venerdì 30 settembre 2011

Nuovo Osiris 0.14

Il team di Osiris è felice di annunciare una nuova versione di Osiris. Osiris 0.14 porta numerosi miglioramenti a su tutti i livelli: features, sicurezza, velocità e stabilità. Osiris è un software freeware per la creazione di portali web completamente distribuiti tramite p2p autonomi dai comuni server. Questa release presenta un nuovo sistema di Extensions (con un repository automatico per il download e gli aggiornamenti direttamente da Osiris), il bootstrap DHT, un redesign generale dell'interfaccia utente, supporto alle skin, e molto altro. Questa è anche la prima release disponibile anche per Windows a 64 bit e Mac-OSX, in aggiunta alle attuali Windows 32-bit e Linux (32 e 64 bit). Per una veloce introduzione, potete visionare i nostri Video Tutorials. Chiediamo gentilmente di riportare eventuali problemi nel forum ufficiale. Questa è una nuova release della serie 0.X del progetto Osiris. Confidiamo di non aggiungere features, ma bensì dedicarci a risolvere gli eventuali bug, rilasciando a breve ulteriori versioni di questa serie. Nel frattempo, siamo al lavoro sulla serie 1.X, che sarà completamente Open Source, rilasciata sotto GPL. Un ringraziamento particolare a tutto il team di supporto per il contributo al rilascio di questa versione, grazie!

Hereafter (2010)


Regia: Clint Eastwood
Anno: 2010
Titolo originale: Hereafter
Voto: 4/10
Pagina di IMDB
Pagina di I Check Movies

Lo ho inserito nel genere drammatico, perchè fantasy forse era troppo. Si tratta comunque di una pellicola che tratta in maniera seria il tema della morte, ma con quel velo da ciarlatano che sembra una coperta. Vengono narrate tre storie parallele, che poi si intrecceranno nel finale, di persone che hanno a che fare con la vita nell'Aldilà: una giornalista francese che vive un'esperienza mistica dopo che è sopravvissuta allo tzunami in Asia meridionale; un operaio che fa il sensitivo riuscendo ad avere contatti con le persone morte; un bambino che ha perso il gemello in un incidente , ma questo gli sta sempre vicino salvandolo anche dagli attentai di Londra. Tutti temi serie, ma una storia poco interessante e con uno spessore sottilissimo. Poi sarà che per me le visioni di morti e fantasmi sono delle vere e proprie  buffonate cazzate, quindi il film non lo ho goduto affatto. Finale sdolcinato e ridicolo lontano dal contesto e dallo svolgersi delle tre storie, che peraltro sono anonime e lente. Soprattutto quella della giornalista francese. Insomma un film da buttare via.

giovedì 29 settembre 2011

Carlos Ruiz Zafòn - Marina


Autore: Carlos Ruiz Zafòn
Editore: Mondadori
Pagine: 310
Voto: 4/5
Pagina di Anobii

Trama del libro:

 Barcellona, fine anni Settanta. Óscar Drai è un giovane studente che trascorre gli anni della sua adolescenza in un cupo collegio della città catalana. Colmo di quella dolorosa energia così tipica dell'età, fatta in parti uguali di sogno e insofferenza, Óscar ama allontanarsi non visto dalle soffocanti mura del convitto, per perdersi nel dedalo di vie, ville e palazzi di quartieri che trasudano a ogni angolo storia e mistero. In occasione di una di queste fughe il giovane si lascia rapire da una musica che lo porta fino alle finestre di una casa. All'interno, un antico grammofono suona un'ammaliante canzone per voce e pianoforte. Nel momento in cui sottrae l'oggetto e scappa, è sopraffatto da un gesto che risulta inspiegabile a lui per primo. Qualche giorno dopo tutto gli apparirà tanto chiaro quanto splendidamente misterioso. Tornando sui suoi passi per restituire il maltolto, infatti, Óscar incontra la giovane Marina e il suo enigmatico padre, il pittore Germàn. E niente per lui sarà più come prima. Il suo innato amore per il mistero si intreccerà da quel momento ai segreti inconfessabili del passato di una famiglia e di una Barcellona sempre più amata: segreti che lo spingeranno non solo alla più lunga fuga mai tentata dal detestato collegio, ma anche verso l'irrevocabile fine della sua adolescenza. Scritto prima de "L'ombra del vento" e "Il gioco dell'angelo" questo romanzo ne anticipa i grandi temi: gli enigmi del passato, l'amore per la conoscenza, la bellezza gotica e senza tempo di Barcellona. 

Collegare più account online

Con molti social network o servizi web a disposizione, non è sempre è facile gestire i propri contenuti soprattutto se vogliamo diffonderli e renderli disponibili su più piattaforme. Vomito Ergo Rum ha da sempre pubblicato in automatico i propri articoli anche sulla fan page di facebook e sul mio profilo di Twitter. Inizialmente utilizzavo il servizio Networkedblogs , ma da alcune settimane non funziona correttamente, creando due post identici, di cui il primo con un link corrotto. Di conseguenza i lettori che seguono il primo collegamento non hanno la possibilità di essere reindirizzati correttamente all'articolo. Ho così deciso di usare (anche per Facebook) Twitterfeed. Questo funziona egregiamente su Twiiter, ma sul social network di Mark Zuckerberg manca il pulsante "share" a causa di un aggiornamento API che al momento non lo rende possibile. Le perfezione quindi sembrerebbe non esistere. Ho scoperto da poco però IFTTT : provarlo non costa nulla e promette collegamenti multipli e di vario genere tra decine di servizi. Al momento ho creato della task collegando FeedBurner a tutto il resto. Il servizio è molto utile non solo per diffondere gli articoli, ma anche per collegare vari social 2.0 tra loro: dropbox, flickr, gtalk e così via. Le combinazioni sono molteplici ed attendo con ansia l'integrazione con Google+ in questo modo, forse forse, la perfezione verrà raggiunta.

martedì 27 settembre 2011

R.E.M. - Up


Artista: R.E.M.
Anno: 1998
Tipo album: studio
Numero tracce: 14
Pagina di MusicBrainz

Un cambio di tendenza nella mia collezione musicale, che si allontana pesantemente dal metal o dall'hard rock, ma che non lascia per niente deluso. Oltre che discostarsi dai miei abituali gusti musicali, UP riesce ad essere sperimentale anche per quanto riguarda la produzione dei R.E.M. stessi, avendo caratteristiche prettamente legate all'elettronica ed abbandonando (per forza di cose) una batteria di tipo fisico. Abbiamo quindi un forte uso del sintetizzatore e note decisamente pulite, cristalline, da campionatura. A leggerla così potrebbe sembrare anche quasi un insuccesso, non fosse per le straordinarie chitarre di Peter Buck e per i testi, vere e proprie poesie, che vengono fuori dalla penna di Stipe. Tracce per lo più lente, ma non soffocate, piuttosto introspettive che lasciano spazio a pensieri e parole. Testi impegnati e rassegnati (Sad Professor e The apologist), romantiche dichiarazioni d'amore (con la mia preferita At my most beautiful) , permettono la presenza anche di sonorità più accattivanti (Lotus, Hope e Walk Unafraid). L'elemento elettronico è presente in ogni traccia, pur non oscurando il lavoro di arpeggi, distorsioni e tastiere pure. Un fiume di parole che si susseguono a ritmi riflessivi che nascondono veri e propri capolavori indimenticabili come anche la più conosciuta Daysleeper. L'immediatezza dei pezzi non è il fulcro dell'album, in quanto per apprezzare ottimi lavori spesso ci si deve dedicare ad ascolti più attenti. Ed è proprio per questo che Up piace a dismisura: le tracce iniziano a far parte di te stesso. Un album minimalista se vogliamo, ma che subentra in punta di piedi, onesto ed educato nella (mia) storia musicale.

