sabato 30 novembre 2013

Rocky Balboa (2006)

Regia: Sylvester Stallone
Anno: 2006
Titolo originale Rocky Balboa
Voto: 5/10
Pagina di IMDB (7.2)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon (cofanetto)

Quando uscì questo ennesimo capitolo di Rocky fui molto entusiasta: lo considerai come la vera conclusione della saga, ed il vero numero 5, visto che Rocky V è stato un flop totale per i miei gusti. Con questo infatti è stato girato ciò che andava mostrato in precedenza, senza la buffonata dell'incontro per strada. Però riguardandolo ora, mi ha deluso abbastanza. Certo, nel complesso rappresenta una buona chiusura, ma la parte drammatica con il vecchio pugile che è buono di cuore, umile e molto semplice non intacca molto se lo si fa combattere con il giovane campione in carica. Un film su Rocky senza pugni e senza ring sarebbe stato scialbo, ma in questo modo la seconda parte della pellicola perde tutta la credibilità mostra all'inizio. Capisco che non si poteva fare altrimenti, ma anche prendendo spunto dalla prima parte vediamo solo dei clichè momentanei che portano tutti ad un lieto fine scontato e palloso. Dal unto di vista tecnico cambia poco, forse una fotografia con luci troppo accese ed un modo di presentare il match più moderno ed in stile televisivo. Poi però siamo alle solite, dal cast alle musiche. Fortunatamente adesso tutto è finito e sebbene non sia uno dei migliori film, la conclusione possiamo accettarla e buttar giù la medicina. Dei bluray facenti parte del cofanetto è l'unico degno di nota. Oltre alla qualità video migliore (ovviamente per età) abbiamo una serie di extra abbastanza corposi, che riguardano questo capitolo per la maggior parte, ma con ottimi cenni anche per le versioni precedenti. I contenuti speciali sono i seguenti, tra parentesi la durata in minuti:

- Commento di Sylvester Stallone
- Featurette (57)
- Scene tagliate (20)
- Finale alternativo (4)

venerdì 29 novembre 2013

Il Lato Positivo (2012)


Regia: David O. Russell
Anno: 2012
Titolo originale: Silver Linings Playbook
Voto: 6/10
Pagina di IMDB (7.9)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon

Nell'arco di una settimana ben tre persone diverse, con gusti differenti tra loro, mi hanno consigliato questo film di Russell , quindi era destino che lo vedessi. Così come, all'interno della trama, era destino che Pat (Bradley Cooper) incontrasse Tiffany (Jennifer Lawrence). I toni spaziano dal drammatico al romantico con una punta di buona commedia, senza mai che un genere prevalga troppo sull'altro. I temi sono molti, anche se già abbondantemente sviscerati in altre pellicole, ed abbiamo un Cooper un po' diverso dal solito che per certi versi ricorda Sandler in Reign Over Me almeno per il fatto di avere un ruolo di tipo nuovo ed avere a che fare con disturbi mentali. Ad ogni modo la sua prova è forse una delle sue migliori, davvero bravo nell'alternare i momenti di lucidità a quelli in cui sdà di matto. Poi vabbeh c'è un certo Robert De Niro (a proposito il mì babbo è uguale identico) che anche con parti marginali può dare quel tocco in più a tutto il film.  Anche se dovesse stare fermo, anche se non facesse niente. E' come quando fai la pasta e metti la giusta dose di sale. Puoi cambiare tutti gli ingredienti principali che ti pare, ma con  la giusta dose di sale puoi mangiare bene o male. Ecco, lui è lì e fa sempre la sua bella figura. Il lato positivo, oltre al titolo italiano, è un mantra che si ripete sempre all'interno della trama, composta da dialoghi ben strutturati che mettono in secondo piano un montaggio ed una scenografica che non necessitano di grandi macchinazioni. Ci bastano i cambi di ritmo che sottolineano gli stati d'umore dei protagonisti. Un po' troppo smielato e poco coinvolgente il finale a lieto fine. Decisamente accomodante, in una storia che dovrebbe rappresentare la realtà senza filtri e senza perbenismo.Eppure Pat è un tipo decisamente fico che trova l'amore, dopo un matrimonio problematico in cui si ritrovato cornuto e bastonato, con un altrettanto strafica ragazza vedova di circa ventidue anni. Insomma, altro che lato positivo, qui c'è qualcosa di più. E nella parte relativa al ballo ed alle prove generali, i vari disturbi psichici, le problematiche familiari, i rapporti disattesi... Tutto quanto insomma, viene cancellato quasi troppo frettolosamente. Restiamo però su di un buon prodotto che non si fa fatica a guardare, ma anzi è fonte di ispirazione.

giovedì 28 novembre 2013

Batman - Il Ritorno (1992)


Regia: Tim Burton
Anno: 1992
Titolo originale: Batman Returns
Voto: 7/10
Pagina di IMDB (6.9)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon (Batman Anthology)

Come nel primo Batman di Burton  la vera stella non è l'uomo pipistrello, ma il contorno ed i cattivi. Primo tra tutti il Pinguino, con uno straordinario Danny DeVito: riuscireste ad immaginare un altro attore più adatto di lui al ruolo? Con quel trucco e quei costumi, il suo atteggiamento, le sue espressioni è difficile immaginare altri. Poi Cat Woman (Michelle Pfeiffer), graffiante e svampita ed infine lo spietato Shreck (Christopher Walken). Insomma, ancora una volta il tiepido Keaton passa in secondo piano, ed almeno personalmente non mi convince. Questa volta, ancora più della prima però, è Tim Burton stesso che siede sul trono e si prende tutti i meriti del caso. Già perchè restando fedele ad una scenografia che rimanda pienamente al fumetto, questa è un'ambientazione in cui lui riesce a sguazzarci alla grande. Il mix tra reale e fantastico (con la bilancia che pende a favore dell'ultimo) è proprio ciò che ha sempre cercato, quindi la banda del circo e tutti gli ammennicoli di cui dispone, gli stessi oggetti usati da Batman e gli ombrelli del Pinguino... Inserisce cose fantasiose in un contesto che potrebbe essere realistico. Solo che non vuole, a quello ci penserà Nolan anni dopo. Rispetto al primo, illuminato dalla luce di Joker, certi temi vengono fuori con maggiore agilità: l'amore impossibile tra due personaggi che hanno un alter ego e che diventano loro malgrado nemici da un lato e possibili amanti dall'altro. Tutto questo è collegato alla sensazione di solitudine che provano nel mondo reale, quello in cui non ci sono maschere, ed in cui alla festa in costume si presentano come uomini (è questo il loro trucco?). Ma la solitudine è anche la triste condizione che porta il Pinguino ad essere ciò che è, ed al suo mostrarsi in pubblico dopo anni vissuti nelle fogne. Si cerca quindi il riscatto nei confronti della società, ma non solo da parte del villain di turno, anche i buoni o gli pseudo tali anelano ad una vita tranquilla e forse differente. Escludendo alcune cose, se nel primo non ci fosse stato il Joker di Nicholson, questo sarebbe stato di gran lunga migliora per tutta la sua costruzione, dalla scenografia alla fotografia. La resa del bluray è fantastica e come nell'altro disco anche qui i contenuti speciali sono superbi:

- Commento di Tim Burton
- Il pipistrello, il gatto e il pinguino
- L'ombra del pipistrello, il lato oscuro del cavaliere
- Batman i buoni (Batman, Alfred)
- Batman i cattivi (Il Pinguino, Cat Woman, Max Shreck
- Gotham City rivisitata
- Raffinati, sexy e sinistri
- Il trucco del pinguino
- L'esercito artico
- Pipistrelli, maschere e cavalieri oscuri
- Dentro l'Elfman studio
- Video musicale "Face to face"
- Trailer

mercoledì 27 novembre 2013

Juventus 3 - FC Kobenhavn 1

All'andata dissi  che ci sono partite che puoi (devi) solo vincere e non cambio idea. E' una cosa che sanno tutti, e lo sanno anche i giocatori. Certe volte però mettici lo sculo, mettici le disattenzioni, mettici quello che ti pare, ma non va. Questa volta è andata, e bene. Cioè, non fraintendetemi, abbiamo largamente meritato la vittoria ed abbiamo corso in lungo e largo conquistando i tre punti, che ci fanno stare più tranquilli per la trasferta in Turchia. Però la palla è tonda, e sul pareggio (viziato da una rimessa laterale battuta in modo fraudolento) un po' di timore l'ho avuto. Poi grandissimo Vidal che sigla una tripletta in Coppa Campioni. Al di là della buona prova generale di tutti quanti (di nuovo anche dell'ex scarso Padoin) voglio sottolineare che il digiuno di Tevez in questa competizione non è un problema. Se avesse voluto, avrebbe potuto battere lui uno dei rigori, soprattutto il secondo. Invece carattere, ordine e disciplina hanno lasciato il tiro del dischetto al titolare. Niente di che per carità, ma in altre squadre ci sarebbe stato un processo seguito da rissa. Ad ogni modo, eccoci vincenti ancora una volta, anche in Europa.

domenica 24 novembre 2013

Livorno 0 - Juventus 2

La Juventus del turn over forzato vince a Livorno una partita che è semplice solo sulla carta. Già perchè queste sono le partite che soffriamo maggiormente ed il primo tempo ne è stata la dimostrazione. Per questo motivo non sono poi così tranquillo per la gara di mercoledì prossimo contro i danesi. Quando dobbiamo creare gioco a tutti i costi e fare quindi il risultato, se gli avversari si chiudono bene e ripartono puoi sempre restare fregato. Ci vuole la giusta dose di pazienza e dedizione, come è avvenuto per cambiare le sorti della gara. Non che il Livorno sia mai stato pericoloso, ma per lunghi tratti della partita neanche noi. Non serve a niente poi arrivare in area per tirarla fuori ed a quanto pare non serve neanche che l'arbitro veda chiaramente il fallo di mano da rigore: tanto lo giudica impossibilmente involontario e non lo fischia. Le stranezze del calcio. Altra stranezza è che Padoin, che porloui ho sempre infamato, ha fatto davvero una bella prova. Bene anche Vidal come centrale e soprattutto Llorente (che io pronuncio Iorente). Segnano di nuovo gli attaccanti, lo spagnolo appunto (che fa anche un assist) e Carlitos Tevez. Non subiamo gol dalla partita sciagurata di Firenze e ci catapultiamo verso la vetta. Bevete meno ponci, ci pensiamo noi a farvi conci.

Cujo (1983)


Regia: Lewis Teague
Anno: 1983
Titolo originale: Cujo
Voto: 5/10
Pagina di IMDB (5.9)
Pagina di I Check Movies

Il film è basato sull'omonimo romanzo  di Stephen King e sebbene tale trasposizione cinematografica non sia affatto male e riesca a risaltare gli avvenimenti importanti di tutta la storia, mancano due elementi fondamentali: l'urgenza ed il finale. Infatti il libro, pur soffermandosi per molte pagine su madre e figlio interamente da soli, scorre veloce senza annoiare. Un po' più difficile renderlo a mezzo visivo, ma ci sono riusciti. Eppure l'orrore, la paura e soprattutto lo scadere di un tempo fittizio non sono così tangibili. Le digressioni sul resto dei personaggi sono meno forti, ma qualche taglio lo si deve pur fare nei circa novanta minuti che vogliamo dedicare alla storia. Poi però, riescono a rovinare tutto, cambiando allegramente il finale. Già, proprio allegramente. Uno dei punti di forza stava nella morte del bambino che rendeva vani tuti gli sforzi della mamma. La resa realistica di fronte all'inevitabile. Invece ecco il presunto lieto fine in qui in extremis il piccolo riprende a respirare. Ma perchè sta cosa? Così il pubblico non si assuefà alla morte? Era evitabilissimo e bastava eliminare la scena della lotta in casa. Un paio di inutili minuti che ti lasciano con l'amaro in bocca. La moda di cambiare i finali alle storie non la sopporto, manco avessero messo qualcosa di alternativo.

sabato 23 novembre 2013

Gremlins 2 - La Nuova Stirpe (1990)


