venerdì 30 dicembre 2011

The Hit List - Lista Di Morte (2011)


Regia: William Kaufman
Anno: 2011
Titolo originale: The hit list
Voto: 3/10
Pagina di IMDB
Pagina di I Check Movies


Se fosse stato uno scherzo sarebbe stato sicuramente più divertente, tanto per citare una frase ad effetto del film. Non si tratta di una parodia di Rambo o di Leon, ed è questa la cosa più triste. Almeno in quel caso ce ne saremmo fatti una ragione. Invece abbiamo un action movie di serie B, che inizia come uno dei peggiori telefilm austriaci e prosegue in maniera del tutto sconclusionata e casuale. Più che una lista nera abbiamo una pagina nera per il cinema. Anche dal punto di vista dell'azione siamo scarsini: qualche fulminante nelle pistole, un paio di scontri con le auto, esplosioni anni ottanta, una caterva di morti lasciati qua e là. In pratica c'è un tizio, becco e bastonato, che mentre si ubriaca pesantemente in un bar incontra un killer professionista al quale gli ha dato di volta il cervello e decide di fargli un favore uccidendo cinque persone che lo hanno trattato male. L'incontro, la pazzia dell'assassino, le rocambolesche situazioni: tutto casuale. Mi stupisco come nel 2011 si debba fare una pellicola del genere sulla falsa scia di polpettoni del passato (e non parlo nè di Rambo nè di Leon ) che potevano anche avere un loro senso. No, questa è una boiata che si salva solo per il fatto di essere breve.

GetJar, market con app gratuite

Avevo già trovato interessante lo scorso anno GetJar (clicca qui se hai uno smartphone) quando fu subito disponibile la versione di Angry Birds che mi ha allietato diverse giornate. Si sente spesso parlare di Market alternativi che offrono la possibilità di scaricare applicazioni non presenti nei canali ufficiali di Google, o di sistemi che addirittura fanno sì che tu possa accaparrarti in maniera gratuita (e forse neanche troppo lecita) di cose che altrimenti sarebbero a pagamento. Dal canto mio sono sempre stato contrario, visti i prezzi irrisori che caratterizzano i market e visto che gli sviluppatori si meritano una ricompensa quando possibile. Al di là del fattore filosofico e morale, però è interessante quando si presentano delle offerte completamente legali e promozionali come nel caso di GetJar. Grazie a ChimeraRevo ecco che vengo a conoscenza del fatto che questo market ha raggiunto e superato le 100 applicazioni gratuite, altrimenti a pagamento in quello ufficiale. Ogni giorno l'offerta aumenta il proprio bacino di interesse. Da notare che la versione dell'applicazione che GetJar offre è una specifica e precisa, può quindi non comprendere i futuri aggiornamenti.

giovedì 29 dicembre 2011

Ritorno al futuro - Parte III (1990)


Regia: Robert Zemeckis
Anno: 1990
Titolo originale: Back to the future - Part III
Voto: 7/10
Pagina di IMDB
Pagina di I Check Movies

Il capitolo conclusivo della trilogia di Ritorno al futuro e senza dubbio quello più slegato dal resto dei film, nonostante sia il naturale proseguimento della Parte II. Nonostante sia l'unico che ho avuto il piacere di vedere al cinema (prima addirittura del secondo), lo ritengo quello leggermente più debole, proprio per il suo correre su binari differenti. E' quello maggiormente adatto a tutti, la classica pellicola da famiglia che strizza l'occhio a bambini e meno giovani, grazie all'ambientazione western. Si lascia un po' da parte infatti tutto il resto e la trama romantica ed avventurosa riporta davvero indietro negli anni. Non avremo un vero e proprio film di Sergio Leone, ma la caratterizzazione western esula dal viaggio nel tempo. Si sopravvive anche avendo la Delorean sullo sfondo ed il volopattino introdotto a forza. La storia d'avventura avrebbe potuto esistere anche al di fuori del contesto. Per il resto è un film di grande impatto e cambiamento: Doc e Marty praticamente si scambiano i ruoli, divenendo uno irresponsabile ed innamorato, l'altro più maturo e riflessivo. E' un divertente gioco tra i personaggi, che non sono per niente statici, quanto umani. Da notare inoltre la crescita di Marty dal primo capitolo a questo, in cui impara anche a non accettare le sfide. Per quanto riguarda Emmet, lo abbiamo finalmente a casa: ed è bellissimo il contrasto che vede uno scienziato geniale, trovarsi comodamente e bene nel 1800. Effetti speciali forse minori rispetto alle avventure precedenti, ma una location ben ricostruita che ricorda davvero le città di due secoli fa. Degno di nota il treno in pieno stile steampunk che ha fatto sicuramente sognare ogni bambino la prima volta che lo ha visto. E non solo al prima, credetemi. Il bluray resta sempre ben fatto con numerosi extra che non risultano noiosi e troppo lunghi.

mercoledì 28 dicembre 2011

Android ed il p2p

I device mobili fanno sempre più parte delle nostre vite, e possiamo farci veramente di tutto. Ovviamente non vanno considerati come computer o notebook in miniatura, pur avendo caratteristiche notevoli; secondo me il topo lo raggiungono come estensioni degli impianti che già possediamo ed integrati con questi. Un esempio concreto è dato anche dalla gestione dei nostri sistemi p2p preferiti e dell'integrazione che possiamo avere con questi. Personalmente utilizzo eMule (ed aMule), uTorrent e FrostWire : ognuno ha le sue belle caratteristiche e peculiarità ed ognuno di questi, ha suo modo è gestibile o ha funzionalità utilizzabili anche nel mondo del mobile. Partendo da eMule, questo già da anni aveva previsto una funzionalità chiamata MobileMule che permette di gestire il software da un qualsiasi telefono cellulare dotato di Java e collegamento ad internet. Con il progressivo miglioramento delle linee wireless disponibili e dei processori adottati sempre più potenti, però possiamo farne a meno ed utilizzare il semplice WebServer, collegandoci direttamente via browser. Le funzionalità sono praticamente tutte quella della versione desktop ed è possibile creare anche livelli di accesso con funzionalità ridotte. Con l'applicazione per Android GetEd2k è possibile accedere velocemente al webserver ed aggiungere i link ed2k trovati durante la navigazione, sia ad eMule che ad aMule. Per quanto riguarda uTorrent, nelle ultime versioni è prevista un'integrazione con varie device tra cui appunti i dispositivi con Android, che una volta collegati al pc possono essere visti facilmente come periferiche in cui archiviare e convertire i file scaricati. Oltre a ciò uTorrent è provvisto di una sorta di webserver decisamente più immediato da utilizzare rispetto a quello di eMule, non dovendo far altro che impostare un nome utente ed una password. Scaricando l'applicazione uTorrent Remote gestiremo vari processi del client p2p. E' da sottolineare che l'accesso in questo modo non avviene nei confronti del nostro pc, ma di un server terzo che gestisce alcuni dati. Per ultimo abbiamo FrostWire, attualmente uno dei più evoluti software p2p, che permette un'integrazione dei dispositivi simile a quella di uTorrent, con la creazione di librerie e playlist. In più il team sta sviluppando parallelamente anche una versione totalmente dedicata ad Android che permette di fare vero e proprio p2p con lo smartphone, e scambiando file tra più dispositivi.
Insomma, per adesso ce ne è per tutti i gusti.

