lunedì 28 febbraio 2022

Oscar Guidi - Magia E Stregoneria In Garfagnana

 
Autore: Oscar Guidi
Anno: 2016
Titolo originale: Magia E Stregoneria In Garfagnana
Voto e recensione: 3/5
Pagine: 151
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Trama del libro e quarta di copertina:
Arpie, centauri, folletti, fate, spiriti delle acque, il diavolo. Magia bianca (magia terapeutica e anti tempestaria), magia nera (malocchio e pratiche malvagie), credenze legate al mondo della morte, gli enigmatici Streghi, le Streghe. In questo libro sono raccolti i risultati della più accurata ricerca condotta sull'universo mitico-rituale della Garfagnana. Dai racconti e dalle testimonianze raccolte in oltre dieci anni di indagini emergono connessioni insospettate a culti e riti di antichissime forme religiose. La loro analisi guida il lettore in un appassionante viaggio a ritroso nel tempo, verso i confini dell'anima.

Commento personale e recensione:
Nel corso degli ultimi due o tre anni, da quando ho iniziato in maniera quasi compulsiva ad andar in su e giù per le Alpi Apuani, ho anche avuto modo di conoscere e prendere in simpatia la zona della Garfagnana. Spinto anche dall'amore che molotovkiki prova per l'acqua e per le foreste fresche e rigogliose, non sono mancati i weekend dedicati in parte alla montagna ed in parte ai piccoli borghi accerchiati dai torrenti garfagnini, dalle distese verdi e da quelle cime acuminate che stanno proprio ad un passo dalle nostre stanze. Vien da sì quindi essere curiosi e provare a cercare qualche informazione in più sulla zona, che vada oltre la mera nozione geografica, di carattere escursionistico. o propriamente storico. Il libro in questione ha fatto al caso mio, essendo un saggio molto curato che è stato realizzato con un lavoro immane di interviste sul posto, andando a scovare credenze e storie di stampo fantastico che sono strettamente legate al mondo della Garfagnana. L'autore divide il libro in più parti tematiche e riporta aneddoti orali messi qui in forma scritta con una piccola presentazione e qualche spiegazioni. In alcuni casi si tratta di racconti, molto simili tra loro in base al luogo di provenienza. Una raccolta davvero interessante, non solo per gli abitanti della Garfagnana, ma anche per i semplici curiosi come me che sono desiderosi di conoscere qualcosa in più su queste terre.

domenica 27 febbraio 2022

Anello Borgo a Mozzano,. Fortezza del Bargiglio e Cune

 
Premessa: mi piace pianificare, lo faccio regolarmente e con discreto successo. Ritengo però che la pianificazione attenta ed a medio termine, sia l'evoluzione suprema dello stato d'improvvisazione. Infatti ritengo la pianificazione un'arte di preveggenza in pieno stile Muad' Dib, in cui riesci a prevedere cosa ti piacere e lo attui. Bando alla ciance, questo weekend era organizzato con due escursioni in gruppo. Ne faccio spesso con GAE perchè obiettivamente ti danno un valore aggiunto in conoscenze , che in solitaria non sono in grado di raggiungere. Purtroppo, solo la prima è andata a buon fine. Quella di oggi è stata annullata per cause di forza maggiore, con un piccolissimo preavviso. Non avevo un piano B. Niente paura: si improvvisa. Pernottando a Botgo a Mozzano, in una zona meravigliosa alle porte della Garfagnana, i percorsi per trekking non dovrebbero certo mancare. Su wikiloc ne trovo quattro cinque che partono proprio da qui,. Aggiungo qualche info che mi viene data dalla padrona di casa (Le Casine del Borgo) e da Stefano di Wild Trails, per rendere il tragitto complessivamente di mio gusto.
Si parte con calma, direttamente dall'appartamento, e mi ritrovo a seguire tratti del Cammino del Volto Santo (che da Pontremoli arriva a Lucca), ma soprattutto le indicazioni SCL (Sentiero delle Colline Lucchesi, che collega alcuni borghi tra cui Borgo a Mozzano e Pescaglia, nella Valle del Serchio). La prima parte è tutta in salita, ma non ci sono grandi difficoltà. Arrivo alla Rocca del borgo da cui si inizia a vedere un bel panorama. Guardandomi intorno so che è soltanto un saggio di ciò che mi attende. Proseguendo sempre in salita arrivo alla  piccola chiesa di Santa Cristina, che merita una piccola deviazione. Da qui credo di abbandonare il SCL ed intraprendere, sempre in salita le Tagliate di Santa Cristina: il sentiero rispetto a quello fatto precedentemente si stringe e risulta più ripido. Trovo un cartello per l'osservatorio di Monte Agliale, decido di salire deviando un po' dal mio obiettivo e questa la sbaglio. Non è un punto panoramico. Quindi ridiscendo e seguo le indicazioni relative al romitorio di San Bartolomeo. Anche qui, come per la chiesina di Santa Cristina, il posto risulta interessante. Proseguo per i piccoli sentieri che si posizionano intorno e salgo fino alla Fortezza del Bargiglio, detta l'occhio di Lucca. Questo sarà il punto più alto dell'escursione e si capisce benissimo il soprannome che ha preso: il panorama a 360 gradi ti riempie gli occhi. Alpi Apuane da una parte, l'Appennino dall'altra, la piana di Lucca, la Garfagnana ed i suoi castelli, Val di Serchio, Barga Bagni di Lucca e così via. Per il ritorno abbandono la parte con sentieristica tracciata e cartellonistica e mi affido un po' al sesto senso. Conosco la direzione e so che devo andare in discesa verso Cune che raggiungo senza particolari difficoltà passando anche per il sentiero di San Bartolemeo. Purtroppo da qui trovo alcune parti meno curate rispetto al resto e devo improvvisare creandomi io stesso la strada. Il problema però è solo un po' di erba alta ed io che mi sono mosso a caso. Piccola parte in asfalto, poi appena trovo una deviazione nel bosco mi ci infilo ed arrivo infine a Borgo a Mozzano. 
Secondo me tagliando alcune parti inutili come l'osservatorio e partendo dal parcheggio pubblico si risparmia tempo e lunghezza e dislivello arrivando intorno ai 16 km e +800m circa. Sul ritorno dalla Fortezza del Monte Bargiglio invece c'è bisogno di un nuovo sopralluogo per scegliere una strada meno random anche se in questo modo si riduce molto l'effetto avventura.

 
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sabato 26 febbraio 2022

Empoli 2 - Juventus 3

 

Tante assenza in questa Juventus che ad Empoli si ritrova a dover andare oltre al pareggio, conquistato nelle ultime partite. I tre punti sono categorici. Ed in un modo o nell'altro li conquistiamo. Inutile parlare della fatica per raggiungere il risultato vittorioso, perché tanto la scusa saranno le assenze. Quindi bene così, anche perché la sofferenza ed i rischi finali non si sono concretizzati. Certo che subire due reti dal per nulla temibile Empoli è un bello smacco. Diciamo però che abbiamo un grandissimo attaccante, che ci sta togliendo da guai maggiori. E che questi tre punti sono oro. 

