lunedì 21 ottobre 2024

Terrifier (2016)


Regia: Damien Leone
Anno: 2016
Titolo originale:Terrifier
Voto e recensione: 5/10
Pagina di IMDB (5.6)
Pagina di I Check Movies
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In certi ambienti alcuni film prendono una risonanza molto alta. Il caso di Terrifier in lingua italiana è dovuto soprattutto al fatto della scarsissima reperibilità in formato fisico (e della presenza invece, facilmente acquistabili, delle versioni relative al suo sequel) e della mancanza in streaming (legali) di questo prodotto. Finalmente Prime Video lo ha messo a disposizione gratuitamente e non ho potuto mancare all'appuntamento. Non si sa mai che poi lo tolgano. Non è niente di che, ma lo si guarda davvero bene: uno slasher di altri tempi, ma in chiave più moderna. Storia semplicissima e basilare, a tratti innocente e stupida, ma non manca assolutamente mai la violenza (sebbene poco credibile) ed il lavoro relativo a trucchi e costumi è ben fatto. L'utilizzo di un clown che terrorizza non è certo una novità e anche se il low budget non dovrebbe aiutare, il risultato non è affatto male. Il look è indovinato, la mancanza di parola e gli atteggiamenti da mimo, pure. Regia, scenografia e sceneggiatura immettono un senso di agio nel portare sul grande schermo questo personaggio che, anche se ti fa dormire la notte, resta terrificante. E' violento senza senso e senza che lo spettatore possa capirne di più: e così e basta, più che sufficiente a fartelo apprezzare. Siamo vicini ad Halloween e saranno molti i costumi dedicati ad Art The Clown, qui interpretato da David Howard Thornton e non più da Mike Giannelli come nei cortometraggi in cui è nato.

sabato 19 ottobre 2024

Juventus 1 - Lazio 0

 
Torniamo alla vittoria in campionato e con un corto moso mottiano ci portiamo a casa i tre punti. partita assolutamente non brillante nonostante giochiamo un tempo e mezzo in superiorità numerica. Mancano gli attori però in questa partita e sono ancora evidenti i limiti personali di alcune figure che dovrebbero far girare palla o saltare l'umo ed infine concludere. Non farò i nomi perchè voglio rispettare i nostri uomini sapendo che sono tutti professionisti giovani che vogliono quanto me la vittoria e far bene in ogni competizione, ma penso che sia arrivato anche il momento di alzare la testa e prendersi le proprie responsibilità. Giocare sia in collettivo che in maniera individuale sono aspetti fondamentali per andare avanti e vincere. Nonostante i molti problemi e le migliorie da fare sono comunque entusiasta delle idee (la maggior parte irrealizzate) di fondo e soprattutto dei risultati che finora hanno permesso alla Juventus di stare in alto in entrambe le classifiche, quella italiana e quella europea. Avanti così.

Alta Fedeltà (2000)


Regia: Stephen Frears
Anno: 2000
Titolo originale: High Fidelity 
Voto e recensione: 5/10
Pagina di IMDB (7.4)
Pagina di I Check Movies
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Film: 
"Alta Fedeltà," adattamento cinematografico del romanzo di Nick Hornby, è un film del 2000 diretto da Stephen Frears. Racconta la storia di Rob Gordon (interpretato da John Cusack), un disilluso proprietario di un negozio di dischi con una passione per la musica e una vita amorosa caotica. La trama si sviluppa seguendo Rob mentre riflette sulle sue relazioni passate, cercando di capire dove ha sbagliato e come può migliorare. Il film è un affascinante viaggio attraverso il mondo interiore di un uomo che cerca di trovare il senso della vita e dell'amore, il tutto narrato con un tocco di umorismo e malinconia. Cusack è perfetto nel ruolo, con una performance che combina vulnerabilità e ironia. Jack Black, nel ruolo di Barry, il dipendente eccentrico e appassionato di musica, aggiunge un'energia vivace e caotica, rubando spesso la scena con il suo carisma e le sue battute taglienti. La chimica tra il cast è palpabile e rende la dinamica del negozio di dischi estremamente convincente. La colonna sonora è un altro punto forte del film, con una selezione di brani che riflettono perfettamente le emozioni e i temi esplorati. La musica non è solo un contorno, ma un elemento centrale che accompagna e arricchisce la narrazione. "Alta Fedeltà" è un film che parla a chiunque abbia mai amato la musica e si sia interrogato sulle proprie scelte di vita e di cuore. Con la sua miscela di commedia, dramma e romanticismo, offre uno sguardo sincero e autentico sulle complessità delle relazioni umane e sul potere della musica come colonna sonora delle nostre vite. In sintesi, un film da non perdere per gli amanti della musica e del cinema di qualità.
 
