martedì 31 marzo 2015

Chiamate vocali con Whatsapp

Non sempre il più utilizzato è necessariamente il migliore. Whatsapp per il mio punto di vista, in determinate situazioni è lontano dalla concorrenza, però in questi casi il punto di forza di un prodotto sta nel bacino di utenza su cui può contare. E Whatsapp, almeno in Italia, lo usano quasi tutti. Ce l'ha anche il maiale insomma. Per rafforzare la sua leadership non deve far altro che integrare opzioni già presenti in altre applicazioni e noi utenti possiamo beneficiare tutto questo. Un paio di mesi fa hanno introdotto un sistema per poter essere usato (macchinosamente) via web ed oggi ecco che arrivano le chiamate vocali. Si tratta di poter effettiare telefonate VOIP appoggiandosi quindi alla rete internet. Wifi o 3G è indifferente, ovviamente nel secondo casa andrà a cosnumare il vostro traffico dati. Per adesso solo gli utenti Android possono usufruire del servizio, ma a quanto pare non è necessario avere l'ultima versione (2.12.19) in quanto funziona anche con le precedenti. Ho eseguito alcune prove e sebbene la qualità audio non sia delle migliori (avevo banda piena, ma non è detto che anche gli altri la avessero) e si notano alcuni ritardi e rimbombi della voce. Siamo comunque al primo giorno, quindi tutto è migliorabile ed a caval donato non si guarda in bocca. molto positivo il consumo dei dati: tre chiamate, sebbene brevi hanno consumato poco più di 2 megabyte. Visto che prima o poi sarà disponibile anche per gli utenti con iPhone ci sta che sempre un numero maggiore di persone possa trovare inutle avere nel proprio piano minuti illimitati di telefonate. Ovviamente in mancanza di una connessione dati o con poco segnale non funziona.

The Walking Dead [Stagione 5]


Anno: 2014 – 2015
Stagione: 5
Titolo originale: The Walking Dead
Numero episodi: 16
 
Come avevo già scritto al termine della prima parte di questa quinta stagione, TWD inizia un po’ a stancare ed essere ripetitivo, con una trama circolare che ci coinvolge tipo loop. Il fatto poi di volerla seguire live e non tutta insieme magari già scaricata, sì fa aumentare l’hype sulle vicende dei nostri sopravvissuti, ma rende molte scene troppo distaccate tra loro. Non si tratta di vedere tutto quanto infatti in sole, si fa per dire, sedici settimane!!! Eh no, perchè poi c’è pure l’interruzione invernale. Così l’ospedale e la cittadina sembrano luoghi temporalmente talmente lontani tra loro da far perdere parte del senso. Ormai siamo così abituati agli zombie, ai personaggi che muoiono come mosche, che gli sceneggiatori devono per forza creare qualcosa di nuovo. Che purtroppo non arriva mai. Insomma la mia delusione cresce mano a mano che aumenta il numero delle stagioni. A poco serve rendere l’ultima puntata intrigante e doppia se ti rimanda inevitabilmente alla sesta, in cui succederanno esattamente le stesse cose. Poi vabbeh, che è fatto bene e che ci si affeziona ad alcuni di loro è anche inevitabile, è però la mancanza di una svolta che si fa sentire maggiormente. Ormai vediamoci anche la prossima.

lunedì 30 marzo 2015

Under The Skin (2013)


Regia: Jonathan Glazer
Anno: 2013
Titolo originale: Under The Skin
Voto: 3/10
Pagina di IMDB (6.3)
Pagina di I Check Movies
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Film insulso, lento, inconcludente. Neanche saprei in quale genere inserirlo. Non horror non fantascienza. Noioso ecco. La cosa che poi rislta maggiormente è la spocchiosità con cui il regista fa tutto e con cui magari alcuni critici (non ho letto le recensioni, ma già mi immagino) esaltano l'esistenzialismo dell'opera. Se non ci fosse stato il nudo integrale di Scarlett Johansson avrebbe perso il 70% del fascino e della curiosità: del resto si va avanti tra dialoghi inesistenti e lunghe immagini di nulla scozzese aspettando che questa si spogli ancora. Inquadrature di gente comune come se fosse un documentario da strada, altre paesaggistiche, due o tre di completo no sense fantastico che non necessita secondo il regista (o l'autore del romanzo a cui è ispirato) di alcuna spiegazione. Inoltre una lunghezza esasperante che stanca fin dai primi minuti. Strazio infinito che merita solo poche righe di recensione. 

domenica 29 marzo 2015

Zombi (1978)


Regia: George A. Romero
Anno: 1978
Titolo originale: Dawn Of The Dead
Voto: 7/10
Pagina di IMDB (8.0)
Pagina di I Check Movies
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Dieci anni stecchiti dopo La Notte Dei Morti Viventi ecco il suo successore, che ha come tema comune gli zombie , ma non ha poi chissà quale legame con il vecchio film. La continuità è data però dal titolo originale di Romero: l'alba invece della notte. L'invasione è in atto e poco o nulla si può contro i morti viventi che si cibano di carne umana. Esistono diverse versioni di lunghezze differenti della pellicola. Ho sempre visto quella internazionale prodotta e montata da Dario Argento che dura una ventina di minuti in meno rispetto a quella originale. Si tratta comunque di circa due ore, per certi versi non sono affatto poche per un film che ha ritmi serrati e ha la componente horror molto forte. Argento ed i Goblin hanno anche composto e suonato le musiche della colonna sonora. Ovviamente questo è un film cult di cui resta ben poco da dire che non sia già stato ampiamente espresso da fan e critici di tutti i generi. Basti pensare, ai giorni d'oggi, quanto sia sfruttato questo filone degli zombi che porterà alla creazione di numerose altre pellicole più o meno fortunate. Sfrutta l'immaginario religioso dei morti che camminano e lo ridisegna a proprio piacimento, mettendo delle basi che poi verranno seguite un po' da tutti: se per uccidere un vampiro devi usare un proiettile d'argento per gli zombi è necessario spaccargli il cranio. Questo piccolo manuale di sopravvivenza oggi lo conoscono anche i bambini. E lo sanno anche nell'alba , ma la presenza degli zombi, ormai numerosissimi ed indaffarati a divorarci, deve ancora essere digerita da tutti. C'è molta confusione, ci sono ancora talk show in cui si scannano gli opinionisti, ci sono i protagonisti che restano interdetti sul da farsi nel caso uno di loro fosse un parente. Siamo ancora agli albori insomma e Romero non lascia certo da parte i dubbi che il soggetto può far insorgere. Non manca poi la violenza cruda e nuda, splatter, con cui vivi e non morti si danno la caccia. sangue, teste mozzate, brandelli di carne. Sì, tutto quanto per gli stomaci più forti. Anche azione, adrenalina, senso di paura quando i protagonisti vengono circondati. Anche gli effetti speciali che sono al limite della sufficienza pure per l'epoca possono risultare in un certo senso gradevoli. Trucchi e costumi evidenziano in maniera netta le differenze tra umani e diversamente tali. Non mancano poi richiami sociali dati soprattutto dall'ambientazione nel supermarket, la voglia di arraffare sempre tutto, anche ciò che non è futile. Una critica se vogliamo al consumismo che ci ingabbia anche dopo la morte: gli zombi sentono un richiamo naturale il dover andare al centro commerciale. Inoltre la minaccia maggiore per i protagonisti non arriva tanto dagli zombie, con cui sono riusciti a "convivere", ma dai soliti teppisti che vogliono rovinare tutto. Un film da vedere sempre, mai vecchio.