Regia: Joe Dante
Ano: 1990
Titolo originale: Gremlins 2: The New Batch
Voto: 6/10
Pagina di IMDB (6.2)
Pagina di I Check Movies
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La sfortuna più grande di Gremlins 2 è dovuta proprio all'enorme successo del capitolo originale. Joe Dante ci riprova, sei anni dopo, ed a mio avviso ci riesce: in maniera genuina tra l'altro. Sa di non poter basarsi in tutto e per tutto su ciò che ci ha già mostrato, così accentua la parte ridicola e comica del prodotto, prendendosi un po' in giro e facendo della parodia anche su se stesso. Ci vuole coraggio, ma i risultati sono davvero buoni. Purtroppo per lui, era già in fase calante, come succede ad alcuni quando raggiungono l'apice un po' troppo presto ed il pubblico poi vuole restare sugli stessi livelli. E' comunque riuscito a non rovinare la saga, ma l'ha resa se vogliamo differente. Lo intuiamo fin da subito con la gag demenziale inserita con Duffy Duck. Proseguono poi le battute e le parodie, i richiami ad altre pellicole come il primo  Batman di Burton (sia con il Gremlin pipistrello sia con Daniel Clamp che vuole salvare la città) o Rambo (Gizmo diventa un eroe guardando la tv). Manca un po' dell'irriverenza mostrata in passato, tuttavia i continui esercizi alla regia con scene anche distanti tra loro (lo spot con Hulk Hogan) fanno capire che la demenzialità è solo un modo per creare un horror differente dal solito e non è affatto fine a stessa. Ritengo quindi l'opera molto elegante, sebbene inferiore come impatto alla prima. Ci vorrebbero davvero molti più Dante  anche oggi, ed un mondo senza i pupazzetti attaccati ai vetri delle auto con le ventose [cit.] sarebbe davvero differente. Ho scelto la versione DVD in edizione francese, in quanto molto più semplice da trovare e con un bel numero di contenuti extra. Visivamente si fa ben vedere e ad ogni modo gli effetti speciali presenti sono un po' macchinosi e di bassa lega. Abbiamo comunque i seguenti contenuti:

- Commento di Joe Dante e Mike Finnell
- Scene inedite (con commento)
- Attori difficili!
- Le gag
- Trailer

venerdì 22 novembre 2013

Android 4.4 KitKat

Eccolo, è arrivato anche sul mio Nexus 4 Android 4.4 KitKat con l'aggiornamento OTA senza forzature. Pesa 238 mega e porta con sè... Poche novità. Pare infatti un bel service pack piuttosto che una nuova versione di un sistema operativo (che infatti non è). Avevo già letto milioni di rumors prima e di recensioni poi sul 4.4 e mi bastano davvero pochi minuti per confermare l'idea che mi ero fatto. Ovvero che esteticamente è imbruttito abbestia, e che non ha portato niente di nuovo, di ganzo, di appariscente, di sensazionale... Insomma le novità inserite sono tutte già presenti su altri device che utilizzano una versione di Android non "pulita" come i Samsung o gli HTC. La prima cosa che salta all'occhio è il bianco scelto per le icone nella barra in alto: prima aveva un tenue e riposante azzurro come potete vedere dallo screenshot. Adesso qualcosa degli anni settanta. Se una delle novità di punta sta in Google Now, noi sfortunatissimi italiani possiamo usufruire solo di una piccola parte delle sue funzionalità. Fossimo stati in USA sarebbe stato ben differente, ma usare uan versione così castrata nella nostra lingua non gli rende certo giustizia. Tutte le migliorie invisibili come correzione di bug, miglioramento prestazioni, durata batteria, etc etc, sono appunto invisibili e non me ne occupo, tanto hanno già scritto fiumi e fiumi su questi argomenti. Ecco quindi le differenze - novità - integrazioni che possiamo avere:

- Colore bianco per la barra di stato e le impostazioni
- Nella barra di sblocco, non compare più il verde per la sequenza indovinata, ma sempre il bianco
- Sempre nella barra di sblocco abbiamo il pulsante per la fotocamera, che è attiva anche senza conoscere la sequenza.
- Il widget della ricerca è cambiato ed integrato (sincronizzato) con tutte le nostre ricerche
- Nelle impostazioni abbiamo Touch & Pay e Geolocalizzazione in più.
- Alcune icone sono cambiate, soggettivamente possono piacere di più o di meno rispetto a prima. Per me è uguale,
- Tenendo premuto un dito sulla home page possiamo cambiare sfondo, inserire widget etc
- E' possibile aggiungere nuove pagine trascinando un oggetto verso il bordo estremo.
- La rubrica dei contatti e il dialer telefonico sono cambiati, soprattutto nella disposizione del menù che adesso è in basso invece che in alto. inoltre sembra parecchio più comodo e veloce andare a ricercare nomi, numeri, utenze e modificarle.
- Le impostazioni della fotocamera sono cambiate, utilizzabili subito con l'impressione di un tocco e gestibili in maniera migliore
- Anche la galleria e l'editor di foto presentano maggiori opzioni come la possibilità di scegliere la qualità per esportare la foto. Certo è che i più attenti usano già editor di terze parti ben più performanti.

Il resto lo vedrò piano piano.

Saw VI (2009)


Regia: Kevin Greutert
Anno: 2009
Titolo originale: Saw VI
Voto: 4/10
Pagina di IMDB (5.9)
Pagina di I Check Movies
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Ormai ci dovevo arrivare, non se ne guardano cinque senza cercare di finire tutta la saga. Cosa potevano fare ancora per far guardare questa serie tv? Aumentare la violenza, ma rendendola ridicola e non realistica. Insomma che dovesse essere una buffonata qualcuno, vedendo anche gli ultimi film, poteva immaginarselo. La scena più forte è proprio quella iniziale in cui i due sfortunati devono fare a gara a chi si toglie più chili dal corpo, con mannaie e coltelli. Insomma se nel primo, il malcapitato passava tutto il film a pensare se segarsi o no la gamba, questi ci impiegano un attimo a squartarsi. Ma nessuno pensa di infilare nella bilancia i propri strumenti di morte. Il resto della trama è strettamente legato a Saw V ed abbiamo nuovi interessantissimi (scherzo ovviamente) risvolti. Il genio del male insomma ha organizzato e pensato a tutto quanto, anche con il suo testamento, in cui compaiono sei belle buste, importantissimo omaggio al numero sei della saga. Il film si guarda certo, ma soprattutto per vedere fin dove possano spingersi. Ora ne resta soltanto uno. #Seddiovòle.

giovedì 21 novembre 2013

Nodo Alla Gola (1948)


Regia: Alfred Hitchcock
Anno: 1948
Titolo originale: Rope
Voto: 7/10
Pagina di IMDB (8.0)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon (The Masterpiece Collection)