martedì 27 dicembre 2011

I Check Movies diventa a pagamento

Vzzmmm. Vzmmmm. Lo smartphone vibra. Un messaggio. E' Funflus, che palle. Che vuole? "Icheckmovies a pagamento". Cosa????????? Con il mouse clicco sul collegamento tra i preferiti per andare su I Check Movies mentre con la sinistra telefono a mio fratello per avere online (in tutti i sensi) delucidazioni. E' già lì pronto a ricevere la chiamata, neanche uno squillo. Ed il browser intanto visualizza il mio profilo come se niente fosse. Uno scherzo di cattivo gusto? Forse. Forse no. Mi spiega che non è possibile più aggiungere titoli alla propria lista. Lui che lo usa come si deve ha una lista con tutti i film che visto, io ho solo quelli recensiti sul blog. Provo quindi a fare un paio di ricerche a caso. PAGINA NON DISPONIBILI. Sti cazzi, ha ragione lui. Mi scollego e provo a vedere la pagina relativa al sign up: in effetti è modificata, come potete vedere dallo screenshot. Adesso sono previsti tre piani. Il primo Free, che visualizza banner pubblicitari (sai che noia? zero) ed un massimo di cento titoli da inserire (nella propria lista). Io ne ho 153 ad oggi, quindi per questo non mi permette di aggiungere alcunché. Il secondo, Basic, dal costo di un euro al mese che prevede alcune opzioni in più (inutili per me in quanto lo uso poco come social network) e l'inserimento fino a  cinquecento titoli (nelle proprie liste). Infine il Pro sempre con alcune utilità maggiorate ed il raggiungimento di mille titoli (e poi?). I Check Movies è un sito web 2.0 che permette di creare delle liste di film e fare dei paragoni con le top di IMDB : possiamo vedere ad esempio al top 250 e visualizzare quanti film della nostra ne fanno parte. Esistono poi raccolte per i generi (fantascienza, azione, drammatici, musical e così via), per anni, per incassi e chi più ne ha più ne metta. Molto utile insomma, e soprattutto difficile trovare (anzi, impossibile) un'alternativa valida in rete. Ok, il costo è irrisorio, ma senza neanche un avviso è da VERgogna nera. Inoltre se domani Giorgio Google si sveglia male e dice che dalla decima ricerca in poi devi pagare? E se Facebook ti facesse aggiungere a pagamento gli amici dal 101 in poi? E se Anobii ti facesse inserire gratis solo i primi cento libri? Inoltre per adesso, potendo sfruttare i 30 giorni trial ho fatto il piano basic. Risultato? La ricerca ancora non funziona e non mi è possibile aggiungere nessun film. Forse si tratta solo di imprevisti dovuti al repentino cambiamento di sistema. Hanno tempo fino al 26 gennaio, poi blocco il pagamento su PayPal e... Spero che qualcuno si metta lì a creare un'alternativa.

AGGIORNAMENTO:

Adesso sembra andare tutto bene, il passaggio ad I Check Movies 2.0 è stato abbastanza sofferto ed ha visto numerose lamentele da parte degli utenti, ma i primi bug sembrano risolti. E' possibile aggiungere film e creare liste. inoltre pare che il limite dei piani relativo all'inserimento di un certo numero di titoli, riguardi soltanto le liste. Queste feature sono utili quindi per un tipo di utenza che necessita di strumenti migliori, mentre per chi ha il piano free, le modifiche rispetto a ieri dovrebbero essere minime.

Nel frattempo, approfittando delle nuove opzioni utilizzabili ho creato il primo gruppo di discussioni in italiano, dove sarà possibile parlare nella nostra lingua di tutti i film nazionali ed internazionali.

Lama Tagliente (1996)


Regia: Billy Bob Thornton
Anno: 1996
Titolo originale: Sling blade
Voto: 6/10
Pagina di IMDB
Pagina di I Check Movies

Un film statico, lento e riflessivo può anche piacere se la fattura è buona. Non troppo noioso, nonostante sia monotematico. Sicuramente triste e sofferente per alcune parti messe decisamente a nudo in relazione alla difficile vita degli emarginati. In questo la schiera d coloro che fanno parte dei ritardati mentali, delle persone con difficoltà, dei deboli, dei gay, dei ragazzini con un padre suicida. I diversi insomma, che si meritano una vita normale. Sia chiaro, non è un film strappalacrime con soprusi esagerati, emarginazioni da ghetto, botte e violenze casalinghe. Il disagio c'è, ma non è accentuato all'ennesima potenza ed il focus dell'obiettivo s incentra sulla vita di Karl una volta rilasciato dall'ospedale psichiatrico. L'interpretazione è quasi magistrale ed è lo stesso regista a vestire i panni del non pericoloso omicida che alcune volte stupisce per la propria sensibilità. Già il suo modo di parlare è molto interessante, intervallato continuamente da grugniti leggeri o borbottii con frasi semplici e dirette. E la violenza che scatena, mai inquadrata, è lo strumento per porre fine a situazioni instabili e crudeli. A fin di bene, e con sofferenza. Non sapremo se andrà all'Inferno nell'Ade come lo chiama lui, però resta un buono Non si tratta nè di Forrest Gump nè di Rainman, ma la semplicità del personaggio è solo una maschera per qualcosa di più complesso. Una bella storia raccontata da un prodotto del cinema indipendente.

lunedì 26 dicembre 2011

Il bello dei torrent grazie a Bit Che

Nella perpetua lotta tra il bene e il male eMule e torrent, come un vero fanboy che si rispetti sono sempre stato dalla parte del ciuchino. E sia chiaro, lo sono anche oggi, sia da un punto di vista filosofico del file sharing sia per le comodità e le operazioni fattibili che ti permettono di vivere alla grande. E c'è chi ancora pensa alla salute, le donne ed il denaro. Per vivere bene basta settare bene il proprio programma p2p preferito. O comunque aiuta. Recentemente però ho iniziato ad utilizzare in maniera sempre più massiccia la potenza e la velocità dei torrenti. Il p2p predefinito adesso è uTorrent a discapito del pesante FrostWire (ancora comodo per altri tipi di operazioni relative alla longevità dello sharing). Una delle cose che mi ha da sempre sdubbiato nell'utilizzo dei torrent è la mancanza di un motore centrale per la ricerca dei files. Non che con eMule ne faccia uso, anzi, ma attraverso lo scambio fonti, l'accesso a Kad ed eventualmente a ed2k, un file è teoricamente disponibile per tutti. Con il DHT torrentiano non è proprio la stessa cosa. Però vabbeh, pace dai, ogni tanto bisogna adeguarsi. Intento attraverso il software Bit Che abbiamo un potente sistema per cercare ogni tipo di file su diversi tracker o torrent finder. Interagisce e si integra perfettamente con il software p2p utilizzato (provato sia con FrostWire che con uTorrent). Farlo funzionare è semplice: basta inserire le parole chiave nell'apposito spazio e via. Nelle colonne visualizzeremo il nome, la dimensione, i seeders, i leechers, la ratio e soprattutto al sorgente da cui andremo a scaricare. Cliccando sul file scelto potremo scegliere quindi se scaricare direttamente il torrent (e far partire il download su uTorrent) oppure se aprire la pagina del tracker su cui è ospitato. In certe occasioni è inevitabile questa operazione.

