sabato 29 febbraio 2020

Lago dell'Accesa

Questa volta sveglia con calma per raggiungere il punto di partenza dell'escursione che vede come cornice il Lago dell'Accesa. Per me abbastanza vicino e visitato in altre occasioni da passeggiata domenicale.  E' il maggiore della zona e si trova ai piedi delle Colline Metallifere con una profondità che arriva quasi a quaranta metri. Pochi chilometri da effettuare, ma circondati da una ricca flora, molto caratteristica da un lato (lecci) per la macchia mediterranea, ma anche anche singolare dall'altro, tipica di una zona lacustre. Passiamo da Serrabottini che con i suoi 328 metri è il punto più alto che tocchiamo. C'è anche tempo per entrare al Parco tematico della civiltà etrusca per una breve visita. L'escursione è semplice, ma (non per fare scena, sono serio) un attimino isolante. Nel senso che tra le varie chiacchiere il tema principale è il coronavirus, noi andiamo a giro, ma c'è chi preferisce non rischiare (cosa?) e restare in casa. O fare scorte in un centro commerciale superaffollato. Rinviano le partite di calcio (alcune) e arriviamo in una San Gimignano di sabato sera estremamente vuota. Forse perché è fine febbraio. Forse no.

Album fotografico Lago dell'Accesa

giovedì 27 febbraio 2020

Porcile (1969)




Regia: Pier Paolo Pasolini
Anno: 1969
Titolo originale: Porcile
Voto e recensione: 5/10
Pagina di IMDB (6.7)
Pagina di I Check Movies
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Film:
Il mio primo Pasolini, ma probabilmente troppo per critici o intellettuali, ed io non appartengo a queste categorie. Per questo motivo lo ho trovato difficile, non per la comprensione, ma per quanto concerne l'essere seguito con attenzione. Senza doverlo estrapolare dal contesto storico, la trama e ciò che racconta ha connotazioni che riguardano il rapporto figli - genitori ed il fatto che la società schiaccia chi ha un atteggiamento passivo nei suoi confronti. Al di là delle metafore sceniche e scenografiche, la pellicola si sostiene quasi integralmente sui dialoghi. Poetici, teatrali, anche surreali. Non lo trovo scandaloso, forse i tempi sono cambiati a dismisura, nel bene e nel male, neanche violento o addirittura grottesco nel suo essere critico. Piuttosto è un'opera abbastanza sincera, arcaica nel mettere in bocca parole ai personaggi per essere sputate fuori per mettere in guardia (?) dall'avvento di una nuova sorta di dittatura: quella del capitalismo. Lo fa però senza gridare, senza sporcare troppo, senza colpire con veemenza, pur essendo abbastanza esplicito. Però scorre male, per i miei gusti.

Edizione: bluray
Versione in alta definizione restaurata dalla Cineteca di Bologna con traccia italiana in LPCM stereo ed i seguenti extra:

  • Cinegiornale: la prima del film (1 minuto)
  • Intervista a Roberto Chiesi (7 minuti)

mercoledì 26 febbraio 2020

Olympique Lione 1 - Juventus 0

Primi venti minuti ai limiti dell'accettabile, ma primo tempo disastroso. Lenti, sempre in ritardo, coperture difensive pessime, centrocampo vergognoso. Meglio la ripresa, con arrembaggio finale, ma neanche un tiro  nello specchio della porta. E in novanta minuti è un dato di una miseria incredibile. Anche nel secondo tempo, nonostante il maggior vigore si crea poco, e non si mettono palle veramente pericolose. Sembra proprio che le palle manchino a livello caratteriale. Risultato pesante anche se fuori casa, sono sicuro che a Torino sarà un'altra storia e riusciremo a ribaltare il risultato passando il turno, ma c'è da lavorare molto sulla testa e sul gioco.

La Prima Notte Del Giudizio (2018)




Regia: Gerard McMurray
Anno: 2018
Titolo originale: The First Purge
Voto e recensione: 4/10
Pagina di IMDB (5.1)
Pagina di I Check Movies
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Tutti i prodotti legati alla saga The Purge, li ho trovati a loro modo interessanti: a partire da La Notte Del Giudizio che fa da apripista con un'idea originale e da poter sfruttare successivamente. Poi è la volta del più celebre (almeno commercialmente) Anarchia, che cambia totalmente il punto di vista, passando dagli spazi claustrofobici del primo, alla guerriglia metropolitana in questo sequel forse maggiormente curato. Sempre DeMonaco alla regia conclude la trilogia con Election Year il quale ha un taglio ancora più ampio coinvolgendo la politica ed un insieme sempre più vasto. Come trilogia, nel complesso, è molto bene delineata con trame che sembrano cerchi concentrici sempre più grandi. Poi sono passato alle due stagioni della serie TV, che pur non esaltanti, inseriscono altri temi lasciati scoperti nelle pellicole. Con questo  invece il passo indietro è ben tangibile: di positivo c'è solo la parola prequel. Non che non mi sia dispiaciuta l'idea di fare un film sul primo giorno dello sfogo, ma giusto l'idea. La sceneggiatura, sorretta da dialoghi imbarazzanti, è troppo povera per risultare avvincente. I personaggi (ma questo potrebbe essere un problema generico di tutta la saga, qui accentuato) deboli e poco approfonditi. Manco poi un fattore importantissimo: la violenza. Ed anche l'impatto sociale non è così ben messo a fuoco. Sono favorevole a continuare seguendo il solito tema, ma facendolo in maniera più accurata.