Il labirinto del Fauno (2006)


Regia: Guillermo Del Toro
Anno: 2006
Titolo originale: El laberinto del fauno
Voto: 7/10
Pagina di IMDB
Pagina di I Check Movies

Un film storico raccontato in maniera decisamente originale ricorrendo ad un'ambientazione fantasy. A mio avviso un azzardo, tanto più che non essendo affine a questo genere inizialmente ho storto il naso più volte. Fortunatamente la pellicola è qualcosa di più di una storia fantastica, anzi è proprio il contrario: è la cruda realtà raccontata attraverso le fantasie di una bambina. Le piccole somiglianze iniziali ed i pochi punti in comune con i vari Narnia o altre avventure per ragazzi, sono messi da parte per la forte ambientazione storica, le immagini violente e crude, la spietatezza di una dittatura, quella franchista, che lascia poco spazio alla speranza. La storia è ambientata nel 1944 in Spagna, in cui Franco ha già vinto la guerra civile, ma si stanno eliminando ad uno ad uno i ribelli. E' qui che le fantasie di una bambina prendono il sopravvento e fanno da cornice ad una realtà in cui padre padrone è un sadico ripieno di un'ottusa crudeltà. Per scelta, come afferma lui stesso. Fotografia sublime, effetti speciali e recitazione un po' meno, ma il punto focale sta proprio nel senso di oppressione che si respira e nella voglia di evasione onnipresente. Non esiste lieto fine, tanto più che la protagonista [SPOILER]

lunedì 26 settembre 2011

Matrix Reloaded (2003)


Regia: Andy Wachowski, Larry Wachowski
Anno: 2003
Titolo originale: The Matrix Reloaded
Voto: 8/10
Pagina di IMDB
Pagina di I Check Movies

Non può essere messo sullo stesso piano del primo Matrix per tanti motivi, ma il mio voto non è troppo distante (arrotondato per eccesso) grazie ad una serie di effetti speciali mai visti prima. Il carattere fantascientifico è sempre molto presente, sebbene prendano piede anche quelli mistici e filosofici. Neo è il superuomo predestinato a grandi imprese, e come vedremo non solo all'interno della matrice. Un virus per le macchine, un salvatore per i ribelli. La preveggenza ed i contatti con personaggi enigmatici del calibro dell'Architetto o del Merovingio si mischiano tra loro portando in superficie termini e situazioni informatiche, ma anche il destino ed il potere di una singola scelta. Tutto il film è esplicativo nelle sue parti dove il dialogo è il protagonista principale: si va avanti a piccoli passi per sentirsi spiegare il mondo di Matrix. La complessità di questo mondo è talmente vasta da lasciare spazio a programmi rinnegati (l'agente Smith), vampiri, fantasmi ed angeli, accettati scientificamente come nel primo avviene per il deja-vu. L'attenzione che rivolgiamo quindi a figure che sono al limite della matrice e vivono in un limbo criptato ed inaccessibile è di puro interesse. Il Merovingio, sua moglie Persephone ed il Fabbricante di Chiavi hanno caratteristiche da fantasy, introdotte in un film di fantascienza. La trama in sè è un po' troppo frazionata, la lente di ingrandimento non si sofferma mai su una singola situazione, per questo potrebbe risultare debole. Almeno rispetto alla prima parte della trilogia. Di sicuro gli effetti speciali sono il punto di forza di tutta la pellicola: dai combattimenti di arti marziali forse anche troppo lunghi, agli inseguimenti in autostrada, dalle esplosioni quasi tridimensionali alle centinaia di copie dell'agente Smith. Insomma un capolavoro da questo punto di vista. Il bluray dispone di un buon Dolby Digital 5.1 e di numerosi extra e contenuti speciali come commenti, documentari ed i sempre presenti dietro le quinte.

domenica 25 settembre 2011

The It Crowd (serie tv) Stagione 4

Alla fine mi ripeto, ma con solo sei puntate a stagione non è facile trovare argomenti nuovi di cui discutere. Soprattutto se la serie in questione, pur particolarmente divertente, non fa niente di realmente innovativo. Inoltre quando ad un certo punto sono i personaggi secondari a prendere il sopravvento, magari c'è da chiedersi quale sia il vero scopo di tutto il telefilm; incentrato solo in parte, e sempre meno, sul mondo dell'IT. Se da un lato gli orizzonti dell'ilarità sono più vasti, dall'altro alcuni possono recepire questa manovra come una sorta di tradimento o come una mancanza di palle degli autori per continuare su temi amati da una cerchia ristretta. Dal canto mio spero che la tendenza del format divertente a tutti i costi venga messa da parte, e si possa riavere un prodotto geek o nerd.

sabato 24 settembre 2011

Titanic (1997)



Regia: James Cameron
Anno: 1997
Titolo originale: Titanic
Voto: 7/10
Pagina di IMDB
Pagina di I Check Movies


Accidenti, son passati quattordici anni ed ancora non lo avevo visto. Inizialmente al solo sentirlo nominare avevo i conati, da tanto era pubblicizzato in ogni luogo ed in ogni attimo. Ragazzine, bambine, mammine, nonnine, donnine di ogni genere che si strappavano i capelli per Leo me l hanno sempre fatta scendere all'inverosimile. C'era chi passava settimane al cinema e sapeva le battute a memoria. Queste cose posso capirle per Ritorno al Futuro o per Guerre Stellare, ma non sono mai riusciuto a concepirle per un divo del cinema. Passano gli anni e non ho mai l'occasione di vederlo: in tv lo trasmettono il sabato o il venerdì sera; a noleggio è quasi impossibile visto che chiunque lo ha già visto e preferisce quindi vedere cose nuove. Potrei scaricarlo, ma non mi viene mai in mente. Finalmente l'occasione capita in vacanza a Londra, dopo una giornata devastante ed una serata piovosa. Visto in lingua originale, ma con sottotitoli in inglese devo dire che si capisce perfettamente, anche per chi non è abituato e non è un fenomeno. L'ambientazione infatti permette lo scandire di vocaboli in un inglese standard, molto pacato e senza contaminazioni. Il film in sè non è propriamente un capolavoro, ma la storia è avvincente con temi di proporzioni mastodontiche che fanno da corollario. La trama si basa sulla storia vera del Titanic e del suo affondamento a causa di un iceberg (e fin qui bella scoperta) , "sporcata" da una storia d'amore strappalacrime e romanticissima con Leonardo Di Caprio e Kate Winslet. Riesce però a non scadere nell'orripilante sentimentalismo che potevo aspettarmi. Anzi, Cameron non tralascia una certa psicologia presente in molti personaggi, anche secondari, non mette da parte le differenze sociali storiche, i timori, le paure, i coraggi. Il fatto che tutto sia fortemente romanzato rende solo più piacevole la visione, aggiungendo pepe e sale in quello che poteva rischiare di divenire un documentario. Musiche ed effetti speciali degni di nota, così come la fotografia che rendono reali diversi tipi di scene. E' infatti il realismo il punto di forza di questa pellicola, che avrei potuto vedere anche qualche anno fa

