lunedì 8 dicembre 2014

The Walking Dead: cosa vogliamo?

The Walking Dead mi piace: non mi sarei mai aspettato che una serie tv sugli zombie avesse potuto attrarmi. ormai lo guardo con le regolarità. Mi sono fiondato famelico, divorando la prima, la seconda e la terza stagione scaricate ed assaporate quasi in un sol boccone. La quarta l'ho gustata più pacatamente, seguendo la serie su Sky e quindi seguendo i loro tempi. Stessa cosa per la quinta che è andata in onda fino a lunedì scorso. una puntata a settimana, con la pubblicità all'interno. Adesso c'è lo stacco invernale e ne riceveremo un altro bocconcino a febbraio. Ok, quindi mi sono assuefatto. Purtroppo, sebbene mi senta di consigliarla ai miei amici, non sono più preso come prima. Condivido le parole di Steve Batteen e mio malgrado credo che arrivati ad un lustro di distanza qualcosa debba cambiare dalla visione game story che continuiamo ad osservare. Ci sono limiti assai evidenti nella struttura della trama che la rende piatta e caricata su stessa, proprio come se ogni stagione fosse il livello successivo di videogioco: fuga, aggregazione, assalto. Che sia una fattoria, un villaggio, una prigione, Terminus o un ospedale poco conta. Lo schema è sempre il solito. Gli zombie sono pericolosi solo perchè così ce li vogliono mostrare: quando arrivano in branco magari qualche brivido ce lo regalano ancora, ma dopo quattro anni sono talmente putrefatti che gli spacchi la testa con uno sputo. Eppure, nonostante la lentezza disarmante con cui si muovono e i grugniti che emettono, li fanno ancora arrivare all'improvviso alle spalle dei nostri eroi. Ci vorrebbe insomma una qualche svolta: il nemico più temibile è l'uomo, organizzato in gruppi, che ha praticamente perso la ragione. E ci credo, dopo quanto è successo... Già, ma cosa è successo precisamente? Se per le prime puntate non c'era la necessità da scoprire gli antefatti, arrivati alla quinta stagione, si sente un estremo bisogno di sapere i motivi, le eventuali cure, gli eventuali sistemi di difesa. Oppure ci dobbiamo rassegnare a vedere Rick e company a vagare per la Virginia alla ricerca di una meta sicura? la prossima cosa sarà, una scuola? Un bunker? Un luna park? Quello che voglio dire è che TWD funziona fino a che si ha quel senso di novità e l'azione è determinante, ma continuando così inevitabilmente scade senza arrivare ad un giusto compromesso tra realtà e finzione. Ormai non mi aspetto troppo dalle prossime otto puntate, ma vorrei che nella sesta, che sono sicuro ci sarà, possiamo assistere ad un cambio di rotta che non ci faccia cadere nel solito loop. E basta ammazzare personaggi fondamentali per favore. Beth non doveva morire.

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