martedì 30 gennaio 2018

Atalanta 0 - Juventus 1

Molto meglio rispetto alle ultime due gare di Campionato. Almeno il primo tempo, e parlo a livello di divertimento e gioco espresso. Nonostante la nebbia, non è stata una gara noioso, sia per il tifoso che lo sportivo. Infatti la Juventus ha attaccato e ed ha voluto portare a casa il risultato con caparbietà, e l'Atalanta ha fatto altrettanto, con un bel pressing e con diverse folate offensive che non ci hanno mai fatti stare tranquilli nonostante il vantaggio arrivato immediatamente. Higuain per la cronaca. E' anche la partita di Buffon però, che torna titolare dopo un infortunio che lo ha visto fuori dal campo per diverse settimane. E' inusuale ritrovarlo peraltro in Coppa Italia, competizione in cui storicamente schieriamo il secondo portiere, ma nonostante questo e nonostante i suoi quaranta anni appena compiuti ci delizia con un'ottima prestazione parando addirittura un rigore. E pensare che i giornalai continuano a parlare ancora del bimbo... Comunque contento del risultato, ma anche di tutto ciò che ci sta dietro e che rappresenta: la voglia di vincere. Quella non deve bastare e passare mai.

Una 44 Magnum Per L'Ispettore Callaghan (1973)




Regia: Ted Post
Anno: 1973
Titolo originale: Magnum Force
Voto e recensione: 6/10
Pagina di IMDB (7.2)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon (cofanetto Ispettore Callaghan Collection)

Film:
Secondo grande thriller dedicato alla figura leggendaria dell'Ispettore Callaghan: forse ancora più cult del primo, cambia la regia, con Ted Post che subentra a Don Siegel, ma la sostanza di soggetto e sceneggiatura restano invariate. Se il personaggio interpretato da Clint Eastwood si è dimostrato border line, critico nei confronti del sistema giudiziario e poliziesco, una sorta di uomo che va dritto per la sua strada, qui gli elementi restano grossomodo invariati, ma esce fuori la sua parte dedita al dovere. Infatti non approverà i sistemi "di pulizia" e vendetta che cercano di frenare l'ondata malavitosa di San Francisco, e dimostra di avere una morale forte ed un senso di dedizione e rispetto verso le istituzioni, che sebbene imperfette, rappresentano un'ancora di civiltà. Pellicola colma di azione, sparatorie, dialoghi da duro ("ogni uomo dovrebbe conoscere i propri limiti") che si guarda con piacere nonostante le innumerevoli pecche e forzature che ad oggi la rendono poco realistica e molto romanzata. Molto interessante la scena dell'inseguimento in una Lombard Street non propriamente turistica come oggi.


Edizione: Ispettore Callaghan Collection
Il bluray in questione è contenuto in un cofanetto interamente dedicato all'Ispettore Callaghan che contiene tutti i film della saga. Si tratta di un semplice cartoncino con all'interno i cinque distinti amaray. Audio italiano in mono ed i seguenti extra:
  • Commento audio
  • Morale, politica e etica nei film di Dirty Harry (24 minuti)
  • Poliziotto-eroe, ieri e oggi (8 minuti)
  • 5 trailer

domenica 28 gennaio 2018

Sarzana è Pop con Andy Warhol

Difficile, o comunque non usuale, trovare belle mostre di grandi artisti in piccoli comuni. Sarzana, in provincia di La Spazia, ospita una mostra interamente dedicata a Andy Warhol, fino al 5 Marzo 2018. L'evento "Sarzana è Pop" è ospitato alla Fortezza Firmafede, ed il costo del biglietto (da poter prendere anche in loco) è di 12 euro. Si tratta di un'esposizione di circa 200 opere che comprendono lavori mai esposti (la collezione è selezionata da Eugenio Falcioni, uno dei suoi massimi collezionisti) come disegni molti rari, acetati fotografici, polaroid, dischi, riproduzioni su tela, un Amiga 1000 su cui poter far girare via floppy alcune sue opere e così via. Il visitatore potrà qui ritrovare molte delle icone pop divenute poi celebri nel corso degli anni come le raffigurazioni di Marilyn Monroe, i barattoli di zuppa Campbell's, Mick Jagger e via dicendo. La visita, essendo organizzata su di un unico piano, anche se separata in zone, si può effettuare in tempi brevi, poichè è ben ordinata e non confusionaria. Manca purtroppo un audio guida, anche se sono presenti cartelloni didascalici che spiegano a grandi linee la vita ed il lavoro del padre della Pop Art.

Album fotografico Sarzana è Pop

Chievo 0 - Juventus 2

Ancora una brutta partita, stanchi, senza idee, pigri nell'aggredire. Pochi tiri, poche azioni pericolose, alcune leggerezze. Il Chievo però decide di suicidarsi con due espulsioni decisamente idiote. Di positivo, oltre al risultato c'è che sono già tre partite che non giochi bene, ma prendi i tre punti per stare al passo del Napoli, e stanchezza, infortuni o giocatori fuori forma non influiscono sul cammino. Sicuramente ci sarà dietro anche un discorso di preparazione, ma al di là del cattivo gioco espresso e della noia nel seguire certe partite, fa piacere vedere che si continua a segnare (torna pure alla rete, raggiungendo la doppia cifra Higuain) ed a non subire. L'ultimo lo abbiamo preso contro il Verona a fine anno e venivamo da un'altra striscia positiva che non può che far piacere. E ora pensiamo alla partita di Coppa Italia della prossima settimana.

sabato 27 gennaio 2018

Madre! (2017)




Regia: Darren Aronofsky
Anno: 2017
Titolo originale: Mother!
Voto e recensione: 7/10
Pagina di IMDB (6.8)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon

Film:
Lo ammetto, sono gasato, e quando succede state attenti agli spoiler. Intanto il consiglio è: guardatelo, secondo me merita. Era tanto tempo che non mi emozionavo così per un film uscito da poco. Il voto è un misto tra caldo e freddo, perchè ero già arrivato a metà e sapevo che sarebbe stato un 8. Ma i voti non contano niente, siamo chiari. E' una pellicola ben fatta, con attori perfetti (Jennifer Lawrence, Michelle Pfeiffer, Javier Barden e Ed Harris), inizia come un semplice film drammatico, poi di colpo ansia, turbamento, da starci male. Io sono un po' chiuso di carattere, sentivo dentro di me crescere la tensione, lo star male, per la violazione della privacy, dell'intimità. Avete presente Funny Games? Ecco, stesse emozioni, un perverso stato d'animo, un crescendo surreale all'interno di una situazione normale e sotto controllo. Esasperante, diabolico nella ricerca di un loop sempre più esagerato e controverso, ti ritrovi a metà film ad amarlo e ad attendere un qualcosa che spacchi la finta armonia pacifica della coppia. Questa spaccatura non arriverà mai, o meglio, eccola come metamorfosi del surreale in fantastico. Pesantemente un mix di onirica convinzione ed esoterismo ai limiti del no sense. Può non piacere questo andare a parare in una direzione che inizialmente era stata celata, ed io non sono entusiasta al cento per cento, ma a conti fatti non mi dispiace.E' vero che abbiamo la creazione di un excursus che non giungerà mai ad un culmine, ed i presupposti erano, almeno agli occhi dello spettatore, differenti. Eppure tutto ciò che avviene riesce a coinvolgerti ed emozionarti, anche quando (volontà della della sceneggiatura) hai chiaro che tutto ciò che era reale stia andando alla deriva. In maniera talmente esagerata che inizi a dubitare ed anche a mandare un po' a fanculo Aronofsky perchè se lo merita, è un egocentrico a tutto tondo. Ma dai, ci può stare, ha fatto un bel lavoro.