sabato 24 dicembre 2011

SMS Gratis su Android con JaxtrSMS

Per me che sono un maniaco degli sms, avere il piano della TRE che ne offre dieci a settimana è qualcosa di veramente riduttivo. E' anche per questo motivo che non ho mai abbandonato Vodafone e la uso come secondo numero. Il bello di uno smartphone è però che puoi collegarti via internet e navigare su tutti quei siti che offrono l'invio gratuito di messaggini, anche se lo trovo decisamente scomodo. Fortunatamente per Android esistono alcune applicazioni, tra cui JaxtrSMS che permettono l'invio gratuito di sms verso un qualsiasi numero di un qualsiasi operatore. L'applicazione funziona in presenza di un collegamento ad internet, che sia wi-fi o del gestore poco importa. La registrazione è semplice: nome, cognome e numero di telefono che vogliamo utilizzare. Le opzioni da settare sono minime, ed inoltre interagisce con i contatti già presenti in rubrica. La cosa fondamentale è che il ricevente non importa che abbia installata questa applicazione. E' bene chiarirlo perchè molte apps dicono di mandare messaggi gratuiti, ma poi si scopre che funzionano solo se i client vengono installati. L'unica differenza sarà nel come vengono gestiti gli sms in arrivo. Qui ho fatto alcune prove inviando sms a Vodafone, TRE e Wind: in ogni caso funziona bene. Gli sms recapitati avranno una specie di firma in cui è indicato il software utilizzato per inviare il messaggio. D'altra parte la pubblcità è l'anima del commercio. E del gratis. Se avessero scelto un nome più facile da pronunciare o da ricordare si sarebbe potuto spargere a macchia d'olio...


venerdì 23 dicembre 2011

Underworld: Evolution (2009)


Regia: Len Wiseman
Anno: 2009
Titolo originale: Underworld: Evolution
Voto: 7/10
Pagina di IMDB
Pagina di I Check Movies

Se da una parte abbiamo perso le novità del plot vamperisco iniziato con Underworld, in questo sequel abbiamo una trama più elaborata. Forse troppo. Infatti si cerca di mettere tanta, ma tanta carne al fuoco, ed il tempo a disposizione non è quello giusto. O si dà spazio all'azione o lo si dà alle spiegazioni. La scelta è stata fatta a favore della prima. A mio avviso giustamente, avremmo avuto un film noioso altrimenti, sebbene più interessante e soprattutto meno confusionario. Quindi sapete già che la trama non è che poi mi abbia esaltato così tanto, anzi sembra molto un continuo arrangiamento per far stare la storia in piedi e proseguirla. Se invece prendiamo in esame l'action movie in quanto tale, è decisamente da applausi. Un audio impeccabile che dire avvolgente è poco. Effetti visivi degni di altre pellicole molto più blasonate, computer grafica, modellini, costumi, esplosioni... Abbiamo di tutto. E riusciamo a vederlo in un modo assolutamente realistico. Difficile accorgersi di una ricostruzione per mezzo computer: è tutto fatto talmente bene che i mostri ti arrivano in salotto. Certo con tre anni di vantaggio sul primo era pensabile, ma qui si son dati davvero da fare. Purtroppo ancora una volta non riesco ad apprezzare quelli che dovrebbero essere i due protagonisti principali, ma preferisco i personaggi secondari. Inoltre una normale vampira che uccide prima in un film e poi nell'altro i due vampiri più forti di tutti è un po' inverosimile anche in un film fantastico no? E l'ibrido dalle infinite potenzialità tutti che le busca sempre? E muore, salvo poi un ripensamento? Vabbeh, godiamocelo per gli effetti speciali, è meglio.

martedì 20 dicembre 2011

4Geek Dyplo

Forse siete ancora in tempo se volete fare bella figura per un regalo di Natale e restare sotto i cinquanta euro di spesa. Per me è stato davvero un bel colpo di fortuna: mi serviva un media player senza troppe pretese, per una tv secondaria, ma che permettesse di leggere diversi formati video e soprattutto si potesse collegare alla rete casalinga. Non nascondo che ero dietro ad un'offerta di Amazon sul WD Live TV (modello vecchio, senza wi-fi incorporato). Purtroppo (o per fortuna) il prezzo è aumentato a dismisura, quindi mi sono orientato su di un prodotto della 4Geek, acquistabile su YouBuy. Si tratta di un media player di fascia bassa (a giudicare dal prezzo, ma non dalle prestazioni): il Dyplo. Si presenta come una scatoletta di plastica dalle dimensioni ridotte visto che sta nel palmo di una mano. Nella parte superiore sono presenti alcuni comandi per muoversi attraverso il menù e frontalmente sono posizionati due led, uno per l'accensione e l'altro per la presenza dell'hard disk interno (non fornito) da 2,5" che sia FAT o NTFS poco importa. Poi sul lato destro abbiamo un comodo card reader per SD, MMC ed MS, su quello sinistro un'entrata USB e su quello posteriore una serie di connessioni: mini USB, ethernet, HDMI 1.1 e mini RCA e mini Component. Nella confezione sono presenti: un manuale con illustrazioni in doppia lingua italiano / inglese, un mini cd con dei software da installare sul pc, un telecomando con pile (nel mio caso le pile erano imballate, ma sciupate, arrugginite quindi inutilizzabili), un cavo USB --> mini USB ---> USB, un cavo RCA, un cavo Component ed il solito adattatore. Ricordo che la garanzia per il Dyplo è di due anni, estendibile gratuitamente a tre registrando gratuitamente il prodotto con la prova di acquisto sul sito di 4Geek.

