mercoledì 28 febbraio 2018

Juventus 1 - Atalanta 0

Quarta finale consecutiva raggiunta. Non male, considerando che le ultime tre ci hanno visto alzare il trofeo. La Juventus, forte del risultato dell'andata parte male e subisce costantemente la pressione avversaria. In maniera quasi agghiacciante per il primo quarto d'ora. L'Atalanta sembra crederci maggiormente ed è sistemata bene in campo. Nonostante questo la juve, pur subendo, può gestire e provare alcune ripartenze per rendersi pericolosa. Il risultato finale dà ragione ai bianconeri che a maggio troveranno nuovamente il Milan sul loro cammino ed abbiamo capito in questi anni che la Coppa Italia è un trofeo che vogliamo aggiungere in bacheca. Adesso è già ora di pensare al campionato ed alla Champions, sperando che i giocatori riescano a mettere più grinta in campo ed a creare le giocate migliori del loro bagaglio. Avanti così, #finoallafine.

Le Regole Del Delitto Perfetto [Stagione 2]




Anno: 2015 - 2016
Titolo originale: How To Get Away With Murder
Numero episodi: 15
Stagione: 2
 
Rispetto alla prima stagione cambiano un po' di cose: viene leggermente meno la parte strettamente "legal" ed aumenta quella thriller, con una serie quasi infinita di colpi di scena, intrecci, situazioni amorose tra i protagonisti ed un maggiore approfondimento del passato. Inizialmente ho fatto un po' più di fatica a seguire o affezionarmi alle situazioni, ma mano a mano che proseguono gli episodi, la visione scorre più velocemente e con un ritmo più invogliante. Questo perchè alcuni misteri vengono chiariti, anche se altri ne vengono aggiunti.Manca un po' il senso della realtà, alcune trovate sono sì ingegnose, ma al tempo stesso fantasiose e possono sembrare forzate. Nel complesso si guarda bene, anche se magari di 15 episodi ne potevano fare soltanto 12 togliendo le parti inutili. Peccato che su Netflix attualmente siano fermi a questa seconda stagione, conclusa in maniera tale da spingerti a guardare la terza.

martedì 27 febbraio 2018

Sin City - Una Donna Per Cui Uccidere (2014)




Regia: Frank Miller, Robert Rodriguez
Anno: 2014
Titolo originale: Sin City: A Dame To Kill For
Voto e recensione: 6/10
Pagina di IMDB (6.5)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon

Film:
Degno sequel, ed anche un po' di prequel, per Sin City: manca l'effetto novità, ma la continuità è un fattore fondamentale per la riuscita. Si lascia guardare ed ascoltare alla grande. I dialoghi sono prettamente di stampo noir come piacciono a me. L'unione di atmosfere cupe, fumettose e un incessante utilizzo della CG lo rendono, insieme al suo predecessore, un film unico. La trama è forse più debole e meno vivace, ma interessante ed il cast è davvero sensazionale, sia nelle piccole che nelle grandi parti. Un po' di nota stonata nelle sequenze tarantiniane asiatiche (anche se Tarantino qui non c'è) ma in tutto il resto si respira l'hard boiled e il noir, con alcol, fumo, violenza, frasi da duri e disperati. Sembra di ritornare indietro nel tempo nonostante la modernità del montaggio e della fotografia. Secondo me un altro film da non perdere.

Edizione: bluray 
Versione a disco unico sia in 2D che in 3D. Audio italiano in DTS HD MA e i seguenti extra:

  • 15 minuti di Sin City 2: il green screen (17 minuti)
  • Jessica Alba è Nancy
  • Eva Green è la donna per cui uccidere (4 minuti)
  • Joseph Gordon-Lewitt è Johnny (2 minuti)
  • Josh Brolin è Dwight (3 minuti)
  • Gli effetti speciali (7 minuti)
  • Gli stunt e le controfigure (6 minuti)
  • Trailer

lunedì 26 febbraio 2018

The Ring 3 (2017)




Regia: F. Javier Gutierrez
Anno: 2017
Titolo originale: Rings
Voto e recensione: 4/10
Pagina di IMDB (4.5)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon (cofanetto DVD)

Film:
 Terzo capitolo della saga occidentale su The Ring. Più moderno, basta VHS, eppure se un file ha dimensioni maggiori rispetto al precedente, non è possibile copiarlo. Mah. Roba da matti, sarà colpa della formattazione di Apple, tranne che poi in due secondi lo carichi sul web e lo inoltri a tutti i contatti. Vabbeh, lasciamo perdere le forzature di tipo tecnico, il cinema ci ha abituato anche a peggio. Passiamo ad una storia, altrettanto forzata, in cui si fa luce sulle origini di Samara e sua madre. Con i protagonisti che si trovano casualmente immischiati in un intreccio investigativo e sanno sempre cosa fare: scava qui, guarda lì, chiedi di là. Dal punto di vista horror è una pellicola scarsa, confusionaria, che riesce a tenerti incollato alla TV sol perchè speri che prima o poi accada qualcosa. Quando ormai è troppo tardi, stai per finirlo e quindi continui nella visione. Passabile, visto che hanno atteso tanto per girarlo, potevano inventarsi qualcosa di più.


Edizione: cofanetto DVD
Il disco DVD è contenuto in un cofanetto dedicato alla trilogia americana del franchise. Dimensioni ridotte e slipcover verticale, i tre dischi trovano giovamento da come sono alloggiati. Il disco in questione contiene il film, audio italiano in Dolby Digital 5.1 e questi extra:
  • Il terrore chiude il cerchio (12 minuti)
  • Il ritorno di Samara (9 minuti)

sabato 24 febbraio 2018

Il Declino (1927)




Regia: Alfred Hitchcock
Anno: 1927
Titolo originale: Downhill
Voto e recensione: 5/10
Pagina di IMDB (6.2)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon

Film:
Alfred Hitchcock ne ha fatti veramente tanti e sembra quasi in ogni epoca. Questo, datato 1927 è il vecchio che ho visto, eppure è addirittura il suo sesto lungometraggio, e non certo il primo di successo. Cinema in bianco e nero, muto, con una trama abbastanza semplice e leggera, ma il maestro riesce comunque a metterci del suo, essenzialmente nel mostrare al pubblico le scene oniriche e di passaggio tra il reale e l'immaginato. Non si tratta di un thriller o di una film al cui centro vi è un omicidio, ma resta un intreccio che segue il personaggio principale, un ragazzo retto e di successo che non tradisce l'amicizia, ma si ritrova di fronte ad una veloce ed inesorabile discesa (mostrata anche metaforicamente all'interno della pellicola). Un po' frettoloso ed in contrasto con tutta la storia è il lieto fine invece.

Edizione: DVD
Semplicissima versione in DVD con una qualità video che non esalta, ma che neanche presenta sbavature eccessive, anzi nel complesso si può definire molto pulita. L'audio, a traccia unica ovviamente, è un Dolby Digital stereo ed abbiamo i subs (non sempre corretti) in italiano opzionabili. Gli extra:

  • Still gallery
  • Documentario "il periodo inglese" (23 minuti)

La Mia Vita Da Zucchina (2016)




Regia: Claude Barras
Anno: 2016
Titolo originale: Ma Vie De Courgette
Voto e recensione: 6/10
Pagina di IMDB (7.8)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon

Film:
Prima che qualcuno parta col dire che è troppo smielato, o buonista, o moralista, dico invece che affronta un tema crudo e difficile rendendolo adatto sia a grandi che piccoli. E questa è una cosa fondamentale per la riuscita di un film di animazione che vuole essere realistico e schietto, ma al tempo stesso lasciare un messaggio positivo. La Mia Vita Da Zucchina ci riesce pienamente utilizzando una storia di dolore e di sofferenze, che non per forza di cose debba essere statica e negativa in ogni suo aspetto. C'è speranza e poesia non solo nel lieto fine, ma anche in tutta la struttura che presenta un insieme di emozioni forti che l'animazione in stop motion è in grado di trasmettere allo spettatore. Passati i minuti iniziali in cui cerchi di capire se Zucchina è un maschio o una femmina, è facile farsi prendere in modo empatico da tutti i personaggi. Alcuni hanno una psicologia solo accennata, ma anche la caratterizzazione fisica e visiva dà modo di apprezzarne le differenze. L'unica cosa che mi dispiace è che si tratta di un film francese, e mi tocca fargli i complimenti.