Edizione: Korea Exclusive Edition
E' la mia prima asiatica. Presa grazie a CineMuseum ed è una delle poche con audio italiano. Si tratta di una slipcase con cartoncino verticale al cui interno alloggia un amaray con il medesimo artwork. Oltre al disco (audio italiano Dolby Digital 5.1) ci sono anche tre art cards da collezione. Gli extra del disco sono i seguenti (ovviamente presenti i subs in italiano ed il menù è localizzato nella nostra lingua):

  • Madre! La spirale discendente (30 minuti)
  • Glie effetti speciali di trucco (7 minuti)
 






Questa E' La Mia Vita (1962)




Regia: Jean-Luc Godard
Anno: 1962
Titolo originale: Vivre Sa Vie: Film En Douze Tableaux
Voto e recensione: 6/10
Pagina di IMDB (8.1)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon

Freddo, distaccato, alienante. I dodici atti, anzi "quadri" che compongono la pellicola raccontano una storia (che di per sè è tra le meno avvincenti che il cinema possa proporre) in cui i primi piano e la camera quasi sempre statica sono una costante: anzichè avvicinare il pubblico ai protagonisti (Anna Karina su tutti) ha l'effetto contrario ovvero di mettere un muro tra noi e le emozioni provate. La struttura narrativa è alquanto insolita ed un tentativo riuscito di fare cinema in maniera innovativa. Gli episodi che compongono la trama sono slegate tra loro sulla linea temporale e differiscono, nonostante la base fotografica e di montaggio risulti simile, nel genere registico. Troviamo infatti il dialogo filosofico con Platone in bella mostra, parti cinematografiche citazioniste o omaggianti (La Passione Di Giovanna D'Arco e Jules E Jim), scene drammatiche ed addirittura una di timbro documentaristico. Il tema della prostituzione è quello principale, trattato ora in modo pesante (specie nel finale) ora come una semplice via da intraprendere. "Bisogna prestarsi agli altri e darsi a se stessi" presente ad inizio film racchiude l'evoluzione di una trama frammentata, ma che non disdegna dialoghi profondi e pensieri da bar.

The Ring 2 (2005)




Regia: Hideo Nakata
Anno: 2005
Titolo originale: The Ring Two
Voto e recensione: 4/10
Pagina di IMDB (5.4)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon (cofanetto DVD)

Film:
 Hideo Nakata firma la regia di questo sequel di The Ring, remake americano dell'originale giapponese Ring, diretto sempre dallo stesso Nakata così come il sequel giapponese Ring 2. Un po' di confusione i nomi e questo franchise la generano. Ed il risultato è altrettanto confusionario, con una spina dorsale che riprende gli avvenimenti del remake americano ed prova ad insistere su temi già conclusi. Certo, una copia della videocassetta esisteva ancora, ma si prosegue su un binario forzato in cui Samara si impossessa dell'odioso bimbino. Pochi attimi di suspense ed alcune inquadrature inquietanti non fanno di un film un horror. Ciò che c'è di buono sono alcune scene, che paiono però slegate dal resto della trama, come l'attacco dei cervi, i problemi maggiori sono a livello di soggetto e sceneggiatura. Manca il mistero da (in)seguire e la curiosità ad andare avanti. C'era, del resto, da aspettarselo.

Edizione: cofanetto DVD
Il disco DVD è contenuto in un cofanetto dedicato alla trilogia americana del franchise. Dimensioni ridotte e slipcover verticale, i tre dischi trovano giovamento da come sono alloggiati. Il disco in questione contiene il film, la cui qualità, nonostante il formato scelto risulta essere più che accettabile. Audio con traccia italiana Dolby Digital 5.1 mentre gli extra, trattandosi della prima edizione DVD sono:
  • I Ring (16 minuti)
  • Immaginazione nelle immagini (2 minuti)
  • Samara: la creazione di una figura leggendaria (2 minuti)
  • Tra realtà e mistero (2 minuti)
  • Speciale HBO: il making of (13 minuti)
  • Scene eliminate ed alternative (11 minuti)
  • Trailer

giovedì 25 gennaio 2018

Il Ragazzo Invisibile (2014)




Regia: Gabriele Salvatores
Anno: 2014
Titolo originale: Il Ragazzo Invisibile
Voto e recensione: 4/10
Pagina di IMDB (6.2)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon

Film:
Nato vecchio. Eppure il cinema italiano è saputo uscire dal guscio e con Lo Chiamavano Jeeg Robot ha puntato a qualcosa di nuovo che Gabriele Salvatores non è riuscito a fare. Si possono raccontare storie di supereroi in salsa nostrana, non è che si deve avere paura degli americani che hanno quasi monopolizzato questo tipo di cinema, e su questo va bene. Ma Il Ragazzo Invisibile è solo un ragazzo invisibile. Niente di nuovo, di innovativo, di diverso dal solito. Nel corso degli anni lo hanno riproposto in molti, ma rispetto a L'Uomo Invisibile del 1933 questo ha solo l'età dalla sua parte. Il suo "super potere", come spiega il titolo è il medesimo. Ci arriva in maniera differente, ma la storia prende la piega degli X-Men in salsa russa... Quindi sceneggiatura e soggetto boh, altamente deludenti. Siamo lontani, lontanissimi da Nirvana giusto per rimanere su di una produzione che sa di scommessa. Inutile poi fare paragoni con i lavori celebri degli anni novanta (Mediterraneo e Puerto Escondido), il genere è decisamente un altro. Struttura adolescenziale colma di luoghi comuni con il ragazzo che in un certo senso è "invisibile" anche agli dei compagni, poverino è adottato (anche se in questo caso è più un espediente per dare riscontro alle origini dei suoi poteri), ci sono i bulletti di classe che poi in fondo in fondo poverini anche loro hanno dei problemi, c'è la biondina che lo fa innamorare ed è gentile (quando capisce che ha i poteri), la mammina impegnata con il lavoro, ma che gli vuole bene e così via. Roba da urlo quando il protagonista entra nel negozio dei cinesi e trova il costume che sembra sia molto "speciale": mica è Gizmo!!! Poi con tutte le città che ci sono in Italia, hanno scelta quella con il porto più freddo (Trieste) in cui far girare un bimbo delle medie nudo a rischio di broncopolmonite... Napoli o Palermo, erano troppe calde per un supereroe del genere?

Edizione: DVD
Qualità sufficiente per quanto riguarda il video, Dolby Digital 5.1 per la traccia audio. Gli extra non sono male:

  • Commento audio
  • Effetti speciali invisibili (8 minuti)
  • La colonna sonora (6 minuti)
  • Galleria fotografica
  • Backstage (12 minuti)
  • La graphic novel (5 minuti)
  • Trailer
  • Video musicale "Wrong Skin" di Marialuna Cipolla

mercoledì 24 gennaio 2018

Black Mirror [Stagione 4]



Anno: 2017
Titolo originale: Black Mirror
Numero episodi: 6
Stagione:4
Tra tutte le stagioni di Black Mirror è quella che mi ha preso meno.Non tutti gli episodi convincono, anzi addirittura Metalhead non ha niente a che vedere o che fare con la struttura della serie, proprio fuori contesto, off topic. Ciò che dovrebbe essere (ed è sempre stato) Black Mirror si può riassumere con la prima puntata della prima stagione. Un futuro vicinissimo a noi, che ti turba e ti mette paura nei confronti dell'avanzamento tecnologico. Tra l'altro quella prima puntata neanche è la mia preferita, ma grazie a quella vai avanti. In tutta la quarta stagione, salvo rari momenti, manca un po' di quella freschezza e di quel turbamento innovativo che ne hanno fatto il successo. Le idee non sono male, forse in alcuni casi troppo simili tra loro, un po' come si si trattasse di un'unica grande regia, e la direzione fosse più o meno la solita. Ma non è neanche questo: è che si parte malino con la prima puntata e dopo manca un vero e proprio effetto WOW. Forse ci siamo abituati e ci aspettiamo sempre qualcosa di più. Se infatti dovessi valutarla nel complesso non sarei così deluso, i sei capitoli, sono ben girati, hanno una buona struttura, la fotografia è spesso all'altezza dei grandi film, ma si arriva un po' stanchi al termine. C'è pure un lieto fine, non che sia da disprezzare, un po' troppo coinvolgente e fiabesco in Hang The DJ... Appena ci sarà una quinta stagione la guarderò comunque sperando che gli autori sia diano da fare per stupirmi e che non si addormentino sugli allori.

martedì 23 gennaio 2018

Wonder Woman (2017)