martedì 25 febbraio 2020

Aggiornamento Oxygen OS 10.0.8.HD65BA


Primo aggiornamento del 2020 (l'ultimo era di fine dicembre) per il OnePlus 7T che arriva quindi alla versione 10.08.8 di OxygenOS. Mi aspettavo qualcosa di più immediato, senza dover attendere tutti questo tempo. Anche perchè febbraio è agli sgoccioli ed arriva la patch di sicurezza di gennaio, che visti i tempi, il coronavirus e così via, sarebbe stato utile averla prima. Comunque ecco le novità introdotte e presenti i questo nuovo aggiornamento arrivato OTA:
  • Ottimizzata la gestione della RAM
  • Sistemati i problemi relativi allo schermo nero / bianco con alcune app
  • Aggiunta la funzionalità per i promemoria relativi alla privacy
  • Migliorata la stabilità generale del sistema e corretti alcuni bug
  • Aggiornamento alla patch di sicurezza Android a Gennaio 2020

lunedì 24 febbraio 2020

Bucarest in grande

Il ritorno dalla mitica Transilvania è stato lungo e lento, ma una volta tornato nella capitale mi sono rimesso in moto. Veramente grande Bucarest da farsi a piedi tagliando da sud a nord. Il ritorno me lo sono fatto un po' anche con i mezzi per usare ancora i lei che tenevo in tasca ed utilizzare qualche cosa di alternativo. Non sono comodi come Uber, ma riescono a toglierti dal traffico. I vialoni immensi a sei corsie che dividono i quartieri, purtroppo non sono il top del top in senso di comodità quando cammini e devi attraversare. Dopo essermi fatto una scorpacciata di chiese ortodosse, la sinagoga ed il tempio corale, nonché anche una moderna ed interessante libreria parto così verso nord. Le strutture qui sono un po' più legate al periodo comunista. Il loro central park di periferia , Parkul Regele Mihai, le abitazioni villaggio da pastorelli ed entro nel vero cuore rumeno. Però tornare alla civiltà è più opportuno per la domenica sera, essendo anche il mio ultimo giorno qui, lontano dal coronavirus, ma non prima di aver fatto altri parchi finché la luce me lo consentiva. Provo un narghilè aromatizzato frutta alla galleria in centro e finalmente ceno nel tipico e poco costoso Caru cu bere. Ho prenotato e ne vale la pena. Inoltre a cena non ci sono soltanto turisti.

Album fotografico Bucarest in grande

sabato 22 febbraio 2020

Eccomi in Transilvania

Bus la mattina molto presto, perchè  per arrivare nella suggestiva regione della Transilvania ci vuole un po' di tempo. Ed anche per tornare. Ma sono riuscito a toccare ogni posto che mi ero prefissato ed a goderne le meraviglie. Oggi faceva parecchio più freschino, cadeva pure un po' di neve, anche se non attecchiva molto. Questa zona della Romania rimane decisamente attraente anche quando campi e boschi sono coperti di bianco. A tratti sembra di essere in una zona di mondo davvero distante, in cui il tempo è rallentato. Le tre mete scelte sono Sinaia con il suo monastero ed il castello di Peles, Bran con quello di Vlad Dracul(a) ed infine Brasov con la chiesa nera. Qui incontro Ajeje sul pullman, ma senza biglietto.

Album fotografico Eccomi in Transilvania

Spal 1 - Juventus 2

Articolo velocissimo che sto scrivendo sul bus che va ea Brasov a Bucarest: per la Juventus questo ed altro. Purtroppo ho visto soltanto il secondo tempo con SkyGo (e la rete di Ronaldo tramite Fotmob). Quindi parlo e godo solo del risultato finale. Una leggera sofferenza che non mi tocca minimamente. La Spal fuori casa non va sottovalutata specialmente in un periodo delicato come questo. Tre punti d'oro. Tre punti che segnano una strada importante. E il bello è che anche qui in Romania sanno che la Juventus sta battendo tutti i record. Avanti così, anche con altri mille 2-1.

venerdì 21 febbraio 2020

Arrivo a Bucarest

Dove si può andare con 37 euro andata e ritorno un weekend? A Bucarest, in Romania, Giusto per assaggio, visto che mi sarebbe piaciuto visitarla in macchina, ma  bisogna pur scendere a qualche compromesso. La capitale rumena, onestamente non me l'aspettavo così positiva. Credevo fosse un qualcosa di più simile a Sofia, quindi già sono partito senza grandi aspettative. Diciamo quindi che passa l'esame. A tratti. Perché da una parte è una città molto vivibile ed esteticamente elegante. Dall'altra è decisamente fatiscente sotto certi aspetti. Non che questo non abbia un fascino però. Perché la genuinità di una città si vede anche da queste cose, che ovviamente potrebbero migliorare, ma rendono determinati posti differenti dagli altri. Comunque appena atterrato (stranamente in larghissimo anticipo) un tassista mi ha proposto un prezzo oltre cinque volte superiore a quello di Uber. Cosa avrò scelto quindi? Arrivato nella mattinata non inoltrato riesco quindi a girare abbastanza e poter visitare il Palazzo del Parlamento, voluto da Nicolae Ceausescu, con tanto guida. È tra le costruzioni governative più grandi del mondo, ed immagino che contentezza per il popolo che lo ha visto costruire. C'è da dire che dentro è bello, mastodontico ed elegantemente settecentesco (nonostante sia più giovane di me). I vialoni immensi, il traffico, alcuni palazzi degradati qua e là mi hanno poi accompagnato fino ad ammirare la Cattedrale Patriarcale. Che sarebbe lì vicino, almeno sulla mappa. Mi mangio comunque un boccone da asporto al Simigeria Luca e poi mi butto su una delle piazze principali, ovvero Plata Unirri (con le auto anche sui marciapiedi). Qui c'è un'altra cattedrale (ortodossa serba) e il duomo cattolico. Insomma anche Bucarest ha o ha avuto un bel crogiolo di religioni. Camminando camminando ho fatto a spirale una buona parte della città, con il quartiere vecchio al calar del sole. E mentre sto scrivendo eccomi a cena da Hanu lui manuc a gustare prelibatezze tipiche con pochi euro.