Geotaggare le proprie fotografie con GeoSetter

Ogni volta che torniamo da una vacanza ci ritroviamo con un certa mole di fotografie da scegliere, rinominare, taggare e geolocalizzare. Servizi web come Flickr o Picasa offrono numerosi strumenti per operare nella più completà autonomia, ma alcune volte è forse più semplice ed immediato utilizzare software creato ad hoc. E' il caso di GeoSetter, programma freeware dalle molte potenzialità. Possiamo soprattutto inserire in ogni foto le coordinate geografiche o il nome del luogo in cui sono state scattate grazie all'integrazione di Google Maps. La completezza delle opzioni può inizialmente mandare in confusione l'utente alle prime armi, ma è tutto molto user friendly. I formati supportati sono molti, si va dai più comuni a quelli specifici delle varie fotocamere in circolazione. Una volta selezionata l'immagine in cui voler inserire i metadati (exif) avremo al fianco anche la mappa geografica per ricerca senza alcun margine di errore il punto preciso da taggare. Possiamo utilizzare la visualizzazione ibrida, satellitare, e così via e modificare più foto contemporaneamente geotaggandole in un determinato luogo.

venerdì 23 settembre 2011

Stephen Gunn - Tiro all'italiana


Autore: Stephen Gunn (Stefano Di Marino)
Editore: Mondadori
Pagine: 285
Voto: 2/5
Pagina di Anobii

Trama del libro:

Chi manovra il micidiale gruppo di fuoco che sta sconvolgendo gli equilibri di Gangland, putrescente città del crimine? Dall’omicidio di un poliziotto dilaga un fiume di sangue rosso come i passamontagna dei killer guidati da un criminale leggendario: l’Uomo Nero. Non c’è scelta per Chance Renard, deve richiamare in azione la sua vecchia squadra. Ma potrebbe essere già troppo tardi. La Divisione Sicurezza Europea ha le prove: l’Italia sta per diventare teatro di uno scontro che coinvolge crimine organizzato, terrorismo mercenario e servizi deviati. Cos’è Omega? Un patto infame? Un ricatto mostruoso? Un piano eversivo? Da Gangland all’Europa centrale sino a un esplosivo finale nel porto di Genova, Chance sarà costretto a destreggiarsi tra alleati al veleno e feroci antagonisti. 

giovedì 22 settembre 2011

Zii dappaura

Sicurezza Paramount era il tormentone iniziale e di certo non poteva che finire in questo modo. Breve resoconto della giornata di oggi: esco di casa e mi scordo la macchina fotografica (le chiavi le aveva Zio Pasticcione a lavoro). Mi reco all' ATM del Tesco Express per ritirare qualche contante ed il dramma umano ha inizio. Sbaglio per due volte il PIN (altre due volte lo avevo toppato domenica) e la carta di credito mi viene mangiata, appetitosamente. Inderogabilmente. Avviso la banca ed i tipi di Cartasì: la sicurezza è Paramount, quindi è bloccata senza nessun appello alcuno. Potrei farla riattivare almeno per gli acquisti online... Ma tant'è che sarebbe inutile per ciò che mi serve. Giornata ombrosa quindi. Ci tuffiamo a Camden Town e trovo un rabbino cingalese che mi scambia cinquanta euro con trentacinque sterline. Un affare (per lui). Questo mi permette un taglio di capelli da Mr. Topper's, visto che già dallo scorso anno ero integrato a Londra. Poi biglietto per il bus, pranzo ed un mini acquisto tra i negozietti tipici, e torno ad essere uno straccione. Nel pomeriggio il pullman per l'aeroporto si presenta con cinquanta minuti di ritardo, va lento come se avesse il freno a mano tirato e si intrufola nel traffico più statico del mondo. Una corsa senza un domani e riusciamo a prendere il volo proprio nel momento in cui parte. Scena da film. Tutto sembra volgere per il meglio, la Ryanair atterra a Pisa addirittura con quindici minuti di anticipo, la valigia non impiega troppo ad essere trovata e prendiamo addirittura il treno per Pisa Centrale. Quello delle 22:20. La coincidenza è alle 22:27. Fottutissimi bastardi di Trenitalia!!! Il nostro treno arriva puntuale, il tempo di cambiare binario e l'altro parte senza aspettarci. Smoccoli vari. Fottuti, dannati e malidetti ancora. Peste vi colga. Bastardi per davvero. Odio Trenitalia. L'ho sempre fatto e sempre lo farò. Miei nemici giurati. Proviamo quindi con il successivo (22:32) per Livorno... Non ce la farà mai a raggiungere l'altro... Infatti mentre arriviamo eccolo che è già partito. Fottuti ancora. Taxi. Un centone, e passa la paura (mentre esce a Campiglia gli si rompe la frizione e temiamo il peggio). Se fosse stato un venerdì 17 la macchina fotografica mi sarebbe caduta e rotta, la carta di credito em la avrebbero rubata ed il taxi avrebbe fatto un incidente. Sono fortunato quindi.

mercoledì 21 settembre 2011

Io v'ammazzo Zii

Siamo quasi giunti al termine della gita. Ebbene si', l'ultimo giorno pieno prima della partenza e' arrivato veloce veloce.  Come tutte le cose belle il tempo passa a ritmi incredibili. Ed una volta tornati in quel di Piomba magari a qualcuno prendera' male, ma non e' detto che sia cosi' a tutti i costi, vero Zio Mattacchione? "A me lo chiedi?". Questa mattina pur concedendoci qualche minuti di riposo in piu' rispetto al solito, ci siamo avviati allo Stanford Bridge, lo stadio dove gioca il Chelsea. Il tipo al banco ddeve comunque aver notato la nostra stanchezza ed averla scambiata per tristezza, in quanto ci ha chiesto se tifavamo l'Inter. La nostra risposta e' stata pronta e schifata. Il tour dello stadio dura circa quaranticinque minuti ed e' proprio un bel vedere per gli amanti dello sport. Il museo invece e' davvero povero, non solo per il fatto che il Chelsea in fin dei conti non ha mai vinto nulla, ma anche per la pochezza di oggettistica varia, magliette, palloni e schede storiche presenti. Tutto sommato, una visita era obbligatoria, almeno alla terza volta in Londra.

