mercoledì 31 dicembre 2014

Pokemon & Tamagotchi

VER a tutti i popoli di tutte le nazioni. Punto. Messaggio di fine ed inizio anno. Punto di nuovo. Aperte virgolette, inizio testo: "fate da bravi e sperate in un anno migliore, ci sta che funzioni" chiuse virgolette. Saluti e firma. Ecco, come avrete capito qui siamo nel futuro, gia' ad anno nuovo, il 2015 e lo siamo da alcune ore. Vi anticipo che per adesso non sembra male, o perlomeno non peggiore del precedente. Sebbene i fuochi d'artificio di Tokyo ci abbiano dato un'impressione di sobrieta' che ben si sposa con la crisi corrente. Questi cinesi comunque ne sanno una piu' del diavolo e gli importa una sega dei botti, mica stanno a Napoli. Qui cantano e saltano con le lucine colorate (vedere video in seguito che lo dimostra) e raggiungono stati di apoteosi. Sono pazzi nel loro essere un tantino diversi. Lo avevo anche un po' visto con alcuni negozi visitati oggi tra Ginza, Akihabara e Shibuya. Tolte alcune cianfrusaglie elettroniche, anche di seconda mano, anfratti del manga e delle anime, si rincorrono in maniera sconclusionata. Sono anche entrato in una maxi sala giochi (qui di solito pero' hanno atttrazioni a scommessa tipo luna park) per guidare e comandare un Gundam. Quando si tratta di divertimenti e e di cose virtuali o disegnate, danno tutti il loro meglio.

Foto della giornata


(poi la security mi ha impedito di continuare il video)
(se non li vedete non e' colpa vostra, ma il vostro monitor non [ compatibile con le frequenze dei nuovi iper fuochi cinponesi)
 


martedì 30 dicembre 2014

Hattori Hanzo & Hokuto

Una volta che gettons (d'ora in poi lo chiameremo "il siesta") decise di svegliarsi, uscimmo in quel che fu la serata di ieri. Ho perso il conto e sembra tutto molto lontano, quindi e' bene ripartire da dove ci eravamo lasciati. Nella mia uscita in solitaria provo a capire qualcosa sul come funzioni la metropolitana: e' un casino (le linee non appartengono ad una sola compagnia), ma con l'esperienza si migliora. Ci proiettiamo comunque a Shinjuku, scegliendo di vivere il Golden Gai e cercare qualcosa per mangiare. Il palazzo e' abbastanza fico, colorato al neon e con l'ascensore che da' sull'esterno. Aggiudicato. Purtroppo non siamo ancora in grado di capire bene la lingua e ci infiliamo per sbaglio in un ristorante cinese dove digerisco il peggior crudite' di pollo che abbia mai mangiato. La notte comunque prosegue, nel quartiere ed in quelli limitrofi giusto per per fare esercizio con la metro. Alcuni imbonitori che ci consigliano delle "choie" o simili, ma pare di essere in alcune vie di Amsrerdam che danno sul commerciale. Torniamo alla base stanchi, ma questa mattina sveglia di buon ora. Ancora Shinjuku in quanto abbiamo appuntamento all Hyatt Regency per essere trasportti in giro per la citta'. Era l'unico modo per poter salire sullo Sky Tree, e la pena e' quella di dover ascoltare la nostra guida che non si cheta mai. Ma saltare una fila abnorme per salire a 450 metri e godersi il panorama totale e'una buona ricompensa. C'e' spazio anche per un assaggio veloce di Electric Town e Ginza, mentre ci fermiamo a visitare il tempio Sensoji : buddismo, calma e tranquillita' in contrasto con una megalopoli di questo genere. Avessi fatto maggiore attenzione nelle settimane scorse avrei imparato il "nam myoho renge kyo" e lo avrei provato a recitare. Terminato il tour e' la volta dell'isola artificiale di Odaiba , location fondamentale per fotografie (anche senza luce) suggestive ed ammirare installazioni natalizie a base di LED. Per la cena ci pensa Paul: entriamo in un locale tipico (piu' di quelli di Sanpei e Forza Sugar) che si rivela essere il non plus ultra di autenticita'. Menu' solo in lingua autoctona, manco un hello da pronunciare, brutti ceffi seduti ai tavoli, lanterne appese al soffitto, fumi e odori alla Blade Runner. Questa cena da sola vale il prezzo del biglietto aereo, La serata si conclude tardi dopo Ropponji e Cisco giapponese. Sayonara, alla prossima.

Foto (giorno 30 dicembre)

Video:


lunedì 29 dicembre 2014

Dojo & Sensei

Passato il primo giorno di fatiche a causa del jet lag e delle numerose ore di volo e di treno, inizia la vacanza vera e propria.  Sveglia sul prestino come piace a me e neanche c'e' la necessita' di chissa' quali spostamenti visto che il personale del Seifuso e' ben organizzato e ci offre: due mele, gli scarponi da neve (meno male) ed un passaggio fino allo Snow Monkey Park . Funziona in questo modo: e' tutto innevato e sta nevicando, il bosco ed il sentiero sono ricoperti da un manto bianco e soffice che ovatta ogni suono e la natura che ci circonda. Solo il rumore della neve che cade e dell'acqua (calda) che scorre vicino a noi. Circa trenta minuti di camminata e raggiungiamo il parco. Mentre discutiamo se i piedi sono tenuti piu' caldi con i calzini o con i guanti (gettons ce lo sapra' dire), ecco che arriva la prima scimmietta. Io mi aspettavo di dover fare i salti mortali per fotografarne una, ed invece questi esserini pelosi e giocosi, stanno in mezzo a noi e si godono il calduccio nelle acque termali. Non hanno paura dell'uomo e si prestano ad essere immortalate mentre si divertono o si riposano. Terminata la visita, marcia forzata fino alla fermata della "corriera" che ci riporta a Yudanaka. Decidiamo di infischiarcene dell'orario sul biglietto del treno gia' acquistato in precedenza e scopriamo che possiamo essere a Tokyo in anticipo rispetto a ruolino di marcia, Dopo una colazione con sushi ed una merenda tra le vie di Shinjuku che mi picca ancora in bocca, adocchiamo alcuni locali ganzi da rivisitare in seguito. Doccia al Hundred Stay per poi ricatapultarci nella notte di Tokyo

Foto Snow Monkey Park


Video:







domenica 28 dicembre 2014

Yatta & Olsen

Ci sono giornate lunghe e faticose che iniziano il sabato e finiscono la domenica. Se va bene.  Piombino, Pisa, Roma, Narita, Tokyo, Nagano, Yudanaka. Un tragitto senza esclusione di colpi e di sonno. Tra l'altro per la prima volta risulta impossibile dormire in aereo: poltroncine Alitatalia dedicate ai fachiri. Mi diletto con un paio di film e la musica. Terminate le 12_alla_seconda ore di volo inizia il viaggio nipponico. Incontriamo il mitico Paul che ci consegna i biglietti del treno (domani sara' veramente grossa), il telefono, la SIM, il routerino per ogni evenienza. Ricambio con un panforte, sempre ben gradito. Poi una inesorabile marcia sulle rotaie giapponesi. Prendiamo anche il famoso treno proiettile sulla Shinkansen e mentre appunto ci sparano verso Nagano il paesaggio inizia a farsi freddo ed innevato. Arriviamo a Yudanaka con meno sette gradi e la strada ghiacciata che ci agevola nel trasporto delle valige. Il Seifuso e' proprio a due passi ed e' qui che iniziano i primi approcci con la cultura del sol levante (notare bene: una volta ho detto giapponesi, una volta nipponici ed ora del Sol Levante). Mentre gettons si devasta a causa del jet lag piu' massiccio del mio, vado subito a provare il bagno e le meraviglie di cui tutti narrano. E' vero: nella tazza e' incorporato un bidet che ti fa il lavaggio automatico del deretano. Ne sanno una piu' del diavolo. Mi sono anche vestito con il tipico kimono (che magari ha un altro nome specifico) ed ho fatto il ganzo andando a fare il il bagno in un olsen (a quanto pare l'unico modo per lavarsi qui dentro). Mille gradi dentro e zero assoluto fuori. Mi manca ancora un po' di pratica, ma presto mi integrero', e comprero' anche io una mascherina bianca da indossare.