Lago della Gherardesca e Bosco del Bottaccio

 
Escursione lunga, ma pianeggiante e davvero semplice. Suggestiva per un contesto che circa due secoli fa era totalmente differente dall'attuale con il grande lago di Sesto che occupava quasi interamente la zona. Lago, fiumi, canali e zone paludose permettevano infatti, prima della bonifica effettuata dal Granducato, alla città di Lucca di arrivare via acqua fino a Pisa e quindi al mare.  Costeggiamo quindi l'attuale Canal Rogio con un panorama che ci regala sia l'Appennino Pistoiese che le Apuane innevate. Passando ponticelli e porte vinciane continuiamo con il panoramica Compitese ed arriviamo all'oasi del Bosco del Bottaccio, gestita da volontari WWF ed aperta per l'occasione in modo da poter essere visitata. Questa zona lacustre, che soffre un po' della siccità causata dal cambiamento climatico, resta un gioiellino unico di questa zona, con i suoi boschi planiziani ed alimentata dal Rio Visona di Compito. Arriviamo quindi al Lago della Gherardesca e chiudiamo l'anello passando dal tracciato della vecchia ferrovia, adesso smantellata, che passava di qui per collegare Lucca a Pisa.

venerdì 25 febbraio 2022

Interstate 60 (2002)

 
Regia: Bob Gale
Anno: 2002
Titolo originale: Interstate 60: Episodes Of The Road
Voto e recensione: 4/10
Pagina di IMDB (7.7)
Pagina di I Check Movies
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Filmettino di venti anni fa, che oltre a portarli male, sembra ancora più demodè. Commediola senza nè arte nè parte con qualche buona comparsa che faceva salire l'indice di gradimento (Michael J. Fox, Kurt Russell e Christopher Lloyd) e con protagonisti il mitico Gary Oldman ed il giovane James Marsden. Il mio non vuole essere un accanimento sul film, che a conti fatti, si lascia guardare per quelle che sono le aspettative del pubblico e sicuramente anche gli obiettivi di chi ci sta dietro, ma oltre a trovarlo ridicolmente mieloso e con ogni sorta di "ismo" possibile , è proprio il personaggio principale che non è digeribile. Superata però la prima parte, si riesce ad entrare meglio all'interno della storia e ad apprezzare maggiormente il contesto fantastico ai limiti del fiabesco, che prende a tutti gli effetti le pieghe del road movie avventuroso. Abbastanza scolastica la realizzazione della pellicola e la crescita personale del protagonista, ma nel complesso c'è stato di peggio. 
 

Aggiornamento Oxygen OS 11.0.6.1.HD65BA

 
Nuovo piccolo aggiornamento per OnePlus 7T: è arrivata la Oxygen OS 11.0.6.1 via OTA, anche questa di piccole dimensione e con poche novità che riguardano la stabilità del sistema e l'aggiornamento della patch di sicurezza Android a febbraio 2022. Continua quindi il lavoro di supporto anche dopo anni, sebbene senza grandi rivoluzioni. Questo è il primo update del 2022, ma come ho sempre detto, l'importante che vengano fatti e si continui a rendere utilizzabili nel migliore dei modi tutti i vecchi device, senza abbandonarli a se stessi come fanno altri brand.

mercoledì 23 febbraio 2022

Upgrade (2018)

 
Regia: Leigh Whannell
Anno: 2018
Titolo originale: Upgrade
Voto e recensione: 6/10
Pagina di IMDB (7.5)
Pagina di I Check Movies
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Mentre gironzolavo per il catalogo di Netflix, mi è capitato questo. Non lo conoscevo, lo ho visto proprio a caso e senza alcuna aspettativa. Mi è piaciuto fin da subito: l'ambientazione fantascientifica decisamente credibile, ci proietta in un futuro poco distante dai giorni d'oggi, in cui possiamo osservare auto a guida autonoma, sistemi di sorveglianza, intelligenze artificiali nella domotica. Questo come ambientazione di una sceneggiatura che ha il sapore di già visto, una sorta (prendetela con le pinze) di salsa Corvo mescolata con Robocop e quel senso di vendetta che aleggia nell'aria. Mentre andavo avanti pensavo comunque che mi sarebbe piaciuto forse di più se ci avessero creato una serie TV intorno, ma un film va più che bene, intendiamoci. E' che immaginavo gli sviluppi per una trama più lunga, anche se questa è ben articolata. Però si sviluppa più lentamente nella parte iniziale cercando di dare maggior profondità alla situazione del protagonista e successivamente parte all'attacco con alcune scene più votate all'azione. Il mix non è equilibrato, ma una soluzione davvero ben fatta a  mio avviso. Il suo essere poco originale ed attingere un po' qua ed un po' là da un tipo di fantascienza che ci mette in guardia dall'utilizzo della tecnologia, non è però un male. Anzi, è forse questo calcare la mano, con un certo cinismo di fondo, su questi temi che ormai ho assimilato come piacevoli ed interessanti che me lo ha fatto piacere di più. Sulla messa in opera visiva e sul montaggio c'è da aggiungere che pur presentandosi come qualcosa di potenzialmente violento e sanguinario, con l'utilizzo di luci ed ombre, stacchi ed inquadrature sui volti dei non diretti interessati si riesce a non osservare scene dettagliate che avrebbero potuto essere ben più dedicate ad un pubblico adulto. Nonostante la trama sia accattivante, ho trovato delle forzature nello svolgimento della storia che lì per lì possono andare bene in previsione di una sorta di colpo di scena chiarificatore, ma ripensandoci risultano abbastanza insensate. Lontano dai capolavori e più vicino ad un film con basso budget, ma ben confezionato e meritevole di attenzione.

martedì 22 febbraio 2022

Villareal 1 - Juventus 1

 

Vlahovic segna dopo appena trenta secondi, la rete più veloce di un esordiente bianconero in Champions, ed ecco che strombazzando arriva in campo il pullman juventino per difendere il risultato. Schierati tutti quanti dietro la linea della palla, con qualche sporadico lancio lungo per colpire in contropiede, abbiamo sofferto nel primo tempo, come nella ripresa. Con la differenza che nel secondo tempo abbiamo fatto ancora più schifo ed è arrivata la rete del pareggio. Che poi con le nuove regole, in cui non conta doppia le rete fuori casa, vorrei sapere cosa hai da difendere. Io boh, questo è scemo mi sa, non solo scarso. Speriamo che per il ritorno gli abbiano spiegato che bisogna vincere per passare il turno e che non ci siano altri infortuni. O magari a Rabiot.

Stati Di Allucinazione (1980)

 
Regia: Ken Russell
Anno: 1980
Titolo originale: Altered States
Voto e recensione: 5/10
Pagina di IMDB (6.9)
Pagina di I Check Movies
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Film:
 Pellicola di fantascienza puramente anni ottanta che si concentra sulla riflessione e la ricerca dell'inconscio primordiale non conosciuto. Siamo al lavoro con esperimenti al limite del consentito eticamente che cercano di scavare, a tentoni, nella psiche umana, cercando di raggiungere risultati non chiari e misteriosi, anche a chi conduce questi esperimenti. Nel film abbiamo un giovane William Hurt come protagonista, che si presta in una difficile prova non incentrata esclusivamente sull'azione. Psicologia spinta fino alla fantascienza che sfocia in ambiti anche religiosi ed antropologici, rendono il film molto psichedelico ed a tratti onirico, non a caso si tratta di stati di allucinazione indotti che potrebbero rivelarsi reali e tangibili. La messa in opera si pone obiettivi abbastanza alti che devo dire, a mio avviso, vengono raggiunti sebbene gli effetti speciali non siano il massimo, mentre il trucco resta superiore. Le sequenze riguardanti le allucinazioni sono infatti forse troppo lunghe e troppo finte per poter risultare accattivanti, mentre le "trasformazioni" del corpo restano più piacevoli visivamente. Finale un po' frettoloso e arrangiato alla volemose bene, con l'amore ed il legame tra i due protagonisti che vince su tutto. 