Album fotografico Arrivo a Bucarest

martedì 18 febbraio 2020

L'Udienza (1972)




Regia: Marco Ferreri
Anno: 1972
Titolo originale: L'Udienza
Voto e recensione: 5/10
Pagina di IMDB (6.8)
Pagina di I Check Movies
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Film:
Così, un po' a caldo, direi che questo film di Marco Ferreri è per buona parte lento e ripetitivo. Decolla in effetti, con quell'alone di mistero nella parte centrale, ma questo elemento non sembra essere importante per la regia, che subito dopo smorza ancora il ritmo. Il cast è composto da nomi noti dell'epoca, infatti vediamo Claudia Cardinale, Ugo Tognazzi, Michel Piccoli, Vittorio Gassman ed Enzo Jannaci, che personalmente scopro adesso che avesse fatto l'attore. Vabbeh, la mia cultura cinematografica è da giovane padawan. La trama è comunque semplice, ma socialmente profonda: il desiderio impossibile di un uomo comune (che pare una sorta di fan o stalker, ma niente di mentalmente malato se paragonato ai canoni nostrani) di avere un'udienza personale con il Papa. Per comunicargli non si sa che cosa. In pratica il Potere, che non può essere scavalcato, aggirato o sovrastato da parte delle bassissime sfere. E' proprio sulle sfere politiche o sociali che si incentra questo racconto cinematografico: già dall'atteggiamento più accondiscendente di Diaz quando durante il primo interrogatorio viene a sapere che Amedeo è un "ufficiale in congedo". I suoi tentativi successivi, anche attraverso conoscenze p grazie da parte di personaggi sempre più influenti, si riveleranno comunque vani, andando a sbattere più volte contro un muro di gomma. L'inaccessibilità del potere, anche soltanto per un'udienza, da parte del popolo è praticamente impossibile. L'isolamento e la sconfitta aleggiano circolarmente per tutta la durata del film.

Edizione: bluray
Visivamente è davvero poca roba, molto sgranato in alcune scene, quelle scure nella parte finale da riversamento di VHS, mentre alcune con la luce bianca e più accese risultano anche sfuocate. Traccia audio italiana (forse anche leggermente fuori sincrono) in stereo ed i seguenti extra:

  • Intervista a Claudia Cardinale (13 minuti)
  • Presentazione di Enrico Ghezzi (8 minuti)
  • Il discorso a San Pietro di Pio XII (11 minuti)
  • La proclamazione di Santa Francesca Saverio Cabrini (6 minuti)

lunedì 17 febbraio 2020

Hanna [Stagione 1]




Anno: 2019
Titolo originale: Hanna
Numero episodi: 8
Stagione: 1
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Quando vidi il film da cui è tratta questa serie, pensai subito a come sarebbe stata una produzione  a più episodi che utilizzasse la solita sceneggiatura come base. Ecco, pensavo che potesse essere fatta meglio. Abbiamo questa sorta di Nikita cresciuta ed addestrata da sempre nella foresta, che cerca di fuggire dai propri assalitori ed al tempo stesso di "cacciarli" - più un effetto di difesa però - nel mondo civile (che in teoria neanche dovrebbe conoscere) , mentre cerca anche risposte su chi lei sia veramente e sulla sua storia. A differenza del film originale, manca il passaggio di crescita personale che la ragazzina intraprende, eppure di tempo ce ne è a sufficienza: otto episodi sono pochi per una serie, ma il minutaggio totale è sempre maggiore rispetto ad un lungometraggio. Se giusto nei primi minuti vengono ricalcate le scene del film, proseguendo è indubbio che gli sceneggiatori ne prendano ampiamente le distanze. Non solo per quanto concerne la trama, anche troppo articolata con l'inserto di personaggi teen friendly, ma anche e soprattutto della caratterizzazione del soggetto principale. Qui sembra una tonta, per niente calcolatrice, ma che esegue azioni più per capriccio che per attenta riflessione. Difficile farsela stare simpatica. Altro cambiamento che fa storcere il naso è quello nei confronti della "capa" del progetto: ad un certo punto vogliono farla pure sembrare colta dai sensi di colpa, poi ci ripensa, poi no, poi forse sì, insomma, un tira e molla abbastanza noioso. Il padre invece qui ha uno spazio maggiore e regge le fila accollandosi il lavoro per tutti quanti. Le scene di azione purtroppo lasciano troppo spazio ad altre che non si capisce bene cosa possano o vogliano essere, spaziando da una sorta di drama adolescenziale in alcuni tratti ad una dilettantesca rifinitura dei personaggi minori. Si guarda velocemente, ma se si hanno delle aspettative create dal film, è inevitabile la delusione.