Condividere articoli di Blogger su Google+

Me ne sono accorto solo oggi. Anzi solo ora. In questo preciso istante mentre sto scrivendo. Non credo sia una notizia vecchia però, perchè ogni tanto ho provato a smanettare e cercare qua e là per vedere se fosse possibile pubblicare gli articoli scritti sul blog direttamente su Google+. Ebbene la possibilità c'è, ed era anche l'ora. Come magari già sapete utilizzo anche Twitter e FaceBook e con loro è semplice condividere in automatico. O comunque esistono diversi servizi, anche esterni, che lo permettono. Ecco come fare con Google+: aprite la vostra bacheca su Blogger, andate in Impostazioni ---> Post e commenti e quindi selezionate il "sì" alla voce "Condividi su Google+". Non so se serve anche inserire il proprio blog nel profilo di Google+, io lo avevo già fatto tempo fa e vengo indicato come possessore di entrambi i profili (che sono ora unificati). A questo punto ogni volta che scriveremo un articolo si aprirà la finestra di condivisione di G+ alla quale siamo già abituati. Possiamo quindi scegliere se postarlo immediatamente sul social network oppure farlo in seguito (visualizzeremo per tutti i vecchi thread la voce "condividi"). Unico neo per adesso riscontrato è che su G+ non viene visualizzata l'immagine di anteprima.

domenica 18 dicembre 2011

Il Mucchio Selvaggio (1969)



Regia: Sam Peckinpah
Anno: 1969
Titolo originale: The wild bunch
Voto: 6/10
Pagina di IMDB
Pagina di I Check Movies

Non sono un patito dei vecchi film western, e ne ho visti davvero pochi, soprattutto da bambino. Anche per questo motivo, giudicare un capolavoro di oltre quaranta anni fa non mi è semplice. Presi il bluray in promozione su Amazon e la mia è un director's cut godibile grazie anche agli extra (scene supplementari tre documentari). La trama seppur vecchia è avvincente ed adrenalinica, ma soprattutto violenta e cruda. Penso che per quegli anni alcune scene fossero un po' al limite. Questo dona al film un maggiore realismo così come il fatto di essere ambientato nei primi del '900 e sconfinare nel Messico. Non abbiamo quindi i soliti (?) pistoleri e pellerossa, ma un mucchio di banditi, taglia gole, furfanti e mercenari. Oltre a questo la pellicola riesce a far trasudare quell'umanità tipica del disagiato, che molti personaggi si portano dietro. Il buono ed il cattivo non esistono. Nessuno rientra in un'etichetta predefinita se non in quel del violento. Sebbene non a tutti i costi. Le sparatorie, soprattutto quella iniziale ed il massacro al termine della pellicola, viste con gli occhi di oggi non sono iper realistiche, ma si nota comunque un'ottima fattura. Pallottole, sangue e morti non sono ingredienti utilizzati con il conta gocce e lo possiamo notare anche dalle scene meno inerenti alla storia: lo scorpione divorato dalle formiche e dal fuoco. I bambini, in tutto il film sono tutt'altro che ignare vittime dall'animo angelico: alcuni si lanciano sul corpo devastato di Angelo. Anche nei piccoli gesti quindi la violenza è l'attrice principale. Nessuno ne è immune. Un action movie piacevole e colmo di tanti bei risvolti.

sabato 17 dicembre 2011

Agota Kristof - Ieri


Autore: Agota Kristof
Editore: Einaudi
Pagine: 99
Voto: 3/5
Pagina di Anobii

Trama del libro:

Tobias Horvath è un emigrato, ogni suo giorno scorre nella quotidiana lentezza dell'abitudine e della ripetizione di gesti vuoti. Ha trascorso l'infanzia nella miseria, all'ombra della madre che era la ladra, la mendicante, la prostituta del paese. Quando, tra i molti che vedeva entrare e uscire di casa, ha scoperto chi era suo padre, Tobias ha preso un lungo coltello e glielo ha affondato nella schiena.

Commento personale e recensione:

Buio, triste, tagliente, schietto. Un libro drammatico decisamente molto evocativo che in una manciata di pagine raggiungere e supera il cuore del lettore. La pazzia e la lucidità di un ameno dopo guerra vissuto con sofferenza e ripetitività, dove il vinto si piega di fronte all'insolenza della vita. Dove l'amore è un miraggio crudele per chi lo attende apatico ed alienato. Dove ogni gesto è inutile quanto immenso nella misera vita di chi sa accontentarsi del vento che gli soffia addosso o della pioggia che gli bagna i capelli.

Attivare la TimeLine su FaceBook

Ho appena attivato la nuova funzione di FaceBook che fa discutere tutto il pianeta: la TimeLine. E' "la storia della tua vita" sul social network più utilizzato di sempre. Una sorta di diario indelebile di tutti i tuoi status, dei tuoi like, dei tuoi articoli. Così su due piedi sembra molto simile alle vecchie ed odiose pagine di MySpace. La sua attivazione è decisamente importante in quanto andrà a cambiare definitivamente (o fino alla prossima modifica imposta dall'alto) la propria pagina del profilo personale. Per renderla disponibile basta andare su questo link , fare un tour organizzato per scoprirne il funzionamento e quindi premere su "Ottieni Diario". A questo punto sistemate alcune cose che vogliamo far visualizzare o rendere disponibili, possiamo attendere una settimana o pubblicare immediatamente il risultato. Come già suggerisce il nome di questa funzionalità, nella colonna a destra abbiamo una cronologia dei nostri avvenimenti, che chiunque può selezionare. Come ero a novembre? E nel 2009 cosa facevo? Ciao ciao privacy (ma un social network cosa si usa a fare?) visto che adesso è molto più semplice (anzi, immediato) poter trovare vecchi post, foto o flame che ci riguardano. Un vero e proprio diario, che sembra anche ben organizzato. Occhio però che se si vuole attivarlo, non c'è la possibilità di tornare indietro. Al massimo si hanno sette giorni di tempo per ripulire tutto ciò di cui non andiamo fieri. E' possibile in ogni caso limitare la visione di alcune cose accedendo al "Registro attività" e rendendole visibili o nascondendole. Quindi alla fine il giochino funziona come al solito: non vuoi far sapere che ti scaccoli mentre sei sul cesso? Non lo scrivere su Facebook, o rendilo disponibile solo ad alcuni amici che condividono con te la stessa passione.