MotoGP 2015: Losail (Qatar)

Lo scorso anno mi ripromettevo, dopo questa gara di seguire il MotoGp in maniera seria e continuativa. Così è stato, grazie a Sky e Rossi. Adesso è arrivato pure Meda, ma non so se terrò il pacchetto Sport da giugno in poi. Di certo una gara del genere sconvolge tutti i miei piani. Un capolavoro tutto italiano che vede Vale arrivare primo, Dovizioso secondo e  Iannone terzo. Partito decimo inizia il recupero e poi assieme a due ducatisti e Lorenzo ecco una gara pazzesca. Sorpassi e controsorpassi a non finire tra tutti i protagonisti. Nessuno si tira indietro, nessuno si vuole mettere da parte. Neanche quel ragazzino di trentasei anni che scalda da secoli i nostri cuori. Una goduria inaspettata per gli occhi degli appassionati e degli sportivi che non possono non accendersi di fronte a tanta bellezza e magnificenza. L'ultima volta di un podio tricolore fu in Giappone nel 2006 con Capirossi, Rossi e Melandri. Ma che gioia deh, che gara, che agonismo, che entusiasmo. Rossi c'è.

sabato 28 marzo 2015

Scoop (2006)


Regia: Woody Allen
Anno: 2006
Titolo originale: Scoop
Voto: 6/10
Pagina di IMDB (6.7)
Pagina di I Check Movies
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E' il Woody Allen moderno, quello degli anni 2000, che non perde i tratti distintivi del suo essere ed impreziosisce la commedia con caratteri da thriller e noir, ambientandola a Londra. Un po' come il precedente Match Point , ma questa volta la presenza del regista nel cast, rende la vena da commedia più forte. La parte iniziale con l'introduzione della storia da parte degli uomini seduti al tavolo è se vogliamo un omaggio a Brodway Danny Rose sebbene qui il suo personaggio non sia il soggetto principale, ma una spalla per Scarlett Johansson. Come già accennato non siamo più nella sua New Yprk, ma in una altrettanto suggestiva Londra tinta di giallo. Le battute restano ancora una volta intelligenti e spiritose, e l'intento della pellicola è quello di divertire. I due si trovano bene sul set, mentre la parte di Hugh Jackman - Wolverine resta un po' costipata e costretta. Nonostante la buona prova della protagonista ed il suo personaggio ben inserito nella trama, è indubbio che la presenza di Allen sia una manna dal cielo per il proseguo del film, piacevole, leggero e spensierato.

venerdì 27 marzo 2015

Agente 007 - Thunderball (Operazione Tuono) (1965)


Regia: Terence Young
Anno: 1965
Titolo originale: Thuderball
Voto: 6/10
Pagina di IMDB (7.0)
Pagina di I Check Movies
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Ci pensa di nuovo Terence Young a dirigere questo quarto capitolo cinematografico dedicato a 007, basato sull’omonimo romanzo del 1961. James Bond è ancora più un personaggio non solo letterario, di quelli che si seguono con interesse e dedizione, magari sognando di essere proprio come lui, circondato sempre da belle donne, soldi e fascino. Ad interpretarlo è Sean Connery, affiancato da Claudine Auger e Lois Maxwell, lanciato nella parte della spia sciupa femmine. La trama è forte, molto ben articolata ed anche di una lunghezza importante. Le ambientazioni sono varie, molto dinamiche, e la fotografia è anche caratterizzata da lunghe scene con bellissimi paesaggi marini. E' in acqua infatti che si svolgono numerose scene d'azione. I personaggi cattivi come Largo (Adolfo Celi) sono una componente essenziale per l'economia del film e questa volta si spingono a rubare delle testate atomiche per ricattare il mondo occidentale. Ottimi gli effetti speciali per l'epoca che infatti valgono un premio Oscar. Mi aspettavo un attimino di più dai gadget, comunque divertenti e forse all'avanguardia negli anni sessanta. James Bond mi è sempre piaciuto, soprattutto in queste prime pellicole che denotano una certa maturità.

Firmware 2.5 per Playstation 4

E' arrivato l'aggiornamento "Yukimura" per Playstation 4 che con i suoi circa 245 mega porta il firmware alla version2.5 ed introduce numerose novità sostanziali. Quella di maggiore impatto è la possibilità di sospendere un gioco e riprenderlo successivamente dal preciso punto in cui è stato interrotto. In questo modo non sarà più fondamentale salvare i progressi nel punto permesso. Come sempre l'aggiornamento è indolore, la console si collega ai server, ed in base alle capacità della propria connessione scarica il nuovo firmware in brevissimo tempo, per poi installarlo e renderlo attivo da subito. Nello specifico le nuove features introdotte o le modifiche presenti sono le seguenti:
  • sospensione dei giochi premendo il tasto PS
  • conversione dell'account secondario in account master
  • integrazione migliorata con i contatti di Facebook per trovare amici, fare party, vedere coloro che stanno giocando in tempo reale e quindi iniziare sezioni con loro
  • condivisione dei trofei conquistati anche attraverso i social (Facebook e Twitter), possibilità di ordinarli o eliminare quelli che non hanno un progresso
  • Caricare i video su Dailymotion 
  • personalizzazione dei tasti del DualShock 4
  • zoom sulle immagini
  • aggiornamento Playstation App per Android

mercoledì 25 marzo 2015

Harry Potter E I Doni Della Morte - Parte 1 (2010)


Regia: David Yates
Anno: 2010
Titolo originale: Harry Potter And The Deathly Hallows – Part 1
Voto: 6/10
Pagina di IMDB (7.7)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon (cofanetto)
 
Nonostante la mia più volte dichiarata antipatia per il personaggio di Harry Potter  devo proseguire con i capitoli che compongono la saga. Sono giunto quasi alla fine con il settimo (parte prima) e finalmente si nota il cambio di marcia di cui tanto avevo sentite parlare. Adesso è tutto più adulto, anche nella gestione della storia. Certo, le partite che avrebbero potuto essere più pese o cruente sono fortemente ridimensionate perchè ormai il pubblico è quello che è, ma la componente dark ha il sopravvento. La scelta di dividere l'ultimo libro in due tronconi cinematografici, può far storcere il naso, ma preferisco così: più dettagli e meno arrangiamenti. O meglio questa è l'idea che mi son fatto non avendo letto neanche mezza pagina dei romanzi. L'ambientazione è più realistica con diverse parti all'esterno del mondo magico ed anche questo a mio avviso è un punto a suo favore: non solo bacchette magiche e folletti, ma quel senso di pericolo che incombe in ogni dove. I tre amici, Potter, Hermione e Ron, intraprendono un viaggio che ha dell'epico. Non può non impressionare e non piacere questa parvenza da road movie con tanta azione ed avventura. Sulla trama resto dell'idea che la più troia (nel senso di troio al femminile, non di bagascia) resta la babbiana Emma Watson. Senza di lei il piccolo maghetto non sarebbe nulla di che, è un dato di fatto. Adesso non mi resta che guardare l'episodio conclusivo e vedere un po' come andrà a finire. Di sicuro di carne al fuoco e di aspettative ce ne sono molte ed a questo punto non voglio restare deluso. Il bluray è sensazionale visivamente (ho la versione nelle canoniche due dimensioni) ed acusticamente. Gli extra sono:
  • Focus points (19 minuti)
  • Maximum Movie Mode (con tutti gli extra visibili interattivamente durante la visione)

martedì 24 marzo 2015

Appena consegnato Giulio

San Francisco, CA. I vertici dell'azienda si congratulano per la consegna di Giulio avvenuta nei tempi previsti. Nove mesi di preparazione ad ordine effettuato: Kajimiro e Nore hanno optato per la versione XXL. Le cose si fanno in grande stile, o in Dija Syle appunto. Richiesta espressamente l'unica versione che vede utilizzato il grafene, il kevlar e l'adamantio in quanto deve prepararsi ad essere manipolato dal babbo. La resistenza e le dimensioni, ci fanno sapere, sono le prime caratteristiche volute, così come una predilezione per la pesca, per la vita sul canotto e la golosità per i bomboloni al pesto e cacciucco. Ci congratuliamo tutti quanti per questo per adesso ultimo arrivo: ben venuto Giulio Primo (o Giulio Unopuntozzero o anche Giulio Cesareo) tra di noi ed ancora complimenti ai genitori.

lunedì 23 marzo 2015

Sony Top Care

Dopo circa una settimana di Alcatel finalmente torno nel mondo reale. E’ stata dura ma ce l’ho fatta, e chi lo avrebbe mai detto? Sono stato ad un passo dal farla finita, lo ammetto, e poi finalmente oggi è tornato il mio tanto amato Sony Xperia Z2. Ho usufruito dell’assistenza di Sony Top Care, ecco come funziona passo passo. Venerdì 13, poi si dice che le superstizioni non hanno valenza, mi accorgo che lo schermo dello smartphone potrebbe avere un problemino. Più ci faccio caso e più è fastidioso, così decido di far valere la garanzia. Mi registro sul sito Sony Top Care, inserendo la data di acquisto ed il codice IMEI (non servono nè ricevute nè scontrini) dopo che ci siamo registrati con i propri dati. Breve descrizione del problema e faccio partire la richiesta di assistenza tecnica. Mi prenotano un corriere (TNT) per il giorno lavorativo successivo, ovviamente a spese loro. Il martedì arriva a destinazione a Milano: è possibile vedere il progresso della pratica all’interno del sito, ma riceviamo anche delle email da parte del centro di assistenza (tutte la sera, quando avevo già conosciuto lo status attraverso il sito). In un giorno sistemano e spediscono. Purtroppo il corriere lo consegna il lunedì, quindi dalla spedizione iniziale alla consegna è passata precisamente una settimana. Forse troppo se si considera che non possiamo contare su di uno smartphone sostitutivo. Comunque adesso sono tornato libero e spensierato come un tempo.