martedì 20 settembre 2011

Zii @ Zoo

Zio Bestialotto se ne e' andato. E non ritorna piu'. Ormai e' diventato grande. Da oggi ha realizzato. Spazio ai giovani, il vecchio leone si fa da parte [cit.]. Memori delle sue prodezze animalesche non potevamo che onorare la sua partenza (o dipartita) visitando lo zoo di Londra. Osservando le bestie ci saremo sentiti un po' in sua compagnia. Purtroppo andare allo zoo alla sua apertura non e' la cosa piu' saggia del mondo. Molti animali dormono ancora buon per loro. Non fanno nulla tutto il giorno e c'hanno pure la stanchezza addosso... Li manderei ma un po' a lavoro. Zio Bestialotto quando era ancora dei nostri si alzava presto la mattina e camminava a piu' non posso. Era davvero infaticabile, un vero animale da soma. Un leone che ruggisce nella savana, un'aquila che segue la linea dell'orizzonte, un cobra che attacca la preda. La cattivita' non fa per lui. Meno male ha con se' Dart Vader, l'acquisto del secolo (adesso possiamo svelarlo).

domenica 18 settembre 2011

Zii come d'autunno sugli alberi le foglie

Zii soldiers
Si vis pacem para bellum. Gli  Zii si sono armati e sono partiti; nonostante il treno cancellato per portarci al Bricker Wood Paintball . Indossiamo le nostre mimetiche, la maschera protettiva ed imbracciamo i fucili. Pronti a fare una strage. Un gruppo di miliziani che possono portare terrore anche nelle file dei piu' disparati corpi speciali del mondo. Un addestramento duro, una tempra da uomini freddi spietati. Il gioco perde quel suo senso di finzione, quando ci viene spiegato che il confine tra la vita e la morte e' dato da semplici e piccoli gesti che siamo tenuti a fare. Niente pero' puo' spaventare la truppa piu' pericolosa del Continente, approdata in Inghilterra per non fare prigionieri. Inizialmente gli steps risultano fangosi (anche letteralmente) dato che veniamo inseriti in gruppi gia' formati e le spiegazioni in lingua madre non sono per niente limpide. Un po' di tempo quindi per entrare mentalmente nel sistema delle tattiche d'assalto e di difesa. Caricare, mirare, muoversi nella foresta silenziosamente per colpire senza pieta' gli avversari, temibili, brutti e cattivissimi. Un match dopo l'altro, otto in totale, la guerra si fa sempre piu' interessante e la nostra brama di sangue si impadronisce dei nostri cuori, sanguinari e metodici. Le pallottole fioccano da ogni parte, lambiscono la nostra pelle, ci colpiscono senza fare sconti; c'e' chi viene trivellato, chi tornera' a casa gonfio di lividi, chi alza la mano per la resa, ma viene cacciato come un animale in fuga, chi ha un bernoccolo in testa... Ma sempre pronti a ripartire all'attacco come forsennati. Un qualcosa di veramente possente. La sensazione di togliere il flusso vitale ad un altro uomo, e' qualcosa che ti guarda in faccia, come il rischio di lasciare il proprio culo agli altri.

United Colors Of Zii

La banda degli zii colorati
La seconda giornata a Londra si svolge all'insegna dei colori. Mr. White, Mr. Yellow, Mr. Blue e Mr. Green sono le iene del film girato da questa mattina alla sera. Le ore di riposo ancora una volta si contano sulle dita di una mano mozza, ad esclusione del piu' fortunato Mr. Blue che puo' permettersi un sonno profondo e continuo fino alle due del pomeriggio. Una dormita sensazionale che non ci ha limitato nel nostro percorso culturale. Affiancati da Zio Mattacchione (oggi Mr. Green) ci siamo goduti il Tate Modern. Ho capito che nella mia ignoranza piu' completa certi mangiapane a ufo sarebbero disoccupati. A parte una manciata di Picasso ed un paio di Andy Warhol le opere sono poche, e quelle che non fanno rabbia (tipo una tela completamente rossa, o una schizzata di vernice) non sono un granche'. Vabbeh lascio le inutili polemiche ad altri per proseguire con il racconto della gita.

sabato 17 settembre 2011

Che gli Zii abbiano inizio

La piu' giovane fan di VER
Nemmeno fossimo pelligrini di Santiago.. Siamo invece solo Zii. Questa prima parte della nostra avventura londinese riguarda essenzialmente Zio Cremino e Zio Bestialotto. Partiti ieri sera da Pisa con ritardo della Ryanair incorporato, dopo poco piu' di un milione di ore siamo giunti ad Home 3.0 da Zio Pasticcione e Zia Birbantella. Un vero massacro del sonno con appena due o tre ore di riposo, e nuovamente sveglia per lanciarci alla scoperta dell'Inghilterra. Fin da subito e' venuta fuori la nostra voglia di cultura: levataccia per passare un'intera giornata ai musei. Ma che zii che siamo!! La prima tappa e' stato lo Science Museum dove tra i primi pc, il calcolatore di Bubbage e ottime chicche tipo un Cray, abbiamo ammirato anche decine se non centinaia (vedere le foto per conferma) di opere. Una cosa molto interessante di questo museo e' la interattivita' con molti oggetti presenti nella mostra. Tutta la mattinata si e' consumata in questo modo, fino a che non abbiamo deciso che era l'ora di mettersi in marcia per l'incontro con Zio Paperone.

mercoledì 14 settembre 2011

La banda degli zii è in partenza

Articolo flash, in quanto per colpa di un fastidioso ritornello a lavoro, il tempo a disposizione per un meritato riposo si riduce al niente. Una nuova sortita a Londra è il tema principale che le pagine di VER sapranno raccontarvi in questi giorni, grazie alla rete gentilmente offertaci da colui che ci ospiterà con entusiasmo. Questa volta il gruppo sarà veramente numeroso sebbene non tutti i componenti saranno insieme per la durata complessiva della gita. Casa di Zio Pasticcione sarà quindi messa a dura prova e sempre in festa, già dall'accoglienza che domani sera lui e Zia Birbantella hanno minuziosamente preparato. Partirò da Pisa con Zio Bestialotto e il venerdì ci raggiungerà Zio Mattacchione, notoriamente nato non con una, bensì due camice. Ci sarà anche tempo per un pranzo assieme a Zio Paperone e famiglia dove incontreremo ufficialmente anche la piccola Sofia. A breve aggiornamenti e fotografie. A proposito, io partecipo sotto le spoglie di Zio Cremino in quanto sono in gara come il blogger più buono e dolce del mondo.
Gubbaaaaaaai