Edizione: DVD
Edizione molto rara in DVD di questo film con traccia italiana in multicanale e flyer che riproduce l'artwork della copertina al suo interno. Gli extra:
  • Trailer
  • 10 spezzini di interviste
  • 8 scene eliminate
     
 

Megalopolis (2024)


Regia: Francis Ford Coppola
Anno: 2024
Titolo originale: Megalopolis 
Voto e recensione: 6/10
Pagina di IMDB (5.0)
Pagina di I Check Movies
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Leggo e sento dire che Megalopolis, ultimo lavoro di Coppola, è uno di quei film che o lo si ama o lo si odia. Potevo essere d'accordo? Ovviamente no. Oggettivamente è un polpettone kitsch con svisionate assurde e decisamente folle che racconta una favola moderna prendendo a mani basse dal vecchio. Però vale la pena di andare a Livorno con i Mini Fisto guys a vederselo al The Space con poltroncine ultra comode e spaziose, nonostante deviazioni e code per l'esondazione del Cecina. Perchè il film, con tutta la sua complessità e le sue metafore, presenta una trama basilare e semplice, una metafora fiabesca di stampo ottimista ed utopico, ha un impatto tecnico e visivo davvero grandioso. Non è semplice stare a seguire i pipponi dialogati con decine di rimandi e citazioni ed intrattenersi nelle assurdità visionarie e palesemente pompate dalla fotografica e dalla scenografia, ma al tempo stesso ne resti affascinato. Megalopolis è il delirio anarchico (commercialmente parlando) di un colosso che vuole portare sul grande schermo un suo sogno, e proprio come un sogno, riesce a presentarci scene oniriche e surreali senza alcun compromesso. Voleva ciò che ha girato e lo ha fatto, di tasca propria, con un cast eccezionale, sempre ben inserito nella parte, che si tratti di ammirarlo durante gli esagerati dialoghi assurdi difficilmente da inquadrare in un contesto di trama, o che si tratti di ammirarne l'espressività sofferta nelle numerose scene iconiche. La storia si sviluppa con più personaggi che metaforicamente portano alla creazione di un'Utopia, spesso osteggiata dai poteri politici e conservatori, dal popolo debole ed affamato che non comprende la sofferenza della rinuncia per un bene inconcepibilmente più Alto, dal mero Denaro che deve essere versato in maniera altruistica per poter foraggiare il sogno visionario di una città adatta a tutti e dai millantatori e fomentatori che aizzano le masse solo per un proprio tornaconto. Il tutto in una visione che danza tra la fantascienza ucronistica di New Rome e quella fantastica in cui l'architetto ed artista innovativo ha il dono di fermare il tempo con lo schiocco delle dita, con richiami al passato dell'antica Roma ed al presente capitalista americano. Tanti, forse troppi elementi, buttati nel mixer caotico che li amalgama alle immagini spettacolari e variopinte, alle musiche ed alle danze estremamente kitsch, alle scenografie da kolossal anni settanta impreziosite dal lavoro del digitale. Un mescolone assurdo che tutto sommato è più complicato da descrivere e da guardare che da comprendere una volta terminata la pellicola. Megalopolis è comunque un film megalomane che dà sfogo alle bizze senili di un regista geniale. Lo riguarderei a breve? No. Entusiasta di averlo visto? Sì. Il caso è chiuso.

giovedì 17 ottobre 2024

Crimes Of The Future (2022)


