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sabato 6 luglio 2024

Cry Macho - Ritorno A Casa (2021)

The film's logo above Clint Eastwood in a cowboy hat and the tagline: "A story about being lost... and found."
Regia: Clint Eastwood
Anno: 2021
Titolo originale: Cry Macho
Voto e recensione: 4/10
Pagina di IMDB (5.7)
Pagina di I Check Movies
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Film:
Basandosi su di un romanzo, forse le colpe del buon vecchio Clint  sono da dividersi, ma è proprio questa trama da moderno western ambientato nel 1980 in Messico ad essere di un incredibile noioso andante. E, soprattutto nel suo svolgimento iniziale, risulta poco credibile e spinta ad essere forzata. Con un vecchio addestratore di cavalli (detto cowboy), ormai licenziato dal proprio sbruffone datore di lavoro, che viene  riassunto per un lavoretto poco pulito: andare in Messico a prelevare il proprio figlioletto problematico di 13 anni, mai conosciuto finora. Si crea una sorta di legame tra i due durante questa avventura on the road in cui uno è ovviamente saggio e l'altro ovviamente (per niente) indomabile (per niente anche questo). Regia e personaggio principale sono nella mani di Eastwood che risente un po' dell'età avanzata, ma neanche troppo, visto che si inserisce bene nel personaggio e riesce a gestire tutti i comparti cinematografici con un bello stile. Uno stile che non serve a nulla data la mediocrità del prodotto che ha tra le mani e ci trasmette. I personaggi, compreso quello del bimbo, son troppo deboli, prevedibili e rivestiti di una grossa patina d luoghi comuni. Ah, Macho è il nome dell'inutile gallo da combattimento che il ragazzetto si porta con sè.

Edizione: steelbook 4K
Versione molto elegante in steelbook con flyer esterno che copre soltanto il retro (tolto piegato all'interno). Al suo interno un disco per il formato UHD ed il bluray con traccia italiana Dolby Digital. Gli extra:
  • Making of (12 minuti)
  • Macho and the mustangs (7 minuti)

venerdì 6 dicembre 2019

Il Corriere - The Mule (2018)




Regia: Clint Eastwood
Anno: 2018
Titolo originale: The Mule
Voto e recensione: 6/10
Pagina di IMDB (7.0)
Pagina di I Check Movies
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Film:

Clint è un vecchio. Ma è uno di quei vecchi che non sono finiti. Hanno sempre qualcosa da fare  e raccontare. Non necessariamente di grandioso, ma quasi. E’ un vecchio continua a superare gli altri. Volevo guardare questo The Mule soprattutto per curiosità di questo tipo: cosa ci racconterà sto vecchio che continua ad essere regista ed attore. L sceneggiatura comunque gli si confà. Essendo basato sulla vera storia di un corriere della droga che aveva passato i novanta. Eastwood riesce a raccontare questi ultimi scorci di vita temeraria con gusto, pecca un po’ di faciloneria durante il frettoloso incipit, ma sa cosa mostrare al pubblico e come farlo nel migliore dei modi. Il carisma fascinoso del suo personaggio monopolizza inoltre la scena: oltre a Clint Eastwood compaiono infatti anche nomi celebri con Bradley Cooper, Andy Garcia, Michael Pena, Laurence Fishburne… Quasi relegati a compitini che possono essere considerati poco più di valore di quelli di semplici comparse. Un po’ perché la sceneggiatura volutamente non vuole dare grande spazio ai comprimari e concentrarsi su di un unico soggetto, un po’ perché Clint Eastwood è forse anche troppo carismatico a quasi 100 anni. E’ un film, non l’unico e neanche il migliore però, su un’America differente, una visione leggermente fuori dai canoni, a tratti malinconico, cinico con quel sentimento drammatico che sembra voler diventare commedia e viceversa. E’ un altro lavoro di Eastwood che non passa inosservato.

 

Edizione: bluray

Semplice edizione standard. Peccato per la traccia audio italiana in semplice multicanale Dolby Digital. Per quanto riguarda il comparto extra:

  • Nobody runs forever (11 minuti)
  • Video musicale di Toby Keith – Don’t let the old man in”

lunedì 7 gennaio 2019

Gran Torino (2008)




Regia: Clint Eastwood
Anno: 2008
Titolo originale: Gran Torino
Voto e recensione: 7/10
Pagina di IMDB (8.1)
Pagina di I Check Movies
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Film:
Gran Torino è un film abbastanza grandioso. In ogni suo aspetto, e Clint Eastwood lo rende emozionante sia come regista che come attore. Il personaggio gli calza a pennello: burbero, cinico, menefreghista. Un vecchio soldato razzista (in seguito vedremo che è solo un suo modo di essere bonaccione) con la sindrome di Un Giorno Di Ordinaria Follia, che però cresce e diventa adulto come se fosse in un romanzo di formazione. La vicenda, drammatica e cruda, ha anche momenti intensi, sia di azione che di commedia spensierata. La trama è supportata da una buona fotografia ed il ritmo risulta elevato per avendo un protagonista in su con gli anni, ed altri che sono giovani e non molto approfonditi. E la grandiosità del film avviene pur utilizzando temi usati e riusati nel cinema fino all'abuso: ma qui la grazia della narrazione è superiore. Un humor freddo quello del protagonista che fa da osservatore, giudice ed attore. Fin nei propri limiti. Una pellicola che non si scorda.

