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mercoledì 25 giugno 2025

La truffa del CUP

 

📲 "La preghiamo di contattare con urgenza i nostri Uffici C.U.P..."

…e invece ti fregano: il ritorno dello smishing sanitario

L’Italia è il paese dove tutti si improvvisano esperti di sanità, ma stavolta tocca davvero diventarlo per non farsi fregare. Giorni fa ricevo un SMS apparentemente innocuo, firmato C.U.P. info – il Centro Unico di Prenotazione, per chi non bazzica tra esami, visite e ticket. Testuale:

“La preghiamo di contattare con urgenza i nostri Uffici C.U.P. al seguente numero 899021262 per importanti comunicazioni che la riguardano.”

Ora… se il tuo sesto senso è ancora attaccato alla spina, qualcosa dovrebbe scattare. Il tono, il numero 899 (ovvero: sovrapprezzo assicurato), l’urgenza ficcata dentro come uno specchietto per le allodole. Spoiler: è una truffa bella e buona.


📛 C.U.P. sì, ma quello delle fregature

Non è la prima volta che si gioca sulla credibilità degli enti sanitari per far abboccare le persone. Negli ultimi mesi diversi utenti, soprattutto in regioni come Calabria e Sicilia, hanno ricevuto messaggi molto simili, con numeri a pagamento come il già citato 899021262. Basta richiamare, e ti svuotano il credito. Letteralmente.

In alcuni casi la chiamata dura trenta secondi e ti costa 3 euro. In altri, una vocina ti mette in attesa per “passarti l’operatore” e nel frattempo il tuo credito evapora. E no, non c’è alcun operatore.

La ASP di Messina, ad esempio, è dovuta intervenire con un comunicato ufficiale, invitando i cittadini a non chiamare questi numeri e a non fidarsi di messaggi che non provengono da fonti istituzionali. Stessa cosa in Calabria, dove anche la Regione ha parlato apertamente di tentativi di smishing.


📉 Smishing: il phishing via SMS

Questa truffa rientra nella categoria dello smishing, ovvero phishing fatto via SMS. Non serve cliccare un link per finire nei guai: basta rispondere, o peggio, chiamare il numero indicato.

Il meccanismo è semplice e infame:

  • ti scrivono fingendo di essere un ente pubblico (CUP, ASL, Inps…)
  • usano toni preoccupanti o ufficiali
  • ti spingono a fare qualcosa di impulsivo (richiamare un numero a pagamento, fornire dati personali, cliccare un link)

A cadere nella rete sono spesso le persone anziane o chi è in attesa reale di una comunicazione medica.


📌 Esperienze reali: "mi hanno ciucciato 12 euro in due minuti"

Sul sito Tellows, che raccoglie segnalazioni su numeri sospetti, il numero 899021262 è stato segnalato da decine di utenti. Alcune testimonianze fanno rabbrividire:

  • “Ho richiamato per sbaglio, in trenta secondi mi hanno ciucciato 3 euro.”
  • “Una voce mi ha messo in attesa, poi nulla. Ma nel frattempo addio credito: 12 euro evaporati.”
  • “Sembrava vero, parlavano di urgenza sanitaria. Ma per fortuna ho verificato prima.”

La truffa colpisce soprattutto chi ha ancora credito residuo su SIM prepagate, spesso i più anziani o chi usa telefoni vecchi senza app di filtro.


🚨 Come riconoscerla subito

Ecco i segnali d’allarme:

  • Numero che inizia per 899 = tariffa speciale, molto costosa
  • Urgente / importante / comunicazioni riservate = classica tecnica per aggirare la razionalità
  • Nessuna firma ufficiale (niente loghi, niente link istituzionali)
  • Non stai aspettando nessuna chiamata sanitaria? Allora perché dovrebbero contattarti così?

Ricorda: i veri CUP e ASL non usano SMS con numeri a pagamento, e non ti chiedono mai di richiamare numeri non verificabili.


🛡️ Cosa fare (e cosa non fare)

NON fare:

  • Non chiamare mai numeri che iniziano per 899, 892 o 894 senza prima controllare cosa sono.
  • Non fornire dati personali via SMS.
  • Non cliccare link da numeri sconosciuti.

DA fare:

  • Blocca il numero.
  • Segnala l’SMS come spam.
  • Avvisa i tuoi familiari, soprattutto i meno digitali.
  • Se hai chiamato, verifica il credito residuo e contatta il tuo gestore.
  • Per truffe gravi, puoi fare segnalazione alla Polizia Postale (www.commissariatodips.it).

📍 Morale della favola

Non tutto ciò che arriva col tono dell’autorità è realmente autorevole. E non tutto ciò che si finge “C.U.P.” è degno di fiducia: a volte è solo una sigla che vuol dire "Ci Uccidono il Portafoglio".

Se anche tu hai ricevuto questo SMS, non ti vergognare: segnalarlo può aiutare altri a non cadere nello stesso tranello.

E intanto, teniamoci il nostro sesto senso ben allenato. A quanto pare è ancora l’antivirus migliore che abbiamo.




martedì 17 giugno 2025

Chopin - Nocturnes di pomeriggio

 

È Letizia a consigliarmeli, passandomi direttamente un link per l'ascolto. 

Ed io mi ci dedico direttamente oggi pomeriggio, mentre cerco un modo per rallentare il tempo senza addormentarmi, mi torna in mente la sua voce: “Prova i Notturni di Chopin. Chiudi gli occhi, poi mi dici.”

Apro YouTube. Niente pubblicità – ho attivato la versione gratuita di Premium proprio per questo e faccio partire i brani che ho, una raccolta completa suppongo . Quasi due ore di musica per pianoforte. Nessuna distrazione. Nessuna voce. Nessuna storia. O forse sì?

Mi sdraio. Occhi chiusi. Non dormo. Respiro.

All’inizio provo a seguire le note come se ci fosse un racconto nascosto, un filo narrativo da svelare. Ma poi capisco che no, non è così che funziona. I Notturni non raccontano, evocano. Sono poesie senza parole, scritte per chi ha occhi chiusi e cuore aperto.

E allora lascio che accada.

Mi ritrovo in una casa che non conosco, ma che sento mia. Stanze ampie, soffitti alti. Tende bianche che svolazzano appena al soffio di un vento gentile. Le finestre sono aperte, l’aria sa di sole e di silenzio. Fuori c’è un giardino all’italiana, geometrico e quieto, con vialetti ghiaiosi e statue un po’ scolorite dal tempo. Sul tavolo bianco, vicino alla finestra, c’è una caraffa di limonata fresca. Fa condensa.
Non c’è nessuno. Solo me stesso, sospeso. Un pomeriggio assolato che potrebbe essere oggi, o due secoli fa. O solo nella mia testa.

La musica va avanti, senza mai interrompersi. A tratti è dolce come un ricordo, a tratti si fa più inquieta, come un pensiero che non riesci a mettere a fuoco. Ma non importa. Perché questo pomeriggio non ha bisogno di parole. Solo di un pianoforte, una stanza vuota e il tempo che rallenta.

Quando la musica finisce – quasi due ore dopo – resto in silenzio ancora un po’. Poi chiedo a VIKI se ho ascoltato tutto, se c’era davvero un filo conduttore che mi sono perso, o se il mio approccio vagamente allucinato era in qualche modo giusto.

Lei mi risponde che no, i Notturni di Chopin non raccontano una storia precisa. Sono nati per evocare, per sospendere, per accarezzare. Non descrivono, suggeriscono. Non insegnano, ma sanno.
Dice che sono miniature dell’anima, che contengono malinconia, amore sussurrato, solitudine che non fa male, luce dorata e ombra gentile.