domenica 22 marzo 2015

Juventus 1 - Genoa 0

Ritorno con il Genoa. All'andata ci ha fregato, questa volta c'è stata poca storia, nonostante anche l'avversario non si sia mai tirato indietro ed abbia a più riprese cercato di segnare. I pericoli ci sono stati, ma assolutamente non paragonabili alle azioni d'attacco create dai bianconeri. A sbloccare il risultato ci pensa un ottimo Tevez (che più tardi sbaglierà un rigore), ma al di là della prestazione del singolo siamo messi bene in campo e ci impegniamo. I quattordici punti di vantaggio sulla seconda sembrano non esistere tanta è la voglia di acquistarne altri tre e mettere un altro tassello per la parola fine al Campionato. Mini turn over non tanto per scelta, quanto per necessità, ma tutto gira per il verso giusto e la prossima settimana si riposano (mica tanto) per la Nazionale. Sarà ripetitivo, ma salutate la capolista.

sabato 21 marzo 2015

The Last Days (2013)


Regia: Alex Pastor, David Pastor
Anno: 2013
Titolo originale: Los Ultimos Dias
Voto: 6/10
Pagina di IMDB (6.1)
Pagina di I Check Movies
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Buona prova di fantascienza contemporanea per il cinema spagnolo: Los Ultimos Dias è ambientato a Barcellona nel 2013 ed inspiegabilmente tutta la popolazione mondiale è colpita una sorta di agorafobia per colpa della quale nessuno può più uscire all'aperto senza avere convulsioni ed un attacco di panico tale da scatenare un infarto. Ottima l'idea di base su cui si fonda la storia dei protagonisti che vagheranno per la città attraverso condomini, tunnel della metropolitana e fogne. Intanto si scatena il caos e come in ogni pellicola post apocalittica il pericolo maggiore è dato dai sopravvissuti che vivono nell'anarchia in cui il più forte cerca di tirare avanti. Una serie di scene coinvolgenti, azione, ambienti chiusi e bui, la paura che dilaga. Alcuni flashback chiarificatori e quella voglia di raggiungere un obiettivo che colpisce anche gli spettatori, i quali prendono a cuore la storia di Quim Gutierrez e Josè Coronado. Ricorda in qualche modo I Figli Degli Uomini  con qualche aspettativa in meno, ma sempre di buon valore. Da guardare per gli amanti del genere. Anche un pizzico di avventura ed un messaggio di speranza finale.

Killing Season (2013)


Regia: Mark Steven Johnson
Anno: 2013
Titolo originale: Killing Season
Voto: 5/10
Pagina di IMDB (5.4)
Pagina di I Check Movies
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L'uomo, la guerra, la caccia, l'alienazione, il rimorso, la confessione. Robert De Niro e John Travolta insieme, entrambi personaggi principali, entrambi non buoni , ma anche non cattivi fino in fondo. Mah, sarà. Gli spunti di riflessione sono molteplici, ma non vengono mai sviluppati abbastanza. Resta un film d'azione , quella sì abbastanza godibile, che avrebbe però potuto trattare il tema della guerra in maniera molto più profonda.  Che la guerra sia una brutta cosa ce lo hanno già detto più o meno tutti e sulla difficile situazione dei veterani che si ritrovano a combattere ci ha pensato Rambo . Ok qui la storia è differente, ed i due ex soldati si ritrovano a darsi la caccia in maniera poco credibile per altri motivi. Non inizia male e molte scene sono parecchio suggestive, peccato che la parte relativa all'azione preveda troppi, repentini cambiamenti. Una lotta all'ultimo sangue che si concluderà con un nulla di fatto e che vede il vecchietto De Niro trasportare il proprio corpo al limite di qualsiasi legge della medicina. John Travolta non è da meno: i due si torturano a vicenda nell'arco di manciate di minuti per poi inseguirsi, combattere di nuovo, scappare ed ancora affrontarsi. Azione appunto ed avventura in un contesto fotografico molto promettente, non sono da buttare come invece l'intento mal riuscito di una visione più profonda e psicologica del soggetto. Peccato perchè in altre mani, avremmo potuto vedere altro.

venerdì 20 marzo 2015

Silicon Valley [Stagione 1]


Anno: 2014
Titolo originale: Silicon Valley
Stagione: 1
Numero episodi: 8
 
Ancora una serie televisiva per nerd o informatici o semplici appassionati. Molto più seriosa di Big Bang Theory o The IT Crowd, ma sempre con una vena di commedia al suo interno. Niente di esilarante o comico certo, ma in alcune parti divertente. Sebbene il punto di forza della serie siano i temi che tratta: applicazioni digitali, start-up informatiche, grandi nomi dell’internet di oggi. Insomma per chi sa di cosa parla e di cosa tratta, può anche essere il sogno di una vita. Far parte della new economy che ha sede nella Silicon Valley però non è solo grandiosità ed importanza: dietro ci sono delusioni, tanto lavoro e lotte per poter arrivare primi, sovrastando gli altri. Già dalla prima puntata il concetto è chiaro: molti programmatori con in testa un’idea potenzialmente vincente possono trovarsi ad affrontare un immenso dilemma. Accaparrarsi milioni di dollari vendendola ad un grande gruppo oppure sviluppare una società ed essere i padroni assoluti della propria creatura? Al di là di tutte le cose che possano piacere a me o a pochi altri magari, è molto divertente cogliere i millemila riferimenti sul mondo informatico e tecnologico, ma non so quanto possa essere apprezzata dal tutti gli altri. No mio problema. Comunque anche per quanto mi riguarda non so di preciso se l’ho adorata (forse in alcuni brevi momenti) o mi sono soltanto limitato ad apprezzarla e seguirla con interesse. Le otto puntate di circa mezzora l’una raccontano una storia abbastanza breve e facile da guardare. 

giovedì 19 marzo 2015

MTC #15

Rieccoci di nuovo. Imperterriti. Ennesimo MTC , ma questa volta eseguo la peggior prova della stagione. Troppo stanco ed affaticato, evidentemente si sono accumulate tutte le partite precedenti. Un po' come quei giocatori che si ritrovano a fare più competizioni con turni settimanali. Immaginate Paul Gascoigne a dover faticare tutti i santi giorni sul prato verde e macinare chilometri e chilometri. Ecco lui è uno dei miei modelli da seguire. Nonostante la mia scarsa prestazione ci imponiamo per 7 - 3 contro la squadra più fallosa della storia. Peggio degli elbani. Porto a casa comunque una rete, un assist ed un palo di tacco. Per fortuna la prossima settimana sono di secondo e mi riposo. Nota extra: la Roma può puntare a vincere il Campionato adesso.

mercoledì 18 marzo 2015

Borussia Dortmund 0 - Juventus 3

Pronti, attenti, via e si va in vantaggio. Ci pensa Tevez. Rete "ccezionale" che arriva forse troppo presto, ma mette in chiara difficoltà la squadra tedesca: devono segnare tre volte per poter passare. Primo tempo di sofferenza, che aumenta con l'uscita per infortunio di Pogba. Dentro il freddo Barzagli e si cambia modulo: nessuno dei bianconeri riesce a recepirlo e siamo schiacciati dietro la linea del pallone. Buffon non corre alcun pericolo, e tutti i bianconeri si comportano in maniera attenta e disciplinata pur non riuscendo a giocare. Il secondo tempo racconta invece un'altra storia. Organizzati e spumeggianti teniamo il campo ed il pallino del gioco, provando a più riprese a raddoppiare. Ci riusciamo con morata e qui la partita si chiude definitivamente: nessuna speranza per gli avversari. Ecco poi il terzo gol, firmato ancora Tevez. Turno passato, lezione di calcio ai tedeschi che possono starci solo a guardare. Onore e merito per la Juventus che comunque vada è tra le migliori otto. Ci rivediamo ai quarti, con una carica ed una grinta degne delle grandi squadre.

martedì 17 marzo 2015

L'Uomo Delle Stelle (1995)


