni, gangster della vecchia e della nuova guardia che devono sottostare a cambiamenti che virano verso piani sempre più spietati per i predominio territoriale. I piccoli faccendieri, come il protagonista Otomo dovranno soccombere di fronte agli screzi scatenati dai propri padrini in azioni via via sempre più complesse e drammatiche in cui tutti, delinquenti di piccolo o grande calibro, divengono vittime e burattini. La pellicola è una carrellata di di oltraggi, lotte e guerre intestine senza che lo sguardo della regia si soffermi, volutamente, sullo spessore psicologico dei personaggi. L'azione, anzi le azioni, sono al centro dell'opera e hanno il compito di funzionare come una reazione a catena, sempre in crescendo. Il film è comunque il primo capitolo di una trilogia, che probabilmente vedrà l'evolversi della situazione all'interno delle potenti famiglie mafiose del Giappone e non disdegnerà l'uso di sangue e violenza.

Edizione: Box DVD
Il box contiene tutti e tre i film della trilogia in DVD alloggiati all'interno di un cartoncino rigido Gli artwork sono differenti per ogni custodia e se uniti, formano la faccia di Kitano sulla costina. La qualità video è molto buona per essere un DVD e ci si accontenta anche delle scene scure ed al buio. La traccia audio italiana è in stereo e non sono presenti extra.

martedì 16 novembre 2021

Greg Egan - La Scala di Schild

 
Autore: Greg Egan
Anno: 2001
Titolo originale: Schild's Lagger
Voto e recensione: 3/5
Pagine: 239
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Trama del libro e quarta di copertina:
 Fase 1: su una lontana stazione spaziale, Cass e altri scienziati creano una microscopica area di neo-vuoto, con particelle e leggi fisiche diverse da quelle della materia ordinaria. Fase 2: l'esperimento ha successo e il neo-vuoto si rivela più stabile non solo del previsto ma anche della materia ordinaria. Fase 3: sarà quest'ultima a soccombere. A poco a poco il neo-vuoto si allarga, divorando la stazione e i sistemi solari circostanti. Fase 4 (seicento anni dopo): l'umanità si è abituata all'idea di vivere in una sorta di continua fuga da questo mostro del cielo. Ma non tutti vogliono scappare, tanto più che adesso esiste la "Scala di Schild", il sistema che permette il passaggio attraverso due universi...
 
Commento personale e recensione
Ammetto che a causa di miei mancanze teoriche sulla fisica la lettura, specialmente all'inizio non è stata semplice, salvo poi riuscire ad apprezzare alcune spiegazioni, grazie anche ad alcune mini ricerche sui temi. Resta però un romanzo non semplice se non si ha voglia di approcciarsi alla fantascienza hard di Greg Egan con serietà. Alcune spiegazioni, per me troppo tecniche, restano vere e proprie supercazzole. Ed il "problema" è che tale romanzo è per la maggior parte un insieme di spiegoni e teorie che vanno ben oltre l'immaginabile. Al netto di questo è bellissimo leggere l'universo transumanista e positivo di un futuro lontanissimo sognato e pensato dall'autore in cui il pericolo imminente è quello di un vuoto assoluto che si espande alla metà della velocità della luce per inglobare tutto ciò che si trova di fronte. Le grandezze, che siano infinitamente grandi o infinitamente piccole o infinitamente lontane vengono però descritte con una così bella e realistica lucidità che il lettore è davvero proiettato nel futuro ad oltre ventimila anni da qui. Con un po' di fatica, Egan riesce pure a districarsi in una storia che non annoia, anche se per ovvie ragioni pratiche l'azione è portata al minimo ed i personaggi si muovono al suo interno con il minimo di profondità possibile per un romanzo. Resta però un universo lontano e piacevole da leggere, senza comunque farsi un'abbuffata insensata di pagine.

Dumbo (2019)