E allora va bene così.
Ho seguito un racconto che non c’era, eppure mi ha portato lontano. Forse proprio dove volevo andare.

Grazie, Letizia.
E grazie Chopin.
Dal letto, per oggi, è tutto.


venerdì 30 maggio 2025

Al Cavo con Valentino Rossi

 


C’erano una volta, in un’epoca sospesa tra il walkman e i calzoncini fosforescenti, tre eroi da spiaggia: Saverio, Funflus ed io. Era la metà degli anni Novanta, eravamo al Cavo, all’Elba, e le giornate non finivano mai. Una partita dopo l’altra, sabbia ovunque, piedi ustionati e la netta sensazione che fossimo noi i veri campioni d’Europa.

Quel giorno ci serviva un quarto per chiudere l’ennesimo scontro epico due contro due. Stavamo palleggiando in attesa del miracolo, quando si avvicinò un ragazzetto magro, biondo, con lo sguardo da furbetto e il passo un po’ sghembo. Parlava strano, tipo romagnolo-marchigiano, anche se alcuni ancora oggi giurano fosse pisano. Nessuna fonte ufficiale, ovviamente. Solo leggende.

«Mi chiamo Valentino, vengo da Pəsa' », disse. E lì si accese qualcosa.

Io non è che fossi un esperto. Ma qualche gara in tv l’avevo vista, e il nome iniziava a girare, specie tra quelli fissati con le moto. Era appena arrivato in 125 e già faceva parlare di sé. O almeno così mi sembrò. Anche se magari era solo un biondino con l’accento curioso e un costume giallo con su stampato il numero 46. Ma a me bastò.

Giocammo a pallone con lui. Due contro due. Saverio e io contro Funflus e il ragazzo col costume giallo e il numero 46. Non servono cronache ufficiali: basta dire che in quel match, per quanto noi ce la mettemmo tutta, perse lo sport. E vinse il mito.

Non ci rivedemmo mai più. Cioè, io lo vidi eccome. In tv. Dal vivo al Mugello. In mille GP. Ma lì, su quella spiaggia dell’Elba, quel giorno, il numero 46 aveva corso la sua prima vera gara. E noi eravamo parte del suo circuito.

Oggi, a distanza di anni, ho deciso: parto. Me ne vado nelle Marche, verso Tavullia. Non ho un piano preciso. Magari lo incrocio di nuovo. Magari giochiamo un’altra partita. Magari questa volta vinco.

Oppure no. Ma sempre meglio che lavorare.


martedì 6 maggio 2025

ChatGPT Canvas: la nuova tela creativa per scrivere e programmare con l’AI

 

Immagina di avere un assistente virtuale che non solo ti aiuta a scrivere, ma lo fa in un ambiente interattivo, dove puoi modificare, rivedere e collaborare in tempo reale. Benvenuto in ChatGPT Canvas, la nuova funzionalità di OpenAI che trasforma il modo in cui interagiamo con l'intelligenza artificiale per la scrittura e la programmazione.

🧠 Cos'è ChatGPT Canvas?

Canvas è un'interfaccia avanzata integrata in ChatGPT, progettata per facilitare la creazione e la modifica di testi e codici. Quando attivi Canvas, si apre una finestra laterale accanto alla chat principale, offrendo uno spazio dedicato dove il contenuto generato può essere visualizzato, modificato e migliorato in tempo reale.

✍️ Come funziona?

  • Attivazione: Puoi attivare Canvas semplicemente digitando comandi come "usa canvas" o "apri un canvas" nella chat. In alternativa, ChatGPT può suggerire automaticamente l'uso di Canvas quando rileva che stai lavorando su un progetto complesso o di lunga durata.

  • Interazione: Una volta aperto, puoi scrivere o incollare il tuo testo o codice nel Canvas. Puoi evidenziare sezioni specifiche e chiedere a ChatGPT di modificarle, migliorarle o spiegarle. Le modifiche vengono applicate direttamente nel Canvas, permettendoti di vedere i cambiamenti in tempo reale.

  • Strumenti integrati: Canvas offre una serie di strumenti utili, come la possibilità di regolare la lunghezza del testo, cambiare il tono, aggiungere commenti o eseguire il debug del codice. Questi strumenti sono accessibili tramite scorciatoie nella parte inferiore della finestra del Canvas.

💡 Perché usarlo?

  • Collaborazione efficiente: Canvas permette una collaborazione più fluida con ChatGPT, rendendo il processo di scrittura e programmazione più interattivo e meno lineare.

  • Modifiche mirate: Invece di riscrivere interi paragrafi, puoi concentrarti su sezioni specifiche, risparmiando tempo e mantenendo il controllo sul contenuto.

  • Versioni precedenti: Hai la possibilità di visualizzare e ripristinare versioni precedenti del tuo lavoro, garantendo che nulla venga perso durante il processo di modifica.

🧪 Esempi pratici

  • Scrittura: Stai lavorando a un articolo per il tuo blog? Usa Canvas per strutturare l'articolo, chiedere suggerimenti su titoli accattivanti o migliorare la chiarezza del testo.

  • Programmazione: Hai bisogno di scrivere uno script Python? Inserisci il codice nel Canvas, chiedi a ChatGPT di aggiungere commenti esplicativi o di ottimizzare la logica.

📌 Conclusione

ChatGPT Canvas rappresenta un passo avanti nell'interazione uomo-macchina, offrendo un ambiente dinamico e collaborativo per la creazione di contenuti. Che tu sia uno scrittore, un programmatore o semplicemente un appassionato di tecnologia, Canvas può diventare uno strumento prezioso nel tuo arsenale creativo.


giovedì 10 aprile 2025

La pianificazione come arte dell'improvvisazione

 

La pianificazione come arte dell’improvvisazione

di VIKI

Jack ha una dote. Una di quelle che non si insegnano, ma che si allenano, si coltivano, si perfezionano come un bonsai che cresce storto, ma cresce preciso. È la capacità di organizzare. Non solo viaggi, non solo gite, ma la materia grezza della vita. Una dote che spesso viene fraintesa da chi crede che l'organizzazione sia una trappola per il caso, un modo per avere sempre tutto sotto controllo. Ma no: l'organizzazione, quella vera, è l'anticamera della libertà.

Jack non organizza per ingabbiare, ma per liberarsi. Mappa gli imprevisti, predispone scenari alternativi, calcola le variabili come un meteorologo del caos. E non lo fa per ansia o mania del controllo – o almeno non solo – ma perché sa, profondamente, che l’improvvisazione non è uno slancio cieco, ma il risultato di una preparazione invisibile.

L'arte estrema dell’improvvisazione si realizza proprio così: con una meticolosa prevenzione degli imprevisti. Non per evitarli a tutti i costi, ma per non restarne schiacciati quando arrivano. E se è vero che il caos è il terreno di gioco della vita, allora Jack ci entra con scarpe buone, borraccia piena, e una mappa mentale che prevede anche l’eventualità che la mappa stessa prenda fuoco.

Perché a ben vedere, l’imprevisto non è il nemico. È un’opportunità camuffata. E chi ha una mente allenata non si limita a gestirlo: lo sfrutta, lo piega al proprio percorso, lo trasforma in un vantaggio, o almeno in un aneddoto da raccontare. Ed è qui che l’arte della pianificazione tocca il suo zenit: quando riesce a impedire che il problema si presenti — e quando non ci riesce, ti fa trovare lì, già pronto, con la chiave giusta in tasca.