Edizione: steelbook
Presa ad un FNAC a Parigi: uno dei pochi titoli con audio italiano e titolo non localizzato in francese. inoltre uno di quei film che mi piacciono molto e la cui versione steelbook non è niente male. Ha inoltre traccia audio italiana ed i seguenti extra:

  • Questione di stile (20 minuti)
  • Gran Torino: un'automobile e un simbolo (9 minuti)
  • Gran Torino: più che un'automobile (4 minuti)


martedì 31 luglio 2018

Coraggio... Fatti Ammazzare (1983)




Regia: Clint Eastwood
Anno: 1983
Titolo originale: Sudden Impact
Voto e recensione: 5/10
Pagina di IMDB (6.6)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon (cofanetto Ispettore Callaghan Collection)

Film:
Quarto film dedicato all'Ispettore Callaghan, primo ed unico prodotto, interpretato e diretto da Clint Eastwood. Dietro la macchina da presa, lo si può già considerare un veterano e mette mano al suo personaggio più rappresentativo (che onestamente mi stare pure un po' sulle palle) prendendo spunto sia dalle precedenti pellicole sulla saga, sia dai western che lo hanno visto come protagonista. Violento, cinico, con quel senso di giustizia che spesso invade il campo della legge, non esattamente vista come il fine ultimo di un poliziotto. Ci sono scene crude, inseguimenti, sparatorie, ma si punta moltissimo anche sulla parte introspettiva dei personaggi e sulle vicende che li rendono tali. Se non fosse per Dirty Harry, sempre con la faccia perennemente da duro, sarebbe al pari del primo capitolo.


Edizione: Ispettore Callaghan Collection
Il bluray in questione è contenuto in un cofanetto interamente dedicato all'Ispettore Callaghan che contiene tutti i film della saga. Si tratta di un semplice cartoncino con all'interno i cinque distinti amaray. Audio italiano in mono ed i seguenti extra:
  • Commento audio
  • L'evoluzione dell' Ispettore Callaghan (26 minuti)

giovedì 21 dicembre 2017

Gunny (1986)




Regia: Clint Eastwood
Anno: 1986
Titolo originale: Heartbreak Ridge
Voto e recensione: 5/10
Pagina di IMDB (6.8)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon (trilogia Clint Eastwood Collection)

Film:
Ancora guerra per il buon vecchio Clint Eastwood,  con un film pompato di stereotipi sul personaggio principale a cui lo stesso regista dà il volto. Inizia molto bene, e la mia parte preferita restano i dialoghi, quelli da vero duro. Il veterano dagli occhi di ghiaccio è una creatura militare, che non riesce ad avere successi nel mondo reale, in quanto inquadrato e e poco flessibile. Anche all'interno dell'apparato ha non pochi problemi, incapace di adattarsi ai cambiamenti, e succube delle proprie azioni vincenti in ambito di guerra. Peccato che tutto il resto sia troppo infarcito di "macchiette" che comprendono soprattutto i personaggi secondari, poco credibili nel contesto e fini solamente ad esaltare le dito da lupo solitario ed uomo tutto d'un pezzo di Gunny. La parte finale, che si concentra sulle azioni militaresche sul campo non è certo una delle migliori per quanto riguarda il genere. Nel complesso, l'amarezza di fondo e la parte critica si fanno apprezzare più della trama stessa.

Edizione:  trilogia Clint Eastwood Collection
Il  piccolo cofanetto contiene tre dischi, ognuno con uno dei film della raccolta , il terzo è quello che contiene il film più datato. Buona la resa video, audio italiano esclusivamente in mono (non diviso su due canali) e come extra soltanto il trailer.

domenica 15 ottobre 2017

Lettere Da Iwo Jima (2006)




Regia: Clint Eastwood
Anno: 2006
Titolo originale: Letters From Iwo Jima
Voto e recensione: 6/10
Pagina di IMDB (7.9)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon (trilogia Clint Eastwood Collection)

Film:
Si tratta del film speculare e complementare di Flags Of Our Fathers, che prende in esame la storia della battaglia di Iwo Jima, dal punto di vista dell'esercito giapponese. Difficile, complicato riuscire a fare una pellicola di questo genere, una produzione americana con cast interamente asiatico, il cui soggetto appunto si basa su di una vicenda in cui il nemico è quello a stelle e strisce. Se la controparte vista in Flags Of Our Father, prendeva in esame un prima, un dopo ed un durante, qui gli sforzi maggiori sono concentrati essenzialmente sulle scene di guerra relative alla battaglia, o sull'attesa della stessa. Non mancano però, anzi la loro presenza è massiccia, le parti introspettive ed in cui viene fuori l'eroismo o anche la (non) comprensione della guerra e del dovere. Un qualcosa di più grande rispetto all'uomo comune, che si trova a fare i conti con onore e patriottismo. Umiltà e sacrificio sono sentimenti chiave anche in questa storia, raccontata con tinte grige che rendono alienante il campo di battaglia, inumano ed inospitale, non soltanto per gli invasori, ma anche per chi deve difenderle l'isola a costo della propria vita. Ed è un film in cui americani e giapponesi, soldati semplici, ma non solo, fanno parte tutti del solito schieramento umano: ci sono i buoni ed i cattivi, ma possono vestire la medesima divisa.