Regia: Patty Jenkins
Anno: 2017
Titolo originale: Wonder Woman
Voto e recensione: 4/10
Pagina di IMDB (7.6)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon

Film:
Ad alcuni sicuramente sarà piaciuto, e secondo me sono quelli che si strofinano le mani (credo solo quelle, ma non è detto) ogni volta che esce un Marvel. E ce ne saranno altri avranno storto il naso per la fantasiosa rielaborazione della mitologia per infilarci la donna dai super poteri. Che poi magari è una trama fedele a qualche fumetto (ma non mi è dato di saperlo e non mi interessa). Per quanto mi riguarda il film in questione è decisamente brutto. Imparagonabile agli ultimi prodotti della DC: che si parli di un sopra le righe Suicide Squad e dei più cupi ed introspettivi L’Uomo D’Acciaio e Batman V Superman. Io qui non ritrovo nulla dei lavori precedentemente girati per il DC Extended Universe, che mi piacevano molto. Si parlava di supereroi in maniera più seria e reale. Qui si ha un polpettone di oltre due ore, con interminabili scene di noia allo stato puro, velate battute che poi non saranno neanche tali, dialoghi soporiferi. Ok c’è un po’ di azione, specialmente quando Diana Prince inizia a mietere vittime tra i soldati tedeschi sul fronte (già, loro sono cattivi in automatico, non sono semplici soldati) e ci delizia con alcuni combattimenti corpo a corpo. Tutta la parte introduttiva sulle sue origini però poteva essere più breve secondo me ed arrivare immediatamente al sodo. Senza infilarci poi riferimenti sessuali o romantici, che “ohmmioddio che palle” o frasi ad effetto per spiegare il Male che invade il pensiero di ogni uomo. Poi se ci mettiamo che anche la protagonista non ha spessore ed il personaggio risulta piatto, magari verrà ricordato solo per la bella figura fisica di Gal Gadot, tutti gli altri sembrano comparse. Inutili comparse messe lì. Ed i cattivi? I villain sono vecchietti che rallentano l’azione della pellicola. Davvero, vecchietti per nulla carismatici o prestanti. Effetti speciali nella norma per un qualcosa girato nel 2017, niente di sorprendente o che ti lasci a bocca aperta. Poi l'ambientazione da Prima Guerra Mondiale non mi ha per niente entusiasmato, e le scene migliori di combattimento avvengono in una pista deserta dell'aeroporto... Insomma un espediente per non utilizzare grandi effetti visivi.

Edizione: bluray
Ho optato per un venditore terzo su Amazon, che nuovo lo ha messo circa la metà dell'attuale prezzo (oltre 17 euro) e si tratta della versione semplice amaray. La qualità del disco non si discute: video ed audio (DTS HD MA anche per la traccia nostrana) di alto livello. Come extra abbiamo:
  • Epilogue: Etta's mission (3 minuti)
  • Crafting the wonder (16 minuti)
  • A director's version (25 minuti)
  • Warriors of Wonder Woman (10 minuti)
  • The Trinity (16 minuti)
  • The wonder behind the camera (16 minuti)
  • Finding the Wonder Woman within (23 minuti)
  • Extended scenes (9 minuti)
  • Alternate scene (1 minuto)
  • Blooper reel (6 minuti)

lunedì 22 gennaio 2018

Juventus 1 - Genoa 0

Molto lungo questo stop del Campionato, un po' per loro un po' anche per colpa mia che mi sono perso la gara contro il Cagliari. Ma si ricomincia, e la Juventus, con il solo Chiellini a rappresentare l'Italia in campo, parte bene e tiene il gioco per tutto il primo tempo senza mai mollare. Le azioni di attacco sono molte, ed al primo vero affondo verso lo specchio della porta, Costa sigla la rete del vantaggio bianconero. Il secondo tempo vede ancora la Juve dominare la gara, ma in maniera meno convincente, come se volesse amministrare il risultato ed attendere l'avversario. Anche in questi 45 minuti le occasioni più importanti sono quelle dei padroni di casa, ma non manca l'assalto finale del Genoa che prova a rendersi pericoloso e beffare la Juventus. Tre punti pesanti che ci vedono mantenere un discreto distacco sulle inseguitrici e riavvicinarci ad un solo punto al Napoli, attualmente lanciato verso lo scudetto. L'importante è stare lassù ed esserci.

Palio di Buti 2018

Raramente possiamo assistere ad un palio in inverno, ma se capitate a Buti (piccolo paese in provincia di Pisa) la domenica successiva al 17 gennaio (San Antonio Abate, protettore degli animali), non potete perdervi questa manifestazione, che nella sua formula moderna va avanti in una sfida tra le sette contrade del paese, fin dal 1961. Possiamo però andare a ritroso e trovare testimonianze a riguardo già dalla prima metà del 1800, il che lo rende uno dei pali più antichi d’Italia (insieme ovviamente a quelli maggiormente conosciuti di Siena ed Asti). Le radici della corsa, a cui da alcuni anni si aggiunge la tradizionale sfilata storica in costume, sono di carattere religioso ed anche le attuali sette contrade, circoscritte ad una delle sette chiese di Buti. In ordine crescente di vittorie, ecco come hanno conquistato il “cencio”, il drappo del palio: San Michele (2 vittorie), San Rocco (4 vittorie), Ascensione (5 vittorie), Plevania (7 vittorie), San Nicolao (7 vittorie), la Croce (7 vittorie) e San Francesco (9 vittorie).

 Come funziona:
A grandi linee possiamo dire che la manifestazione si sviluppa in pù fasi, che coprono l’intero arco dell'anno. Queste comprendono sagre e feste di contrada, riunioni, e le trattative per scegliere scuderia, cavallo e fantino. Il sabato nel tardo pomeriggio possiamo assistere, nella piazza principale del paese, alla presentazione dei partecipanti e del mossiere con le autorità locali, il presidente del seggio e quelli di ogni contrada. Queste generalmente organizzano anche una cena per contradaioli e simpatizzanti con menù culinari tipici della zona o feste a cui è possibile partecipare. Il fulcro della manifestazione avviene esattamente nel fine settimana in cui si svolge la gara, e la domenica mattina in molti ricorrono alla colazione con trippa, vino, cacio, noci e ponce prima della messa dei Cavallai che in seguiti lascia spazio alla sfilata storica in costume per le vie del paese, con la benedizione solenne dei partecipanti. Nel primo pomeriggio, dopo pranzo, comincia il palio vero e proprio. Nei giorni precedenti il palio vengono estratti i cavalli che si disporranno nelle tre batterie previste: 3 distinte partenze ognuna con 3 cavalli. I vincitori delle prime due avranno accesso alla finale, mentre i secondi arrivati faranno parte della terza ed ultima batteria assieme a “la signora”, la settima contrada estratta. Questo palio quindi ha un lasso di tempo abbastanza elevato e copre un periodo che va dalle 14:00 circa alle 17:30, prima che cali il sole e renda impossibile far partire la corsa.

Il percorso:
 Le quattro gare si svolgono tutte le medesimo percorso, la “via nuova” ovvero uno degli accessi a Butti. La strada è lineare, in salita e prevede alcune lievi curve che possono darle un aspetto ad “S”. Come tracciato è abbastanza atipico, lungo 730 metri e con uno strato di terra battuta (misto tufo e sabbia) il che rende la preparazione alla gara e la scelta del cavallo, un’operazione assai difficile. Il periodo invernale e l’incertezza del clima in questi giorni aggiungono inoltre un altro coefficiente di difficoltà: il terreno può essere reso fangoso da eventuali piogge, oppure la lunghezza del percorso, con l’arrivo in salita, può mettere a dura prova i mezzosangue più veloci, ma meno resistenti. Dal canape all’arrivo, per ognuna delle quattro gare, il risultato non è mai scontato, e non è possibile fare pronostici certi su chi si aggiudicherà il cencio. Quest’anno è stata la volta di San Rocco, con un’impresa storica (solo un altra volta era accaduto) che vede questa contrada vincere dopo aver disputato seconda e terza batteria più la finale. Lo scorso anno si aggiudicò il palio La Croce, mentre nel 2016 non è stato assegnato a nessuno e l’anno prima vinse San Michele.