Edizione: bluray
Inspiegabilmente la CG Enterteinment ha inserito Una Vita Da Zucchina al filone Start Up! ed io ne ho approfittato lo scorso anno. Dico inspiegabilmente perchè si tratta di un prodotto nuovo, che poteva tranquillamente essere distribuito in bluray senza scomodare la volontà di noi consumatori. La custodia, in pieno stile CG è della Scanavo che adoro e prediligo rispetto alle normali e semplici amaray. Qualità video impeccabile, quattro tracce audio, originali ed italiane sia in stereo che in DTS HD MA ed i seguenti extra:

  • Trailer
  • Making of (11 minuti)
  • Io faccio film (1 minuto)

La via del serverless... L'unica possibile?

Momento nostalgia pesa. Ieri casualmente stavo guardando tra le mie email quelle che occupano maggiore spazio. E trovo uno scambio dell'estate del 2007 con Shinji, un amico di una vita passata fa. Quando il nickname erano la propria carta d'identità ed i nomi veri su internet un abominio. Erano i tempi dei pirati, del filesharing e di tante altre belle cose che oggi esistono ancora, ma che non sono più come una volta. Stavamo parlando dell'uscita "02" (ovvero la terza, dopo la "00 e la "01") di un giornalino in pdf da distribuire online per p2pforum.it (e qui è d'obbligo la lacrimuccia). Negli anni ho contribuito ad alcuni magazine (ricordo con piacere anche La Gazzetta Del Pirata) ed era davvero una cosa bella. Nella email in questione c'era una bozza provvisoria, ma quasi definitiva che curava appunto Shinji. Riporto qui l'articolo che scrissi per quell'estate: purtroppo è impossibile riproporre l'impaginazione, le immagini ed i link, essendo molti riferimenti spariti.

 “Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie”. Non è la prima volta che apro un articolo con questa frase del celebre Ungaretti. E forse ciò è anche abbastanza preoccupante, in quanto significa che è proprio vero. La situazione del p2p è paragonabile alle foglie degli alberi autunnali: solo quelle dei sempreverdi resteranno attaccate ai rami. Purtroppo la situazione generale a mio avviso è veramente critica:
  • - Lo sviluppo dei software P2P sembra essersi fermato (1)
  • - Varie board chiudono i battenti sotto le pressioni delle major 
  • - Le board esistenti seguono sempre più un modello monopolistico che rallenta la concorrenza 
  • - I vari casi Logistep stanno dando duri colpi all’utenza, cogliendo nel mucchio 
Il panorama italiano subisce tutti i punti sopra elencati. Infatti facendo un’analisi molto approssimativa possiamo vedere che i software maggiormente utilizzati sono sempre gli stessi, e questo comporta sì dei lati positivi, ma anche aspetti negativi che riguardano la rintracciabilità della massa. E’ sempre più facile quindi colpire nel mucchio, e gli utenti che usano regolarmente p2p di tipo anonimo come ants non sono un numero consistente dell’insieme. Non riporto statistiche o sondaggi, che mostrano una fotografia temporale di questo aspetto, ma mi limito ad esporre le mie sensazioni di utente che frequenta diversi canali di informazione sul p2p. Sempre in Italia abbiamo poche grandi board che trattano la diffusione di opere per mezzo p2p. E queste non sono certo immuni da denunce o attacchi da parte di terzi. Proprio mentre sto scrivendo l’articolo PhoenixItalia ha avuto problemi con il proprio fornitore di servizi in Malesia e il famoso DrunkenDonkey è stato momentaneamente costretto a togliere i riferimenti ai link ed2k, sempre per problemi legati al proprio ISP.Ogni board del genere è attaccabile e rappresenta un faro che ad un certo punto della sua esistenza emanerà troppa luce. Una luce che oltre ad attirare l’attenzione, abbaglierà anche gli occhi dei detentori del diritto d’autore che non ci penseranno due volte prima di cercare di abbattere tale faro. Recentemente proprio su DrunkenDonkey è stata aperta anche una sezione volta a sensibilizzare l’utenza sul tema della sicurezza informatica. Già, la sicurezza e l’anonimato, sono gli unici stracci con cui l’utente odierno del p2p può vestirsi per poter camminare tra la folla diminuendo i rischi di essere aggredito. Ma l’utente italiano spesso non si preoccupa di ciò, vive alla carlona, vuole la pappa pronta e non si sogna minimamente di rinunciare alla semplicità in cambio di uno stile più certo e sicuro. Certe volte però il giochino termina, e come una massa di pecore belanti, gli utenti italiani si muovono alla rinfusa. Come drogati dalla celebre “spezia link ” cercano le soluzioni più strampalate pur di non vedersi togliere la possibilità di scaricare attraverso un forum. Non è la prima volta che accade una cosa del genere, e sicuramente non sarà l’ultima. Questi anni non sono mai stati facili per gli utenti p2p, ed ecco perché chi ha visto la cosa nascere fin dall’inizio, in un certo senso mette determinati avvenimenti in preventivo. Ecco perché è semplice dire “prima o poi chiuderà” : perché è sempre stato così, e perché siamo abituati a vivere in questo modo. Come le foglie sugli alberi nella stagione autunnale. Non è possibile pensare alle board come ai diamanti deBeers: “per sempre” non esiste in questo mondo. Ed ecco che, come in passato spunta una nuova possibilità… La strada del serverless. Strada che diciamocelo, non è semplice soprattutto fino a quando i “grandi” del p2p non vorranno adottarla. Per board con oltre 400mila iscritti, o con un numero assai elevato di frequentatori, è forse impensabile spostare il tutto di punto in bianco su questa nuova tecnologia. Ma sarebbe a mio avviso auspicabile che venisse presa lentamente in considerazione e si cercasse anche il modo di educare certa utenza al loro utilizzo. Il primo passo quindi dovrebbe essere fatto dagli staff di alcune grandi board che potrebbero indirizzare una parte dell’utenza maggiormente curiosa nei confronti dell’anonimato, verso alternative comunque gestite grazie all’esperienza acquisita da tali staff. Ma di cosa si tratta nello specifico? Cosa sono e come potrebbero essere utilizzate queste alternative serverless? Come premessa tengo a precisare con un pizzico di orgoglio che ad oggi esistono due sistemi per creare board anonime e senza l’ausilio di server, ed entrambi i progetti sono italiani. Si tratta di KeyForum ed Osiris. Le differenze tra i due non sono molte se non che il primo è open source ed il secondo è a sorgente chiuso, ma più stabile ed attualmente più sviluppato. Attraverso software del genere è possibile creare board indistruttibili in quanto non si appoggiano a servers, ma sfruttano la tecnologia p2p. Dal punto di vista economico quindi riesce ad abbattere uno scalone importante: forum con centinaia di migliaia di utenti, possono essere aperti e gestiti praticamente da chiunque, senza la necessità di spendere ingenti somme di denaro, cercare sponsor o essere in bilico tra esistenza e non grazie alle donazioni dei propri utenti. Inoltre agendo come uno software p2p, più utenti sono connessi e più il tutto funziona nel migliore dei modi. Non c’è la possibilità di vedersi chiudere il sito da un momento all’altro, perché non c’è un server da chiudere. Il database è distribuito sui pc degli utenti connessi, ed è cifrato. Ma la cosa più importante relativa a questo progetto è il suo anonimato. Ovvero non è possibile risalire ad un IP collegandolo al nick di un utente. Per questo pur avendo il database condiviso su migliaia di computer sarà impossibile stabilire chi è il releaser che ha rilasciato l’ultima copia di un determinato file. O almeno non è possibile agendo sul forum. La board serverless è basata sulle chiavi pubbliche/private RSA per garantire l'univocità di utenti e messaggi. Dal momento che ogni client rispedisce senza modifiche ogni messaggio che riceve, non è possibile sapere se un messaggio è stato generato da chi me lo ha effettivamente inviato. Questa è una delle tante caratteristiche presenti in KeyForum ed utilizzate anche su Osiris in maniera simile. L'efficacia sta proprio qui. Se poi pensiamo alle potenzialità di abbinare una board serverless all’utilizzo di un programma p2p anonimo come ants, si possono ben capire i risvolti pratici del tutto. Si tratterebbe di una rivoluzione non di poco conto, che dovrebbe viaggiare sempre con i seguenti principi: - Educazione dell’utente nei confronti di sicurezza ed anonimato - Utilizzo di software p2p anonimi - Utilizzo di board serverless anonime Tutto questo sarà l’unica via possibile per metterci al riparo? Non possiamo dirlo con certezza, ma si tratterebbe di buoni passi in avanti e neanche di rinunciare a diritti acquisiti.

