Visualizzazione post con etichetta distopia. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta distopia. Mostra tutti i post

venerdì 8 agosto 2025

Ares (2016)

 
Regia: Jean-Patrick Benes
Anno: 2016
Titolo originale: Ares
Voto e recensione: 6/10
Pagina di IMDB (6.2)
Pagina di I Check Movies
 Iscriviti a Prime Video
Resta aggiornato sul canale Telegram  VERonTelegram
Resta aggiornato sul canale di VER su WhatsApp     
 
 

Partivo senza aspettative, e forse è proprio questo il motivo per cui Ares mi ha sorpreso. Siamo in una Francia distopica, ma non quella tutta neon, metropoli verticali e auto volanti che ci aspettiamo dal cyberpunk più canonico. Qui il futuro ha il sapore stanco di un presente che è andato avanti di qualche decennio senza mai rinnovarsi davvero: palazzi grigi, strade sporche, manifestazioni di piazza, disperazione nelle periferie. Non serve chissà quale CGI per farlo sembrare credibile: basta guardarsi intorno oggi e immaginare cosa succede se tutto peggiora un po’.

La storia ruota attorno a Reda, ex campione di combattimenti clandestini, in un mondo dove le corporazioni farmaceutiche sono diventate padroni incontrastati e gli esperimenti sugli umani passano come fossero nuove mode sportive. Qui il doping non è uno scandalo: è un business regolamentato, venduto come spettacolo. Il film gioca sul confine tra etica e sopravvivenza, e riesce a rendere la sensazione di una società che si è arresa al cinismo, mantenendo però un nucleo di umanità nei suoi personaggi principali.

Quello che mi ha colpito è il tono: non c’è il classico barocchismo visivo del genere, ma un’ambientazione vissuta, quasi familiare, che rende la distopia più inquietante. Le scene d’azione sono secche, dirette, senza troppi fronzoli, e anche se la trama non inventa nulla di rivoluzionario, riesce a restare interessante fino alla fine.

In sintesi: Ares è un esempio di fantascienza “a basso costo” che non punta sulla spettacolarità, ma sull’atmosfera e su un’idea centrale ben sviluppata. Non il film che ti cambia la vita, ma uno che, se ami le distopie più sporche e credibili, ti farà pensare: “Ehi, ma questo mi è proprio piaciuto”.



sabato 15 marzo 2025

Mickey 17 (2025)


Regia: Bong Joon-ho
Anno: 2025
Titolo originale: Mickey 17
Voto e recensione: 7/10
Pagina di IMDB (7.1)
Pagina di I Check Movies
Acquista libro Mickey 7 su Amazon
Resta aggiornato sul canale Telegram  VERonTelegram
Resta aggiornato sul canale di VER su WhatsApp
 
Piove. Forte. La Toscana è sotto assedio, mi saltano due escursioni e così ne approfitto per andare al cinema, dove trasmettono un film con clonati, sfruttati e (forse) ribelli.
Bong Joon-ho torna alla fantascienza con Mickey 17, un film che mescola satira sociale, filosofia sull’identità e un pizzico di ironia, il tutto condito da un’estetica curata e una regia solida. Basato sul romanzo Mickey7 di Edward Ashton, il film racconta la storia di Mickey Barnes (Robert Pattinson), un "impiegato sacrificabile" in una missione spaziale colonizzatrice. La sua funzione? Morire e farsi rimpiazzare da un clone ogni volta che la situazione lo richiede.

L’idea di base è tanto inquietante quanto affascinante: un uomo che sa di essere solo una copia tra tante, ma che inizia a chiedersi se abbia un’identità unica e un valore reale. Pattinson regge bene il ruolo, alternando momenti drammatici a un’interpretazione che gioca con l’assurdità della situazione. La sua espressione perennemente tra lo spaesato e il rassegnato è perfetta per un personaggio che sa di essere sostituibile come una batteria scarica.

Come in Snowpiercer, Bong Joon-ho usa la fantascienza per parlare di sfruttamento e ingiustizia sociale, ma qui il tono è più leggero e a tratti ironico. La crudezza dell’idea – un uomo mandato costantemente a morire senza troppe cerimonie – è mitigata da una sceneggiatura che inserisce momenti di black humor e situazioni quasi grottesche. Questo equilibrio tra critica sociale e intrattenimento è uno dei punti di forza del film che lo rende godibile a tutti.