 
Regia: Tim Burton
Anno: 2019
Titolo originale: Dumbo
Voto e recensione: 5/10
Pagina di IMDB (6.3)
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Film:
Deh lo so, ero piccino, ma il primo Dumbo, il cartone animato insomma, mi aveva fatto emozionare. Almeno credo. O comunque avevo capito quel senso di effetto placebo che la piuma può dare, anche se poi bisogna credere in se stessi per poter compiere anche imprese straordinarie. Oggi, che sono ugualmente piccino, ma più adulto ho voluto provare il live action (con tantissima aggiunta di effetti super mega speciali) di Tim Burton. Un po’ perché questo regista del fantastico spesso riesce a stupire ed metterci del suo, un po’ perché volevo vedere la storia di Dumbo in una chiave  più moderna. Sono stato accontentato da entrambi i punti di vista, eppure questa nuova versione dell’elefantino con le orecchie spropositatamente grandi, non mi ha convinto molto. E non c’entra l’età o il ricordo che posso avere dell’originale. Forse la delusione è arrivata dalle aspettative che si sono create all’improvviso dopo i primi minuti del film: mi sarebbe piaciuto vedere, anche se ovviamente dobbiamo fare i conti con un prodotto per bambini, in una rappresentazione più ricca del circo, magari più freak, con i personaggi che fossero un qualcosa di più rispetto a delle semplice comparse. Forse sarebbe stata però un’altra storia. E questa la sento un po’ zoppa appunto, perché si deve virare altrove, pur facendo leva su di una sorta di emarginazione fisica (Dumbo e Colin Farrell) o intellettuale (la ragazzina) che già possono essere temi presenti nella base, non può dipingere troppo il suo mondo e deve ovviamente seguire una sceneggiatura ben precisa. Il protagonista resta l’elefantino, anche se mi sarebbe piaciuto a questo punto vederlo esprimersi maggiormente, eppure Burton cerca di dare colore (anche dark se vogliamo) ai personaggi in carne ed ossa, lasciando però l’opera incompiuta. Se escludiamo appunto il babbo, gli altri sono privi di spessore pur essendo onnipresenti in quasi tutte le scene. Quindi abbiamo un remake di un grande classico che è riuscito dal punto di vista commerciale e del risultato finale, ma che preso singolarmente risulta un prodotto con le ali, o con le orecchie, tarpate
 
Edizione: bluray
Bluray semplice, ma con una resa video davvero ottima e traccia italiana in Dolby Digital plus addirittura in 7.1, da cui però mi aspettavo un qualcosina in più come senso di avvolgimento.  Gli extra sono:
  • Spettacoli del circo (8 minuti)
  • L'elefante nella stanza (6 minuti)
  • Costruito per stupire (8 minuti)
  • Scene eliminate (8 minuti)
  • Easter eggs in parata (4 minuti)
  • Fare i clown (2 minuti)
  • Bay Mine - Arcade Fire (video musicale)
 

lunedì 15 novembre 2021

Army Of The Dead (2021)

 
Regia: Zack Snyder
Anno: 2021
Titolo originale: Army Of The Dead
Voto e recensione: 4/10
Pagina di IMDB (5.8)
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Avendo guardato prima il suo prequel - spinoff Army Of Thieves, sono partito molto, ma molto prevenuto, lo ammetto.  In effetti non potevo aspettarmi niente di più, se non dare un senso maggiore alla virata zombistica dell'altro. Questo d'altra parte ha una maggiore prestanza fisica di robustezza per quanto riguarda le immagini, la fotografia e le scene d'azione. Ma il tutto si ferma lì e soprattutto fa a cazzotti con l'imbarazzante messa in opera della sceneggiatura, dei dialoghi e delle scene che ci presentano. Anche il fatto di iniziare con un'introduzione che sembra la sigla di una serie TV già in essere, non è una bella cosa. Snyder ci infila dentro al suo film con prepotenza e non si capisce bene se vuole essere un film serioso, il solito sugli zombi tra l'altro, una commedia divertente (che non lo è affatto) o una pellicola puramente di azione. Ecco su questo ultimo fatto possiamo anche discutere, ma anche se prendiamo in esame soltanto questo aspetto non c'è niente di esaltante. Non dico di nuovo, ormai non mi aspetto più un qualcosa di originale, ma almeno che riesce a prenderti ed intrattenerti. Oltre ai personaggi ridicoli che parlano ed agiscono in maniera ridicola, non si riesce ad andare oltre. E sì, ce lo potevamo davvero risparmiare.

Gran Trek del Fumaiolo

 

Ieri abbiamo superato i confini della moderna Toscana, per arrivare in Romagna e fare un lungo trekking ad anello sul Monte Fumaiolo. Dal 1400 infatti il territorio del comune di Verghereto era parte della Repubblica Fiorentina, fino al 1923 quando Mussolini, decise che dovesse far parte della sua Romagna per tutta una questione di vuota retorica derivata dalla nascita del Tevere. E' qui infatti che è situata la sorgente del fiume che attraversa Roma, la capitale. In una giornata che aveva previsto piogge dalla mattina alla sera, ce la siamo scampata con qualche goccia che non ci ha intimidito e ci ha permesso di completare questo anello fantastico attorno alla vetta più alta (1407 metri) dell'Appennino cesenate, da cui ammirare le vallate di Emilia Romagna, Toscana e Marche. L'autunno inoltrato in queste zone ci ha steso infiniti tappeti di foglie con i suoi variopinti e caratteristici colori per arrivare agli eremi di Sant'Alberico e della Cella, seguendo tratti della via Nova voluta da Leopoldo e del Cammino di San Vicinio. Lungo i boschi e foreste siamo arrivati anche alla sopra citata sorgente del Tevere da cui poter ricaricare le nostre borracce e proseguire per la scogliera della Moia ed il balcone panoramico dei Sassoni. Una parte di Appennino davvero interessante e più lontana dalle nostre zone, che merita senza dubbio attimi di ammirazione, pace e tranquillità.