domenica 16 febbraio 2020

Juventus 2 - Brescia 0

Torna Giorgio, e questa è la cosa più importante. Torniamo a vincere, e questa è la cosa più scontata. Sono contrario a coloro che si stanno strappando i capelli per le prove mediocri dei bianconeri. Il gioco non c'è, si fanno pochi gol, subiamo troppe reti e bla bla bla. Certo, potevamo avere più punti in classifica, giocare un calcio più brillante, vincere ogni partita quattro o cinque a zero. Sarei stato più contento. Anche se fossi stato milionario. Non si può avere tutto, ed anche oggi non c'è stata la partita perfetta: il Brescia è venuto a Torino (come fanno in molti ormai) per chiudersi in difesa, e provare qualche ripartenza. La Juventus ha tenuto in panchina diversi titolari, o alcuni neanche li ha portati (Ronaldo ad esempio), altri sono infortunati. Va bene, queste prove le fai con il Brescia, non contro il Real Madrid, ma di cosa ci lamentiamo? Possesso palla stratosferico, serie di passaggi in un numero incredibilmente alto, due reti, una annullata, tre pali. Non molti tiri nello specchio, ma ancora una volta mai un pericolo. E si punta ancora a dettar legge. Gli altri ad inseguire. Va ben così dai, non diventiamo stucchevoli.

Castiglione della Pescaia Rock

Quando i ragazzi di Kilometro Inverso inseriscono "Rock" nel titolo delle loro escursioni è come se si trattasse di una parola d'ordine, a cui è difficile rinunciare. In passato ho infatti già partecipato sia al Chianti Rock che al Montagnola Rock, con estrema soddisfazione ed entusiasmo. Invece di spostarmi troppo lontano, questa volta la partenza è da Castiglione della Pescaia, in una giornata splendida che rispecchia quella di ieri. Nonostante la località sia famosa per il turismo balneare e per i locali molto interessanti, il borgo è decisamente caratteristico e si offre come punto di inizio dell'escursione ad anello, che per oltre 20 km, ci ha visto salire sui crinali che si affacciano al mare. La vista dei golfi e della Diaccia Botrona ci ha subito alleviato la fatica del saliscendi continuo. Punto estremo del cammino è stato l'eremo di San Guglielmo (ormai diroccato ed in stato di abbandono), mente Poggio Querciatona con circa 420 metri di altezza è stata la punta più alta toccata. Il dislivello totale positivo è però stato consistente, visti i numerosi rilievi che abbiamo risalito e ridisceso.

Album fotografico Castiglione della Pescaia Rock

sabato 15 febbraio 2020

Calignaia Geotrekk

Anche Incanto Toscano è un gruppo che seguo da tempo, ma non c'era mai stata l'occasione di partecipare ad una delle tante escursioni proposte. Oggi si è presentata la possibilità con una all'apparenza semplice passeggiata che è partita da Castellaccio e ci ha portato giù fino al Romito tra piani terrazzati, simpatici signori con voglia di raccontarci un qualcosa di loro, antiche torri pisane in territorio livornese, colline ricoperte di macchia mediterranea, terreni geologicamente interessanti e particolari, attraverso il Canyon (oppure Kenion?) di Calignaia. Tra i vari appunti che preso per risultare poi attento e pronto in questo articolo c'è la frase "sabbie di fondale marino cementificate in arenaria": dovrebbe essere ciò che è successo ad una parte di terreno proprio nella zona che abbiamo coperto. L'escursione è stata molto divertente, non solo per i paesaggi dall'alto, ma anche per le particolari discese alle calette per accesso a mare, ai sentieri presi per sbaglio, ai passaggi temerari (il vero temerario è stato chi si è tuffato in acqua) sugli scogli che ne hanno molte da raccontare. Da Punta Pacchiano quindi giù, poi costa, poi ancora Cala Furia, poi le vaschette ed anche l'opera scultore di Atlante che sorregge il mondo. La giornata poi, dal punto di vista meteo, è stata calda e sublime. Al ritorno erano parecchio visibili anche le isole dell'Arcipelago Toscano e la Corsica, un po' meno per foschia all'orizzonte nella mattina, ma la vista è sempre stata spettacolare.

Album fotografico Calignaia Geotrekk

giovedì 13 febbraio 2020

Milan 1 - Juventus 1

Partita di andata, quindi niente di deciso, o di scontato.Tanto più se finisce in pareggio. Juventus ancora spenta, che nel primo tempo giochicchia aspettando non si sa bene cosa, ma i tiri in porta sono quasi prerogativa unica del Milan. Ibra e Kessie sgomitano, ma il VAR giustamente non interviene, per rendere più interessante il match. Con scarsi risultati, perchè i bianconeri si impegnano per fare abbastanza schifo. Soprattutto nel secondo tempo. Anzi, ancora peggio: soprattutto nel secondo tempo, sotto di una rete e con un uomo in più. Tolto Dybala che è stato sublime, e ovviamente tolto Ronaldo che pareggia segnando ancora lui, è difficile salvare qualcuno. Non salverei neanche Buffon, perchè in una partita normale non avrebbe toccato palla. Per il resto è mancata coralità ed attenzione. Come quando vai a giocare in Coppa Italia pensando ad altro insomma. Solo che questa coppettina nazionale un bel valore lo ha, soprattutto se vieni dalla sconfitta con il Verona, e devi dimostrare di avere ancora fame. Questi sembrano i brutti segnali della pancia piena invece. Da una parte è capibile, otto stagioni consecutive di successi e bei momenti, dentro ed in lotta in tutte le competizioni anche oggi, ma noi tifosi vogliamo qualcosa di più. E mi aspetto che arrivi nella partita di ritorno allo Stadium. Buttiamoli fuori, così quello che gode come un riccio, torna a guardare la Formula 1, o Federer o il Super Bowl, e non ci pensa più.