Visivamente, Mickey 17 offre ambientazioni fredde e asettiche, perfettamente in linea con la sua premessa distopica. La colonia spaziale è un mondo opprimente, dove l’umanità sembra ridotta a ingranaggi in un meccanismo impersonale. Eppure, non manca un certo senso di meraviglia per l’ignoto, un elemento che avvicina il film più alla fantascienza classica che al puro cinismo distopico.

Per chi ama la fantascienza con una buona dose di riflessione (Blade Runner, Moon, Ex Machina), Mickey 17 è un’esperienza da non perdere. Magari non rivoluziona il genere, ma riesce a essere intrigante, visivamente accattivante e persino divertente nel suo cinismo. In un’epoca in cui i blockbuster di fantascienza tendono a essere o troppo seriosi o troppo superficiali, Bong Joon-ho trova un equilibrio che lo rende un regista sempre interessante da seguire.

Pur non avendo letto il libro, ho avuto la sensazione che il film, anche mantenendo un’impronta intrigante e ben realizzata, smorzasse troppo i toni della sua distopia. Se la crudezza della premessa fosse stata resa in modo più diretto e spietato, probabilmente avrei apprezzato ancora di più il risultato finale. Ovviamente, è un parere puramente soggettivo, ma avrei preferito un impatto emotivo più forte, che facesse percepire con maggiore intensità l’orrore della condizione di Mickey.


 

giovedì 12 dicembre 2024

Class Of '09 [Stagione 1]


 Anno: 2023
Titolo originale: Class Of '09
Numero episodi: 8
Stagione: 1

Oggi è scaduta la mia prova gratuita per l'abbonamento a Disney+ ed in questi giorni mi son quindi dedicato a finire l'ultima serie TV iniziata. Si tratta di Class of '09: una miniserie TV intrigante che mescola thriller e fantascienza, seguendo un gruppo di agenti dell’FBI addestrati nel 2009 e le loro vite intrecciate attraverso decenni. La narrazione si sviluppa su tre linee temporali, mostrando come l'intelligenza artificiale venga progressivamente integrata nella giustizia, fino a diventare un elemento distopico centrale.
Sebbene il concept sia coinvolgente e i personaggi ben caratterizzati, la distopia presentata non brilla per originalità. La trama evoca atmosfere simili a quelle di Minority Report o altre opere che esplorano il controllo predittivo e la pericolosa automazione della giustizia. Tuttavia, la serie riesce a mantenere vivo l’interesse grazie a un buon equilibrio tra introspezione personale e riflessioni etiche sul progresso tecnologico.

mercoledì 16 ottobre 2024

Dmitry Glukhovsky - Metro 2035



 
Autore: Dmitry Glukhovsky
Anno: 2015
Titolo originale: Metrò 2035 (Метро́ 2035)
Voto e recensione: 3/5
Pagine: 560
Acquista libro singolo su Amazon
Acquista trilogia su Amazon
 
Trama del libro e quarta di copertina:
 Da quando una guerra nucleare ha devastato la terra, gli ultimi moscoviti hanno cercato di sopravvivere costruendo una nuova civiltà nelle profondità della vecchia rete della metropolitana. Questa presunta sicurezza, però, si dimostra presto ingannevole: infatti, due anni dopo essere stati salvati da Artyom, gli abitanti sono minacciati da epidemie che mettono a rischio l'approvvigionamento di cibo e da conflitti ideologici sempre più gravi. L'unica salvezza pare risiedere in un ritorno in superficie: ma questo è ancora possibile? Contro ogni logica, Artyom tenta un viaggio senza speranza apparente verso un mondo il cui silenzio misterioso nasconde un terribile segreto…
 
Commento personale e recensione: 
Già il fatto che il protagonista sia nuovamente Artyom me l'ha fatta prendere meglio. E questo dovrebbe bastare, per il capitolo finale e conclusivo della trilogia Metro. Probabilmente è il più differente della sega, si distacca un po' dagli altri due e si concentra sulla crescita (già avvenuta) dei personaggi, in lungo viaggio introspettivo e psicologico che ribalta più situazioni già viste e vissute in passato. Altra cosa non di poco conto è il ritrovare i vecchi personaggi di 2034 e 2033 con l'aggiunta di altri, in un tripudio di nuove avventure che si fonderanno in una soltanto. Ovviamente adesso la parte distopica, in cui la realtà e le verità vengono celate, è ancora più forte ed a me ste cose gasano abbastanza. Leggerle ovviamente, in una sorta di piccolo autolesionismo, visto che fanno rabbia soprattutto se vi si vede una certa relazione con i giorni di oggi. Belle anche le scene all'esterno che non sono state certo poche in questo romanzo che, tolta la spinta di originalità del primo, è probabilmente il migliore della trilogia.