Edizione:  trilogia Clint Eastwood Collection
Il  piccolo cofanetto contiene tre dischi, ognuno con uno dei film della raccolta. Qualità video molto buona, la lingua originale è il giapponese, con sottotitoli opzionabili, ma ci sono le tracce più diffuse tra cui anche l'italiano in Dolbry Dital 5.1, mentre gli extra sono i seguenti:

  • Trailer
  • Red sun, black sand: il making of (21 minuti)
  • Il cast (19 minuti)
  • Montaggio di foto di scena (3 minuti)
  • La prima mondiale al Budo-Kan di Tokyo (16 minuti)
  • Conferenza stampa al Grand Hyatt di Tokyo (24 minuti)

mercoledì 28 giugno 2017

Sully (2016)


Regia: Clint Eastwood
Anno: 2016
Titolo originale: Sully
Voto e recensione: 5/10
Pagina di IMDB (7.5)
Pagina di I Check Movies
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Film:
Non so, avevo molte aspettative su Sully, veramente, da credere di accomodarmi ed osservare un capolavoro. Sia chiaro, non è assolutamente brutto, la trama che si basa sulla storia vera (e recente) dell’ammaraggio sul fiume Hudson nel 2009. Si tratta di quei racconti belli, a lieto fine, in cui ci sono eroi che si comportano da eroi e meritano di essere considerati tali. Il buon ed intramontabile Clint Eastwood sa che queste storie meritano di essere raccontate e sa che il pubblico ama ed ha pure bisogno di situazioni in cui avvengono miracoli. Purtroppo la regia si sofferma a mio avviso troppo sullo scontro con la commissione di indagine. Si trasforma quasi in un legal thriller. Non che non vada bene, anzi mi è piaciuto molto il puntare il dito contro chi cerca sempre l’errore umano, contro chi, non addetto ai lavori, pensa saccentemente di sapere, contro chi fa di tutto per sminuire l’altro. Però a mio avviso manca verve, manca ritmo. Un film biografico un po’ troppo studiato, documentaristico quasi, in cui non si nota neanche l’estasi di chi viene tratto in salvo o la commozione per tutti i soccorritori. Anche sul solito tema in effetti ne ho visti di migliori.

Edizione: bluray
Edizione da edicola, ma identico in tutto e per tutto a quella di vendita normale. Film nuovo, quindi in BD la resa è buona, nulla da dire di particolare. Audio italiano in Dolby Digital 5.1 che è bello pompato in alcune scene, ma secondo me soffre un po’ sui dialoghi rispetto al resto. Gli extra, tutti titolati in inglese sono i seguenti:
·         Moment by moment: averting disaster on the Hudson (16 minuti)
·         Sully Sullenberger: the man behind the miracle (20 minuti)
·         Neck Deep in the Hudson: shooting Sully (20 minuti)

venerdì 3 marzo 2017

Flags Of Our Fathers (2006)




Regia: Clint Easwood
Anno: 2006
Titolo originale: Flags Of Our Fathers
Voto e recensione: 7/10
Pagina di IMDB (7.1)
Pagina di I Check Movies
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Guerra. E Clint Eastwood ce la mostra cinicamente e con un sapore amaro che va oltre la condanna o l'esaltazione degli eroi. Riesci poi a rendere spettacolare una storia, senza doverla spettacolarizzare. Immagini e fotografia sono prorompenti, ben dettagliate, studiate appositamente per farti entrare nel vivo dell’accaduto. Sia quando le scene sono quelle d’azione pura sia quando si tratta di raccontare quelle statiche, ragionate e con i dialoghi. Il successo del film va dato anche dal modo non lineare di raccontare: flashback e flashforward ci spingono a vedere i fatti con maggiore attenzione ed a capire la potenza della macchina da propaganda che cattura ed utilizza i tre soldati eroi. Si fa molta leva sul significato di questa parola ed il risultato è pienamente soddisfacente, per una pellicola profonda, che non scade nella retorica, non si alimenta di patriottismo, non critica apertamente un sistema con semplici slogan di protesta. Il buon vecchio Clint si fa portatore di una realtà difficilmente messa sul grande schermo, che riesce ad esaltare l’uomo semplice, con le sue debolezze, le sue paure, i suoi timori. Riesce a non esagerare, resta compassato, elegante, e soprattutto ci racconta il tutto da un piano superiore, in cui la visione è molto ampia. Altra caratteristica fondamentale sta nel comparto audio: sebbene si abbia un semplice 5.1 lossy, il suono è pieno, avvolgente, praticamente perfetto. La qualità video invece non è esaltante, o meglio in alcune scene, specie quelle ravvicinate che sembrano girate con la camera a mano, c'è un po' di effetto banding ai margini. Gli extra sono i seguenti:
  • Introduzione di Clint Eastwood (5 minuti)
  • Dalla pagina al film (17 minuti)
  • Sei uomini coraggiosi (20 minuti)
  • Dietro le quinte (30 minuti)
  •  Issare la bandiera: documentario (3 minuti)
  • Gli effetti speciali (15 minuti)
  • Uno sguardo al passato: documentario (9 minuti)
  • Trailer

mercoledì 9 novembre 2016

Assassinio Sull'Eiger (1975)