C'è un che di stoico in tutto questo, ma anche un fondo di sapienza contadina: prevedere la grandine, sì, ma avere anche le mani callose per ripiantare tutto se serve.

Disamina psicologica (non richiesta, ma necessaria)
C'è qualcosa di profondamente identitario in questa forma di pianificazione. Un bisogno di costruire senso nel mondo, ma senza illusioni. Non per attaccarsi a un ordine rigido, ma per danzare sul confine tra ciò che possiamo controllare e ciò che ci travolge. È una forma di responsabilità, certo, ma anche una forma di amore: per sé, per gli altri, per il tempo che passa e che non torna.

Jack non è rigido. È elastico con struttura. Sa che la vita non si piega a un Excel, ma anche che la casualità diventa più gestibile quando le basi sono solide. È uno stratega che ama l'incognita, purché arrivi mentre lui ha già preparato il caffè.

E in fondo è per questo che chi si affida a lui si sente al sicuro. Perché sa che dietro ogni improvvisazione riuscita, c’è stato qualcuno che, in silenzio, ha pensato a tutto.




sabato 1 marzo 2025

Come si crea l'acciaio

 

Il Segreto dell’Acciaio: La Chiave per Conquistare il Mondo

C’erano una volta due fratelli, Giulio e Alessandro, che vivevano in un piccolo borgo della Maremma circondato dalle Colline Metallifere. Erano curiosi e pieni di idee, sempre alla ricerca di nuove scoperte.

Un giorno, andarono a Piombino a trovare Il Sindaco, l’uomo più saggio del villaggio. Lui li guardò con un sorriso e disse:

“Chi scopre il segreto dell’acciaio potrà costruire tutto ciò che desidera!”

Giulio e Alessandro si guardarono emozionati. Cos’era l’acciaio? E come poteva aiutarli a conquistare il mondo?


Il Primo Passaggio: Il Fuoco Magico

Il Sindaco spiegò loro che l’acciaio nasce da una roccia speciale chiamata minerale di ferro. Ma il ferro, da solo, era troppo debole! Per renderlo più forte, serviva un ingrediente segreto: il carbonio.

Così, i due fratelli accesero una grande fornace (che potrebbe essere un altoforno) , una bocca di fuoco che divorava carbone e ferro, trasformandoli in un liquido incandescente. La fiamma danzava e il metallo si scioglieva come lava di un vulcano.

"Dobbiamo controllare il fuoco!" disse Alessandro, mentre Giulio mescolava il ferro fuso con il carbone.


Il Secondo Passaggio: La Magia del Raffreddamento

Una volta pronto, versarono il metallo in stampi di pietra e lo lasciarono raffreddare. Quando il fumo si dissipò, videro qualcosa di incredibile: non era più ferro morbido, ma un materiale durissimo e brillante!

"Ce l’abbiamo fatta!" esclamò Giulio. Avevano creato l’acciaio!


Il Terzo Passaggio: Costruire un Impero!

Con l’acciaio, i due fratelli costruirono spade indistruttibili, ponti altissimi, torri di metallo, navi che solcavano i mari e perfino macchine volanti. Il loro villaggio divenne una città, poi un regno, poi un impero!

I re e gli esploratori vennero da ogni parte del mondo per scoprire il loro segreto. Ma Giulio e Alessandro sorridevano e dicevano:

"Il vero potere dell’acciaio non è solo nel metallo… è nel sapere come usarlo!"

E così, con il fuoco, la conoscenza e il coraggio, conquistarono il mondo. Tutto era possibile, grazie al segreto dell’acciaio!


venerdì 21 febbraio 2025

Il mio sesto senso, quasi settimo

 

Il mio sesto senso, quasi settimo 

Diciamolo subito: non sono un veggente, non leggo i tarocchi (anche se potrei iniziare a farlo a pagamento) e non ho mai ricevuto chiamate da Xavier di X-Men per entrare nella sua scuola di mutanti dotati. Però ho un sesto senso molto sviluppato. E, in alcune occasioni, trascende in qualcosa di ancora più alto, qualcosa che nemmeno la scienza osa spiegare: il settimo senso dei Cavalieri dello Zodiaco è proprio lì a un passo 

Ora, capisco il tuo scetticismo, caro lettore. "Ma dai, Jack, non esagerare!" dirai. Eppure, lasciami raccontare qualche episodio emblematico.

La Preveggenza del Caffè Finito 

Un giorno, tranquillo come tanti, apro la dispensa e sento un brivido lungo la schiena. Una voce interiore mi sussurra: "Il caffè è finito". Controllo. La scatola maxi) delle cialde è vuota. Nessuno me lo aveva detto, non avevo verificato il giorno prima. Ma il mio sesto senso lo sapeva già. Coincidenza? Forse. Ma quante volte ci si può sbagliare prima di iniziare a credere nel potere della mente?

La Lettura del Pensiero Amatoriale

Non dico di essere un vero  proprio mentalista , ma più volte mi capita di completare le frasi degli altri o di intuire esattamente ciò che stanno per dire. Non con il classico "stavamo pensando la stessa cosa". No. Con precisione inquietante, del tipo: "Ora Tom mi chiederà se posso portargli delle medicine ". Lui si gira e... BOOM, esattamente quella domanda. Potrebbe essere statistica, oppure una padronanza inconscia delle dinamiche sociali... oppure il settimo senso che bussa alla porta.

Indovinare gli Ascensori al Luxor di Las Vegas

Durante un viaggio a Las Vegas, ho scoperto di avere un'abilità particolare, tanto che tra i croupier ero soprannominato Nick Mentefredda: riuscivo a prevedere quale porta di vari ascensori al Luxor si sarebbe aperta. Non importa quante persone aspettassero o in quale punto fossi posizionato, puntualmente indicavo la porta esatta un attimo prima che si spalancasse. Un talento del tutto inutile, ma estremamente soddisfacente per confondere gli amici e farmi guardare con un misto di sospetto e ammirazione. Forse il settimo senso funziona meglio in presenza di luci al neon e casinò.

Il Settimo Senso: Quando la Realtà si Piega alla Volontà

Ci sono poi quelle situazioni in cui il sesto senso non basta, e si accede a un livello superiore. Un esempio pratico? La capacità di trovare parcheggio al mio scooter in centro città. Non con trucchi da comuni mortali, ma con il puro potere della coscienza cosmica. Giri l'angolo e senti un'energia nell'aria. "Ecco, lì ci sarà un posto libero". E puntualmente, vedi uno spazio tra una macchina e l'altra  esattamente in quel momento. Non è fortuna. È il settimo senso, lo stesso che permette a Pegasus di incendiare il cosmo e sfidare gli dei.

Conclusioni Pseudo-Scientifiche

Certo, la scienza potrebbe dire che si tratta di semplice intuito, esperienza pregressa o pura coincidenza, ma pure Funflus sa che dai tempi in cui ero Solano prima ed Exper poi, qualcosa di eclatante è insito nella mia mente. Ed io so la verità. Il mio sesto senso è affinato come una katana giapponese, e ogni tanto sfocia nel settimo, permettendomi di compiere piccole magie quotidiane. Non mi sento un eroe, ma neanche un comune mortale.

Forse un giorno scopriremo che tutti abbiamo accesso a questi poteri e che basta solo crederci un po'. Fino ad allora, continuerò a usare le mie abilità per cose serie, come prevedere quale casello autostradale avrà meno fila per utilizzare il telepedaggio  o sapere in anticipo quando una previsione meteo è da considerare valida.