venerdì 16 dicembre 2011

Guns N' Roses - Chinese Democracy

No tranquilli, non è una recensione. E' solo una valutazione, composta da alcuni pensieri sparsi. Ero di là in sala, stravaccato sul divano indeciso se collassare, guarda un film o ascoltare un po' di musica. Vada per questa. Muovo il telecomando a caso e mi fermo a caso alla lettera G. Un paio di OK ed ecco che parte proprio Chinese Democracy. Era un po' che non ascoltavo l'album. Il cd di solito lo sento in macchina. Per fortuna rippo tutto in Flac. E' ancora bello. Molto bello. Forse di più. Ancora più di prima. Do un po' di biada all'Onkyo su There was a time che tanto non sveglio nessuno. Intanto sono lì con il portatile (subconsciamente mi sto preparando ad un tablet,,, prima o poi... ) che bazzico Lega Nerd e mi viene da scrivere su Facebook che sto ascoltando l'ultimo album dei GNR. Appena aggiornato lo status mi si accende la lampadina: magari chi mi legge storce il naso. "Chinese Democracy? E che merda è? Belli i Guns ai loro tempi... Ora fanno cacare... Erano meglio quelli di prima..." Sì, boh può darsi che sia anche così. Del resto è stato (ed è) uno dei miei gruppi preferiti. Forse anche più degli Iron Maiden. Ci son cresciuto davvero a pane e Guns, tanto che certe volte monopolizzavo il juke box che c'era a Calamoresca Beach, soprattutto con Estranged (la perfezione). Quindi dovrei essere tra quelli che "era meglio prima, ora no". Per un po' forse è stato così anche per me. La snervante attesa per l'uscita del cd, mi ha piegato non poco. Sono stato devastato nell'animo. Milioni di anni passati ad attenderlo e poi non usciva mai. Milioni di download con eMule e compagnia per ascoltarlo in anteprima, poi il calo di interesse ed infine l'accaparramento del Sacro Graal. Ok, è diverso dagli altri, ma catzo mi dite un album dei Guns che segua una linea musicale del precedente? Sì, Use your illusion I e II sono praticamente un doppio cd, bella forza. E poi quali sarebbero i veri GNR? Quelli di Appetite? Quelli di Spaghetti (tutte cover)? Ovvia, siate seri, se volete fare i critici. Appetite è secondo i miei gusti, l'album migliore della passata produzione, sebbene prese singolarmente alcune tracce degli Use your illusion siano veri capolavori. Il primo inoltre neanche piace a tutti (non che a me interessi molto sinceramente) quindi il paragone con cosa viene fatto? Comunque leggendo le più quotate recensioni dell'ambiente, sembra che i critici (è il loro mestiere sicuramente se ne intenderanno più di me) abbiano una bella strizza ad ammettere che questo è un album almeno da 9!!! Eh già, ormai andava di moda dire che senza Slash non era più i Guns N' Roses, che Axel è un morto di fame con la gola bruciata e che dopo tutti questi anni in studio doveva uscire il capolavoro. E perchè, non è un capolavoro? Non c'è neanche una traccia che sia debole. Musicalmente e liricamente. Testi vecchio stile. Cattivi, dolci, che non annoiano. Allora cosa è uscito negli ultimi anni di meglio? Dai, dai, almeno una decina di titoli su. Ok, allora cinque titoli. E' che non tutti hanno avuto le palle per dire che questo album stupisce e spiazza. Devono cercare il pelo nell'uovo. C'hanno messo quindici anni per farlo uscire? Non è bello come The Wall o come Yield? E sti cazzi, siamo nel 2008... Magari c'è un altro tipo di musica con cui fare i conti. Dai dite la verità, non sapevate cosa scrivere perchè ormai fa ganzo dire che il prima era da troi, "quando io c'ero" e ora è tutto fuffa. Contenti? Io sì, dopo che mi ascolto Madagascar.

Convertire una pagina web in pdf con wkhtmltopdf

Alcune volte capita di dover fare delle operazioni con Ubuntu che possono sembrare semplici ed ovvie, ma possono anche risultare poco immediate. Con il mio fidato ThinkPad X 31 visto che certe volte navigo in rete, ho anche bisogno di prendere intere pagine web e salvarle in formato pdf. E' possibile fare questa operazione con l'impronunciabile wkhtmltopdf installabile da terminale (per i più troi) attraverso:
sudo apt-get install wkhtmltopdf
oppure scaricabile dall'Ubuntu Software Center per tutto il resto della popolazione. Siccome noi siamo troi si apre il terminale e si scrive il codicino. Visto che il software è linea di comando, siamo avvantaggiati rispetto al resto del mondo, avendo il terminale già aperto. L'utilizzo è abbastanza semplice, ed anche se non siete dei geni informatici potete iniziare fin da subito ad utilizzarlo. Per convertire una pagina basta inserire il link dopo le parole "wkhtmltopdf" ed il nome da dare al file da generare. Per intenderci, se volessi convertire questa pagina in pdf, dovrei scrivere:
wkhtmltopdf http://www.vomitoergorum.org/p/contenuti.html filediprova.pdf
A questo punto avremo il nostro bel file in formato pdf. Ecco qui il risultato: file di prova
Se siete dei veri professionisti della conversione potete richiamare sempre da terminale il manuale (man wkhtmltopdf) così da vedere le numerose opzioni utilizzabili, come ad esempio cambiare il percorso di destinazione (fi default va nella home).

giovedì 15 dicembre 2011

Aggiornamento per HTC Desire

Nonostante noi utilizzatori di HTC Desire abbiamo perso le speranze per vedere montata sul nostro dispositivo almeno la versione 2.3 di Android (GingerBread) ecco fresco fresco un nuovo aggiornamento made in HTC. Dall'ultima volta mi pare sia passato oltre un anno, ma questo fa ben sperare in quanto la casa taiwanese non sembra scordarsi dei vecchi utenti. Aggiornamenti a sistemi operativi più nuovi sono impensabili a causa degli ovvi limiti hardware (la poca memoria ROM disponibile). Anche in questo caso, dopo un download di poco superiore ai 6 MB, dobbiamo averne disponibili per l'aggiornamento almeno 25. Non sempre è semplice, pur installando molte applicazioni sulla scheda SD. Con questo upgrade OTA siamo sempre alla 2.2.2 di Android , ma la versione del software è la 2.29.405.14. Cambiamenti? Differenze? Niente di palpabile, ed in rete il silenzio (VER è il primo o l'unico ad aver fatto l'aggiornamento?).

Iain M. Banks - La guerra di Zakalwe


Autore: Iain M. Banks
Editore: Editrice Nord
Pagine: 390
Voto: 4/5
Pagina di Anobii

Trama del libro:

Cheradenine Zakalwe è uno dei migliori agenti della Cultura, l'immensa, multiforme e avanzatissima civiltà interstellare formata da tutte le possibili varianti di umanità. Zakalwe è protagonista di mille imprese e cambia il destino di interi pianeti per asservirli alla Cultura, attraverso le armi sottili dell'intrigo o quelle spietate dell'intervento militare. Ma ora le Menti della Cultura temono lo scoppio di un grave conflitto su un pianeta straniero e Zakalwe deve intervenire ma solo una donna, Diziet Sma, può scovarlo e destinarlo alla sua missione. Tuttavia, i suoi mandanti neppure sospettano che l'impresa è di ben altre proporzioni, perché infatti ignorano i terribili segreti che si celano nella mente e nel passato dell'uomo conosciuto come Zakalwe!
Nel travolgente universo della Cultura, l'avventura spaziale ritrova il suo massimo splendore, scoprendo soluzioni originalissime, profonde e imprevedibili. 

mercoledì 14 dicembre 2011

Amazon perde i colpi

Peccato che stia capitando proprio sotto Natale e peccato stia succedendo ad uno degli store online ai quali mi ero maggiormente affidato nell'ultimo periodo. Ebbene, Amazon non è più lo stesso, un po' come Sergione che è cambiato [cit.]. Già alcuni giorni fa il famoso "ordina con un click, a casa in due tre giorni" ha toppato. Ok, il sabato e la domenica nel mezzo, ma ci ha messo un giorno in più. Non ho pianto. Neanche una lacrima versata. Poi c'è stato il fatidico aumento dei prezzi su due oggetti che seguito con particolare interesse. Da un giorno all'altro quello che avrebbe dovuto essere il mio regalo di Natale è diventato meno crisi friendly: quasi + 30% mica catzy! L'altro solo del 20%. In sintonia con gli aumenti di tasse di Monti insomma. Porinoi, che fine faremo? Ma non finisce qui: a settembre pre ordinai il cofanetto nerdizzato di Transformers! Ebbene dopo un primo avviso riguardante il ritardo della sua uscita ufficiale (spostata ad oggi) ricevo un altra Bella email: per colpa del fornitore non sono in grado di spedirlo oggi. Quando allora? Boh! Spero prima di andare in pensione, nel duemilamai.