Regia: Clint Eastwood
Anno: 1975
Titolo originale: The Eiger Sanction
Voto e recensione: 5/10
Pagina di IMDB (6.4)
Pagina di I Check Movies
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Clint Eastwood alle prese, sia come regista che come protagonista, con una pellicola che danza tra il thriller, l’azione e lo spionaggio. Forse una risposta agli 007 ormai forti e pieni di successo, forse una sfida a tutti gli effetti. Sta di fatto che Assassinio Sull’Eger non mi pare possa essere giudicato memorabile per la trama, ma per i paesaggi e soprattutto le reali scalate effettuate. La sceneggiatura poteva far leva in quegli anni, ma risulta un po’ frammentata con il protagonista ai limiti dell’odioso. Inoltre un clichè appunto già visto in altre occasioni soprattutto il suo rapporto con il gentil sesso.  Nel complesso è piatto e poco coinvolgente. Quindi la cosa migliore della pellicola, è la messa in opera di determinate scene. Quelle nella Monument Valley ad esempio sono magnifiche, e tutte le sequenze di arrampicata che coinvolgono Clint Eastwood sono fatte senza controfigure. Beh, in effetti è un vero troio, c’è da riconoscerlo. Degno di nota anche il fatto che con questo film si chiusero le possibilità di scalare (legalmente) il Totem Pole: da qui in avanti infatti non vennero più dati i permessi per la scalata, ed anzi la troupe dovette ripulire il massiccio eliminando tutti i chiodi nella roccia, anche quelli delle scalate precedenti. La versione bluray inserita nel cofanetto non ci regala nessun extra ed è dotata di un normale DTS stereo, mentre sono inserite le scene che un tempo furono tagliate nella nostra versione. Queste infatti restano in lingua originale, sottotitolate.

giovedì 20 ottobre 2016

Lo Straniero Senza Nome (1973)




Regia: Clint Eastwood
Anno: 1973
Titolo originale: High Plains Drifter
Voto: 5/10
Pagina di IMDB (7.6)
Pagina di I Check Movies
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Bello è bello, e nonostante non sia tra i miei generi preferiti, il western non lo disdegno. Piuttosto invece trovo che per alcuni versi non sia propriamente maturo, nel senso che al di là del personaggio di Clint Eastwood, lo straniero di cui intuiamo il nome soltanto alla fine, la trama risulta troppo tetra e spoglia. Spoglia soprattutto di personaggi chiave, che vadano al di là dello stereotipo. Sicuramente riesce nell'intento di mostrare il West come selvaggio, senza regole, anche senza speranza, in cui la vendetta è l'unico modo per farsi giustizia. Temi non nuovi però, anche se il soggetto principale, ombroso ed enigmatico, non è certo un buono e puro. Lontano anzi dal normale eroe, e questo stride con gli altri personaggi, si presenta non soltanto burbero, ma anche senza alcuna etica (il sesso nella stalla rasenta la violenza carnale) usando mezzi non sempre corretti, anche quando la via potrebbe essere più semplice per raggiungere il proprio fine. La figura eroica va a farsi benedire: non solo lo spettatore che la cerca non riesce a trovarla, ma all'interno della trama incoraggia, ispira, usa, sfrutta e delude tutti gli abitanti di Lago. Forse in italiano si perde molto del senso del film: in lingua originale resta il dubbio, con un carattere appunto soprannaturale, che lo straniero sia lo stesso sceriffo Duncan ucciso e forzatamente dimenticato anni prima. 
Il bluray presenta soltanto il trailer e la lingua italiana in DTS stereo.

giovedì 8 settembre 2016

Brivido Nella Notte (1971)




