domenica 30 novembre 2014

Juventus 2 - Torino 1

Vincere il derby è qualcosa di più della conquista puramente aritmetica di tre punti. E lo è maggiormente essendo consapevoli che questa è l'unica partita che conta per i nostri avversari. Per avversari non intendo solo i granata, ma anche tutti gli altri che fingendo disinteresse erano incollati al televisore quasi masturbandosi per il risultato del pareggio. Partita diversa rispetto agli allenamenti con la Lazio e con il Parma: il Toro si chiude a catenaccio in difesa e cerca di ripartire solo in contropiede. Arriva pure a segnare grazie ad un anonimo galoppatore di cui è inutile scrivere il nome tanto domani tornerà a non essere nessuno. Dal canto nostro creiamo poco e non giochiamo in maniera pulita, forse sbagliando, la testa è già altrove. Non riusciamo mai ad essere pericolosi ed archiviare il caso, se non all'ultimo minuto grazie ad un tiro da fuori da Pirlo. Però i superstiziosi gufatori hanno scordato che oggi è il 30 novembre, ovvero Sant'Andrea. Entrare in area e trovarsi a tu per tu con il portiere è un'impresa ardua. Non sempre si può vincere, ma quando lo si fa è goduria, anche in dieci contro undici. E ora tutti insieme a salutare al capolista!!!

L'Esorcista (1973)


Regia. William Friedkin
Anno: 1973
Titolo originale: The Exorcist
Voto: 7/10
Pagina di IMDB (8.0)
Pagina di I Check Movies
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L'Esorcista è classe. Uno di quei film di cui tutti hanno da sempre sentito parlare e di cui tutti conoscono almeno mezza scena, anche chi il film poi non lo ha visto. Perchè alcuni possono non essere attratti dall'horror, altri dal paranormale, altri ancora semplicemente perchè non ne hanno mai avuto occasione e si sono concentrati su prodotti più nuovi. Questo però, ha fatto scuola, e quando un film raggiunge una notorietà tale da essere conosciuto anche senza essere visto, si merita senza dubbio degli elogi. Vuoi per i sequel, vuoi per le parodie, vuoi per il marketing che ciclicamente ha puntato su di esso. Non importa, però se arrivi due premi Oscar, quattro Golden Globe ed essere scelto per il National Film Registry della Biblioteca del Congresso sebbene (eh sì, sebbene) tu sia un film horror, hai davvero qualcosa da raccontare. Oggi siamo nel 2014 ed il senso di malessere non può essere certo il solito che si scatenò oltre quaranta anni fa quando uscì nelle sale cinematografiche, tra mille hype ed altrettante censure. Oggi è tutto cambiato, oggi il paranormale di tipo religioso e l'esorcismo sono ampiamente più conosciuti. Oggi le scene forti le vediamo durante la pubblicità a pranzo. Eppure L'Esorcista, anche se visto con occhi abituati alle peggiori brutture, almeno un minimo riesce a sconvolgerti. Non lo fa tanto nel trucco e negli effetti speciali, ma grazie a quel senso del terrore che mistificato riesce ad imporsi. Il demonio che prende il corpo di una ragazzina e lo stravolge, alienando ed allontanando ciò che di pure e dolce potrebbe esserci. Le atmosfere cupe e religiose, il simbolismo cristiano o esoterico sono di un impatto incredibile, forse maggiore oggi, rispetto alle scene più crude e stravolgenti della pellicola. Ci si rapporta al problema prima in maniera logica, scientifica e medica in modo da eliminare del tutto la razionalità in modo empirico e lasciare spazio solo e soltanto alla causa di tipo paranormale e religioso. E' così quindi che si arriva al punto di non ritorno, all'unica cura possibile: fosse stata una disfunzione mentale sarebbe altrettanto spaventoso, ma più accettabile e controllabile. Invece l'ignoto ed il perverso incombono prepotentemente senza lasciare alternative che non siano quelle di incorrere nell'esorcismo. Parola che di per sè fa già paura. Al di là di questo una colonna sonora percettibile solo in determinati momenti rilassati con il motivetto assolutamente profondo e geniale, dialoghi osceni e mostruosità aberranti che identificano la giovane Linda Blair in un abominio di ciò che poteva essere la purezza di un'adolescente. Film senza dubbio cult per un genere sempre amato dal pubblico. La versione bluray presenta due dischi. Nel primo abbiamo la extended version con undici minuti inediti (versione del 2000) che in tutta sincerità nulla aggiungono all'originale ed il finale voluto dal regista. Il secondo disco prevede invece la copia del 1973. Qualità video ridigitalizzata per il supporto bluray (perde un bel po' in determinate scene scure, ma va benissimo così) e l'audio italiano 5.1 in Dolby Digital è essenziale per assaporare i guaiti ed i grugniti della ragazzina. Un po' sporco ed inscatolato invece il centrale dedicato ai dialoghi, in alcune occasioni davvero bassi di volume. Gli extra:

Disco 1:
  • Commento del regista
  • Raising Hell (30 minuti)
  • The Exorcist location (8 minuti)
  • Faces of Evil (10 minuti)
  • 2 trailer
  • 3 spot tv
  • 2 spot radio
Disco 2:
  • Sketches and storyboard
  • Interviste (9 minuti)
  • Finale originale 
  • The fear of God (17 minuti)
  • 3 trailer
  • 4 spot tv

sabato 29 novembre 2014

Die Hard - Vivere O Morire (2007)


Regia: Len Wiseman
Anno: 2007
Titolo originale: Live Free Or Die Hard
Voto: 5/10
Pagina di IMDB (7.3)
Pagina di I Check Movies
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Anche dodici anni dopo l'ultimo Die Hard - Duri A Morire  Bruce Willis dimostra di essere ancora in palla e con lui il suo personaggio che non risulta affatto esaurito. Lo sanno anche i produttori che insistono nel mostrarci il nostro eroe, ovviamente invecchiato, ma per niente stanco o fuori moda. La pellicola diventa estremamente un popcorn movie da godersi soprattutto per le numerosissime americanate che monopolizzano ogni scena. John McClane non si limita a prendere a calci in culo i cattivi entrando in azione con pugni e pistole, ma riesce pure ad abbattere un elicottero (lanciandogli contro un'auto della polizia) e ad annientare un caccia guidando un camion. Insomma se vi viene in mente una situazione estrema ed impossibile sappiate che lui è lì nel mezzo e farò di tutto per sopravvivere e per sopraffare il suo avversario. Non importa quanto realismo vogliate assaporare, qui il succo è tutt'altro: esagerazione allo stato puro. Solo per avere un gradito, ma pur sempre sopra le righe, richiamo all'azione pure. La trama è ben adattata all'epoca in cui è girato con lo spauracchio di un attacco terroristico al mondo informatico. Purtroppo, come ben sappiamo Hollywood ha una marcata visione romantica (o semplicemente esageratamente ignorante) nei confronti dei computer e di internet, quindi tutto ciò che accade in relazione al mondo informatico , risulta facilone , veloce, poco impegnato. Insomma robetta sterile quando avrebbe potuto essere il classico valore aggiunto. Ottima comunque l'inventiva per il rispolvero di un personaggio dato ormai per disperso: come già accennato succede di tutto e di più, e la nostra sveglia analogica in un'era digitale riesce a cavarsela ad ogni ripresa, per ben due ore. La Fox ci propone un bluray di alto livello sia in video che audio. Il DTS 5.1 per la lingua italiana è decisamente pompato ed esaustivo viste le migliaia di scene che necessitano di un buon comparto sonoro, e gli extra proposti sono davvero corposi:
  • Making of (1 ora 37 minuti)
  • Yuppie-Ki-Yay motherfucker (23 minuti)
  • Video musicali di Guyz Nite - Die Hard
  • Behind the scene (6 minuti)
  • Speciale Fox Legacy (6 minuti)
  • Trailer teatrale

venerdì 28 novembre 2014

Il Grande Lebowski (1998)


Regia: Joel Coen
Anno: 1998
Titolo originale: The Big Lebowski
Voto: 7/10
Pagina di IMDB (8.2)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon (Ltd Reel Hereos Edition)