lunedì 12 settembre 2011

Il servizio assistenza di Amazon

Grandissimi. Una volta tanto fa davvero piacere avere a che fare con persone attente e disponibili e con un servizio di tutto rispetto. Quasi un anno fa, quando aprì il sito italiano, scrissi un articolo su Amazon. Ero un po' scettico, lo ammetto, ma da gennaio diciamo che non ho potuto più farne a meno. I prezzi ed i tempi di consegna (gratuiti) sono stati quasi sempre imbattibili, tanto che la maggior parte dei miei acquisti online di libri e bluray (ma non solo) è stata monopolizzata. E nonostante la legge Levi sull'editoria anche in questo settembre resta il sito con i prezzi più bassi. Veniamo al dunque però: da diversi mesi è prenotabile il cofanetto di Star Wars ed io ghiottissimo il 9 agosto ho deciso di fare il grande passo. Siamo agli sgoccioli, ed il 13 settembre (domani) dovrebbe arrivare. Ieri a mezzanotte mi arrivano due sms riguardanti la richiesta di autorizzazione per Cartasì. Stesso importo. Ci faccio poco caso sul momento. Salvo poi ricordare che al momento della prenotazione ricevetti due email di conferma. Un piccolo dubbio prende strada. Vado a vedere sul sito lo storico ordini: in effetti Star Wars sembra inserito in una conferma da sola ed in una conferma con altri prodotti (già spediti ed arrivati). E' possibile quindi che per errore e disattenzione quello stesso giorno abbia inavvertitamente confermato per due volte l'acquisto di quel prodotto. Posso cancellare uno dei due direttamente online, ma voglio anche essere sicuro che sia effettivamente così. Quindi cerco il servizio clienti e scopro che oltre la classica modalità via email e via form pre impostato, c'è anche il servizio telefonico. Ok, sai che novità. Ma qui inserisci il tuo numero e loro immediatamente (ed è vero: proprio senza nessuna attesa) ti telefonano da un apparecchio numerato con prefisso e 1234567890. Ganzo. Non stai te a chiamarli (se vuoi puoi farlo al numero verde) ed il tizio, un certo Fabio, è gentile, non scocciato. Controlla velocemente lo status, ti ascolta, capisce al volo, sa di cosa parlo. In neanche due minuti mi conferma il doppio ordine, lo annulla, mi spedisce un'email di conferma. Grandissimi, hanno creato lo stesso rapporto del negozio sotto casa e del commesso premuroso.

domenica 11 settembre 2011

Ten years ago

Foto di Magic Madzik


In memoria di chi 10 anni fa ha perso la vita durante l'attentato terroristico più sanguinoso della storia. Senza differenze di razza, religione, status sociale. Solo vittime.

sabato 10 settembre 2011

Korn - Korn



Artista: Korn
Data: 1994
Tipo Album: studio
Numero tracce: 13
Pagina di MusicBrainz

Questa volta partiamo dal principio. Il primo album dei Korn, il primo album che ho acquistato ed ascoltato. Il primo di un genere (grunge? nu metal?) decisamente difficile da apprezzare e da condividere. Almeno per le mie orecchie che riescono ad apprezzare pienamente solo questo gruppo che con il lavoro omonimo hanno realmente aperto la strada a nuovi orizzonti musicali. Le mie recensioni peccano forse di aspetti negativi, ma questo perchè raramente ho preso degli album che non mi sono piaciuti. Di conseguenza son molto legato ad ogni tipo di ascolto, e con questi brani inizialmente troppo "nuovi ed alternativi" mi son ritagliato un altro pezzo della mia vita. Le nuove sonorità spinte da una rinnovata cattiveria hanno dato respiro al panorama musicale, buttando le basi per una qualcosa di estremamente innovativo che in futuro crescerà in un verso che non ho avuto modo di approfondire o apprezzare. Ma siamo qui con una voce potente che rivaleggia con le chitarre e con periodi lenti e riflessivi, più chiari e limpidi. Testi duri e violenti come il suono che ci raggiunge, ma anche introspettivi così che ci introducono in un certo ambiente. Esagero a parlare di capolavoro? Non lo so, per me se non lo è ci si avvicina molto. Almeno solo per il contributo che hanno dato al cambiamento in atto durante la fine degli anni novanta. Da Blind a Clown, da Shoots and ladders a Daddy abbiamo sorprendenti modi di cantare che per me erano (e sono tuttora) completamente innovativi. Nell'ultima citata si sente anche il pianto di Davis: la traccia autobiografica tratta il tema della violenza sessuale sui minori. Questo diciamo che è un filo conduttore per tutto quanto l album, che come dicevo è veramente forte e crudo. Possiamo vedere questa sorta di concept anche dalla copertina con la ragazzina sull'altalena e l'ombra minacciosa che le sta accanto. Sul retro della cover, la bambina e l'ombra non fanno più parte della fotografia. Davis, il cantante, interpreta ogni canzone con minuziosa dovizia da cui trapelano rabbia e sofferenza, alternate a una voce più serena e tranquilla volta a sottolineare la spensieratezza dell'essere bambino. Il cambio tra limpidezza e urla gutturali sono una delle tante ciliegine sulla torta.

Bubble (2005)


Regia: Steven Soderbergh
Anno: 2006
Titolo originale: Bubble
Voto: 2/10
Pagina di IMDB
Pagina di I Check Movies

Ma basta con queste perdite di tempo Basta con il film ricercato da alternativi cinematografici. Due palle stratosferiche, altro che. Non basta l'alta definizione, non bastano le riprese statiche da più angolazioni, non basta la colonna sonora strimpellata da una chitarra acustica. Basta però con questi pseudo film da intenditori. Ma di che? L' unica cosa positiva è data dalla durata: poco più di un'ora di sofferenza. Tedio allo stato puro, non diluito. Attori quasi muti, che recitano una trama insignificante. Nessun tipo di pathos o di suspense. Vedute della fabbrica di bambole dove i tre operai lavorano. Vedute di una cittadina triste e vuota come le vite raccontate, volutamente esasperate nella loro pochezza. Niente di niente, solo mediocrità. Il tutto è follemente piatto, neanche fosse un documentario sull'apatia e la mancanza di stimoli. L'omicidio poi interessante eh... Ma che c'entra? Neanche il dubbio su chi sia stato. Proprio piatto e vuoto. Alla fine ci si domanda: "e quindi?". Quindi ve lo dico io: un'ora di divano sprecata.

giovedì 8 settembre 2011

Ghost Rider (2007)


Regia: Mark Steven Johnson
Anno: 2007
Titolo orginale: Ghost Rider
Voto: 5/10
Pagina di IMDB
Pagina di I Check Movies

Non sapendo assolutamente niente di fumetti, della Marvel e di Johnny Blaze il film non ha costretto a buttar giù il cucchiaino con la medicina. Può essere il colpo di fortuna dell'ignorante... Di conseguenza non ho nessuna base per fare paragoni relativi alle varie differenze che possono esserci con la storia originale. La fedeltà con il fumetto, proprio per questo, non farà parte della recensione. Capisco che possa essere sbrigativa l'introduzione al personaggio, am lo sappiamo, nel cinema accade spesso. Di certo, dal punto di vista dello spettatore (nelle mie condizioni) la trama si segue bene e si riesce a capire tutto. Riguardo il soggetto in sè, sembra anche interessante. Mi ricorda addirittura il Fantaman della mia infanzia. Peccato però che Cage in questo periodo mi risulta alquanto indigesto: ha veramente un paio di espressioni soltanto. Avrei preferito che gli attori che impersonano i protagonisti nella loro adolescenza restassero quelli per tutto Ghost Rider. Invece abbiamo pure Eva Mendes che non è il massimo. A parte questo gli effetti speciali ci sono, e restano nella norma. Per il 2007 non è niente di particolare, tutte cose già viste. Fuoco, dissolvenze, esplosioni... Wow solo a metà. Con un attore differente che avesse saputo interagire meglio con il personaggio interpretato secondo me il lavoro sarebbe uscito meglio. Manca una certa psicologia ed il tutto sembra estremamente frettoloso.