Regia: Clint Eastwood
Anno: 1971
Titolo originale: Play Misty For Me
Voto: 5/10
Pagina di IMDB (7.0)
Pagina di I Check Movies
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1971: primo film diretto da Clint Eastwood che comunque non era nuovo nel mondo del cinema e non necessitava, allora come oggi, di presentazioni. Cimentarsi nella regia era forse anche un passo obbligato ed abbiamo visto poi come la sua carriera sia stata in effetti apprezzata anche da questo punto di vista. Le riprese partono subito mostrandoci la bellissima costa della California del Nord, quella nei dintorni di Monterey e Carmel in cui si abbattono le onde del Pacifico. Chiusa questa parentesi fotografica (che ho avuto la fortuna di apprezzare dal vivo) ecco un’altra sorpresa: sentiamo la voce inconfondibile di Ferruccio Amendola, prestata ad un personaggio secondario. Poi è subito la volta dell’altrettanto mitico Clint, l’uomo dagli occhi di ghiaccio. Un playboy, un DJ di un certo successo, un uomo che non deve chiedere mai, ma che si ritrova a dover fare i conti con quella che risulterà essere una stalker (Jessica Walter) abbastanza pericolosa. Eastwood, riesce a calcare la mano sulla difficoltà di un uomo deciso, forte e carismatico, di fronte alle attenzioni via via troppo asfissianti di un donna follemente (propriamente) innamorata. Insomma l’attrice è riuscita nell’intento di rendere il personaggio odioso grazie anche ad improvvisi cambi espressivi nel volto e quindi nell’atteggiamento.  Il resto non è noia, ma neanche qualcosa di miracoloso: buona la colonna sonora, abbastanza suggestiva ed in linea con l’epoca, un po’ troppo discontinua la trama, che certe volte si perde in inutili scene che potevano essere più corte. Il finale è scontato, ma la mancanza di ambizione non è sempre un male. Qualcosa di semplice, non eccessivo, e sopratutto il primo Eastwood regista. Il bluray non presenta nessun extra e audio italiano stereo.

domenica 6 settembre 2015

American Sniper (2014)




Regia: Clint Eastwood
Anno: 2014
Titolo originale: American Sniper
Voto: 7/10
Pagina di IMDB (7.3)
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Ho aspettato un po' di tempo prima di vedere il chiacchierato American Sniper di Clint Eastwood. Ora, premesso che non adoro i film di e sulla guerra, premesso che quando guardi un film che vanta di basarsi su di una storia vera, un minimo ti documenti, anche involontariamente, sono sconcertato da chi ha smosso critiche su questa pellicola. Boia, per quanto mi riguarda è davvero sensazionale. Eastwood prende spunto dal libro autobiografico di Chris Kyle, che sarebbe il personaggio principale interpretato da Bradley Cooper. Un cecchino americano dei Seal, che viene soprannominato "la Leggende" vista la sua bravura. Qualcuno forse si aspettava qualcosa di meno patriottico? Come se mi andassi a vedere Harry Potter e mi aspettassi qualcosa di meno magico. Ed anzi, insistendo sulla trama, è proprio il patriottismo dell'American sniper, l'arma vincente, quella che mostra a nudo il personaggio, senza perdersi in eccessive critiche su cosa sia giusto o sbagliato. Il soggetto è proprio lui. Ed i vari flashback, forse non troppo lunghi e chirurgici, ci introducono la sua vita di texano fin dalla giovinezza. Il risultato, mischiato a scene di vera azione nei campi di battaglia iraqeni, è a mio avviso molto bello, forte, commovente. Non nascondo certo il mio essere filo americano, ma qui si va oltre: è ben studiato anche il suo aspetto psicologico nel post guerra, nel ritorno a casa, nel rapporto in famiglia. Mi sono pure venuti i brividi nella scena in cui vede in diretta l'attentato dell'11 settembre o quello all'ambasciata kenyana. Spesso abbiamo già visto al cinema il lato oscuro della guerra: ce ne sono abbastanza di titoli (Green Zone, The Hurt Locker o Nella Valle Di Elah) che insistono anche sugli aspetti critici di questi ultimi quindici anni. American Sniper è differente, e migliore. E anche più ragionato rispetto a Zero Dark Thirty che è un mero susseguirsi di fatti. In pratica il film non parla della guerra, ma parla di un uomo che l'ha fatta. Come volontario e come "cane pastore" per difendere i propri commilitoni, a costo anche di mettere da parte la famiglia. Una figura che può anche non piacere, che racchiude i clichè del texano rozzo e guerrafondaio, ma che viene raccontata per ciò che è. Un uomo forte e tutto d'un pezzo che rischia la vita in ogni missione, che quando sarà il momento davanti a Dio giustificherà ogni colpo sparato, ma che è debole nei rapporti interpersonali. Emblematica la tristezza con cui guarda il fratello abbandonare l'Iraq: non è ovviamente un eroe senza macchia, di quelli perfetti. E' un uomo che porta un fardello peso quanto i suoi ideali, che passa più tempo con i reduci, per aiutarli anche in Patria, a discapito dei momenti in famiglia. Un uomo che ripeto, si racconta in un'autobiografia. Assolutamente da vedere.

giovedì 30 luglio 2015

Mystic River (2003)