Album fotografico Gran Trek del Fumaiolo

sabato 13 novembre 2021

Anghiari e Sansepolcro

 
Previsioni meteo negative, ma il massimo che colpisce gli intrepidi è solo un po' di nebbia. Così finalmente, dopo che mi era venuto il pallino durante il primo lockdown, riesco a vedere il caratteristico borgo di Anghiari e la sua piana, in cui i fiorentini vinsero una battaglia epica che permise loro il dominio della Toscana come la conosciamo. Poi è la volta di Sansepolcro, meno arroccato, ma con altrettanti spunti interessanti come il museo Aboca, delle erbe officinali, che sarebbero utili per l'influenza dell'odioso periodo invernale per Molotovkiki.

Album fotografico Anghiari e Sansepolcro 

venerdì 12 novembre 2021

Serata Degustazione all'Osteria

 

Circa tre settimane fa, sono incappato in un post su Facebook di Carlo de l'OSTEria, a Piombino. Pur frequentando molti locali della zona, sono rari i casi in cui pubblicizzo o pubblico qualcosa a loro riguardo sul blog. Questa però l'ho trovata una serata carina e diversa dal solito: Carlo comunque ci ha abituato da tempo ad idee vincenti nel mondo della cucina. Ad onor del vero si tratta di una semplice cena con degustazione, ma è bello scoprire anche nuovi abbinamenti di cibo con vini di aziende della zona. La collaborazione di questa sera è con l'Azienda Agricola Pietranova di Bolgheri e gli abbinamenti scelti sono i seguenti: 
  • Casa al Piano - Pappa al pomodoro con olio al basilico e filetti di acciughe
  • Pietranova - Ravioli di ricotta ed erbette con guanciale croccante e carciofi nostrali
  • Renzo - Spezzatino di manzo e maiale con funghi porcini
  • Liborio - Torta al cioccolato e caffè
  • Grappa 
 Quattro calici in degustazione per quattro portate, tutto servito e spiegato. Interessante anche la presenza di Lucrezia, rappresentante di Pietranova che per ogni bottiglia ci ha fornito le nozioni di base. 


giovedì 11 novembre 2021

I Don't Feel At Home In This World Anymore (2017)

 
Regia: Macon Blair
Anno: 2017
Titolo originale: I Don't Feel At Home In This World Anymore
Voto e recensione: 6/10
Pagina di IMDB (6.9)
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Mi trattengo dal dire che è un film pazzesco, semplicemente perchè non voglio esagerare, di pazzesco c'è che casualmente ho appena visto Come To Daddy senza  sapere che il protagonista fosse sempre Elijah Wood e che le due pellicole in un certo senso riescono ad assomigliarsi. Soprattutto nel fatto che fuggono entrambe dal poter essere etichettate e rinchiuse in un genere ben definito. Macom Blair, che è alla sua prima esperienza da regista, ci fa assaporare un gusto fortemente indie, riuscendo a presentarci una storia semplice semplice, ma che cresce ed diviene accattivante. Questo accade essenzialmente grazie ai due protagonisti: una non più giovane ragazza che subisce un furto nel proprio appartamento ed il suo strambo e chiuso vicino di casa pronto ad aiutarla. Entrambi questi personaggi, ben costruiti, si ritrovano alla perfezione nel titolo della pellicola: impareremo a vedere che sono due outsider della vita, emarginati per scelta propria o degli altri, ma non così tanto da risultare macchiette o clichè. Anche il ragazzo, che tra i due è forse quello maggiormente sopra le righe, riesce a districarti tra i momenti più serie quelli più simili alla commedia. Lei, parimenti, può sembrare inadeguata alle situazioni che le si presentano, ma allo stesso tempo cresce, cambia, muta, si abbassa a divenire simile a coloro che non riconosce come persone corrette. Si mette in proprio giocando a fare l'investigatrice privata, aiutata da quel vicino, patito di arti marziali (ma che è pur sempre Frodo) e scopre che il gioco è veramente una faccenda per duri. Le immagini, il montaggio e le musiche aiutano molto questo film ad entrarti dentro ed essere un buon prodotto, abbastanza originale, per niente commerciale.

mercoledì 10 novembre 2021

Come To Daddy (2019)