venerdì 23 febbraio 2018

Non Nuotate In Quel Fiume 2: Lo Scontro Finale (2017)

Regia: Roberto Albanesi
Anno: 2016
Titolo originale: Non Nuotate In Quel Fiume 2: Lo Scontro Finale
Voto e recensione: 2/10
Pagina di IMDB (n.d.)
Pagina di I Check Movies
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Film:
E' il seguito del primo e non viene abbandonato il carattere prettamente amatoriale o casereccio. Per dirla come all'interno del film stesso, siamo di fronte a qualcosa di Serie B, anzi Z. Lo sappiamo noi, come lo sanno loro. La parte splatter o slasher o cosa altro avrebbe dovuto essere, viene un po' messa da parte, ma aumenta (in quantità, non in qualità) la componente demenziale. Superate le decine di minuti introduttive, si entra nel vivo e questa volta almeno dal punto di vista del montaggio o della fotografia (ci sono pure un paio di "effetti speciali") c'è maggiore lavoro dietro, il che lo rende più fruibile. Certo, battere il primo era semplice, forse la presenza costante di Albanesi nel cast dà, maggiore verve con il suo personaggio. Di sicuro loro si sono divertiti un monte, e sono anche riusciti nella produzione e nella distribuzione. Ciò non toglie che si tratta di un prodotto quasi casalingo.

Edizione: DVD
Resto tra i fortunati possessori delle 200 copie di questa edizione (con la numero 87) sempre di Home Movies e nello stile della prima, con un buon artwork, un menù simpatico e la cartolina all'interno. La traccia audio italiana è in stereo e questa volta gli extra sono meno corposi:
  •  Trailer
  • 2 videoclip musicali
  • Interviste (15 minuti)

Django Sfida Sartana (1970)



Regia: Pasquale Squitieri
Anno: 1970
Titolo originale: Django Sfida Sartana
Voto: 4/10
Pagina di IMDB (5.7)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon (Cofanetto Django Unlimited)

Film:
Uno spaghetti western legato alla figura leggendaria di Django ed a quella di Sartana, che scopro soltanto adesso essere anche questa molto legata all’ambiente. Una trama rocambolesca e forzata nell’inizio per creare un presupposto affinchè i due si possano incontrare ed unire (sfidare è un parolone, neanche usano le pistole). Non sono un patito del genere, sebbene ultimamente non mi dispiacciano questi tipi di film, però anche in questo caso abbiamo soltanto due personaggi che "prestano" il nome non tanto a degli attori, ma proprio ad un soggetto che non risulta proprio uguale (almeno per Django) a quello visto in altre circostanze. Insomma, è un pistolero qualsiasi, eroe buono che cerca vendetta e giustizia. Decisamente non esaltante, anche se la macchinazione iniziale poteva essere approfondita e studiata in maniera più coinvolgente.

Edizione: cofanetto Django Unlimited
Collezione di 4 DVD (l'originale e tre apocrifi) dedicati a Django. Il cofanetto è di un semplice cartoncino che racchiude le edizioni sciolte dei singoli film. La resa video è accettabile vista l'età. L'audio è solo in italiano ed usa il Dolby Digital stereo. Gli extra sono:
  • 3 schede biografiche
  • Il cow-boy dalla faccia pulita (14 minuti)

giovedì 22 febbraio 2018

La Mosca (1986)



Regia: David Cronenberg
Anno: 1986
Titolo originale: The Fly
Voto e recensione: 7/10
Pagina di IMDB (7.5)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon

Film:
Certe volte credi di aver visto un film, ma è soltanto la sua poderosa nomea che te lo fa immaginare. Lo guardo così per la prima volta a trent’anni passati, e provo a subire le emozioni che avrei avuto in passato. Pollice alzato per tutti i novanta minuti. Una fantascienza orrorifica in pieno stile Cronenberg, che continuo ad apprezzare sempre di più. Geniale e sconvolgente, anche quando si tratta di girare un remake (L’Esperimento Del Dottor K) degli anni cinquanta. Quindi la trama e le scenografia seguono delle linee ben definite, ma il regista ci mette del suo, creando un personaggio che al tempo stesso è sia il soggetto positivo che quello negativo, e soprattutto ci mostra quel malato e terrificante abbandono e mutamento della carne che lo contraddistingue da sempre. Effetti speciali, anzi trucco, davvero superlativi ed un ritmo interessante in crescendo. Una metamorfosi, fisica e psicologica che colpiscono lo spettatore, anche quello sfortunato che vede il film a distanza di decenni: ogni scena è legata all’altra, senza che ci si perda nell’inutilità di alcuni dialoghi, nel trash di alcuni trucchi, nella violenza esasperata di alcuni omicidi. No, tutto questo non serve a La Mosca, che si presenta con un copione schietto, un Premio Oscar per il trucco, scene raccapriccianti ma mai fini a se stesse. Pellicola imperdibile e da recuperare a tutti i costi.

Edizione: DVD
Versione un po’ povera, ma con qualità video accettabile nonostante la poca definizione su molti dettagli. Audio italiano soltanto in stereo, mentre multicanale per l’originale. Gli extra:
  • Trailer
  • Dietro le quinte (7 minuti)
  • 5 interventi (8 minuti)

mercoledì 21 febbraio 2018

Pruvo: prenota hotel al miglior prezzo

Sempre più spesso oggi riusciamo ad organizzarci una vacanza senza il timore di diventare il turista malcapitato della vecchia pubblicità di Alpitour. Già da anni, riuscire ad organizzare stando comodamente davanti al pc, o utilizzando lo smartphone è diventata una cosa alla portata di tutti: voli, alberghi, auto a noleggio, escursioni, visite guidate, assicurazioni mediche... Si può fare tutto tramite internet appoggiandoci ai vari siti specializzati o generalisti che offrono migliaia di offerte. Lo si può fare mentre si viaggia, lo si può fare sul posto, lo si può fare con mesi di anticipo, ognuno ha le proprie esigenze e necessità. Alcune volte mi capita di prenotare "sommariamente" con cancellazione gratuita, cercando il posto migliore per me ad un prezzo il più possibile vantaggioso. Insomma, lo fanno tutti, non è che ho scoperto l'acqua calda. Stare però dietro ai cambi di prezzo può risultare faticoso o non immediato. Pruvo, non il primo, ma che io conosca l'unico totalmente gratuito, fa il lavoro sporco al posto tuo. Basta inoltrare via email la prenotazione (magari con cancellazione gratuita appunto) effettuata tramite i vari Expedia, Booking etc e loro sondano alla ricerca di offerte migliori o più vantaggiose per la medesima sistemazione. E' possibile che trovino un calo di prezzo sia tramite la stessa piattaforma che avete utilizzato, sia tramite una nuova. Qualche giorno fa ho inoltrato a Pruvo alcune prenotazioni fatte per la mia prossima vacanza. Fino ad oggi ciò che avevo scelto risultava la soluzione più economica, poi ecco che mi arriva l'avviso via email (si può accedere anche ad una propria area personale sul sito) che mi proponeva varie opzioni a prezzo più basso, sia con cancellazione gratuita che non. Nel mio caso è bastato andare Hotels e procedere per scegliere la sistemazione che volevo, tornare su Expedia ed annullare la vecchia per ricevere il rimborso. Semplice, e 7% risparmiato. Poco? Non importa, va benissimo. Poi ho inoltrato sempre a Pruvo il nuovo codice di prenotazione, così se trovassero un'offerta migliore possono basarsi sull'ultima. Cosa ci guadagnano loro se è totalmente gratuito? Semplicemente in sponsorizzazioni ed affiliazioni usando il link presente sul loro sito (non obbligatorio) per fare la nuova prenotazione. Spero che mi arrivino altre email per le ulteriori sistemazioni che ho scelto.

Link diretto a Pruvo.