Storie Di Fantasmi (1981)




Regia: John Irvin
Anno: 1981
Titolo originale: Ghost Story
Voto e recensione: 4/10
Pagina di IMDB
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Film:
Un cast molto fornito (ne fanno parte Fred Astaire, Melvyn Douglas, Douglas Fairbanks Jr., John Houseman, Craig Wasson, Patricia Nea) per questo particolare horror di inizi anni ottanta, rispolverato da Shockproof e basato sul romanzo di Peter Straub. Sembra un po' atipico per l'epoca in quanto come storia di fantasmi ci riporta indietro di qualche anno, non solo per i flashback o la struttura, ma anche per l'ambientazione delle scene contemporanee e soprattutto per come il cast affronta la recitazione. A tratti infatti pare decollare grazie alla creazione di suspense, ma poi pare perennemente in una sorta di limbo teatrale. Non so spiegarmi se per il doppiaggio, ma non in maniera esclusiva, anche per l'atteggiamento dei protagonisti. Se negli anni è divenuto un pochetto di culto, forse è più per la presenza di volti noti nel cast e magari per la riscoperta di Straub come artista letterario.

Edizione: DVD
Settima uscita di Shockproof: edizione numerata con 100 copie (io ho la 007/100)  che all'interno contiene anche un interessante e ben curato booklet a colori di 10 pagine. Traccia italiana in stereo e buona resa qualitativa video. Gli extra sono:
  • Trailer
  • Introduzione di De Angelis (5 minuti)
  • Introduzione al libro di Cristiana Astori (9 minuti)

mercoledì 12 febbraio 2020

Jurassic World - Il Regno Distrutto (2018)


Regia: J. A. Bayona
Anno: 2018
Titolo originale: Jurassic World: Fallen Kingdom
Voto e recensione: 4/10
Pagina di IMDB (6.2)
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In questi film la trama non è tutto, è vero, ma deve essere importante. Ero rimasto contento del primo Jurassic World, e sebbene non avessi chissà quali aspettative, speravo che qui avessimo un onesto balzo in avanti. Cosa cavolo gli costerà mai infilare questi dinosauri in un città vera? Il franchise avrebbe numerose diramazioni dal punto di vista della sceneggiatura e della narrazione, ma sembrano continuare a pigiare i soliti tasti. D'altra parte se il valore di un singolo bestione parte da 4 milioni di dollari nell'asta creata ad hoc, credo abbiano sbagliato qualche conticino a livello di ambientazione: magari i conti per tirare su il film li ha fatti chi ha scritto questa boiata. Con 4 milioni non ci compri neanche il piede sinistro di De Sciglio. Chissà quanto è costata tutta la spedizione con mezzi corazzati, navi, elicotteri, personale, per prelevare le specie e salvarle da.... Un vulcano in eruzione che appena tre anni dopo i disastri del Parco tematico, devasta l'isola. Eh sì, proprio la location ideale dove costruire il tutto. Geni. Il tutto è dozzinale, ripetitivo e scontato (ad esclusione degli effetti speciali sempre "migliori").  Ci sono i buoni, e guarda caso, i militari cattivi. Oh, ma chi se lo sarebbe aspettato? Dai, che novità. E gli animaloni, tranne una mezzora scarsa durante la fuga nell'isola, sempre in gabbia. Inoltre c'è un nuovo dinosauro con DNA mischiato. Se prima avevano creato un ibrido, qui che fanno? Ne creano un altro. Ganzo no? No. E le scene che avrebbero dovuto essere migliori, si svolgono nello scantinato di una villa. Vabbeh, ciao.

domenica 9 febbraio 2020

Da Hastings e il nostro ritorno a Londra

Pioggia e vento, vento e pioggia. Burrasca. Ripenso ancora al capitano della nave che può decidere se partire o meno. Non esistono più i vecchi pirati di una volta. E sì che l'Inghilterra ha un'ampia storia marinaresca. Vabbè, non come l'italia. Hanno più la votazione per le colazioni in grande, così ne approfittiamo e ci affidiamo agli usi locali. Siamo ad Hastings e sfidiamo la Storm Ciara, lottando contro raffiche da Formula 1 sulla spiaggia e sul Pier della cittadina. Audaci come lupi di mare passeggiamo per spiaggia e costa pronti a cogliere lo scatto perfetto. Proseguiamo la giornata, che si incupisce anche per la pioggia, deviando al castello di Pevensey, sbattuti un po' qua e un po' là come foglie secche al vento. Il ritorno verso Londra che ci richiama lo affrontiamo spavaldi toccando l'abbazia di Battle e finalmente arriviamo alla capitale extracomunitaria d'Inghilterra. Facendo due conti, siamo stupiti da quanto poco abbiamo speso in questo weekend, così rimediamo subito con una cena imperiale di qualche dinastia ben predisposta. Il resto è storia che continueremo a fare.