Nodo Alla Gola, rinominato anche Cocktail Per Un Cadavere, è per adesso la mia pellicola preferita tra quelle girate da Alfred Hitchcock. Forse, dopo un po' di titubanza , sto iniziando a capire il genio e l'artista che è in lui ed apprezzo molto questa commedia nera con tutti gli ingredienti di un thriller psicologico e non solo. Per quanto riguarda la trama, abbiamo un omicidio compiuto da due ragazzi per puro senso estetico. La gratuità del fatto purtroppo è stata in parte annullata nella versione con il doppiaggio italiano, la quale lascia intendere che ci sia stato un scontro verbale tra vittima e carnefici, finito poi in tragedia. Tutto questo però non coincide con i guanti indossati dai due assassini nel momento dello strangolamento (premeditazione) e con gli splendidi dialoghi che susseguono. Fortunatamente la versione bluray permette di capire il vero senso della storia, grazia anche alla lingua originale sottotitolata. Brandon (John Dali) e Philip (Farley Granger) inoltre si prodigano affinchè la festa che hanno organizzato non desti sospetti sulla scomparsa del loro amico (ucciso) e tra paure, atti di orgoglio, malizie e giochi di potere, vengono sopraffatti dall'intelligenza investigativa del loro ex professor Rupert (James Stewart). Abbiamo quindi una serie di giochi dialettici che si insinuano nella psiche di questi tre personaggi principali: Brandon dall'ego smisurato e vanitoso che si autocompiace del misfatto cercando di prendersi gioco dei commensali, Philip stressato ed impaurito che cerca di limitare i danni peggiorando la situazione per colpa del suo nervosismo, e Rupert, nella veste del curioso e poco accomodante professore che cerca una spiegazione ad ogni fatto. Le figure dei due ragazzi anche un che di vagamente gay, ed infatti era proprio questo l'intento della sceneggiatura, ma dopo alcuni ritocchi per evitare critiche e censure, alcuni fatti o dialoghi più espliciti sono stati eliminati. Un piccola pecca inoltre la devo dare al regista, che forse per mancanza di coraggio, nelle prime scene inserisce l'omicidio di David, che avrebbe invece potuto essere anche solo immaginato o raccontato, lasciando suspense fino alla fine. Dal punto di vista tecnico, questo è il primo film a colori del regista inglese ed è composto da alcuni piani sequenza, che danno l'idea che questo sia uno soltanto. Ovviamente per l'epoca era impossibile girarne uno così lungo per via della durata della pellicola, così Hitchcock camuffa gli stacchi con alcuni espedienti come avvicinare la telecamera alla schiena di un attore, per poi riprendere una nuova scena che sembra del tutto collegata con la vecchia. Tutto il racconto si svolge all'interno di un appartamento, con i personaggi (e la telecamera) che si spostano da una parte all'altra, Sullo sfondo un modellino dello skyline di New York, con bellissimi effetti di luce che indicano il passare del tempo. La versione bluray contiene i seguenti extra:

- Rope sciolto (32 minuti)
- Galleria fotografica
- Trailer

mercoledì 20 novembre 2013

28 Giorni Dopo (2002)


Regia: Danny Boyle
Anno: 2002
Titolo originale: 28 Days Later...
Voto: 7/10
Pagina di IMDB (7.6)
Pagina di I Check Movies
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Premessa: mi piace la seria tv The Walking Dead nonostante non sia un amante degli zombie e roba simile. Dopo aver visto 28 Giorni Dopo, ho anche capito perchè: è largamente ispirata, almeno come idea di base, a questo film. Soprattutto nella parte iniziale, con il protagonista che esce dall'ospedale e c'è stata l'epidemia che ha già spazzato via quasi tutti. Poi le modalità differiscono, ma insomma siamo sulla stessa scia. La regia è di Danny Boyle, che ambienta la storia sul suolo britannico, e pure lui, mi piace un sacco. Non si limita a dare vita ad un horror fantascientifico ben fatto, ma sviscera il comportamento umano ed il lato psicologico all'interno della storia è molto forte. Solitudine, alienazione, lotta per la sopravvivenza, resa... E gli uomini che danno sfogo alle proprie perversioni, abbassandosi alla condizione primordiale, senza che ci sia una guida o un futuro certi. I protagonisti si trovano a dover fuggire dalle minacce degli infetti, ma il pericolo maggiore deriva proprio dagli altri sopravvissuti. Differente da Io Sono Leggenda, ne riprende alcuni ingredienti, per concentrarsi soprattutto sul suo opposto, ovvero sul pericolo che viene dall'interno. Non abbiamo certo una storia originale, ma raccontata in maniera egregia con silenzi allungati e repentini cambi di velocità, una fotografia ed un montaggio alle volte frenetici che anticipano azioni di lotta e di terrore. I predatori sono minacciosi, veloci e letali, sebbene abbiano una predilezione per il buio. Il contagio è immediato e non avviene tramite il classico morso, bensì basta un contatto con sangue o saliva e dopo poco tutti si è infetti. Qualcosa di nuovo insomma per un tema largamente usato. Di certo la Londra vuota e devastata dalla malattia fa molto effetto, così come la tensione tangibile nel dover sempre scappare, e la fiducia da conquistare per potersi affidare al prossimo. Davvero ben girato e di forte ispirazione.

martedì 19 novembre 2013

Neon Genesis Evangelion [Stagione 1]


Anno: 1995
Titolo originale: Shin Seiki Evangerion (新世紀エヴァンゲリオン)
Stagione: 1
Episodi: 26