 
Regia: Ant Timpson
Anno: 2019
Titolo originale: Come To Daddy
Voto e recensione: 6/10
Pagina di IMDB (6.0)
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Come To Daddy non sarà certo un film sensazionale di quelli che si ricordano vivacemente o che avremmo voglia di rivedere più e più volte, ma si presenta come un qualcosa di non catalogabile , in cui il mix di generi che spaziano tra il pulp ed il drammatico, tra il noir ed il thriller violento, riesce a catturare l'attenzione dello spettatore. Nonostante la trama in fin dei conti non sia niente di speciale, ed addirittura si presenta come un qualcosa di estremamente noioso con il protagonista (Elijah Wood, ovvero Frodo) che va a trovare il padre, mai visto in vita sua, nella sperduta casa in riva al mare. Come si evince dalle citazioni in apertura del film, la prima di Shakespeare e la seconda di Beyoncè, avremo vari contrasti netti all'interno del girato. Ciò che la regia e la sceneggiatura ci regala con maggiore enfasi è un cambiamento repentino del registro, con punte volutamente esagerate e pulp in una deriva che supera e sovrasta il tema inizialmente accennato del rapporto padre - figlio. Il crescendo dell'assurdo però non decolla mai in negativo, anche se sono palesi le intenzioni del regista di non voler seguire una linea diretta di regole e sforando qua e là anche nella black commedy e nei toni drammatici. Il film è retto essenzialmente dalla figura (e dalla bravura) del protagonista, a suo agio in molte scene che lo mettono alla prova, così come nei primi piani dei dialoghi nella prima parte o in quelle più movimentate sul finire del film. Un esperimento interessante che sa di non essere esagerato.
 

Self/less (2015)

 
Regia: Tarsem Singh
Anno: 2015
Titolo originale: Self/less
Voto e recensione: 4/10
Pagina di IMDB (6.5)
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Film banale e semplice, più incentrato sulle inutili e prevedibili scene d'azione che sull'aspetto, quello sì interessante almeno in potenza, legato alla possibilità di trasferire la mente di una persona in un altro corpo. Non un tema originalissimo, ma uno di quei temi che con alti e bassi si fanno apprezzare, nel cinema come nella letteratura di fantascienza. Purtroppo la regia decide di non andare oltre ai fatti nudi e crudi, senza quindi alcuna sorta di approfondimento nè dal punto di vista scientifico (o fanta che sia) n+ da quello etico e morale. E sì, che scomoda pure il transumanesimo. Nella pratica, e non è uno spoiler, visto che già dopo la prima mezzora viene detto chiaramente, c'è un riccone  (cinico, spietato e vincente) che è malato terminale e si affida ad una compagnia estremamente border line che promette la vita eterna travasando la mente dal corpo ormai vecchio ed inutile ad uno più prestante e giovane creato in laboratorio. Il riccone, un asso nel suo campo, si limita ad una ricerca su Google per avere informazioni su questa compagnia. E già qui... Successivamente scopre, grazie ad alcune allucinazioni visive parecchio confusionarie, che il nuovo corpo (Ryan Reynolds) che lo ospita appartiene ad una persona vera che lo ha "venduto" allo scienziato senza scrupoli, per salvare la figlioletta da una terribile malattia. Lacrimuccia. Di conseguenza il vecchio bastardo nel corpo nuovo decide di muovere guerra allo scienziato che lo avrebbe "imbrogliato". Cattivone. In pratica un action movie senza alcuno stratagemma di realismo o di plausibilità travestito da film di fantascienza. La cosa più sconcertante è che praticamente neanche c'è il tempo di capire il carattere del protagonista e vedere un minimo di cambiamento nel suo atteggiamento tra il vecchio ed il giovane. Robaccia.

martedì 9 novembre 2021

Spiral - L' Eredità Di Saw (2021)

 

Regia: Darren Lynn Bousman
Anno: 2021
Titolo originale: Spiral: From The Book Of Saw
Voto e recensione: 4/10
Pagina di IMDB (5.3)
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La maggior parte del pubblico si sarà chiesta se ci fosse realmente necessità o bisogno di un ennesimo capitolo riguardante Saw. La risposta è ovvia e scontata: un categorico NO. La trama di questa nona pellicola però si distacca abbastanza da quella originale che ci ha visti impegnati nei capitoli precedenti. Non che sia un bene, ma sicuramente non è neanche un male. Vi sciuperò, si fa per dire, un po' la sorpresa con questo semi spoiler dicendo che qui l'assassino prende spunto dagli omicidi di John Kramer , ma la prende un po' larga. O meglio il modus operandi è simile, ma nessuna vittima ha una reale via di scampo. Quindi il gioco e le prove vanno a farsi benedire. Però non mi è dispiaciuto totalmente, visto che se ci pensiamo bene è davvero una saga infinita, ma qualche aspetto nuovo qui lo abbiamo. Ovvero il fatto che Jigsaw è divenuto talmente famoso che anche i serial killer, pur non essendo suoi seguaci, si rifanno a lui. La trama è semplice, un po' scontato il fatto che l'assassino sia Cosino lì, è ricolmo di clichè sugli investigatori, ma onestamente credevo che potesse essere parecchio peggio. Di conseguenza la mia delusione non è stata alimentata a sufficienza.