Alcune foto

giovedì 25 dicembre 2014

Lincoln (2012)


Regia: Steven Spielberg
Anno: 2012
Titolo originale: Lincoln
Voto: 6/10
Pagina di IMDB (7.4)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon

La lentezza, più che la lunghezza, ha un qualcosa di biblico. Questo purtroppo è ciò che emerge maggiormente dal lavoro di Steven Spielberg che si cimenta ina pellicola storica ed in parte biografica. Come si può facilmente intuire dal titolo il soggetto è Lincoln e siamo all'interno della Guerra di Secessione Americana. Non sono mai stato un completo ignorante nei confronti della storia a stelle e strisce, ma forse questo è il periodo che meno mi ha affascinato, ed il mio essere indifferente e numerosi fatti e nomi presenti nella pellicola, ha fatto sì che fossi ancora più estraneo ad diverse vicende narrate. Più che la storia, incentrata principalmente sull'aspetto politico e legale dell'abolizione della schiavitù, piuttosto che sulla guerra in sè, restano impressi in positivo gli splendidi costumi e l'ottima fotografia, mentre la ricerca spasmodica del dialogo come mezzo conduttore, è tra quelli negativi. Questi si susseguono in maniera incessante, ed a dispetto del soggetto, il Presidente è solo uno strumento cinematografico per elevare la discussione su temi più alti. Certosino e ricercato il modo di proporci un ritaglio di storia che ha cambiato il mondo, ma al tempo stesso un azzardo pericoloso che mette alla prova gli animi meno attenti e pazienti. Resta invece indubbio il valore documentaristico riguardante la parte politica e sociale che ci viene mostrata attraverso le numerose arringhe verbale: siamo dentro al castello in cui illuminati personaggi di una o dell'altra fazione ribadiscono con fermezza e veemenza i concetti a loro più cari. Però se questo può piacere o meno, la parte della fotografia deve attirare l'attenzione per forza: Lincoln ripreso perlopiù da dietro o in controluce, quasi a rendere offuscata la sua grande immagine, nel mondo e nella storia. Non si cade però nell'errore della mitizzazione, così come in quello opposto di renderlo un uomo comune. Spielberg riesce a dare la giusta aurea ad un uomo che segue la propria strada con più mezzi a disposizione. E tutto questo con la guerra che al tempo stesso è altrove, ma che resta presente nelle vite degli uomini politici. e delle loro famiglie. Buon film, ma che si fatica a seguire ed a portare a termine. Qualità video del bluray ottima in ogni ambientazione, audio italiano DTS 5.1 veramente pompato ed utilizzato in più occasioni. Extra che in contrapposizione alla corposità della pellicola non aiutano a colmare troppe lacune culturali
  • The journey to Lincoln (9 minuti)
  • In the company of character (10 minuti)
  • A historic tapestry (4 minuti)
  • Crafting the past (11 minuti)
  • Living with Lincoln (27 minuti)
  • In Lincoln's footsteps (17 minuti)
  • Credits
  • Trailer

mercoledì 24 dicembre 2014

Collegare una memoria esterna a Sony Xperia Z2

Il Sony Xperia Z2 ha al suo interno una memoria di 16 GB, di cui circa 11 sono disponibili per l'utente. Considerata l'ottima fotocamera e la possibilità di fare video molto pesante è chiaro che questi possono risultare insufficienti in base all'utilizzo che se ne vuole fare. Fortunatamente è previsto anche uno slot per le microSD fino ad un massimo di 128 GB, ma altrettanto utile è la possibilità di poter collegare memorie esterne attraverso il cavo USB OTG (già presente nella confezione). Una soluzione che permette di utilizzare file che abbiamo su penne USB, memorie SD, hard disk autoalimentati. Ho eseguito una prova collegandoci un lettore di schede ad aprendo il file con un'applicazione qualsiasi (quindi non tra quelle presenti in stock) che riconosce da sola la periferica aggiunta per poter poi gestire i file.


E qui il video di prova caricato dalla memoria esterna:


martedì 23 dicembre 2014

MTC #12

Consueto appuntamento per i MiTiCi , ma visto che giovedì è Natale, ecco l'anticipo prima della fermata. Appurato che pioggia, neve o gelo non ci fermano siamo qui a raccontare le gesta eroiche di panettoni contro panforti. Nonostante le squadre sembrino più equilibrate della volta scorsa il risultato è ancora più netto: 10 - 0. Solo tre le reti da parte mia (una traversa anche) ma la porta sembrava protetta da un sortilegio e soprattutto io ero scarico. La tattica di andare in porta come terzo a prendere fiato non si è rivelata saggia, perchè stranamente ancora non vedevo annebbiato. Il tempo di recupero successivo è stato più largo ed ho potuto approfittare del vantaggio creato dagli indomiti compagni. Match conclusivo prima del Ninja Tour a Tokyo, fortemente voluto dallo sponsor (attualmente Sony). Felice fine di 2014 a tutti i calciatori che si sentono professionisti anche mentre giocano a Fifa.

Harold E Maude (1971)


Regia: Hal Ashby
Anno: 1971
Titolo originale: Harold And Maude
Voto: 6/10
Pagina di IMDB (8.1)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon

Commedia dai tratti neri, nerissimi, ai limiti del grottesco, ma anche favola moderna pur considerando il 1971 come un anno a noi non troppo vicino. E' la seconda pellicola di Hal Ashby che vedo, la prima è stata Oltre Il Giardino, in cui ricordo, nonostante la diversità tra le due, il taglio ironico e cinico del regista. Harold E Maude è un incontro generazionale tra un personaggio giovane ed uno anziano. Ma non si sa bene chi dei due ricopra l'uno o l'altro ruolo: Bud Cort è un triste figlio di papà, che tenta invano di attirare le attenzioni della madre inscenando finti suicidi, mentre Ruth Gordon è un'anziana piena di vitalità e semplici idee anticonformiste. Il feticismo per la morte e per il macabro di Harold sono una metafora esplicita del malessere che colpisce una generazione affranta e già stanca prima di cominciare a vivere: ama il nero, ha un atteggiamento da disadattato ed incontra Maude ai funerali a cui partecipano entrambi, l'una in maniera disinvolta, l'altro con attenzione maniacale. E' proprio l'incontro tra i due che è il fulcro di una storia non complessa e banale, in cui l'amicizia e poi l'amore prendono il sopravvento. Ashby sfrutta la sua capacità di creare una commedia irriverente, dai forti tratti ironici, in un contesto che altrimenti sarebbe sprofondato nella più cupa tristezza. Risalta il contrasto tra chi esalta i valori della vita e la magnificenza di questa (possiamo notare che Maude è probabilmente stata in un campo di concentramento in gioventù) e poi finisce per abbandonarsi alla morte prematuramente, e chi invece la ricerca, anche se solo simbolicamente, ed in seguito riesce ad apprezzare la vita e volersi ancorare ad essa. La maestria del regista si nota fin dai primi istanti: ricercati e studiati movimenti del protagonista, che quasi in maniera teatrale, prepara la propria morte, e la nonchalance con cui la madre ripetutamente ignora i suoi inutili quanto pittoreschi tentativi. Ironia nera, ma efficace, forse l'essenza migliore di tutto il film assieme alle scene paradossali e surreali che danno quel senso di fantastico e fiabesco. Un po' meno penetrante invece per me è il velo morale che viene proposto, forse troppo lontano temporalmente dalla mia decade di appartenenza per essere apprezzato. Mi ha ricordato comunque per certi versi alcuni lavori di Terry Gilliam , almeno nell'affrontare determinate tematiche. Una nota positiva anche per la colonna sonora che presenta tracce di Cat Stevens. Il DVD è chiaramente una trasposizione del master VHS e ci regala un appena sufficiente (ad esser buoni) mono 1.0, gli extra sono dati soltanto da due trailer.

Screenshot e screen record su Sony Xperia Z2

Dopo la panoramica sugli aspetti hardware e quelli software del Sony Xperia Z2  ho fatto una registrazione dello screen per quanto riguarda tutto l'aspetto delle impostazioni. Si tratta solo di una carrellata relativa ad alcune novità introdotte su Xperia così da avere sotto mano una lista di features qui presenti. Il video è stato fatto attraverso la funzione "registra schermo" davvero molto utile per poter trasmettere esempi, guide, tutorial, anche in ambito di giochi o applicazioni. Xperia Z2 prevede diversi modi per poter catturare screenshot. Il primo è quello classico premendo il tasto "power" contemporaneamente al "volume -". Purtroppo questa modalità, fisica, non risulta particolarmente agevole vista la vicinanza dei due pulsanti. Un altro sistema è quello di utilizzare una small app adibita a tale scopo, così da essere lanciata dal menù del multitasking. L'ultimo sistema è quello di tenere premuto il tasto "power" come per spengere il device: a questo punto avremo la scelta sia di catturare la schermata sia di fare screen recording. Le opzioni qui sono basilari ma utili:
  • qualità video (Full HD 1920x1080, HD 1280x720 oppure VGA 640x480)
  • orientamento: verticale o orizzontale
  • possibilità di registrare anche attraverso la camera frontale
Il microfono resta attivo.


lunedì 22 dicembre 2014

Sony Xperia Z2: panoramica software

Dopo aver descritto sommariamente gli aspetti tecnici del Sony Xperia Z2 è arrivato il momento di tirare giù due righe sul lato software. Sony lo equipaggia nativamente con Android 4.4.2, ma fin da subito, dopo due aggiornamenti di sistema ecco la definitiva 4.4.4: niente Lollipop quindi, ma si torna a KitKat. Non è ovviamente una Google Sotck, ma le modifiche introdotte non risultano pesanti o troppo invasive. eccezion fatta per la presenza di alcune applicazioni che poi andremo a vedere nel dettaglio. C'è poi anche da considerare, che io, sia per un discorso estetico che di usabilità, spesso e volentieri utilizzo app di terze parti come Nova Launcher, SwiftKey, Dolphin, Camera FV, QuickPic, Cerberus, AirDroid, Light Flow... Insomma il fatto che alcune mi vengano proposte da Sony (o nei casi dei Nexus NON mi vengano proposte da Google) mi cambia davvero poco perchè faccio un po' come mi pare. Vedrò comunque qui di evidenziare alcuni aspetti fondamentale nella versione ritoccata da Sony, soprattutto per quelle che secondo me sono miglirie e danno valore aggiunte al device. In cinque giorni di utilizzo abbastanza intenso e vario ho potuto testarlo a grandi linee per quanto riguarda alcune opzioni presenti. Molte sono inserite nei vari settaggi e riguardano accorgimenti in relazione all'hardware audio, alla fotocamera, alla gestione degli sfondi e così via. mi soffermerò esclusivamente su quelle più sensibili.

Stamina ed Ultra Stamina


Difficilmente mi pronuncio sulle qualità delle batterie perchè dipende molto dall'utilizzo personale che facciamo dello smartphone ed anche dall'età della batteria stessa. Ritengo che però che quella da 3200 mAh qui in dotazione sia ottimizzata in maniera eccellente con il software e l'hardware messo a disposizione. Per la prima volta in vita mia, riesco a raggiungere il giorno successivo dalla prima ricarica totale. Ed intendo che lo accendo la mattina, lo uso tutto il giorno, passo la notte ed arrivo tranquillamente alla sera del giorno dopo senza aver paura che si scarichi. Mentre sto scrivendo è attivo da oltre 33 ore con il 35% di carica ancora da utilizzare. Sony ci propone vari sistemi di risparmio energetico ed i due più massicci sono quelli riguardanti la modalità Stamina e la Ultra. La prima riesce a salvaguardare l'uso dello smartphone soprattutto in fase di standby a schermo spento e la particolarità sta nel poter gestire varie app (o notifiche) in modo che abbiano maggiori permessi. Così ad esempio continueremo ad avere le notifiche su alcune email, sui messaggi di Whatsapp, su gTalk e così via. Al suo interno sono numerose le opzioni da selezionare e sono facilmente intuibili. La Ultra Stamina, invece stacca praticamente ogni cosa, ma possiamo continuare ad avere funzioni basilari come le telefonate, i messaggi, la fotocamera, la radio FM... Insomma non un telefono da buttar via, però con una durata calcolabile in giorni.

Applicazioni Xperia:

Le applicazioni marcate Sony presenti di default per gestire i file multimediali sono tra le altre Album, Film, Walkman. E' proprio quest'ultima che ha catturato la mia attenzione: già dal nome c'è l'intenzione di riportare in auge un marchio che ha fatto la storia e si ribadisce quindi anche il concetto di quanto i giapponesi intendano puntare molto anche sui contenuti. Infatti, questo come altri prodotti, funzionano con l'Unlimited già visto con PlayStation 4 ed al player musicale si aggiungono numerose funzioni social. E' vero che queste applicazioni vanno a diventare doppioni con quelle di Google, ma per alcuni versi sono migliori e più raffinate o consento (come nel caso del collegamento a server multimediali) operazioni davvero sensate ed intelligenti. Pure sul lato video, con Film e il Movie Creator abbiamo diversi ritocchi. Niente di trascendentale, ma opzioni in più che possiamo valutare di utilizzare o meno. Per l'interfaccia con PlayStation 4 ed altri prodotti Sony parlerò in un articolo futuro, così come delle varie raccolte presenti per la Fotocamera. La lista delle pre installate è la seguente:
  • Album: galleria fotografica e video
  • Assistenza (Xperia Care): una sorta di guida alla funzionalità dello smartphone
  • Backup e ripristino: è possibile scegliere tra file di sistema, file multimediali e applicazioni da poter archiviare anche nella scheda SD
  • Diagnostics: esegue solo dei test per verificare il corretto funzionamento del dispositivo
  •  Film: player video
  • LifeLog. registra ogni attività che facciamo sul nostro smartphone, sia fisica che virtuale e ne tiene traccia creando delle statistiche.
  • Movie Creator
  • PlayStation: con Remote Play per connettersi alla console, fare mirroring dello schermo, inviare e ricevere dati
  • Sketch: fotoritocco e social
  • Smart Connect: per pianificare eventi e dispositivi sia con collegamenti via cavo, NFC, blutooth
  • Sony Select: il Play Store della Sony. Sinceramente mi aspettavo fosse tutto a pagamento invece... Inoltre ti rimanda al Play Store, quindi sembra più che altro una vetrina di consigliati e di applicazioni Sony, comunque gratuite.
  • TrackID: una specie di SoundHound 
  • TV SlideView: telecomando per tv Sony
  • Video Unlimited
  • News e Sociallife: un aggregatore di notizie
  • Walkman
  • What's New: questo invece è il contenitore a pagamento di Sony con film, musica e roba varia. C'è anche materiale gratuito, ma il senso è l'altro
  • Wisepilot for Xperia: navigatore satellitare
  • Xperia lounge: info su novità e prodotti Xperia

Applicazioni di terze parti

Utili? Non utili? L'importante è che siano gratuite. Sony Xperia Z2 offre una serie di applicazioni, alcune complete, altre in prova per un periodo limitato. Ecco di cosa si tratta:
  • Navigon by Garmin (Experia Edition): gratis per sempre le mappe della propria regione (ho scelto ovviamente Europa - Russia) e poi messa quella dell'Italia in locale. In questa versione è previsto anche un periodo di prova di 30 giorni per tutte le altre mappe, dal momento dell'attivazione
  • Box con spazio gratuito e per sempre di 50 GB, invece dei classici 10. Io uso già abbondantemente DropBox e Drive, ma un po' (e tanto) spazio aggiuntivo in più non fa di certo male.
  • AVG Antivirus Pro utilizzabile per 180 giorni dal primo avvio. Dopo tornerà la versione free.
  • EverNote, disponibile solo nella versione free
  • File Commander un file manager in versione free. Ne usavo altri, ma uno vale l'altro.
  • FourSquare
  • Neo Reader: un lettore (e creatore) di codici a barre, QR code etc
  • Office Suite Pro (la versione presente è la 7, ma si può aggiornare gratuitamente alla 8)
  • Live On YouTube: per trasmettere direttamente su YouTube una trasmissione live
  • LinkedIn
  • Pixlr Express: fotoritocco
  • Vine: social per i video
Small App:

 Le ho lasciate per ultime, ma sono tra le cose più interessanti. Si tratta di piccole applicazioni, apribili dal multitasking e che si muovo in finestre. La rivoluzione è un po' come quella di Windows nei confronti del DOS e sono davvero funzionali e utili. Non ci sono limiti al loro utilizzo in quanto nella pratica è possibile trasformare ogni applicazione in una "mini" e vederla comparire sotto forma di finestra. Queste sono sovrapponibili  e modificabili nelle dimensioni. Passare da una all'altra con un tocco ed averla in primo piano è un non nulla. Inoltre direttamente dal play store è possibile scaricarne di create appositamente per il loro scopo. Siccome ritengo sia una cosa molto utile, e gettons non vede l'ora di usarle altrove, ecco qui al guida di XDA per utilizzarle anche su dispositivi non Xperia.


Juventus 7 - Napoli 8

Primo trofeo dell'anno perso. Si gioca allo stadio del Magona in Qatar, in un clima più mite rispetto a quello nostrano, anche per quanto riguarda il pubblico. Purtroppo la Juventus, che passa in vantaggio per due volte, non riesce a mantenere il risultato ed a chiudere la partita. Buoni sprazzi di gioco, ma ci sono anche gli avversari. nel primo tempo apre Tevez e gli risponde il connazionale Higuain. Durante il tempo regolamentare sono numerose le occasioni sia nostre che degli avversari (loro prendono anche due pali), ma nel complesso la partita resta sempre in bilico, con il Napoli che si addormenta sul pareggio e noi che facciamo altrettanto quando vinciamo. Supplementari stessa storia: prima Tevez poi Higuin allo scadere Mai abbassare la guardia, mai avere la testa allo step successivo, che sia una partita di cartello o che sia il triplice fischio. Male in diverse occasioni, alla squadra di #noallegri, che avrebbe potuto dare il colpo del KO, manca la giusta cattiveria. lo si vede in molte occasioni. Così come nei rigori: errori di Tevez, Chiellini, Pereyra e Padoin. Insomma mica pochi.

domenica 21 dicembre 2014

Arma Letale 3 (1992)


Regia: Richard Donner
Anno: 1992
Titolo originale: Lethal Weapon 3
Voto: 4/10
Pagina di IMDB (6.7)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon (cofanetto edizione UK)

Brutto ed imbarazzante. Eppure non cambia quasi nulla a livello di cast (Mel Gibson, Danny Glover e Joe Pesci con l'inserimento di Rene Russo) e la regia è sempre quella di Richard Donner. Al di là della trama che ricalca sempre le orme dei precedenti Arma Letale si calca forse troppo la mano sull'aspetto da commedia. Se prima le battute ironiche e quelle da macho potevano essere un punto di forza, qui appaiono troppo spesso fuori luogo abbassando notevolmente il realismo. I numerosi "figlio di puttana" pronunciati da Glover risultano pesanti quanto le pallottole schivate da Gibson. Poi il contorno non cambia: botte da orbi, esplosioni, inseguimenti, sparatorie. Niente a che vedere però con la concorrenza data da Bruce Willis in Die Hard che vince su tutti i fronti, compreso quello psicologico. Qui infatti Riggs non ha più manie suicide, non è più un cattivo ragazzo da evitare, non ha più lo spessore di un tempo. Certo, fa il bullo e segue le regole che solo lui vuole seguire, ma già come personaggio perde molto. E se lo inseriamo in una storia banale ecco il risultato insperato di un terzo capitolo che difficilmente può piacere, se non agli afecionados di un certo tipo. La finta parte della tristezza per la vicina pensione del suo compagno, non convince ed i toni drammatici restano campati in aria. La versione bluray segue lo stesso impatto visivo degli altri e anche per l'audio resta il Dolby 5.1 apprezzabile nella media. Gli extra sono:
  • Commento
  • Additional footage (4 minuti)
  • video musicale 
  • 2 trailer

sabato 20 dicembre 2014

The Truman Show (1998)


Regia: Peter Weir
Anno: 1998
Titolo originale: The Truman Show
Voto: 8/10
Pagina di IMDB (8.0)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon

Sarebbe scontato partire con la domanda "e se tutto fosse finzione?" eppure il soggetto di Andrew Niccol (che giusto un anno prima ha diretto lo splendido Gattaca) la pone in maniera tanto esplicita che è impossibile non trattare la questione. Già perchè decine di filosofi e pensatori, anche quelli più comuni e dell'ultim'ora, hanno già sviscerato questa domanda chissà quante volte. Però il film di Peter Weir anticipa i tempi e la inserisce in un contesto che è quello dei reality show, della tv sempre presente nelle nostre vite, dell'essere e dell'apparire, di ciò che poi sarà il Grande Fratello (inteso come come trasmissione televisiva) e tutto il resto. Insomma ci anticipa il nostro divenire schiavi di una telenovela creata ad hoc dai media. Il carattere leggermente fantascientifico racconta la storia di Truman - "True Man"  (un già noto Jim Carrey) seguito costantemente da telecamere che a sua insaputa trasmettono ogni secondo la sua vita in diretta a milioni di telespettatori, assuefatti dal programma The Truman Show. Un ambiente costruito, con attori e comparse che si prendono gioco (benevolmente) del nostro eroe (che più di ogni altri è noi stessi) ci mostra quanto abbiamo bisogno di ammirare la spontaneità di un uomo, ignaro di cosa lo circonda, che vive la sua vita, reale per lui, ma artefatta e pilotata da altri. Christof (Ed Harris) il creatore padrone, muove i fili dei burattini che si fingono amici, mogli, genitori, e lo fa il maniera quasi brutale, così che riusciamo ad avere pietà del protagonista, a differenza di noi stessi all'interno del film, che perlopiù pendiamo dalle labbra di ciò che ci viene raccontato e mostrato. Ciò che distingue Truman da tutte le altre star televisive è il fatto di non essere cosciente della propria situazione, ed essere quindi genuino, non condizionato da fattori esterni come la voglia di aggiudicarsi un premio o il desiderio di esibirsi. Così, nonostante sia anticipatore di ciò che i media riverseranno su di noi da una parte, va ancora più in là, facendoci vedere un passo successivo, ovvero la ricerca di un estremo desiderio di assaporare la vita altrui il più possibile in maniera reale, con costrizioni che esistono, ma essendo a livello globale, non intaccano il naturale esibirsi, data la sua inconsapevolezza. Inconsapevolezza che è presente anche nel pubblico inserito all'interno del film, che si emoziona ad ogni vicenda ed è vittima di un marketing spudorato inserito con forza attraverso numerosi spot più o meno velati. Oltre alla trama poi The Truman Show risulta vincente anche nell'atteggiamento degli attori e nella prestanza scenografica di ogni particolare, che ricrea un set visibile soltanto a noi, quelli che guardano il film, ed in parte minore a loro, quelli che si godono lo spettacolo. Ottima la fotografia, l'enorme dietro le quinte ed il continuo making of, che rendono quella che potrebbe essere una commedia, una storia drammatica e profonda come difficilmente abbiamo visto.  Si può considerarlo capolavoro, senza aver paura di essere esagerati. Il bluray, nonostante il film non sia dei più nuovi, ha una buona resa video ed audio (con Dolby Digital 5.1 per l'italiano). Mi sarei aspettato molto di più dagli extra, magari un documentari di stampo filosofico culturale:
  • Come andrà a finire? (42 minuti)
  • Faux finisching (13 minuti)
  • Scene eliminate (13 minuti)
  • Galleria fotografica
  • Trailer
  • Spot tv

venerdì 19 dicembre 2014

Death Race (2008)


Regia: Paul W. S. Anderson
Anno: 2008
Titolo originale: 2008
Voto: 5/10
Pagina di IMDB (6.4)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon (cofanetto trilogia)

Death Race è un film di fantascienza sullo stile de L'Implacabile  e Rollerball tanto più che si tratta del remake di una pellicola del 1975 (Anno 2000: La Corsa della morte), ambientato in un futuro che ricorda lo stile apocalittico e distopico. Come ci annunciano le scritte introduttive siamo con l'economia collassata e con le carceri americane gestite da privati che mostrano in un reality show gare automobilistiche un po' particolari. Infatti, come preannuncia il titolo, queste corse sono mortali e gli sfidanti, i carcerati, faranno di tutto per eliminare i propri avversari e vincere. La trama di sottofondo, che è inutile svelare, per non togliere un minimo di impatto alla pellicola, è soltanto accennata, ma non debole. fa il suo lavoro di collante per permetterci di godere del restante 90% che consiste in corse, scontri, esplosioni. Tra gare e tutte di un certo livello, con automobili vere, non create al computer, e dall'aspetto decisamente conforme a quanto si vuole raccontare. Poi certo, alla lunga annoia, ma l'occhio vuole la sua parte e la scenografia si comporta molto bene, dandoci quel senso di realismo in un ambiente duro e selvaggio. La pista è all'interno della prigione e la macchine sono corazzate e dotate di armi. Non mancano le mitragliatrici, i lanciarazzi, il napalm, l'olio. Insomma molto di ciò che abbiamo già visto in alcuni videogames, chiaramente ispirati al film originale. E qui la struttura delle gare, ricorda, anzi deve per forza ricordare, un gioco a tappe e livelli, proprio ciò che gli spettatori vogliono godersi. Oltre alle morti in diretta si intende. Paul W. S Anderson riesce con semplicità ad attrarre la nostra attenzione e lo fa appunto rendendo le automobili ed anche i personaggi, conformi alla trama. Come detto prima non ci si sofferma troppo sulla storia, ma neanche è tirata via: Jason Statham è stato incastrato, la direttrice del carcere (Joan Allen) è cattiva ed autoritaria, gli avversari (Tyrese Gibson) hanno tutti un loro perchè ed il capo meccanico (Ian McShane) segue la sua moralità. Si poteva osare di più psicologicamente, ma di sicuro non era questo l'intento ed avremmo perso altro. Che è ciò che vogliamo per Death Race. Il bluray fa parte di un cofanetto (se così si può chiamare un cartoncino di quattro alti che racchiude tre custodie) e abbiamo una buona resa video ed una discreta resa audio con DTS 5.1 mentre gli extra non sono molto corposi, ma  Universal punta  all'interattività con il suo U-Control che continuo ad apprezzare molto.
  • Commento
  • Crea la tua corsa (montaggio interattivo per selezionare le migliori scene)
  • Avviate i motori (20 minuti)
  • Al volante (8 minuti)

giovedì 18 dicembre 2014

MTC #11

Il Memorial Turimbo Ciclonico si chiama così in onore del poro Turo, che non viene più. E non sa cosa si perde. AC Fondo composto da me, ArroTony, Elvin, Amulio e Ikkio contro la squadra di Funflus (Bedo, Leo Senior, Mazzo, Gianni). Questa volta non c'è stata storia. Forse per gran parte della gara sono anche stato più stanco del solito, con veri e propri crampi, al ventre. Però se considero la totalità della partita ho avuto diversi scatti (ben invitati dai compagni di squadra) prendendo a giocare anche in velocità. Sette reti nella vittoria 12 - 4 erano un numero inimmaginabile ad agosto, quando iniziamo questa seria di amichevoli poponate. Finalmente, pur non ritrovando la forma fisica, ho ritrovato un po' di gioco ed adesso non è più un patimento. I vecchietti della mia squadra fanno il lavoro sporco e da veri sportivi (escluso Tony che è solo un tifoso caliente) corrono anche per me. Prometto che se si continua così, tra qualche anno anche io arriverò indenne al mio turno in porta, senza ponzare. Alla prossima, questa volta di martedì.