Gran bel film cazzo. Sì, gran bel film. Non sempre ciò che fanno i fratelli Coen mi esalta, ma il Grande Lebowski è di per sè un personaggio esaltante, nonostante il suo atteggiamento zen che dovrebbe allontanare questo sentimento. Ma non c'è solo Jeff Bridges a muovere le fila: anche le parti cosiddette secondarie come quelle di John Goodman, Steve Buscemi, Julianne Moore, John Turturro, Philip Seymour Hoffman ed infiliamoci pure Peter Stormare, hanno un loro forte perchè e contribuiscono in maniera indelebile all'economia della pellicola. Questa è caratterizzata da dialoghi genuini, situazioni al limite del ridicolo e del paradossale che si intrecciano in una complicata trama che è un viaggio divertente e psicologico. Brillante la regia, attento il montaggio, veramente buona la fotografia mai uguale a se stesse e con quella punta di novità ed intraprendenza che vuole uscire dagli schemi senza creare stravolgimenti. Come annunciato più volte all'interno del film abbiamo qui ingredienti nichilisti e tratti surreali che non incatenano e non imprigionano il muoversi dei personaggi all'interno della storia. Bowling e white russian come medicine neanche troppo ricercate per poter affrontare improvvisi problemi che si tramutano in occasioni. Se poi non vengono colte al volo, chi se ne frega si continua a giocare o a bere. Spesso è più importante un tappeto rispetto ad un milione di dollari, perchè al vita va vissuta così secondo il Drugo, l'uomo giusto al momento giusto. Già, ma per cosa? Per niente. E questo nostro eroe, o uomo, combatte contro i nichilisti.  Credo che possa considerarsi un cult di fine anni novanta e che i Coen, se non ci fosse stato un certo Tarantino a calamitare gran parte di pubblico e critica, sarebbero considerati ancora più incisivi. Da non scordare la colonna sonora, varia e vasta che non si limita ad essere presente nelle scene oniriche, ma dà un contributo sostanziale per tutta l'opera. Bluray con ottima resa video, e lo si intuisce fin dalle prime immagini. Audio italiano in Dolby Digitale 5.1 ed i seguenti extra:
  • U- Control (interattivo su numerose scene)
  • Un'introduzione esclusiva (5 minuti)
  • La vita del Drugo (10 minuti)
  • Il Drugo sa aspettare: The Big Lebowski dieci anni dopo (10 minuti)
  • Making of (25 minuti)
  • Storia di un uomo di successo (14 minuti)
  • La sequenza onirica del Drugo (4 minuti)
  • Mappa interattiva (14 sezioni)
  • Album fotografico di Jeff Bridges
  • Galleria fotografica

Rambo III (1988)


Regia: Peter MacDonald
Anno: 1988
Titolo originale: Rambo III
Voto: 5/10
Pagina di IMDB (5.6)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon (cofanetto The Ultimate Edition)
 
"Siamo o non siamo amici" è una delle frasi storiche di questo terzo capitolo di Rambo che rappresenta il distaccamento politico e psicologico che il nostro eroe deve affrontare, concentrandosi soprattutto con il legame che lo unisce al Colonnello Trautman (Richard Crenna). Visto l'enorme successo della altre due pellicole questo Rambo III viene fuori da solo, quasi si sente la necessità che ci sia un terzo episodio, ma in tutta sincerità neanche più di tanto. Perchè come prevedibile è totalmente incentrato sull'azione, sui combattimenti esageratamente grandiosi, sulle esplosioni pirotecniche, sulle pallottole che fischiano in ogni direzione. Insomma un tripudio per palati alla Rambo in cui all'epoca non si è badato a spese. E con un discreto successo tuttavia, perchè anche se è il mio "spreferito" dei tre, dal punto di vista dell'azione resta il migliore e più avvincente. Si perde comunque tutto quell'aspetto di rambo vittima dei poteri forti o dell'opinione pubblica, andando ad annientare ogni sorta di film denuncia che poteva salire alla ribalta nei capitoli precedente. Ok qui la guerra è sempre presente e così le sue bruttezze, ma ci spostiamo in Afghanistan ed il nemico sono i sovietici impelagati ed impantanati nel loro Vietnam personale. La guerra di rambo però non è per il popolo afghano, sebbene la regia qualche spunto lo dia, ma per liberare il suo amico colonnello caduto come prigioniero. Rambo diviene così una sorta di mercenario che questa volta viene usato come propaganda di cui egli stesso fa parte, senza esserne costretto o senza che sia in disaccordo. Qualitativamente il bluray è in maniera assoluta il migliore dei tre del cofanetto: le immagini sono nitide sia nei primi piani sia nelle innumerevoli scene di azione, con il deserto asiatico polveroso e bianco, ma anche in quelle più scure girate negli interni. Gli extra sono corposi:
  • L'Afghanistan: un Paese in crisi (30 minuti)
  • Commento audio del regista
  • Making of (6 minuti)
  • Il cerchio si chiude (6 minuti)
  • Trailer
  • 8 spot TV
  • Il viaggio di un eroe americano (25 minuti)
  • L'equipaggiamento (9 minuti)
  • Rambonomico (3 minuti)
  • Un eroe in vendita (5 minuti)
  • Sylvester contro Rambo (9 minuti)
  • Inizio alternativo (11 minuti)
  • Come diventare Rambo (15 minuti)

giovedì 27 novembre 2014

MTC #8

Questa volta la pioggia è arrivata davvero. Incessante, meschina e bagnata. Oddio, ad un certo punto non era più neanche liquida. Ho provato anche ad usare la tattica Matrix per schivarla, ma da fermo è un casino di nulla. Sono convinto che avrebbe pure fatto una sega all'omo ragno, ma lui saggiamente è restato a casa. Noi no, manco fosse la finale di Champions, perchè il Memorial Turimbo Ciclonico vale molto di più. A causa del campo pesante il mio fisico si mimetizza abbastanza bene, scelgo così di mettere da parte il Pirlo (quello con la "o") che è in e ed indossare i panni di Mark Lenders. E' così che siglo una rete, autentico concentrato di potenza pura e posso dedicarlo ad Annina come promesso. Per il resto la gara è stata purtroppo segnata da continui e ripetuti falli antisportivi di Leo Bond Junior, un criminale in campo. Il resto degli avversari onesti e capaci hanno fatto sì che vincessero per 9 - 8. Buona comunque la prestazione del giovedì sera dedicato allo sport con un pizzico di agonismo.

Easter egg Lollipop: Flappy Droid

Qualche tempo fa ero rimasto sotto a Flappy Bird che come me aveva stregato il 159% della popolazione mondiale. Visto che ieri ho recensito anche Lollipop ne approfitto per segnalare l'easter egg presente in questa versione ed anche per provare Unlimeted Screen Recorder che permette di registrare video dello schermo dello smartphone con numerose opzioni senza registrazione, accessi di root ed in maniera totalmente gratuita. Ecco quindi, come attivare Flappy Droid.


mercoledì 26 novembre 2014

Malmo FF 0 - Juventus 2

Questa sera una doppia sfida, quella tra la Juventus ed il Malmo, quasi messa in ombra da quella per il peggiore tra il commento anacronistico di Canale 5 ed il campo di patate della squadra di casa. Vince quest'ultimo che rischia pure di diventare un alibi ed uno spauracchio per i bianconeri, mai fortunati quanto si tratta di solcare, e qui è il caso di dirlo, i terreni avversari in partite decisive. Fortunatamente nonostante le brutture permesse dalla UEFA, e quelle dovute ad un poco cinismo sotto porta, arriva la rete di Llorente. Sementa!!! La Juve, mi è comunque piaciuta, anche se l'avversario non è certo dei più forti. Le occasioni non mancano, il gioco per quanto possibile, viene creato e dopo un palo a ciel sereno di Morata arriva anche un altro gol di Tevez in Champions. Adesso la classifica si è fatta più rosea ed in casa contro l'Atletico, matematicamente prima, dovrebbe essere meno dura che con altri risultati.

