Visualizzazione post con etichetta Michelangelo Antonioni. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Michelangelo Antonioni. Mostra tutti i post

giovedì 29 dicembre 2022

Cronaca Di Un Amore (1950)

 
Regia: Michelangelo Antonioni
Anno: 1950
Titolo originale: Cronaca Di Un Amore
Voto e recensione: 6/10
Pagina di IMDB (7.1)
Pagina di I Check Movies
Segui gli aggiornamenti sul canale Vomito Ergo Rum di Telegram 

Film:
Prima pellicola girata dal grande Michelangelo Antonioni, che utilizza in parte anche la sua Ferrara per ambientare questa storia di cui firma anche il soggetto. Per essere una pellicola degli anni cinquanta il tema dell'adulterio non è certo tra i più semplici da gestire, ma qui si riesce a creare un mix di drammaticità e romanticismo. La sceneggiatura gioca molto sul rapporto ambiguo dei due amanti, che si trovano a nascondere altri fatti ed elementi che vanno al di là della propria relazione amorosa. Buoni anche gli stacchi su alcune scene importanti per il proseguo della storia, che vengono gestite e spiegate subito dopo, con un buon lasso di tempo. Un film importante da godere con calma.

Edizione: bluray
Una delle StartUp! lanciate ad aprile 2021 da CG Entertainment, quindi in edizione limitata (io ho la copia #124/500). Come edizione è un po' più "povera" rispetto ad altre, ma abbiamo il classico cartoncino a cofanetto che contiene la custodia con all'interno il Blu-ray da nuovo Master HD, versione restaurata in 4K nel 2020 da Cineteca di Bologna in collaborazione con Surf Film presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata. Sul retro del cartoncino la numerazione, mentre all'interno della custodia i nomi dei partecipanti. Abbiamo inoltre due artwork, uno nuovo per il cartoncino e quello originale per la custodia. La traccia audio italiana è in stereo DTS HD MA e come extra abbiamo soltanto:
  • Galleria fotografica

venerdì 10 dicembre 2021

La Notte (1961)

 
Regia: Michelangelo Antonioni
Anno: 1961
Titolo originale: La Notte
Voto e recensione: 6/10
Pagina di IMDB (8.0)
Pagina di I Check Movies
Iscriviti a Prime Video
Resta aggiornato sul canale Telegram  VERonTelegram
 
La Notte di Michelangelo Antonioni è un film complesso e audace che racconta in maniera problematica ed attenta, le problematiche relative a noia, monotonia ed esistenziale solitudine all’interno di una coppia ricco borghese. Nella sua visione mi sono sentito inadeguato e fuori tempo massimo: il film è concettualmente innovativo, ma girato ad inizio anni sessanta, così, sebbene possa essere considerato attuale anche adesso, la sua prepotenza emotiva risulta essere oggi meno carica. In una parabola simbolica che copre l’intera giornata della coppia (Marcello Mastroianni e Jeanne Moreau), abbiamo un inizio lento e poco introduttivo in cui in certe occasioni mi ero chiesto se mi fossi perso qualche scena, per poi arrivare nella parte centrale dedicata alla notte, periodo da cui prende il titolo del film, sicuramente più vivace ed intensa. La vita dei due sembra è vacua, nonostante all’apparenza possano considerarsi arrivati ed altolocati ed è indubbio che tra loro insiste un senso di non appagamento emotivo che trova la propria strada in una sorta di verve sessuale e tradimento in parte accennato e mai visivamente calcato. Con una fotografia che indugia su angolazioni particolari e riprese in cui i protagonisti non sempre stanno al centro, Antonioni inserisce la coppia all’interno della loro stessa storia, ma lo fa dandogli anche un senso di marginalità rispetto agli avvenimenti che riempiono la giornata: la visita ad un amico morente in clinica, la presentazione dell’ultimo libro scritto dal protagonista, il drink nel nightclub dove si consuma uno spettacolo di ballo con musica jazz ed infine la lunga serata alla festa nella villa in campagna. Ansie e tormenti si inseguono e restano ingombranti creando una certa tensione, abbastanza palpabile, anche quando le scene risultano essere statiche ed apparentemente inconcludenti e vuote. Il film come detto non è semplice, ed in certe scene si fa un po’ di fatica se non con la giusta attenzione.

martedì 20 novembre 2018

Zabriskie Point (1970)