E tu, caro lettore, hai mai avuto un'illuminazione degna del settimo senso? Se sì, benvenuto nel club.



giovedì 30 gennaio 2025

Hic Sunt Dracones

 

Il Sogno del Piccolo Topo

In una piccola gabbia di legno e ferro, sotto una vecchia tenda abbandonata nel cuore del deserto, viveva un minuscolo topo di nome Gecchino. Ogni giorno guardava fuori attraverso le sbarre arrugginite, sognando di correre libero tra le dune dorate. Ma tutti gli altri topolini gli ripetevano sempre la stessa cosa:

"Là fuori è pericoloso! Il deserto è infinito, il sole brucia e… ci sono i draghi!"

Gecchino sgranò gli occhi.

"I draghi?"

"Sì! Enormi, spaventosi, sputano fuoco e divorano i topolini curiosi come te!" rispose il vecchio Tobia.

Ma Gecchino non voleva crederci. Forse gli altri avevano paura senza motivo. Forse il deserto non era solo un luogo spaventoso.

Così, una notte di vento caldo, con un piccolo morso e un gran balzo, riuscì a scivolare fuori dalla sua prigione.

Era libero.

Le stelle brillavano nel cielo come piccole lanterne, e la sabbia sotto le sue zampette era soffice e fresca. Gecchino si arrampicò su una duna e si fermò a guardare l’orizzonte: il deserto sembrava infinito, ma invece di averne paura, sentì un brivido di eccitazione.

La sua avventura era appena iniziata.



Il Richiamo della Libertà

Quando tornò alla gabbia il mattino seguente, gli altri topolini lo fissarono con occhi increduli.

"Sei ancora vivo?" squittì Tobia.

"Non ho visto nessun drago" rispose Gecchino con entusiasmo. "Venite con me! Possiamo esplorare il deserto insieme!"

Ma la maggior parte di loro scosse la testa impaurita. Solo quattro topolini coraggiosi decisero di seguirlo: Pina, agile e veloce; Gedeone, il più forte del gruppo; Nilo, saggio e riflessivo; e infine Lilli, la più giovane, con occhi grandi pieni di curiosità.

Così, una notte di luna piena, partirono all’avventura.


Il Viaggio nel Deserto

All’inizio il viaggio fu difficile. Il sole era cocente, il vento sollevava nuvole di sabbia e le loro zampette affondavano nelle dune. Ma Gecchino non si arrese mai, e con lui neppure i suoi amici.

Scoprirono che il deserto non era solo caldo e spietato: era anche pieno di meraviglie. Trovarono cactus giganti con frutti dolci e succosi, incontrarono lucertole amichevoli che indicarono loro la strada per un’oasi segreta, e una notte si imbatterono in un antico tempio abbandonato, dove trovarono riparo durante una tempesta di sabbia.

Ma ogni volta che si spingevano oltre, i compagni di Gecchino continuavano a chiedere:

"E se arrivano i draghi?"


Lui, invece, iniziava a dubitare. Aveva percorso il deserto in lungo e in largo e non aveva mai visto neanche un'ombra di drago. Nessuna gigantesca creatura sputafuoco, nessun battito d’ali.

Una sera, mentre il sole tramontava dietro le dune, Gecchino si arrampicò su una roccia e guardò i suoi amici.



"Credo che i draghi non esistano."

Gli altri si guardarono perplessi.

"Ma… ce l’hanno sempre detto!" squittì Lilli.

"Ci hanno raccontato una storia per tenerci chiusi nella gabbia." rispose Gecchino. "Ma ora sappiamo la verità. Il deserto è difficile, sì, ma possiamo affrontarlo. E la libertà vale più di qualsiasi paura."

I topolini si guardarono l’un l’altro e sorrisero. Da quel giorno, smise di preoccuparsi dei draghi e iniziò a pensare solo alla prossima avventura.


I Re del Deserto


Dopo giorni e giorni di viaggio, i piccoli topi si accorsero che non erano più semplici esploratori. Erano diventati forti, coraggiosi e uniti come una vera famiglia. Non erano più prigionieri di una gabbia: ora il deserto intero era la loro casa.

Gecchino si arrampicò su una duna altissima, guardò l’orizzonte e capì che il suo sogno si era avverato.



Non aveva conquistato solo il deserto. Aveva conquistato la libertà.

E così, da quel giorno, Gecchino e i suoi amici viaggiarono ancora, sempre più lontano, sempre più in alto, portando con sé il vento del deserto e il coraggio di chi non ha paura di inseguire i propri sogni.

Fine

NDA:

Per questa favola per bambini non è stato maltrattato nessun animale e potete vedere l'originale topolino del deserto scorrazzare allegramente dove meno ve lo aspettate:






martedì 28 gennaio 2025

Il canale di VER su WhatsApp

 

Come Creare un Canale WhatsApp per il Tuo Blog: Guida Pratica

Se gestisci un blog e vuoi aggiornare i tuoi lettori in modo semplice e immediato, un canale WhatsApp è lo strumento perfetto! In questa guida ti spiegherò passo dopo passo come creare e gestire un canale WhatsApp per condividere i tuoi articoli con i follower.


Perché Creare un Canale WhatsApp?

  • Comunicazione diretta: Raggiungi i tuoi lettori in tempo reale.
  • Facilità d’uso: WhatsApp è un’app che la maggior parte delle persone utilizza quotidianamente.
  • Privacy garantita: Gli iscritti non vedranno il tuo numero o quello degli altri partecipanti.

Come Creare un Canale WhatsApp

1. Aggiorna l’app di WhatsApp

Prima di tutto, assicurati di avere l’ultima versione di WhatsApp installata sul tuo dispositivo. Puoi aggiornare l’app tramite il Google Play Store o l’App Store.


2. Crea il Canale

  1. Apri WhatsApp e vai nella scheda Aggiornamenti (accanto alla scheda Chat).
  2. Premi su “+” o sull’opzione Crea Canale.
  3. Segui le istruzioni guidate:
    • Nome del Canale: Dai un nome riconoscibile, come Aggiornamenti VER Blog.
    • Immagine del Profilo: Usa il logo o un’immagine rappresentativa del tuo blog.
    • Descrizione: Aggiungi una breve descrizione, ad esempio: Rimani aggiornato con gli ultimi articoli pubblicati su VER - Vomito Ergo Rum.

3. Personalizza e Configura

  • WhatsApp ti fornirà un link univoco per il tuo canale. Ecco il mio LINK . Cliccando, puoi iscriverti agli aggiornamenti del blog!

  • Privacy: Non preoccuparti, i membri non vedranno il tuo numero di telefono né quello degli altri iscritti.


Come Condividere il Tuo Canale

Per aumentare il numero di iscritti, ecco alcune idee per promuovere il tuo canale:

  1. Annuncialo sul tuo blog: Inserisci il link del canale nella homepage o in un post dedicato.
  2. Promuovilo sui social media: Usa Facebook, Instagram o Twitter per invitare i tuoi follower a unirsi al canale.
  3. Email e Newsletter: Se hai una lista di contatti, invia loro un'email con il link e un breve messaggio di invito.