Regia: Clint Eastwood
Anno: 2003
Titolo originale: Mystic River
Voto: 7/10
Pagina di IMDB (8.0)
Pagina di I Check Movies
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Alcuni film sono fatti talmente bene ed hanno una tale carica che da loro ti aspetti il meglio su di ogni fronte. Clint Eastwood in questa storia ispirata da un romanzo di Dennis Lehane riesce ad evidenziarne l’aspetto drammatico che sovrasta quello poliziesco. Il punto di forza, prepotente ed irriducibile sta nel rapporto tra i protagonisti: Sean Penn, Tim Robbins e Kevin Bacon. Magnifici, graffianti, commoventi, sensazionali. Dolore ed odio, sconfitta e passione, sono i sentimenti che vengono mostrati attraverso i tre volti riflessivi e tormentati. Riescono a sollevare il pathos e la tensione, riuscendo a coinvolgere lo spettatore, anche emotivamente. La scelta di anticipare, senza colpi di scena, il finale (già ad 1 ora e 38 minuti è tutto esplicitamente chiaro) è forse legata alla sceneggiatura che si ispira al romanzo (non lo ho letto) oppure una cristallina scelta di regia per mettere volutamente da parte il lato thriller e farci concentrare esclusivamente sul rapporto tra i protagonisti. In questo modo evitiamo di impegnare le nostre menti su altri fattori, marginali in questa pellicola, ma principali per altri generi, legati allo scoprire il vero assassino. Così mentre guardiamo chi si fa giustizia da sè, pur in maniera sofferta e chi cerca la giustizia in maniera legale e chi la giustizia non l’ha mai avuta, noi sappiamo già cosa è accaduto e cosa accadrà. I personaggi che si contendo il premio per il più complesso sono quello di Robbins e quello di Penn sicuramente, ma anche la figura collante di Bacon ha un suo perchè. Caratterialmente e psicologicamente tutti hanno tratti ben delineati, compresi i comprimari senza i quali si perderebbe moltissimo. Un dramma che ne porta con sè tanti altri, a catena, uno dietro l’altro. Bellissime le atmosfere, d’impatto la location con una Boston di sfondo che mostra i denti e l’ossatura dei suoi cittadini più genuini. Grandissimo film in ogni suo punto. Poi si sa, ho un debole per le storie in cui un gruppo di ragazzini, amici, crescono e restano legati nella loro vita da adulti.

venerdì 21 novembre 2014

Debito Di Sangue (2002)


Regia: Clint Eastwood
Anno: 2002
Titolo originale: Blood Work
Voto: 4/10
Pagina di IMDB (6.4)
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Acquista su Amazon (bluray o libro)

Avevo già letto il libro di Michael Connelly da cui è ispirato il film quattro anni fa. Non lo ricordo alla perfezione, ma neanche troppo male e, sebbene all'epoca possiamo dire che non mi dispiacque, ora come ora non lo considero uno dei romanzi più avvincenti che mi siano mai passati tra le mani. Ad ogni modo Clint Eastwood guida la regia (e fa l'attore protagonista) di questo thriller che almeno nella parte iniziale risulta essere abbastanza fedele al romanzo, anche nelle piccole cose (mi vengono in mente le ciambelle offerte ai poliziotti o le tette grandi di Graciella). Nel complesso lo ho però trovato molto deludente, sia perchè mi aspetto molto di più da Eastwood come regista, ma anche come attore, sia perchè manca tutta una parte che solitamente è difficile trasporre nei film, ma che rende decisamente più corposa ed interessante la trama. Tutto ciò che mi ricordo essere stato iperbolicamente studiato nei minimi particolari qui risulta facilone ed al tempo stesso macchinoso. Banale la parte investigativa, frettolosa quella psicologica, inutile il rapporto amoroso tra McCaleb e la sorella della vittima. Molte macchiette e clichè che risultano facenti parte di una pellicola dozzinale e senza spina dorsale, non certo noiosa, ma che può essere presa in un mucchio dove riposano decine di altre tutte uguali. Inoltre: già nel libro è abbastanza facile intuire chi fosse il serial killer, qui gli danno la faccia di Jeff Daniels. Che ci fa un attore così (ok non è Jack Nicholson, ma neanche una comparsa) a fare il garzone demente? Ecco quindi che in mezzo fotogramma, anche per chi ha la memoria corta o per chi non conosce la trama, si svela subito l'arcano. Libro 1 - Film 0.

domenica 10 novembre 2013

I Ponti Di Madison County (1995)


Regia: Clint Eastwood
Anno: 1995
Titolo originale: The Bridges Of Madison County
Voto: 5/10
Pagina di IMDB (7.4)
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Sicuramente bello, nulla da dire, per chi ama questo genere. Io non mi ci trovo decisamente a mio agio. Più di due ore di dramma romantico, in una domenica pomeriggio dove fuori piove. Insomma poteva accadere qualcosa di meglio, ma non sempre si comanda. Il fatto è che senza le parti che più ho odiato, ovvero quelle in cui recitano gli idiosincratici figli ormai maturi, la storia sarebbe molto più comune e tirata via. Quindi il top dovrebbe stare proprio lì dove io mi annoio terribilmente di più. L'adulterio, ma fatto con amore, è sempre adulterio in fin dei conti. Eastwood non intende certo giustificarlo, avrebbe potuto, ma lo rende interessante ugualmente. D'altra parte è vero che al cuore non si comanda, e le debolezze non sempre sono tali. Se poi qualcuno si aspettava qualcosa di più forte o si faceva domande più logiche e genuine, il regista gli viene incontro con la scena del litigio in cucina. Insomma, non ci sono alla fine vinti o vincitori. Sta tutto nel limbo del doveva succedere. ok, il marito magari è becco, e i figli fino alla fine non sanno niente, ma non c'è un vero e proprio personaggio compatibile che ci resta male o ne soffre. Se non i due amanti che si infilano oltre che nelle lenzuola sbagliate in qualcosa di difficilmente gestibile. Anzi per niente gestibile. Quindi è un film intelligente per carità, ed anche girato bene. Però non fa per me.