Cagliari 1 - Juventus 3

Dopo i tre pareggi consecutivi con Fiorentina, Atletico Madrid e Sampdoria finalmente torniamo a vincere. Contro Zeman è abbastanza scontato, e speriamo che serva per il suo record di esoneri e fallimenti. Una Juventus decisamente più forte e più in palla, messa bene in campo e che svolge il compitino con attenzione, rischiando poco o niente, salvo poi subire il gol della bandiera a giochi ormai fatti. Apre le danze Tevez che si porta così a doppia cifra in questo Campionato, poi ribadisce un rinato Vidal con una rete splendida e per finire conclude Llorente. Buona prova comunque del gruppo che ribadisce la propria voglia di stare al primo posto della classifica. E chiunque sia l'avversario è importante far sì che siano gli altri ad inseguire. Miglior attacco e migliore difesa non sono un caso e proprio per questo motivo è bene comportarsi da campioni in ogni situazione. In casa come fuori. Gli altri si ricordino di dover salutare la capolista.

mercoledì 17 dicembre 2014

Sony Xperia Z2: panoramica tecnica

Questa volta, sebbene con un minimo di patimento, è arrivato a destinazione, sano e salvo il Sony Xperia Z2 dopo un'attenta valutazione da parte mia. Si tratta di un prodotto uscito nel nostro mercato  maggio, come il top di gamma della Sony, salvo che poi questa ci ha ripensato ed a settembre ha fatto uscire una sorta di restyling che prende il nome di Z3. Tra i prodotti che si trovano sotto i 400 euro, è tra quelli che attira maggiore attenzione se escludiamo il Oneplus One . Sony, multinazionale a tutto campo nella tecnologia, non è certo la più rappresentativa per quanto riguarda gli smartphone, ma ho voluto provare un azzardo, dopo due anni consecutivi di Nexus 4 e di Android Stock. Il colosso giapponese, a differenza di altri, può contare sia su ecosistemi hardware molto diffusi in ogni casa (pensiamo ad esempio a PlayStation 4) sia su un sistema relativo ai contenuti videoludici (musica e cinema) che in accoppiata con Google ed un parco estremamente vario e gratuito di applicazioni possono essere un'arma vincente rispetto alla concorrenza. Mi è arrivato per pranzo, quindi qui mi limiterò ad una descrizione prevalentemente hardware e tecnica, andando poi ad ad approfondire gli altri aspetti in articoli a parte. Ovviamente il tempo di testa a disposizione è stato relativamente breve e per la maggior parte dedicato all'installazione di aggiornamenti o alla scoperta di nuove funzionalità inserite in un device di questo tipo. Partiamo dall'inizio:

Confezione:

Pacchettino minimalista, ma per niente scarno all'interno. Oltre allo smartphone ed i vari opuscoli di documentazioni (inglese ed italiano) ecco varie sorprese: una pellicola protettiva ed un piccolo panno per la pulizia, l'alimentatore da parete con entrata USB, un cavo USB - MicroUSB, un'altro cavo microUSB OTG (qui una spiegazione su come utilizzarlo) ed una cosa importantissima: le cuffie MDR NC31EM della Sony. La presenza degli auricolari (che in seguito andrò ad approfondire) sono un elemento di rilievo della confezione. Sia lo smartphone che le cuffie sono di colore bianco

Struttura:

Esteticamente non fa parte dei migliori che abbia mai visto: non che sia anonimo, ma mi dà l'idea di mattoncino. E vuoi per le dimensioni generose (in mm: 73.3x146.8x8.2 e 163 grammi), vuoi per i materiali (vetro ed alluminio), vuoi per la certificazione IP58, ci sono alcune cose che ritengo scomode. Nella mia mano, è abbondantemente grande, impossibile utilizzarlo con una sola per raggiungere gli angoli dello schermo (da 5,2"). Nonostante questo, la scelta dei materiali mi piace: adoro il vetro anche sulla parte posteriore, proprio come sul Nexus 4. La struttura è monoblocco in alluminio, il che lo rende (tasti esclusi)decisamente simmetrico e compatto. Forse troppo "duro". Ottimo il grip, purchè la mano sia a contattato con le zone in alluminio e non soltanto con quelle in vetro, ovviamente più scivolose. La parte frontale presenta la scritta SONY in alto, alla sua sinistra il sensore di prossimità, alla sua destra l'obiettivo della fotocamera anteriore (da 2,2 megapixel), mentre in alto abbiamo uno speaker con il LED per le notifiche. Non il solito LED anonimo, ma dalla forma allungata. Nella parte inferiore abbiamo il secondo speaker (funzionano in stereo entrambi solo durante l'uso di applicazioni multimediali, non durante le chiamate o per la suoneria). Nella scocca inferiore c'è il microfono in posizione centrale e sulla sinistra gli agganci per un laccetto. Proseguendo sul lato sinistro c'è il connettore proprietario per la ricarica magnetica (con dockstation) e verso l'alto lo sportellino per accedere allo slot della microsim e l'entrata microUSB per la ricarica. Questa è una cosa che trovo scomoda e dolorosa. Necessaria però per il suo essere impermeabile. Sulla parte superiore ecco il jack per le cuffie ed il secondo microfono per l'abbattimento dei rumori. Il lato destro presenta un altro sportellino per accedere allo slot della microSD (supporta fino a 128 GB) e questo ci può pure stare e proseguendo verso il basso vi è un elegante pulsante di accensione dalla forma rotonda e sporgente che ricorda le rotelline degli orologi. Purtroppo i tasti del volume stanno subito sotto ad esso. Comodi per la loro funzione principale, ma non altrettanto per fare lo screenshot. Ancora più in basso c'è un altro tasto fisico dedicato all'utilizzo della fotocamera. Sul retro, questa la scritta SONY è centrale, mentre in basso abbiamo il marchio XPERIA. Nell'angolo in alto a sinistra l'obiettivo della fotocamera (20,7 megapixel) ed il flash LED.

IP58:

Una delle caratteristiche principali della serie Xperia sta nell'avere le certificazioni di impermeabilità. E' proprio per questo motivo che la sua struttura deve risultare ermetica ed abbiamo gli sportellini per accedere agli slot o al caricabatteria. L'Ingress Protection (in questo caso 55 e 58) è una classificazione che ne certifica la resistenza a polvere ed acqua. Il primo numero (5) indica quella relativa alla polvere assicurando che anche i granelli inferiori ad 1 mm non possano entrare. Il secondo numero (5 e 8) indica l'impermeabilità per l'acqua dolce. Nel caso specifico dello Z2 questo può essere colpito da getti di acqua da ogni angolazione senza che questa possa sciuparlo o anche funzionare e restare immerso per 30 minuti ad una profondità massima di 1,5 metri. Occhio: non significa che potete andarci in mare a fotografare i culi delle tedesche. Caso mai potete farlo in piscina. Io ritengo più che altro che si utile in condizioni che poi non sono tanto estreme quanto quotidiane: sarà possibile usarlo senza timore sia sotto la pioggia, sia sotto la doccia o mentre facciamo il bagno.