Blade Runner 2049 (2017)


Regia: Denis Villeneuve
Anno: 2017
Titolo originale: Blade Runner 2049
Voto e recensione: 9/10
Pagina di IMDB (8.2)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon (Whisky Edition)

Film:
Godo. Ho iniziato subito, fin dalle prime immagini, ho iniziato anche con le piccole (che poi sono immense) cose come la musica, prepotente e graffiante; ho iniziato a godere quando ho capito che sarebbe stato un capolavoro come il suo predecessore. Sono un fan e non lo nascondo, anzi ne vado fiero: quello di Ridley Scott è forse il mio film preferito, e quando in molti si interrogavano retoricamente in negativo sulla necessità di un sequel (remake? reboot? che altro?) io me ne stavo zitto ed in fondo in fondo ci speravo in un qualcosa di fatto a modino. Poteva essere, anzi lo esigevo, come per Fury Road!!! E lo è stato, si capiva subito. Approvo quanto scritto da Roikin su MiniFisto e vi rimando anche a quella lettura. Le tematiche, l'ambientazione il modus operandi sono un continuum con il primo, senza omaggi o forzature, senza scopiazzamenti, senza qualsiasi elemento negativo si possa inserire in un seguito. Questo bimbi miei è un altro capolavoro. Ti delizia dai piccoli particolari, come il pianoforte e ti accompagna fino alla fine (che arriva dopo un po') con dialoghi ("io so cosa è reale") che in maniera elegante non negano e non confermano la versione Director's Cut che tutti noi amiamo. E il futuro, così improbabilmente vicino, è quello sporco, piovoso, di un cyberpunk oggi superato, eppure di un intrigante senza fine. Realistico e paurosamente reale messo su con effetti speciali che per la prima volta mi hanno da tanto tempo mi hanno fatto saltare come se fossero una novità. Ma poi: il dubbio capovolto. Solo questo basterebbe: qui non è l'uomo che si interroga sul fatto di essere un replicante, ma è il replicante che si pone domande sul suo essere umano. Bomba insomma. In ogni sua parte.

Edizione: Whisky Edition
Tra le tante versioni in commercio ho scelto la Whisky Edition, che come suggerisce il nome è abbinata a due bicchieri, copie di quelli utilizzati nel film da Deckard. Sono bicchieri veri da utilizzare magari con un Johnny Walker (l'edizione limitata ha prezzi stratosferici), anche belli consistenti da circa 350 grammi l'uno. Riportano la scritta Blade Runner 2049 in bianco senza che questa sia troppo invasiva. Alcuni hanno lamentato la presenza del copyright, che per me non è così fastidiosa, ma in effetti poteva essere più piccola, o posta nella parte inferiore. Per quanto riguarda il contenuto home video, abbiamo due dischi entrambi bluray. Sul primo c'è il film, qualità impeccabile per il video e tre tracce audio (originale, italiana e portoghese) tutte in DTS HD MA. Il secondo disco è prettamente dedicato agli extra:

Disco 1:
  • La creazione del mondo di Blade Runner 2049 (22 minuti)
  • Prologhi (28 minuti)
  • Blade Runner 101 (11 minuti)

Disco 2:
  • Essere umani (17 minuti)
  • Lotte del futuro (6 minuti)
  • Due diventano uno (5 minuti)
  • Vestire la pelle (6 minuti)
[BD] (2017) - Blade Runner 2049

lunedì 19 febbraio 2018

Non Nuotate In Quel Fiume (2016)




Regia: Roberto Albanesi
Anno: 2016
Titolo originale: Non Nuotate In Quel Fiume
Voto e recensione: 1/10
Pagina di IMDB (4.6)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon

Film:
Ho dovuto aggiungerlo su MyMovies Pro e k ci può stare, ho dovuto creare la scheda su I Check Movies, e lo avevo già fatto per un altro titolo, ma non mi era mai successo di aggiungere un film senza neanche 5 voti su IMDB. C'è sempre una prima volta. Non me ne voglia nessuno, del resto il mio giudizio conta meno di zero, ma se si vuole uscire allo scoperto con una produzione è anche giusto che si subiscano le critiche. Ed a me il film in questione non è proprio piaciuto per niente. E non lo dico con la cieca convinzione che ogni prodotto debba essere immacolato o perfetto, so che alcune pellicole sono il frutto di tanto lavoro , magari iniziato anche in maniera goliardica come per Aglien, ma dal momento che si superano le mura di casa, lo scambio delle chiavette ed i dvd masterizzati, un attimino bisogna pensare anche al pubblico. Il carattere ironico e da commedia, quel gusto un po' retrò in stile VHS, quegli omaggi (o mancanza di sceneggiatura originale  e solida) non bastano. Che lo abbia fatto appositamente o meno conta poco. Addirittura uno degli extra contenuti nel DVD è di gran lunga migliore, come recitazione, luci, montaggio: se come risultato voleva che il film fosse volutamente brutto, c'è riuscito.

Edizione: DVD numerato
E' la prima edizione a nome Home Movies, e sono felice di averla: compro spesso da loro ed hanno delle vere e proprie chicche, come anche in questo caso (nonostante il film in sè non lo abbia apprezzato). Edizione limitata posseggo la 93 di 200 copie. All'interno anche una cartolina con sul fronte il logo di Home Movies e sul retro un'introduzione scritta dal regista Roberto Albanesi. Qualità video buona (le immagini sono volutamente sporcate dall'effetto VHS) ed audio in DD stereo, Come extra:

  • Trailer
  • Cortometraggio di prova del film (4 minuti)
  • Intervista a Albanesi e Brusa per One TV (21 minuti)
  • "Brivido" - la serie completa (41 minuti)

La Casa Di Carta [Stagione 1]



Stagione: 1
Anno: 2017
Titolo originale: La Casa De Papel
Numero episodi: 13

Iniziamo con cosa non va: la serie tv spagnola è composta da 15 episodi di una durata decisamente corposa. Netflix ha diviso invece la stagione in due parti, con episodi più brevi e numerosi, mettendo online solo i primi 13, e rendendola quindi non conclusa. Una mossa che non è piaciuta affatto. Comunque abbiamo una bella serie, intrigante, in stile americano ma dal carattere latino. Per certi versi anche troppo; avevo letto infatti che gli spagnoli “si scusavano” per aver dato al mondo le telenovelas, e che avrebbero rimediato con La Casa Di Carta. Diciamo che qui qualche strascico sentimentale non richiesto è invece presente, ma si fa ben guardare, considerando che puntata dopo puntata ti incuriosisci sempre di più e vuoi andare avanti. A chi non piace vedere ed affezionarsi al piano criminale perfetto? Tantissimi soldi, nessun morto e una preparazione maniacale sono gli ingredienti di questo colpo sensazionale. Non è una cosa originale al cento per cento, ma si difende bene e pur prendendo spunto da altri lavori, ha una sua anima ed un suo corpo. Il ritmo è sostenuto specialmente nelle scene con maggiore carico d’azione, ma non mancano flashback che danno maggiori informazioni sulla preparazione della rapina del secolo e sulla vita privata dei protagonisti. Anche se non tutti vengono bene analizzati, anzi un paio risultano più che inutili. La parte investigativa lascia più a desiderare, mentre il focus è concentrato quasi totalmente su come è ben organizzato il colpo e sulle contromosse che vengono messe in atto di volta in volta. Speriamo che la seconda parte arrivi presto.

domenica 18 febbraio 2018

Torino 0 - Juventus 1

Il derby è e sarà sempre una partita insidiosa. Non inizia nel migliore dei modi neanche sulla carta viste le numerose assenze juventine e subito al terzo minuto si infortuna Higuain costretto ad uscire poco dopo. La Juve impiega troppo tempo per cercare una quadratura in campo che possa creare pericoli al Torino, a causa anche (o soprattutto) della disposizione degli uomini in campo. Inizialmente ci sono evidenti problemi nel creare gioco, ma arriva il vantaggio grazie ad un assist di Bernardeschi ed alla rete di Alex Sandro. La Juve non stupisce, ma neanche subisce pericoli che possano compromettere il risultato. La formazione rimaneggiata e le difficoltà che abbiamo potuto incontrare non sono state sfruttate dall'avversario. Juventus mediocre,ma Toro quasi inesistente ed ancora tre punti importanti che ci tengono attaccati a Napoli (che dovrebbe avere vita facile in casa contro la Spal).

sabato 17 febbraio 2018

Il Fantasma Del Palcoscenico (1974)




Regia: Brian De Palma
Anno: 1974
Titolo originale: Phantom Of The Paradise
Voto: 6/10
Pagina di IMDB (7.4)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon

Film:
1974: non è un errore. Brian De Palma riesce a sfruttare il genere musical e modificarlo secondo le sue esigenze, creando un film moderno e adattando una sceneggiatura che prevede più spunti e soggetti differenti come Il Fantasma Dell'Opera o Il Ritratto Di Dorian Gray e Faust. Lo fa anche visivamente mescolando caratteri grotteschi, fantastici, onirici e surreali, per dar vita ad una sensazionale, forse bizzarra per l'epoca, pellicola decisamente pop. De Palma guarda al mondo della musica, al successo, ai mezzi per raggiungerlo con un prepotente occhio critico che mette in risalto, in maniera decisamente esplicita, tutto ciò che artisti e produttori sono intenzionati a mettere sul campo. Lo si può guardare senza sosta, apprezzandolo sia dal punto di vista registico, fotografico e del montaggio, ma anche assaporandone i contenuti musicali, senza il timore del kitsch o della noia estrema che può derivare da belletti e cantato. Una gradita sorpresa, drammaticamente esasperante, ironica nel dissacrare lavori letterari del passato. Anche questa volta De Palma non delude, anzi sa il fatto suo e lo propone al cinema.