Edizione: DVD
Versione molto scarna con nessun extra e traccia audio in mono

lunedì 21 febbraio 2022

The Elevator (2015)

 
Regia: Massimo Coglitore
Anno: 2015
Titolo originale: The Elevator
Voto e recensione: 3/10
Pagina di IMDB (4.7)
Pagina di I Check Movies
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Film italiano con cast ed ambientazione internazionale. che si svolge quasi esclusivamente all'interno di un ascensore, come suggerisce il titolo. Lo ho trovato molto noioso, ripetitivo, allegramente scontato. Il cast non si comporta male, ma ad esempio le comparse o le piccole parte sono credibili a livello zero. La trama, che potrebbe essere anche parecchio più violenta, non si evolve, i colpi di scena finali sono tirati via e forzati. Restando in ambito italiano ho apprezzato parecchio di più Il Talento Del Calabrone, anche se più nuovo e con maggiori aspettative. Lo spettatore deve stare a guardare cosa succede dentro alla piccola cabina per u tempo troppo lungo per risultare credibile, ma vabbeh e quindi cercare di capire se il malcapitato verrà torturato o meno, in maniera fisica o psicologica che sia. Non si è creata empatia con l'aguzzino e neanche con la vittima. Manca la tensione ed appunto il finale, paragonato al resto è troppo frettoloso e con la spiegazione che risulta arrangiata e forzata.
 

domenica 20 febbraio 2022

Cammino di San Jacopo #4 - da Pescia a Lucca

 
Oltre sessanta km in due giorni, e con oggi ho terminato la quarta tappa, prevista inizialmente come quella finale, del Cammino di San Jacopo. Da Pescia a Lucca, arrivando al Volto Santo. Escursione più corta e meno impegnativa per dislivelli, rispetto alle precedenti, ma nella sua prima parte forse la migliore dal punto di vista paesaggistico. Passa infatti dall'antica Via della Fiaba che collega Pescia a Collodi, il paese di Pinocchio. E da qui un bel sali e scendi panoramico che tocca gli antichi borghi di San Gennaro, Petrognano, Sant’Andrea in Caprile e Segromigno in Monte, con le loro antiche pievi romaniche e bellissime ville. Da qui in poi o discesa o la lunga pianura, costeggiando i canali, per raggiungere Lucca. Questa tappa ho avuto il piacere di farla accompagnato da Elians.

Album fotografico Cammino di San Jacopo #4 

sabato 19 febbraio 2022

Cammino di San Jacopo #3 - da Pistoia a Pescia

 
Oggi riprendo il Cammino di San Jacopo, con la terza tappa che è la più lunga e quella con i maggiori dislivelli, sia positivi che negativi. Questa volta si tratta di un trekking zaino in spalla, ovvero ho portato con me, all'interno dello zaino con cui viaggio, tutto l'occorrente per oggi, per la notte e per domani. Infatti proseguiró fino a Lucca con la quarta tappa. Mi è piaciuto organizzarla quindi con treno per arrivare alla partenza e poi proseguire il cammino. Essendo abbastanza lunga, con le deviazioni ho superato i 35 km, è molto varia, ma fisicamente interessante proprio perché abbastanza impegnativa. Non tengo di conto delle salite iniziali, ma le ultime sono veramente importanti considerando che ci arrivi stanco. Il paesaggio è collinare e si trova poca "periferia" anche se l'asfalto non manca. Si esce da Pistoia lungo l'antica via Cassia che oggi è la Provinciale e si sale al Colle di Giaccherino (un tempo Lucente). Superata la Pieve di Groppoli ci si imbatte per il borgo di Serravalle e si costeggia il fiume Nievole che dà il nome alla valle. Arrivati a Montecatini Terme siamo a circa metà percorso, ma il difficile ha ancora da venire. C'è infatti da salire per il vecchio borgo, ed essendo chiusa l'entrata per i pellegrini al parco di Villa Ankuri possiamo scegliere una deviazione breve di 1,1 km o una più lunga (panoramica solo sulla carta) di 2,9 km. Passo quindi dall'alto castello di Buggiano per poi addentrarmi in un bosco che dovrebbe portare a Stignano. Perdo, o non vedo, o più probabilmente non c'è, un segnale relativo ad una nuova devozione per sentiero franato e mi arrangio con wikiloc. Mi infilo in proprietà private, fortunatamente senza cani a fargli da guardia e con tanto (ma tanto) mestiere da ninja mi rimetto sulla giusta via. Salgo ad Uzzano, il punto più alto della tappa e ridiscendo infine a Pescia. Otto ore, comprese le soste . Non male, dai.

Album fotografico Cammino di San Jacopo #3 

venerdì 18 febbraio 2022

Juventus 1 - Torino 1

 
Allegri è riuscito a riprendere in mano la situazione. Nelle ultime partite infatti si stava delineando qualcosa di evidentemente poco piacevole. Così iniziamo subito il derby di Torino, giocando in casa, lasciando il gioco agli avversari. Ben chiusi in difesa respingiamo ogni loro attacco per poi provare qualche contropiede e segnare su calcio d'angolo. Il vantaggio arriva presto e i giocatori bianconeri commettono il grave errore, che dura circa dieci minuti, di cercare il raddoppio e di giocare in maniera offensiva. Fortunatamente qualcuno lì in panchina se ne accorge e quindi di nuovo tutti dietro la palla e a difendere senza creare. Arriva il pareggio granata, inevitabilmente. Quindi il buio organizzativo e qualche folata in attacco che non impensierisce gli avversari. Anche il corto muso è andato a farsi benedire, senza nessuna tranquillità nel possesso palla e nel creare azioni: che siano dal basso, o dal centrocampo. Altri due punti persi che vanno a collezionarsi ad un'altra decina. Poco brillanti, poco lucidi, in poche parole allegriani fino al midollo. Vai a cacare proprio mentre stai dicendo "il pareggio non è da buttare".

The French Dispatch (2021)

 
Regia: Wes Anderson
Anno: 2021
Titolo originale: The French Dispatch Of The Liberty, Kansas Evening Sun
Voto e recensione: 6/10
Pagina di IMDB (7.3)
Pagina di I Check Moveis
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Con Wes Anderson ci si aspetta sempre un qualcosa di particolare.  E non sempre lo si apprezza: anche io inizialmente ho fatto fatica ad assimilare prima ed a digerire poi il suo genere, o meglio i suoi di generi. In questo suo ultimo lavoro non delude le aspettative, ma per quanto mi riguarda, riesce anche ad esagerare. Resta fedele al suo modo di fare cime, riempiendo sempre lo schermo con qualsiasi cosa, che si tratti di colori, personaggi, oggetti o emozioni. Lo fa utilizzando un considerevole numero di stili, mischiandoli tra loro in maniera elegante e superlativa, ma ne viene fuori un'opera d'arte da autoerotismo referenziale. Non che Wes Anderson abbia bisogno di dire al pubblico, al suo pubblico, di che pasta è fatto, ma quando lo fa non lascia nulla al caso, e soprattutto fa strabordare il contenitore in cui si adopera ad infilare ogni sorta di strumento. Lo fa con il passaggio dai colori accesi al bianco e nero, dalle scritte in sovrimpressione alle parte disegnate come fumetto, con l'utilizzo della voce narrante e la suddivisione in capitoli, con un montaggio in parte frenetico ed in parte che abusa delle lunghe sequenze orizzontali o verticali che siano. Un set immenso, curato nei minimi dettagli, certosino come come la poetica della trama, frammentata e spezzettata, che ci viene mostrato dalla telecamera che si muove, quando lui ha voglia, in piani sequenza surreali. Non ci racconta niente di sorprendente o sensazionale, ma lo fa dall'alto del suo essere artista, scrittore, poeta, giornalista, pittore, scultore, designer. Non disprezza infatti nessuna forma d'arte e lo mostra su pellicola. Peccato però che sia abbastanza stancante poterlo seguire con la giusta attenzione senza chiedersi se c'è un fine ed uno scopo.

giovedì 17 febbraio 2022

Train To Busan (2016)