Regia: Michelangelo Antonioni
Anno: 1970
Titolo originale: Zabriskie Point
Voto e recensione: 6/10
Pagina di IMDB (7.1)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon

Film:
La critica, soprattutto quella straniera, ma non solo, non ha apprezzato il lavoro di Antonioni definendolo anche provinciale. Effettivamente, pur considerando questo termine un po’ pesante, non trovo in questa opera un senso di compiuto e la considero sì, ma buona, anche se forse l’occhio che la dirige è un po’ troppo concentrato su un’apparenza di stampo “turistica”. Antonioni d’altro canto inizia il film con una minuziosa e precisa ripresa di un’assemblea studentesca nell’America rivoluzionaria e della lotta per i diritti. Quegli anni particolari tra la fine del sessanta e l’inizio del settanta. Lo fa andando poi ad evidenziare l’atteggiamento di Mark. Pronto a morire, ma non di noia. Purtroppo poi i dettagli vanno a scomparire, lasciando la trama ad un qualcosa di abbastanza sterile e veloce. Romantica e liberatoria, senza scavare però nel profondo. Lo stesso personaggio, come quello di Daria, non è sviluppato in maniera intensa, e soprattutto non crea alcun tipo di empatia nello spettatore. Il dirottamento che avviene tra i moti studenteschi ed il viaggio nel deserto americano è netto e contrastante, ma forse la parte migliore della pellicola. Ho avuto la fortuna di ammirare dal vivo lo Zabrinskie Point, e peccato che le immagini non riescano a dipingerne la bellezza suprema, ma il film ha un che di liberatorio per il contesto. Degne di nota anche le raffigurazioni oniriche, soprattutto quella nel finale con l’esplosione della casa nel deserto, a rallentatore e ripresa da varie angolazioni. Per quanto riguarda la colonna sonora con nomi come Pink Floyd e Rolling Stones mi aspettavo qualcosa di più.

Edizione: DVD
Semplice edizione italiana con buona traccia audio in mono (non sempre le voci sono al top) e video nella norma.   Come extra soltanto il trailer.


martedì 16 dicembre 2014

Professione: Reporter (1975)


Regia: Michelangelo Antonioni
Anno: 1975
Titolo originale: The Passenger
Voto: 6/10
Pagina di IMDB (7.7)
Pagina di I Check Movies
Acquista su Amazon

Una lentezza, quella di Antonioni, che è puro esistenzialismo con domande che vengono poste, sopratutto da noi spettatori e che non ricevono risposta. O che almeno, non le ricevono in maniera esplicita ed apparente. Il protagonista (un Jack Nicholson scritturato subito dopo Chinatown) forse stanco della propria vita, in un lampo sceglie di entrare nei panni di uno sconosciuto. Un azzardo improvviso, uno scambio d'identità che non elimina il proprio essere e che non riesce nell'intento di vivere una vita altrui. Grazie ad una notevole somiglianza, e ad una serie di fortunose circostanze irripetibili, Locke coglie l'attimo ed inscena la propria morte, iniziando una fuga che al solito tempo è da se stesso e dalla maschera che ha deciso di indossare. Al suo fianco Maria Schneider, tanto per impreziosire una pellicola italiana che vede nomi di grandissimo rilievo, diretti da una mano che calca sullo smarrimento della persona e sull'angoscia silenziosa che pervade tutta la storia. Una trama che si porta avanti faticosamente, con inquadrature e fotografie da maestro: si passa dal deserto africano alla città di stampo europeo per poi tornare in spazi aperti e desolati della Spagna. Un viaggio, forse troppo implicito e nascosto, nell'animo umano, senza che Antonioni ed un più che misurato Nicholson, possano rispondere ai quesiti posti. Le nostre domande restano sospese nella calura e nella flemma, mentre le risposte si intrecciano tra destino e voglia di cambiare. Si fugge dal niente e da tutto: sia dalla vecchia (evidentemente odiata) vita, sia dalla più pericolosa identità rubata, in maniera tanto scellerata quanto impulsiva. Senza pensare alle conseguenze, che arrivano inesorabili per una propria scelta. Locke, è fautore della propria morte, dapprima inscena e successivamente trovata. La versione DVD si presenta con la custodia avvolta da cartoncino ed il disco con una qualità video evidentemente risultato di tempi che furono. Doppio audio, italiano ed inglese, entrambi in mono. Abbiamo come extra:
  • commento di Jack Nicholson
  • commento di Aurora Irvine e Mark Peploe
  • trailer