Edizione: bluray
CG Entertainment ci propone finalmente una versione in bluray che si difende bene appunto considerando l'età del film. Un po' fiacche le (numerose) scene scure, mentre dai colori vivaci ed accesi le altre. Il comparto audio prevede il Dolby Digital in stereo sia per la traccia originale che per quella italiana. Gli extra sono:

  • Trailer
  • TV Spots
  • Making of (50 minuti)
  • Bloopers (14 minuti)
  • Galleria fotografica

First Team: Juventus [Stagione 1]




Anno: 2018
Stagione: 1
Titolo originale: First Team: Juventus
Numero episodi: 3

La Juventus è sbarcata su Netflix. La prima società calcistica a livello mondiale ad avere una propria "docu-serie", ma la squadra di Torino ha già abituato tifosi e sportivi con iniziative del genere come il film Bianconeri. Juventus Story del 2016. Del resto è la squadra più titolata a livello nazionale e tra quelle che hanno il maggior numero di trofei a livello europeo, quindi l'interesse del colosso americano di streaming può sembrare quasi un atto dovuto. Da ieri, in contemporanea in ogni Paese raggiunto da Netflix, sono state inserite le prime tre puntate (saranno sei in totale) relative alla parte iniziale di questa stagione. Ed è già subito un successo, risultando "tra i più visti" nell'apposita sezione della piattaforma. Questa sorta di documentario originale si concentra totalmente sulla stagione in corso, andando ad analizzare gli obiettivi, i risultati, i successi (e non) con i volti dei maggiori protagonisti. La serie, pur essendo indirizzata ovviamente anche ai tifosi, secondo me è interessante soprattutto per gli sportivi di tutte le altre nazioni, che non hanno una conoscenza a 360 gradi del nostro campionato. Infatti il tifoso italiano (anche quello che "odia" i bianconeri) è già consapevole delle gesta straordinarie della Vecchia Signora e si ritrova piacevolmente (in base al tifo) all'interno di questa stagione. Chi simpatizza da fuori, o magari è interessato in quanto sportivo, può farsi invece un'idea ancora più forte sui record e la crescita della "leggenda Juve" dentro e fuori i confini nazionali. Una prova decisamente interessante, unica nel suo genere, che mi rende ancora più orgoglioso di seguire questa maglia e questi colori. Purtroppo la voce narrante in italiano non è proprio il massimo, anzi è un misto tra un commento RAI ed una audio guida per una mostra artistica mediocre. Consiglio quindi di utilizzare quella in inglese.


venerdì 16 febbraio 2018

It (2017)


Regia: Andy Muschietti
Anno: 2017
Titolo originale: It
Voto e recensione: 6/10
Pagina di IMDB (7.5)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon 

Film:
Qualche anno fa ho riguardato It, la mini serie originale del 90, e proprio nelle ultime righe ho manifestato il mio desiderio di vedere una nuova trasposizione cinematografica del romanzo di Stephen King. I limiti ed i pregi del precedente sono ormai accertati, e questa volta, secondo me si sentiva il bisogno di dare una seconda occasione a Pennywise. Sono rimasto piacevolmente colpito dal risultato finale. Come spesso accade con i titoli molto chiacchierati, mi sono tenuto alla larga da recensioni, commenti, opinioni ed addirittura trailer. Volevo godermelo totalmente, tanto che non ho pensato che si potesse trattare solo della prima parte. Eh sì, errore da principiante, questo è It: Capitolo Uno. Il seguito, uscirà il prossimo anno, e ci tocca attendere. Lo farò con impazienza, sono curioso di vedere la parte dei ragazzini adulti, ed a questo punto mi aspetto molto. Non è stato possibile mettere da parte la nostalgia e le emozioni che da piccolo mi hanno invaso, così conoscendo la già la trama ma soprattutto l'atmosfera che ci sarebbe stata, le aspettative crescevano durante la visione. C'è da dire che le differenze, sia con il primo film, che con il libro sono abbastanza marcate. Queste discrepanze le considero raramente come un problema, a meno che non stravolgano il senso di una storia e non ne catturino gli elementi fondamentali. L'essere basato o l'ispirarsi sono cose differenti dalle fedeli trasposizioni, e per me va bene così. Ci vuole infatti anche qualche ingrediente nuovo. Shining altrimenti sarebbe un film brutto perchè non fedele. It è un film horror in cui la paura è uno dei soggetti principali. Ok ci sono i ragazzini, ma la paura è l'espressione del male che prende la forma (non solo) di Pennywise ed è ciò che va affrontata. In questo la pellicola fa un ottimo lavoro andando a scavare e portando a galla gli elementi tipici del romanzo di formazione. Il gruppo dei perdenti, proprio perchè unito, affronta queste paure, cresce nonostante le debolezze accentuate di ogni personaggio. Mancano i salti temporali così che ci possiamo concentrare sulle vicende dei ragazzini e la produzione non debba fare salti mortali per poi lavorare con calma alla seconda parte. La scelta è condivisibile, anche se poi cresce a dismisura l'hype per i loro volti da adulti: negli atteggiamenti e nella psicologia i personaggi sono già formati e inconsciamente ti proietti su ciò che potrai vedere in futuro, con uomini più vecchi di 27 anni. It, è un'avventura, è un horror, è una storia intrigante che lavora ancora una volta sull'aspetto nostalgico. E questa volta è ancora di più "per noi": la trama è ambientata nel 89, quindi il club dei perdenti siamo noi da piccoli, molto più che nel film o nel libro originale. It convince in tutto: dalla fotografia al montaggio, dal trucco al cast, dai dialoghi e dalle emozioni. 

Edizione: steelbook
L'edizione steelbook di Amazon è forse quella con l'artwork peggiore, ma lì per lì non pareva male. Qualitativamente è invece impeccabile, una vera goduria video e audio (italiano in DTS HD MA, originale anche in Atmos). Gli extra:
  • Pennywise lives! (16 minuti)
  • The losers' club (16 minuti)
  • Author of fear (14 minuti)
  • Deleted scenes (15 minuti)
[STEELBOOK] (2017) - It

mercoledì 14 febbraio 2018

Juventus 2 - Tottenham 2

Si parte fortissimo: doppietta di Higuain in neanche dieci minuti. Ed è già goduria. Poi un po' guardinghi, un po' difensivisti ci facciamo schiacciare per buona parte del primo tempo, e gli inglesi accorciano le distanze. Allo scadere del 45° ecco però un'altra ghiotta occasione per Gonzalo: il rigore però lo stampa sulla traversa. Pare iniziare meglio il secondo tempo, ma sprechiamo alcune occasioni ed arriva il pareggio, che ha tanto il sapore della sconfitta. La Juventus non riesce a riaprire la gara, ed a tratti sembra neanche non riuscire a reagire. Il Tottenham a conti fatti ha meritato il risultato, e ci ha imposto un possesso palla che abbiamo cercato di arginare con il contropiede. Difficile il passaggio del turno, tra i pareggi disponibili, quello con due reti in casa è il peggiore. E se giocano così, è dura davvero. Specie se si cammina come in campionato.

martedì 13 febbraio 2018

Loving Vincent (2017)




Regia: Dorota Kobiela, Hugh Welchman
Anno: 2017
Titolo originale: Loving Vincent
Voto e recensione: 7/10
Pagina di IMDB (7.9)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon

Film:
Spettacolare. Ma non solo per la forma, ed anche quella conta eh. Si tratta del primo film interamente dipinto su tela. Su tela, ripeto. E gli oltre mille dipinti, realizzati da 125 artisti, riprendono tutti lo stile di Van Gogh. Geniale come idea, ed oltretutto riuscitissima, con un effetto sublime che ripercorre tutta la durata del film. Un tipo di animazione mai vista prima, che sorprende ed allieta, specie se si ama questo pittore e la sua storia. Quale modo migliore di raccontare un’avventura dedicata a Van Gogh utilizzando il suo medesimo stile? E la trama non risulta, come potrebbe accadere facilmente, noiosa, scarsa di spunti, o di tipo documentaristico. La sceneggiatura sfrutta sapientemente sia alcune lettere scritte da Vincent al fratello Theo, sia l’alone di mistero che si è creato attorno al suicidio dell’artista, forse in maniera leggermente romanzata, così da far appassionare lo spettatore che segue l’atteggiamento “investigativo” di Armand Roulin. Il giovane, nell’adempiere il compito di consegnare l’ultima corrispondenza, inizia a conoscere la vita del pittore e prende a cuore la faccenda di fare chiarezza sulla sua morte. Ci si affeziona insomma, lo si guarda con ammirazione per scoprire gli ultimi tristi atti finali di una vita fuori dagli schemi. Una bellissima ed emozionante prova visiva

Edizione: bluray Special Edition
Proprio come il film, anche l’edizione con slipcover in canvas è di ottima fattura. Sembra di avere un quadro tra le mani. All’interno la custodia con apertura a libro e bellissimi artwork su entrambi i lati. A corredo anche 5 cartoline da collezione. Bluray con immagini in 4:3 e audio italiano in DTS HD MA, cosa volere di più? Glie extra:
  • Aggiornamenti Kickstarter (17 minuti)
  • Making of (23 minuti)
  • L’animazione (6 minuti)
  • Interviste (21 minuti)
  • Intervista a Douglas Booth (13 minuti)


[BD] (2017) - Loving Vincent

lunedì 12 febbraio 2018

The Cloverfield Paradox (2018)




Regia: Julius Onah
Anno: 2018
Titolo originale: The Cloverfield Paradox
Voto e recensione: 5/10
Pagina di IMDB (5.8)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon (colonna sonora)

Mhhh, avevano (un po') ragione i detrattori. Anche se una delle ultime mode adesso è criticare i film che escono come Originali Netflix. In questo caso però in effetti questo terzo capitolo (???) che viene dopo Cloverfield e 10 Cloverfield Lane è sicuramente il più debole. Non che sia fatto male, ma la sceneggiatura risulta un po' troppo vecchia, poco innovativa ed anche un po' ripetitiva. Nonostante il tema di fondo sia interessante ed anche intrigante. Non c'entra nulla con i vari Alien, ma un minimo lo ricordano, d'altra parte la struttura lo ricorda vagamente. Di contro ha che si segue bene, non ha una lunghezza esagerate che lo rende noioso, e nel complesso gli effetti speciali sono al passo coi tempi pur senza strabiliare. Visto l'andazzo dei primi due, mi aspettavo un qualcosa, non di epico, ma di forte impatto. Invece manca a livello di soggetto di un colpo netto che ti faccia restare a bocca aperta. C'è da dire anche che come produzione Netflix, non sia affatto male, ma ancora una volta una prova di coraggio a metà: buoni loro ad accaparrarsi i diritti, un po' codardi gli altri a non farlo passare anche (almeno per adesso) dai soliti canali tradizionali. E' il mondo che cambia, magari in un'altra dimensione sarebbe passato prima dal cinema.

Velociraptor su Google Maps

Ultimamente mi è capitato spesso di guidare, cosa che faccio davvero raramente e con poco piacere, per fare alcuni mini viaggi in Italia. Sono navigatore dipendente, trovo un certo appagamento non solo nel vedere le mappe e tranquillizzarmi con il tragitto da effettuare, ma anche con l’orario previsto di arrivo, i km da percorrere e così via. Molte volte ho utilizzato il TomTom con una certa soddisfazione, tanto da esserne eletto utilizzatore dell’anno per tre edizioni consecutive. Un vero asso in questa pratica, ed è giusto andarne fieri. Vuoi però per comodità e per il fatto che ultimamente mi sono mosso in Italia o Europa (quindi roaming libero) ho iniziato a preferire l’utilizzo dello smartphone. E nello specifico uso il navigatore di Google Maps un po’ per ogni cosa, anche a piedi, o se la notte devo andare in bagno e non trovo la via più breve. So che esistono altre applicazioni che per alcuni sono migliori e più performanti (in realtà alcune volte vario con Maps.me per sentieri a piedi o con Waze che in effetti ha le caratteristiche che mi mancano di qua). Ma chi se ne frega, io voglio usare quello di Google con cui mi trovo bene. Le uniche cose che mi mancano però sono la segnalazione degli autovelox ed il rispetto dei limiti di velocità. Ora per la prima ci sarebbero Radardroid o ancora meglio TomTom Autovelox, ma le trovo invasive, e per ora ne faccio a meno, ma era giusto segnalarle. Invece Velociraptor (impostatelo e dategli i corretti permessi) dà la possibilità di vedere in Google Maps, sia il limite di velocità massimo nella strada che stiamo percorrendo, sia a quanto ci muoviamo. Molto comodo no? Se invece siete all'antica potere comprare a scelta i seguenti articoli su Amazon in ordine decrescente di prezzo:
 L'acquisto di un articolo esclude l'altro, quindi non barate.

Appunti di viaggio: weekend a Vicenza

Ho scelto Vicenza per una breve vacanza di due giorni essenzialmente per due motivi: la mostra dedicata a Van Gogh e la recente puntata di "Meraviglie. La penisola dei tesori" presentata da Alberto Angela, in cui ha parlato del Patrimonio UNESCO di questa città. Vicenza è resa architettonicamente valida ed apprezzabile da Andrea Palladio, architetto rinascimentale tra i più rinomati. Ho avuto la fortuna di trovare una sistemazione nel pieno centro storico, tramite Airbnb, e così ho sfruttato abbondantemente le due giornate a disposizione. Vicenza si gira facilmente a piedi, non ho mai avuto la necessità di utilizzare i mezzi pubblici ed il centro è una grande ZTL, quindi se arrivate in auto, cercate un parcheggio. Il più vicino alla mia sistemazione era Park Fogazzaro (spesa da venerdì 16:30 a domenica 12:30 circa 20 euro). Sempre in tema di costi, Vicenza propone ai turisti numerose attrazioni. Se siete interessati a vederne diverse, è possibile acquistare  la Museum Card che dà accesso ad 8 siti per una settimana e costa 15 euro. Sulla pagina web del comune ci sono comunque tutti gli orari, i costi e le riduzioni previste (anche essere soci FAI può essere vantaggioso). Di seguito riporto in ordine cronologico l'itinerario fatto da me, che può essere eseguito  in un weekend, senza bisogno di stramazzare. Se volete sfruttate anche la mappa per poter fare l'Itinerario Palladiano.