lunedì 26 agosto 2024

La Fuga Di Logan (1976)


Regia: Michael Anderson
Anno: 1976
Titolo originale: Logan's Run
Voto e recensione: 6/10
Pagina di IMDB (6.8)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon
Segui gli aggiornamenti sul canale Vomito Ergo Rum di Telegram
 
Film:
Dopo anni che sono venuto a conoscenza di questo cult fantascientifico finalmente sono riuscito a recuperare una copia e godermela. La fuga di Logan è un film distopico del 1976 ambientato in un futuro all'apparenza perfetto e bio bilanciato, si parla di un 2274 come anno, dove la società vive sotto una cupola e ogni individuo è obbligato a sottoporsi a un rito di “rinnovamento” al compimento dei 30 anni, che in realtà è una forma di eutanasia forzata. La storia segue Logan 5 (interpretato da Michael York), un “sorvegliante” incaricato di catturare e terminare i fuggitivi, coloro che tentano di sfuggire al loro destino. Logan viene incaricato di infiltrarsi tra i ribelli e scoprire il misterioso “Santuario”, un luogo dove i fuggitivi sperano di trovare la libertà. Durante la sua missione, Logan incontra Jessica 6 (Jenny Agutter), una giovane donna che condivide i suoi dubbi sul sistema. Insieme, i due intraprendono una fuga per scoprire la verità sul mondo esterno e sul Santuario. La fuga di Logan è un prodotto tipico degli anni '70, con effetti speciali che, sebbene datati, erano all’avanguardia per l’epoca. Infatti ha anche vinto un Oscar per i migliori effetti speciali. La scenografia e i costumi riflettono una visione futuristica molto colorata e stilizzata, con un uso innovativo di modellini e tecniche di ripresa. La prima parte del film è particolarmente efficace nel costruire l’atmosfera distopica e nel presentare la società sotto la cupola. La sequenza del “Carousel”, il rito di rinnovamento, è visivamente impressionante e trasmette un senso di inquietudine e controllo totalitario. Tuttavia, la seconda parte del film, che si concentra sulla fuga di Logan e Jessica, perde un po’ di mordente, trasformandosi in un più convenzionale film d’azione. Questo contrasto così forte, tra quelli che sembrano due mondi totalmente differenti, poteva forse essere meglio gestito, ma evidenzia in maniera grossolana il contorllo della storia e della cultura della popolazione. Risulta ad ogni modo abbastanza coinvolgente, pur essendo un'opera abbastanza datata. Il film esplora temi come il controllo sociale, la libertà individuale e la paura della morte, rendendolo un’opera significativa nel panorama della fantascienza distopica. Pur non essendo il primo di questo genere, ha avuto un forte impatto su questo tipo di cinema, basti pensare al moderno The Island

Edizione: steelbook
Edizione davvero bella ed elegante con una steelbook che presenta il titolo originale ed al suo interno anche un poster con la locandina originale. La versione è di ottima fattura nonostante l'età del prodotto ed è quella originale, infatti abbiamo in alcune scene i sottotitoli e l'audio originale. Per quanto riguarda la traccia italiana è un DTS HD MA stereo e gli extra sono:
  • Commento audio
  • trailer

domenica 7 luglio 2024

Hunger Games - La Ballata Dell'Usignolo E Del Serpente (2023)


Regia: Francis Lawrence
Anno: 2023
Titolo originale: The Hunger Games: The Ballad Of Songbirds & Snakes
Voto e recensione: 6/10
Pagina di IMDB (6.7)
Pagina di I Check Movies
Iscriviti a Prime Video
Resta aggiornato sul canale Telegram  VERonTelegram
 