Regia: Giuseppe Tornatore
Anno: 1995
Titolo originale: L'Uomo Delle Stelle
Voto: 7/10
Pagina di IMDB (7.3)
Pagina di I Check Movies
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Joe Morelli (Sergio Castellitto) è un truffatore, di quelli della peggior specie. Perchè lui è l'uomo delle stelle, un venditore di sogni. Lo fa nella Sicilia del dopoguerra, ignorante e speranzosa,approfittandosi dei più deboli. Il gioco è semplice, la truffa non ha risvolti all'apparenza drammatici o troppo negativi. Ma lo strazio con cui Tornatore riesce a raccontare la storia di Beata (Tiziana Lodato) che si attacca ad un sogno per evadere e poi si ritrova la vita semplicemente rovinata, è un qualcosa di veramente toccante. Sa, inoltre, andare oltre il valore personale e soggettivo del racconto, incastrando la trama in una cornice, quella sicula, che non si limita ad essere un mero pretesto. L'umanità dei personaggi scoperti e ritrovati da Morelli, la loro elegante semplicità, la loro sincerità nell'apparire e nel mostrarsi di fronte ad una telecamera, non solo simbolo e strumento di successo. Un disagio portato sul grande schermo che evidenzia le difficoltà di una terra povera ed ancora sconvolta, arretrata da essere vittima del primo farabutto che ci capita. Insomma, al di là di tutto quello che posso stare a scrivere, sul contesto sociale, sulla fotografia che ci porta indietro di anni, sulle musiche di Morricone, sulla suggestività e l'improvvisazione, resta che mi è piaciuto molto e riesco a trovare Castellitto un grande per raffigurare certi personaggi al limite dello squallido.

lunedì 16 marzo 2015

Frenzy (1972)


Regia: Alfred Hitchcock
Anno: 1972
Titolo originale: Frenzy
Voto: 6/10
Pagina di IMDB (7.5)
Pagina di I Check Movies
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Il maestro Alfred Hitchcock  torna a girare nella sua Londra un thriller forte ed elegante con l'ausilio di attori meno di alto grido rispetto al solito. Porta così sul grande schermo il fascino del serial killer, in quella stessa città che ha dato i natali al più famoso di tutti: Jack Lo Squartatore. E' un tema horror che tiene alto l'interesse dello spettatore, e sebbene si sappia già chi è colui che commette gli atroci atti di violenza, il regista gioca molto sulla presentazione dei personaggi principali, soprattutto sullo sventurato Blaney (Jon Finch): l'uomo giusto al momento sbagliato nel posto sbagliato. Tutti gli indizi portano ad incastrarlo, mentre il vero colpevole (Barry Foster) finge di essergli amico. La teatrali degli attori però a mio avviso non riesce a dare la corretta visione esplicita degli omicidi. Sebbene per l'epoca la morte mostrata in quel modo potesse essere di un certo impatto (il volto bloccato in una smorfia terrificante con la lingua di fuori), ritengo che la scena del tentato (?) stupro potesse essere meno accennata. Ad ogni modo dei due omicidi presentati nella pellicola si nota ancora una volta la maestria del regista: il primo raccontato con dovizia di particolari, primi piani, più sequenze repentine, il secondo lasciato all'immaginazione dello spettatore grazie alla telecamera che si allontana senza interruzioni dal luogo del misfatto. Altro punto di forza è la vena ironica che contraddistingue il thriller. Questa si presenta in due livelli, uno esplicito e divertente che vede essenzialmente la moglie e l'ispettore in simpatici teatrini culinari e gastronomici in cui il gentil sesso, grazie alla propria intuizione, può spazzar via indagini meticolose e prove schiaccianti. Il secondo livello è quello più comunemente british, sottile ed azzardato, che vede nelle battute di Foster delle anticipazioni dei fatti in maniera molto macabra ed astuta. Così come tutta la sequenza all'interno del camion con il corpo senza vita di Babs (Anna Massey), le patate e la paura di venire scoperto. Un mix terrificante di horror e comicità nera che trasformano una scena "normale" in un pezzo cult del cinema.

domenica 15 marzo 2015

Alcatel OneTouch Pop C2

Certe volte può servire come smartphone di riserva, per ogni evenienza uno di quelli di fascia bassa, da battaglia insomma. Mi sarebbe interessato provare il Motorola Moto E , ma essendo sempre vicino ai 100 euro e cercando un prodotto dal costo ancora minore, la scelta è andata su Alcatel OneTouch Pop C2. E' un entry level che si presenta con dimensioni ridotte, di quelli che si usano facilmente con una mano sola, come ai vecchi tempi. Il dislpay da 4" è TFT ed al tatto si sente enormemente la differenza con quelli più blasonati. Anche la risposta ai comandi non è immediata, mentre la qualità (480x800 pixel e 233 ppi) risulta accettabile. Al suo interno risiede un processore dual core da 1.3 GHz, 512 MB di RAM ed una memoria interna di appena 4 GB, espandibile di ulteriori 32 con microSD. Nel complesso quindi non male, per un oggetto che deve avere il solo compito di fare da riserva. La batteria da 1300 mAh è decisamente poco prestante anche se disattivando GPS e mantenendo una gestione di risparmio energetico si copre tutta la giornata. Vorrei vedere se non fosse altrimenti... Di veramente vergognoso c'è invece la fotocamera posteriore da 3 megapixel, che è una cosa al pari dei vecchi Nokia pre rivoluzione industriale. Ha alcune features tra cui HDR e panoramica, ma mi ci viene quasi da piangere. Se non fosse per il prezzo ci sarebbe da sbatterlo nel muro, ed invece, il lato software non è da buttare. Parte, e probabilmente resterà così con un Jelly Bean 4.2.2, brandizzato Wind ed alcune app che oserei definire all'ultimo grido. La tastiera in dotazione tra l'altro è la swiftkey, ha Pic Say, , Deezer, un file manager, Skype, Shazam e tanto altro. Per davvero. Quindi consci del fatto che sotto i 60 euro quasi sicuramente avete tra le mani un troiaio, se siete ultra pensionati o semplicemente volte uno smartphone da battaglia, questo Alcatel non è poi così male. Forse qualche prodotto cinese c'è a meno, ma troppo complicato averlo immediatamente.

sabato 14 marzo 2015

Palermo 0 - Juventus 1

Partita prevedibilmente soporifera che segna ancora una volta la distanza tra la Juventus del girone di andata e quella del girone di ritorno. Turn over sacrosanto, ma neanche esagerato che evidenzia i limiti delle seconde linee. La testa è inevitabilmente a Dortmund e nonostante serve tenere le distanze dai secondi, il tesoretto accumulato è abbastanza ricco da poter stare tranquilli. Tutti fanno il compitino senza esagerare, ma si evidenzia la voglia di fare la partita e non essere a Palermo per cercare un comodo pareggino. Mai un pericolo e davvero Buffon sbadiglia più di chi guarda la partita da casa. Pur non essendo di quelle esagerate che partono a mille, la rete la si trova e restiamo senza subire gol per il secondo turno consecutivo, torniamo a ribadire lo strapotere bianconero anche fuori casa diamo un ulteriore giro alla cassaforte per lo Scudetto. Salutate la capolista.

MTC Alt. #1

Non solo noi abbiamo un MTC. Anche tutti gli altri, decine, centinaia, migliaia, milioni di miliardi di non più estremamente giovani che si ritrovano nei campetti di tutto il mondo a tirare due calci al pallone. E' roba da pazzi, per chi come me ha fatto del panda il suo animale sacro, accettare la sfida e presentarsi al campo (lacriminuccia: quello delle scuole medie) per la seconda volta in appena tre giorni. Ieri mi cedeva il ginocchio a dire la verità ed ho pregato affinchè non venisse raggiunto il numero per giocare. Ma il dio dello Sport mi ha lanciato un segnale e messo alla prova. Campo duro (palestra) al limite del battimuro, porte arrangiate senza reti e compagni che inizialmente devono capire che il mio non è uno stare fermo laggiù, ma un marcare stretto il territorio e tenere la posizione. L'affanno e la fatica si fanno sentire fin dai primissimi secondi: ho puntato tutto nei cinque minuti finali in cui ho dato il massimo. Anche Nicola Berti ha avuto il suo momento di notorietà. Ho perso l'uso delle gambe, ma due reti vanno a segno e vinciamo. Ecco di nuovo le statistiche della mia corsa:

I 400 Colpi (1959)