  • Tempio di San Lorenzo: chiesa gotica con il chiosco rinascimentale
  • Giardino Salvi e Loggia Valmarana
  • Basilica Palladiana e mostra: Van Gogh - Tra il grano e il cielo: Forse è tra le mostre meglio organizzate che abbia avuto modo di vedere. La location della Basilica Palladiana, la rende ancora più interessante, ma sia l'illuminazione che le didascalie presenti in ogni stanza, fanno da cornice perfetta per poter apprezzare i quadri esposti. L'audio guida è un aiuto di cui  non si può fare a meno. I 43 quadri e gli 86 disegni che compongono la mostra, vengono dal Kroller-Muller Museum, in Olanda e percorrono cronologicamente la vita dell'artista, tra sofferenze e successi, ponendo l'accento in particolar modo sul suo periodo olandese. La voce narrante non lesina neanche di raccontare l'importanza degli scambi epistolari con il fratello Theo, da cui possiamo capire ancor meglio le problematiche mentali di Vincent Van Gogh. Una vita straordinaria la sua, a cui ci possiamo avvicinare seguendo i dipinti ed i disegni qui presenti. Mancano forse le opere più celebri dell'artista, questo però non ne sminuisce affatto il valore, anzi ci fa scoprire molto su di lui e sugli anni che lo vedono non solo impegnato a dipingere, ma anche a disegnare, pensare, cercare di capire e carpire la vita. Imponente anche la Basilica e la Torre Bissara su Piazza dei Signori, con le sue statue, il suo porticato, la terrazza che sovrasta tutto quanto. Il biglietto costa 14 euro e l'audio guida 6 euro.
  • Ponte di San Michele
  • Santuario della Madonna di Monte Berico: si arriva alla Terrazza Panoramica del parcheggio da cui è possibile godere di una visuale dell'intera città facendosi una bella cammina e passando dall'Arco delle Scalette. Tutto il camminamento è coperto, quindi anche in caso di pioggia potete stare al riparo sotto i Portici per circa 700 metri. Gli archi sono 150 e vi porteranno fino al Santuario. Questo è la fusione di due chiese, una gotica e l'altra barocca: vi è anche il campanile costruito successivamente che sovrasta pure la cupola.
  • Museo del risorgimento e della Resistenza: ingresso gratuito e  parco esterno da visitare
  • Villa Valmarana ai Nani: basta fare una bella passeggiata dal Monte Berico al colle del Bastian, non troppo distante e poter visitare la villa il cui nome è dato dalle 17 statue raffiguranti nani che si trovano sul muro che delimita la proprietà. Il biglietto cumulativo per l'abitazione, il parco e la foresteria è di 10 euro (8 se si è soci FAI). Gli interni sono curati ed affrescati, gli esterni anche in febbraio sono godibilissimi in una bella giornata.
  • Villa La Rotonda: tra le più celebri costruzioni di Palladio, fa parte assieme ad altre 23 sparse per tutto il Veneto, del Patrimonio Mondiale UNESCO. In inverno è visitabile soltanto la parte esterna, con i giardini, ma è possibile salire sulle scalinate ed ammirare la costruzione con colonne classiche, statue e le 4 facciate pressochè identiche. La villa è tra i monumenti più rappresentativi di Palladio.
  • Museo diocesano (museum card): si trova all'interno del Palazzo Vescovile nelle cui stanze ci sono opere e testimonianze della cristianità tra cui reperti archeologici, paramenti sacri, effigi ed ornamenti.
  • Cattedrale di Santa Maria Annunciata: il Duomo di Vicenza, la cui cupola è stata progettata da Palladio. Sono visitabili anche i sotterranei e vi è un'area archeologica sottostante.
  • Chiesa di Santa Corona (museum card): al suo interno possiamo ammirare dipinti di Veronese e la Cappella Valmarana (sito UNESCO) 
  • Gallerie d'Italia di Palazzo Leoni Montanari (museum card): al suo interno vi è anche la mostra sulle Icone Sovietiche di Grisha Bruskin. Vi sono anche sale con mostre permanenti. 
  • Teatro Olimpico (museum card):  una delle ultime opere di Palladio (che morì prima di vederlo ultimato) è un esempio più unico che raro essendo il più antico teatro stabile interamente coperto. Anche questo è un sito UNESCO 
  • Parco Querini 
  • Pinacoteca di Palazzo Chiericati (museum card): restando tra i siti UNESCO qui viene ospitato il museo civico di Vicenza. All'ultimo piano accessibile anche la collezione privata di Giuseppe Roi. 
  • Palladio Museum (museum card) : situato all'interno del Palazzo Barbarano è interamente dedicato alla figura dell'architetto da cui il museo, ma non solo a Vicenza, prende il nome 
  • Villa Pisani a Stra (VE): non molto distante da Vicenza, è possibile visitare anche Villa Pisani a Stra con la zona adibita a Museo, il parco ed il labirinto con al centro la statua di Minerva. 

Articoli giornalieri:
Mini gita a Vicenza
Seconda giornata vicentina
Ritorno da Vicenza

Album fotografici:
Vicenza (2018-02-09)
Vicenza (2018-02-10)
Vicenza (2018-02-11)
Stra - Villa Pisana (2018-02-11)

domenica 11 febbraio 2018

Ritorno da Vicenza

Oggi, nonostante il prevedibile effetto down per il termine della vacanza, è stata la giornata delle chicche.Tra una cosa e un'altra mi ritrovo sveglio abbastanza presto, anche rispetto ai miei piani, ma si sa, se hai più tempo a disposizione puoi godertela maggiormente. Così, vado a fare compagnia a quei temerari che con due gradi si ritrovano al parco a fare ginnastica la domenica mattina: la parte sportiva che è in me li stima, ma di certo non è mia intenzione aggiungermi e mi godo il panorama invernale del Parco Querini cazzeggiando e vagando un po' in attesa che aprano gli ultimi due musei che mi erano rimasti in lista. Il primo è Palazzo Chiericati in cui vago silenzioso come unico ospite, il secondo è Palazzo Barbarano, che apre successivamente, ma che mi trova ugualmente come rarissimo visitatore della mattina. Ed ho il culo di trovare una guida che si offre di accompagnarmi gratuitamente in una visita per tutte le stanze. Preparata ed esaustiva, mi informa e mi prepara per più di un'ora. Affascinato ancora di più da Palladio, decido che quando mi ricapiterà l'occasione di visitare il Veneto, alcune tappe saranno dedicate ad altre ville o sue costruzioni. Esauritasi la mia permanenza a Vicenza, inizio a dirigermi verso casa, facendo però una deviazione ad est, a Stra dove c'è Villa Pisani ed il suo caratteristico labirinto. Io li adoro, soprattutto perchè conosco il trucco. Non lo scrivo altrimenti l'Associazione Labirintisti mi fa chiudere il blog.

Album Vicenza (2018-02-11)
Album Stra - Villa Pisana (2018-02-11)

Seconda giornata vicentina

Oggi sveglia presto e di buzzo buono ho cercato di visitare più cose possibili, approfittando della giornata soleggiata e della mia voglia di camminare. Ho puntato subito alle ville palladiane, da gustarsi meglio in primavera per via dei giardini presumibilmente in fiore, ed alla scarpinata per raggiungere il Santuario della Madonna di Monte Berico, così da avere una visuale di tutta la città. Mi dedico comunque totalmente alla visita turistica di Vicenza con musei, gallerie, chiese e palazzi visto non mi hanno voluto far pranzare. La cena, apro parentesi, invece è stata tipicamente molto buona nonostante non mi abbiano servito né gatti né bestemmie. Tornando alla città, Palladio ha fatto più o meno tutto qui, il che la rende elegante e luminosa, pulita, senza fronzoli o pacchianerie di sorta. Non sarà Siena o Firenze, ma Vicenza ha un suo perché. Mi avvio stanco verso casa coi piedi indolenziti: oltre 20 km tra salite e sentieri di parchi e di campagna.

Album (2018-02-10) Vicenza

sabato 10 febbraio 2018

Mini gita a Vicenza

Lezione di geografia: Vicenza è parecchio lontana. Me ne sono accorto solo dopo aver deciso di fare questo break dalla piombinoia. E mentre stavo arrivando mi interrogavo anche di come fosse difficile ai vecchi tempi (tipo anche quando babbo e mamma ci portavano a giro) riuscire a muoversi senza un navigatore o senza internet. Misteri della fede,forse c'era meno fretta e ci si accontentava di più. Vabbeh fatto sta che a dispetto della distanza siderale arrivo a Vicenza nel pomeriggio, in tempo per godermi il viaggio col sole e buscarmi un po' d'acqua appena inizio a camminare. La sistemazione trovata con Airbnb è in posizione ottimale per cominciare a vedere subito la città e le sue bellezze. Mi ero documentato un po' (l'articolo specifico lo tiro giù una volta tornato a casa) quindi non è stata una sorpresa, ma una piacevole affermazione di ciò che mi aspettavo. Il centro storico sembra a misura d'uomo, non è caotico, quasi tutto in ZTL e con palazzi eleganti. Qui tutto è palladiano. Le chiese, le case, i musei e le strade, che in alcuni casi prendono il nome di contrà. Dopo un breve giro per sondare la città visito subito la mostra di Van Gogh, scusa principale per questa mia fuga in Veneto. Ne parlerò meglio successivamente, ma è tra quelle meglio organizzate che abbia visto. Non che ci siano i lavori top in assoluto, ma è fatta proprio a modo. Da restarne affascinati, un po' anche per la location: la Basilica Palladiana. L'unica foto che sono riuscito a fare prima che mi cazziassero (ma non c'era scritto che era proibito eh) è quella che vedete in apertura,. E non è neanche di Van Gogh. Accontentatevi. Esco appena in tempo per scoprire che gli aperitivi costano 3,5€ (d'altronde sono veneti..) e mi mimetizzo in un pub che trasmette la partita. Resto quindi col dubbio riguardo al vero motivo della mia visita: mangiare gatti come i vicentini. Domani proverò sicuramente, con ampio reportage fotografico per la camuna.