Android 5.0 Lollipop su Nexus 4

Ormai da alcuni giorni sto provando il nuovo Android 5.0 Lollipop arrivato anche su Nexus 4. Ho imparato che le prime impressioni sono tendenzialmente soggettive ed influenzate da un sacco di fattori esterni, così ho voluto aspettare qualche giorno in più e basarmi soprattutto su novità e modifiche oggettive. Quindi nessun miglioramento o peggioramento particolare riguardo la durata della batteria (di cui poi parlerò in seguito) mentre dal punto di vista prestazionale sono sicuro che siamo in assenza di peggioramenti e che l’accesso (anzi il passaggio) ad alcune app è migliorato nettamente. La gestione poi delle funzionalità è abbastanza intuitiva ed abbiamo novità sostanziali non solo dal punto di vista estetico (Material Design già lo abbiamo conosciuto abbondantemente visti gli aggiornamenti degli ultimi tempi di quasi tutto il comparto Google e non solo). Non ritengo però che tutti i cambiamenti abbiano migliorato l’esperienza utente, ma che ci siano state delle novità non esattamente da esaltare. Consideriamo anche il fatto che io uso molte applicazioni di terze parti al posto di quelle inserite nell’edizione stock di Google: Nova Launcher, SwiftKey, Dolphin, Camera FV, QuickPic, Cerberus, AirDroid, Light Flow... Queste danno già un’esperienza differente che può cambiare l’uso che un utente fa dello smartphone. Così ecco due problemi / bug che ho riscontrato relativi al Nexus 4:

-          Lo sblocco con sequenza necessita di un passaggio in più e non è possibile (bug?) deselezionarlo.

-          Non c’è verso di far andare il flash se non con FlashFox Browser

Ma lasciamo pure perdere le amenità di questo tipo e concentriamoci direttamente su quanto visto di nuovo con questo sistema operativo.

-          Cambia in maniera abbastanza forte la veste grafica, cambia il set di icone, cambiano le disposizioni di luce (molto più luminoso con il bianco attorno ai testi ad esempio). Questo, e tutto ciò che riguarda i cambiamenti estetici, fa parte di Material Design che introduce un sistema più minimalista e pulito con dissolvenze sulle barre che si adattano meglio allo sfondo. Personalmente trovo la scelta dei colori troppo chiara ed accesa in generale, essendo io uno che predilige le tinte scure (anche per un discorso di risparmio energetico). Abbiamo anche dei cambiamenti nella schermata di accensione con una splash screen che ricorda la vecchia, ma più dinamica. Anche tutte le impostazioni hanno disposizioni grafiche leggermente risistemate. Cambia anche la visualizzazione delle applicazioni aperte con il multitasking che ricorda molto da vicino le schede di Chrome e sembra di sfogliare una rivista.

-          Possiamo gestire la multi utenza in maniera molto veloce anche direttamente dalla barra in alto delle notifiche: di default abbiamo l’amministrare ed un ospite che può svolgere solo determinate operazioni. E’ possibile crearne di nuovi, ognuno con il proprio ambiente, spazio e permessi sulle applicazioni.  Chi usa il Guest login avrà qui un accesso limitato al telefono.
-    La schermata con lo schermo bloccato permette di visualizzare le notifiche in maniera più ampia, gestendole a seconda delle proprie esigenze senza dover utilizzare applicazioni di terze parti. Una volta messo il dispositivo in carica ci viene anche segnalata una stima per arrivare ad avere la batteria al 100%. Lollipop poi permette attraverso la funzione Smart Lock di inibire la sequenza di sblocco in base alla posizione o se agganciato ad un altro dispositivo tramite bluetooth o NFC. Così se ci troviamo a casa o in altri luoghi attendibili (che è possibile aggiungere a piacimento) possiamo evitare il blocco tramite sequenza o PIN. Utile ovviamente anche se ad esempio collegato ad un altro telefono o smartwatch o tramite il riconoscimento facciale.Sempre in relazione alle notifiche viene introdotto il concetto di "priorità" con cui possiamo stabilire quali applicazioni ed in che modo potranno interrompere le nostre attività. Queste sono configurabili premendo i tasti del volume e la configurazione è decisamente logica. E' inoltre possibile bloccare il telefono su di una specifica applicazione.

-    Il pannello di notifica se tirato giù una seconda volta permette di visualizzare l'orologio sulla sinistra, lo stato di carica della batteria, il pulsante di accesso alle impostazioni avanzate, l'avatar dell'utente connesso (l'immagine è quella che abbiamo impostato per il nostro account Goole), la luminosità dello schermo, gli accessi rapidi a: rete wifi, rete mobile, modalità aereo, rotazione automatica, torcia, geolocalizzazione e condivisione dello schermo. Anche l'orologio e la sveglia hanno visto una rivisitazione grafica e delle funzioni rendendoli configurabili anche per determinati giorni della settimana.
-   Il nuovo risparmio energetico per aumentare l'autonomia della batteria non ho avuto modo di verificarlo a modo in quanto l'uso che faccio dello smartphone è abbastanza intensivo e la batteria del Nexus 4 è vecchia di due anni. Inoltre già utilizzavo la runtime ART che adesso è attiva di default. Dovrebbe comunque comportarsi meglio in fase di standby, ma così ad occhio e croce non ho notato miglioramenti che siano tali da dover essere descritti. Rinnovata comunque la schermata riguardante l'uso ed aggiunta la possibilità di attivare il risparmio energetico in maniera manuale o automatica quando la carica scende sotto un certo livello. A questo punto le barre saranno colorate di arancione.

-     Con Lollipop cambia pure il dialer seguendo lo stile logico di Kitkat mostrando i contatti più attivi, i recenti e tutti quanti. Velocissimo come al solito l'accesso alle varie rubriche e categorie. Attraverso la barra di ricerca possiamo accedere non solo ai nostri contatti (sincronizzati o meno con altri social network) ma anche a numeri telefonici presenti nel database di Google. Se attivo l'ID chiamate verrà visualizzato il nome di chi ci chiama anche se non presente tra i contatti. Hangouts si ripropone come gestore per la chat e gli sms (ma non unico visto che è presente una nuova [sic.] Messanger dedicata solo agli sms da usare separatamente per chi lo desiderasse e sentisse questo estremo bisogno) e Gmail diviene l'account di post predefinito potendo gestire anche account diversi e di terze parti. Se stiamo usando un'applicazione (ad esempio un gioco) riceviamo la notifica della chiamata senza che le nostre operazioni vengano interrotte e possiamo scegliere se rispondere o no.


Dice comunque che Google stia già lavorando al rilascio di una 5.1 o qualcosa di simile in quanto su alcuni dispositivi sono venuti fuori dei problemi, rallentamenti dovuti al sistema di crittografia, riproduzione faticosa di filmati, mala gestione della RAM (sul Nexus 4 sono sicuro che questa è invece migliorata se mai ce ne fosse stato bisogno), errori sull'invio degli sms. Attendiamo il prossimo aggiornamento, ma intanto godiamoci questo Lollipop.


lunedì 24 novembre 2014

American Graffiti (1973)


Regia: George Lucas
Anno: 1973
Titolo originale: George Lucas
Voto: 7/10
Pagina di IMDB (7.5)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon

American Graffiti è un affresco, anzi no, un murale, o meglio ancora una vignetta che racconta, in una sola notte, molto a riguardo di una generazione, quella dei primi anni sessanta in America. Ok, detto così è decisamente scontato, visto anche il titolo, ma sta di fatto che è difficile presentarlo in altro modo. George Lucas prende in mano questo progetto due anni dopo aver dato vita a L'Uomo Che Fuggì Dal Futuro (troviamo all'interno della pellicola un chiaro riferimento a questo suo lavoro) creando un'opera nostalgica di un periodo che è stato quello della sua giovinezza (lui del resto è del 1944 e la storia si svolge nel 1962). Oggi è facile giudicarlo al tempo stesso come una commedia povera risaltandone i punti deboli dovuti forse a situazioni apparentemente non le legate troppo bene tra loro, ma al tempo stesso anche innalzarlo a film cult e generazionale. Io prediligo più la seconda, guardando con misticismo anni che non ho mai vissuto, ma che in parte ho "letto" attraverso la serie Happy Days (protagonista di American Graffiti è per altro un certo Ron Howard per niente lontano dal personaggio di Richie Cunningham). E' clamoroso, e mi rendo conto di non avere la presunzione di farla passare come una verità assoluta, come Lucas attraverso il soggetto da lui scritto e diretto, sia stato in grado di raccontare in una sola notte, gran parte di un'intera generazione di giovani. Quelli delle indecisioni, dei balli studenteschi, delle corse in auto, del college ancora prima di frequentarlo. Quelli che oggi ci sono, domani partono per il Vietnam, quelli che oggi sono proiettati verso una città lontana, domani restano a casa con la ragazza, quelli che oggi hanno il timore di cresce ed affrontare il futuro, domani partono baldanzosi verso l'ignoto che li renderà uomini, quelli che oggi sono dei duri spavaldi, domani chissà, domani. Termina l'adolescenza in una sola notte che non segna drasticamente nessun cambiamento, anzi si paventa nella sua normalità, eppure i quattro amici scoprono di essere diversi da ciò che si sono sempre creduti. Pur con la veste di commedia e situazioni che possono definirsi divertente, il film è uno spaccato malinconico e drammatico della vita all'apparenza sobriamente spensierata dei protagonisti che dovranno affrontare paure e timori solo sulla carta di poco conto. Ottima inoltre la colonna sonora (davvero stupenda), inframezzata dalla voce di Lupo Solitario, forse il più irriverente, cinico e spensierato grillo parlante che accompagna tutti i personaggi durante l'avventura di una notte di fine estate. Esaltante per chi apprezza anche la nostalgia altrui.

domenica 23 novembre 2014

La Regina Dei Castelli Di Carta (2009)


Regia: Daniel Alfredson
Anno: 2009
Titolo originale: Luftslottet Som Sprängdes
Voto: 5/10
Pagina di IMDB (7.3)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon (cofanetto)

Terzo ed ultimo capitolo della trilogia di Millennium basato sull'omonimo romanzo dello scrittore svedese Stieg Larsson. Proprio come il libro questo è strettamente legato a La Ragazza Che Giocava Con Il Fuoco tanto più che la regia è affidata al solito Daniel Alfredson che ha diretto anche il secondo capitolo nel solito anno. La trama prosegue esattamente da dove l'avevamo lasciata incentrandosi molto di più sull'aspetto legale e giuridico della vicenda che coinvolge la protagonista, ma non solo. Forse nel libro, essendo decisamente meticoloso e prolisso nelle descrizioni, ci si perde un po' di più rispetto al film, che si svolge alternando momenti di estremo interesse ad altri che risultano sotto tono. Tra tutti, per assurdo, quelli con con maggiore impatto dinamico che vedono il bestione biondo intento a fuggire. l'azione non fa parte di questo capitolo e quando è inserita in alcune scene, lascia il tempo che trova, senza mai essere esaltante. Molto meglio le scene dedicate al processo o quelle in ospedale, in cui è la staticità e la parte predominante. Qualitativamente resta un buon prodotto così come la versione bluray che vanta di un buon impianto audio (italiano e lingua originale svedese) e questa volta diversi extra:
  • Dietro le quinte (31 minuti)
  • Intervista a Lisbeth Salander (20 minuti)
  • Intervista a Mikael Blomkvist (13 minuti)
  • Ronald Vs Paolo (10 minuti)
  • Cast & credits (14 minuti)
  • 3 trailer

sabato 22 novembre 2014

Lazio 0 - Juventus 3

Lucida, divertente, bella. Questa Juve mi è piaciuta davvero e mi sarebbe piaciuta al di là del risultato netto che non lascia spazio ad alcuna replica. Bene #noallegri che sfrutta alla meglio il suo 4-3-1-2 e riesce a farlo anche dovendo e volendo rinunciare ad alcuni giocatori. In casa della Lazio non è semplice, soprattutto se questa si presenta in campo senza timori e volendo fare la partita. Per questo dico che la Juventus di questa sera, mi ha colpito favorevolmente: c'è stato gioco, intelligente e freddo, ma anche godibile e bello da vedersi. Le azioni che hanno portato alle reti sono state corali, colpi da maestro finalizzati nel migliore dei modi. Abbiamo toccato anche l'undicesimo palo della stagione, ed il risultato poteva essere pure più ampio, se l'arbitro non si fosse inventata un'espulsione che a parti invertite avrebbe fatto gridare allo scandalo. Vanno a segno Pogba con una doppietta e Tevez che momentaneamente si prende il primo posto nella classifica capocannonieri. Se vogliamo trovare una nota che stona questa sta sia in Llorente che in Morata, suo sostituito. Forse ciò è dovuto al modulo o alla disposizione in campo. Niente che troppo negativo, giusto per sottolineare un obiettivo da migliorare. Posso continuare a gioire e voi potete continuare a salutare la capolista. 28 reti segnate, 4 subite.

A Proposito Di Davis (2013)


Regia: Ethan Coen, Joel Coen
Anno: 2013
Titolo originale: Inside Llewyn Davis
Voto: 4/10
Pagina di IMDB (7.5)
Pagina di I Check Movies
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Ok, scusate tutti, ho visto che su IMDB è dato con una media di 7.5 e non è che ci faccia troppo caso, io do sempre i miei voti in base ai miei gusti. Il fatto è che credevo che la noia fosse stata collettiva, invece evidentemente non sono dal palato fino o più probabilmente non ci capisco nulla. Io di folk peraltro non ci prendo niente di niente e neanche saprei distinguerne la differenza con il country ad esempio. Qui i fratelli Coen, con le solite belle immagini, la solita bella scenografia, il solito bel mucchio di dialoghi, raccontano il brandello di vita di un certo Davis . Se mai poi lo diventerà, almeno alle mie orecchie resta sconosciuto. Ganzo l'inizio e la fine che in maniera circolare vanno a riempirsi, ma insomma, è un normale flashback che non è poi così esaltante. La cosa che mi è rimasta più impressa è invece la noia. Il periodo ed il genere musicale scelti poi a mio avviso possono attirare solo un determinato gruppo di fedelissimi dei due fratelli o meglio ancora persone che hanno nel proprio bagaglio culturale la musica pre Beatles, pre Dylan, pre tante cose. Insomma non fa per me e non credo di potermelo far piacere. La versione bluray è buona sia per il video che per l'audio con un DTS HD anche per l'italiano (caso vuole che per la musica basti un flusso stereo). Gli extra sono i seguenti:
  • Interviste (26 minuti)
  • Making of (43 minuti)
  • Trailer
  • Credits

Snitch - L'Infiltrato (2013)


Regia: Ric Roman Waugh
Anno: 2013
Titolo originale: Snitch
Voto: 5/10
Pagina di IMDB (6.5)
Pagina di I Check Movies
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Driiin, E' il campanello, non il telefono. "Sono il corriere, c'è un pacco per Jack Lyroid, c'è da firmare". Ah, bene sarà Amazon, ordino un sacco di roba che perdo anche il conto. Firmo, prendo in consegna la busta, la apro... Dentro c'è una scatola piena di Tic Tac. E' il burlone del mio amico gettons che mi ha fatto uno scherzo. Tempo trenta secondi ed un elicottero della SWAT parcheggia sul mio terrazzo e gli sbirri, circa trenta, mi arrestano. Processo per direttissima, e siccome è la prima volta che spaccio mentine rischio dieci anni. Anzi no, venti. Anzi, già che ci siamo facciamo trenta perchè non conosco nessun narcotrafficante da consegnare per rendere più umana la pena. Per fortuna che il mì babbo, ex lottatore di wrestling propone a Guariniello di fare l'infiltrato, così alle Sughere la smettono di picchiarmi. Ecco, con un inizio del genere che non promette nulla di buono si sviluppa la trama di Snitch - L'Infiltrato, un film tutto sommato godibile con la giusta dose di azione e drammaticità. Nonostante tutto (intendo la faccia da duro ed un corpo che farebbe avere la tremarella a chiunque) The Rock, al secolo Dwayne Johnson, interpreta una parte che esula un po' dai suoi standard. non alza neanche un dito ed anzi, quando ci prova, viene pure malmenato da piccoli spacciatori di periferia. Si trasforma quindi, per quanto possibile, in un padre che è pronto a tutto pur di far uscire il figlio di prigione e lo fa con alti e bassi di un action movie che non ha chissà quali aspettative, ma in parte riesce ad essere convincente. Soprattutto per quanto riguarda la normalità del suo personaggio, che però a dir la verità, non si presta troppo bene alla sua figura. D'altra parte le doti recitative sono quelle che sono, ed uscire dal personaggio è una prova di coraggio, anche quando il compito può essere votato con la sufficienza. Scarsa, ma pur sempre sufficienza. Magari può servire in futuro, per non vederlo sempre a scaraventare nemici a chilometri di distanza. La ridicola introduzione che non serve assolutamente come atto di denuncia per un sistema giudiziario e legale che neanche so se esista realmente, funge solo da scusa per far partire la miccia. Una miccia che però non porterà a nessuna esplosione in grande stile Hollywood, a resterà a volare bassa e ci metterà di fronte ad una storia che per la maggior parte dei punti è ben studiata e non annoia. Insomma, il film funziona. Non so perchè, ma si fa guardare senza essere esagerato, violento, pirotecnico.