Regia: Francois Truffaut
Anno: 1959
Titolo originale: Les Quatre Cents Coups
Voto: 7/10
Pagina di IMDB (8.2)
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Ancora Truffaut, con il suo primo lungometraggio. E meno male ho potuto vederlo, quanto mi ero perso finora! Uno di quelli che peraltro piacciano a me: l'infanzia incompresa, una ritica alla famiglia ed alle istituzioni scolastiche, protagonisti molto giovani.L'adolescenza vista come una sorta di sofferente ribellione contro valori forti, ma buoni soltanto all'apparenza. I conflitti interiori che vengono fuori in quell'età che sta a metà tra l'infanzia e la maturità. Il protagonista Antoine Doinel (Jean-Pierre Leaud) ha undici - dodici anni ed è una sorta di alter ego del regista, che poi spero di poter apprezzare anche nelle altre sue pellicole. Truffaut pone l'accento non solo sulla figura del ragazzino, ma anche sull'incapacità degli adulti, che siano genitori incapaci o maestri autoritari, di capire i cambiamenti, i bisogni e le necessità che si fanno largo nelle nuovissime generazioni. A salvare chi resta da solo, abbandonato dalle istituzioni, resta l'amicizia: sentimento principe e genuino presente in tutta la storia. Antoine è quasi un peso per i genitori, che non riescono ad amarla, sebbene l'evolversi della trama sia più un insieme di incomprensioni che di crudeltà. Del resto lui ci mette del suo: fa sale a scuola, non studia, sottrae del denaro e inizia a compiere una sequela di marachelle (da qui il titolo originale francese, tradotto tremendamente alla lettera in italiano) che pare interminabile e sfociano quasi nella delinquenza. Tutto, dalla fotografia scelta, alle ambientazioni serve a ricordare i momenti difficili che il ragazzino sta vivendo: la casa angusta con il letto all'entrata, la classe dominata, le vie buie di Parigi. Tutto questo assieme ad un'educazione che non riesce a fare il suo dovere, troppo severa ed anche troppo scostante. Il fallimento di una generazione, quella adulta che non sa come comportarsi, nonostante voglia imporsi. E la scena finale, verso il mare, verso la libertà. Basterebbe solo questa lunga sequenza a ripagare del biglietto. Commovente, forte, apprezzabile in ogni contesto.

venerdì 13 marzo 2015

Need For Speed (2014)


Regia: Scott Waugh
Anno: 2014
Titolo originale: Need For Speed
Voto: 4/10
Pagina di IMDB (6.6)
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Broom, broom, broom. Sì, il film è tutto così, e da qualcosa che si ispira al celebre video gioco della Electronic Arts è difficile aspettarsi altro. Per questo, sebbene non sia nulla di eccezionale, anzi siamo all'opposto, chi lo guarda sa già in che genere di boiata va ad infilarsi. Però oltre al 90% di corse ed inseguimenti sulle quattro ruote c'è almeno la buona volontà di mettere dentro altro. E non è una parvenza: la pellicola aveva bisogno di uno script e questo è arrivato. Il protagonista (Aaron Paul già visto in Breaking Bad) fa il meccanico, ha qualche problema di soldi, fa le gare clandestine e vuole giustizia per la morte del suo amico. Tutto scontato, strappalacrime (LOL) e mostruosamente falso, ma qualcosa da seguire c'è se vogliamo. Poi tutto il resto è come un enorme videogioco con i vari step prima della gara finale. Tante inquadrature mitiche e moltissima azione. Purtroppo gli inseguimenti e le sfide non aggiungono nulla ad un panorama cinematografico ormai saturo anche per questo genere. Sì, Fast And Furious ha già monopolizzato tutto, giusto per citare una saga composta da numerosi titoli. Insomma, non è che si sia osato molto o troppo di più. Punto di forza, oltre alle varie location, queste sì varie e divertenti, sono le automobili che vengono impegnate: Ford Mustang Shelby, Koenigsegg Agera, Bugatti Veyron, Lamborghini Sesto Elemento, Saleen S7, GTA Spano e McLaren P1. Un po' di carne al fuoco, non male se pensiamo per cosa è nato. Frivolo per tutto il resto.

Easy Rider (1969)


Regia: Dennis Hopper
Anno: 1969
Titolo originale: Easy Rider
Voto: 7/10
Pagina di IMDB (7.4)
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Difficile non conoscere e non restare affascinati da Easy Rider e da tutto ciò che rappresenta. Diretto da Dennis Hopper ed interpretato oltre che dallo stesso regista da Peter Fonda (Capitan America) e Jack Nicholson; narra il viaggio on the road, su due ruote,  attraverso l'America da Los Angeles alla Florida  in totale libertà e spensieratezza.Cult e simbolo senza storie, una moderna pellicola che ha rivoluzionato il modo di fare cinema ad Hollywood . Pezzo da novanta è sicuramente l'apparizione, non troppo prolungata di Jack Nicholson, ma anche la colonna sonora (tra cui anche la celebre Born To Be Wild degli Steppenwolf ha il suo forte perchè, così come le immagini quasi documentaristiche dei paesaggi mozzafiato. La più completa libertà appunto. La strada, le motociclette, i pensieri espressi ad alta voce, le droghe e quel sogno americano del viaggio misto alla ribellione propria di quegli anni (siamo infatti nel 1969). Il contesto culturale è quello ormai celebre della fine degli anni sessanti, cultura di controtendenza e voglia di evasione. Hippie e malavitosi, randagi dai capelli lunghi, spacciatori e drogati, ma si evidenzia quanto non siano loro i cattivi. Il male sta nella diffidenza altrui, nell'imposizione di dettami che stanno lontani dal vivi e lascia vivere.  C'è chi non nuoce a nessuno e va per la sua strada, senza fronzoli o un ideale ben delineato, e chi passa con il furgoncino e spara tanto per fare. Oggi come ieri, una pellicola che diventa un'istituzione.

giovedì 12 marzo 2015

MTC #14

Dopo un mese e mezzo di stop è dura riprendere. Molto dura. Ma duro è il mio secondo nome: "passala, Duro", "tira, Duro" , "corri, Duro". Vabbeh, tralasciando queste inezie, il Fondo prova a presentarsi al completo, ma siccome la costellazione di Orione si è sovrapposta a quella di Pegaso, il Fato vuole che la formazione sia fortemente rimaneggiata. Nonostante #Putinèmorto ha fatto fuori alcuni fondisti attentando alla vita di Elvin, mettendo a lavoro Arrotony ed influenzando con cimurri vari Fatikkio. Amulio ha da spostare l'armadio. Gli avversari possono pure contare su di un portiere di ruolo. Ecco i perchè di questa sconfitta, che vede Funflus e Gianni imporsi con un modesto 7 - 5. Marasma e Turimbo si comportano egregiamente, ed io mantengo la posizione come non mai, però manca il feeling. Riesco a segnare tre reti, e ci tengo a dirlo, per gli amanti delle statistiche. Di certo dopo un lungo stop, credevo di stazionare in posizione orizzontale, ma va bene così, dovevo provare il Mi Band in situazioni estreme. Complimenti ed onore agli avversari, ma non finisce qui. Il Campionato è lungo.

Little Miss Sunshine (2006)


Regia: Jonathan Dayton, Valerie Faris
Anno: 2006
Titolo originale: Little Miss Sunshine
Voto: 6/10
Pagina di IMDB (7.9)
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Fresco, simpatico, nuovo. Un po' quello che ho scritto per Juno, e non a caso si tratta di due pellicole indipendenti che utilizzano un approccio differente dal solito per raccontare storie particolari, ma reali e non troppo lontane dal quotidiano. La doppia regia qui si cimenta nel mostrarci una famiglia che potrebbe essere bislacca ed atipica iniziando fin da principio con una carrellata sui personaggi che la compongono, e che insegue un sogno o se vogliamo un obiettivo, che è quanto di più lontano da ciò che invece dovrebbe loro interessare. Decisamente anticonformisti in tutto, si ritrovano impelagati in una delle più arriviste manifestazioni che possano esistere: miss qualcosa per bambine di sette anni. Se tutto il contesto risulta divertente, all'occorrenza profondo ed intelligente, è questo contrasto surreale che crea secondo me qualche problema alla linearità della trama. Un po' come se i Black Sabbath intraprendessero un viaggio in pulmino di mille miglia per andarsi a battezzare e poi dissacrare tale cerimonia, visto che in fondo a nessuno interessa così tanto. Al di là di questo, viene alla luce la forza della famiglia, generalmente presentata con molti problemi personali e non, in cui tutti si uniscono per il belle della figlioletta. Il viaggio, metaforicamente anche spirituale è lo strumento attraverso il quale questa unione viene rafforzata e le differenze vengono messe da parte. Così come le debolezze ed i problemi non ancora risolti. Una famiglia di perdenti, che riusciranno ad alzare la testa, senza bisogno di seguire i "nove passi". Nel complesso commedia carina e spensierata, a tratti audaci, ma non per questo volgare. Il bluray presenta i seguenti extra, oltre che un audio italiano in DTS 5.1:
  • 2 tipi di commenti interattivi
  • Scene eliminate con commento (8 minuti)
  • Do you wanna talk (1 minuto)
  • Finali alternativi con commento (5 minuti)
  • The making of (18 minuti)
  • We're gonna make it... (3 minuti)
  • Who are the Hoovers? (17 minuti)
  • The music of (10 minuti)
  • Webisodes (25 minuti)
  • Poster gallery
  • Video musicale OST
  • Soundtrack post

martedì 10 marzo 2015

Stargate (1994)