Album (2018-02-09) Vicenza

venerdì 9 febbraio 2018

Fiorentina 0 Juventus 2

Proprio lui (cit.). Boato del pubblico, St. Peter's pub   è una bolgia e si scatena. Brutta prestazione, o meglio, prestazione non totalmente convincente almeno in base alle nostre potenzialità, ma prendere i tre punti a Firenze è sempre cosa gradita. Anche per questo anno il loro campionato (mai iniziato) è finito e come al solito tornano a piangere e lamentarsi. I singhiozzi si sono sentiti fin da qui. Oltre ad un bel risultato tondo, c'è anche la doppia beffa. La prima è quella del VAR intervento a favore della Juventus non concedendo un (inesistente) rigore per azione viziata da fuori gioco. E vabbè tanti saluti. La seconda, molto più divertente, è che ha segnato proprio Bernardeschi. L'ex viola ha avuto poco spazio finora ed è stato decisivo solo in un paio di occasioni. Stasera ha dimostrato di non sentire il peso della pressione e dei fischi che hanno fatto da colonna sonora ad ogni suo tocco di palla. Ha poi segnato la rete del vantaggio in un momento difficile in cui un tiro in porta della Juventus sembrava addirittura un miraggio. Non che dopo ci sia stato chissà quale assedio, ma almeno si sono aperti ed abbiamo potuto raddoppiare con il solito Higuain. Anche questa è andata, e non era affatto semplice.

giovedì 8 febbraio 2018

Spider-Man: Homecoming (2017)



Regia: Jon Watts
Anno: 2017
Titolo originale: Spider-Man: Homecoming
Voto e recensione: 3/10
Pagina di IMDB (7.5)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon

Film:
Nessuna pietà. La devono far finita; la combriccola Marvel & Disney stucca all’inverosimile. Tanto per cominciare non si riesce più a stare dietro nè al Marvel Cinematic Universe nè ai reboot, remake e cazzi vari. Già di Spider-Man ne hanno fatti troppi, iniziati, terminati, abbandonati. E ora insistono con questo bimbominkia per bimbiminkia. Tutto in nome di una freschezza generazionale, che ommioddio che palle. Un film povero di contenuti per un pubblico sempre più formato da teeneger, cerca di essere, con risultati pessimi, anche una commedia. Deadpool è un’altra cosa almeno per ora. Si riparte, trama alla mano, da quella breve apparizione in Civil War, e poi si va avanti per un inconsistente storiella in cui il ragazzino salta qua e là annoiandoci. Tra l’altro l’uomo ragno saltare con le ragnatele lo abbiamo già visto in ogni salsa, quindi ammesso che siano stati usati amazing effetti speciali, non colpiscono affatto. Mi dispiace solo che sia presente Michael Keaton, che non salva certo la pellicola e resta un volto familiare a cui siamo nostalgicamente legati. Vabbeh, lui ha fatto il suo, così come anche Tom Holland che è cento volte meglio di Tobey lacrimafinta Maguire, ma è proprio la sceneggiatura teen che rende il tutto troppo odioso. E senza alcuna responsabilità.

Edizione: steelbook con magnete
Di difficile reperibilità, me la ero fatta scappare prima di Natale, poi è tornata disponibile ad un prezzo ai limiti dell’accettabile, almeno rispetto al valore raggiunto durante il suo “non in stock”. Steelbook con artwork semplice, ma che coglie il segno, una lieve rientranza centrale in cui alloggia il magnate. Ok lo so, non andava fatto, ma io l’ho messo davvero sul frigo. Anche perchè tenerlo attaccato alla custodia occupa spazio aumentandone lo spessore. Almeno è in bella mostra. All’interno abbiamo anche un booklet con fumetto a colori di 10 pagine e due dischi, entrambi bluray. In pratica il secondo è inutile poichè la maggior parte degli extra sono già nel primo. Audio decisamente buono fina dalle prime battute, con un DTS HD MA anche per la traccia italiana.
Disco 1:
  • La guida Spidey Study (interattiva)
  • Le gag (2 minuti)
  • Scene tagliate ed estese (16 minuti)
  • Una ragnatela aggrovigliolata (6 minuti)
  • In cerca di Spider-Man (8 minuti)
  • Le acrobazie di Spider-Man (6 minuti)
  • Le conseguenze (5 minuti)
  • Vulture spicca il volo (6 minuti)
  • Jon Watts: il capoclasse (5 minuti)
  • I pro e i contro di Spider-Man (3 minuti)
  • Rap col berretto (2 minuti)
  • Galleria fotografica
  • Trailer
  • Anteprima PS4
Bonus Disc:
  • featurette senza titolo (20 minuti)
  [STEELBOOK] (2017) - Spider-Man: Homecoming

martedì 6 febbraio 2018

Altered Carbon [Stagione 1]



Anno: 2018
Stagione: 1
Titolo originale: Altered Carbon
Numero episodi: 10
Acquista su Amazon libro di Richard K. Morgan (vecchia edizione)

Devo iniziare con un po’ di saccenteria o spocchia, del resto mi sono letto la trilogia (Bay City, Angeli Spezzati e Il Ritorno Delle Furie) quando ancora parlare di una anche eventuale trasposizione cinematografica non solo era un sogno, ma pura utopia. Ci siamo arrivati, grazie a Netflix. Grazie davvero, perchè la serie tv (10 episodi questa prima stagione) Altered Carbon è secondo me riuscita nell’intento di portare l’universo in cui si muove Takeshi Kovacs. Un minimo di paragone con il romanzo Bay City, è doveroso, perchè non è che posso fare finta di nulla. Non sto qui a sindacare su cosa sia meglio e cosa sia peggio, certe volte il confronto è impari, ma ritengo che abbiano fatto un gran lavoro perchè anche nel 2018 portare in cyberpunk al cinema, anzi nelle case, non è affatto semplice. Il forte tema al centro della storia è la possibilità transumana di esportare la propria coscienza, mente e ricordi (in maniera differente comunque da quella vista in Ghost In The Shell) da un corpo (custodia) all’altro. Da queste premesse si sviluppa un thriller di concezione noir, che visivamente ricorda per forza di cose Blade Runner. Piccola parentesi: non perchè si tratta di un plagio o di una mancanza di idee, ma perchè l’ambientazione per certi versi deve essere quella. E’ necessario, per lo stesso motivo per cui tutte le macchine hanno le ruote. Rispetto al romanzo, è indubbio che ci siano delle differenze, alcune più forzate, altre lievi, del resto si basa su Bay City, e non è la sua fedele trasposizione. Va benissimo così, a mio avviso, tanto più che Morgan è letto da una percentuale infinitesimale del pubblico di Netflix e la serie può essere guardata a secco, senza avere basi o preconcetti derivanti dalla lettura. Se devo trovare dei punti negativi, quelli che risaltano maggiormente sono nella figura del Kovacs ex Spedi: non è sfruttata molto bene, si poteva rendere molto più psicologica, eroica e mitica, sebbene lui sia un antieroe egoista e cinico. Veniamo però, brevemente, alla serie: nonostante la lentezza dei primi episodi, la parte iniziale è quella che preferisco, più attenta, ragionata, meno confusionaria. Negli ultimi cinque "capitoli" con addirittura un intero episodio dedicato al “massacro” durante gli anni della Rivolta, abbiamo molta più azione, e molti combattimenti, un ritmo che cerca di tenere un passo forsennato ed alcuni repentini colpi di scena. Complessivamente è stata una grande occasione, a mio parere ben sfruttata, soprattutto per quando riguarda l’aspetto visivo. E’ vero che la maggior parte della scenografia è composta da interni, ma Bay City è anche un luogo buio, dark e multimediale non solo palazzi e neon. Spero proseguano con altre stagioni, non necessariamente legate ai romanzi successivi, l’importante è che siano ambientate in quell’universo. Nel senso che vedrei meglio i soliti personaggi, le solite location dei libri, ma maggiore autonomia così da poter sviluppare una serie tv che cammina con le proprie gambe.