Siamo ai livelli di tanta roba. E davvero. Se ci si ferma alla prima blanda impressione, potrebbe sembrare anche un prodottino debole, quasi puerile, forse neanche troppo moderno. Eppure basta spingersi un pochino oltre per vedere che si tratta di un grande, grandissimo anime. Con estremo coraggio gli autori raccontano la storia in un futuro assai vicino (NGE è uscito nel 1995 ed è ambientato appena nel 2015) molto in stile post apocalittico, sebbene la devastazione della Terra sia causata da mostri simil extraterrestri detti Angeli. Il protagonista (ma non c’è solo lui) è il timido ed introverso teenager Shinji Ikari, nel quale è impossibile non riuscire ad immedesimarsi. Anche a distanza di anni e con la dovuta differenza di età che abbiamo oggi, Shinji è l’alter ego perfetto per chi si ritrova ad essere anti nei primi anni ottanta. Comunque se non ci soffermiamo alla singola trama di ogni episodio possiamo vedere quanto cresce Shinji (ma appunto non solo lui) dal punto di vista psicologico e sociale. Mano a mano che la trama prende piede, o decolla anzi, lui e le varie Rei o Asuka, iniziano una danza dai risvolti drammatici e sempre più epici. Si mettono da parte gli atteggiamenti adolescenziali, le battutine erotiche e primitive e ci si addentra in ciò che più conta: la sopravvivenza della razza umana, permessa grazie ad un’organizzazione paramilitare di stampo distopico e da un gruppo di ragazzini che rinunciano alla loro giovinezza. Qualcosa di più grande degli stessi predestinati alla lotta. Siamo quasi a metà a dire il vero, episodio 16 (Splitting Of The Breast), in cui i produttori, la regia o chi per loro, decide di cambiare marcia e dare una svolta decisiva alla serie. Di colpo, l’anime diviene maturo ed adulto. Di quelli da leccarsi i baffi. Basta giochini, qui si fa sul serio. Ogni eroe della saga è disturbato ed ha un problema interiore che cerca di risolvere nonostante il disastro che è all’esterno. Dal punto di vista grafico non siamo assolutamente ai livelli di Ghost In The Shell, e forse da poco esperto in materia dico che per un prodotto di metà anni novanta potevo aspettarmi qualcosa di meglio. Abbiamo però un mix di tecniche tra quelle computerizzate e quelle disegnate a mano che si fondono. Il risultato più piacevole lo abbiamo negli episodi finali, non so se per caso o perché siano più nuovi. Poi vabbeh miliardi di milioni di fan e di esperti del genere hanno già scritto pagine sbavando su questa serie. C’è Wikipedia che inoltre ha un articolo da sega per tutti gli appassionati, che essendo appassionati magari lo sanno già. A breve spero di potermi godere i lungometraggi.

Anno 2670 - Ultimo Atto (1973)


Regia: J. Lee Thompson
Anno: 1973
Titolo originale: Battle For The Planet Of The Apes
Voto: 4/10
Pagina di IMDB (5.3)
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Ultimo atto della quadrilogia originale dedicata al Pianeta Delle Scimmie che avrebbe potuto tranquillamente non essere girato senza che nessuno ne sentisse la mancanza. non parlo come fan del genere, poichè non lo sono a nessun effetto, ma immagino anche i poveracci che in quegli anni andavano al cinema per vedere l'ultimo tassello della saga. Nella sostanza questo ultimo ed evitabile capitolo non aggiunge niente alla storia e prosegue un polpettone misto guerra e pace che risulta molto noioso. Militarismo e pacifismo non stanno bene insieme e non si capisce chi prevale sull'altro in maniera decisiva e soprattutto perchè. Uomini e scimmie che vivono in armonia tra loro nel finale della pellicola ci fanno intendere che il futuro può essere cambiato, ma in tutta la trama sul piedistallo della saggezza ci stanno gli umani: i mutanti vengono considerati differenti e le scimmie si dimostrano poco più che animali.Il resto è tanta confusione visiva e d'intenti. Se il sonoro del disco non è da buttar via, lo è invece la qualità video, ma da un film così vecchio non mi aspettavo nulla di più. Gli extra sono i seguenti con tra parentesi al durata in minuti:

- Colonna dei brani musicali
- Fine della saga (17)
- Scene estese (46)
- Trailer
- Promozione del film
- Galleria fotografica


lunedì 18 novembre 2013

Dexter [Stagione 4]


Anno: 2009
Stagione: 4
Titolo originale: Dexter
Numero episodi: 12
 
La terza stagione mi aveva un po' affievolito  l'interesse per questo serial killer in borghese che si stava decisamente infrociando un po'. Alcuni timori che avevo hanno però preso vita nelle prime puntate: troppi legami affettivi tra i vari personaggi, che hanno reso la serie più (s)m(i)elodrammatica del dovuto e il cattivo di turno che deve essere sempre più cattivo e pericoloso degli altri. Una sfida per alzare l'attenzione degli spettatori. Dexter dal canto suo continua a fare numerosi errori di valutazione, uno dietro l'altro, ma è normale che l'escalation degeneri in questo modo se veramente vuole un volto umano da mostrare all'esterno. La seconda parte della serie è invece più vivace e rocambolesca, con el ultime puntate che danno il tocco magico a tutta la stagione. Finalmente si ha del crudo, quello vero, senza tanti mezzi termini o giri di parole. Ed evidentemente Dexter nelle prossime sarà molto più sveglio, vigile, attento e.. Spietato. Come lo vorrei io. Soggettivamente questa è quella che preferisco fino ad ora, anche se iniziata a mio avviso male. Ma che ripresa che fa!

sabato 16 novembre 2013

Nancy Kress - Atto Primo


Autore: Nancy Kress
Anno: 2009
Titolo originale: Act One
Pagine: 108
Voto: 2/5
Pagina di Anobii
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Trama e quarta di copertina:

L'organizzazione segreta "il Gruppo", che opera nella clandestinità a vantaggio delle persone più abbienti, ha trovato il modo di operare delle modifiche genetiche selettive sugli embrioni femminili, in modo da creare delle donne dotate di un'empatia innata che consente loro di carpire ogni segreto delle persone con cui interagiscono, non attraverso la lettura del pensiero, ma percependone le più minuscole variazioni comportamentali.
Ovviamente, non appena la cosa si viene a sapere è mostrata dai media come un atto di eco-terrorismo, come una catastrofe i cui colpevoli vanno cercati e puniti e le loro vittime, affette dalla la Sindrome di Arlen (questo è nome con cui è conosciuta la variazione genetica che le ha prodotte) isolate dal mondo perché la scienza ufficiale ritiene che tramite loro l'intera umanità potrà venire modificata.
Ma nel frattempo il Gruppo ha messo in atto il piano B. L'organizzazione ha infatti trovato il modo di amplificare la capacità ricettiva dell'ossitorina, sostanza che accresce a dismisura l'innato senso di protezione verso il debole, presente in misura variabile in ogni essere umano.
E l'umanità, sotto l'influenza negativa dei media, non si rende conto che questa potrebbe essere la vera e inarrestabile spinta verso una società migliore. 