Relic - L'Evoluzione Del Terrore (1997)


Regia: Peter Hyams
Anno: 1997
Titolo originale: The relic
Voto: 4/10
Pagina di IMDB
Pagina di I Check Movies

Guardare un film a distanza di pochissimo tempo dalla lettura del libro su cui è basato non è un bene per la pellicola stessa. Soprattutto se questa sembra essere di serie B. E' impossibile non giudicarlo senza pensare alle pagine del romanzo ed alle notevoli differenze tra le due rappresentazioni della storia. Detto questo, sono sicuro che anche coloro che guardano il film senza aver letto l'opera di Preston e Child rimarranno delusi. Sono poche le cose che possono piacere: forse la trama, anche se fortemente rimaneggiata. Poi attori, effetti speciali e suspense mancano quasi del tutto. Tutte le riprese sono troppo scure per poter apprezzare il lavoro di computer grafica che potrebbe essere interessante e piacevole.Tornando alle differenze con il libro al di là della location (da New York siamo finiti a Chicago) e dei tagli o rimaneggiamenti fatti per adattare il romanzo al cinema, ecco che abbiamo degli stravolgimenti mastodontici. Come si fa ad eliminare il personaggio principale? Pendergast è praticamente sostituito dal superstizioso (?) D'Agosta. Mancano anche altri personaggi secondari, ma non per questo meno importanti. Ed ok, per l'economia della trama da novanta minuti circa può starci qualche taglio... Però anche tutta la psicologia del sindaco, dei direttori del museo, dei dottori e così via è cambiata: muore chi non deve morire, vive chi non deve vivere... La spiegazione scientifica poi è ancora più fantasiosa... Tanti punti di sospensione, per qualcosa di deludente. Molto deludente.

lunedì 12 dicembre 2011

Douglas Preston, Lincoln Child - Relic



Autore: Douglas Preston, Lincoln Child
Editore: BUR
Pagine: 380
Voto: 3/5
Pagina di Anobii


Trama del libro:

Alla vigilia di una grande mostra sulla superstizione, al Museo Naturale di New York vengono trovati alcuni cadaveri selvaggiamente squarciati e le autopsie indicano con certezza che la forza dei killer non può appartenere alla razza umana... Un thriller terrorizzante. 

Commento personale e recensione:


In questa mia prima lettura di Douglas Preston che vedo come protagonista il primo Pendergast, fingo che l'epilogo non sia mai stato scritto e mi limito a giudicare il resto del libro. Un misto tra un buon thriller ed un horror, molto interessante dal punto di vista dell'azione che si sviluppa dietro ad ogni pagina. Abbiamo l'introduzione ad un personaggio decisamente carismatico e curioso, una sorta di Sherlock Holmes moderno, con la battuta sempre pronta ed un amore per la razionalità che lo vede però impegnato contro qualcosa di incredibile. Gli ingredienti del buon thriller vanno un po' a perdersi nel corso dell'avventura: ovvero quando si ha la certezza, che la bestia feroce esiste e non si tratta di un astuto assassino che vuol farsi passare per un mostro immaginario. Ad onor del vero avrei preferito che la storia fosse orientata in quel verso. Invece abbiamo un horror abbastanza realistico: le spiegazioni sono logiche e ci possono stare. L'adrenalina sale inesorabile ed i personaggi sono ben costruiti. Tutto sommato un bel libro, anche se il carattere fantastico è abbastanza alto.

Star Wars: Episodio II - L'attacco dei cloni (2002)


Regia: George Lucas
Anno: 2002
Titolo originale: Star Wars: Episode II - Attack of the clones
Voto: 7/10
Pagina di IMDB
Pagina di I Check Movies

Dal punto di vista artistico e degli effetti speciali è una bomba al napalm: devastante. "Tanto tempo fa, in un galassia lontana lontana..." può anche essere riferito al divario tra questo secondo episodio e la prima trilogia. Digitale e computer grafica hanno fatto salti da gigante e Lucas ancora una volta tende a creare un film auto esaltante, con panoramiche fantascientifiche imponenti e scene di azione mozzafiato: l'inseguimento con la macchina volante del killer, le battaglie campali con gli Jedi, l'altro inseguimento tra gli asteroidi e così via. Viene fatto qualcosa di imponente, in parte meno studiato a tavolino rispetto a La minaccia fantasma . Le scene fini a se stesse, che esaltano gli effetti speciali, sono minori e più indirizzate al proseguo della trama. Il rompipalle Jar Jar Blinks con quel cavolo di esperanto biascicato male, è presente, ma molto meno rispetto all'altra avventura. In tutto il film la cosa più importante è l'aspetto ribelle di Anakin, il più umano dei Jedi. Non riesce a far fronte ai sentimenti, che siano amore, rabbia o vendetta. Benissimo. Purtroppo dal punto di vista del plot, tutto il resto è quasi impalpabile e manca l'interesse perpetuo presente nella trilogia originale. La storia è molto slegata, anche se funziona come una sorta di maxi prologo. Il Lato Oscuro si fa strada, in maniera subdola e quasi invisibile, ma come dicevo la storia è sottotono. Ok i jedi, ok Yoda che addirittura combatte (per poi tornare alla sua camminata lenta con tanto di bastone), ok Palpatine che trama... Ma siamo in una galassia lontana lontana rispetto agli altri. Mancano le emozioni, il tutto viene fatto con la freddezza di un riassunto o di una cronistoria. Purtroppo poi i venti anni di distanza rendono poco credibile l'una o l'altra serie (non sembrano una figlia dell'altra). Che dire di più, un bel film, forse se visto da solo, slegato da tutto il resto. Un po' decadendo avendo visto tutto il resto.

domenica 11 dicembre 2011

E' possibile passare dalla siderurgia al turismo?