Brevissima guida a DropBox

Scritta per i membri di Sognando Leggendo, propongo una breve guida su come iscriversi a DropBox. Magari può interessare anche altri che vogliono utilizzare questo sistema di file hosting con la particolarità di sincronizzare cartelle su più computer o dispositivi.

Innanzitutto c'è da spiegare che cosa è DropBox: un servizio di file hosting e sincronizzazione cartelle che può tornare utile per accedere a determinate risorse in modo immediato tra più utenti. E' gestibile sia via software che via web e la sua caratteristica principale è quella di rendere disponibili i files condivisi immediatamente nelle apposite cartelle che risiedo sul pc.


E' possibile inoltre condividere con utenti differenti un numero illimitato di cartelle, che sono sincronizzate tra loro. Qualora io condividessi una cartella con qualcuno di voi, questa verrà sempre aggiornata (previo un collegamento online ad internet) ed all'interno troverete i documenti che decido di rendere disponibili.

Ogni utenti può installare più device su computer differenti, così da avere sempre a propria disposizione determinati files, o accedervi direttamente via web..

Come funziona?

1 - Andate sul sito DropBox: www.dropbox.com e registratevi utilizzando un indirizzo email valido
2 - Scaricate la versione] adatta al vostro sistema operativo (è disponibile anche la versione mobile per smartphone)
3 - Installate il client e collocate la cartella My DropBox dove più preferite (di default mi pare la metta su Documenti o Download per utenti Linux o Windows) accedendo con il proprio nome utente e password: se lo installate su più computer dovrete accedere sempre con i soliti dati.

All'interno della cartella My DropBox vi è la cartella Public: i files al suo interno possono essere condivisi con tutti (se fornirete il link per accedervi) proprio come se fosse la cartella principale di un normale servizio di file hosting.
Tutte le altre cartelle presenti (potete crearne di nuove) possono essere condivise con gruppi di persone oppure essere sincronizzate solo per voi e per i vostri pc.

Per condividere una cartella con un utente selezionatela con il tasto destro del mouse ed utilizzate il menù di Dropbox cliccando sulla voce "share this folder". A questo punto inserite l'indirizzo email della persone o delle persone con cui vorrete condividere i files. Questa riceverà un invito (obbligatoriamente da accettare per il corretto funzionamento) e potrà visualizzare una nuova cartella all'interno del suo DropBox con tutti i files condivisi. Ovviamente all'inizio ci sarà da attendere del tempo per la sincronizzazione in base alla dimensione dei contenuti.

ATTENZIONE: ogni file o cartella può essere modificato, aggiunto o eliminato da tutti coloro che possono accedere. Ogni qualvolta che avverrà una modifica nella cartella condivisa, tale modifica sarà visibile a tutti.

Via web è sempre possibile fare un restore dei dati persi.
Non vi è uno storico con le modifiche effettuate ai files come per il clouding di documenti, ma lo scopo di DropBox è differente.

Dall'interfaccia web è possibile fare tutte le operazioni che potete fare sui vostri pc nel caso dovete accedere da un terminale dove non è installato il client.

La condivisione avviene in maniera automatica sempre nei limiti del vostro accesso ad internet e della banda a disposizione (condividere un pdf sarà immediato: condividerne un miliardo no)
Lo spazio free in dotazione è di 2GB che possono aumentare in svariati modi, soprattutto tramite l'invito di nuovi utenti.

lunedì 5 settembre 2011

C.R.A.Z.Y. (2005)


Regia: Jean-Marc Vallèe
Anno: 2005
Titolo originale: C.R.A.Z.Y.
Voto: 6/10
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Non fate il mio stesso errore basandovi sul titolo e sulla copertina colorata. Avevo voglia di ridere, e credevo si trattasse di una commedia spiritosa o addirittura demenziale. No, sbagliato. E' un film drammatico sulla lenta scoperta della propria identità sessuale da parte di un gay canadese, ambientato tra gli anni sessanta e gli ottanta. CRAZY sta per le iniziali dei cinque fratelli che compongono la famiglia ed è il titolo della canzone di Patsy Cline che ha un ruolo importante nella trama. La pellicola è veramente lenta e l'autore impiega diversi anni per scoprire di essere omosessuale: il film dura altrettanto. Non è la classica storia con checche (passatemi il termine non politicamente corretto) che possono andare di moda, neanche una di quelle strappalacrime con abusi e maltrattamenti razzisti, e neanche un film politico e documentaristico come può essere il capolavoro biografico "Milk". Niente tutto questo: è solo il punto di vista di un ragazzo che non sa che pesci prendere. Non è una battuta. E' un ragazzo che compie il suo itinerario alla scoperta di se stesso. Neanche in maniera troppo cruda. Molto soft, nessuna scena di sesso, nessuna scena pesante. Il tutto avviene sotto gli occhi di un padre un po' poco moderno (deh..) e poco contento della situazione. Impossibile però non dargli torto e condannarlo. Alla fine neanche fa niente di male ed accetta i gusti del figlio (ci mancherebbe) che tardivamente affronta la questione con sè. Quindi al termine del film possiamo anche vedere che  il vecchio detto "meglio buco che bucato" ha un valore importante in quanto il padre fa meno fatica ad accettare il figlio maggiore tossico rispetto a quello gay. Uno però muore di overdose, l altro vive felice e contento. Interessante la colonna sonora con Bowie, Pink Floyd e Rolling Stones.