 Come ogni avvenimento folkloristico ed ogni festa tradizionale, è doveroso aggiungere che la partecipazione in questi paesi è altissima ed una cosa davvero imperdibile. Sono felice di aver potuto essere presente ed essermi goduto l’ospitalità di tutti. Il bello dei pali è che per un giorno (in realtà non è soltanto un giorno) non esistono legami di vicinato, amicizia o parentela: ci sono le contrade.

Album Palio di Buti (20/01/2018)
Album Palio di Buti (21/01/2018)

domenica 21 gennaio 2018

Forza San Nicolao (ugualmente)

Ragazzi, su coraggio: sempre e comunque forza San Nicolao!! Tengo a precisare che ho fatto di tutto affinchè vinceste voi. Sono venuto da fuori, ho visto la presentazione del giorno prima, cenato in contrada, fatto cose tipiche come quella colazione killer di stamani che prevedeva trippa, cacio, noci, vino e ponce, usato la sciarpa... Insomma ero uno di voi. Non è colpa mia, se questa volta, come l'altra che sono venuto (2013) ha vinto proprio San Rocco, la vostra acerrima rivale. Io punto il dito sul manto!!! Troppo imprevedibile, era un po' una poltiglia che faceva da colla ed avvantaggiava i cavalli più leggeri. Comunque di contro, propongo a San Rocco di invitarmi per il prossimo anno a loro spese, e vediamo un po' se si sentono ancora vincitori. Il buon Roikin e la buona Nonna si meritano l'ottavo trofeo, chissà se nel frattempo non studio per diventare fantino.

Album Palio di Buti (21/01/2018)

Forza San Nicolao

Arrivato a Buti il giorno prima del Palio, una cosa ho imparato: San Rocco merda! Ovviamente in amicizia, ma ormai mi sono integrato e sono diventato un integralista. In attenta osservazione delle contrade e dei contradaioli. Accompagnato in ogni dove da La Nonna e Roikin, partecipo a cori e tradizioni. Il buon vecchio cavallo (il nostro) è un animale (e qui i giochi di parole si sprecano) da palio: fomenta, aizza, si propone capo ultrà. Idolo delle folle butesi, essendo peraltro un Warriors, in questi giorni appende al chiodo i vestiti da signorotto (il conte) e ritorna bestialotto. Ponce di benvenuto, aperitivi in piazzs, cena in contrada dove si vivono ed alimentano sogni e promesse. La domenica è già arrivata, la notte è breve e come dicono quelli con le palle: DOMANI VINCIAMO NOI.

Album fotografico Palio di Buti (20/01/2018)
Video Cena San Nicolao
Video  Discorso di Sandro Gessa

sabato 20 gennaio 2018

Scappa - Get Out (2017)




Regia: Jordan Peele
Anno: 2017
Titolo originale: Get Out
Voto e recensione: 6/10
Pagina di IMDB (7.7)
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Film:
Alti e bassi, ma nel complesso siamo su di un livello piacevole. Inizia lentamente, in maniera addirittura prolissa. Aspetti che accada qualcosa e finalmente dopo una mezzora ti svegli dal torpore. Parlo di lentezza e noia, perchè saggiamente, anzi genialmente, siamo di fronte ad un thriller che è anche un po' horror, ma con una ossatura da critica sociale nei confronti del razzismo. E questa, a parte la lentezza, è la parte davvero migliore del film: con astuzia si calca la mano su un finto buonismo e su un finto non essere razzisti, e Peele lo fa nel migliore dei modi. Applausi. Non mi dilungo oltre, perchè se lo guardate capirete. Non avendo bisogno di pillole di correttezza, passo oltre e mi concentro sulla pellicola analizzandola per gli altri generi che abbraccia e quindi dicevo, esclusa la parte iniziale un po' troppo introduttiva, poi entriamo nel vivo ed il senso di inquietudine riesce a farsi strada. In maniera peraltro disinvolta ed audace. Alcune situazioni sono forzature romanzate e marcate in modo troppo accentuato purtroppo, altrimenti sarebbe stato davvero un lavoro memorabile. Peccato, ci sono rimasto male, in quanto come potenzialità ne aveva da vendere. Via, non resisto, occhio agli spoiler che stanno per arrivare. Si utilizza l'ipnosi in una situazione un po' troppo semplicistica senza che la vittima possa tentare un qualsiasi tipo di resistenza mentale. Io personalmente avrei inserito l'uso di qualche droga, giusto per rendere l'esperienza più realistica e meno immediata. Inoltre, si scolletta nella fantascienza medica con operazioni fantasiose, e qui possiamo anche sorvolare, abbiamo visto di peggio in tantissime altre occasioni. Ciò che invece stona un po' è la duratura e coinvolgente pantomima di Allison Williams per rassicurare o stare dalla parte del fidanzato. Troppo credibile affinchè ti distragga dal trabocchetto creato per il proprio sfortunato ragazzo di colore. Da apprezzare.

Edizione: bluray
Semplice amaray con odioso menù (almeno per me) della Universal. Video ottimo, traccia italiana in DTS 5.1 che sinceramente non spacca. Come extra:

  • Commento audio
  • Finale alternativo con commento in inglese (4 minuti)
  • Scene eliminate con commento in inglese (23 minuti)
  • Svelando l'orrore di Scappa (9 minuti)
  • Domande e risposte (5 minuti)

venerdì 19 gennaio 2018

Il Postino Suona Sempre Due Volte (1981)




Regia: Bob Rafelson
Anno: 1981
Titolo originale: The Postman Always Rings Twice
Voto e recensione: 5/10
Pagina di IMDB (6.6)
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Film:
E' uno di quei film di cui ho sempre sentito parlare. Penso di questo, non tanto di quello del 1946 di cui è un remake, basato sul medesimo ed omonimo romanzo di Cain. E penso soprattutto per il curioso titolo, che per me resta ancora un mistero, anche visto metaforicamente (tipo i conti si fanno alla fine o roba del genere). Comunque tralasciando questi risvolti si ha un discreto e crudo spaccato di una relazione sempre al limite, con Jack Nicholson e Jessica Lange. Storia d'amore e di sesso tormentata ed irruenta, con omicidi, ricatti ed incidenti. Nonostante i numerosi avvenimenti ed il ritmo che in determinate scene risulta scorrevole, in altre ha un che di prolisso. Ma la Lange è bellissima, soprattutto quando è sorridente.

Edizione: bluray
Semplice ed anonima amaray, la cui qualità video non è sicuramente al top specialmente nelle numerose scene scure in cui manca contrasto e dettaglio. La traccia originale è in DTS HD MA mono e sempre in mono ma Dolby Digital quella italiana. Come extra:

  • Commento audio
  • Trailer

giovedì 18 gennaio 2018

Puppet Master - Il Burattinaio (1989)




Regia: David Schmoeller
Anno: 1989
Titolo originale: Puppet Master
Voto e recensione: 3/10
Pagina di IMDB (5.7)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon (Cofanetto)

Film:
E pensare che è diventato un cult ed una saga decisamente longeva e con un numero incredibile di titoli. Ad oggi infatti se ne contano 12, non tutti usciti in Italia, della saga Puppet Master e 4 di quella ad esso legata Demonic Toys, che almeno Wikipedia inserisce ne solito filone. Si tratta di burattini animati e cattivi, che uccidono. Niente di particolare. Niente di nuovo. Anche perchè è vero che siamo nel 1989, ma Chucky è di un anno prima e Dolls ancora più vecchio. Ed entrambi sono fatti meglio, anche proprio a livello di trama e di soggetto. Qui c'è tanta carne al fuoco: esoterismo, nazisti, un gruppo di persone con poteri paranormali... Insomma nel complesso brivido zero, un po' di sangue e qualche ferita, ma neanche possiamo sperare (o non sperare) che si tratti di una commedia horror o con humor nero. Pessima poi l'idea della visuale in prima persona quando si muove il burattino pirata. Finto come le mille lire di legno.