Sono diversi anni che i Piombinesi si domandano se c'è la possibilità di vedere un'inversione economico lavorativa per la propria città. Da strategico polo siderurgico di livello nazionale gli ultimi decenni hanno visto l'industria locale soccombere sempre di più alle nuove leggi di mercato, alle prospettive di un'economia globalizzata ed alle crisi che si sono susseguite ciniche ed inesorabili. Mai come in questi giorni le difficoltà sono state così evidenti e drastiche: il possibile (probabile?) fallimento della Lucchini porterebbe con sè risvolti catastrofici per tutto il nodo economico della città. Nella peggiore (la più realistica?) delle ipotesi anche gli altri due grandi gruppi presenti (Arcelor Mittal e Tenaris Dalmine) potrebbero inserirsi in questo apocalittico scenario bloccando ogni tipo di investimento e di piano per il futuro. L'indotto non potrebbe mai sopravvivere ed i negozianti, di ogni genere non potrebbero vedere niente di roseo.
Ecco però che ci domandiamo se sia possibile passare dalla siderurgia al turismo. Fortuna vuole che Piombino sorga in un bellissimo promontorio, circondato da spiagge di ogni genere, bellezze naturali, parchi, siti archeologici e ogni sorta di ingrediente possibile per poter vedere la città trasformata. E' possibile puntare sul turismo? In che modo? Industria e strutture ricettive possono coesistere? Il processo (già iniziato a dire la verità) è auspicabile in tempi brevi? La mia convinzione è che di solo turismo non si campa e lo dimostrano le cittadine limitrofe, con alcuni abitanti che fanno parte della schiera di operai che lavorano a Piombino. Credo però che ci sia industria ed industria. Non tutte del resto sono uguali. Riuscire a bilanciare servizi per i turisti con un tipo di settore secondario di proporzioni più ridotte rispetto all'attuale, sarebbe la manna dal cielo. Oltre a me ed altri cittadini, Valeria Scotto si pone alcuni di questi interrogativi tanto da preparare una tesi universitaria sulla nostra situazione. Per chi volesse darle una mano può raggiungere un questionario online a questo indirizzo così che possa avere un ampio numero di statistiche relative al nostro modo di intendere il problema e la possibile soluzione.

sabato 10 dicembre 2011

Underworld (2003)


Regia: Len Wiseman
Anno: 2003
Titolo originale: Underworld
Voto: 7/10
Pagina di IMDB
Pagina di I Check Movies

Per essere uno che sa lontano da film di questo genere su vampiri e licantropi, devo dire che mi è piaciuto. Il fatto è che personalmente ho poco interesse per la storia di queste creature, se non fatta perfettamente, quindi visto che qui, escludendo qualche richiamo, tutto è ambientato ai giorni d'oggi, lo trovo più piacevole. Sul carattere fantastico o fantascientifico non c'è niente da dire, chi pigia "play" sa già che la trama non è realistica. Azione ed ambientazione gotica o dark, sono i punti di forza di tutta la pellicola, che non richiede grandi sforzi di immaginazione, ma la fotografia, i trucchi e gli effetti speciali fanno il lavoro per noi. Per quanto mi riguarda anche la parte audio è veramente be curata. Non parlo solo delle pallottole che fischiano da una parte all'altra, ma anche della pioggia, del vento, dei piedi nelle pozzanghere e di tutti gli altri piccoli particolari che spesso vengono messi da parte. La storia è abbastanza lunga, ma non confusionaria. Il mini colpo di scena non ti lascia con il fiato sospeso, ma neanche era poi così scontato. Una guerra che imperversa da secoli tra vampiri e licantropi, non può avere i buoni tutti da una parte ed i cattivi tutti dall'altra. Ecco perchè mi è piaciuto: inizialmente sembrava che radical chic con i canini pronunciati dediti a baccanali, festini viziosi etc fossero quelli buoni. Mentre i cani rognosi, per lo più sudici e grossi bestioni, fossero per forza di cose i cattivi. Per fortuna non è esattamente così, ed anche se un vampiro è fashion ed un licantropo è rozzo, il distinguo tra bene e male corre su altri binari. Poi non è ci sia quale profonda filosofia alla base del film eh, prendetelo solo come un riuscito action movie su base horror. Gli attori fanno il loro lavoro, anche se secondo me i migliori sono i non protagonisti: Viktor (recitato dal molto carismatico Nightly), il capo licantropi Lician e Kraven il vampiro infame. C'è anche il tipo di Prison Break che fa una parte da cinque minuti.  Il bluray è ben fatto: immagini ed audio (anche PCM 5.1 non compresso in italiano) e tanti contenuti speciali. I dietro le quinte non li ho trovati molto stuzzicanti, ma a chi piacciono i vampiri e le leggende possono piacere molto.

Archiviare la musica è dura

Nonostante l'aumento dell'età pensionabile da parte della Bancocrazia di Monti, VER ha deciso di rinunciarci e non andare mai in pensione. Purtroppo questo non basta ad avere un tempo illimitato da dedicare agli articoli ed è per questo che la categoria Musica con le relative recensioni dei miei album musicali riceverà un duro rallentamento. A differenza dei film e dei libri il lavoro per parlare di ogni singolo album è troppo grande. Di molte opere da anni ascolto solo alcune tracce, di altre invece ho come una fissa che mi impone di stare giorni ad imprimermi ogni singola nota, di altre ancora tutto ciò che so, sono ricordi. La musica è come una lunghissima colonna sonora delle nostre vite, per questo invece che recensire tutti gli album, è meglio poter descriverne solo alcuni. In questo modo in base al periodo che mano a mano vivrò, riceveranno le giuste attenzioni. Già il fatto di catalogarli e sistemarli tutti è un'operazione stancante. Nel corso degli anni, ho sempre avuto una particolare e feticistica attenzione per il ripping e fortunatamente ho quasi sempre fatto una copia lossless di tutto. Guardare al futuro mi ha portato bene. Peccato che i formati e le esigenze siano impossibili da prevedere, così una bella riconversione in FLAC (io tiravo per la maggiore con gli APE) ed un'archiviazione attenta sugli hard disk porta via un po' di tempo. Per non parlare di quei cd mai rippati o convertiti in mp3 ed mpc. Fare un transcoding è impensabile. Quindi dovrei riandarli a pescare (non li tengo più in Home 2.0) ed in parte l ho fatto. Alcuni non li trovo (in special modo De Gregori: Terra di Nessuno, ma non mi interessa molto se non per il mistero che grava attorno ad esso e per il fatto di essere stato il primo compact disc che mi fu regalato), altri sono VERgognosamente graffiati, altri prestati e mai tornati indietro. Un bel casino davvero. Vabbeh con eMule + uTorrent la paura scappa via, ma anche lì c'è da stare attenti. Difficile trovare qualcuno che rippi con le mie stesse esigenze, quindi alcuni piccoli cambiamenti li devo fa.

mercoledì 7 dicembre 2011

Sono Il Numero Quattro (2011)


Regia: D. J. Caruso
Anno: 2011
Titolo originale: I am number four
Voto: 5/10
Pagina di IMDB
Pagina di I Check Movies