lunedì 8 novembre 2021

Underwater (2020)

 
Regia: William Eubank
Anno: 2020
Titolo originale: Underwater
Voto e recensione: 4/10
Pagina di IMDB (5.8)
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Noioso, scontato e prevedibile film di fantascienza che sposta la location in cui un classico equipaggio di sopravvissuti deve lottare contro le avversità e pericolosi esseri, dallo spazio alle profondità marine. In pratica la novità, che poi di novità neanche si tratta, sta tutta qui: nell'aver ambientato la storia ai una decina di migliaia di chilometri sotto l'acqua. Peccato che oltre ad avere una trama tediosa, dialoghi copiaincollati da altri film di serie B ed una totale mancanza di realismo, neanche sembra che le (dis)avventure dei nostri eroi stiano avvenendo sul fondo oceanico. Si respira ogni tanto, ma parecchio alla lontana un po' dell'atmosfera alla Alien: soltanto perchè regia e sceneggiatura cercano di scopiazzare una Ripley sottomarina che neanche lega le stringhe all'originale. Ma diciamo chiaramente che questa è la cosa più piacevole perchè perlomeno è una sorta di omaggio ad un qualcosa di più grande. Per il resto una storia semplice che non cattura lo spettatore e che deve fare i conti con un realismo stentato, sia per le dinamiche di movimento dei personaggi che passeggiano sul fondale della Fossa delle Marianne come se fossero in Val D'Orcia a primavera , sia per i cosiddetti mostri delle profondità dalle improbabili ed improponibili sembianze atte più a stupire un bambino che a renderle confacenti a tali profondità. Poi sta disgraziata (spoiler) fa esplodere una bomba nucleare uccidendo le bestiole e chissà quanto altro per dare la pennellata ecologista finale. Assassina.

domenica 7 novembre 2021

Monte Labro ad anello da Arcidosso

 

Dopo uno stop dedicato a qualche gitarella riprendo alla grande con le escursioni di gruppo (ancora Maremma Trek) per fare un sensazionale anello che parte e termina da Arcidosso, in provincia di Grosseto e tocca la cima del monte Labro (o Labbro). Questo, con i suoi 1193 metri si posiziona non distante dal più conosciuto Monte Amiata. Il suo territorio fa infatti parte della Riseva Naturale omonima di circa 600 ettari. Questa parte più nascosta della Toscana, nascosta nell'entroterra è un luogo decisamente calmo e tranquillo, tanto che nel corso degli anni è divenuto il centro della comunità giurisdavica di Davide Lazzeretti da lui fondata intorno al 1870, l'anno in cui venne completata la torre presente sulla cima del monte. Questa movimento religioso si poneva come obiettivo una rivisitazione della Chiesa Cattolica volta al sociale ed allo stato di diritto. Sempre sul Monte Labbro, da tempi decisamente più moderni , è presente il tempio di Merigar West, costruito negli anni ottanta dalla comunità tibetana che in questo luogo selvaggio ha trovato pace e spiritualità.


Album fotografico Monte Labro ad anello da Arcidosso

sabato 6 novembre 2021

Juventus 1 - Fiorentina 0

 

Partita dura e difficile senza troppe occasioni da parte nostra, ma senza subire mai nessun pericolo. La sblocchiamo sul finale, anche se questa volta avremmo meritato di farlo un po' prima, almeno sulla traversa di Chiesa che trema ancora. Non Chiesa, ma la traversa. Lui non ha brillato come ci si può aspettare da questo tipo di giocatore, ma si è impegnato ed ha permesso anche alla Juventus di giocare in vantaggio numerico per circa venti minuti. Siamo tornati alla vittoria di corto muso, che non è apprezzabile, ma sicuramente meglio rispetto alle ultime due sconfitte. Tre punti importanti che annientano la partita stagionale degli avversari che ora possono tornare a parlare di quanto deve essere cotta la bistecca perfetta. Tre punti che non servono ancora a farci a tornare là dove ci spetta, ma che aiutano a respirare visti i disastri delle precedenti partite. Cerchiamo adesso di continuare a lavorare con attenzione.