venerdì 21 novembre 2014

Debito Di Sangue (2002)


Regia: Clint Eastwood
Anno: 2002
Titolo originale: Blood Work
Voto: 4/10
Pagina di IMDB (6.4)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon (bluray o libro)

Avevo già letto il libro di Michael Connelly da cui è ispirato il film quattro anni fa. Non lo ricordo alla perfezione, ma neanche troppo male e, sebbene all'epoca possiamo dire che non mi dispiacque, ora come ora non lo considero uno dei romanzi più avvincenti che mi siano mai passati tra le mani. Ad ogni modo Clint Eastwood guida la regia (e fa l'attore protagonista) di questo thriller che almeno nella parte iniziale risulta essere abbastanza fedele al romanzo, anche nelle piccole cose (mi vengono in mente le ciambelle offerte ai poliziotti o le tette grandi di Graciella). Nel complesso lo ho però trovato molto deludente, sia perchè mi aspetto molto di più da Eastwood come regista, ma anche come attore, sia perchè manca tutta una parte che solitamente è difficile trasporre nei film, ma che rende decisamente più corposa ed interessante la trama. Tutto ciò che mi ricordo essere stato iperbolicamente studiato nei minimi particolari qui risulta facilone ed al tempo stesso macchinoso. Banale la parte investigativa, frettolosa quella psicologica, inutile il rapporto amoroso tra McCaleb e la sorella della vittima. Molte macchiette e clichè che risultano facenti parte di una pellicola dozzinale e senza spina dorsale, non certo noiosa, ma che può essere presa in un mucchio dove riposano decine di altre tutte uguali. Inoltre: già nel libro è abbastanza facile intuire chi fosse il serial killer, qui gli danno la faccia di Jeff Daniels. Che ci fa un attore così (ok non è Jack Nicholson, ma neanche una comparsa) a fare il garzone demente? Ecco quindi che in mezzo fotogramma, anche per chi ha la memoria corta o per chi non conosce la trama, si svela subito l'arcano. Libro 1 - Film 0.

giovedì 20 novembre 2014

Arma Letale (1987)


Regia: Richard Donner
Anno: 1987
Titolo originale: Lethal Weapon
Voto: 6/10
Pagina di IMDB (7.6)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon (cofanetto edizione UK)

Eccoci con un altro classico degli anni ottanta che vede Mel Gibson vestire i panni di un poliziotto al limite, psicologicamente segnato e con forti turbe psichiche. Un personaggio che piace e che segue la linea dell'eroe buono che non ama seguire troppo le regole. Una sorta di predecessore di Bruce Willis in Trappola Di Cristallo solo che qui abbiamo un personaggio altrettanto ironico, ma più malinconico (pure la colonna sonora con strumenti a fiato è un indizio) ed anche classico. Ha un compagno (Danny Glover) e si muove con disinvoltura tra i nemici rappresentando una vera e propria arma letale. La pellicola di Donner è totalmente votata all'azione, ma non mancano i tempi per approfondire i soggetti che muovono tutta la trama. Il ritmo è davvero alto fin dalle prime scene che presentano Martin Riggs ed anche proseguendo oltre arriviamo a passare le quasi due ore in maniera assai dinamica e veloce. L'esaltazione del personaggio è molto forte così come la presenza di scene violente e che non si curano troppo della censura. Purtroppo si pecca di un eccessiva mancanza di realismo nei capitoli fondamentali che lo compongono. Una maggiore attenzione ai dettagli lo avrebbe reso più godibile anche a distanza di molti anni. Faccio riferimento allo scontro nel deserto con le armi da fuoco ed all'improvviso smacco che Riggs subisce dal generale oppure dell'ultimissimo corpo a corpo con Gary Busey (mi scuso ma fino a ieri ero convinto fosse Nick Nolte) che sa di scena troppo lunga e fine a se stessa. Questo comunque è il primo capitolo di una fortunata e ricca tetralogia che segna in modo indelebile un certo di tipo di action movie che ci piace ricordare con affetto. Il disco bluray fa parte del cofanetto in edizione inglese in cui è presente la lingua italiana in 5.1 ed i seguenti extra:
  • commento audio
  • Additional footage (30 minuti)
  • Video musicale: Honeymoon Suite - Lethal Weapon
  • Trailer

martedì 18 novembre 2014

Novità in Anobii:delusione generale

Un po' di mesi fa ho pubblicato un articolo in cui riportavo un comunicato stampa dello staff di Anobii che prometteva dei cambiamenti al portale. Ecco, oggi sono arrivati e mi sento abbastanza deluso. Anobii, il social network dedicato ai libri ed ai lettori si rinnova in una maniera tale da sembrare più rivolto verso il social e la condivisione piuttosto che verso ciò che i suoi utenti desiderino maggiormente. Mi pare si sia tralasciato il fatto che nessuno dei problemi messi a nudo dal popolo anobiiano sia stato risolte, mentre abbiano agito su piccolezze di poco conto che possono essere però importanti per gli utenti navigati. La nuova veste grafica non mi ha sconvolto negativamente, in molti casi è solo questione di abitudine. Ho trovato però sconcertante andare a toccare le cose che hanno sempre funzionato e sono sempre state viste di buon occhio da tutti gli utilizzatori. Ciò che mi pesa maggiormente oggi, un po' come alle decine di persone che si sono viste modificare la struttura, è la separazione delle proprie recensioni dalla libreria. Eh già, adesso non è più possibile vedere quali libri abbiamo recensito direttamente dal nostro scaffale. Altra cosa è la scomparsa, sempre dallo scaffale, dello stato di lettura e della data in cui abbiamo iniziato o finito un romanzo. Non che questi dati siano spariti del tutto, ma non ha più senso vederli posizionati o nascosti altrove. Se da una parte volevano snellire lo scaffale, dall'altra hanno reso più incasinata la vita di coloro che votano, scrivono recensioni, archiviano con molte informazioni i propri libri. E' anche vero però che il grosso delle funzioni è rimasto tale e quale e che per molte cose è questione di abitudini. Riporto il comunicato di oggi e scrivendo in blu le mie opinioni.

Buongiorno a tutti,

Come promesso, a partire da oggi utilizzare Anobii sarà ancora più interessante! Le nuove funzionalità di cui vi abbiamo parlato settimana scorsa sono finalmente online: diventa più immediato e intuitivo aggiungere i libri al vostro scaffale, valutarli, cambiare lo stato di lettura e molto altro.

E non solo. Potrete anche:

- Aggiungere immagini che per voi sono riferibili al libro e condividerle con i vostri amici sui social.Potrebbe interessante

- Fare la stessa cosa con contenuti video (musica, film, animazione…) direttamente da Yotube, Vimeo e Spotify. No dai, troppo social. I libri ci piace leggerli

- Annotare facilmente le vostre citazioni preferite dal libro, sia manualmente, sia importandole automaticamente dal vostro kindle. Ottimo, tanto più che il Kindle. Ma Anobii è stato acquistato da Mondadori, perchè non consentire questa feature anche per i possessori del kobo? Misteri della fede.