 
Regia: Yeon Sang-ho
Anno: 2016
Titolo originale: Busanhaeng (부산행)
Voto e recensione: 6/10
Pagina di IMDB (7.6)
Pagina di I Check Movies
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Disponibile su RAI Play, Train To Busan è in film che merita di essere recuperato e goduto. E lo dico da non amante delle pellicole orientali (che poi è una frase che non significa niente, ma io mi sono capito) e di horror con zombie o simili. Qui non ci sono veri e propri zombie alla Romero, ma ci siamo capiti ugualmente. La storia non è affatto originale: fuga di un qualche composto, contagio, infetti che diventano all'improvviso violentissimi assalitori di chi non lo è, fuga dei superstiti, lotta. La cosa bella però è che Yeon Sang-ho, regista sudcoreano alla sua prima esperienza con un lungometraggio in live action, riesce a dare vivacità a questi mostri famelici e li stipa con violenza si di un treno diretto a Busan e partito da Seoul. Quindi da un lato abbiamo questi esseri immondi che vogliono azzannare chiunque vedano (al buio no, si rimbambiscono) molto veloci e che si muovono all'unisono (belle le immagini in cui si ammucchiano e si accartocciano tra loro) e dall'altra gli spazi claustrofobici, stretti e separati per comparti di un treno che ospita sia sani che non. Come da tradizione asiatica (ma non solo) è tenuto in considerazione anche l'aspetto sociale che vediamo sia nello sviluppo del protagonista che degli altri superstiti. Infatti il soggetto principale è un uomo egoista e dedito al lavoro che non ha neanche tempo per ricordarsi del compleanno della figlioletta, che all'interno del viaggio in treno crescerà psicologicamente e subirà una sorta di redenzione, nei confronti della bambina, degli altri ospiti del treno e del pubblico.Bella anche la scena profetica che richiama a green pass - no green pass / vax - no vax, con alcuni basterdelli che non vogliono nella propria carrozza altre persone palesemente sane. Ma la paura fa anche questo, e in due anni di pandemia lo abbiamo ben capito tutti quanti. Un contesto ristretto quindi con un numero considerevole di zombie che attaccano a più riprese e si moltiplicano quindi di conseguenza a velocità folli. Ben trasposto visivamente, non annoia pur risultando assai prevedibile.

Reacher [Stagione 1]

 
Anno: 2022
Titolo originale: Reacher
Stagione: 1
Numero episodi: 8
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Uscita da pochi giorni Prime Video la prima stagione dedicata a Jack Reacher, personaggio fuoriuscito dalla penna di Lee Child. Ho letto molti dei suoi libri riguardanti questa "saga" e con alti e bassi, devo dire che mi hanno preso. Così quando una decina di anni fa uscì il film con protagonista Tom Cruise, lo trovai pessimo. Almeno per la scelta dell'attore, che non può identificarsi assolutamente con Reacher. Nella serie TV in oggetto invece, basata sul primo romanzo Zona Pericolosa, abbiamo un Alan Ritchson bello grosso, alt, muscoloso, pesante e biondo. A parte questo, che non è proprio cosa da poco, la storia narrata è più fedele, per quanto possibile, al romanzo, ma anche gli sviluppi non sono da Mission Impossible. Degli otto episodi secondo me i primi sono i migliori, poi la scende un po', per arrivare ad un finale, che non è un granchè, un po' sottotono. Anche se la trama è quella e non è che si possano fare miracoli. Vedere Recher che mena le mani e prende a schiaffi i cattivi è comunque una bella cosa e mi sono divertito con questa serie.

mercoledì 16 febbraio 2022

Aggiornamento Nvidia Shield TV: Shield Experience Upgrade 9.0.1

 
Quante parole di elogio avrò utilizzato nel corso di questi anni in cui Nvidia continua ad aggiornare regolarmente la sua (e mia) Shield TV? In neanche due mesi ha rilasciato l'imponente aggiornamento con Android 11 a metà gennaio e adesso  ecco che arriva Shield Experience Upgrade 9.0.1. Non ci lascia mai soli a noi vecchi utenti, e questo è davvero un bene. Il pacchetto non è dei più leggeri, siamo ad un giga e riporto il changelog completo:

Major issues addressed

  • Resolves PLEX Media Server issues
  • Fixes storage permission issues on media players, file browsers, and emulator apps
  • Fixes stutter when playing interlaced content

HDMI/Display

  • Resolves brief video corruption when watching YouTube TV
  • Fixes issue where HDMI-CEC volume control will be adjusted by 2 increments
  • Removes thumbnail overlay when taking a screenshot
  • Resolves issue where screen would be rotated 90 degrees
  • Restores "beta" description to "Match frame rate" settings

Audio

  • [SHIELD 2019] Fixes bug where audio would be lost after toggling "Dolby audio processing"
  • Fixes Bluetooth audio issue when "Audio formats" is set to manual

Storage

  • [SHIELD 2019 8GB model] Resolves issue where SD card would not be detected after reboot
  • Resolves issue where files on adopted storage was not visible when connecting over local network
  • Resolves issue where Android folders are automatically created when connecting storage
  • Fixes bug where files cannot copy onto removable storage when connecting over local network from a Mac
  • Fixes bug copying files to SHIELD over local network when app is running on SHIELD
  • Fixes bug where Kodi media files were not visible when connecting over local network

Network

  • Fixes bug where “Wi-Fi roaming enabled” switch was not working properly
  • Resolves issue where user is prompted for Wi-Fi network again after successfully connecting to networks

Accessories

  • Fixes Kodi bug where SHIELD TV app, Control4, and other remotes would not work properly
  • Fixes Kodi issue where long press select or menu would not be detected properly
  • Fixes issue on XBOX controllers where pressing the XBOX button would not bring up Stadia menu
  • Fixes bug where IR volume control would be disabled when USB DAC was connected
  • Resolves navigation issues when selecting folders to grant files and media permissions

Cast

  • Resolves instances where SHIELD would not be visible as a cast device

Misc

  • Fixes bug where Kodi system files were unaccessable
  • Fixes bug where playback status for videos would show up on the home screen

martedì 15 febbraio 2022

Elena Di Fazio - Resurrezione

 
Autore: Elena Di Fazio
Anno: 2021
Titolo originale: Resurrezione
Voto e recensione: 3/5
Pagine: 441
Acquista su Amazon (formato Kindle)

Trama del libro e quarta di copertina:
RESURREZIONE Un wormhole di natura artificiale si apre sulla Terra, e creature di un altro mondo appaiono per la prima volta agli occhi dei terrestri. Sopravvivono poco, e il portale si richiude. Per poi riaprirsi cinque anni dopo, e lasciar passare una nuova delegazione aliena. Che sopravvive un po' più della prima. E così, ogni cinque anni, per altre sei volte, fino a quando un messaggio non arriva a sconvolgere l'intero genere umano: "Otto di nove". Il che forse significa che la nona delegazione, quella che sta per arrivare, sarà l'ultima. Ce la farà a sopravvivere? E cosa avrà da comunicare ai terrestri? Quale sarà la vera natura di queste misteriose creature? Saranno ostili? Non resta che attendere che il portale si apra di nuovo. E prepararsi in qualche modo a ricevere la nona delegazione...