A spasso per... Terradonnà

 

Altra, ed ultima per questo 2021, escursione gratuita organizzata dal comune di Suvereto (con l'ausilio de La L'Istrice) che ci porta a conoscere il territorio ed alcune delle sue aziende. Realtà locali come Pasquini e Ridulfo, già visitata esattamente un anno fa e e l'Azienda Vinicola Terradonnà su cui mi soffermerò, poichè la visita si è concentrata maggiormente su questa. Abbiamo potuto infatti conoscere la sua storia che risale addirittura agli cinquanta quando la terra era coltivata essenzialmente per il sostentamento della famiglia, per poi arrivare agli anni ottanta, puntando invece alla qualità riguardo ai vitigni  e cercando di sfruttare le innovazioni in ambito vinicolo pur mantenendo forte il legame con la tradizione. Per i cogliere i maggiori benefici dal terreno argilloso, arido in superficie, i filari sono a non più di 120 cm l'uno dall'altro e al coltivazione viene eseguita perlopiù manualmente. Anche la costruzione e la gestione della cantina sono state studiate in modo da valorizzare il tipo di produzione, elegante ed internazionale, che la proprietà intende portare avanti. Abbiamo avuto modo di degustare un Bixbi 2018 (50% sirah - 50% sangiovese) ed un Kalsi 2020 (vermentino), accompagnati da bruschette con olio di loro produzione.

Album fotografico A spasso per... Terradonnà

venerdì 5 novembre 2021

The Trip (2021)

 
Regia: Tommy Wirkola
Anno: 2021
Titolo originale: I Onde Dager
Voto e recensione: 6/10
Pagina di IMDB (6.9)
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The Trip, I Onde Dager in originale norvegese, è secondo me il lavoro più maturo di Tommy Wirkola che non  snatura il proprio modo di fare cinema, ma riesce a creare un'opera a tutto tondo che spazia dal thriller drammatico all'horror grottesco con punte di black humor e splatter. La sceneggiatura risulta anche abbastanza originale pur facendo leva su temi già visti quali il difficile rapporto nella vita coniugale o il sequestro in una baita isolata da parte di loschi individui. A tenere alto il livello di attenzione ci pensa pure Noomi Rapace, sempre sul pezzo, aiutata dal meno conosciuto Askel Hennie. Ciò che però riesce ad esaltare maggiormente il film è la spirale con curve improvvise e strette con cui si fondono i vari generi e che lasciano lo spettatore sempre sull'attenti. Un'opera del genere potrebbe riuscire sia calcando la mano sui suoi aspetti divertenti, su quelli violenti e pure su quelli drammatici. Wirkola fa un grande passo ed unisce il tutto senza strafare, ma al tempo stesso facendoti divertire e stare in ansia. Non manca l'utilizzo di sangue e lotte, schianti che avrebbero ucciso la leggera Rapace anche solo dopo dieci minuti di girato e situazioni al limite del tragicomico. Nonostante i vari temi ed i salti, anche improvvisi, tra un genere e l'altro risulta equilibrato e stilisticamente di alto livello, questa volta pure negli effetti speciali e nel trucco. Unica nota negativa, per quanto mi riguarda, sono le grafiche didascaliche sui flashback, ormai abusate ovunque. Consigliato, imprevedibile e bello da gustarsi tutto d'un fiato.

giovedì 4 novembre 2021

Army Of Thieves (2021)

 
Regia: Matthias Schweighöfer
Anno: 2021
Titolo originale: Armt Of Thieves
Voto e recensione: 4/10
Pagina di IMDB (6.4)
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Un tedesco simpatico è come una vergine dentro ad un casino. Se non impossibile, difficile trovarlo. E non è questo caso. Lo pseudo thriller in questione ha tinte troppo da commedia fin da subito per risultare accattivante. Ladri, casseforti inespugnabili con una storia leggendaria alle spalle, dovrebbero creare curiosità ed intrigo, ma non è affatto così. La regia cerca di rendere vivace molte scene con l’ausilio dell’azione mascherata da divertimento, ma il risultato è scarso. Come lo è il ripetitivo scassinamento dei forzieri moderni e le immagini che ci arrivano dall’interno per mostrare gli ingranaggi: lo spettatore non è trasportato minimamente nella difficoltà che potrebbe trovare il protagonista nello svolgere il suo lavoro. E non c’è neanche, di conseguenza, apprezzamento per la sua proverbiale bravura tanto che si limita a girare le manopole ed a sentire il “tic” con l’orecchio. Il resto sono appunto le immagini degli ingranaggi che si posizionano al loro posto e permettono alla cassaforte di essere aperta. Ho trovato poi sconcertante il sottofondo da horror zombie che non c’entrava proprio niente con la storia. Salvo poi scoprire, mea culpa, che questa pellicola fa parte di un progetto ben più ampio: si tratta infatti di un prequel – spinoff di un altro film (che ancora non ho visto, anche se ormai sono curioso): Army Of Dead. Sapendo questo, magari il tutto ha più senso e quindi anche i personaggi, o almeno quello principale. Voglio sperare che sia così. Preso come film singolo invece lascia con tanti dubbi riguardo alla sua fattura ed utilità. 