Commento personale e recensione:

 Non ritengo questa autrice particolarmente brillante, perchè anche in un racconto vicino alle cento pagine riesce ad annoiarti. Però Nancy Kress si fa piacere per le sue idee e per lo spessore che riesce a dare ai personaggi, anche con così poche righe a disposizione. Con questo ho comunque rivalutato i lavori letti in precedenza, considerandola molto all'avanguardia nel campo della genetica, prendendo spunti davvero moderni e stuzzicanti. Il futuro qui descritto è molto vicino al nostro presente e la Kress pone la nostra attenzione sugli esperimenti e sul loro intrinseco valore tra il bene ed il male, con una punta di morale decisamente soggettiva per ogni persona che può prendere una posizione a riguardo. Se non fosse appunto così colmo di tedio e con così poca azione, sarei qui ad esaltare i risvolti psicologici che i personaggi contribuiscono ad illuminare. Decisamente sotto le aspettative iniziali.

giovedì 14 novembre 2013

Nosferatu Il Vampiro (1922)


Regia: Friedrich Wilhelm Murnau
Anno: 1922
Titolo originale: Nosferatu, Eine Symphonie Des Grauens
Voto: 7/10
Pagina di IMDB (8.0)
Pagina di I Check Movies

Non ho dato questo voto alto solo per far vedere al mondo che sono un intenditore (coff coff) di cinema ed apprezzo anche lavori non propriamente appena usciti. Il voto alto , Nosferatu lo merita senza dubbio, perché anche chi davvero fa finta di capirci (come me ad esempio) non resta certo annoiato da una pellicola di quasi cento anni fa, muta, in bianco e nero e che racconta qualcosa che tutti sanno già. Eppure, abituati a tutti gli horror che vogliamo, stizziti di fronte a lavori che non introducono nulla di innovativo o di originale, il lavoro di Murnau si fa ancora guardare. Ammetto che tuttavia non mi ha regalato le stesse emozioni di Metropolis, tanto per restare negli anni venti, in Germania e su ciò che in molti definiscono capolavoro. Per me Nosferatu non ha un’aurea sublime e mistica, ma è assai evidente del come riesca a gettare le basi horror con una trasposizione sullo schermo di uno dei libri più in voga di sempre: Dracula di Bram Stoker.  Non so quanti romanzi di tale notorietà in quegli anni ebbero una propria controparte cinematografica, ma Stoker penso che potesse ritenersi davvero fortunato… Eppure un’opera di questo genere, per i motivi legati al copyright, ha anche rischiato di non arrivare mai ai giorni d’oggi. Contestualizzando il lavoro, a mio avviso la sua forza non sta tanto nell’essere un anticipatore del genere horror (il genere esisteva già alla grande in letteratura), ma nel come riesce a dare una forma psicologica ed intellettiva ai personaggi. Guardate che è davvero difficile riuscire a farlo con i mezzi a disposizione a quei tempi: anzi, riuscire a farlo con ciò che non avevano. Se fosse sfuggito a qualcuno ripeto che il film era muto. Questo fatto magari strabilierà me, e non altri più a loro agio con i prodotti degli anni venti, però in Nosferatu ci sono diverse chiavi di lettura, stimoli, interpretazioni… che davvero può anche sembrare un’opera decisamente più matura e più vicina ai nostri tempi di quanto non possa sembrare. Orlock (il conte Dracula quindi) è il mostruoso Male sia fisico e reale che simbolico ed astratto, che aleggia per tutta la durata della pellicola, la quale, ricordiamolo, non è neanche solo una rappresentazione teatrale e filosofica del romanzo, ma un ottimo espediente visivo con tanto di effetti speciali che alimentano l’interesse per ogni avvenimento raccontato. Consigliato davvero ad amanti del cinema, antico o moderno: anche per un semplice appassionato si rivela molto emozionante.

mercoledì 13 novembre 2013

Big Bang Theory [Stagione 6]


Anno: 2012 – 2013
Stagione: 6
Titolo originale: The Big Bang Theory
Numero episodi: 24

Forse non c’è neanche tanto da stupirsene, ma questa è veramente la stagione più brutta in assoluto di tutta la serie. Se vogliamo era anche inevitabile, già  la quinta non è che brillasse di luce propria e se stringiamo molti temi qui risultano riciclati. Non in maniera malvagia sia chiaro, Sheldon resta spassoso, ma risulta un’effimera macchietta che cerca di ripetere le proprie battute e le situazioni più divertenti che purtroppo abbiamo già assaporato. Gli altri personaggi sono addirittura più presenti rispetto a prima, ma almeno per quanto mi riguarda non riescono a coprire tutte le mie simpatie. Specie che Leonard, il nerd ficcatore di fiche. Gli autori poi hanno cercato, con risultati altalenanti, di inserire una vena più drammatica, realistica e seriosa. Se questo serve a dare una svolta alla serie ponendo il punto esclamativo anche su argomenti più importanti, le battute repentine dei vari personaggi che non vivono tale situazione, sminuiscono il tutto facendo regredire gli intenti iniziali. In questa stagione vediamo inoltre inserita quasi a forza una passera (si fa per dire) in più, così tanto per non lasciare scoppiato un solo personaggio. Che vita sarebbe altrimenti? Bah.

martedì 12 novembre 2013

Google Play Movies in Italia

Ok, non siamo più una repubblica delle banane. Dopo che Google ha innalzato la nostra autostima lanciando Google Device anche in nel nostro Paese permettendoci di acquistare i vari Nexus a prezzi non bombati, oggi parte con Google Play Movies. Non è una versione completa (con serie TV) come quella americana, ma per ora chissenefrega!! C'è la possibilità di noleggiare e di acquistare, e sono presenti sia le modalità SD che quelle HD (in 720p e a 1080p, ma non per tutti i contenuti). I prezzi variano e si parte da 2.99 per il noleggio arrivando su su anche a 17 euro (forse di più) per l'acquisto in HD. Il pagamento verrà effettuato tramite Wallet, quindi tutto molto easy. Anche l'organizzazione per tematiche, generi, ultime uscite e promozioni rispecchia tutto quanto già visto nello store. Come funziona? Ci sono alcune regole da osservare: il noleggio dura per trenta giorni, ma è possibile iniziare e finire la visione in un arco di tempo di 48 ore, finito il quale il contenuto non sarà più disponibile. La visione è solo e soltanto per il dispositivo da cui si effettua l'acquisto: è possibile salvare il contenuto offline per non consumare banda durante lo streaming, ma si si utilizza il pc non possiamo salvare il film sull'hard disk. I prezzi sembrano bassi, ma davvero? Con 15 euro possiamo acquistare un bluray e tenerlo fisicamente. Con 3 euro servizi on demand come AceTrax o Chili presenti su diversi smart  tv ci permettono di avere a disposizione una larga gamma di titoli. Ovviamente è molto comodo fare tutto da tablet o smartphone, ma occhio alle alternative. E cito solo quelle legali. Non avendo ancora acquistato nulla, non vedo quanto spazio in termini di banda consuma.