Vi ricordate gli Hunger Games?  Io tutto sommato ne ho un buon ricordo, o perlomeno piacevole, sebbene a rileggere i miei voti e le mie recensioni, non c'è stato un film che mi abbia colpito. Anzi, sono stato abbastanza critico. Probabilmente le numerose interruzioni di stampo romantico ed il genere che puntava sullo young adult hanno un po' rovinato la storia di fondo che avrebbe potuto essere senz'altro più buia e tenebrosa. Come distopia vuole insomma. Quando Prime Video mi ha proposto questo nuovo film, nella più completa ignoranza pensavo che si trattasse del primo capitolo e lì per lì lo ho bollato come "old". Però non mi tornava il titolo così lungo e così ho controllato. Spinto da una vena di entusiasmo mi son messo a guardarlo ed essendo un prequel ho iniziato subito ad emettere endorfine. Molto positivo visto che adoro conoscere la storia dei personaggi, buoni o cattivi, che nel bene e nel male mi hanno fatto compagnia. Ho trovato il film, dal punto di vista prettamente della trama e del messaggio da lanciare al pubblico il migliore. Si può guardare anche senza conoscere i capitoli precedenti (futuri), ma perderebbe grandissima parte del succo. Ed il succo è che la dittatura e la guerra sono dei brutti mostri che violentano gli animi delle persone. Scontato? Non proprio, visto che gli autori avrebbero potuto puntare sulla classica storia d'amore (anche qui) e non sul fatto che per sopravvivere ad ogni costo siamo pronti a tutto. Sarebbe stato bello se anche gli originali avessero puntato maggiormente su questi aspetti.

lunedì 3 giugno 2024

Boy Kills World (2023)

 
Regia: Moritz Mohr
Anno: 2023
Titolo originale: Boy Kills World
Voto e recensione: 5/10
Pagina di IMDB (6.4)
Pagina di I Check Movies
Iscriviti a Prime Video
Segui gli aggiornamenti sul canale Vomito Ergo Rum di Telegram
 
Film d'esordio ben realizzato, con ambientazione in una città distopica con moltissime scene d'azione e combattimenti corpo a corpo. Però la trama è qualcosa di più, con un finale a sorpresa che possiede un bel colpo di scena. Forse troppo presenti gli elementi da commedia, inseriti per alleggerire una situazione veramente drammatica che avrebbe potuto trasformare il film in horror. Non manca infatti la violenza, contornata da molte scene di sangue, ma questi sono lievemente offuscati e resi meno macabri proprio da una certa leggerezza di fondo che aleggia nell'aria. Ciò non toglie che la storia sia  ben studiata e se vogliamo ha pure una bella punta di originalità. Non male il mix quasi da fumetto tra occidente ed oriente con coreografie dei combattimenti davvero ben fatte. Vendetta e tenacia stanno alla base del tutto ed i richiami ad altre pellicole più blasonate non ne sporcano il senso, anzi si nota una certa maturità d'intenti. Poi ovviamente è quasi un picchia tutto, ma bollarlo come semplice film d'azione ed intrattenimento è un errore.

giovedì 26 ottobre 2023

Mad Heidi (2022)

 
Regia: Johannes Hartmann, Sandro Klopfstein
Anno: 2022
Titolo originale: Mad Heidi
Voto e recensione: 5/10
Pagina di IMDB (5.5)
Pagina di I Check Movies
Iscriviti a Prime Video
Resta aggiornato sul canale Telegram  VERonTelegram
 
Ganzo e delirante quanto basta per farti sorridere un po', conscio del fatto che non è un horror serio e che sarà pur sempre un film svizzero. Senza alcuna offesa, ma direi che puntare su un qualcosa di questo genere era forse l'unico modo per uscire, anche se momentaneamente, da un certo tipo di oblio cinematografico. Poi vabbeh, ovviamente sono io ignorante e in materia e non conosco i nomi di dieci bellissimi film elvetici, ma mi vengono in mente più per la cioccolata, gli orologi a cucù, le montagne o il formaggio... Ed a proposito di stereotipi ecco che i due registi si appoggiano ad una rivisitazione estrema dell'idilliaca ed a tratti spensierata vita di Heidi. Sì, la bimba dei cartoni animati a cui sorridono i monti. Qui invece vive in una distopia in cui lo svizzerissimo leader, oltre che solito pazzo dittatore è un fanatico del formaggio con alta concentrazione di lattosio e bla bla bla . Insomma la storia che punta all'assurdo e questa con numerosi momenti trash, violenti, sangue ovunque, un tocco di fantasy, bei costumi e tutto ciò che si può desiderare dai migliori prodotti di serie B