- Aggiungere note private o pubbliche più facilmente, direttamente dalla pagina libro. Non mi pare sia più facile di prima.

- Condividere sui social le vostre recensioni o spedirle via mail a chi volete. Ok aggiunti vari pulsanti, io ho sempre usato IFTTT

- Visualizzare le recensioni degli altri utenti relative al libro oppure alla sua edizione specifica. Mhh di solito leggo quelle sul contenuto, difficilmente sull'edizione anche se può essere interessante in chiave traduttore

- Scoprire quali altri utenti di Anobii stanno leggendo lo stesso libro che state leggendo voi in questo momento Non ho chiaro come

Entrate in Anobii e scoprite tutto questo cliccando e navigando a vostro piacere. Diteci anche che ve ne pare, siamo qui per ascoltare i vostri suggerimenti e continuare a migliorare la vostra esperienza di lettori online.

Grazie e continuate a seguirci!

Il team Anobii

E' possibile segnare in questa discussione  le varie problematiche riscontrate ed eventuali consigli per migliorare.

Nexus 4: aggiornare manualmente a Lollipop

Non sto a perdere tempo in presentazioni o spiegazioni di sorta, mi limito a dire che già dalla fine della scorsa settimana è possibile scaricare ed installare l'OTA per Nexus 4 (ma anche per gli altri dispositivi Nexus ad eccezione del 7 3g e LTE per ora). Si può attendere l'aggiornamento automatico, che è già iniziato anche per l'Italia, oppure, per i più frettolosi provvedere al download da qui (sono circa 395 mega): assicuratevi di avere Android 4.4.4 con la build KTU84P. La differenza tra mettere il pacchetto OTA ed una "semplice" factory image è che il primo è IL pacchetto, QUEL pacchetto che riceverete direttamente On The Air in automatico, senza bisogno di menate varie. Avviene tutto in maniera indolore anche se lo aggiornate da soli con le vostre manine quindi. Per far prima riporto solo la procedura per il pacchetto relativo al Nexus 4. L'unica cosa che cambia sono le tempistiche: avrete Lollipop qualche tempo prima senza perdita di dati e così via. Serve avere l'SDK.

  • A Nexus 4 spento lo accendiamo premendo contemporaneamente il tasto power ed il volume giù
  • Muovendosi sempre con i tasti del volume selezioniamo il "recovery mode" e lo attiviamo con il power
  • Sempre premendo power ci muoviamo con il tasto volume su fino a scegliere "apply update from ADB"
  • Colleghiamo il Nexus 4 via USB al pc (dobbiamo abilitare il debug USB)
  • Copiare il file nella cartella SDK/platform-tools ed aprendo il terminale spostarsi lì
  • Digitare quindi il comando 
adb sideload nomefilecompleto
  • proseguire con l'installazione e per riavviare una volta completato muoversi sempre all'interno della recovery stock.
Penso comunque che entro pochi giorni tutti gli OTA partiranno in automatico.

lunedì 17 novembre 2014

La Vita Di Adele - Capitoli 1 & 2 (2013)


Regia: Abdellatif Kechiche
Anno: 2013
Titolo originale: La Vie D'Adèle: Chapitres 1 & 2
Voto: 7/10
Pagina di IMDB (7.9)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon


La Vita Di Adele è uno di quei film che si possono definire al tempo stesso intellettuali ed erotici, per quelli come me che non sono tanto avvezzi ad un tipo di cinema così profondo e particolare. Adele (Adèle Exarchopoulos) è una ragazza del liceo che scopre i suoi primi passi con l'amore e l'omosessualità, iniziando una storia con la più esperta Emma (Léa Seydoux). La pellicola parte con una lezione di letteratura francese, ed i dialoghi su cultura, arte, filosofia sono tra i punti centrali di tutta la vicenda. E' perfetta la trasposizione dell'ambiente scolastico, delle paure, delle prime scoperte, dei rapporti genitore figli e soprattutto la recitazione delle due protagoniste che danno un senso di profondo realismo a tutta la storia. Salta all'occhio anche un altro tipo di realismo: ci sono numerose scene di sesso tra le due amanti ed innamorate, scene che possono anche risultare troppo spinte ed audaci con amplessi prolungati, nudi integrali e copri che si fondono in ogni maniera. Questo però non risulta affatto fine a se stesso, nonostante l'alta dose di erotismo. Tutto viene rappresentato in maniera semplice, spezzato da lunghissimi dialoghi ed altrettanto profondi silenzi, pianti, pensieri che escono dal video. Non c'è niente di sporco (come ad esempio in 9 Songs) o di indecente sebbene il limite a cui siamo abituati venga superato più volte. Le quasi tre ore infatti aiutano non poco in questo senso, lasciando ampio spazio alla descrizione psicologica e reale che viene a crearsi. Anche le due protagoniste che sono entrambe giovani e molto belle rendono le scene di sesso assolutamente non volgari, ma genuine. E' più la bellezza dell'amore quella descritta, piuttosto che del sesso fine a se stesso. La scena migliore in assoluto la vedo durante lo scontro tra Adele e le compagne di classe, che la attaccano spudoratamente come diversa con estrema cattiveria. Ed è davvero così che va il mondo, è così che forse ho sempre agito anche io. Una storia raccontata magistralmente in cui l'arte, l'amore e le paure si fondono insieme.

domenica 16 novembre 2014

WhatsApp: disabilitare la doppia spunta azzurra

Qualche giorno fa WhatsApp ha introdotto la doppia spunta colorata di azzurro per identificare i messaggi letti dall'altro utente. Per quanto mi riguarda, non essendo un paranoico senza speranza, è stata una cosa comoda così quando invio il classico messaggio "ci troviamo alle 19:30 per l'aperitivo" so se viene ricevuto e letto e non mi preoccupo. Sembra invece che in tantissimi (devo però realmente trovarli) si siano strappati i capelli per questa detestata violazione della privacy. Vabbeh io non ho stalker che mi importunano a cui dover nascondere la lettura dei miei messaggi, quindi magari non posso capire. Ad ogni modo è stata la rilasciata una nuova versione (la 2.11.444)  al momento solo per Android ed al momento scaricabile solo direttamente dal sito di WhatsApp e non dal Play Store. Questa va ad aggiungere la possibilità di neagare agli altri (ma anche a noi stessi) la possibilità di vedere le spunte azzurre. Quindi chi non vuole abilitare la conferma di lettura (o disabilitarla visto che di default è attiva) può scaricare la nuova versione apk (dovete permettere il download da sorgenti sconosciute poi per aggiornare l'applicazione) ed andare in Impostazioni ---> Account ---> Privacy e togliere la spunta a "read receipts". Facile come bere un bicchier d'acqua così da tenere al sicuro le proprie letture. Io la lascio attiva.

Divergent (2014)


Regia: Neil Burger
Anno: 2014
Titolo originale: Divergent
Voto: 4/10
Pagina di IMDB (6.9)
Pagina di I Check Movies
Acquisto su Amazon