mercoledì 3 novembre 2021

Il Vesuvio 1942 anni fa

 

Quando arrivi a Napoli una delle prime cose che saltano all'occhio è quell'imponente montagna a due passi dalla città. Appena la vedi senti l'impulso di arrivare in cima. E sai che quel monte non ha una semplice vetta, sebbene il percorso, o percorsi, possano essere alla portata di chiunque. Come tutti sanno infatti il Vesuvio è un vulcano attivo, quiescente. L'ultima sua eruzione risale al 1944, ma quella più famosa è quella del 79 DC raccontata da Plinio il Vecchio (che vi morì) e da Plinio il Giovane, testimoni diretti di tale avvenimento. In questa occasione, con un'eruzione pliniana di estrema violenza vennero distrutte Pompei, Ercolano e Stabia ed è proprio a causa delle sue numerose eruzioni che la sua forma è cambiata nel tempo. Viene da pensare ancor più facilmente che conquistare la sua vetta sia un'impresa in un certo senso sempre differente nel corso dei secoli. Quella volta di 1942 anni fa, era il 24 ottobre, e la forza sprigionata fu paragonabile a decine di migliaia di bombe di Hiroshima. In aria furono scaraventate circa un milione e mezzo di tonnellate ceneri e rocce incandescenti ogni secondo. Una devastazione inimmaginabile, considerando che tutto il materiale espulso da tale violenza ricadde pesantemente a terra per quasi una giornata intera , coprendo e soffocando a 300 gradi Pompei e Stabia. Mentre andò addirittura peggio ad Ercolano, colpita in pieno dalla colata che raggiunse il doppio dei gradi e una velocità di circa 150 km/h. Gran parte di ciò che stava ai piedi del Vesuvio è visitabile tutt'oggi come parco archeologico, altre zone sono state sostituite da campi o strade o nuovi edifici che fanno parte dei comuni alla sua base. La cosa affascinante è che lui è sempre lì, dormiente, silenzioso e immobile agli occhi più distratti, ma al tempo stesso è studiato e tenuto sotto controllo, essendo il più famoso vulcano della storia ed anche uno dei più pericolosi per la popolazione. 

martedì 2 novembre 2021

Juventus 4 - Zenit 2

 
Le ultime due di campionato non le ho potute vedere poichè ero in gita, oltretutto a Napoli, quindi neanche era il caso di andare a cercare un locale che le trasmettesse. Per fortuna non ci ho neanche pensato e sono passato direttamente a questa piacevole vittoria in Champions. Piacevole sia per il risultato, sia per il gioco visto, che seppur con numerose sbavature è stato senz'altro maggiormente spumeggiante rispetto a tutte le altre partite viste finora, con poche eccezioni. L'avversario magari non era di quelli più blasonati, ma neanche Udinese, Verona, Sassuolo e così via lo erano. E ci hanno preso a bastonate sulle gengive. I tre punti di questa sera ci mettono davanti alla qualificazione certa e matematica, permettendoci magari di concentrarci anche sul disastroso campionato che stiamo affrontando. Molto bene Dybala, che speriamo sia veramente ritrovato, anche se bisogna vedere a livello di continuità come si comporta. Anche gli altri non mi sono dispiaciuti affatto. Se si gioca con qualità si possono prendere anche due reti, l'importante è segnarne di più. Se il discorso vale per gli amanti dell'1 a 0, vale anche per questo risultato.

Cristo Velato e Figlio Velato

 

Tra le mille cose che Napoli propone a turisti e non solo ci sono importantissime opere d'arte, addirittura uniche nel loro genere. Tra queste spicca il Cristo Velato, una scultura in marmo presente nella Cappella di Sansevero. Questa è stata eseguita nel 1753 da Giuseppe Sanmartino, sebbene in primo momento l'opera fosse stata commissionata da Raimondo di Sangro al più famoso Antonio Corradini, il quale però morì poco dopo aver terminato il bozzetto a grandezza naturale in terracotta e quindi non completò mai l'opera. All'interno della Cappella, che a mio modesto avviso vale la visita, anche se non ospitasse la scultura de il Cristo velato, sono presenti altre opere dello stesso Corradini, perfettamente inserite in un contesto che abbraccia il simbolismo religioso e quello massonico. Non tutti sanno però che sempre a Napoli è presente un'altra scultura marmorea, realizzata dall'artista Jago in  tempi più recenti (nel 2019) e presente attualmente nella Chiesa di San Severo fuori le mura nel rione Sanità, dopo essere stata lavorata a New York. Ho avuto la fortuna di visitare per prima l'opera originale, di cui purtroppo non è possibile scattare foto e successivamente quella più moderna di Jago che esalta ancor di più questo connubio tra tradizione e voglia di rinascita. Non a caso è stata posizionata in una zona di Napoli più emarginata socialmente. La figura del bambino sotto al velo rimanda al Cristo di Sanmartino ed alla sua sofferenza, pur non restando un'opera prettamente religiosa. Se capitate a Napoli, non scordate di fare un salto quindi anche nella Chiesa di San Severo, oltre che alla Cappalla di Sansevero e non fatevi confondere dai nomi simili, sia per le opere, sia per i luoghi che le espongono. 