Display:

Siamo ad un 5,2" di diagonale. Non piccolo, assolutamente, tanto che ero orientato verso lo Z3 Compact. Ma già che siamo a cambiare, perchè non provare qualcosa di più grande? Con una risoluzione di 1080x1920 ci regala 424 ppi ed un vero e proprio full HD. Uno dei motivi che mi ha fatto orientare sullo Z2 è la tipologia di display: IPS LCD e non AMOLED. Personalmente (e ci sono
arrivati pure quelli di Apple) ritengo che la qualità dell'immagine in condizioni di luce sia superiore agli altri. Certo, molto dipende anche dai riflessi, dal bilanciamento dei colori e da tanti altri fattori, ma è proprio qui che Sony ha fatto un bel lavoro. Al di là dell'angolazione e dal punto di visuale (di solito lo guardo frontalmente, non sdraiato) che vogliamo usare trovo i colori molto nitidi, e per la prima volta sto utilizzando l'illuminazione automatica, senza dover sforzarla al massimo. La tecnologia utilizzata, forte dell'esperienza Bravia, è Triluminos in grado di illuminare i LED rossi e verde con colori naturali e nitidi. Nelle foto di prova inserite nella galleria si hanno dei sample davvero godibili all'estremo. Chissà se anche con immagini di più bassa risoluzione o durante una visione più "normale2 potremo gradire tutto ciò.

Fotocamera:

Un altro fiore all'occhiello sta nella fotocamera posteriore da 20,7 megapixel (gestita anche da un software che davvero lascia poco di intentato). Già il fatto di avere un pulsante fisico dedico agli scatti fa capire quanto Sony punti su questo aspetto. Utilizza le sue G Lens proprietarie con il sensore d'immagine Exmor RS: 1/2,3" ed un'apertura F2.0. Per tutte le caratteristiche, spinte da un software che pare possa fare al differenza anche per coloro che non amano accontentarsi, mi riservo di fare diverse prove sia per la gestione dei video (fino a 4k) sia per le innumerevoli impostazioni e scene da modificare

Hardware:

Eccoci alla mera scheda tecnica:
Snapdragon 801 (MSM8974-AB) di Qualcomm con quattro core Krait 400 da 2300 Mhz
Processore grafico Adreno 330
3 GB di RAM
16 GB di memoria interna. Quella libera è poco superiore agli 11 GB, ma permette la lettura di microSD. Ne ho presa una da 64 GB (supporta fino al doppio) UHS 1 classe 10, soprattutto per garantirmi spazio in abbondanza per foto e video ad alta risoluzione.
La batteria è da 3200 mAh e per adesso si sta comportando egregiamente. Nonostante lo spippolio iniziale, gli aggiornamenti di sistema e lo scaricamento della applicazioni, ho dovuto faticare portarla a zero in modo da darle una ricarica piena. Ovviamente sulla batteria e sulla durata ognuno dirà la sua in base all'utilizzo che ne fa. Ovvio, ora è nuova e sarebbe stato strano mi fosse durata solo un pomeriggio. Permette la ricarica wireless e oltre al classico connettore microUSB è possibile fare una ricarica magnetica con apposite dock station.
Anche la connettività non è certo da meno: NFC, certificazione DLNA, MHL 3.0 che sipport pure il 4K, mirroring video, possibilità di interfacciarsi con la Playstation 4, condivisione di contenuti wifi. Inoltre supporta oltre ai classici GSM e UMTS anche LTE con tutte le bande presenti in Italia

Audio:

Anche sull'audio  Sony è stata molto attenta inserendo degli accorgimenti di tutto rispetto. Il doppio speaker per la musica, laudio ad alta risoluzione Hi-Res e gli abbattimenti digitali dei rumori. Le cuffie con clear voice ed una serie di attenzioni lato software per poter gestire le chiamate in ogni tipo di situazione. Poi una volta inserite possiamo accedere a delle impostazioni pre selezionate in base ad ogni esigenza

Per concludere è evidente quanto l'aspetto qualitativo e meramente numerico sia di prim'ordine. Il grosso del lavoro però secondo me va visto sul lato software, e su quello pratico, in relazione all'effettiva durata della batteria e sul risultato di foto e video. Non mancheranno ulteriori aggiornamenti a riguardo.



Android 5.0.1 su Nexus 4

Dopo neanche un mese dall'uscita di Lollipop per i device Nexus, ecco disponibile già il primo aggiornamento che ci porta alla versione 5.0.1 che, come intuibile è una minor update. Sono circa 16 MB e ci sono diversi bug fix, ma nulla di eclatante o visibile ad occhio. Partito l OTA sia per i Nexus 4 che per i Nexus 6, ma sembra ci siano ritardi (la factory image c'è) per i Nexus 5. Non so quanti impazienti esistano se non per il fatto di avere forzatamente ed ad ogni costo l'ultima versione disponibile: alcuni con l'uscita di Lollipop hanno notato alcuni problemi relativi alla durata della batteria in standby o alla perdita del segnale wifi. Su quest'ultima, almeno per quanto mi riguarda, posso dichiarare di non essere tra gli sfortunati, per la prima non mi posso pronunciare, perchè il mio device ha superato i due anni e riduzioni (o incrementi) di poche percentuali non sono oggettivamente riscontrabili o quantificabili. Di novità eclatanti quindi nessuna e se si pensava ad una qualche modifica o se volessero tornare indietro (ad esempio nei confronti della gestione delle notifiche) resterete delusi. In pratica è un po' come quando escono i tanto odiati aggiornamenti per Windows. Solo che in quel caso la gente smoccola, adesso invece giocano a chi ce l'ha più lungo. Al momento comunque solo i possessori dei Nexus possono gioire (o incazzarsi), mentre la maggior parte degli altri terminali è ferma a KitKat,

martedì 16 dicembre 2014

Professione: Reporter (1975)


Regia: Michelangelo Antonioni
Anno: 1975
Titolo originale: The Passenger
Voto: 6/10
Pagina di IMDB (7.7)
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Una lentezza, quella di Antonioni, che è puro esistenzialismo con domande che vengono poste, sopratutto da noi spettatori e che non ricevono risposta. O che almeno, non le ricevono in maniera esplicita ed apparente. Il protagonista (un Jack Nicholson scritturato subito dopo Chinatown) forse stanco della propria vita, in un lampo sceglie di entrare nei panni di uno sconosciuto. Un azzardo improvviso, uno scambio d'identità che non elimina il proprio essere e che non riesce nell'intento di vivere una vita altrui. Grazie ad una notevole somiglianza, e ad una serie di fortunose circostanze irripetibili, Locke coglie l'attimo ed inscena la propria morte, iniziando una fuga che al solito tempo è da se stesso e dalla maschera che ha deciso di indossare. Al suo fianco Maria Schneider, tanto per impreziosire una pellicola italiana che vede nomi di grandissimo rilievo, diretti da una mano che calca sullo smarrimento della persona e sull'angoscia silenziosa che pervade tutta la storia. Una trama che si porta avanti faticosamente, con inquadrature e fotografie da maestro: si passa dal deserto africano alla città di stampo europeo per poi tornare in spazi aperti e desolati della Spagna. Un viaggio, forse troppo implicito e nascosto, nell'animo umano, senza che Antonioni ed un più che misurato Nicholson, possano rispondere ai quesiti posti. Le nostre domande restano sospese nella calura e nella flemma, mentre le risposte si intrecciano tra destino e voglia di cambiare. Si fugge dal niente e da tutto: sia dalla vecchia (evidentemente odiata) vita, sia dalla più pericolosa identità rubata, in maniera tanto scellerata quanto impulsiva. Senza pensare alle conseguenze, che arrivano inesorabili per una propria scelta. Locke, è fautore della propria morte, dapprima inscena e successivamente trovata. La versione DVD si presenta con la custodia avvolta da cartoncino ed il disco con una qualità video evidentemente risultato di tempi che furono. Doppio audio, italiano ed inglese, entrambi in mono. Abbiamo come extra:
  • commento di Jack Nicholson
  • commento di Aurora Irvine e Mark Peploe
  • trailer