Edizione: DVD
Il disco è contenuto nel cofanetto Charles Band's Puppet Master Collection che propone i primi tre film della saga in formato DVD. Il produttore  è Dynit Minerva e la cover del film in questione è localizzata in italiano con l'aggiunta al titolo originale di "Il Burattinaio". La qualità video è sufficiente per una regolare visione ed abbiamo la traccia audio inglese in multicanale e quella italiana in stereo. Gli unici extra sono trailer promozionali di altre uscite. 

mercoledì 17 gennaio 2018

Il Sorpasso (1962)




Regia: Dino Risi
Anno: 1962
Titolo originale: Il Sorpasso
Voto e recensione: 8/10
Pagina di IMDB (8.2)
Pagina di I Check Movies
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Film:
Decisamente un capolavoro. Senza giri di parole, senza fronzoli. Divertente, toccante, una finestra chiara ed attenta sugli anni sessanta italiani.Quasi impossibile stare ad elencare le emozioni che suscita: i due protagonisti (Vittorio Gassman e Jean-Louis Trintignant) sono l'uno l'antitesi dell'altro. Fisicamente come caratterialmente. Il soggetto è sensazionale, ripercorre on the road ciò che sta alle basi del prodotto di formazione riuscendo a non essere lento ed introspettivo (vi è anche l'uso della voce narrante dell'io pensante che si scontra sempre con le effettive azioni reali), ma con sottolineature riguardanti il periodo sociale in cui si svolgono i fatti, con inserimenti di carattere comico esattamente quando serve. I due protagonisti non sono semplici macchiette e caricature tipiche della commedia all'italiana, ma anzi hanno una caratterizzazione psicologica molto ben strutturata. Il francese, un giovane studente di giurisprudenza, con dubbi, insicurezze ed un misto tra fastidio ed ammirazione per lo stravagante e spensierato improvviso compagno di viaggio. Il ragazzo è una spalla perfetta, un comprimario che ben si presta ad un ruolo comunque importante, per il più maturo Gassman, vero trascinatore di tutta la pellicola. Uno scontro sottile quello che avviene tra i due, psicologico, importante per tra l'altro per chi dei due si lascia vincere ad ogni occasione, più naturale e spensierato per chi invece ha il carattere forte e deciso ("decidi tu, ma in modo ragionevole no?"). Tra i due non c'è un negativo ed un positivo, entrambi hanno le proprie mancanze ed i propri pregi e sono messi sul grande schermo in maniera talmente elegante che rappresentano una coppia perfetta. Il Soprasso è un suggestivo ed affascinante dipinto della società, con ritmi sostenuti, dialoghi memorabili, quel senso di crescita morale che ti fa apprezzare lo splendore della vita, ed improvvisamente ti colpisce e ti apre il cuore.

Edizione: DVD
Edizione semplice con qualità video non ottimale: i bianchi certe volte risultano troppo saturi. Soltanto traccia italiana in stereo e come extra:

  • 4 schede biografiche
  • Ricordi di Dino Risi (18 minuti)

martedì 16 gennaio 2018

I Tre Giorni Del Condor (1975)




Regia: Sydney Pollack
Anno: 1975
Titolo originale: Three Days Of The Condor
Voto e recensione: 6/10
Pagina di IMDB (7.5)
Pagina di I Check Movies
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Film:
Sul finire degli anni settanta, il cinema di Hollywood sfrutta determinati avvenimenti storici per una maggiore presa di coscienza che si possa adattare a trame che raccontino il presente con una sorta di occhio critico. Questo accade con le pellicole di guerra come Apocalypse Now o con quelle drammatiche come Taxi Driver, entrambi capolavori di tipo sociale, ma anche con film come Tutti Gli Uomini Del Presidente che si concentrano sui recenti scandali politici che hanno colpito gli Stati Uniti. Si sfruttano le debolezze e gli errori per ribaltare ciò che solitamente viene rappresentato invece come una prerogativa vincente. Anche ne I Tre Giorni Del Condor, il tema tipico dello spionaggio, deve fare i conti con un complotto politico, le cui radici si trovano all'interno della struttura. Il nemico non è più all'esterno, ma può essere trovato anche nei meandri burocratici o tra i sotterfugi politici e di potere. Il protagonista (Robert Redford) è decisamente una figura degna dell'empatia del pubblico dell'epoca: inizialmente allegro, di buon umore, sicuro del proprio lavoro di studioso ed analista, si ritrova di punto in bianco a dover fare i conti con qualcosa di più grande di lui, a dover guardare in faccia la morte, a perdere i propri colleghi senza un motivo apparente, a non doversi fidare più di nessuno.La storia si sviluppa con un ritmo non proprio forsennato, anzi a tratti anche troppo ragionato e addirittura "sporcato" da fastidiose scene sentimentali passando dal thriller con parte investigativa alla vera e propria spy story con lotte, sparatorie ed azione. I due generi si inseguono, sorpassandosi ed infine fondendosi assieme. Ed il suo valore supremo sta nella metafora che dipinge la sfiducia del cittadino nei confronti delle istituzioni e che si trova ad avere ancora una volta in mano le proprie scelte.

Edizione: bluray
Versione rimasterizzata della Quadrifoglio davvero con di ottima fattura. Il packaging è composto anche da slipcover orizzontale con cartoncino rigido, il video non presenta punti deboli per un film così datato con le scene molto luminose ed una buona colometria. La traccia originale e quella italiana sono entrambe in DTS HD e gli extra abbastanza corposi:
  • Trailer
  • A proposito del Condor (25 minuti)
  • Storia del film (4 minuti)
  • Biografia di Robert Redford (4 minuti)
  • Biografia di M. Von Sydow (3 minuti)
  • Biografia di Sydney Pollack (4 minuti)

lunedì 15 gennaio 2018

Scare Campaign (2016)

Regia: Colin Cairnes, Cameron Cairnes
Anno: 2016
Titolo originale: Scare Campaign
Voto e recensione: 5/10
Pagina di IMDB (5.9)
Pagina di I Check Movies
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Film:
Difficile trovare qualcosa di originale su questo genere, ma regolarmente ci provano ritoccando qualcosina. Il risultato di questa produzione australiana è accettabile e sa il fatto suo, riuscendo a creare la giusta tensione di tanto in tanto. I colpi di scena ci sono anche se non inseriti proprio nei momenti migliori, ma data la brevità della pellicola era impossibile chiedere di più. Richieste di miglioramento invece possono essere fatte a gran voce al cast, che in determinate occasioni non risulta credibile. Se in principio c'erano le Candid Camera che divertivano e portavano nelle case un sacco di risate, oggi queste si sono evolute e si cerca maggiore audience spaventando le vittime (uno Scherzi A Parte più forte e più serio): ma il business è business e come si può andare avanti se in rete impazzano video snuff? La trama si basa essenzialmente su questo tipo di produzioni, che incorniciano il film in un vero e proprio slasher con fantasiosi omicidi in diretta. Un mix interessante e violento.
 
Edizione: bluray
 Limited edition della Midnight Factory che qualitativamente non delude mai. Ottimo il video, ottimo il comparto audio con traccia originale ed italiana in DTS HD MA. All'interno anche il solito booklet a colori.
Booklet (10 pagine):
  • Scary Prank
  • I fratelli australiani
  • I luoghi della follia
Disco:
  • Trailer
  • Making of (4 minuti)

domenica 14 gennaio 2018

Flash Gordon (1980)




Regia: Mike Hodges
Anno: 1980
Titolo originale: Flash Gordon
Voto e recensione: 5/10
Pagina di IMDB (6.5)
Pagina di I Check Movies
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Film:
Quando lo vidi la prima volta, da piccolo, fu una bella delusione. Non era infatti nè carne nè pesce: mi aspettavo qualcosa di fantascienza tipo Star Wars, ma ovviamente non lo era. E non vi era neanche un supereroe con appunto superpoteri. E Flash Gordon infatti è decisamente atipico, è un eroe, senza bisogno di grandi doni fantastici o sovrannaturali. Rivisto in età più adulta, ma sempre adolescenziale, lo ho cercato essenzialmente per la colonna sonora, marcata Queen, ma anche in questa occasione il giudizio non è stato tra i più positivi. Nonostante oggi per alcuni sia un cult fantascientifico, questo kolossal di produzione italiana (Dino De Laurntis) a mio avviso è degno di nota esclusivamente per il reparto scenografico e dei costumi che gli dà un aria quasi trash, decisamente kitsch., nell'utilizzo positivo del termine. Pomposo, mastodontico, per nulla elegante e con effetti speciali che lasciano molto a desiderare: ok siamo nel 1980, ma alcuni costumi fanno più sorridere che altro. La storia (non conosco il fumetto) è propriamente leggera tendente quasi al comico, con tutti i protagonisti che riescono nel buon intento di non prendersi mai sul serio, pur esaltando alti valori quali l'eroismo e l'unione che fa la forza. Da segnalare la presenza della nostra Ornella Muti in un ruolo di tutto rispetto. Tornando alla trama invece restano nella memoria scene epiche come lo scontro tra Flash Gordon e le guardie seguendo i dettami di una partita di football americano, che non lasciano indifferenti. Ritmo sempre sostenuto e la noia può arrivare soltanto nel finale, davvero scontato, come è giusto che sia.