domenica 10 novembre 2013

Juventus 3 - Napoli 0

"Col pareggio della Roma è meno drastico perdere, ma è più ghiotto vincere." E ci siamo fatti una bella scorpacciata. Rimandati quindi i soliti cori alla o' sole mio, visto che ora mogi mogi i napoletani sono stati ridimensionati. La Juve vince e gioca bene, come dovrebbe essere. Ancora una volta senza subire reti, questa volta anche merito di Buffon, e ancora una volta vincenti, grazie alle reti di Llorente, Pirlo (unico giocatore della serie A tra i 23 meritevoli del Pallone d'Oro) ed uno stratosferico Pogbà che si inventa un gol da film di Quentin Tarantino. Cattivi fin da subito giochiamo un primo tempo che non lascia alcuna speranza agli amici partenopei. Ripresa un po' più arrendevole, ma per il vantaggio acquisito ci può stare. Poi punizione con righello, compasso e goniometro da parte di Pirlo. E poco dopo superba, entusiasmante e deliziosa prelibatezza di Pogbà. Hai voglia a dire, i campioni giocano in bianconero, gli altri sono comparse. Riavviciniamo la Roma che pareggia in casa con un temibilissimo Sassuolo e ci lasciamo alle spalle gli azzurri. Dopo c'è una voragine capitanata dall'Inter che può far paura solo a se stessa. Insomma, siamo messi di nuovo alla grande. Peccato per alcuni passi falsi ottobrini, ma avanti così, siamo maestri per dare lezioni di calcio. E ora imparate a stare al vostro posto, cioè dietro a prendere appunti e godetevi questi tre babà.

I Ponti Di Madison County (1995)


Regia: Clint Eastwood
Anno: 1995
Titolo originale: The Bridges Of Madison County
Voto: 5/10
Pagina di IMDB (7.4)
Pagina di I Check Movies

Sicuramente bello, nulla da dire, per chi ama questo genere. Io non mi ci trovo decisamente a mio agio. Più di due ore di dramma romantico, in una domenica pomeriggio dove fuori piove. Insomma poteva accadere qualcosa di meglio, ma non sempre si comanda. Il fatto è che senza le parti che più ho odiato, ovvero quelle in cui recitano gli idiosincratici figli ormai maturi, la storia sarebbe molto più comune e tirata via. Quindi il top dovrebbe stare proprio lì dove io mi annoio terribilmente di più. L'adulterio, ma fatto con amore, è sempre adulterio in fin dei conti. Eastwood non intende certo giustificarlo, avrebbe potuto, ma lo rende interessante ugualmente. D'altra parte è vero che al cuore non si comanda, e le debolezze non sempre sono tali. Se poi qualcuno si aspettava qualcosa di più forte o si faceva domande più logiche e genuine, il regista gli viene incontro con la scena del litigio in cucina. Insomma, non ci sono alla fine vinti o vincitori. Sta tutto nel limbo del doveva succedere. ok, il marito magari è becco, e i figli fino alla fine non sanno niente, ma non c'è un vero e proprio personaggio compatibile che ci resta male o ne soffre. Se non i due amanti che si infilano oltre che nelle lenzuola sbagliate in qualcosa di difficilmente gestibile. Anzi per niente gestibile. Quindi è un film intelligente per carità, ed anche girato bene. Però non fa per me.

sabato 9 novembre 2013

Mission: Impossible - Protocollo Fantasma (2011)


Regia: Brad Bird
Anno: 2011
Titolo originale: Mission: Impossible - Ghost Protocol
Voto: 5/10
Pagina di IMDB (7.3)
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Acquista su Amazon (cofanetto)

E' l'ultimo, almeno credo e spero, di questa saga cinematografica. Dei quattro, ma c'era bisogno di dirlo?, è il peggiore per esaurimento temi. Quindi speriamo non ci siano un quinto, un sesto, un settimo e così via. Se escludiamo variazioni musicali sul motivetto, credo ci sia ben poco da aggiungere. Già qui siamo ai limiti ed infatti sopo Brian De Palma , John Woo e J. J. Abrams ecco che arriva Bird, ovvero nessuno o quasi. Non che sia colpa sua, d'altra parte come detto, i temi compreso quello musicale si sono talmente esauriti da lasciare nel cast solo il super giovane Tom Cruise che ormai ci faceva troppi soldi con questi film e non poteva abbandonare. Neanche usano più le maschere visto che con gli effetti speciali di oggi sarebbe stato troppo possibile credere chiunque possa essere chiunque. La location varia un po' dalla Russia a Dubai proseguendo in India. Ma chi se ne accorge? Ok, c'è una tempesta di sabbia che per altro mi banda quasi in banding la tv, e la devastazione del Cremlino. Per il resto tanta azione, in parte buone in parte scontata e fine a se stessa. Insopportabili le circa sedici ore impegnate nella scena della valigetta. Il cofanetto si conclude quindi così, con una decenza visiva ed un bell'audio anche se solo Dolby 5.1. Gli extra:

- Missione accettata (30 minuti)
- Missioni impossibili (6 minuti)
- Scene eliminate (5 minuti)

venerdì 8 novembre 2013

Moonrise Kingdom - Una Fuga D'Amore (2012)


Regia: Wes Anderson
Anno: 2012
Titolo originale: Moonrise Kingdom
Voto: 7/10
Pagina di IMDB (7.8)
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Con Wes Anderson ero rimasto basito e deluso per colpa de Le stracazzo di avventure acquatiche. Accingendomi a guardare questo suo lavoro quindi ho cercato di togliermi la puzza che mi era rimasta addosso ed ho voluto attendere. Stavolta non mi annoia ed anzi, mi sorprende. Per alcuni forse questo regista in cui i cattivi non sono cattivi davvero [cit.] può anche essere una celebrità, per me è invece uno dei tanti che però usa un sistema qui abbastanza azzeccato per la sua commedia drammatica dai risvolti romantici. La velata nebbiolina onirica e fantastica che possiamo ammirare (o anche apprezzare) nella scenografia penso sia un suo marchio di fabbrica, e per il soggetto scelto non ci sta per niente male. Poi io sono un sentimentalista per tutti quei film che provano a ricordarmi storie di ragazzetti (ho la sindrome da Goonies e Stand By Me insomma) che affrontano una qualche avventura di quelle ganze abbestia. L’ambientazione, anni sessanta in un’isola del New England, riesce a cavalcare l’equidistanza (temporale e spaziale) dei sensi. Siamo sì decine di anni fa e a miglia oltreoceano, ma la trama entra subito nel vivo, grazie alle fantastiche riprese fotografiche che introducono la pellicola. Famiglia e amicizia, ecco dove va a parare. E riesce a farlo relegando al ruolo di semplici comparse attori come Edward Norton, Bill Murray e Bruce Willis, che nella parte adulta che essi rappresentano, mostrano problemi e delusioni che non scompariranno una volta passata la giovinezza. Attraverso alcune scene surreali che possono richiamare anche il racconto fiabesco, guardiamo con ammirazione il coraggio e l’amore dei due preadolescenti, e ci sentiamo un po’ turbati dall’atteggiamento fiacco e malsano dei protagonisti più grandi. Abbiamo però una storia vincente, di quelle con il presunto lieto fine, che tutti hanno sperato. Nessun realismo e nessun “dieci anni dopo”, ma una storia avvincente come quelle presentate all’interno del film, che tutti da più giovani hanno amato. Se attraverso un binocolo possiamo avere dei super poteri, allora possiamo anche vivere ciò che desideriamo rendendo grande il fuggire tra i boschi. Che poi diventerà, almeno metaforicamente (ma anche nella pratica) qualcosa di molto più grosso e reale. Tornare nel mondo dell’infanzia in questo modo si merita il mio apprezzamento.