[PREMESSA MODE ON] 
Girovagando per la libreria della Coop ho visto nella sezione "libri ultima moda vendesi" i libri di Veronica Roth: quelli con il nome simile che finisce con "ent". Lo gnomo dentro la mia testa che accende le lampadine mi ha ricordato di aver visto tempo fa un super trailer su qualcosa di simile (ma lo gnomo ha fatto casino perchè mi pareva ci fosse Tom Cruise tra gli attori). Comunque vabbeh, non ci casco e vado sul più economico Dottor Niù , che per la cronaca si rivela assai brutto. Caso vuole che mi ritrovo però Divergent sul mio Kindle, così per curiosità parto con la lettura. Giù dopo alcune pagine sento puzza di Suzanne Collins e del suo Hunger Games. Non che siano simili, poi ho letto solo poche pagine quindi non potrei mai azzardarmi a fare dei paragoni sensati. Però futuro distopico, protagonista una ragazza, popolazione divisa in fazioni... Sai che c'è? Neanche ci provo a leggerlo, magari passo direttamente al film, molta meno fatica. Guardo su Amazon, ma il bluray più economico sta sui 17 euro. Cifra assurda. Aspetterò. Poi su Sky, vedo che è tra quelli in Primafila: ho ancora un credito di 6 euro per i vecchi clienti così mi faccio scalare i 2,90 per l'acquisto ed il gioco è fatto. 
[PREMESSA MODE OFF]
Eccoci quindi al film. Ho deciso di premiarlo con un bel 4, anche se siamo ai limite del 5, perchè lo ritengo insulso. Non so come la Roth, abbia convinto Hollywood (ho visto una sua foto e forse ho capito, non è male) a farne un blockbuster. Forse vanno di moda questi film che tanto per cominciare sono trilogie, quindi possibile che si abbia un pubblico di adolescenti davanti al cinema. Mi aspettavo qualcosa del genere con trama debole e molti effetti speciali. Invece, ma è colpa mia che dovevo avere meno fiducia, la trama è ridicola, gli effetti speciali nulli, all'interno c'è una storia d'amore Harmony, gli attori sono bimbi vestiti da Guerrieri Della Notte e la protagonista (Shailene Woodley) non è fica come nella copertina. Questo ennesimo mondo distopico (i maestri della distopia si rivoltano nella tomba o nel materasso) è un classico post guerra totale, in cui per avere la Pace hanno avuto la sensata [sic.] idea di dividere la popolazioni in fazioni. Eh già, cinque fazioni ognuna con una caratteristica (oltre ai vestiti) che le contraddistingue. Gli abneganti che non si guardano allo specchio ed aiutano il prossimo, gli intrepidi che sono soldati parkour, i pacifici che zappano la terra, gli eruditi che sono intelligenti e gelosi, i candidi che servono ad arrivare a cinque. La legge vuole che a sedici anni tutti debbano fare un test il cui risultato non ha nessuna valenza e possano poi scegliere a quale gruppo appartenere. La nostra protagonista era abnegante, ma attratta dai fascistelli acrobati che sembrano le milizie delle tifoserie di calcio entra nel loro gruppo, nonostante scopra di essere una divergente. Chi sono i divergenti? Persone che non rientrano pienamente in nessuna categoria, ma che tutti hanno deciso di essere nemici. Come fare a scoprirli se sono un pericolo? Semplice: basterebbe fare il test regolarmente da persone differenti. Ma è più ganzo farli diventare dei rivoluzionari visto che gli danno la caccia. Comunque lei flirta con il bel addestratore (Theo James) però non gliela dà, anche se lui le tocca un fianco. Per entrare a far parte degli intrepidi deve superare una serie di prove di stampo militare, ma anche delle simulazioni mentali di pericolo. Come in un sogno solo che sai di esserci dentro, quindi in pratica puoi imbrogliare o fare ciò che vuoi. Lei supera tutto astutamente e pur essendo mingherlina impara a combattere come una di strada. Intanto gli eruditi, forti del fatto che le fazioni e le diversità dovrebbero mantenere la Pace assoluta, hanno idea di fare un colpo di stato e si servono dei soldati drogati per provare a fare un genocidio degli abnegati. Le altre fazioni non sono importanti. Dopo rocambolesche lotte mozzafiato i buoni scappano. Fine, ci risentiamo per Insurgent che esce il prossimo anno ed io non vedo l'ora.

sabato 15 novembre 2014

I Soliti Sospetti (1995)


Regia: Bryan Singer
Anno: 1995
Titolo originale: The Usual Suspects
Voto: 9/10
Pagina di IMDB (8.7)
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"La beffa più grande che il diavolo abbia mai fatto è stato convincere il mondo che lui non esiste". Invece I Soliti Sospetti di beffa non hanno niente, anzi risulta un vero e proprio capolavoro che fa leva su di una sceneggiatura ed un soggetto che dire efficacissimi potrebbe non rendere l'idea e sminuirne il contenuto. Resta tra i miei film preferiti di sempre ed è tra quelli che coinvolgono lo spettatore in maniera incredibile, grazie ad una regia frammentata che sfrutta innumerevoli flashback, dialoghi sostenuti, voce fuori campo: il tutto per farci seguire la beffa che il diavolo ha congegnato. Sofisticata e crudele in ogni sua parte, raccontata attraverso gli occhi e al voce di Kevin Spacey, che, ci inganna mostrandoci ciò che potrebbe essere un tipico thriller con la parte investigativa legata essenzialmente agli interrogatori. E noi lì, come inebetiti, che pendiamo dalle labbra di chi forgia e ci mostra la sua versione della storia. Noi siamo il Palminteri della situazione e ci fidiamo ciecamente di ciò che lo storpio ci racconta: avidi di sapere, avidi di conoscere il volto di Keyser Soze, o anche le sue malefatte, il suo modo di essere spietato. Già perchè il diavolo, in fin dei conti ci affascina. E pur non sapendo chi sia, o tanto meno se esiste veramente, ci ha affascinato e stregato come non mai. Come fossimo i personaggi burattini all'interno del film. E visto che sei stato beffato, un film del genere, anzi un capolavoro, ti cattura ancora di più una volta superata la prima visione. Raccogli tutti i particolari, soprattutto quelli in relazione agli sguardi di Spacey nell'ambiente (non dettatati da insicurezza e timore quindi) e giochi a fare tu stesso il detective. Sai che ti ha preso per il culo e vuoi complimentarti con lui e vedere più da vicino come ci è riuscito. E lo spettatore più attento non rinuncia certo a confrontare la parte iniziale con quella finale, in cui siamo all'esterno del racconto in flashback: la regia calca la mano su dettagli quali l'orologio, l'accendino e le sigarette che poi ritroveremo un attimo dell'attesissimo colpo di scena finale. Abbiamo quindi una magistrale prova di ciò che Singer vuole mostrarci e ciò che che invece è frutto di un racconto soggettivo. Scusate per il mega spoiler che anticipa praticamente ogni cosa, ma è impossibile non elogiare questo lavoro senza poter parlare a chi può apprezzare l'intricato plot narrativo in questione. Da guardare a tutti i cosi più volte.

The Pusher (2004)


Regia: Matthew Vaughn
Anno: 2004
Titolo originale: Layer Cake
Voto: 6/10
Pagina di IMDB (7.6)
Pagina di I Check Movies
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Intenso gangster movie molto british non solo nel cast (Daniel Craig, Colm Meaney, George Harris, Tom Hardy), ma anche nell'ambientazione e nella fattura. Numerosi colpi di scena in un intreccio che pare non avere fine. Non puoi rilassarti un attimo che avviene un cambiamento nella trama, che presenta il giusto mix di azione (senza esagerare) e thriller. Craig veste i panni di un pusher raffinato ed attento nei movimenti, che proprio nel momento in cui decide di lasciare il lavoro sporco per mettersi in tasca una ricca pensione si ritrova a dover affrontare problemi e capricci decisamente più grandi di lui. Questi imprevisti però sono all'ordine del giorno nella mala, che controlla il traffico di droga . Ad un pesce piccolo corrispondono sempre pesci più grossi. La durata della pellicola è relativamente breve se pensiamo al susseguirsi, spasmodico di nomi e situazioni che sempre più frequentemente si vengono a creare, però è possibile poterla seguire senza troppi problemi. Il tutto alla fine risulta piacevole sebbene ci si possa aspettare un determinato finale, vista l'abitudine al "cambio di programma" avvenuta nei minuti precedenti. Un buon thriller, che si fa ben guardare.

venerdì 14 novembre 2014

Die Hard - Duri A Morire (1995)