Regia: David Cronenberg
Anno: 2022
Titolo originale:  Crimes Of The Future
Voto e recensione: 6/10
Pagina di IMDB (5.8)
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Film:
Grottesco, spoglio, perverso: Cronenberg torna al cinema (due anni fa, dopo otto anni di assenza) con una spavalda ed alienante metafora artistico sociale scritta nel 1996 e che guarda al futuro con una sguardo attento che sembra provenire dal passato. Infatti, al di là della fotografia, dei costumi e degli effetti speciali, timidamente più moderni ed all'avanguardia non si perde assolutamente niente di ciò che è sempre stato caro al regista con l'evoluzione degli istinti primordiali e la ricerca spasmodica della carne ferita e mutilata, rasentando il feticismo per lo strazio. Cronenberg esplora, studia, trascrive su pellicola tali istinti che si tramutano in orge criminali della bestialità artistica. Come film può piacere, può essere schifato, ma è indubbio il racconto ai limiti del satirico e della parodia che affronta l'evoluzione umana. Audace nella rappresentazione (esplicitamente artistica anche all'interno della pellicola) della metamorfosi degli organi, in un viaggio surreale ed inquietante. Una sfida senz'altro vinta che riporta un maestro del passato in auge. Curiosamente nel 1970 sempre Crononeberg ha scritto e diretto un film con il medesimo titolo di cui questo non è assolutamente un remake, un roboot o vi è in qualche modo collegato.

Edizione: 4K + bluray
Bellissima edizione della Midnight Facrory con cartoncino rigido nero e amaray nera al suo interno. Sono contenuti due dischi, uno per la versione in 4K e l'altro per quella standard bluray. Traccia italiana in DTS HD Master Audio in multicanale, due cartoline da collezione, il booklet a colori di 18 pagine ed i seguenti extra:
  • Intervista a Cronenberg (9 minuti)
  • Intervista a Mortensen (14 minuti)
  • Dietro le quinte (5 minuti)

mercoledì 16 ottobre 2024

Dmitry Glukhovsky - Metro 2035



 
Autore: Dmitry Glukhovsky
Anno: 2015
Titolo originale: Metrò 2035 (Метро́ 2035)
Voto e recensione: 3/5
Pagine: 560
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Trama del libro e quarta di copertina:
 Da quando una guerra nucleare ha devastato la terra, gli ultimi moscoviti hanno cercato di sopravvivere costruendo una nuova civiltà nelle profondità della vecchia rete della metropolitana. Questa presunta sicurezza, però, si dimostra presto ingannevole: infatti, due anni dopo essere stati salvati da Artyom, gli abitanti sono minacciati da epidemie che mettono a rischio l'approvvigionamento di cibo e da conflitti ideologici sempre più gravi. L'unica salvezza pare risiedere in un ritorno in superficie: ma questo è ancora possibile? Contro ogni logica, Artyom tenta un viaggio senza speranza apparente verso un mondo il cui silenzio misterioso nasconde un terribile segreto…
 
Commento personale e recensione: 
Già il fatto che il protagonista sia nuovamente Artyom me l'ha fatta prendere meglio. E questo dovrebbe bastare, per il capitolo finale e conclusivo della trilogia Metro. Probabilmente è il più differente della sega, si distacca un po' dagli altri due e si concentra sulla crescita (già avvenuta) dei personaggi, in lungo viaggio introspettivo e psicologico che ribalta più situazioni già viste e vissute in passato. Altra cosa non di poco conto è il ritrovare i vecchi personaggi di 2034 e 2033 con l'aggiunta di altri, in un tripudio di nuove avventure che si fonderanno in una soltanto. Ovviamente adesso la parte distopica, in cui la realtà e le verità vengono celate, è ancora più forte ed a me ste cose gasano abbastanza. Leggerle ovviamente, in una sorta di piccolo autolesionismo, visto che fanno rabbia soprattutto se vi si vede una certa relazione con i giorni di oggi. Belle anche le scene all'esterno che non sono state certo poche in questo romanzo che, tolta la spinta di originalità del primo, è probabilmente il migliore della trilogia.