martedì 5 novembre 2013

Juventus 2 - Real Madrid 2

Collettivo Vs singoli uguale pareggio. Nel complesso forse il risultato giusto, ma da tifoso ho visto una Juve meritevole dei tre punti. E ci stavo credendo, poi il gelo. Andare sotto quando ad ogni modo giochi, e lo fai decisamente bene, può abbatterti. Meno male ci abbiamo messo una bella pezza. Se guardiamo bene, entrambe le due reti sono state regalate e servite al Real: non va bene se nel frattempo hai tenuto le redini. E non va bene se quando subisci smetti di far girare il pallone ed hai paura. Non per dare contro a Buffon, ma a portieri invertiti il risultato sarebbe stato molto più generoso a nostro favore. Pogba però se lo sognano ed anche il nostro collettivo, che non ha da invidiare niente a nessuno. Girono ancora aperto, nonostante l'ultima posizione. Quel che conta, ma già lo si sapeva è la gara in Turchia. Salvo scivoloni, sappiamo cosa e come fare. Forza Juve!

lunedì 4 novembre 2013

Ghost In The Shell - L'Attacco Dei Cyborg (2004)


Regia: Mamoru Oshii
Anno: 2004
Titolo originale: Inosensu (イノセンス)
 Voto: 8/10
Pagina di IMDB (7.5)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon

Conosciuto ai più come Innocence, ecco il seguito di Ghost In The Shell già ampiamente apprezzato ed osannato. Concettualmente siamo sugli stessi alti e generosi livelli. Graficamente è sublime, realistico ed avvolgente. Occhi molto allenati possono notare piccoli difetti riguardanti una non corretta velocità di movimento giusto in un paio di occasioni, che creano un “effetto pattinamento” come in alcuni videogame. Questo giusto per voler fare i pignoli ed esaltare tutto il resto che ci viene proiettato in faccia. La sua bellezza però non è (forse) tanto nella veste grafica (o nella trama) quanto nei dialoghi di stampo techno filosofico che stanno alla base della storia. Ritroviamo i temi fondamentali visti in GITS, analizzati ed affrontati con la stessa meticolosità: cyborg, transumanesimo, intelligenza artificiale, anima…  Ritroviamo quindi ciò che potrebbe essere un perfetto continuum di Blade Runner con elementi e richiami ad altri must fantascientifici (persino le Tre Leggi della Robotica). Dentro c’è tanto, molto, ma non troppo. Anche perché è impossibile stancarsi di ascoltare ed osservare il mondo futuro costruito da Mamoru Oshii. Grazie alla colonna sonora, importante quanto l’impatto grafico, malinconia e frammenti noir vengono sprigionati di tanto in tanto dando un tocco umano ad un prodotto che narra di macchine ed artifizi informatici. L’audio, anche il doppiaggio italiano, è un prezioso DTS-HD, prepotente ed avvolgente, intermezzato opportunamente dalle musiche di Kawai. Sul comparto video siamo una spanna superiore al suo predecessore (anche nella versione 2.0) e veramente la computer grafica dimostra di aver raggiunto livelli giganteschi. Il connubio quindi tra la storia ed i ritrovati della moderna cinematografia animata lo rendono l’oggetto ideale per innamorarsi di un anime. Gli extra sono:

    Face to face: intervista a Mamoru Oshii  (24 minuti)
    Making of (16 minuti)
    HD Movie Clip
    Trailer

Impossibile non citare il libretto di sedici pagine contenuto nella confezione che forse rappresenta la chicca migliore dei contenuti speciali

sabato 2 novembre 2013

The Grey (2011)


Regia: Joe Carnahan
Anno: 2011
Titolo originale: The Grey
Voto: 5/10
Pagina di IMDB (6.8)
Pagina di I Check Movies

Ambientazione e soprattutto fotografia possono salvare un film con una trama, sebbene non noiosa, che sta a metà tra il drammatico psicologico e l'azione, riuscendo ad esprimere poco per entrambe le categorie.Liam Nesson nei panni di un tenebroso cacciatore di lupi che lavora per una compagnia petrolifera in Alaska sembra essere in un ruolo a lui congeniale. La sua storia viene accennata da piccoli flashback, ma tutto ruota attorno alla voglia di sopravvivere, anche per chi pare aver perso tutto, compresa la voglia di vivere. La vicenda però lo costringe a lottare contro la natura, selvaggia ed aspra che contamina le valli innevate del Nord America. Niente di completamente nuovo o sensazionale se non appunto per le ottime immagini che ci vengono regalate durante la visione. Anche se a dire il vero non apprezzeremo nessun tipo di paesaggio mozzafiato, a solo neve, tempeste e lupi famelici. La regia, per non rendere il film un mero incontro tra uomo e bestie, aggiunge piccoli o grandi drammi personali, e dialoghi spesso rassegnati e poco realistici, di chi si trova di fronte alla morte. O si punta sul drammatico e lo si fa bene, o si punta sull'azione. Qui tutto sembra un copione preso un po' qua e un po' là, senza dare la giusta sterzata alla trama. Ci sono i sopravvissuti e ci sono i lupi. Per tutta la pellicola è così: le storie dei nostri eroi vengono appena accennate che subito arriva una bestia, o un litigio o una bufera o una malattia. Davvero poco consistente nonostante le premesse fossero buone. Finale previsto almeno mezzora prima del termine.