You [Stagione 3]

 
Anno: 2021
Titolo originale: You
Stagione: 3
Numero episodi: 10
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La terza stagione di You riesce a prenderti nonostante ormai credo che il tema principale sia più che esaurito e gli autori cerchino in ogni modo di creare situazioni che non risultano molto credibili. Il protagonista si ritrova ingabbiato in un pericoloso matrimonio con un Love, una persona estremamente instabile e pericolosa anche per lui stesso, ed abbiamo un evolversi di scene che quasi mai risultano necessarie. Parlo di quelle incentrate sugli omicidi: ok i protagonisti sono disturbati mentalmente ed agiscono spesso d'impulso, ma poi paiono essere in grado anche di pensare e pianificare. Ci ritroviamo quindi ad un susseguirsi di errori da aggiustare e tanta carne al fuoco da espandere che alla fin fine è ripetitiva e ridondante. Si arriva facilmente alla conclusione perchè alla fine ciò che conta per lo spettatore è colmare la curiosità che si crea piano piano . Resto dell'idea che di sbagliato,  non solo in questa stagione, ma proprio in tutta la serie c'è l'empatia che si cerca di creare con il pubblico per l'uomo sbagliato (qui accompagnato anche dalla moglie) e si cerchi pure di giustificarlo con i flashback relativi alla sua infanzia. 

lunedì 1 novembre 2021

Napoli #5: ritorno a casa

 
La vacanza a Napoli è già volta al termine. Le nostre quattro giornate sono state dense e divertenti, affascinanti pure, ed hanno rivelato un sacco di sorprese inaspettate. Certo, la vita da turista è davvero semplice e sappiamo che non coincide con quella di coloro che vivono la città quotidianamente, ma il paragone lo faccio essendo appunto stato turista in moltissime città del mondo: ciò che solitamente apprezzo maggiormente è il poter vedere anche la storia tramutata in tradizione e gli aspetti umani che impegnano muri, palazzi, vie, strade, piazze, rioni, borgate e quartieri. Non ovunque si respira l'aria presente a Napoli, o se lo si fa avviene in porzioni piccole e frammentate. Turismo, globalizzazione e commercializzazione hanno portato numerosi benefici, ma anche una sorta di appiattimento generale per ciò che riguarda quelle che avrebbero dovuto essere peculiarità e particolarità tipiche di ogni luogo. Tutto questo è presente pure a Napoli, ovviamente, ma il resto ha una forza di resistenza maggiore, per nulla arrendevole. Tale aspetto quindi è quello che cerco spesso quando faccio il turista che non si "accontenta" di vedere, guardare ed apprezzare le attrazioni, ma cerca di assaporare tutto a 360 gradi. 

Napoli #4: vedi Napoli e poi.. il Vesuvio

 
Ultima giornata intera in terra partenopea e ci diamo da fare rimettendo nuovamente la sveglia presto per iniziare il nostro viaggio verso Ercolano prima ed il Vesuvio poi. Qui abbiamo il primo intoppo della giornata, perché pur essendoci appoggiati al servizio TramVia per l'andata ed il ritorno e pur sapendo del costo extra del biglietto per entrare al Parco Nazionale, ecco che scopriamo che non esiste biglietteria e dobbiamo affidarci ad un mariuolo con portatile e wifi che ci deve procurare l'entrata al prezzo che pare a lui. Comunque ci facciamo il nostro bel percorso basso e successivamente i circa 1,5 km con 200 d+ (che bello trekking anche in una vacanza turistica) ed eccoci sulla bocca del cratere. Con qualche sbuffo di fumo. Tutto veramente suggestivo anche se poi il pomeriggio sentiamo il bisogno di tornare al nostro amato centro storico, passare dal mercato di Porta Nolana e fare una merenda da Leopoldo (l'infante) con caffè spaccanapoli e frolla. La serata prosegue nel più elegante Vomero.

Album fotografico Napoli #4