Album fotografico  Da Hastings e il nostro ritorno a Londra

sabato 8 febbraio 2020

Da Southampton senza Isola di Wight

Come i Dik Dik ci chiedevamo cosa fosse l'Isola di Wight. Ecco è un'isola a sud dell'Inghilterra e non ci siamo arrivati per colpa della Storm Ciara. Trovarsi a riorganizzare un intero viaggio con poche ore di preavviso non è cosa semplice. Soltanto i migliori ne escono vittoriosi. C'è la tempesta perfetta? Chi se ne frega, noi si va da un'altra parte. La mattina, leggermente nuvolosa, ma senza nessuna evidenza meteo, la passiamo ad esplorare Southampton e tutto ciò che ha da offrire. Da qui partí tragicamente il Titanic, così dopo avere visto il museo del mare in parte ad esso dedicato, abbiamo deciso di non salpare ed imparare dalla Storia. Prendiamo quindi la nostra italianissima 500 rosa e voliamo verso il sole in prossimità di Seaford, dove proviamo più volte sentieri per raggiungere Seven Sisters prima che sia buio. Niente da fare, ma percorriamo come veri escursionisti tratti tipici del sud britannico. Mota, fango e pantano in ogni loro forma, per mettere alla prova le nostre abilità con calzature non sempre idonee. Ne usciranno fuori comunque pazzesche foto clamore. Visto che qui inaspettatamente il sole tramonta molto presto decidiamo di smetterla con le camminate e di importunare le pecore e andiamo a Brighton. Cittadina molto viva e divertente, ventosa e se vuoi essere un tipo strano, per cena ti bevi un frappè con l'hamburger. Stanchi ci faremo ancora una volta la costa in direzione Hastings dove dormiremo.

Album fotografico Da Southampton senza Isola di Wight

Arrivo a Southampton (nonostante la Brexit)

Foto clamore di gettons
Biglietto andata e ritorno da Pisa per Londra a 32 euro: di quelli che anche se hai appena finito di maledire RyanFuckinAir, clicchi e compri senza neanche starci a pensare. Spendo più di parcheggio all'aeroporto che di viaggio. Quindi ok, e non fai caso al fatto che nel frattempo l'UK sarebbe uscita dall'Europa, o che in Cina scoppiasse il caso del coronavirus. Queste preoccupazioni sono venute più tardi, e le gate solo a possibili o probabili ritardi durante i vari controlli in partenza o in arrivo. Comunque ci siamo, il mio compagno di viaggio è Roikin, e lui è dato di passaporto valido. Mentre io devo accontentarmi di una semplice carta d'identità, neanche a tessera, ma vecchio modello. L'altro, il fortunello gettons, si trova invece già nel Paese extracomunitario, dotato di ben due passaporti. Neanche fosse un trafficante o una spia. Facciamo i controlli a Pisa. Facciamo i controlli a Stansted. Prendiamo il National Express e ci dirigiamo al punto d'incontro prestabilito, dove ci attende l'auto. Da qui, viaggio nella notte, dribblando macchine che guidate al contrario e cinesi che ci vogliono tossire addosso. Ma questa premessa è niente. Niente a confronto dell'incazzatura che sto cercando di reprimere. Ogni volta che ci muoviamo noi tre succede un casino: per la Scozia i salti mortali perchè prese fuoco il Monte Pisano e cancellarono il volo così partimmo da Milano. Stavolta la tempesta perfetta che sembra volersi abbattere sull'Isola di Wight, meta della gita. Il gestore dei traghetti nel pomeriggio ci ha avvisato che non è garantito il ritorno. Fottuti. Arifottuti. Fate bene a starvene fuori dall'Europa, miserabili. Il piano B però fa paura come il piano A.

venerdì 7 febbraio 2020

Pacific Rim - La Rivolta (2018)




Regia: Steven S. DeKnight
Anno: 2018
Titolo originale: Pacific Rim: Uprising
Voto e recensione: 5/10
Pagina di IMDB (5.6)
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Sarò velocissimo questa volta perchè sto per partire, e devo ancora fare la valigia.  Non è certo all'altezza del primo, divertente Pacific Rim che tanto ho apprezzato. Qui continuano ad esserci mostri gigante e robottoni, quelle cose per cui vale la pena premere play e godersi lo spettacolo. Però si nota che è un sequel fatto per acchiappare qualche nostalgico dell'originale e cavalcarne l'onda. La trama prova a sfruttare l'emotività legata all'azione, ma pur essendo un film godibile da pop corn e smarties, non riesce a decollare. Certamente gli effetti speciali contribuiscono a renderlo più appetibile, così come le scene di distruzione dei palazzi a Sidney ed a Tokyo. Purtroppo la sceneggiatura risulta non all'altezza.

giovedì 6 febbraio 2020

Avengers: Infinity War (2018)