Per prima cosa non date il valore sbagliato ad un voto: il cinque in una scala che va da 1 a 10 non è negativo se li si usano  tutti e non come a scuola. Questo film non è davvero un capolavoro, ma neanche poi da buttare. Peccato che si nota la mancanza di originalità nella trama: abbiamo un misto tra Smallville, Twilight (non le raccolte warez) e Kyle Xy solo un po' più violento e con qualche effetto speciale tipico del cinema. L'alieno in stile Superman con poteri straordinari che riscopre piano piano non è niente di nuovo. La sua fuga dai cattivi (sempre alieni) che lo inseguono dandogli una caccia spietata idem. Nel mezzo c'è una adolescenziale storiella d'amore, la spalla nerd che si comporta come il fido aiutante, il bulletto di periferia che alla fine diventa buono e forse si spupazza la ragazza. Le cose ganze invece sono i possibili risvolti futuri: ovvero che ci vedrei bene una serie tv, sicuramente più leggera e con meno pretese, ma anche più completa e più avvincente. Anche perchè trattare un tema fantascientifico del genere in un'altra saga di film, potrebbe rasentare il plagio: ora fanno tutti i film uguali? Incrociamo le dita tutti insieme per far sì che questo sia un plot esplorativo per un telefilm? Dai, vi prego non fate la solita trilogia. Analizzando il film, abbiamo comunque degli alti e bassi: i primi dal punto di vista degli effetti speciali, non esagerati, ma ci possono stare, e dell'azione che lascia poco spazio ad inutili e poco suggestivi dialoghi. Meglio qualche pistolettata in più rispetto alle carezze tra i due piccioncini. Il trucco ed i costumi invece sono da recita delle medie. Gli attori, sono i classici fichetti (o fighetti) che danno un'impronta da botteghino per i bimbi di quindici anni che si stra esaltano. Il ruolo di alcuni personaggi secondari può essere interessante sempre nell'ottica della produzione a lungo termine. Nel complesso un po' acerbo e copiato qua e là.

lunedì 5 dicembre 2011

Comandare il proprio Android da pc

Cercando tra i vari articoli che ho scritto su Android troverete varie applicazioni che permettono allo smartphone di interagire con diversi dispositivi nella rete casalinga e non solo. Con alcuni è possibile condividere files, trasmettere foto, gestire la webcam e così via. Con AirDroid possiamo gestire il nostro telefono attraverso il pc, con un semplice accesso via browser, senza dover installare niente di niente. Il funzionamento è simile al già recensito WiFi file Explorer con un indirizzo ed una porta da impostare che ci permettono di raggiungere il nostro dispositivo mobile. L'interfaccia grafica è decisamente accattivante e le operazioni da fare vanno oltre il basilare file manager. AirDroid interagisce con tutto il sistema operativo dello smartphone e permette di svolgere numerose operazioni via pc, come anche scrivere un sms, controllare le chiamate perse, togliere un'applicazione. Per adesso non ho trovato molti limiti (non è possibile spegnere il device o telefonare) e le operazioni da provare hanno effetto immediato. Volete scaricare una foto? Volete controllare lo stato della batteria? Volete ascoltare la musica al suo interno? Con AirDroid si può fare: basta che l'Android sia collegato alla medesima rete wifi a cui è collegato il pc.

domenica 4 dicembre 2011

From Paris With Love (2010)


Regia: Pierre Morel
Anno: 2010
Titolo originale: From Paris with love
Voto: 5/10
Pagina di IMDB
Pagina di I Check Movies

Per essere un film francese è molto americanizzato, in ogni particolare. Ecco quindi che nel soggetto e nella produzione comprare il nome di Luc Besson, che con gli Yankee si sente a sua agio. La trama non è originale e si segue il solito copione, con pochissimi colpi di scena inaspettati. Come minestra riscaldata però non fa schifo, anzi si fa piacere ed ovviamente l'azione è il succo principale. Intrattenimento godibile, con combattimenti e sparatorie nello stile delle migliori spy story. Se gli attori (un John Travolta quasi obeso ed un Jonathan Rhys Meyers senza pathos) non lasciano il segno è soprattutto per il genere di pellicola che vogliamo vedere, perchè alla fine timbrano il cartellino e fanno il loro dovere. Nessuno gli chiedeva di più. Le due figure, il bruto ed il sapientino, risultano anche simpatiche ed è difficile dire che stanno male insieme. Si compensano a vicenda e danno quel tocco in più (non originale neanche questo) all'evolversi della storia. Un film ganzetto e piacevole per passare bene poco più di un'ora.

Pronti per le cene

In principio fu un imbuto. E' stato infatti il primo oggetto color mandarino che presi, totalmente dedicato ai colori sociali della Cucina FC (For Chef) che avevo in mente. Un imbuto, di per sè semplicissimo e senza nessun tipo di pretesa ha dato il via alla costituzione di quella che fino ad oggi era stata la stanza a cui avevo volto il minor numero di attenzioni. L'imbuto ha fatto sì che decine di idee sparse e confuse, convogliassero in unico flusso catalizzatore [cit.] e dessero vita ad una struttura permanente e solida. Ecco quindi che la prima parte della cucina è stata finalmente terminata. Senza voler esagerare, è stata la fatica più sofferta, dai tempi dei primi lavori ristrutturali. Già usciti da tempo dalla fase beta con Home 2.0 mancava la stanza più vissuta e più importante della vita casalinga. Ero già dotato di una vecchia cucina, funzionale a dir la verità, ma non completamente adatta ad ogni tipo di esigenza o supportare cene con gli amici.

giovedì 1 dicembre 2011

Angry Birds: e la droga continua

Non è un post auto celebrativo per dire quanto sono bravo ad Angry Birds. Ormai è risaputo, il campione dei campioni. E' un'abilità innata che mi rende imbattibile. Tutti i livelli, di tutti i muti, di tutti i mondi, completati con tre stelline. Tutte le uova d'oro trovate e terminate. Uno spucinio senza pari. I poveri maiali verdi cacciati, sodomizzati, brutalizzati e quindi annientati senza alcun rimorso. Mi manifesto come il loro peggior imbuco. Non contento supero ogni livello della versione Angry Birds Rio, raccogliendo anche ogni tipo di frutto: nascosto o meno non importa tanto sono ghiotto ed insaziabile. Anche qui una strage di scimmie urlatrici e vengo eletto come il liberatore dei pennuti in gabbia. Non mi fermo. Avanzo imperterrito e straccio ogni ambientazione possibile di Angry Birds Seasons: palle di neve, folletti irlandesi, zucche esplosive... Tutto ciò che si trova sulla mia strada termina. Altro che Chuck Norris! No mercy, nessuna pietà. E se pensate che possa essere un attimo rimasto sotto questo a gioco, datemi una fionda e vi faccio vedere io. La cosa rassicurante e più positiva è che non sono l'unico da internare. Dove ti giri ti giri (non è una ripetizione, si dice così) trovi qualcuno intento a pigiare sul touch screen e ghignare per un colpo ben riuscito. Sembra di essere dentro Fight Club. Finalmente in questi giorni sono usciti due nuovi aggiornamenti: uno per Rio e quello natalizio per Seasons. La giusta dose di metadone, per chi è in astinenza. Tre stelle anche qui. Dai, dai. Morite porcelli bastardi. Vi schianto a tutti!!