Commento personale e recensione:
Ci ho impiegato un po' troppo per finirlo, avevo cominciato bene, ma poi ci sono stati rallentamenti nella lettura dovuti secondo me al troppo infarcimento di temi filosofici e religiosi. Sia chiara, il taglio è apprezzabile, butta giù interrogativi interessanti. E anche se non nuovi ed origine, perlomeno non troppo utilizzati da altri scrittori. Molto buono anche il problema legato al concepire una razza extraterrestre totalmente differente, non solo da noi, ma anche lontano dall'immaginario collettivo. Purtroppo però le parti riflessive risultano essere un po' noiose, mentre quelle che dovrebbero dare verve maggiore alla storia, sono quelle scritte peggio. La scrittrice mi è sembrata più a suo agio con le descrizioni riguardanti i concetti piuttosto che con quelle su pratica ed azione. Ad ogni modo non risulta brutto. A fine libro ci sono anche altri racconti, che posso definire a tema con il romanzo principale:

I racconti di Urania Q
  • ANIMA NEURALE di Veronica De Simone
  • LO STATO GASSOSO DEI FANTASMI di Elisa Franco
  • AEDRI di Valentino Sani

Il Mostro Delle Yucca Flats (1961)

 
Regia: Coleman Francis
Anno: 1961
Titolo originale: The Beast Of Yucca Flats
Voto e recensione: 2/10
Pagina di IMDB (2.2)
Pagina di I Check Movies
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Film:
Se è stato definito come uno dei più brutti film mai realizzati (il link non è più raggiungibile, quindi restiamo nel dubbio) il motivo è semplice: è proprio brutto. Anche se devo dire di averne visti di peggio. Si tratta di una banale storia anni sessanta di neanche 55 minuti che spazia tra l'horror grossolano e la fantascienza povera con il tema dello spauracchio atomico. La pellicola inizia con una scena di omicidio che, apparentemente non c'entra nulla con il film, se non per l'abito dell'assassino. Era giusto per mostrare una tetta di una donna che esce dalla doccia. Per il resto sembra tutto un qualcosa di improvvisato a partire dal montaggio delle scene per arrivare agli attori. Il sonoro è stato aggiunto successivamente, non vediamo mai infatti i protagonisti parlare direttamente, anche se i dialoghi sono davvero pochi. Un odiosa voce fuori campo descrive a grandi linee cosa accade e cosa accadrà. Nonostante i pochi minuti a disposizione, nel complesso risulta addirittura lento e noioso. Non ripetitivo perchè molte situazioni sembrano essere inserite casualmente, all'interno di una sceneggiatura confusionaria. Da guardare perchè potrebbe essere un cult, senza che ce ne rendiamo conto.

Edizione: DVD
Secondo numero, visibile sulla costina. della Classic Freak Collection, distribuita da Home Movies. Insieme a questo film, in edizione limitata anche un adesivo ed una spilletta della Freak Video. La traccia audio è originale inglese in mono, ma ci sono i sottotitoli in italiano (disattivabili). Come extra:
  • Trailer
  • Scheda testuale

domenica 13 febbraio 2022

Atalanta 1 - Juventus 1

 

Il Campionato è ancora lungo e la lotta per il quarto posto resta sempre accesa. Questa sera era fondamentale non perdere e non far fuggire l'Atalanta, ma lo era anche vincere e cercare di allungare. Questa volta la Juventus ci ha provato, è stata propositiva, votata all'attacco, anche con una formazione offensiva che voleva portare a casa il risultato. Bene anche in difesa: nonostante gli sforzi dei bergamaschi, difficilmente abbiamo sudato freddo. Passano però in vantaggio gli avversari, e quando tutto sembrava concluso, nonostante i cambi spregiudicati, arriva la rete del pari. Una bella partita con diverse emozioni che finalmente ci fa divertire e non risulta una delle tante giocate di paura a difendere ed a chiudersi dietro. Restano numerose le cose da registrare e migliorare, ma l'importante è avere tempo a sufficienza e una certa tranquillità, che di pari passo alla consapevolezza di potercela fare, può dare i suoi frutti. Adesso c'è da pensare alle prossime, sapendo che dobbiamo lottare su tutti i palloni e metterla dentro.

Monsummano & Montevettolini

 

Dopo la lunga camminata di ieri lungo la seconda tappa del Cammino di San Jacopo, in cui è comparsa pure la mia prima vescica (c'è sempre una prima volta), oggi mi unisco a Vagamondo dell'amico Oliviero per un'escursione come sempre ben fatta e gradevole. Partiamo da Grotta Giusti, e già da lì, basta alzare lo sguardo per ammirare la parete della ex cava (in parte piantumata e bonificata) e vedere fin dove arriveremo, passando anche da pareti per arrampicata ed giungendo fino ad una terrazza panoramica che si affaccia sulla Valdinievole. Dopo qualche ripida salita, aggiriamo la zona delle vecchie cave e ci dirigiamo verso i resti di ciò che un tempo era l'antico borgo medievale di Monsummano, posto sulla sommità del colle, prima che gli abitanti si spostassero già a valle. Da lì ridiscendiamo, passando da un arco rimasto ancora in piedi, che segna una delle sue porte di entrata e ci dirigiamo, a poca distanza verso Montevettolini. Piccolo paesino, tuttora abitato, da cui possiamo ammirare la parte finale dell'anello che ci ha condotto fin lì ed il colle che domina  Monsummano Terme in cui arriveremo per concludere l'escursione.

Album fotografico Monsummano & Montevettolini

sabato 12 febbraio 2022

Cammino di San Jacopo #2 (da Prato a Pistoia)


Dopo la prima tappa, fatta un mese fa, ho deciso di cercare di organizzarmi per poter portare a termine tutto il Cammino di San Jacopo. Non perché lo abbia trovato bello eh, devo dire la verità, anzi la prima tappa è stata parecchio lontana dalla bellezza. Mi piace però l'idea di portarlo a termine e soprattutto sembra parecchio facile da gestire con gli spostamenti, tra le città e le stazioni. Rispetto alla precedente comunque, vuoi per il maggiore dislivello nella parte iniziale (abbiamo solo due salite, ma concentrate nei primi dieci km), vuoi per la minore quantità di asfalto, mi sono caricato positivamente in maniera migliore. Ci sono anche un paio di punti panoramici suggestivi. Ho notato però che la segnaletica è meno precisa e presente, anche se risulta davvero difficile potersi perdere. In alcuni tratti si intreccia con altri sentieri CAI o con il percorso "il tramonto di un'alba", ma basta non confondersi. Comunque da Prato si segue l'argine del fiume Bisenzio, per poi salire al Convitto Cicognini e scendere fino alla chiesa di San Pietro a Figline. Saliamo ancora per avere un bel punto panoramico attraversando l'area protetta del Monteferrato e si giunge alla Rocca di Montemurlo. Superato un torrente e passata l'Abbazia Longobarda, ecco Montale ed infine la periferia di Pistoia 

Album fotografico Cammino di San Jacopo #2 (da Prato a Pistoia) 

venerdì 11 febbraio 2022

Bed Time (2011)

 
Regia: Jaume Balaguerò
Anno: 2011
Titolo originale: Mientras Duermes
Voto e recensione: 6/10
Pagina di IMDB (7.2)
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Silenzioso  ed a piccoli passi. Balaguerò crea così questo suo film, che parte, così sembra da una storia già iniziata. Non utilizza flashback, è lineare nel racconto, e per questo abbastanza sorprendente. Lo spettatore deve capire ciò che sta succedendo e pure ciò che è successo. Una mossa vincente a mio avviso, per niente scontata. In Bed Time il regista spagnolo non fa uso di elementi fantastici per dare maggiore forza o impatto alla sua storia, ma si concentra sul male profondo che una mente umana disturbata può creare. E' un thriller lento, che si svolge in maniera quasi circolare con cadenza giornaliera, in una storta di loop metodico che si arricchisce sempre di nuovi elementi. Un approccio costante e certosino, quello del protagonista, che ha come solo ed unico scopo quello di togliere sorrisi ed allegria dalla faccia delle sue vittime. Non usa semplici cattiverie verbali, anzi si nasconde dietro la maschera dell'uomo  sempre disponibile, eppure risulta essere un architetto infallibile delle disgrazie altrui. La sua attenzione si concentra essenzialmente sull'allegria di una ragazza che abita nel condominio in cui lui fa il portiere e cerca, con un piano molto elaborato e quasi incredibile, di renderla infelice in una maniera raccapricciante. La regia non utilizza e non si sofferma su scene di violenza pura, si tratta essenzialmente di un lavoro psicologico e non per questo meno terrificante. Tutto a piccole dosi, silenziose, quatte, graduali. Un film che non ti aspetti e che riesce a stupire, andando a sondare le movenze da psicopatico dell'aguzzino.