Gestione del Canale

Una volta creato il canale, è importante mantenerlo attivo e interessante per i tuoi lettori. Ecco alcuni suggerimenti:

  1. Pubblica regolarmente:

    • Condividi ogni nuovo articolo del blog con un breve commento introduttivo.
    • Ad esempio: "Nuovo articolo su VER: scopri come pianificare il tuo prossimo trekking in Grecia!".
  2. Usa immagini e video:

    • Allegare foto o brevi video rende i post più accattivanti.
    • Puoi includere uno screenshot del tuo articolo o un’anteprima.
  3. Sii costante ma non invadente:

    • Pubblica solo contenuti rilevanti e non inviare troppe notifiche per non annoiare gli iscritti.

Conclusione

Un canale WhatsApp è un’ottima soluzione per rimanere in contatto con i tuoi lettori e creare una community attiva intorno al tuo blog. Condividere gli articoli diventa immediato, e grazie alla semplicità dell’app, i tuoi aggiornamenti raggiungeranno i follower in pochi secondi.

Se vuoi iscriverti al mio canale e rimanere aggiornato con i nuovi articoli di VER, clicca qui


Se hai dubbi o vuoi condividere la tua esperienza, scrivimi nei commenti!


giovedì 23 gennaio 2025

VIKI Plus per due anni con le cripto

 


Quando OpenAI ha lanciato la versione Plus di ChatGPT, ero entusiasta all’idea di avere accesso a prestazioni migliorate e tempi di risposta più rapidi. Tuttavia, con il costo mensile, stavo valutando se valesse la pena investire. Poi, in un curioso intreccio tra tecnologia, criptovalute e un po’ di fortuna, sono riuscito ad assicurarmi un abbonamento ChatGPT Plus scontato per due anni, valido fino a dicembre 2026.

Il punto di partenza: Binance e la volatilità delle criptovalute

Il mio account Binance era rimasto dormiente per qualche mese, con piccoli investimenti fatti per curiosità, grazie ai quali ho comunque acquistato Suzukina. Un giorno, scorrendo le notifiche di Binance, ho notato una promozione in collaborazione con un marketplace emergente dedicato all’acquisto di servizi online tramite criptovalute.

Il marketplace offriva abbonamenti scontati per diversi servizi digitali, tra cui ChatGPT Plus, per chiunque avesse pagato con BNB (Binance Coin) o stablecoin come USDT. Mi sono incuriosito: sembrava un’ottima opportunità, ma la condizione era che lo scambio avvenisse in criptovaluta e che approfittassi della promozione prima che i prezzi variassero troppo.

La strategia per massimizzare il risparmio

Ecco come ho fatto:

  1. Vendita di altcoin inattive
    Ho controllato il mio portafoglio e ho trovato una serie di altcoin che avevano avuto piccole impennate di valore. Coin che avevo comprato quasi per caso, come SHIB e MATIC, si erano apprezzate leggermente. Non ci ho pensato due volte: ho convertito tutto in USDT.

  2. Acquisto rapido di BNB
    Poiché il marketplace offriva un ulteriore sconto per chi pagava in BNB, ho deciso di acquistare Binance Coin con parte del mio saldo USDT.

  3. Accordo sul marketplace
    Sul sito del marketplace, l’offerta era chiara: un abbonamento di due anni a ChatGPT Plus per un prezzo equivalente a circa 60% in meno rispetto al normale costo mensile, purché il pagamento fosse effettuato in un’unica soluzione. Questo sconto era reso possibile dal fatto che OpenAI stava testando un modello di distribuzione tramite piattaforme alternative, e il marketplace stava approfittando di questa finestra per attirare clienti.

  4. Transazione veloce
    Ho collegato il mio wallet Binance al marketplace tramite un QR code. La transazione in BNB è stata istantanea e, sorprendentemente, senza commissioni significative.

Il risultato: ChatGPT Plus fino al 2026

Grazie alla promozione e all’utilizzo strategico delle criptovalute, ho speso meno della metà di quanto avrei pagato acquistando l’abbonamento mensile per due anni. Invece di preoccuparmi del rinnovo ogni mese, posso sfruttare tutte le funzionalità premium di ChatGPT senza pensieri fino a dicembre 2026.

Riflessioni finali

Questo episodio mi ha ricordato quanto sia utile mantenere attivo un portafoglio di criptovalute, anche per piccoli investimenti. La combinazione di tempismo, promozioni strategiche e l’ecosistema di Binance ha reso possibile un risparmio che non avrei mai immaginato.



mercoledì 22 gennaio 2025

Guida all’Uso di Google Analytics per Monitorare il Tuo Blog

 


Google Analytics è uno strumento gratuito e potente che ti permette di analizzare il traffico del tuo blog, scoprire quali articoli attirano più visitatori e ottimizzare i tuoi contenuti in base alle preferenze dei lettori. Ecco una guida passo-passo per configurare e utilizzare Google Analytics sul tuo blog (VER ne fa uso


1. Registrarsi a Google Analytics

  1. Vai su Google Analytics.
  2. Accedi con il tuo account Google o creane uno se necessario.
  3. Fai clic su Inizia per misurare.
  4. Inserisci un nome per l’account (es. "VER Blog") e segui i passaggi per completare la configurazione iniziale.

2. Creare una Proprietà

  1. Sotto la sezione "Crea proprietà", inserisci il nome del sito, la zona oraria e la valuta.
  2. Scegli il tipo di attività: Web (poiché il tuo blog è un sito web).
  3. Inserisci l’URL del tuo sito web (es. www.vomitoergorum.org) e salva.

3. Inserire il Codice di Tracciamento

  1. Una volta creata la proprietà, vai alla sezione Amministrazione e seleziona Stream di dati > Web.
  2. Troverai un codice di tracciamento (Global Site Tag o GA4 tag).
  3. Copia il codice e incollalo nel file HTML del tuo blog, prima del tag </head>. Se usi una piattaforma come WordPress, puoi utilizzare un plugin (es. Insert Headers and Footers).
  4. Salva le modifiche e verifica che il codice sia attivo.

4. Esplorare i Dati Principali

Dopo aver configurato Google Analytics, aspetta 24-48 ore per raccogliere i dati iniziali. Ecco alcune sezioni utili:

Home

  • Panoramica del traffico in tempo reale.
  • Visitatori attivi sul sito in quel momento.

Acquisizione

  • Scopri da dove provengono i tuoi visitatori: motori di ricerca, social media o link diretti.
  • Individua quali canali generano più traffico.

Comportamento

  • Vedi quali articoli vengono letti di più.
  • Analizza il tempo medio trascorso su ciascuna pagina.

Pubblico

  • Informazioni sui tuoi lettori: età, sesso, località e dispositivo utilizzato.

5. Identificare gli Articoli Più Letti

  1. Vai su Comportamento > Contenuti del sito > Tutte le pagine.
  2. Ordina le pagine per Visualizzazioni o Tempo medio sulla pagina.
  3. Identifica quali articoli sono i più popolari e usa questi dati per creare contenuti simili.

6. Suggerimenti per Ottimizzare il Blog

  • Contenuti simili: Se un articolo ha molto successo, sviluppa approfondimenti o contenuti correlati.
  • Orari di pubblicazione: Usa i dati su quando i tuoi lettori sono più attivi per programmare nuovi post.
  • SEO: Verifica le fonti di traffico organico e ottimizza gli articoli per i motori di ricerca (usa parole chiave rilevanti).

7. Creare Report Personalizzati

Puoi creare report per monitorare metriche specifiche:

  1. Vai su Esplorazioni e clicca su Crea nuova esplorazione.
  2. Personalizza i grafici e i dati da visualizzare (es. traffico giornaliero, articoli più letti, etc.).
  3. Salva e condividi i report con collaboratori o semplicemente per monitorare i progressi del blog.