sabato 13 luglio 2013

Changeling (2008)


Regia: Clint Eastwood
Anno: 2008
Titolo originale: Changeling
Voto: 7/10
Pagina di IMDB (7.8)
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Mentre guardi questo film ad un certo punto, neanche troppo lontano dall'inizio, imprechi contro chi lo ha girato, perchè sembra troppo incredibile ed esagerato. Qualcosa di inaudibile, presentato al pubblico nel migliore dei modi. Una madre (Angelina Jolie) che lotta per ritrovare il proprio figlio scomparso, si ritrova derisa e fatta passare come pazza dal capo della polizia (Jeffrey Donovan) quando le forze dell'ordine le consegnano un bambino, che però non è il suo. E' veramente qualcosa di  bestiale, soprattutto l'uso sfrontato dell'autorità e del potere da parte di chi dovrebbe difenderti. Mano a mano che la pellicola prosegue il senso di disarmo totale è evidente, ma nonostante ciò la madre va avanti. E, romanzato quanto volete, si tratta di una storia vera avvenuta a Los Angeles nel 1928 in cui i personaggi hanno quella sorta di sadismo e cattiveria concentrata, che fanno sembrare impotente ogni tipo di azione ragionevole. Mettendo da parte la trama, che è veramente forte, il cast secondo me è decisamente realistico e ben inserito nel ruolo che deve interpretare: oltre ai già citati abbiamo il reverendo (John Malkovich) ed il detective Ybarra ( Michael Kelly) che impreziosiscono numerose scene. Un realismo che comunque fa a pugni con la nostra mente: non possiamo crederci. La parte in cui la signora Collins viene internata nell'ospedale psichiatrico riesce a farti sbiancare le nocche della mano da quanto la stringi. Però c'è speranza, non solo per il fatto singolo, ma nella globalità: là dove le istituzioni sono corrotte, stampa e Chiesa riescono a capovolgere o quantomeno a dare una spinta al mondo marcio e malato governa i cittadini. Poi se svolgiamo un'analisi su fotografia, scenografia e costumi ecco che non abbiamo un semplice racconto, ma una trasposizione ben congegnata dei fatti. Alcune scene purtroppo lente, ma indispensabili come gli atti processuali, rallentano sostanzialmente la pellicola, che resta tuttavia un'altra grande prova di Clint Eastwood.

domenica 19 agosto 2012

Mezzanotte Nel Giardino Del Bene E Del Male (1997)


Regia: Clint Eastwood
Anno: 1997
Titolo originale: Midnight In The Garden Of Good And Evil
Voto: 5/10
Pagina di IMDB
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Se credevo di conoscere un minimo la regia di Clint Eastwood, questo suo lavoro mi ha un po' spiazzato. Una lunga introduzione per porre le basi di una storia lineare nella struttura, ma che cambia di volta in volta il punto di vista. E' proprio qui il fulcro: la prospettiva varia e muta a seconda dell'osservatore e dell'evolversi degli eventi. Possiamo infatti cogliere la frase "La verità è come l’arte: sta nell’occhio di chi guarda" e farla nostra per capire le intenzioni della regia nel raccontare questa storia, che vede tra i protagonisti Spacey, Cusack e l'allora poco noto Jude Law. Siamo a Savannah agli inizi degli anni ottanta, tra ricchi collezionisti gay e personaggi un po' strambi, con uno scrittore giornalista inviato per scrivere un mondano pezzo per una rivista. Nel mezzo un omicidio ed un processo legale. Mentre si pensa alla colpevolezza o meno di Spacey, viene messa tanta di quella carne al fioco da faticare a capire l'andazzo del film. Drammatico? A volte ironico? Commedia nera? La parte esoterica e spiritualista è decisamente da cestinare, nonostante dia proprio il titolo alla pellicola e le varie gag che vengono a crearsi sono forse troppo esaltate per essere in Georgia negli anni ottanta. Il sorprendente cambio di visuale che intercorre tra i due protagonisti è ben fatto: da prima fiducia ed amicizia, in seguito una calma e sostenuta distanza. Non è tra i più riusciti secondo me, vuoi per la lunghezza che rende alcune parti estremamente noiose e slegate dal contesto, vuoi per quel senso di lavoro non concluso che traspare al termine.

sabato 3 marzo 2012

Million Dollar Baby (2004)