Whip it (2009)


Regia: Drew Barrymore
Anno: 2009
Titolo originale: Whip it
Voto: 6/10
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Nella prima impresa da regista di Drew Barymore la trama è lontanissima dall'essere originale, anzi possiamo dire di sapere che strada percorrerà il film fin da subito. Classica commedia ambientata in un paese di provincia (nel Texas) dove una ragazzina si ribella in parte alle scelte troppo pressanti dei genitori e preferisce iscriversi di nascosto al campionato di Roller Derby piuttosto che partecipare a concorsi di bellezza molto snob. Inizialmente l'aria che si respira è quasi da lager dove l'apparenza è tutto ed il rapporto con i genitori è quasi infernale. Nel corso del film tutto ciò si affievolisce molto, andando su un piano maggiormente umano. La voglia di arrivare, il rispetto, l'amore per uno sport, l'uscire dai soliti schemi, le delusioni d'amore vengono raccontati con semplicità e la leggerezza tipica di questo genere. Grandissima però, ancora una volta, quella che è la mia attrice preferita: la canadese Ellen Page. Sempre pacata e giusta, nelle scene ilari o tristi si comporta decisamente bene. La sua faccia pulita ed ingenua sa modificarsi all'occorrenza per essere più dura o pronta al pianto. Forse sono troppo di parte, ma grazie a lei film anonimi come questo possono avere quel tocco in più che li rende godibili.

domenica 4 settembre 2011

Savatage - Edge of Thorns


Autore: Savatage
Anno: 1993
Tipo album: studio
Numero tracce: 14 (13 + acoustic bonus track)
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Per la musica non vado in ordine cronologico, e neanche inserisco subito i miei preferiti, e ci sta che non vada neanche a caso. C'è una mano invisibile che preme il play e tutto il resto viene da sè. I Savatage per un bel periodo hanno monopolizzato le mie orecchie e devo fare uno sforzo sovrumano  per trovare qualcosa di loro che non mi piaccia. Con Edge of Thorns erano già arrivati gli enormi successi che li hanno catapultati nell'Olimpo dell' heavy metal. E' un album molto particolare, di quelli che riletti a distanza di anni ti creano un magone interiore ed hanno un valore simbolico eccezionale. E' l'ultimo in cui ha suonato Criss Oliva, prima dell'incidente stradale in cui è morto, ed il primo in cui manca alla voce il fratello Jon, presente però alle tastiere. La conduzione familiare che è stata un caposaldo del gruppo è venuta meno, ma non è mai avvenuto il declino. Di sicuro se i due fratelli avessero continuato a lavorare, suonare e cantare insieme, il successo sarebbe stato mondiale. Il fato non ha voluto ciò. Stevens alla voce risulterà però una gradita sorpresa ed un'esperienza senza alcun tipo di rammarico o rimorso: voce potente, sebbene un po' più melodica di quella di Jon Oliva. Quindi non è successo come per la sostituzione di Dickinson con Bayley tanto per intenderci. Qualche arrangiamento c'è stato, ma nessuno stravolgimento. Una costante che possiamo trovare in tutte le composizioni è la perfetta fusione e sincronia tra tastiere e chitarre. Le introduzioni di piano (vedi ad esempio proprio la title track o  Exit Music) o quelle di chitarra ed arpeggi o ancora create dal cantato (All that I bleed), servono poi a lanciare un sound più cattivo e pieno. Nell'album non mancano i capolavori da diversi punti di vista. Ritmicità e cori, voci che si frappongono a riff , un basso di quelli ignoranti che non può non estasiare ed i colpi di batteria un po' diversi da solito ma che riempono la sala musicale. Gli assoli non mancano e possiamo stabilire che Criss Oliva è un dio (può darsi che sia il lavoro in cui dà del suo meglio, prima della triste scomparsa) e che la scelta dello sconosciuto Stevens è la più azzeccata della storia (ascoltate Conversation Piece), poichè sembra che si trovino alla grande. La sua non è un'imitazione è solo un essersi integrato a musica e testi in modo sublime. Nella versione che ho del cd vi è anche la versione acustica della loro canzone più conosciuta: Believe. Altro capolavoro in una versione da brivido. Puro metal che lascia spazio ad un progressive dove le ballate non fanno storcere il naso. Grazie Savatage.

sabato 3 settembre 2011

Departures (2008)


Regia: Yojiro Takita
Anno: 2008
Titolo originale: Okuribito (おくりびと)
Voto: 5/10
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Come film in sè non è niente di particolare, non bello sicuramente, ma neanche bruttissimo. Decisamente lungo e noioso però, questo sì. Colpa della lentezza disarmante e della mancanza di contenuti interessanti, neanche dal punto di vista fotografico. Una storia insomma che potrebbe prendere il sei politico. Peccato che poi intervenga il mio giudizio personale sulla trama che ho trovato orribile. Colpa della mia poca praticità con la cultura nipponica? Può darsi, ma il parere essendo soggettivo, non può essere messo da parte. E' la storia di un violoncellista che si ritrova disoccupato e diventa un tanatoesteta, ovvero il tipo delle pompe funebri che prepara il morto prima (o durante) il funerale. Siccome i giapponesi, nonostante la loro parvenza occidentale, sono decisamente ottusi e superstiziosi, la pellicola si concentra in quasi tutta la sua durata sul fatto che questo sia un lavoro vergognoso e disonorevole. Non ne capisco il motivo sinceramente, a parte la mancanza di rispetto nei confronti di una professione che giudico normale. Una sorta di bieco razzismo senza alcuno scopo. Hai voglia a fare dieci inchini al minuto, ma se poi disprezzi addirittura chi tocca un morto hai qualcosa nella tua testolina che non va. E non diciamo che sono particolarità della loro cultura perchè fino a che si tratta (mi riferisco al film) di suonare uno strumento occidentale o di vestirsi i giacca e camicia tutto ok... Poi il tabù della cerimonia con l'additamento di chi compie la vestizione fa preoccupare. Vabbeh, diciamo pure che loro sono così e che va bene. Resta poi la parte del padre che muore, un padre mai visto ed odiato e.... perdonato dopo che è morto. Boh, dai io gli Oscar li darei in un altro modo.

venerdì 2 settembre 2011

La legge Levi sull'editoria

Eccoci, passato il primo settembre, siamo abbondantemente entrati in pieno regime dittatoriale per quanto riguarda il commercio di libri nuovi. Ricardo Franco Levi non è nuovo ad idee liberticide di puro stampo stalinista. Si è già reso popolare e famoso con il Disegno di legge Levi - Prodi che prevedeva la fucilazione, tra gli altri, di tutti i blogger ed una pira per l'informazione che circola su internet. Adesso ecco che in Italia si introduce una manovra che in teoria ha lo scopo di salvare i librai, ma in pratica è un ulteriore macigno per i già pochi lettori del nostro Paese. L'applicazione degli sconti da parte di chi vende un libro è limitata al 15%, così da non favorire i grandi gruppi (soprattutto quelli online vedi Amazon, IBS o Webster) e mettere tutti sullo stesso piano. Il consumatore alla fine, come sempre,. sarà colui che ci perderà maggiormente. I costi di acquisto da parte dei grandi distributori saranno sempre minori rispetto a quelli del piccolo libraio, con o senza sconto. Il franchising ed i negozi online continueranno ad essere avvantaggiati in quanto il loro potere di acquisto resterà come sempre maggiore. Ma questo non vale solo per i libri. Vale anche per le Coop o i supermercati che fanno concorrenza al fruttivendolo o al negozietto a conduzione familiare, ed è sempre esistito. Levi proporrà una tassa sul francobollo virtuale visto che la gente ama scambiarsi email o cartoline digitali invece di andare al tabacchino? I libri secondo me saranno sempre meno accessibili, per una nazione di poeti dove però la lettura è all'ultimo posto tra gli interessi ed i piaceri quotidiani. Niente IVA al 4% quindi per invogliare la circolazione della cultura, quanto piuttosto una manovra che ha il sapore di Fahrenheit 451 . Amazon dal canto suo non esiste solo nella versione .it ed i libri nella nostra lingua possiamo trovarli anche in Germania o nel Regno Unito (salvo avere maggiori spese di spedizione). Inoltre sarà possibile scegliere anche in un vasto catalogo di libri usati. Sarà illegale anche quello prima o poi?