Regia: Roland Emmerich
Anno: 1994
Titolo originale: Stargate
Voto: 7/10
Pagina di IMDB (7.0)
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Se non ricordo male eravamo io, Stauce e il Turimbo. E fuori dal cinema c'erano il Bolo ed il Cuba. Sì, potrei proprio metterci la mano sul fuoco, perchè certi film  non si dimenticano. Per me era un'occasione che attendevo da almeno tre secoli: una pellicola di azione, di avventura e di fantascienza. Insomma una sorta di Indiana Jones  con l'aggiunta di viaggi spaziali ed extraterrestri. Che cosa poteva esserci di più? Praticamente niente, ed infatti, raggiunse presto la status di "uno dei miei film preferiti". Erano ovviamente altri tempi, ma riguardarlo non è che abbia del tutto devastato questa idea, anche se è stata fortemente ridimensionata. Mettiamo da parte il lato nostalgico: complessivamente Emmerich ci propone una buona storia, avvincente e curiosa quanto basta per far salire fin da subito l'interesse. Parte in maniera abbastanza veloce, forse anche troppo, tralasciando e soltanto accennando gli aspetti psicologici dei personaggi, primo tra tutti quello di Kurt Russell. Dicevo veloce perchè, credo che una delle pecche maggiori sia da ricercare nell'assoluta semplicità con cui il linguista archeologo James Spader risolve uno dietro l'altro gli enigmi o le difficoltà teoriche che gli si presentano di fronte. Tutto questo è buono per l'economia del film, difficilmente ci si può annoiare e succede ogni poco qualcosa da seguire con attenzione, ma a discapito del realismo che oggi invece vorremmo. L'ambientazione del tutto particolare fa sì poi che non ci sia neanche bisogno di chissà quale dose massiccia di effetti speciali: si fa il compitino senza esagerare. Un film che è decisamente più adatto ad un pubblico che non abbia troppe pretese, ma che ha sempre il fascino delle mitologia e della fantascienza. Versione bluray vergognosa, audio DTS 5.1 ma senza alcuna pretesa, formato video non eccezionale e nessun extra.

Il Gusto Degli Altri (2000)


Regia: Agnes Jaoui
Anno: 2000
Titolo originale: Le Gout Des Autres
Voto: 5/10
Pagina di IMDB (7.2)
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Il Gusto Degli Altri... Ma non il mio. Ci provo ancora con il cinema francese, questa è la volta di una commedia moderna che vede come protagonisti un uomo d'affari, l'attrice, l'autista, la cameriera e la guardia del corpo. Tutti questi appartengono ad una classe sociale differente anche se in alcuni casi simile: la cerchia di amici e conoscenti di cui fanno parte, il loro modo di pensare ed agire, si scontra e convive con quello degli... altri. Il confronto è inevitabile ed ognuno interagisce a modo suo, all'interno di una commedia divertente, realistica che pone l'accento essenzialmente sul rozzo Castella, apparentemente senza alcun gusto, alcun tipo di cultura, ma dotato di quattrini ed invaghitosi della propria insegnante di inglese, nonchè attrice di teatro. Come ci insegna il film, il gusto è gusto, qualcosa di molto personale che deriva sia dal contesto sociale che si frequenta, sia dalla propria sensibilità che dalla cultura o modo di essere ed essere stati. Il film al tempo stesso, inquadra in maniera abbastanza realistica, l'atto di modificarsi e cambiare per compiacere (o anche per non farlo) gli altri ed arrivare così ad una forzatura o ad una crescita interiore. Tutte scelte o scene che fanno parte del quotidiano e che Agnes Jaoui riesce a trasportare su schermo con la giusta emotività. E visto che i gusti sono gusti...

lunedì 9 marzo 2015

Juventus 1 - Sassuolo 0

Dopo che ci avevano fermati all'andata , dopo che la Roma continua a pareggiare in campionato, dopo la sconfitta interna con la Fiorentina in Coppa Italia, era logico e normale aspettarsi da parte della Juventus un cambio di marci. Che ovviamente non c'è stato se non nel risultato. Il VERo guaio è che anche se avessimo perso, a quello lì non lo avrebbero certo mandato via. Abbiamo gli stessi punti della Roma dell'anno scorso, ma fatichiamo in una maniera incredibile. Spompati, finiti, senza verve. Inutile nascondersi dietro ad un dito. Il risultato è arrivato, non è possibile lamentarsi con un +11 netto rispetto ai secondi, ma la fase calante è senza rimedio adesso. Squadra vecchia, stanca, tatticamente non fa paura a nessuno, mancano gli uomini chiave per poter fare del male. il prossimo anno si fa la fine dell'Inter post Mou. Godiamoci momentaneamente ciò che c'è adesso, ringraziando l'inerzia e poco altro. Salutate la stracapolista!!!

Il Mondo perduto - Jurassic Park (1997)


Regia: Steven Spielberg
Anno: 1997
Titolo originale: The Lost World: Jurassic Park
Voto: 5/10
Pagina di IMDB (6.5)
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Il Mondo Perduto non è esente dalla "maledizione" che colpisce gran parte dei sequel: è decisamente inferiore rispetto al Jurassic Park di quattro anni prima ed a poco serve che alcuni ingredienti che avevo considerato vincenti nella precedente recensione ( Michael Crichton, Steven Spielberg ed effetti speciali) restino invariati. Lo scrittore, senza la spinta cinematografica neanche avrebbe previsto di scrivere un seguito infatti. Non che il prodotto sia da buttare, ma viene meno la componente (fanta)scientifica per lasciare maggiore spazio all'avventura. Ed anche dove si potrebbe osare molto di più con horror e violenza, che non sarebbero stati male all'interno della storia, si finisce per tagliare qua e là a beneficio delle famiglie. Il risultato non è certo esaltante. Perchè se vuoi relegare i dinosauri ad un'attrazione per grandi e piccoli, fai il solito errore dei protagonisti cattivi del film: adrenalina e tensione svaniscono o sono affievolite. Belle e spettacolari molte scene, su questo non si discute, ma eccessivamente lunghe (quella del camper ad esempio) così da concentrare l'attenzione e monopolizzare la dose di adrenalina che dovrebbe invece durare per il resto della pellicola. Ottimi gli effetti speciali, ma gli animaloni li abbiamo già visti quattro anni prima. Le scene di maggiore impatto, vengono perlopiù nascoste da tronchi di albero, porte o automobili. Ed a mio avviso è disastroso. Riesci a ricreare un T-Rex che passeggia per San Diego e sa devastare solo un bus, la cuccetta del cane ed un semaforo. La trama come dicevo è arrangiata per essere avventurosa, am lo stacco tra l'isola e la città è troppo netto così come troppo pregno di errori l'arrivo della nave in baia. Se deve essere spettacoloso almeno che sia fatto con i canoni giusti e corretti: chi ha mangiato l'equipaggio? Questo è solo uno dei nonsense inseriti qua e là per far accrescere una dose di paura poi frenata per doveri di marketing. Per il resto buona la fotografia e gli effetti speciali, ma nonostante tutto non paragonabili al primo. Il bluray ha i seguenti extra:
  • Scene eliminate (7 minuti)
  • Ritrovare The Lost World (28 minuti)
  • Qualcosa è sopravvissuto (16 minuti)
  • Documentari speciali (1 ora e 24 minuti)
  • Dietro le quinte (21 minuti)
  • Archivi fotografici
  • Storyboard
  • Trailer
  • BD Live