Regia: Anthony Russo, Joe Russo
Anno: 2018
Titolo originale: Avengers: Infinity War
Voto e recensione: 5/10
Pagina di IMDB (8.5)
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Forse un campanello d'allarme  per l'età che avanza è proprio questo: a me l'ennesimo Avengers non ha esaltato e neanche divertito. Sto parlando senza decontestualizzarlo. Non è che ho il dente avvelenato in quanto hater della Marvel / Disney, sto cercando di essere il più oggettivo possibile. Però già ad inizio film ho dovuto chiamare Funflus, per chiedergli da dove partisse. Perchè, nonostante sia stato costretto a seguire l'ordine cronologico con Black Panther, mi ero decisamente perso. Niente, quindi un super casino con un mega cattivo che poi, neanche fa paura al gatto. I veri cattivi hanno l'animo del cattivo. Questo è un Raul gigante che come sogno ha quello di dimezzare gli esseri viventi per combattere la fame nell'universo. Boh. Tutto qui. E per combatterlo si raggruppano ancora una volta (ma dai?) tutti i supereroi ad esclusione di quello che lancia le frecce, Superpippo e Yoda. Sì.ci sono tanti effetti speciali, questo va ammesso, sono grandiosi, ma qualcuno si aspettava effetti scenici differenti? Più blandi? Più miseri? Era il minimo che potessero fare, insieme ad una trama che nonostante tutto sembra la più interessante (a memoria corta) dei prodotti Marvel, ma che puzza di scontato nello svolgimento. Ne muoiono a decine, questo è un bene, ma troveranno il sistema di aggiustare le cose, ne sono certo. Hanno a disposizione un altro centinaio di film sul tema, quindi perchè strapparsi i capelli se qualcuno viene a mancare. Senza versare neanche una goccia di sangue tra l'altro.

mercoledì 5 febbraio 2020

Diamanti Grezzi (2020)




Regia: Josh Safdie, Benny Safdie
Anno: 2020
Titolo originale: Uncut Gems
Voto e recensione: 6/10
Pagina di IMDB (7.8)
Pagina di I Check Movies

Un Adam Sandler come non lo avete mai visto... E' già stato detto? Se sì, perchè probabilmente è così. Non mi viene in mente un altro film con lui protagonista che sia drammatico, thriller, gangster movie o qualcosa del genere. E se ci fosse, non lo ho visto (semplice) oppure non è stato certamente degno di essere ricordato. Da me. Comunque qui la sua prova è decisamente intensa, e non penso lo si debba esclusivamente ad una sceneggiatura (non nuova peraltro) interessante, ma per come riesce ad essere a suo agio nei panni del gioielliere ebreo con problemi di gioco d'azzardo, scommesse, debiti e quella voglia di lanciarsi ancor più in alto e fare il colpaccio. Il suo personaggio è infatti già un benestante, o comunque avrebbe le carte in regola per esserlo e mantenersi tale,  ma dal principio alla fine incappa in problemi e pasticci più o meno grandi, creati per la maggior parte dal suo modo di vivere la vita. Che si tratti della relazione con l'amante infedele o del rapporto con la famiglia in cui i figli sono sempre più distanti e la moglie è fredda e distaccata in attesa di una separazione definitiva, o ancora delle numerose conoscenze al limite (ed oltre) della malavita. La trama è ben articolata, non una pellicola corta, ma con i numerosi fatti che si intrecciano e si susseguono, si guarda tranquillamente senza annoiarsi: è proprio ben strutturato. Per questo, nonostante su Netflix ci siano diversi prodotti di scarso interesse, Diamanti Grezzi è una bella e sorprendente (almeno per le mie aspettative) sorpresa.


martedì 4 febbraio 2020

Colossus: The Forbin Project (1970)




Regia: Joseph Sargent
Anno: 1970
Titolo originale: Colossus: The Forbin Project
Voto e recensione: 5/10
Pagina di IMDB (7.1)
Pagina di I Check Movies
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Film:
Era un po' di tempo che non guardavo film della Shockproof: l'ultimo era stato La Belva Dell'Autostrada, quasi due anni fa. Questa sesta uscita ha come tema la fantascienza, di quella puramente anni sessanta. La storia, abbastanza fedele al romanzo semi omonimo, è tratta da Colossus di Jones, che lessi, ma trovai abbastanza demodè se non ripetitivo nei tempi scontati. E qui ovviamente la solfa è la solita, ma Sargent riesce a fare una trasposizione più interessante. Se infatti il romanzo è riuscito a non farmi addormentare grazie allo stile narrativo, qui è difficile cadere nella noia per le abilità con cui si trasforma una trama fortemente basata sui dialoghi in una sorta di azione. Certo, resta inconcludente (di quei finali netti, ma che possono pure piacere) e lancia il sasso per lo spauracchio da Guerra Fredda, da corsa agli armamenti e da perdita del controllo che ci porterà ad una distopia, però lo fa con sobrietà. Ogni tanto fa bene riscoprire le buone vecchie tradizioni fantascientifiche insomma. Specie oggi che si sente tanto parlare (più marketing che altro a dir la verità) di Intelligenza Artificiale addirittura in combinazione con l'etica. Una interessante pellicola ritrovata tutto sommato. 

Edizione: DVD
Sesta uscita della collana Shockproof: attraverso Home Movies è possibile avere una copia a tiratura limitata e numerata, in questo caso 100 pezzi. Io possiedo la 25/100 ed anche se la numerazione era presente sulla pellicola protettiva, questa volta sono riuscito a staccarla e metterla sul retro dell'amaray, dove è giusto che stia. In abbinamento anche una calamita raffigurante il film, che in copertina ha il semplice nome "Colossus". Traccia audio italiana in stereo, video molto buono visto lo scan proveniente da 2k e come extra:

  • Introduzione di De Angelis (4 minuti)

domenica 2 febbraio 2020

The Expanse [Stagione 3]