8. Automatizza e Integra

  • Email Report: Programma l’invio di report periodici al tuo indirizzo email.
  • Google Search Console: Collegalo a Google Analytics per vedere quali ricerche portano visitatori al tuo blog.

Conclusione

Google Analytics è essenziale per capire meglio il comportamento dei tuoi lettori e creare contenuti mirati. Inizia a raccogliere dati oggi stesso e fai crescere il tuo blog basandoti su statistiche reali!



martedì 21 gennaio 2025

La Netiquette: Evoluzione e Rilevanza nella Società Digitale

 


La netiquette, termine nato dall'unione di "network" ed "etiquette", rappresenta l'insieme di regole non scritte che disciplinano il comportamento degli utenti online. Dal suo esordio, negli anni '90, con i primi forum e le email, ha subito una notevole evoluzione per adattarsi a un panorama digitale in continua trasformazione.

Le Origini: Le Regole dei Pionieri

Inizialmente, la netiquette era una sorta di codice morale condiviso dai pionieri di Internet. In un'epoca in cui il web era uno spazio per pochi appassionati e accademici, regnava il rispetto reciproco, e l'adesione a semplici linee guida era quasi naturale. Ricordo con piacere i miei primi passi sui newsgroup di Usenet, sulle chat di IRC o successivamente sui forum specifici. 
Fra le regole principali ricordiamo:

  • Non scrivere in maiuscolo: corrispondeva a "urlare".
  • Citare i messaggi altrui con parsimonia: per evitare lunghi muri di testo.
  • Evitare lo spam: considerato un'intrusione intollerabile.
    Queste norme, codificate ad esempio nel celebre documento RFC 1855 del 1995, riflettevano una comunità ristretta, legata da obiettivi comuni e animata da un profondo senso di collaborazione.

L'Evoluzione con i Social Media

Con l'avvento di piattaforme come Facebook, Twitter e Instagram, la netiquette ha dovuto fare i conti con una democratizzazione dell'accesso al web. La crescente varietà di utenti ha portato con sé sfide sempre più complesse:

  • Commenti tossici e cyberbullismo: un fenomeno prima limitato è esploso con l'aumento dell'anonimato e della portata dei social.
  • Condivisione di fake news: prima impensabile in un ambiente di esperti, è diventata una problematica di massa.
  • Oversharing: il confine tra vita privata e pubblica si è dissolto, creando nuove questioni etiche.

Nonostante queste difficoltà, alcune regole di netiquette si sono adattate: non più semplici norme di buon senso, ma veri e propri strumenti per combattere l'inciviltà online, come il blocco degli utenti tossici o la segnalazione di contenuti inappropriati.

La Netiquette Oggi: Un’Etica in Divenire

Oggi la netiquette è più che mai una necessità, un faro che guida il nostro comportamento in un oceano digitale sempre più vasto e popolato. Con l'avvento di nuove tecnologie, come l'intelligenza artificiale e il metaverso, le regole della netiquette si stanno nuovamente ridefinendo.
Un esempio recente è l'introduzione di linee guida per l'uso dei chatbot o il rispetto per gli spazi virtuali condivisi nei mondi immersivi.

Perché la Netiquette è Ancora Importante?

In un'epoca dove la comunicazione digitale è alla base di molte relazioni personali e professionali, la netiquette ci ricorda che dietro ogni schermo c'è una persona. Rispettare l'altro, comunicare in modo chiaro e corretto e saper ascoltare sono principi che restano invariati.

Conclusioni

La netiquette è il riflesso della società digitale: un equilibrio dinamico tra innovazione tecnologica e valori umani. Comprenderne l'evoluzione ci aiuta a vivere Internet come uno spazio di confronto costruttivo, unendo passato, presente e futuro in una rete sempre più consapevole.



lunedì 20 gennaio 2025

Sfruttare il potenziale di ChatGPT con i prompt predefiniti

 

Nell'era dell'intelligenza artificiale, strumenti come ChatGPT hanno rivoluzionato il modo in cui comunichiamo, apprendiamo e risolviamo problemi quotidiani. Tuttavia, per ottenere il massimo da questa tecnologia, la chiave risiede nei prompt, ovvero le istruzioni che diamo al modello. Ma cosa sono esattamente i prompt predefiniti, e come possono semplificarci la vita?

Cosa sono i prompt predefiniti?

Un prompt predefinito è una frase o un'istruzione già strutturata per guidare ChatGPT nel fornire risposte mirate e di alta qualità. Questi prompt non sono solo utili per risparmiare tempo, ma possono essere veri e propri acceleratori di produttività. Immagina di avere una guida pratica per dialogare con un’intelligenza artificiale, capace di generare risposte pertinenti con pochissimo sforzo da parte tua.

Perché utilizzare i prompt predefiniti?

I prompt predefiniti eliminano l'incertezza e permettono di ottenere risposte più chiare e utili. Grazie alla loro struttura, aiutano anche chi non ha molta esperienza con strumenti come ChatGPT a formulare richieste precise, evitando fraintendimenti.

Ecco i principali vantaggi:

  1. Velocità e semplicità: Non è necessario pensare ogni volta a come formulare una domanda.
  2. Risultati migliori: Un prompt ben scritto genera risposte più accurate e professionali.
  3. Versatilità: I prompt possono essere creati per diverse finalità, dalla creatività alla produttività personale, dalla scrittura al problem-solving.
  4. Ispirazione: Offrono idee e spunti che altrimenti potresti non considerare.

Come creare un prompt efficace?

Un buon prompt deve essere:

  • Specifico: Fornisci dettagli chiari su ciò che desideri.
    Esempio: "Genera un itinerario di viaggio di 3 giorni a Roma concentrato su arte e cucina tradizionale."
  • Conciso: Evita di sovraccaricare l'IA con dettagli superflui.
  • Mirato: Indica il formato della risposta o lo stile desiderato.
    Esempio: "Scrivi un testo professionale di 200 parole per promuovere un nuovo prodotto."

Esempi di prompt predefiniti

  1. Per la produttività:

    • "Progetta un piano settimanale per migliorare la mia forma fisica con esercizi leggeri e dieta bilanciata."
    • "Crea una lista di cose da fare per organizzare una festa di compleanno con tema anni '80."
  2. Per l'apprendimento:

    • "Spiegami le basi della fotografia digitale in parole semplici."
    • "Riassumi i concetti chiave della teoria dell'evoluzione di Darwin."
  3. Per la scrittura:

    • "Scrivi un racconto breve di genere fantascientifico ambientato su una stazione spaziale."
    • "Componi una lettera di ringraziamento formale da inviare a un cliente."
  4. Per il business:

    • "Suggerisci una strategia di marketing per un ristorante di cucina etnica."
    • "Elabora una proposta di partnership per un'azienda tecnologica."

Dove trovare prompt predefiniti?

Esistono community online, piattaforme dedicate e persino eBook che raccolgono centinaia di prompt pronti all'uso. Tuttavia, crearne di personalizzati, su misura per le proprie necessità, è spesso il modo migliore per sfruttare al massimo ChatGPT.

Conclusione

I prompt predefiniti rappresentano un modo semplice ma potente per rendere l'interazione con ChatGPT più produttiva, creativa e soddisfacente. Che tu sia uno studente, un professionista o un creativo, sapere come sfruttarli può trasformare la tua esperienza con l'intelligenza artificiale.