Edizione: bluray
Anche questo fa parte di una delle ultime uscite della Quadrifoglio. Video pressochè impeccabile, audio italiano con doppia traccia in LPCM e DTS HD MA sempre stereo, mentre sia l'inglese che la francese sono lossless, ma in multicanale. Come extra soltanto il trailer originale.

The Raven (2012)




Regia: James McTeigue
Anno: 2012
Titolo originale: The Raven
Voto e recensione: 5/10
Pagina di IMDB (6.4)
Pagina di I Check Movies
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Film:
Un po' e un po': interessante l'idea di ricostruire fantasiosamente gli ultimi giorni del grandissimo Edgar Alla Poe, ma la parte thriller non convince moltissimo e sembra qualcosa di già utilizzato e visto. L'ambientazione gotica ha sempre il suo fascino ed il mix tra realtà e finzione incuriosisce il pubblico fin da subito. La parte investigativa, come già accennato, è un insieme di intrighi e vicissitudini che portano al ritrovamento di morti (molto colorite alcune) ed indizi, ma mancano veri e propri colpi di scena che possano lasciare a bocca aperta. Nonostante la piacevolezza nel guardare la pellicola non abbiamo un momento più alto rispetto al resto, sia per la sceneggiatura che per la regia, ma tutto resta alquanto (sufficientemente) piatto. A tratti ricorda un po' qualche avventura alla Sherlock Holmes. Guardabile.

Edizione: bluray
Edizione bluray con slipcover verticale. Niente di trascendentale, buono il comparto video ed audio italiano in DTS HD MA. Gli extra sono:

  • Riportare in vita i morti (14 minuti)
  • Speciale su Edgar Allan Poe (10 minuti)
  • Dietro la bellezza e l'orrore (2 minuti)
  • John Cusack e James McTeigue (3 minuti)
  • Scene tagliate (10 minuti)
  • Trailer

Porno Holocaust (1981)




Regia: Joe D'Amato
Anno: 1981
Titolo originale: Porno Holocaust
Voto e recensione: 2/10
Pagina di IMDB (3.1)
Pagina di I Check Movies
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Film:
Ok che il titolo era abbastanza esplicito, ma questo di "holocaust" ha poco, almeno a livello di scene. C'è una base, una storia, decisamente mal sviluppata e troppo frastagliata. Le scene di sesso, pornografiche, occupano la maggior parte della pellicola, il resto sono dialoghi inutili. Il tema delle mutazioni e delle radiazioni che colpiscono gli uomini e li deformano (il mostro ha un presunto pene gigante con cui sventra le donne) è troppo poca roba. Il film è brutto, non ci sono perversioni come ricorda la locandina. Lento, noioso, recitato da cani e anche le parti esplicito intrattenimento sessuale, se proprio deve essere un porno, non sono nulla di che. Modestamente, faccio di meglio. Gli anni passano e siamo molto più pratici. Insisto perchè magari con le chiavi di ricerca giuste (porno, pornografia, sesso, scene lesbo, sesso orale) posso aumentare le visite casuali a VER. Non si sa mai. Il film comunque fa schifo. E dice addirittura che inizialmente dovesse essere solo un horror di tipo da "holocaust": diciamo che si è fatto prendere la mano nel modo sbagliato.

Edizione: DVD
Almeno l'edizione DVD è rara o comunque non ben distribuita (e ci credo) e  sta sopra i 20 euro su Amazon. La qualità video non è affatto buona, spesso alcune inquadrature sono sfuocate. Doppia traccia italiana, sia stereo che multicanale. Gli extra sono:

  • Intervista a George Eastman (11 minuti)
  • Trailer
  • Photogallery

sabato 13 gennaio 2018

Jumanji (1995)




Regia: Joe Johnston
Anno: 1995
Titolo originale: Jumanji
Voto e recensione: 5/10
Pagina di IMDB (6.9)
Pagina di I Check Movies
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Film:
Non lo so, forse se fossi nato una decina di anni più tardi sarebbe stato il mio La Storia Infinita. Ma mi sarei sentito un po' sfortunato sinceramente. Quando uscì in Italia avevo già 16 anni, un'età un po' strana per questo tipo di film, infatti lo apprezzai poco. Neanche successivamente sono riuscito a farmelo piacere, forse perchè non ho totalmente in simpatia Robin Williams (non che mi sia stato antipatico eh) o magari perchè il genere fantastico, anche se non propriamente fantasy, non mi elettrizza più di tanto. Fatto sta che anche oggi Jumanji per me è una pellicola interessante riuscita solo in parte. Ho sempre amato leggere, quindi per tornare a La Storia Infinita, mi sono sentito, anche successivamente molto preso, dal ragazzino che entrava nel vivo della trama: ho anche giocato molto, ma quelli erano già i miei anni del pc, dei videogames, un gioco da tavolo, anche se entusiasmante non faceva parte del mio background del momento. Una pellicola per famiglie, che punta tutto su divertimento ed azione, soprattutto in chiave avventura, e che sfrutta in maniera massiccia gli effetti speciali. Ecco appunto: davvero per voi sono fatti bene? In varie scene, soprattutto quelle con le scimmie si ha sempre quella sensazione di finto che non stupisce affatto, anzi stona. Che poi possa essere un sano e leggero intrattenimento non si discute.

Edizione: steelbook doppio disco
Esteticamente è tra le migliori steelbook che posseggo, se non proprio la più bella. Artwork in linea con film, con scritte in rilievo, ed addirittura artwork interno che riprende il gioco. Insomma, c'è solo da restarne affascinati. Inoltre presa su Amazon con sconto pre natalizio a soli 10 euro, adesso è già fuori catalogo e non si trova a meno di 50. Un bel colpo. Esteticamente, perchè poi il contenuto, altamente pubblicizzato come top dei top dei top, non rispetta le aspettative. All'interno abbiamo due dischi, un DVD ed un Bluray, entrambi contenenti il film. Il BD ha la traccia originale in DTS HD MA e quella italiana in semplice Dolby Digital 5.1, ma che si fa rispettare. Il master del video è quello del comune bluray già uscito. Niente di nuovo insomma. Gli extra sono, stranamente differenti per ogni formato (il flyer riporta altri contenuti) in quanto anche il DVD è una versione vecchia e riciclata inserita qui non si sa bene perchè:

Bluray:

  • Commento della troupe degli effetti speciali
  • Documentario e filmati (38 minuti)
  • Storyboard a confronto (4 minuti)
  • Storyboard animato di Jumanji letto dall'autore Chris Van Allsburg (9 minuti)
  • Jumanji (la serie animata) (45 minuti)
  • Avventura nella giungla: gioco virtuale
  • Il cast di Goosebumps riflette su Jumanji (5 minuti)
  • Anteprima esclusiva su Goosebumps 
  • 3 trailer
DVD:
  • Commento della troupe degli effetti speciali
  • Indovinelli e segreti (gioco interattivo)
  • Il libro estremo della natura (6 minuti)
  • Magie del passato (gioco interattivo)






Il Giorno Dopo La Fine Del Mondo (1962)