Regia: John McTiernan
Anno: 1995
Titolo originale: Die Hard: With A Vengeance
Voto: 7/10
Pagina di IMDB (7.6)
Pagina di I Check Movies
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E' indiscutibilmente e senza dubbio il mio preferito della serie Die Hard. Supera il precedente ed anche l'originale in quanto non rischia di ripercorrere temi giù utilizzati, ma anzi aggiunge brio ed un'intensa fase investigativa all'azione ormai già nota. Le presenze di Jeremy Irons (formidabile) e di Samuel L. Jackson impreziosiscono maggiormente la pellicola che è studiata ed approfondita per almeno i nove decimi della sua durata. Purtroppo si scende leggermente di tono nel finale, forse improvviso e non ugualmente meticoloso quanto tutto il resto del film. L'ironia e l'irriverenza di Bruce Willis restano accese senza che il suo personaggio si perda nella solita macchietta del poliziotto sbrigativo ed in parte noir trasposto negli anni novanta ed il duettare con il compagno d colore lo rendono ancora più reale, forse insolente, ma sicuramente un duro a morire con le palle. La scena iniziale in cui si presenta ad Harlem con il cartello "I hate niggers" fa scuola e resterà negli annali, così come le innumerevoli battute da repertorio del duro di quartiere. Comunque si nota che la regia è la medesima del primo ed anche se non c'entra niente (magari è più un discorso di soggetto e sceneggiatura) notiamo quanto i riferimenti con molto di quanto accaduto sette anni prima, siano forti e costanti. Comunque se il cattivo di turno è il fratello del villain nella prima pellicola è un'ennesima trovata positiva, messa lì anche per confondere ulteriormente le idee e creare una sorta di mistero ed incertezza sulle reali intenzioni dei malvagi. La trama si sviluppa in maniera frenetica con molta azione che concede il giusto spazio al ragionato tra un "Simon ordina" e l'altro. Per il bluray ho dovuto ripiegare su un disco singolo, non contenuto nel cofanetto della saga per questioni di distribuzione. La qualità video nel complesso è più che molto buona, considerando che si tratta di un film del 1995, ma ho notato un leggero rumore in due o tre scene scure in cui la luce di riflettori o fari viene puntata sulla camera. L'audio è italiano è un bel PCM 5.1 che risente leggermente della trasposizione di quello originale soprattutto nel volume del frontale sui dialoghi. Invece molto presenti i sorround nella maggior parte delle scene. Inesistenti gli extra.

Stefano Benni - Dottor Niù


Autore: Stefano Benni
Anno: 2001
Titolo originale: Dottor Niù (Corsivi Diabolici Per Tragedie Evitabili)
Voto: 1/5
Pagine: 155
Pagina di Anobii
Acquista su Amazon (libro o ebook)

Trama del libro e quarta di copertina:

Come sta il mondo? Male. Malissimo. Sballano i governanti. Sballano i governati. Le mucche, i mari, i climi, tutta la terra sballa. E, a maggiorscorno, avanzano globali e fatali, gli apostoli del nuovo. Del niù. New economy, new holidays, new way of life. Anche la Storia, la vecchia Storia dei sussidiari, cambia musica. Fra un brivido e una risata, Benni commenta,smaschera, anticipa. Diabolicamente.
Fanno parte della raccolta:
  • Il dottor Niù (24.01.2001)
  • Caro Agnelli ti scrivo (02.07.1998)
  • La favola della fine del mondo (13.08.1998)
  • I mostri della notte di Natale (06.12.2000)
  • Natale a Monte Candido (20.12.2000)
  • Capodanno (31.12.1998)
  • I calendari (29.12.1999)
  • Rainer Tim, esploratore estremo (31.12.1997)
  • Isotta, vecchia italiana (22.11.2000)
  • Cara Melissa (07.05.2000)
  • I sette gnomi di Zurigo (10.09.1998)
  • Il dottor Sghetto (13.09.2000)
  • Chi salva i ragazzini dal mondo? (04.10.2000)
  • Il generale "Fox" (10.01.2001)
  • Una boccata d'aria per il nuovo (07.02.2001)
  • Don Fobio Copriti (08.11.2000)
  • Maturità! (23.02.1997 e 18.06.1998)
  • Diario delle vacanze. Uno: la new holiday (09.07.1998)
  • Diario delle vacanze. Due: il Grande Rientro (27.08.1998)
  • Diario delle vacanze. Tre: il dottor Norman (07.08.2000)
  • Scandalo all'hotel Nasturzio (15.08.2000)
  • Estate in città (23.07.1998)
  • Afa (30.07.1998)
  • Adelmo Ferrari (11.10.2000)
  • L'ultrà beneducato (17.09.1998)
  • Ti ricordi del Kosovo? 1 (30.03.1999)
  • Ti ricordi del Kosovo? 2 (09.04.1999)
  • Sydney, l'ultima Olimpiade (20.09.2000)
  • Un Casinò chiamato Italia (01.10.1998)
  • Confessione di un povero compagno (22.10.1998)
  • L'"homo audience" (15.10.2000)
  • La Storia (31.12.2000)
Commento personale e recensione:

 Nel 2014 ho letto pochissimo se paragonato agli altri anni, ma negli ultimi giorni ho trovato modo di finire libri decisamente brevi che si possono leggere tutti d'un fiato. Questa di Benni è una raccolta che conta ben trentadue racconti. Si leggono bene certo, sono talmente brevi che sfogli pagina e sei già giunto alla fine, ma li ho trovati insulsi e noiosi, privi di quella genialità, che mi parve di ricordare ad esempio nel suo primo romanzo Terra! L'umorismo che lo contraddistingue non manca, ma è davvero troppo politicizzato, fino alla noia. Letto oggi poi, nel 2014 è veramente anacronistico seppure i suoi spunti e le sue riflessioni raccontino ciò che alcuni potevano pensare anni fa. Oggi è solo una raccolta di articoletti con un venato senso di denuncia per il modernismo visto però da cui ha sempre qualcosa da ridire. Tanto più che letti i primi dieci, poi si arriva ad avere sempre il solito meccanismo di sfiducia nella società di cui, ricordiamolo, anche Benni fa parte.

Fast & Furious 6 (2013)


Regia: Justin Lin
Anno: 2013
Titolo originale: Furious 6
Voto: 6/10
Pagina di IMDB (7.2)
Pagina di I Check Movies
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Ennesimo capitolo della saga di Fast & Furious, ma ancora una volta Justin Lin si supera e lo fa pompando ulteriormente le parti più esageratamente gonfiate di questa serie, ovvero le corse con le auto e l'azione. Tanto di questo, forse anche troppo se decontestualizziamo il film e non lo vediamo per ciò che invece è. E cosa è, se uno decide di guardarlo lo sa già. Anche perchè ti ritrovi proiettato nel mondo di Vin Diesel che continua ad essere l'astro trascinatore, e con lui inizi una nuova e rocambolesca avventura. Il gruppo, anzi la famiglia, si ricompatta come già avvenuto nel precedente capitolo , solo che questa volta torna Michelle Rodriguez (in Solo Parti Originali non era morta), senza memoria e facente parte del clan dei cattivi guidato da Luke Evans. Tutti gli ingredienti della vita spensierata, ma anche acrobatica ed al limite, restano invariati con Toretto che accetta il lavoro offertogli da Ther Rock, trascinando con sè Paul Walker e compagnia bella. Viene evidenziato il concetto di famiglia, scritto a caratteri cubitali ovunque, anzi marchiato a fuoco perchè saltano in questo modo legami affettivi (la nuova fiamma di Toretto si mette da parte con estrema facilità), si mettono in gioco valori estremamente grandi (Walker lascia a casa il bimbo per una missione suicida) e così via. Ma va bene, anzi va benissimo: sono questi i concetti di tipo psicologico su cui il film fa leva. il resto sono corse automobilistiche sempre più sensazionali, viste e riviste grazie ad effetti speciali ancora più esorbitanti e situazioni che hanno dell'incredibile. Poi se di realistico c'è poco, se una pista di atterraggio è lunga centinaia di chilometri, se le scazzottate non lasciano alcun segno, alla fine davvero chi se ne frega? Tanto tutto ormai è finto e fine a se stesso, ma piace. Non abbiamo più neanche le corse clandestine, perchè se come location scegli Londra e la Battersea Power Station qualcosa devi pur riadattare. Fast & Furious 6 è più un videogioco che un film, con scenari sempre diversi e spiccatamente esagerati (adesso inseguono pure un carro armato ed un aereo cargo militare), ma che nasconde al suo interno una trama non peggiore di altri thriller che sfortunatamente non possono contare su di un cast così vario e su effetti speciali così costosi. Ho scoperto da poco che faranno anche il 7. Chissà se finalmente cronologicamente sarà successivo al Tokyo Drift oppure continueremo a vedere Han più vecchio che nella pellicola giapponese.