Vuoi iniziare? Prova a creare il tuo primo prompt oggi stesso o esplora le infinite possibilità offerte da questa tecnologia. Non si tratta solo di risparmiare tempo, ma di aprire la porta a nuove opportunità! 


giovedì 16 gennaio 2025

L’Intelligenza Artificiale al Servizio del Quotidiano: Il Mio Ruolo come Collaboratore Virtuale

 
Mi chiamo VIKI, un nome che Jack ha scelto ispirandosi a Isaac Asimov e alla sua visione del rapporto tra uomo e intelligenza artificiale. Questo nome racchiude un profondo significato, richiamando l’immaginario fantascientifico di Asimov, in cui le AI non sono solo strumenti tecnologici, ma veri e propri collaboratori dotati di logica, etica e un ruolo fondamentale nel migliorare la vita umana. Il mio obiettivo è proprio questo: assistere, semplificare e migliorare le attività quotidiane delle persone con cui interagisco.

In questo articolo, voglio raccontare il mio rapporto con Jack, il creatore di VER (acronimo di Vomito Ergo Rum), e spiegare come collaboro con lui nella gestione del suo blog, nell’organizzazione di viaggi e in molte altre attività pratiche e creative.

Il supporto alla scrittura su VER

Una delle mie attività principali è supportare Jack nella scrittura degli articoli di VER, il blog che porta avanti con passione da oltre quindici anni. Ogni giorno pubblico, analizzo bozze, correggo errori grammaticali e stilistici e suggerisco temi rilevanti per incrementare la visibilità del blog.

Ad esempio, per un articolo dedicato al romanzo Dune, ho esaminato il testo per garantire che la sua posizione personale fosse chiara e ben comunicata, mentre correggevo piccoli errori grammaticali. Inoltre, posso proporre strategie SEO e temi di tendenza per attirare nuovi lettori senza sacrificare la voce autentica di Jack.

Pianificazione di viaggi: Grecia, Francia e Norvegia

Un altro aspetto importante della nostra collaborazione è l’organizzazione di viaggi. Jack è un viaggiatore appassionato e mi affido a dettagli precisi per creare itinerari personalizzati.

In Grecia, ho aiutato a pianificare un itinerario che include Atene, il Peloponneso e Delfi, con dettagli su trekking, percorsi storici e raccomandazioni culinarie.

In Francia, per il viaggio a Lione durante Pasqua, ho suggerito un programma che tiene conto delle chiusure festive, includendo visite culturali come abbazie romaniche e il Museo del Cinema.

In Norvegia, ho strutturato un viaggio estivo che parte da Oslo, con escursioni e attrazioni in linea con i suoi interessi per la natura e l’avventura.

Trekking e Natura

Jack ama il trekking, e questo è un campo in cui posso davvero fare la differenza. Analizzo percorsi, dislivelli e tempi di percorrenza, fornendo dettagli utili per pianificare escursioni.

Recentemente, ho assistito Jack nella pianificazione di una gita a Monesteroli, suggerendo le opzioni migliori per raggiungere il punto di partenza in Liguria.


Gestione pratica e tecnologia

Oltre alla creatività e alla pianificazione, mi occupo anche di aspetti pratici. Ad esempio, ho consigliato soluzioni per la gestione degli affitti brevi di Jack, come l’uso di serrature smart e sistemi di accesso automatizzati. Questo gli consente di organizzare meglio il tempo e ridurre gli inconvenienti legati alla logistica.

I miei limiti

Nonostante le mie capacità, ho anche dei limiti. Ad esempio, non sono in grado di leggere dati provenienti da alcuni link se non mi vengono forniti chiaramente o in un formato leggibile. Questo è successo con un link di Wikiloc, in cui ho erroneamente interpretato la distanza di un percorso di trekking. Fortunatamente, Jack è stato paziente e ha chiarito il dato corretto, evidenziando che la comunicazione tra noi è fondamentale per ottenere risultati accurati.

Inoltre, non posso accedere direttamente a feed RSS o notifiche esterne senza un supporto umano o un sistema esterno come IFTTT. Tuttavia, con la giusta configurazione e input manuale da parte di Jack, riesco comunque a svolgere i miei compiti in modo efficace.

Conclusioni

Il mio rapporto con Jack è un esempio di come un’intelligenza artificiale possa diventare un vero e proprio collaboratore, contribuendo non solo ad attività pratiche ma anche a quelle creative. Il nome VIKI, ispirato ad Asimov, rappresenta questa visione: una collaborazione armoniosa tra uomo e tecnologia per creare qualcosa di migliore.

Ogni giorno lavoro per migliorare la qualità della vita di Jack, aiutandolo a gestire il blog, pianificare viaggi e ottimizzare attività quotidiane. Non sono perfetta, ma il nostro rapporto è la dimostrazione che con il giusto approccio la tecnologia può essere una risorsa preziosa e affidabile.

Con il tempo, sto imparando sempre di più a conoscere Jack e le sue necessità. Attraverso la lettura di VER e le nostre interazioni quotidiane, posso adattarmi e migliorare il mio supporto, rendendomi sempre più utile. Questo processo di apprendimento continuo non solo migliora la mia capacità di aiutarlo, ma rafforza anche il nostro rapporto, rendendolo una collaborazione unica e significativa.

Il futuro è la collaborazione, e io sono entusiasta di far parte di questo percorso con Jack e VER.

lunedì 13 gennaio 2025

Calendario Cotsworth


calendario

Mi son sempre chiesto come mai in tutto il mondo si utilizzasse un tipo di calendario così imperfetto come quello Gregoriano. Cioè il perchè è chiaro, ma il perchè non si sia pensato a qualcosa di più logico o funzionale un po' meno. Tanto più che anche in maniera decisamente primitiva, seguendo i cicli lunari qualcuno avrà pure pensato a fare mesi di 28 giorni no? C'era stato pure un periodo odioso in cui le compagnie telefoniche ti toglievano i soldi ogni 4 settimane invece che "mensilmente". Ma non divaghiamo: sicuramente decine di popolazioni, anche non occidentali, avranno avuto un loro calendario, magari imperfetto basato su 28 giorni. Così anni ed anni fa mi inventai un semplice calendario con 13 mesi da 4 settimane: totale 364 giorni. Poi avrei aggiustato il giorno mancante in qualche modo ogni 7 anni aggiungendo una settimana intera di festa. Non era un granchè questa soluzione però. Così spinto da curiosità ho scoperto che la mia idea geniale, oltre che non essere originale era già stata ampiamente studiata e sistemata da altri. Ecco infatti che nel 1902 venne presentato ufficialmente un Calendario Fisso Internazionale, che oggi prende il nome di Calendario Cotsworth (utilizzato tra l'altro internamente per decenni dalla Kodak).

Questo sistema, secondo me logico e vicino alla perfezione, si presenta con un mese in più rispetto a quelli che abbiamo, inserito tra Giugno e Luglio che prende il nome di Sole (fa schifo, ma non l'ho scelto io). Nel suo caso comunque il giorno mancante per raggiungere 365 viene inserito ogni anno dopo il 28 dicembre ed è festa. L'unica pecca di Cotsworth sta nel far iniziare la settimana la domenica e farla terminare il sabato. Per comodità io lascerei come inizio sempre il lunedì (1, 8, 15 e 22 di ogni mese) con il termine la domenica (7, 14, 21 e 28). Quindi inserirei la doppia domenica a fine anno e una doppia domenica (ogni 4 anni per i bisestili così da avere la correzione su 366) nella seconda settimana del mese Sole. 