Sony BRAVIA 65X81J

 

Articolo di promemoria per tenere traccia degli acquisti. Sostituito il televisore LG 55LE8800 dopo quasi dodici di onorato servizio, con un Sony Bravia 65X81J. Non sto a perdere tempo in recensione o caratteristiche questa volta: è stato essenzialmente un upgrade forzato, essendo "saltata" la scheda video che mi permetteva di connettere con semplicità tutti i dispositivi e ne ho approfittato per arrivare a 65 pollici ed  avere il 4K. Riporto in maniera casuale e sparsa alcune delle sue caratteristiche principali, considerando che la funzione che ne faccio è quella di "monitor" collegato al sintoamplificatore Denon.

Processore 4K HDR X1™

Il nostro potente processore si avvale di avanzati algoritmi per ridurre il rumore e migliorare la definizione dei dettagli. Grazie a un segnale 4K

ancora più chiaro, tutto quello che guardi si avvicina alla qualità della risoluzione 4K e si arricchisce di contrasti e colori realistici

TRILUMINOS PRO™

I nostri TV con un'ampia gamma cromatica e l'esclusivo algoritmo TRILUMINOS PRO™ possono rilevare il colore da saturazione, tonalità e luminosità per riprodurre sfumature naturali in ogni dettaglio. Scoprirai colori dal realismo sbalorditivo

Object-based HDR remaster

Con Object-based HDR remaster, il colore dei singoli oggetti sullo schermo viene analizzato modificandone il contrasto, a differenza di quanto accade con la maggior parte dei TV in cui il contrasto viene regolato lungo una curva che spazia da nero a bianco. Poiché gli oggetti sono rimasterizzati singolarmente, questo modello riproduce immagini più profonde, realistiche e con texture più ricche.

Motionflow™ XR 

I dettagli sono sempre fluidi e nitidi anche in sequenze di azione rapida grazie a Motionflow™ XR, una tecnologia innovativa che crea e inserisce fotogrammi aggiuntivi tra i fotogrammi originali. Motionflow confronta i principali fattori visivi nelle successioni di fotogrammi e calcola la frazione di secondo dell'azione che manca nella sequenza. Alcuni modelli permettono di inserire fotogrammi neri per una visione priva di sfocature dal look cinematografico.

4K HDR con X-Reality™ PRO

Guarda incredibili immagini 4K HDR, ricche di dettagli e texture realistici grazie all’esclusivo processore 4K HDR X1™. Le immagini registrate in 2K o Full HD vengono sottoposte ad upscaling per avvicinarsi alla risoluzione 4K HDR attraverso 4K X-Reality™ PRO, che sfrutta un database 4K HDR unico.  

Dolby Vision® e Dolby Atmos® 

Vivi il brivido del cinema a casa tua. Dolby Vision® dà vita alla scena per un’esperienza di visione autentica, mentre Dolby Atmos® riempie l’ambiente con un coinvolgente audio surround

 

 

 

 

giovedì 10 febbraio 2022

Juventus 2 - Sassuolo 1

 

La cosa brutta di segnare subito nei primi minuti, se hai Allegri in panchina, è che dovrai abituarti fin da subito a veder difendere il risultato. Siccome l'esordio di Dusan con il Verona era andato fin troppo bene, tanto per cominciare cambia modulo, relegando l'ottimo Morata sulla fascia più estrema: quella in cui sta seduto. La rete però arriva davvero in tempi strettissimi e questo probabilmente devasta i piani del Mister. Allora tutti dietro, tutti in difesa per farci prendere a pallonate dal Sassuolo. Dopo un paio di tiri pericolosi ecco che inevitabilmente infatti arriva la rete del pareggio. Ormai il primo tempo hanno deciso di svolgerlo alla vecchia maniera: nessuno schema, palle a caso, passaggi sbagliati, spazzare via e se si ha culo trovare un attaccante disposto a creare pericoli all'avversario. Nel secondo tempo il nostro allenatore deve essersi distratto, o più probabilmente qualcuno gli ha twittato che con il pareggio si va ai supplementari, invece di passare il turno. Il pallino del gioco è così interamente in mano bianconera, si creano numerose azioni offensive, si colgono due pali ed il portiere avversario viene nominato migliore in campo. Dusan però vuole tornare a salutare i tifosi di Firenze, che gli hanno sempre voluto bene e sempre gliene vorranno e decide di salire in cattedra ed inventarsi la rete del vantaggio che ci permette di passare il turno.

Vice - L'Uomo Nell'Ombra (2018)

 
Regia: Adam McKay
Anno: 2018
Titolo originale: Vice
Voto e recensione: 4/10
Pagina di IMDB (7.2)
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Partiamo subito dalle note positive, che sebbene non siano poche, rischiano di essere sopraffatte dalle negative: tanto per cominciare le ottime prove di tutto il cast, a partire da Christian Bale che si cala alla perfezione nella parte con mimiche facciali ed atteggiamenti decisamente sublimi e chiari, anche per un pubblico non americano, forse meno avvezzo a vedere e studiare la figura di Dick Cheney. Questo senza lasciare da parte il grande lavoro che sta dietro al trucco ed ai costumi, che riescono ad abbracciare una storia che parte dagli anni sessanta ed arriva al primo decennio del secolo in corso. Davvero da applausi, così come l'attenta ed intelligente regia di McJay che sa districarsi in quello che a tutti gli effetti è un documentario di stampo politico e biografico costruito in maniera prettamente critica e se vogliamo sarcastico (più che satirico). Riesce ad inserire innesti ironici nelle lunghe parti romanzate  e ad intrattenere il pubblico, creando intorno al personaggio di Cheney una serie per niente breve di situazioni private create ad arte. Ed ecco infatti che se vogliamo parlare di trama, iniziano le prime smorfie per quanto riguarda i miei gusti personali. La voce narrante, tutt'altro che realistica, reale e super partes, ci guida tra i pochi, ma sostanziali avvenimenti di carattere storico e di cronaca, intervallati da interminabili sequenze con dialoghi messe lì esclusivamente per avvalorare l'opinione politica dello sceneggiatore. Pur apprezzando i molti film di denuncia che esistono, , è lapalissiano quanto questo sia scorretto ed essenzialmente noioso. L'arco temporale del racconto parte dal mi' nonno per arrivare al mi' nipote e tra flashback e sbalzi in avanti si cerca di raccontare, in maniera decisamente semplice la scalata al potere politico di un personaggio molto controverso e discusso. Secondo l'autore con una ramanzina della fidanzata, il nostro Dick da ubriacone rissoso, mette la testa a posto, conosce casualmente qualche "personaggiucolo" importante (Rumsfeld e Scalia), chiappa un incarico dietro l'altro nelle file repubblicane per tre decenni ed infine spodesta e manovra un tontolone di Presidente. In poche parole non è neanche un film di denuncia su uno o più fatti storici raccontati: non mancano certo le pellicole sul conflitto irakeno, sulla mancanza di prove relative alle armi di distruzione di massa o sulla lotta al terrorismo ed il patriot act. No, questo è un film di propaganda del Partito Democratico, chiaro e tondo che punta il dito su di un personaggio e sul Partito avversario. Nè più nè meno.