La 25ª ora (2002)


Regia: Spike Lee
Anno: 2002
Titolo originale: 25th hour
Voto: 8/10
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La vita non è uno scherzo. Mai. Se da una parte ho perculeggiato quella sorta di mantra alla fine di The Big Kahuna qui mi sento in dovere di filosofeggiare. La vita è una, ci dice Spike Lee, e dobbiamo trattarla bene, non dobbiamo bruciarcela e vederla dissolvere. Per quanto mi riguarda, uno dei migliori film drammatici di sempre. E non sono un estimatore di questo regista. Difficilmente però resto deluso dalle prove di Edward Norton, qui nei panni di uno spacciatore di droga che, pizzicato, dovrà scontare sette anni di carcere. La prigione fa paura a tutti, non importa quale sia il background sociale e di che pellaccia dura siamo fatti. Tutto si svolge, con l'ausilio di brevi e sporadici flashback, nella vigilia dell'incarcerazione di Monty. Tra rimorsi, rimpianti, pentimenti. Ogni singolo dialogo è creato ad hoc sia che si parli di amicizia, di fiducia, di amore o di piccoli problemi quotidiani. Nessun personaggio del film risulta debole, ognuno ha una sua psicologia ed una caratterizzazione realistica. Tutto il film è vero, lo si può quasi toccare con mano. Una New York post 11 settembre, con tanto di Ground Zero,  è una cornice quanto mai emblematica dove Lee riesce ad inserire stralci della moderna vita della Mela. Sì, NY è un ennesimo personaggio non inserito nel cast, ma che fa la sua parte con devozione e si inchina a raccogliere gli applausi. Penso che ogni frame della pellicola sia stato studiato nei minimi particolari: dalla locandina di Newman in Cool hand Luke (Nick mano fredda) alle effigi dei vigili del fuoco, dalla Wall Street cinica e azzardosa ai sensi di colpa del professore dopo il bacio alla studentessa. Ogni cosa ripeto, sta al posto giusto. Rifarsi una vita è un lusso che nella realtà non ci possiamo permettere, se non nella venticinquesima ora, quella onirica, colma di "se..." e condizionali. Da palpitazione tutti i dialoghi, ma anche i silenzi. Memorabile il monologo pseudo razzista di fronte allo specchio del bagno che rappresenta tutta l'arrendevolezza del protagonista:

giovedì 1 settembre 2011

Agile Lock per cambiare la Lockscreen di HTC Sense

Sono passate diverse settimane dall'ultimo articolo riguardante Android non per mancanza di interesse, ma perchè dopo la corsa all'oro applicazione dei primi mesi, si raggiunge un certa pace dei sensi avendo scaricato e caricato tutto ciò che effettivamente occorre. Di tanto in tanto però è bello rimettersi alla ricerca di qualche novità da poter utilizzare. I possessori di smartphone HTC che sono stanchi del vecchio lockscreen ed intendono cambiare o provare delle alternative possono farlo provando numerosi sistemi. Di certo, quello che fa più "gola" al momento è il sistema di sblocco di HTC Sense 3.0 , ma non tutti sono aggiornati a questa versione. Ci viene in aiuto Agile Lock che per 0.99 euro (vi è anche la versione free, ma decisamente limitata e limitante) permette di utilizzare il nuovo lockscreen. Tra le tante funzioni personalizzabili c'è quella di impostare un'immagine come sfondo, modificare il font, il colore, impostare una password e stabilire delle scorciatoie di tastiera. E' utile anche stabilire cosa visualizzare o meno in fase di sbloccaggio del telefono oppure tenere anche il vecchio lock ed usarli in contemporanea. Su HTC Desire funziona tutto ok. Per scaricarlo potete fare una scansione dell'immagine da me postata.

Nausicaa della Valle del Vento (1984)


Regia: Hayao Miyazaki
Anno: 1984
Titolo originale: Kaze no tani no Naushika (風の谷のナウシカ)
Voto: 7/10 
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C'è molto da dire, ma si rischia di cadere nel mellifluo, nello scontato, nel già letto. Poi su questo genere di anime vi è il pericolo, anche di fare le figuracce. Esiste una cerchia, neppure troppo ristretta, di affezionatissimi fan di Miyazaki che sicuramente conoscono parola per parola ogni dialogo del cartoon (si può dire cartone animato giusto?) ed hanno spulciato ogni frame della pellicola. Dubito che potranno essere clementi con me, qualora mi spingessi in qualcosa di più ardito. Io non sono un intenditore di questo materiale pur essendomi innamorato follemente di Conan, il ragazzo del futuro. Devo dire però che il mio giudizio è estremamente positivo. Parliamo di qualcosa uscito nel 1984 e ci proiettiamo in una storia di fantascienza post apocalittica che è quanto mai attuale sia sul tema dell'ecologia che su quello del pacifismo. Direi che Avatar debba ringraziare Nausicaa no? Il pianeta Terra in cui è ambientata la storia è martoriato dall'abuso che l'uomo ha fatto della tecnologia e della guerra, in epoche ormai lontane, ma continua anche adesso a vivere senza alcun tipo di armonia con al natura e con i popoli che lo abitano. L'insegnamento morale che sta alla base di tutto è talmente semplice che sembra puerile, fine a se stesso, addirittura stupido e stucchevole. Il personaggio di Nausicaa è però talmente positivo che possiamo sorvolare sulla pochezza dei dialoghi e su alcune scene violente, e farlo vedere anche ad un bambino piccolo, che riuscirà a cogliere il messaggio senza problemi. L'adulto invece proverà ad osservare le scene con un certo distacco, ma quasi in maniera subliminale noterà l'utilizzo di energie rinnovabili (quella eolica), la paura del diverso (gli insetti e le piante velenose non sono esseri malvagi sebbene temibili), la fiducia nel chi compie buone azioni (la principessa è amata e rispettata da tutti, non temuta) e così via. Il mondo creato, è un mix di post moderno con civiltà di stampo medievali (principesse, castelli) con una spruzzatina di steampunk. I personaggi sono ben definiti, ed oltre Nausicaa che incarna la bontà della fanciullezza, abbiamo la Regina di Tolmekia che tra alti e bassi è decisamente negativa , e Lord Yupa molti simile al concetto di Grillo Parlante influenzato da Yoda. Abbiamo quindi molti ingredienti di notevole importanza che formano un'opera degna di molti complimenti.