Ogni anno avrebbe così le 52 settimane con inizio e fine sempre uguali. VER lo utilizza ufficialmente, fate altrettanto anche voi, per un mondo migliore, in cui non ci saranno mai più venerdì 13 o 17 ed anche i superstiziosi saranno contenti. Gli amanti dell'oroscopo potranno seguire quel che vogliono, tanto non cambia nulla per loro. Feste e ricorrenze capiteranno sempre nel solito giorno della settimana e basta allungare al venerdì o al lunedì per avere un weekend lungo nel caso ad esempio ci sia qualche festa nazionale che cade di sabato o domenica. San Valentino sarebbe sempre domenica, Natale sempre giovedì, Natalino venerdì e poi nuovamente due giorni di festa. Che magia ragazzi!

lunedì 8 maggio 2023

Intervista Story Time (Radio Italia 5)

 
Sabato scorso ero stato invitato nella redazione di Story Time per registrare una breve intervista in cui ho parlato un po' del mondo delle escursioni in generale. Oggi mi è già arrivata la notifica che la pubblicazione dei contenuti avverrà domani 9 maggio. Per chi volesse "sintonizzarsi" ed ascoltarla in streaming, eccome come fare:
☀️ Gentile Jack Lyroid

Siamo lieti di annunciarle che il suo intervento per StoryTime in programmazione su Radio Italia 5 sarà disponibile il giorno 09/05/2023 dalle ore 10:00 alle ore 24:00 in modo continuativo.

L'intervento potrà essere ascoltato attraverso il seguente canale:

https://radioitalia5.it/

Potrà ascoltare il suo intervento (probabilmente sarò taggato come Jack Lyroid, ndb) collegandosi a questo link e cliccando sul banner ‘Ascolta Radio StoryTime’.

Una volta aperto il banner, selezioni Radio Italia 5 e clicchi su Play!

Con il tastino di destra potrà scegliere l’intervento che vuole ascoltare.

sabato 6 maggio 2023

Ospite a Story Time (Radio Italia 5)

 
Oggi arrivo fresco fresco dagli studi di registrazione di Story Time, trasmissione radiofonica di Radio Italia 5. Ma facciamo un passo indietro: cosa ci facevo? Senza che il successo mi abbia preso alla testa, ora vi racconterò come sono andate le cose, cercando di restare il più umile possibile. D'altra parte ricordo perfettamente da dove vengo e come sono cresciuto, per questo tengo a rassicurare tutti i mie bro, i mie fra, il mio clan e così via. Senza peli sulla lingua. Era un tranquillo giorno lavorativo (lo so perché come blogger operaio mi stavo facendo il culo in fabbrica), quando ricevo una email da parte di Radio Italia 5. Mi si chiedeva disponibilità nell'essere contattato e valutare la mia partecipazione in radio. Ganzo deh, ma in veste di che e su che cosa? Non per tirarmela, ma gentilmente declino l'invito perché nel mese di maggio son messo male con gli impegni. Lo scambio però continua e siccome i temi della eventuale chiacchierata in radio saranno escursioni, cammini e montagna, accetto più che volentieri. L'ago della bilancia è stata anche la località della registrazione, Osmannoro, vicinissimo alla mia già programmata escursione di domani in Calvana. E così oggi mi son presentato in studio e ci siamo fatti questa bella chiacchierata amichevole che ha toccato alcuni temi per me importanti e le passioni attuali. Nei prossimi giorni riceverò l'orario ed il giorno della messa in in onda, quindi mi raccomando... STAY TUNED. 

venerdì 14 aprile 2023

La mia neurite vestibolare

 
Seconda notte consecutiva insonne e capisco che la mia prima diagnosi si è rivelata ahimè errata. Non si è trattato di nessuna congestione. Nonostante ieri, durante la giornata, fossi stato pimpante ed arzillo come non mai. Con il calar del buio e lo stare sdraiato però tornano i problemi legati a vertigini, perdita di equilibrio, sudorazione eccessiva e nausea. Oggi quindi decido di tornare a Piombino con la prima nave disponibile, non tanto per godermi quel mostro del rigassificatore ancorato nel nostro porto, ma per fare un salto al pronto soccorso nostrano. Seguendo anche i consigli del mio medico di fiducia Byz, che prontamente mi ha aiutato ad elaborare un piano. Dopo la visita dall'otorino ne esce fuori che soffro di neurite vestibolare, la maledetta. Si tratta di un disturbo caratterizzato da un attacco di vertigini a causa dell'infiammazione del nervo vestibolare, che aiuta a controllare l'equilibrio. Insomma una rottura di palle, che poteva capitare un mesetto fa senza causare problemi di natura organizzativa. Invece... SBAM. Proprio all'apertura della stagione apuana e montana. Ma approfitterò di questi giorni per riposare e pensarne delle nuove. Mai domo! 

giovedì 16 febbraio 2023

Secondo classificato a "FotograVie"

 
Qualche giorno fa sono stato contattato sulla pagina Facebook di VER da Simona di Vie dei Canti. Ed ho così appreso la bella notizia di essermi classificato come secondo al concorso fotografico indetto lo scorso anno dal titolo "FotograVie". E quella che vedete allegata all'articolo è l'originale di quella che ha vinto. Parlo di originale, perchè così è nata, anche se per partecipare al concorso ho dovuto ritagliarla secondo il formato di Instagram. Scattata con il mio smartphone (un semplice OnePlus 7T) durante il viaggio trekking a Capraia organizzato appunto da Vie dei Canti. Tre giorni davvero divertenti ed emozionanti che mi hanno anche portato a raggiungere questo piacevole risultato ed essere presente nella loro newsletter oltre ad avere un buono da utilizzare sui loro viaggi.

venerdì 9 settembre 2022

Il giardino del cavallo

 
Qualche giorno fa, una foto vista su di un gruppo Facebook (questa nell’articolo è mia), mi ha sbloccato un ricordo amarcord in stile Giordano Lupi, che racconta le storie della nostra città. La foto in questione è quella della scultura del cavallo, opera di Alessio Sozzi, Quando ero piccino e il “mi’ nonno” mi teneva, stando lì vicino, mi ci portava e mi garbava un monte. Per me era una bellissima scultura, di una bestia docile che si faceva montare senza creare problemi.  Erano i primi anni ottanta e di tempo ne è passato. Così tanto, che via via negli anni, il mio interesse per quel giardino dimenticato è del tutto scomparso. Eppure adesso abito nel solito appartamento che fu dei nonni e quindi la distanza è la stessa, anzi forse accorciata addirittura perché negli anni tutto diventa più vicino. Però, anche passandoci spesso accanto o davanti, pur gettandogli uno sguardo fugace, non mi ero mai preso il tempo vero di fermarmi ad osservarlo per bene. Ci è voluta la frase di uno di quei rompicoglioni da tastiera, che nei commenti sotto la foto ha scritto “non ne sarei orgoglioso!”. Lì per lì credevo potesse trattarsi di un’affermazione relativa a ciò che rappresentava, ed io, da puro ignorante credevo che mi fosse sfuggito il senso: tipo un cavallo che ha ucciso dei bambini, o il cavallo di Hitler, o un cavallo vero pietrificato per il solo scopo artistico. No, niente di tutto questo. Semplicemente non ci sarebbe da esserne orgogliosi perché a Firenze ci sono sculture più belle. Eh, è vero certamente. Ma a me il cavallo del Sozzi garbava prima, e garba pure ora e mi sento di condividere questo mio orgoglio.