Zerocalcare - Un Polpo Alla Gola

 

Credo sia il mio primo (o quasi) articolo su di un fumetto. Tanto che ho deciso di non fare una scheda, perchè non saprei se trattarlo come un libro o in maniera differente. L'autore è Zerocalcare, che in questo periodo è decisamente in auge, vista la sua recente serie animata Strappare Lungo I Bordi, presente su Netflix. Ovviamente, come fumettista di successo, nasce parecchio prima. Tanto che Un Polpo Alla Gola è del 2012, sebbene l'edizione in mio possesso sia quella Deluxe uscita nel 2019 con un nuovo artwork per la copertina rigida, una introduzione ed una post fazione. Il tutto in circa 200 pagine, per una trama semplice, avvincente e nostalgica se vogliamo. Michele Rech, in arte Zerocalcare, è dell'83, quindi siamo vicini di età, ed è davvero semplice ritrovarsi nel suo mondo e nelle sue descrizioni, non solo quando parla al passato (gli anni ottanta e i novanta) oppure al presente (che ad oggi significa un balzo indietro di circa dieci anni). La storia raccontata è di formazione con punte ironiche, come al solito, ed una buona vena di mistero ed avventura. La trama si compone di tre capitoli che prendono in esame tre periodi distinti della vita del personaggio, tra scuola, amicizie, sensi di colpa, teschi, giornaletti porno, funerali e lupi. Zerocalcare, con i suoi disegni, riesce a colpire ed emozionare, tirando fuori aspetti psicologici all'apparenza scontati in cui è facile immedesimarsi. Da consigliare, e sicuramente una spinta per leggere anche altre sue opere.. Magari sempre in questo formato.

mercoledì 9 febbraio 2022

Dieci Piccoli Indiani (1945)

 
Regia: René Clair
Anno: 1945
Titolo originale: And Then There Were None
Voto e recensione: 6/10
Pagina di IMDB (7.5)
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Questa prima versione cinematografica di Dieci Piccoli Indiani, tratta dal famoso ed inossidabile romanzo di Agatha Christie, non era quella che già avevo visto in passato. L'altra credo sia una "nuova" versione degli anni sessanta, ma non ne sono così sicuro. Tanto tempo è passato e pur conoscendo i fatti, riguardarla adesso, non mi ha creato meno suspense o intrigo. Non conoscevo infatti il volto (o il nome) dell'assassino, pur rimembrando vagamente le modalità. Si tratta di un giallo ben costruito, solido, che mischia la drammaticità all'ironia, senza esagerare con quest'ultima o senza esasperare i toni. Un interessante enigma che sfida la ragione dei dieci personaggi bloccati sull'isola, ma che stuzzica anche quella del pubblico, pilotato dai dialoghi e dalle azioni dei numero sempre più esiguo di partecipanti a questo spettacolare thriller in cui però il movente è la componente più debole. Resta uno dei gialli d'altri tempi che ti fa restare seduto ed interessato fino alla fine, non solo per scoprire il colpevole, ma per vedere via via le vittime scomparire una dietro l'altra. Riporto anche la filastrocca integrale in cui il termine "negretti" era al posto di "indian":
«Dieci poveri negretti se ne andarono a mangiar:
uno fece indigestione, solo nove ne restar.
Nove poveri negretti fino a notte alta vegliar:
uno cadde addormentato, otto soli ne restar.
Otto poveri negretti se ne vanno a passeggiar:
uno, ahimè, è rimasto indietro, solo sette ne restar.
Sette poveri negretti legna andarono a spaccar:
un di lor s'infranse a mezzo e sei soli ne restar.
I sei poveri negretti giocan con un alvear:
da una vespa uno fu punto, solo cinque ne restar.
Cinque poveri negretti un giudizio han da sbrigar:
un lo ferma il tribunale, quattro soli ne restar.
Quattro poveri negretti salpan verso l'alto mar:
uno un granchio se lo prende e tre soli ne restar.
I tre poveri negretti allo zoo vollero andar:
uno l'orso ne abbrancò e due soli ne restar.
I due poveri negretti stanno al sole per un po':
un si fuse come cera e uno solo ne restò.
Solo, il povero negretto in un bosco se ne andò:
a un pino s'impiccò, e nessuno ne restò.»

martedì 8 febbraio 2022

L'Occhio Che Uccide (1960)

 
Regia: Michael Powell
Anno: 1960
Titolo originale: Peeping Tom
Voto e recensione: 7/10
Pagina di IMDB (7.7)
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Parlare de L'Occhio Cge Uccide, Peeping Tom in lingua originale, non è semplice perchè si tratta di una pellicola complessa, che colleziona al suo interno numerosi spunti e che forse non è neanche troppo conosciuta. Almeno per me è stata una sorpresa. Michael Powell riesce a contenere una sorta di eleganza strutturale sin da principio con le inquadrature dell'occhio, la camera da presa, quel senso già forte e prepotente di voyeurismo che il succitato titolo originale anticipa. Come in Psyco  di Hitchcock, che cito come esempio decisamente più conosciuto, è predominante anche la turba psicologica, il rapporto figlio - genitore e la componente assassina del protagonista. La macchina da presa qui non è soltanto un occhio che guarda, ma come questa volta ci suggerisce il titolo nostrano, un occhio che uccide godendo del terrore delle proprie vittime l'attimo prima della morte. E' una pellicola intensa, ben costruita, dedicata al mondo del cinema, in cui gli strumenti diventano parte attiva. Il protagonista, che il pubblico sa essere colpevole ed assassino dichiarato, sembra assecondare e cibarsi delle proprie turbe, ma mano a mano che andiamo avanti lo vedremo lottare contro di esse ed utilizzare lo strumento inseparabile delle riprese anche sul proprio volto, come ultimo atto di resa alla vita e vittoria contro il male che lo muove. La sua coscienza duella con gli impulsi e lo spettatore ha sempre un punto di vista privilegiato sulle trama che si sviluppa su due linee parallele, una delle quali è appunto quella che riguarda lo svolgimento degli omicidi. Un lavoro decisamente accattivante e ben montato che risulta decisamente piacevole e disturbante.

domenica 6 febbraio 2022

Juventus 2 - Hellas Verona 0

 

Conclusa la finestra di mercato invernale, che è stata la più ghiotta e chiacchierata per quanto riguarda la Juventus, ricomincia il campionato. Uscite importanti per i bianconeri che piazzano il gallese, Bentancur e Kulu per far entrare Vlahovic e Zakaria. Due innesti importanti per cercare di raggiungere il quarto posto. Soprattutto la punta, che deve dare una scossa importante al nostro reparto offensivo ed alle realizzazioni. Allegri prova il (finto) tridente mettendolo in campo con Dybala e Morata. Tutti e tre creano occasioni e non tarda ad arrivare la sua prima rete in bianconero che sblocca il risultato. E' uno a zero e siamo abbastanza messi bene: quasi ogni duello singolo è vinto a centrocampo come in difesa. Nella ripresa il Verona sembra crederci maggiormente ed affonda. Manteniamo comunque il controllo senza soffrire troppi pericoli, e nel loro momento migliore ecco che arriva il raddoppio proprio grazie all'altro nuovo innesto, Zakaria. La Juventus potrebbe dilagare, essendo praticamente finita la partita degli avversari, ma gli affondi restano vani. Una buona juve, forte anche del risultato positivo che vede l'Atalanta perdere con il Cagliari. Lassù, qualcosa si è sta muovendo nel verso giusto.