Anno: 2018
Titolo originale: The Expanse
Numero episodi: 13
Stagione: 3
Iscriviti a Prime Video
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Eccoci finalmente. Non posso certo dire che la terza stagione non mi sia piaciuta, anzi. Sono anche contento che sia stata rinnovata per la quarta (prodotta da Amazon e già presente su  Prime Video), perchè sarebbe stato davvero uno spreco. Purtroppo però si nota troppa il fatto che avessero deciso di cancellarla anzitempo e quindi abbiamo tanto per cominciare uno stacco netto tra la prima parte e la seconda. Quasi come fossero due stagioni distinte. Il salto temporale inoltre non riguarda soltanto un (probabile?) cambio di sceneggiatura, ma anche e soprattutto una virata su temi affrontati ben diversi, che fanno a cazzotti con il genere che tanto mi aveva ammaliato. Se la prima stagione infatti ha quel taglio noir che mia aveva affascinato grazie alla figura di Miller, e la seconda stagione poteva puntare su scambi sociologici e fantapolitici (che non mi entusiasmavano, ma ci stavano), i primi episodi riprendono esattamente da dove ci avevano lasciato gli autori, gli ultimi invece si distaccano quasi con prepotenza inaudita. Quasi come se non si sapesse dove voler parare. Eppure ci sono i romanzi (che non ho letto) su cui basarsi. Spero che il succo storico relativo alla protomolecola non venga abbandonato, ma magari ripreso più in là. L'anello è interessante e ci sta, ma non capisco il senso logico: immediato se non frettoloso. Per me resta però tra le migliori serie di fantascienza che ci siano. E c'è da partire subito con la prossima.

La Rocca di Pietracassia

Era da qualche mese che non tornavo con AltreVie, ma c'è da dire che è sempre un piacere. Giornata con meteo piacevole, ma le piogge dei giorni scorsi hanno impantanato quasi tutto il percorso rendendolo motoso. Cosa fastidiosa inizialmente, ma anche estremamente divertente, naturale e campagnola subito dopo. Ma dove ci hanno portato oggi? Siamo partiti da Orciatico per un giro ad anello che ci ha visto raggiungere la mofeta dei borboi (qui un breve video) e poi arrivare alla Rocca di Pietracassia. Questo era uno storico presidio che consentiva di dominare la Val d'Era e la Val di Cecina, distrutto poi dai fiorentini nella prima del 1400. Importante il suo valore come esempio di architettura castellana dell'alto medioevo. Un'altra giornata interessante e divertente quindi, tra boschi, vedute spettacolari, e molto fango sotto (e sopra) le scarpe.

Album fotografico La Rocca di Pietracassia

Juventus 3 - Fiorentina 0

Tre a zero, 74,5% di possesso palla per la Juventus, 8 tiri in porta a 3, 617 passaggi a 153. E si può continuare così per un bel po'. Ma sti scappati di casa con il loro presidente pacioccoso, hanno il coraggio di continuare a lamentarsi. E questo per due minuti di visibilità e notorietà, perchè in fin dei conti la Fiorentina, se non in occasione delle due gare contro la Juventus, detto chiaro e tondo, chi se la incula? Nessuno ovviamente.E la Juventus sarà sempre l'alibi di chi non vince. Entrando nel merito della partita invece c'è da dire che la Juventus ha reagito bene alla sconfitta con il Napoli, finalmente Matuidi ha fatto panchina e la differenza con Rabiot in campo è abissale. Ronaldo sigla una doppietta, su rigore entrambe le reti, e segna nella nona partita consecutiva in campionato. Allunga anche De Ligt e non subiamo gol. Avanti adesso fino al Milan e cerchiamo come sempre di mantenere il vantaggio da primi in classifica.

sabato 1 febbraio 2020

Mostra Modigliani a Livorno

Partenza intelligente in treno: per non prendere l'acqua con la macchina, ma prenderla in testa appena arrivati. A Livorno, approfittando della mostra "Modigliani e l'avventura di Montparnasse" di cui prima di parlarne brevemente, voglio consigliare di fare l'acquisto online, soprattutto se pensate di andare durante i weekend. Ho optato invece per il vecchio sistema perchè pensavo di essere più libero nella scelta della fascia oraria (massimo 200 persone a volta), ma evidentemente oggi l'idea di andare alla mostra è venuta a mezza Italia. Qualcuno pensava ci fosse la Gioconda, altri avranno annullato il volo in Cina per venire: c'era il mondo. Considerate che il 16 febbraio inoltre termina. Il costo del biglietto è 15 euro l'intero (se siete giovani, vecchi, insegnanti o soci Coop costa meno) a cui aggiungerne 3 per l'audioguida. Nel 2020 si celebrano i cento anni dalla morte dell'artista di origini livornesi, quindi a mio avviso è una bella occasione per poterlo riscoprire in una bella collezione di lavori che riguardano essenzialmente la sua vita a Montparnasse, a Parigi, dove conobbe, oltre a numerose amanti, anche Utrillo, Soutine, Derain etc. Qui troviamo infatti riunite due importanti collezioni (quella di Alexandre e quella di Netter) che non si limitano ai lavori di Modigliani, ma sono impreziosite pure da un altro centinaio di opere di vari artisti e pittori già sopra citati. Anche per chi come me è digiuno di arte e di Modigliani nello specifico, credo sia importante poter partecipare anche fosse soltanto per il valore storico che questa mostra ha per Livorno. Città peraltro parecchio sottovalutata. Pur sotto la pioggia ad esempio il quartiere Venezia restava affascinante ed il cinque e cinque con melanzane da Gagarin

Album fotografico Mostra Modigliani a Livorno