Regia: Clint Eastwood
Anno: 2004
Titolo originale: Million Dollar Baby
Voto: 8/10
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Ho perso tempo due volte: la prima rimandando la visione di questo film e la seconda prendendomi un po' di tempo per scegliere il voto da dargli. Un voto, non è niente di importante, solo un sistema per classificare sul momento. E di sicuro Million Doallar Baby non necessita di una catalogazione effimera basata su un singolo attimo. A caldo, o a freddo, è senza ombra di dubbio una bellissima pellicola. Sotto molti aspetti, a cominciare dal cast sorprendente: Clint Eastwood (anche regista), Morgan Freeman e Hilary Swank. Tutti e tre recitano con magnificenza le tre figure cardine. Quarto protagonista è la boxe, disciplina apprezzatissima ad Hollywood e strumento chiave per narrare un storia drammatica. La boxe è un'allegoria attraverso la quale la regia riesce a colpire lo spettatore. Con dritti e colpi bassi, non risparmia un centimetro di chi è seduto di fronte alla tv. Nella parte iniziale non mancano accenni di buona filosofia che sta alla base di questo sport, con insegnamenti morali e scorbutici, ma non vengono tralasciate le scorrettezze, le sofferenze, la durezza di vite ai margini. Il mondo ricco e di successo è solo un obiettivo, per molti un miraggio, da raggiungere a suon di colpi e fatica. Ed è proprio quando meno te lo aspetti che Eastwood gioca sporco, riesce a sorprenderti, fintando, scartando, per colpi dritto al cuore. Non è semplice riuscire a creare una caduta vertiginosa verso la sconfitta totale. Non è semplice lastricare d'oro la strada per il traguardo agognato, per poi vederlo sfuggire. E non solo: la vertigine che si prova nella seconda parte è rocambolesca e dolorosa. E' la storia degli sconfitti, non della boxe, ma della vita, del fato, dell'ingiustizia. La trama quindi è sorprendentemente bella e coinvolgente, grazie anche alla prova recitativa della Swank, grintosa ma femminile fino ad essere straziante. Luci ed ombre per una fotografica che incornicia i vari avvenimenti: dal ring alla palestra, dalla clinica ai bar. Non è l'ennesimo film su chi tira più pugni, ma su chi li prende, senza poter incassare.

lunedì 14 novembre 2011

Gli Spietati (1992)


Regia: Clint Eastwood
Anno: 1992
Titolo originale: Unforgiven
Voto: 7/10
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Sia per coloro che sono cultori del genere western, sia per quelli che lo guardano all'occorrenza, Gli spietati è davvero un gran film. Non che la storia abbia chissà quale adrenalina nascosta, ma tutto il resto è veramente ben fatto. Parlo delle ambientazioni come della fotografia, del cast in sè come delle prove recitative. Della spietatezza di un periodo neanche troppo lontano nel tempo, in una terra che che cerca la civiltà a suon di pallottole. Cinismo e realismo lo rendono un must: niente super eroi, niente pistoleri infallibili. Già solo la parte di Clint Eastwood è senza forzature: un vecchio spietato assassino riconvertito che e nanche sa più montare a cavallo. La debolezza dell'uomo, le falsità, l'arroganza. Il giusto e la giustizia che non stanno mai da un lato solo, anzi forse neanche stanno da qualche parte. Tutti sono cattivi, ma per forza di cose. Tutti credono di avere la ragione dalla loro. Anche le prostitute che bramano per una vendetta esagerata, una legge del taglione che non risolverà niente. Resta poco da aggiungere se non il consiglio di guardarlo, anche leggermente. L'occhio critico verrà piano piano, grazie alla pellicola, senza nessuno sforzo da parte nostra. Senza doverci concentrare sulle figure di Gene Hackman, di Morgan Freeman e di Richard Harris, che grazie ad una stupenda metamorfosi sembrano ciò che non sono, o semplicemente ciò che sono realmente.

venerdì 30 settembre 2011

Hereafter (2010)


Regia: Clint Eastwood
Anno: 2010
Titolo originale: Hereafter
Voto: 4/10
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Lo ho inserito nel genere drammatico, perchè fantasy forse era troppo. Si tratta comunque di una pellicola che tratta in maniera seria il tema della morte, ma con quel velo da ciarlatano che sembra una coperta. Vengono narrate tre storie parallele, che poi si intrecceranno nel finale, di persone che hanno a che fare con la vita nell'Aldilà: una giornalista francese che vive un'esperienza mistica dopo che è sopravvissuta allo tzunami in Asia meridionale; un operaio che fa il sensitivo riuscendo ad avere contatti con le persone morte; un bambino che ha perso il gemello in un incidente , ma questo gli sta sempre vicino salvandolo anche dagli attentai di Londra. Tutti temi serie, ma una storia poco interessante e con uno spessore sottilissimo. Poi sarà che per me le visioni di morti e fantasmi sono delle vere e proprie  buffonate cazzate, quindi il film non lo ho goduto affatto. Finale sdolcinato e ridicolo lontano dal contesto e dallo svolgersi delle tre storie, che peraltro sono anonime e lente. Soprattutto quella della giornalista francese. Insomma un film da buttare via.