Ascensore Per Il Patibolo (1958)


Regia: Louis Malle
Anno: 1958
Titolo originale: Ascenseur Pour L'Echafaud
Voto: 6/10
Pagina di IMDB (8.0)
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Il noir mi affascina, o almeno quello che io presumo sia tale, sebbene a conti fatti abbia visto davvero pochi film di questo genere. Non ci sono dubbi però su questo di Louis Malle , regista francese, che si basa su di una trama semplice e semplicistica, pur andando a sottolineare determinati elementi classici. E' il suo primo lungometraggio, di conseguenza una trama che si basa su di un romanzo non troppo elaborato, può anche starci. Il grosso del lavoro viene fatto in ambito di regia e fotografia: ambientazioni notturne, pensieri espressi ad alta voce, la protagonista (Jeanne Moreau) che vaga solitaria ed affranta... Amore e destino si scontrano, la pellicola si incentra totalmente su personaggi negativi, che per sentimenti (e denaro) commettono un omicidio. Il caso vuole che rocambolescamente vadano ad impicciarsi in guai altrettanto gravi, in maniera tanto fortuita, quanto forzata all'interno della storia. Questa però può essere messa da parte e concentrarsi sui sentimenti, dettati dall'amore, difficile da inseguire e raggiungere, è il modo migliori per gustarsi la pellicola. I due amanti, separati in maniera netta e drastica, dalla telefonata iniziale, si ritrovano soli: uno in balia degli eventi e dei propri errori, l'altra più dinamica , ma altrettanto impotente nei confronti del fato, che alla fine farà di tutto per non farli ricongiungere. L'ascensore e le notturne strade parigine sono due facce della solita claustrofobica medaglia. Impossibile uscire dall'angusto spazio che tiene prigioniero Maurice Ronet ed impossibile per la Moreau trovare il proprio amato (e complice) mentre un'altra coppia, ancora più scellerata, inconsapevolmente rovinerà ancora di più i loro piani. Ad impreziosire il climax ci pensa Miles Davis con la sua tromba che accompagna le passeggiate nell'oscurità

domenica 8 marzo 2015

I Tenenbaum (2001)


Regia: Wes Anderson
Anno: 2001
Titolo originale: The Royal Tenenbaums
Voto: 7/10
Pagina di IMDB (7.6)
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Ho avuto un approccio difficile con Wes Anderson , ma siamo già al suo terzo fil che mi colpisce molto e mi piace sia nella forma che nello sviluppo dei numerosi personaggi. Stilisticamente è qualcosa che resta sicuramente impresso, grazie alle scelte fatte in fase di montaggio e di fotografia con predominanti colori accesi ed in contrasto tra loro, inquadrature mai scontate ed incessanti dettagli presenti per riempire tutto lo spazio disponibile, rallenty continui. Dal punto di vista della tram non posso che appoggiarmi alla traccia de I Cani dedicata al regista. Dei personaggi non se ne salva uno: tutti rigorosamente antipatici o con quel che non li rende amabili a tutti i costi. Eppure ognuno ha il proprio lato non da buttare seppur sotto strati e strati di debolezze. Non esiste il cattivo a tutti i costi, così come non c'è il buono. Anderson presenta una famiglia atipica, strana, ai limiti di quelle da favole (non a caso la suddivisione in capitoli come se si narrasse una storia) e la pone al centro dell'universo. Che poi reciti un dramma o una commedia non è molto chiaro perchè i generi vengono fusi all'interno del film.Una boccata di materiale buono, ben fatto da godersi con un finale da lieto fine che aggiusta in parte le cose ed ha il sapore agrodolce.

venerdì 6 marzo 2015

Tre anni di Google Play: offerte e promozioni

Google Play ha compiuto tre anni e per festeggiare, senza troppo rumore, ha deciso di mettere in promozione alcuni contenuti acquistabili attraverso le sezioni specifiche del suo store. Andando nella pagina dedicata all'iniziativa è possibile vedere di cosa si tratta. Non so quanto tempo durano queste promozioni e neanche se alcune verranno tolte, aggiunte o modificate.  Tra le presenti ho trovato completamente gratuite il film Il Primo Dei Bugiardi in HD (da guardare in streaming o anche da scaricare sul dispositivo) e Ghost Stories dei Coldplay. Questi me li sono già presi, poi completamente gratuito c'è il giochino Racing Rivals con all'interno sconti dell'80% per gli acquisti in app. Al di là di cosa è gratuito o meno (a caval donato non si guarda in bocca) ci sono anche forti sconti su prodotti come Noah a 3,99 invece che 8,99. Vabbeh per me si tratta di prezzi veramente esagerati per essere guardati sul telefono (o volendo su tablet, pc etc etc) vistoc he con poco di più hai un bluray con altro tipo di qualità e di extra. Tutto sommato con tali sconti ci si avvicina ad un prezzo "quasi giusto". Inoltre alcune app di Runtastic come la versione PRO di Corsa e Fitness o Sit-Ups le puoi prendere con 10 centesimi. In rete non mancano i commenti dei soliti scontenti che avrebbero preferito ricevere da Google un bonifico di centomila euro sul proprio conto. Io per ora mi accontento.

giovedì 5 marzo 2015

Juventus 1 - Fiorentina 2

Complimenti alla Fiorentina che arriva a Torino, fa la partita per buona parte della gara e vince meritatamente grazie alla doppietta di un giocatore straordinario (Salah ovviamente) regalatole dal Chelsea. La Juventus dal canto suo ha giocato bene solo a sprazzi e non ha alibi se non quello di avere #noallegri in panchina, il quale non riesce mai a dare le giuste motivazioni a propri giocatori. Che questi siano riserve con la voglia di riscatto o che questi siano titolari inamovibili. Spesso poche idee e poca forza quando c'è bisogno di spingere la palla dentro. Finita la sviolinata sui meriti della Florentia Viola è bene ricordare che questa partite durano 180 minuti e che se la Juventus davvero vuole crederci (e secondo me dovrebbe) ha le possibilità per ribaltare il risultato a Firenze. Serata di giubilo e di sbrodate per gli amici viola che con oggi possono rilassarsi per aver raggiunto l'obiettivo più importante di tutta la loro stagione.

mercoledì 4 marzo 2015

Captain Phillips - Attacco In Mare Aperto (2013)


Regia: Paul Greengrass
Anno: 2013
Titolo originale: Captain Phillips
Voto: 7/10
Pagina di IMDB (7.9)
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Paul Greengrass si cimenta nella trasposizione cinematografica dell’autobiografia (dal nome troppo lungo per essere riportato con gioia) del Capitano Richard Phillips (Tom Hanks) e lo fa in maniera così avvincente che viene ancora una volta chiedermi quanto di reale ci sia nei film basati su fatti reali. Ma questa è un’altra storia, mentre quella raccontata è un mix di intrattenimento impegnato, thriller politico, azione. L’approccio utilizzato è diretto e si limita ad esporre i fatti creando tensione in ogni momento, dall’avvistamento delle barche con i pirati, all’assalto della nave porta container, alla ricerca dell’equipaggio in sala macchine, alla presa in ostaggio del capitano e così via. Mai un momento di pausa, mai un calo di adrenalina. E mai anche una sviolinata patriottica oppure (peggio ancora) una pacca sulla spalla ai pirati terroristi. Il film accontenta essenzialmente tutti perchè non vuole strizzare l’occhio a nessuno in particolare. Si fa ben guardare ed apprezzare grazie anche all’ottima fotografia che si concentra quasi esclusivamente sui primi piani ed ai protagonisti (Tom Hanks su tutti nelle scene finali) che sono decisamente convincenti e reali.  Le ambientazioni che siano chiuse o aperte, illuminate o scure non soffrono assolutamente nulla e restano un’ottima prova di ciò che si riesce a poter mostrare al pubblico, sempre più invogliato a proseguire. Il bluray ha una qualità video eccelsa e non si fa mancare niente neanche per il comparto audio con un DTS-HD High Res Audio anche per la lingua italiana. Gli extra sono composti dal commento del regista ed in un altro documentario (Capting Captain Phillips) della durata di 58 minuti.

martedì 3 marzo 2015

Clerks - Commessi (1994)