Super Montioni

 
Torno a Montioni per un'escursione, questa volta in inverno e con un anello, in senso orario che parte dall'entrata del Parco dal versante folonichese. Il giro, di oltre 18 km è a tutto tondo e tocca varie zone del parco differenti tra loro, ma ognuna con una particolare caratteristica. La prima infatti è più brulla ed esposta al sole, poi entriamo nei fitti boschi di querce ed arriviamo alle vecchie terme volute da Elisa Bonaparte per proseguire verso i resti delle cave di allume, ricordo di un non troppo lontano passato. So chiude l'anello con il ritorno verso la costa e quindi con una parte panoramica e la visita alla Torre della Pievaccia.

Album fotografico Super Montioni

sabato 5 febbraio 2022

Moloch (1999)

 
Regia: Alexander Sokurov
Anno: 1999
Titolo originale: Molokh
Voto e recensione: 4/10
Pagina di IMDB (6.8)
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Film:
Perchè il venerdì sera non guardarsi un pesante film sovietico russo sulla figura Hitler e la sua combriccola? Non me ne vogliano i colti e gli amanti del cinema, ma anche questa volta lo sperimentale ed audace Sokurov è andato ben oltre i miei gusti. La sua destrezza è innegabile e lo vediamo fin da subito: la pellicola, pur essendo del 1999 è girata come se fosse un insieme di spezzoni degli anni quaranta. Colori pastellosi, fotografia a tratti deformata, luci ora soffuse ora che riempiono lo spazio delle inquadrature. Tutta l'ambientazione è grottesca, quasi fiabesca ed onirica, con dialoghi spiazzanti, ottusi, insensati e malati. Non amo le pellicole su Hitler, siano esse storiche, drammatiche, comiche o parodie, e questo film riesce in qualche modo a racchiudere tutti i generi. Non per questo è meno potente e preoccupante di altri. Più che ridicolizzare la sua figura, la umanizza e la riempie di turbe ipocondriache e stoltezze, mostrandocelo come debole e dalla portata umana. Lo fa in maniera lenta e noiosa però. Di quelle storie che l'intellettuale guarda con il camino acceso ed un bicchiere di brandy vodka in mano da sorseggiare. Un grande lavoro, non adatto a me.

Edizione: DVD
Semplice versione in DVD con traccia italiana in stereo e come extra:
  • Scheda biografica

venerdì 4 febbraio 2022

Breach - L'Infiltrato (2007)

 
Regia: Billy Ray
Anno: 2007
Titolo originale: Breach
Voto e recensione: 4/10
Pagina di IMDB (7.0)
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Film di spionaggio basato su di una storia vera. Ovviamente romanzata. Ma questo non serve a molto, perchè la trama risulta sempliciotta, lunga e, anche se non noiosa, un po' faticosa. Mi aspettavo qualcosa di più, almeno per quanto riguarda i due protagonisti. Invece si resta a cercare un livello di soddisfazione che manca quasi totalmente, così come non risulta emozionante e neppure avvincente. L'azione è dettata al minimo sindacale e si cerca così di puntare l'interesse sui dialoghi che vogliono essere profondi, ma solo all'apparenza. Anche la costruzione dei soggetti è molto bassa: ad un certo punto ti aspetti una svolta caratteriale da parte di uno dei due, eppure non arriva. Dal punto di vista narrativo la stessa identica cosa: il lavoro di spionaggio viene mostrato a circa metà pellicola come già svolto, un dato di fatto da accettare. E' così e basta. Punto. Al che mi domando anche dell'utilità  di creare una trama su quello che a tutti gli effetti è un semplice "arrivare a giochi fatti". Se devo dire che sia brutto non lo dico nel senso che fa cacare, ma lo dico nel senso che non mi piace perchè senza alcuno spunto interessante nè per il genere nè per come è girato.

mercoledì 2 febbraio 2022

Hit-Monkey [Stagione 1]

 

Anno: 2021
Titolo originale: Hit-Monkey
Numero episodi: 10
Stagione: 1

Non tutti i Marvel vengono per nuocere. Nonostante la mia più completa dedizione allo sbadiglio anche solo a sentir parlare della Marvel, come non troppo spesso accade, questa volta devo dire che sono stato colpito favorevolmente dalla serie che il buon Funflus ha insistito che vedessi. Si tratta di una serie animata ambientata in Giappone, ma perlopiù di stampo americano. Sorvolata la prima puntata che stenta un po' a decollare, tutti gli altri episodi risultano piacevoli. Almeno per quanto riguarda una trama che (per me) oltre ad essere atipica, risulta rivolta ad un pubblico adulto. Sangue, cinismo, alcol, turpiloquio ed una giusta dose di irriverenza. Insomma una di quelle serie che non ti aspetti di vedere su Disney+, perchè sì, nonostante non tutto il catalogo sia uguale, nel 90% si hanno prodotti infiocchettati per bimbiminkia o per per famiglie. E' un dato di fatto, non me ne vogliate: la Disney punta al più alto pubblico possibile con ogni singolo prodotto. Sono rari i casi in cui spazia con più produzioni volte a singole nicchie. Comunque già il fatto che sia scollegata al Marvel Cinematic Universe per me è cosa buona e giusta, almeno non ti devi sorbire le telenovela precedenti per capirci qualcosa. Come dicevo è una serie d'animazione, ma non pensate a qualcosa di grandioso in stile Pixar, tanto per restare in tema Disney, in quanto i disegni sono più terra terra e meno dettagliati. Non che sia un male necessariamente, ma un po' un ritorno al passato. Di qualche anno. Questo non sminuisce le splatterate alla Tarantino: anzi, siamo cresciuti con il sangue_energia_blu di Ken Shiro, quindi chi se ne frega. Si punta molto sulla trama e sull'aspetto interiore dei personaggi, sebbene il personaggio principale sia una scimmia che non parla, ma soprattutto un fantasma logorroico, volutamente antipatico, spaccone, farabutto. Purtroppo non è Happy!, ma un po' lo ricorda. Alcune situazioni sono realistiche pur considerando l'assurdità della storia con una scimmia assassina e vendicativa che miete vittime a go go utilizzando ogni tipo di arma, interloquendo con un fantasma chiacchierone sedicente ex killer di fama mondiale ed altri personaggi fantastici. Infatti le interazioni emotive non sono lasciate al caso. Improbabile ed impossibile, con un finale che lascia aperte le porte e le finestre ad una seconda stagione.

martedì 1 febbraio 2022

L'Impero Delle Termiti Giganti (1977)

 
Regia: Bert I. Gordon
Anno: 1977
Titolo originale: Empire Of The Ants
Voto e recensione: 3/10
Pagina di IMDB (4.3)
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Film:
Film del 1977 che riprende un po' tardivamente un filone fantascientifico troppo vicino agli anni cinquanta con mostri giganti, o ingigantiti, a causa degli effetti radioattivi. Se poteva andar bene u ventennio prima, anche per i mezzi a disposizioni, non lo va di certo al confine con gli anni ottanta, specie se si utilizza, presumo, un budget miserrimo ed effetti speciali che a mio avviso sono posticci e casalinghi. La storia prende ispirazione da un racconto di inizio secolo di Wells, ritoccato in chiave moderna.  Dopo una lunghissima prima parte noiosa, inizia un po' di azione con scenette dozzinali e dialoghi impalpabili, salvo poi risultare decisamente più interessante nel finale. Questo avviene soprattutto per quanto riguarda i risvolti della trama, non tanto per cosa ci mostra la regia. Un film da guardare se si è nostalgici del genere, abbastanza invasati. Tra l'altro inspiegabile la scelta, ma per noi non è una novità, del titolo italiano che richiama le termiti, quando sia in quello originali, che nei dialoghi e soprattutto visivamente abbiamo a che fare con formiche. Che gli costava chiamarlo "L'Impero Delle Formiche (Giganti)"?

Edizione: DVD
Versione molto semplice in DVD con traccia audio italiana in stereo e come extra:
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