domenica 14 dicembre 2014

Vada per il Sony Xperia Z2

Dopo la batosta avuta a causa del Global Shipping Program grazie al quale non potrò ricevere il Motorola Droid Turbo, ho dovuto (ri)studiare un po' e scegliere così un sostituto per il mio regalo natalizio. La scelta è ricaduta sul Sony Xperia Z2 e devo ringraziare essenzialmente Lolleus e la Sony. Il primo infatti ha già in mano il solito dispositivo, scelto con cura ed intelligenza, così prima di guardarmi non so quante videorecensioni ho voluto interrogarlo sugli aspetti pratici. La Sony invece ha fatto una delle sue geniali giocate, facendo uscire lo Z3 a settembre e facendo quindi crollare di colpo le quotazioni del predecessore (uscito da noi a maggio a 699 euro). Una volta decisomi su Sony restavano infatti tre concorrenti: Z2, Z3 e Z3 Compact. Come intuibile dalla comparazione effettuabile su Phone Arena per quanto riguarda Z2 e Z3 sono davvero poche, se non nulle le differenze. In sostanza si tratta di una rivisitazione estetica del device con un assottigliamento dello spessore di 0,9 mm ed una riduzione del peso di 11 grammi. Che in effetti non è poco: visti i materiali utilizzati (alluminio e vetro) gli Xperia non sono assolutamente tra i più leggeri. Dal punto di vista tecnico invece usano lo stesso display, la stessa fotocamera, lo stesso software, la stessa quantità di RAM, lo stesso spazio interno, lo stesso chip Qualcomm... Cambia la velocità del processore (si passa da 2.3 Mhz per core a 2.5 MHz), la batteria (3200 mAh di Z2 contro i 3100 mAh di Z3) e la certificazione di impermeabilità: da IP 58 ad IP 68. Ecco, purtroppo questa cosa, anche se generalmente vista come un extra per me è stato uno dei motivi che mi hanno fatto pensare. La scocca degli Xperia, essendo impermeabile, ha degli sportellini per tutto: anche per l'uscita micro USB e questa cosa un po' mi sdubbia in relazione all'usabilità. L'indecisione su Z3 Compact invece riguardava soprattutto le dimensioni. E' decisamente più piccolo degli altri e più maneggevole, molto più simile al mio Nexus 4. Una volta scartato lo Z3 sono rimasto a contemplare il Compact, ma ho deciso di osare per uno schermo assai più grande (le dimensioni sono comunque minori rispetto al già bocciato Oneplus One). Poi il prezzo ha nuovamente avuto un ruolo determinante (comparo con Amazon in modalità Prime, altrove si può trovare a meno):
Quindi al di là del prezzo più basso in assoluto c'è anche il maggior margine percentuale di guadagno. Poi ovviamente speriamo che questo arrivi. Intatto, sano e salvo. Poi deh per il Giappone ci vuole un telefono giapponese.

Die Hard - Un Buon Giorno Per Morire (2013)


Regia: John Moore
Anno: 2013
Titolo originale: A Good Day To Die Hard
Voto: 5/10
Pagina di IMDB (5.3)
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Pensavo davvero molto peggio. Esageratamente peggio. Ma se siamo arrivati al quinto capitolo, anzi episodio di Die Hard  e se è passato un quarto di secolo dal primo Trappola Di Cristallo io credo che se ci mettiamo a guardare questo lo si faccia o per masochismo o perchè comunque siamo interessati a questa saga. Non nascondo che certe volte lo faccio per la prima ipotesi. Non sempre però, e vedere Bruce Willis attempato che fa il ragazzino è sempre un piacere. Vista poi l'esagerazione lampante di Vivere O Morire mi aspettavo un qualcosa di sorprendentemente irrealistico e profondamente devoto all'azione pure qui. Certo, tutto questo c'è, ma credevo distruggesse un sottomarino a pugni, oppure uno shuttle a calci, invece resta sui soliti livelli già girati nel 2007. Ormai sia il personaggio che l'effetto "sorpresa" sono lontani anni luce da ciò che ha reso grande questo genere, e ci si impegna quasi totalmente sulla parte relativa all'azione: neanche il tempo di iniziare ed assistiamo ad un rocambolesco inseguimento per le strade di Mosca impreziosito da esplosioni, voli, salti, schianti, sparatorie (e ridicoli "scusi" pronunciati dal vecchio McClane giusto per dare una parvenza ironica al personaggio).  Sì, ovviamente lo si guarda per questo, anche perchè la sceneggiatura è tremolante ed insicura. Non basta spostare la teatralità delle sparatorie in Russia e non basta inserire come spalla il figlio (Jai Courtney) che ha il compito di ringiovanire la storia. Volete esplosioni e tutta quella roba pirotecnica degna delle migliori americanate? Sarete accontentati. Se le aspettative invece sono maggiori, non è colpa del film, ma colpa vostra. E' come guardare Superman e storcere il naso perchè vola. Qui gli eroi sono di un altro tipo, ma hanno il loro stile. John Moore ci prova a dare un minimo di sostanza al rapporto padre e figlio, ma con scarsi risultati. Ci avevano già provato nel capitolo precedente con la figlia, ma tutto questo rischia di rendere noiosa ed inutile una parte della trama che evidenzia ancora di più i problemi in fase di sceneggiatura. Chi se ne frega se MacClane non ha passato il giusto tempo con loro? Era impegnato a fare altro. E mentre faceva altro noi lo guardavamo con attenzione. Qui l'attenzione maggiore invece l'ho usata guardando la scena dell'inseguimento in cui si fa fuori mezza città e quella finale dell'elicottero. Il bluray dal punto di vista visivo è il migliore di quelli presenti nel cofanetto, per forza di cose, essendo anche il più nuovo. L'audio italiano resta un DTS 5.1 ed abbiamo la versione estesa. Solo questa però, quindi non sappiamo quanto sia "più estesa" rispetto all'originale. Gli extra sono corposi:
  • Commento
  • Scene eliminate (14 minuti)
  • Making it hard die (60 minuti)
  • Anatomy of a car chase (26 minuti)
  • Two of a kind (8 minuti)
  • Back in action (7 minuti)
  • The new face of evil (7 minuti)
  • Pre-Vis (12 minuti)
  • VFX sequences (6 minuti)
  • Storyboard (7 minuti)
  • Concept art gallery (11 minuti)
  • 2 trailer
  • Maximum McClane (3 minuti)