Regia: Kevin Smith
Anno: 1994
Titolo originale: Clerks
Voto: 5/10
Pagina di IMDB (7.9)
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Ah il cinema indipendente... Il bianco e nero... Le produzioni a bassissimo costo... Ma non è che per forza debbano piacermi e questo primo lavoro di Kevin Smith ha alti e bassi. Divertenti, dissacranti e politicamente scorrette le gag che ci presenta, ma a conti fatti le vedo solo come piccoli momenti, alcuni abbastanza acuti ad onore del vero, di divertimento. Ovviamente in una pellicola del genere i dialoghi e gli atteggiamenti dei protagonisti restano i punti cardine ed il tutto fa leva sulla situazione disagiata dei due commessi (Broan O'Halloran e Jeff Anderson). Problematiche esistenziali dei giovani che non riescono a trovare la propria via (ma lo vogliono?) e si adagiano su incertezze ed inconsistenze. Punto di maggiori spicco tra i dialoghi è senza dubbio quello sui rapporti sessuali con la fidanzata e le successive allusioni scherzosi da parte di amici e conoscenti. Si nota però che tutto quanto è abbastanza approssimativo ed acerbo, del resto Levin Smith ha 24 anni nel momento in cui gira la pellicola ed interpreta Silent Bob. Da vedere ed apprezzare senza però restarne fortemente affascinati.

lunedì 2 marzo 2015

Roma 1 - Juventus 1

Nunnè ricominciamo a lagnasse e frignà, me raccomanno. E' annata com'è annata, s'era fatto er vantaggio in modo gajardo e poi ce semo fatti recuperà ahò. Li mortacci loro, stibburini. Ahooooooo. Come promesso non mi lamento della partita, sebbene a conti fatti un po' di amaro in bocca possa restare. Gara che ci vede fuori casa a dover gestire le presunte arrembanti folate dinamitarde della seconda in classifica che cercherà con ogni mezzo di conquistare i tre punti. Che sono grintosi lo si nota subito al quindicesimo (secondo) quando De Rossi viene graziato dall'arbitro nonostante un netto fallo da cartellino giallo. Va bene, così però, non ci facciamo intimorire. Sono loro a dover recuperare e fare la partita e noi glielo facciamo fare. Questa volta saggiamente: non sono più la veloce e pungente squadra dell'andata. Si notano i loro limiti in fase di impostazione e raramente si spingono in maniera pericolosa al tiro. Noi invece gestiamo, osserviamo e partiamo di contropiede quando possibile. Facendo sicuramente più danni e più impressione. Arriva poi la rete su punizione di Tevez e siamo undici contro dieci. Da qui iniziamo a sbagliare la gestione loro partano, grazie anche a cambi azzeccati, per poterci raggiungere. Lo fanno e gli ultimi quindici minuti sono di sofferenza per noi. Ma alla fine il pareggino fa parte della loro collezione inutile di risultati. La sinfonia di Coso non ha suonato a dovere, il violino era scordato. Nove punti di distacco che per lo scontro diretto si tramutano in dieci. SALUTATE LA CAPOLISTA perchè il dominio è evidente. La Roma non va oltre ciò che forse è anche troppo per lei. Che tornino a ciucciare il latte dalla lupa. E di nuovo a salutare la capolista.

Finalmente Domenica! (1983)


Regia: Fancois Truffaut
Anno: 1983
Titolo originale: Vivement Dimanche!
Voto: 6/10
Pagina di IMDB (7.3)
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Ecco il mio secondo film di Truffaut : un thriller girato nel 1983 che omaggia e ricalca il noir degli anni cinquanta, utilizzando addirittura un sempre adatto bianco e nero. E' il suo ultimo film ed è difficile pensare cosa possa racchiudere e in cosa possa discostarsi dal suo modo classico di fare cinema, essenzialmente perchè non conosco il regista, avendo saltato per adesso tutta la sua produzione. La trama è un classico elogio alla ricerca degli indizi che serviranno non solo per far uscire allo scoperto il colpevole, ma anche per togliere dai guai l'unico indizio, a seguito di una serie di omicidi che coinvolgono la sfera personale di Jean-Louis Trintignant. A pensarci sarà la bella e capace Fanny Ardant, convincente ed intraprendente segretaria che veste i panni dell'investigatore privato. Tutto, dalle atmosfere ai costumi, ci riporta negli anni cinquanta ed il regista francese sa muovere la camera in maniera sublime mostrandoci dettagli, ed introducendo un personaggio dietro l'altro, anche grotteschi, per creare confusione nello spettatore. Non nascondo che fin dalle prime battute sono riuscito però a scoprire il vero colpevole, e che sono rimasto leggermente deluso dall'evolversi rocambolesco dei fatti nella parte finale, ma è evidente che l'intento sia stato soprattutto quello di ricreare ambienti ed atmosfere che richiamino ad un certo tipo di cinema, piuttosto che concentrarsi sulla trama e la sua evoluzione. Scorre tutto velocemente ed in maniera semplice, nonostante i repentini cambi di registro e l'adozione di nuovi temi da seguire: le quasi due ore passano in maniera rilassata e spensierata. Le parti migliori sono condensate nello stile scelto dal regista e nel timbro che dà a tutta la storia.

domenica 1 marzo 2015

Sky e una serie di disservizi

Premessa: abbonato Sky dal 2010 con tutti i pacchetti e calciodipendete. Martedì scorso si giocava Juventus 2 - Borussia Dortmund 1 e non essendo sicuro di poterla vedere uso l'applicazione Sky Guida TV per metterla in registrazione. Caso vuole invece che arrivi a casa in tempo e possa godermela live. Noto però con una certa nota di fastidio che il Rec non è andato a buon fine. Ok, può succedere, del resto non è la prima volta. Non gli do tutta questa importanza perchè l'importante è guardarsi la partita. Ieri pomeriggio prima di uscire, voglio guardarmi qualche puntata di The Walking Dead che è presente sul MySky. Messaggio di errore di questo tipo: "non puoi accedere all'hard disk, spengi e riaccendi il decoder, se il problema si ripresenta chiama l'assistenza".
  • Ok seguo le istruzioni. Stacco e riattacco l'alimentazione (sia mai che dotino l'apparecchio di un pulsante fisico ON/OFF), ma... la programmazione resta ferma su SkyTG24 e non risponde più dei tasti sul telecomando e neanche di quelli presenti sul decoder. 
  • Rifaccio l'operazione di spegnimento e sempre uguale: bloccato su un canale senza la possibilità di muoversi. 
  • Chiamo così il centro assistenza con un numero vergognosamente a pagamento. Spiego al ragazzo del centro in Albania il problema e ci mettiamo a seguire le "sue" istruzioni che consistono nello staccare nuovamente l'alimentazione. Passano sette minuti (cronometrati anche da lui) ma il decoder resta spento con la luce rossa. Nel frattempo, gentile, mi spiega a grandi linee cosa dovremmo fare una volta che dovesse riprendere a funzionare.
  • Peccato che cada la linea. Provo così a richiamare, ma non c'è verso di ottenere il contatto con un operatore: la voce guida non prevede più il "resta in linea". Dopo cinque volte sono senza parole, e...
  • scrivo una email decisamente dettagliata sulle problematiche, salvo poi scoprire che deve avere un limite di 500 caratteri (senza contatore). 
  • Intanto il decoder si riaccende, ma non si visualizza nessun canale (schermata blu)
  • Il menù interattivo però funziona così provvedo da solo ad eseguire la diagnostica (dice che tutto va bene dopo i test, sebbene l'hard disk non venga letto) ed a fare un aggiornamento di sistema. Passano oltre 15 minuti, si resetta, sembra riaccendersi e poi resta con la lucina rossa
  • In serata vengo contattato da un altro operatore che mi dice di fare ulteriori prove e che se persistono i problemi di portare il decoder ad un centro Sky (io devo partarlo? Bah) e farmelo sostituire. Dovrebbero averlo disponibile. Speriamo. Intanto devo attendere il lunedì
  • Nella notte vado a controllare e si è accesa anche la lucina verde, provo e sembra andare tutto bene (sebbene debba farlo due volte perchè la prima volta non funziona l'audio). Controllo tutto ed anche l'hard disk risulta leggibile, accedo ai miei file.
  • Questa mattina provo di nuovo e schermata blu: nessun servizio, neanche il menù.
Domani lo porterò al centro assistenza, avendo perso un weekend di servizi che invece sto pagando, dopo aver passato del tempo al telefono (a pagamento senza risolvere) e con la certezza che tutto ciò che ho registrato in questi mesi andrà perso. Poi hanno pure il coraggio di aumentare i costi unidirezionalmente.