Regia: Ray Milland
Anno: 1962
Titolo originale: Panic In Year Zero! 
Voto e recensione (5/10)
Pagina di IMDB (6.7)
Pagina di I Check Movies
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Film:
Che emozione! Un grande di film di fantascienza anni sessanta, del tipo post apocalittico. La trama sonda, analizza e porta avanti i temi del conflitto nucleare, che come capita spesso, riesce in maniera schietta ad esaltare i pericoli derivanti dalla paura e dalla perdita di civiltà e morale da parte dei sopravvissuti. Non è inusuale infatti per determinata fantascienza, in maniera molto realistica, concentrarsi, più che sul nemico, sugli aspetti psicologici di chi ci sta intorno e condivide con noi il medesimo status. L'individualismo esce allo scoperto prendendo il sopravvento, anche all'interno della famiglia di sopravvissuti comandata dallo stesso Ray Millard, attore protagonista e regista, con una serie costante di contrasti: il risoluto padre e marito infatti cerca fin da principio di adattarsi al nuovo stato delle cose, ma con uno sguardo rivolto verso la legalità e la morale. Questo non sarà possibile con l'evolversi della trama in quanto più volte dovrà fare i conti chi gli si presenta davanti, e quindi abbozzare accenni di violenza o vendetta. La coralità ed il vivere civilmente vengono meno, causa la paura, la mancanza di fiducia nel prossimo e l'istinto di sopravvivenza, accentuato in tutti coloro, chi più chi meno, che sono scampati agli attacchi atomici che vedono coinvolte le maggiori città occidentali. Un buon film, in parte scontato, ma ugualmente da seguire con interesse.

Edizione: DVD
La costola della collana "Sci-Fi d'essai" della Sinister riporta il numero #40 ed oltre al disco abbiamo la locandina originale ripiegata all'interno della custodia. La qualità video oserei dire che è eccellente, con un bianco e nero che presenta buoni contrasti ed un'ottima nitidezza. Il comparto audio presenta la traccia originale e quella italiana entrambe in stereo. Come extra:

  • 16 tracce della colonna sonora separata
  • Trailer originale
  • Presentazione di Luigi Cozzi (10 minuti)


venerdì 12 gennaio 2018

Il Dottor Miracolo (1932)




Regia: Robert Florey
Anno: 1932
Titolo originale: Murders In The Rue Morgue
Voto e recensione: 5/10
Pagina di IMDB (6.4)
Pagina di I Check Movies
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Film:
Film degli anni trenta con un'icona del periodo come Bela Lugosi nei panni del Dottor Miracolo, il cui soggetto è di Edgar Allan Poe. Di Murders In The Rue Morgue ci sono diverse trasposizioni cinematografiche (anche musicali con Killers degli Iron Maiden, ma questa è un'altra storia), perchè si presta veramente in ambito thriller, horror e mistero. La Universal poi in quegli anni si adoperava molto per portare al cinema le avventure dei mostri o di trame particolari volte ad impressionare il pubblico con effetti speciali, trucco e vera e propria tensione. Il film in questione è forse più debole e leggero rispetto ai cult di quegli anni, ma risplende di un determinato fascino soprattutto dettato da alcune scene forti per l'epoca. 

Edizione: DVD
Fa parte della collana "horror d'essai" della Sinister e riporta sulla costolina il #117. Il video risulta con un buon contrasto, e solo in alcune scene (quelle successive all'altalena) la parte superiore è leggermente fuori fuoco. Due sono le tracce audio, quella originale e quella italiana, entrambe in stereo. Ad inizio film veniamo informati che si tratta della versione completa e che avremo quindi delle scene con audio originale sottotitolate: beh, non ce ne sono. Come extra abbiamo:

  • Trailer
  • Presentazione di Luigi Cozzi (6 minuti)

giovedì 11 gennaio 2018

Good Morning, Vietnam (1987)



Regia: Barry Levinson
Anno: 1987
Titolo originale: Good Morning, Vietnam
Voto e recensione: 6/10
Pagina di IMDB (7.3)
Pagina di I Check Movies
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Film:
Sul finire degli anni ottanta il Vietnam poteva essere raccontato anche in maniera differente rispetto ai soliti film di guerra, sia quelli cosiddetti di propaganda o che comunque esaltavano le gesta dei soldati americani, sia quelli più critici in cui venivano messi in risalto i valori brutti e sporchi che porta sempre con sè un conflitto. Ecco così che nasce (anzi, viene portata a termine) l'idea di concentrare la trama sulla storia di Adrian Cronauer (Robin Williams) un aviere americano che nel 1965 si occupa di un programma radiofonico a Saigon per le forze armate. La figura del personaggio è irriverente, comica, soprattutto satirica, ma riesce anche ad emozionare senza cadere forzatamente nel divertente: perchè la guerra è una cosa seria, ed i ragazzi con in mano un fucile sono lì per uccidere, e possibilmente per non essere uccisi. Nella pellicola di Levinson la tensione ed il pericolo sono inizialmente marginali. il contesto d'altra parte è quello del conflitto più sfruttato in assoluto ad Hollywood, ma si riesce a passare, grazie ai lunghi monologhi radiofonici, non solo come una neanche tanto velata denuncia nei confronti della rigidità dell'Esercito, ma anche come una continua ricerca di qualcosa di più profondo. Le intenzioni sono buonissime, ed a tratti si riesce anche nell'intento, ma i tempi della pellicola risultano troppo ristretti per poter avere degli approfondimenti di maggiore spessore. E' anche vero, d'altra parte, che l'idea iniziale era quella di creare una sitcom. Resta comunque, un cult degli anni ottanta.

Edizione: DVD
Special Edition in DVD: nessuna nota particolare nè per il comparto video nè per quello audio che sia per l'originale inglese, il tedesco e l'italiano ha un 5.1 di Dolby Digital. All'interno della custodia è contenuta anche un piccolo booklet pieghevole a colori di 7 pagine. I contenuti extra del desco invece sono:
  • Trailer
  • Teaser
  • Diario di produzione (34 minuti)
  • Monologhi non montati (13 minuti)

mercoledì 10 gennaio 2018

...Non Dite A Mamma Che La Babysitter E' Morta (1991)



Regia: Stephen Herek
Anno: 1991
Titolo originale: Don’t Tell Mom The BabySitter’s Dead
Voto e recensione: 4/10
Pagina di IMDB (6.1)
Pagina di I Check Movies
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Film:
Niente di particolare, anzi, prevedibilmente prevedibile nello sviluppo della trama che spazia dalla commedia adolescenziale a quella romantica. Quei filmetti in cui i ggiovani sono ganzi, temerari, e ovviamente migliori degli adulti. Sono loro che hanno da insegnare, in quanto più scaltri, più naturali e appunto più giovani abbestia. Zero risate, ma non è che sia uno strazio, sai già cosa puoi aspettarti, quindi prosegui nella visione in maniera tranquilla. I cinque fratelli, se fossero stati massimo tre avrebbero stonato meno, due almeno sono inutili, ma boh, si vede che avevano da piazzare qualcuno. Volemose bene comunque.

Edizione: DVD
Una delle ultime uscite della Quadrifoglio, presa ancora una volta dall'ottimo HomeMovies. Video discreto (un po' bruttino nella scena in cui inquadrano le tegole del tetto), audio italiano il Dolby multicanale, ma nessun extra.

lunedì 8 gennaio 2018

Venerdì 13: Il Terrore Continua (1985)




Regia: Danny Steinmann
Anno: 1985
Titolo originale: Friday The 13th: A New Beginning
Voto e recensione: 3/10
Pagina di IMDB (4.8)
Pagina di I Check Movies
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Film:
Dopo tanto tempo torno a seguire la saga di Venerdì 13 con questo pessimo quinto capitolo. E pensare che inizia nel migliore dei modi con Corey Feldman, iconica faccia anni ottanta, che invece ha solo una particina minuscola all'interno di un sogno. Forse qualcosa sarebbe cambiato, forse no. Meglio averlo visto ne I Goonies. La trama poi va avanti in maniera ridicola, senza un nesso plausibile, nè con le storie passate (solo forzature) nè con quella del film stesso, sebbene alla fine la collezione di vittime fosse ciò che tutti si aspettavano, e niente di più. Decisamente da serie B anche il trucco, il sangue finto, le ferite non realistiche e gli oggetti di scena. Abbastanza discutibile il tutto.

Edizione: DVD
Prima versione widescreen della Paramount, abbastanza raro (si trova sui 23 euro usato): resa video accettabile, audio italiano in stereo e come extra soltanto il trailer.

Roma: cinque mostre da visitare

Roma, la Città Eterna, offre oltre ai propri monumenti e le proprie strade colme di negozi ed attrazioni, anche una serie molto vasta di avvenimenti e mostre dedicate all’arte, ma non solo. Per chi si ritrova a visitare la capitale e vuole approfittarne, è possibile in questi giorni poter spaziare da un tema all’altro, senza allontanarsi dai luoghi più conosciuti, ma riuscendo anche ad ammirare opere particolari che esulano dai tradizionali percorsi.

Cinecittà si mostra:
Da qualche anno è possibile visitare gli Studios di Cinecittà ed una parte allestita come museo del cinema. L’ingresso con visita guidata ai set costa 20 euro, è disponibile in varie fasce orarie, e comprende l’entrata per la mostra (10 euro) da fare in autonomia. Tutto il percorso dura circa 2 ore e mezzo, compresi i sessanta minuti in cui sarete accompagnati dalla guida. Il tutto si snoda in aeree all’aperto, essenzialmente dedicate ai set ed alle mastodontiche scenografie utilizzate per produzioni italiane ed internazionali, ed in zone al coperto allestite come percorsi espositivi. Questi si dividono in tre parti: “Perchè Cinecittà” è il primo e ripercorre la nascita del progetto e del complesso nei suoi primi anni (gli anni 30 e 40), all’interno della Palazzina Fellini (figura centrale per tutto l’ambiente cinematografico italiano). La mostra prosegue in ordine cronologico con “Girando a Cinecittà”, arrivando fino agli 80 con le produzioni più importanti che hanno fatto la storia del nostro cinema. All’interno della Palazzina Presidenziale si passa dal cinema di propaganda al neorealismo per arrivare agli spaghetti western ed alle produzioni hollywoodiane ambientate a Roma. Il terzo percorso, “Backstage” è dedicato a mestieri e mestieranti del cinema con sezioni didattiche ed interattive che permettono di apprezzare da vicino la regia, la sceneggiatura ed il doppiaggio. La parte di maggiore impatto, anche emotivo, è però data dalla visita guidata, che con interessanti spiegazioni ed aneddoti ci porta all’interno dei set all’aperto che sovrastano l’immaginario e la fantasia. Le aree tematiche permanenti riguardano Roma Antica, il Tempio di Gerusalemme e la Firenze del 1400. Forse il costo totale del biglietto è eccessivo, ma per gli amanti del cinema è una tappa imperdibile resa ancor più preziosa dalla capacità divulgativa delle guide.
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Hokusai, sulle orme del maestro:
Fate in fretta perchè c’è tempo solo fino al 14 gennaio: all’Ara Pacis si tiene la mostra dedicata a Katsushika Hokusai. Una collezione varia e completa con circa 200 opere del maestro e di altri artisti come Eisen, Hokkei ed altri. Impensabile a mio avviso avvicinarsi alla mostra senza l’ausilio dell’audioguida, che riesce ad entrare nel dettaglio della vita e delle opere di Hokusai. La mostra si dirama cronologicamente concentrandosi su ogni periodo della vita dell’artista proponendoci le opere di carattere faunistico e floristico affiancate dai manga. La produzione è molto vasta e comprende minuziose rappresentazioni di paesaggi, prati, rocce, boschi per una visione a tutto tondo del mondo giapponese senza dimenticare il Monte Fuji, reso iconico anche grazie allo stesso Hokusai. Non mancano poi le rappresentazioni degli esseri viventi, animali, creature fantastiche e mitologiche, ma anche donne con volti ed espressioni disegnati e dipinti con grazia, ma che non lasciano da parte pure immagini erotiche ed “immagini pericolose” un tempo addirittura censurate. Il percorso della mostra segue quello intrapreso dall’artista durante la sua vita, così possiamo spostarci da una stanza all’altra per ammirare la ricerca della perfezione, non tanto a livello artistico quanto sul piano del soggetto: aquile, draghi e tigri che divengono protagonisti indiscussi dei rotoli verticali. All'interno non è possibile scattare foto o registrare video, il biglietto intero costa 12 euro e l'audioguida ulteriori 4.

 Brikmania: Per questa mostra che si tiene al Guido Reni District (proprio vicinissimo al MAXXI) il tempo scade il 28 gennaio quindi ancora qualche giorno a disposizione. Si tratta di un’esposizione interamente realizzata con mattoncini Lego, forse un po’ troppo orientata ad un pubblico composto da giovanissimi con poco spazio per noi vecchi nerd. Non mancano infatti gli spazi per bambini proprio all’interno delle sale da esposizione, ed è possibile abbinare la visita ad altre mostre sempre con un carattere creativo ed educativo. I circa 120 pezzi che formano le scene sono il frutto del lavoro di 20 artisti che hanno impiegato circa un anno per creare auto, navi, aerei e razzi spaziali, divertenti ed affascinanti copie di mezzi realmente esistenti o esistiti. Il biglietto costa 13 euro, e vi è la possibilità di abbinarlo alle altre mostre.

Monet:
Il Complesso del Vittoriano invece ospita fino all’11 febbraio una mostra dedicata a Monet. Si tratta di una raccolta di 60 pezzi del padre dell’Impressionismo che provengono tutte dal Musee Marmottan Monet di Parigi. Lavori privati, che l’artista conservava nella propria casa di Giverny, ereditati dal figlio Michel e quindi donati al museo. Si inizia con un breve filmato che introduce l’artista ed il periodo di riferimento, per poi iniziare ad ammirare le opere vere proprie, compresi i suoi primi lavori, caricature e ritratti dei figli. Si prosegue con i paesaggi sia urbani che rurali, con i salici piangenti, i fiori del giardino, ninfee e rose. Trattandosi di opere collezionate e messe da parte nel corso degli anni, queste abbracciano più periodi della sua vita e riescono così nell’intento di mostrarci una visione molto aperta e dettagliata dei suoi interessi e delle sue passioni. All’interno dei giardini della sua dimora in Normandia infatti si dedicò alla pittura ed alla cura del paesaggio prendendo appunto spunto per alcuni propri quadri dal suo celebre giardino e dal laghetto in stile giapponese che riuscì a costruire al suo interno. Fonte incredibile di ispirazione ed il suo personale laboratorio en plein air. Studi sui colori, sulla luce e sperimentazioni cromatiche danno vita così a numerosi lavori che oggi sono parte indissolubile del suo vasto repertorio.
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 I grandi maestri. 100 anni di fotografia Leica

Sempre al Complesso del Vittoriano, ed in questa occasione fino al 18 febbraio, si tiene anche la mostra sui 100 anni di fotografia Leica. Sono moltissimi gli artisti che hanno utilizzato questa macchina per i propri scatti e vengono qui esposte circa 350 fotografie d'epoca e che hanno segnato la storia. Tra i tanti possiamo ammirare Robert Capa, Henri Cartier-Bresson, William Klein e così via. Un excursus che prevede anche locandine e libri, filmati e riviste: è curioso, come anche per chi non è un appassionato o del mestiere, ritrovare nelle immagini posizionate lungo l'allestimento ciò che ci è rimasto impresso negli anni, che si tratti dei Beatles o di Che Guevara. 16 sezioni (Oskar Barnack fotografo; Leica e la nuova visione (“neues sehen”); Fotogiornalismo 1925–1935; Fotografia e propaganda; Fotografia umanista; Gli anni di macerie; La fotografia soggettiva; Fotogiornalismo 1945–1970; Fotografia d’autore; La “new color photography”; Leica e la fotografia di moda; Leica in Giappone; Leica in Spagna; Leica in Portogallo; Fotografia d’autore: anni ‘70; Fotografia d’autore: dagli anni ‘80 a oggi) che si intrecciano cronologicamente e tematicamente facendoci abbracciare il vasto mondo della fotografia.
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